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Autore: Redazione StudioNews

Venezia, il secondo Festival Morelli tra la musica e il cinema

Venezia, il secondo Festival Morelli tra la musica e il cinemaVenezia, 15 mag. (askanews) – Venezia è tornata a discutere del musicologo Giovanni Morelli, nella seconda edizione del festival a lui dedicato dalla Fondazione Ugo e Olga Levi, intitolato “Prima la musica, poi il cinema”. Una cinque giorni che, come ci ha detto il presidente del Comitato scientifico della fondazione, Roberto Calabretto, ha avuto anche buon successo di pubblico. “Abbiamo avuto le sale cinematografiche piene – ha spiegato ad askanews – abbiamo avuto le rate concertistiche sempre molto affollate, abbiamo avuto le matinée concertistiche in Conservatorio con i ragazzi e anche i dibattiti, che chiaramente non possono coinvolgere centinaia di persone, sono stati seguiti da un folto gruppo di studiosi e appassionati in genere della materia”.

Concerti, proiezioni, tavole rotonde: il Festival Morelli ha abbracciato diversi eventi e si è concentrato in particolare sul tema del cinema che, per il musicologo, “ha avuto una grande mamma” nella musica. “Naturalmente – ci ha spiegato Giorgio Busetto, direttore della Fondazione Levi – non è uscito tutto di questo mondo, però sono uscite delle cose particolarmente interessanti a partire dagli anni 70 e da esperimenti che lui ha fatto con il cinema di avanguardia, figlio direi del Neorealismo di di quel tempo, fino ad arrivare ai suoi preferiti, con un corredo che abbiamo dato curato da Paolo Pinamonti di tre volumi di schede sul cinema redatte da Morelli”. “Proprio a partire da Morelli – ha aggiunto Calabretto – abbiamo visto come la preoccupazione dell’audiovisivo, la preoccupazione dell’incontro della musica con le immagini in movimento, abbia coinvolto compositori apparentemente lontani, vedi il caso di Buono Maderna, e abbia suscitato la riflessione di tanti musicologi attorno a questo tema”.

Al festival ha partecipato anche Andrea Liberovici, che ha vissuto con Giovanni Morelli, essendo il figlio della sua compagna. “Ci sono due periodi – ha detto – quello delle persone che l’hanno conosciuto e lo interpretano in un certo modo e i giovani che lo stanno scoprendo adesso. Io credo che siano molto interessanti entrambe le cose e sono molto felice che i giovani stiano cominciando a entrare in questo mondo”. Un mondo che oltre che le dotte ricerche di musicologia ha visto anche la proiezione di film celebri come “Barry Lyndon” di Stanley Kubrick e “Sacrificio” di Andrej Tarkovskij. La prossima edizione del Festival Giovanni Morelli è prevista per il 2025.

FSRR, a Guarene due mostre su corpi, cibo, sessualità e politica

FSRR, a Guarene due mostre su corpi, cibo, sessualità e politicaGuarene, 15 mag. (askanews) – Due mostre che si calano all’interno delle ricerche contemporanee dando spazio alle donne e agli aspetti della corporeità. Palazzo Sandretto Re Rebaudengo a Guarene, nel Cuneese, ospita due nuovi progetti espositivi che si inseriscono nel filone di indagine originale del presente che la Fondazione porta avanti da decenni.

“RAW”, curata da Bernardo Follini, espone nuove produzioni di Félixe T. Kazi-Tani e Sido Lansari, opere concepite e realizzate appositamente per gli spazi del palazzo. Al centro del dialogo un’esplorazione della relazione tra corpo, cibo e sessualità, alla luce del fatto che nel corso delle ultime decadi, la cultura del cibo e il consumo animale sono stati indagati ampiamente da prospettive filosofiche e attiviste permettendo di delineare le connessioni tra i sistemi oppressivi umani e animali. Kazi-Tani indaga la cultura culinaria come codificato sistema performativo, in cui il controllo sociale garantito dall’etichetta coincide con il dominio patriarcale ed eteronormativo. Sido Lansari invece impiega la pratica del ricamo per ricucire vicende connesse alla sessualità delle comunità queer arabe in Francia. Soffermandosi sul linguaggio contenuto all’interno di magazine degli anni Ottanta dedicati agli annunci sessuali, Lansari esplora la feticizzazione dei corpi arabi e i processi di razzializzazione nel campo della sessualità.

La seconda esposizione invece conclude la diciassettesima edizione del Young Curators Residency Programme Torino e porta in mostra opere di Enrico Boccioletti, Sara Enrico, Stefano Faoro, Benedetta Fioravanti, Rebecca Moccia e Valentina Parati. Curata da Christy Eóin O’Beirne, Katherine Jemima Hamilton, Ariane Sutthavong, la mostra presenta i lavori di sei artisti e artiste italiane che riflettono intorno alla ri-eroticizzazione dei corpi, compresi quelli politici, e si compone anche di una pubblicazione che raccoglie i testi e i saggi visivi di altri sei protagonisti della scena italiana, prodotti intorno alla rivitalizzazione del linguaggio tramite la poesia.

Usa, Biden,martedì colloqui su tetto del debito: “Sono un ottimista”

Usa, Biden,martedì colloqui su tetto del debito: “Sono un ottimista”New York, 15 mag. (askanews) – Il presidente Biden ha dichiarato domenica che crede di poter raggiungere un accordo sul tetto del debito con i leader del partito repubblicano, mentre incombe il rischio di un default. Alcune indiscrezioni dalla Casa Bianca vedono per martedì la ripresa dei colloqui tra i leader dei due partiti e il presidente americano

“Non è mai bello caratterizzare una trattativa nel mezzo di una trattativa”, ha detto ai giornalisti Biden, domenica, aggiungendo: “Resto ottimista perché sono un ottimista congenito. Ma penso davvero che ci sia un desiderio da parte loro e nostra di raggiungere un accordo. Penso che ce la faremo”. Il presidente è in attesa della proposta repubblicana sulla gestione di Medicaid e sugli aiuti governativi al mondo del lavoro. Intanto nell’agenda presidenziale è stato registrato l’incontro con il premier giapponese, alla vigilia dell’incontro del G7 che si terrà ad Hiroshima dal 19 al 21 maggio. L’appuntamento segnala che Biden parteciperà di presenza. La scorsa settimana aveva messo in dubbio il viaggio se non fosse stato approvato l’innalzamento del tetto del debito.

Arriva a Roma “Tango. Historias de Astor” di Miguel Angel Zotto

Arriva a Roma “Tango. Historias de Astor” di Miguel Angel ZottoRoma, 15 mag. (askanews) – “La mia famiglia era di Trani…”: è questo l’incipit, affidato alla voce registrata di Astor Piazzolla, dello spettacolo “Tango. Historias de Astor” con cui Miguel Ángel Zotto, leggenda vivente del tango, omaggia il musicista e compositore argentino di origine italiana Astor Pantaléon Piazzolla, nato a Mar Del Plata nel 1921 e morto a Buenos Aires nel 1992. In scena per la stagione dell’Accademia Filarmonica Romana al Teatro Olimpico di Roma, dal 18 al 21 maggio, lo spettacolo scritto, coreografato, diretto e danzato dall’argentino Miguel Ángel Zotto, è la storia di Piazzolla, considerato universalmente il padre del tango moderno.

Rappresentato per la prima volta a Trani nel 2021, in occasione del centenario della nascita del musicista, “Tango. Historias de Astor” arriva a Roma in una nuova versione che ha debuttato a Bologna lo scorso febbraio. “Ho conosciuto Astor Piazzolla nel 1989 a Parigi. Portavo in scena un mio spettacolo a Parigi e lui mi avvicinò tramite un amico comune, José Pons, per complimentarsi con me” ha ricordato Zotto che considera Piazzolla il suo nume tutelare. La stima per il lavoro di Zotto fu tale che Piazzolla gli affidò le coreografie dell’allestimento di Broadway di María de Buenos Aires, opera-tango su libretto di Horacio Ferrer. Quest’ultimo, in una lettera custodita gelosamente dal ballerino, lo descrive come “il più grande rivoluzionario dell’epoca attuale della storia del tango”.

Insieme alla vita di Astor Piazzolla, Zotto porterà in scena la storia di un genere musicale e di un ballo che è l’essenza stessa dell’Argentina. A guidare la narrazione dello spettacolo sarà un angelo, identificato come l’angelo del tango, cui Astor racconta la sua vita dall’infanzia all’incontro con il tango, dalle orchestre in cui suonò alla direzione dell’Orchestra Fiorentina alla messa in scena di María de Buenos Aires. In una scena essenziale, cadenzata da immagini d’epoca della vita di Piazzolla che scorreranno su un videowall, Miguel Ángel Zotto e Daiana Guspero, compagni di tango e di vita, danzeranno insieme ad altre quattro coppie di ballerini della Compagnia TangoX2 (oltre trent’anni di attività a livello internazionale) e della Zotto Tango Academy, la scuola milanese in cui il tanguero insegna la sua arte. Sul palco anche i cantanti Jessica Lorusso (anche attrice) e Carlos Habiague, e i musicisti dell’orchestra Tango Sonos. Al tradizionale bandoneón si uniranno un pianoforte, un contrabbasso e un violino, che eseguiranno dal vivo i brani, tutti firmati da Astor Piazzolla. Tra quelli più celebri, da Triunfal a Libertango, da Milonga del Angel a Quejas de bandoneón, fino alla commovente Adiós Nonino, scritta per la morte del padre Vicente Piazzolla, sarà una cavalcata attraverso il miglior repertorio del compositore argentino che dal tango nato nei barrios di Buenos Aires seppe distillare uno suono moderno e originale, dove la tradizione si combina con l’avanguardia colta.

Von der Leyen: nuovo pacchetto contro raggiro delle sanzioni anti-Russia

Von der Leyen: nuovo pacchetto contro raggiro delle sanzioni anti-RussiaBruxelles, 15 mag. (askanews) – Il nuovo pacchetto di sanzioni dell’Ue contro la Russia, l’undicesimo, già presentato dalla Commissione europea e attualmente in discussione nel Consiglio Ue che deve approvarlo all’unanimità, è focalizzato soprattutto sulle misure contro l’aggiramento delle sanzioni già esistenti, attraverso i paesi terzi. Lo ha confermato la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, rispondendo ai giornalisti durante una conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, oggi a Bruxelles.

“Le nuove sanzioni sono ancora in cantiere, per così dire. In questo pacchetto di proposte in primo luogo c’è il divieto di raggiro. In effetti – ha spiegato von der Leyen – in alcuni paesi terzi c’è stata una impennata esponenziale nei flussi commerciali con l’Unione europea in questi ultimi mesi, e c’è una discrepanza tra quello che parte dell’Unione Europea, e che passa per la Russia, e quello poi finisce nei diversi paesi. Ecco perché ci stiamo chiedendo se sia opportuno, come deterrente, un eventuale divieto di transito” attraverso la Russia delle merci esportate dall’Ue verso paesi terzi. “Ci saranno in questo meccanismo vari dispositivi di controllo, perché vogliamo assicurarci che sia giustificato” il divieto di transito. “Ma questo è ancora in discussione, per ora, a livello di Stati membri”. “Poi – ha aggiunto la presidente della Commissione – c’è anche l’estensione del divieto di transito fisico attraverso la Russia, che è già applicato ai prodotti a duplice uso e agli armamenti, includendo anche le tecnologie avanzate, e componenti e carburanti per aerei”.

Infine, “c’è un secondo elemento che riguarda i paesi terzi che comprano direttamente dall’Unione europea, e che poi, potenzialmente, potrebbero consegnare i prodotti oggetto di sanzioni alla Russia: in questo caso noi mandiamo un chiaro messaggio che facciamo sul serio, che potremmo vietare l’eportazione di questi verso questi paesi terzi, se ci risulta che c’è un raggiro delle sanzioni con consegne alla Russia”, ha concluso von der Leyen.

A Hong Kong spopola “Il trovatore” di Verdi dell’italiano Castiglione

A Hong Kong spopola “Il trovatore” di Verdi dell’italiano CastiglioneRoma, 15 mag. (askanews) – Dopo tre anni di fermo per la pandemia, torna l’opera lirica in Oriente con un nuovo allestimento de “Il trovatore” di Giuseppe Verdi dall’impronta fortemente italiana, andato in scena fino a domenica 14 maggio con recite tutte esaurite all’Opera di Hong Kong, firmato dal regista e scenografo italiano Enrico Castiglione, alla sua quinta regia nella città più internazionale della Cina.

Quindici minuti di applausi, ovazioni a scena aperta per le imponenti scene di massa e numerose chiamate alla ribalta per tutto il cast e soprattutto per Enrico Castiglione, primo regista e scenografo occidentale a riconquistare la ribalta internazionale della Cina con un personalissimo successo con la più monumentale tra le opere della cosiddettà trilogia popolare di Giuseppe Verdi, insieme al Rigoletto e alla Traviata. Il trovatore è andato in scena all’Opera di Hong Kong con un cast misto di star italiane ed internazionali come il tenore Marco Berti, poderoso e acclamatissimo nel ruolo di Manrico, e Martina Serafin, struggente ed emozionante Leonora, coadiuvati da Simone Piazzolla, baritono tra i più apprezzati nel mondo nel ruolo del Conte di Luca, Daniel Giulianini, nel ruolo impervio di Ferrando, alternati da un cast che nelle varie recite ha visto alternarsi con Zhang Liping, autentica star della lirica in Cina, dall’impressionante tenore giorgiano Irakli Kakfidze e dall’elegante baritono italiano Mario Cassi, con una doppia Azucena interpretata magistralmente dalla decana Marianne Cornetti alternata da una convincente Guang Yang, sotto la direzione equilibrata ed insieme incalzante di Dejan Savic alla guida della Hong Kong Opera Orchestra e dell’entusiasmante Hong Kong Opera Chours diretto da Alex Tam.

Uno spettacolo definito spettacolare ed imponente dalla stampa cinese, messo in scena con taglio passionale ed insieme visivamente cinematografico da Enrico Castiglione, confermatosi ancora una volta un grande regista di teatro musicale non solo nelle appassionate e drammatiche arie tra le più celebri delle opere di Verdi, ma anche nelle scene di massa e nel rapporto con la sua stessa concezione scenografica rotante, che ha permesso lo scorrere della complicata trama del Trovatore con enorme scioltezza, impressionando il pubblico delle recite con continui applausi a scena aperta, grazie anche alle suggestive luci disegnate dallo stesso Castiglione che ha potuto sfruttare a pieno le enormi potenzialità del palcoscenico dell’Opera di Hong Kong, uno dei più grandi ed attrezzati del mondo.

Sardegna, Solinas: 360 mln contro spopolamento e isolamento territori

Sardegna, Solinas: 360 mln contro spopolamento e isolamento territoriRoma, 15 mag. (askanews) – Con il bando per le attività produttive, pubblicato dal sistema delle Camere di Commercio regionali, si chiude il cerchio delle misure messe a disposizione dalla Regione per combattere lo spopolamento e l’isolamento dei territori. Si tratta dell’ultimo provvedimento dei tre avviati e in vigore – bonus nascita, agevolazioni per le attività produttive, mutui prima casa – nei Comuni sotto i 3mila abitanti, che punta a sostenere la ripresa economica dei territori favorendo l’apertura di nuove attività imprenditoriali (o il trasferimento delle aziende) nel territorio dei piccoli Comuni.

“Per la prima volta la Sardegna ha potuto beneficiare di risorse vere e certe per contenere e contrastare il fenomeno dello spopolamento incentivando da un lato i residenti a non abbandonare il loro territorio e dall’altro rilanciando l’economia e accrescendo l’attrattività dei territori per richiamare nuovi residenti”, ha spiegato il Presidente della Regione Christian Solinas. “La misura tesa a supportare lo sviluppo imprenditoriale nei piccoli comuni rientra nella pluralità degli interventi a cui abbiamo dato corso con decisione e fermezza. Con l’ultimo bando in pubblicazione possiamo dire di aver chiuso il cerchio e avviato tutte e tre le misure in favore della rinascita dei territori”, ha concluso il Presidente. La norma prevede la concessione di un contributo da 15mila euro a 20mila euro per l’apertura di nuove attività nei centri a rischio spopolamento. In sostanza, ogni nuova attività aperta e ogni trasferimento di attività nel territorio dei Comuni con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti riceverà un contributo a fondo perduto pari a 15mila euro, che diventano 20mila qualora si incrementi l’occupazione. A questa misura, a partire dal 2023 si aggancia quella di accompagnamento delle imprese (comprese le nuove) che prevede, appunto dall’anno in corso, un contributo nella forma del credito d’imposta fino al 40% delle imposte versate, con il fine di sgravare le attività economiche dagli elevati costi dell’imposizione fiscale. “Dando la possibilità alle famiglie e alle imprese di vivere appieno quelle realtà territoriali che a causa dell’invecchiamento della popolazione e dell’esodo giovanile rischiano di morire, la Regione esprime la massima vicinanza ai territori e il pieno sostegno alle Comunità – spiega l’Assessore della Programmazione e Bilancio, Giuseppe Fasolino – Ci eravamo dati un obiettivo ambizioso da raggiungere: studiare e poi dare gambe a nuove formule incentivanti per far rinascere i piccoli Comuni. Oggi, con questo ultimo e atteso step – ha concluso l’esponente della Giunta Solinas – possiamo dire di aver chiuso un cerchio che nella lotta allo spopolamento ci vede protagonisti a livello nazionale, una best practice riconosciuta anche a livello internazionale”. Ammontano complessivamente a oltre 360 milioni di euro le risorse stanziate dalla Regione contro lo spopolamento attraverso le tre principali linee d’azione. Guardando all’ultimo provvedimento (attività economiche), la misura è stata innalzata facendo passare le risorse da 60 a 120 milioni nel triennio, a cui si sono aggiunti altri 40 milioni di euro per l’annualità 2025. In più, sempre in riferimento alle attività economiche, c’è appunto il credito d’imposta a partire dal 2023 (quindi su redditi 2022), e anche per questa misura la Giunta Solinas ha previsto altri 40 milioni l’anno, monte-risorse valido sia per le imprese esistenti e sia per le nuove in ottica non solo di sostegno ma anche di accompagnamento alle attività già in essere. Le risorse complessive messe a disposizione per la linea d’azione riferita alle attività è quindi di 280 milioni di euro.

Taranto, Emiliano incontra Timmermans: combattiamo per salute e lavoro

Taranto, Emiliano incontra Timmermans: combattiamo per salute e lavoroRoma, 15 mag. (askanews) – “Se la Repubblica Italiana decide di chiudere l’acciaieria, certamente Timmermans non può opporsi a questa decisione. Se, viceversa, la Repubblica Italiana decide che questa acciaieria deve rimanere aperta è pacifico che va cambiata la tecnologia e va costruito un sistema che non uccida la gente e che quindi ci consenta di produrre acciaio senza inquinamento. Questa cosa è possibile tecnologicamente, non lo dico io ma lo dice l’Ue, lo dice Timmermans e personalità del mondo della scienza”. A dirlo è il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, oggi a Taranto per incontrare il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Frans Timmermans, impegnato al Teatro Fusco per un dibattito pubblico con i cittadini sui temi economici, occupazionali e ambientali della città Ionica, evento organizzato dalla Commissione Europea in collaborazione con Europe Direct Taranto nell’ambito del Festival dello Sviluppo Sostenibile promosso da ASviS (Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile).

L’incontro è stata la tappa conclusiva della visita a Taranto di Timmermans, iniziata ieri con la conferenza “Mauro Petriccione – La Terra dei Migliori”, in ricordo del dirigente tarantino, direttore generale della DG Azione per il clima della Commissione Europea e stretto collaboratore di Timmermans, scomparso lo scorso 22 agosto. “Gli operai – ha proseguito il presidente Emiliano – hanno ragione nel non fidarsi dopo tutti questi anni, ma la visita di Timmermans serve a ricostruire questa fiducia, fermo restando che dobbiamo rivendicare, come Regione Puglia, che avevamo più volte detto che i forni a riduzione diretta erano realizzabili. Adesso, finalmente, grazie al governo Draghi questi forni si stanno realizzando e vorremmo sentire anche dal governo Meloni se sono della stessa idea. Io penso di sì, il ministro Urso è della stessa idea e stiamo combattendo come sempre per la salute e per il lavoro”.

“La Regione Puglia ha sempre chiesto il rispetto delle proprie leggi. – ha concluso Emiliano, rispondendo a una domanda dei giornalisti presenti – Noi abbiamo una legge sulla Valutazione di Impatto Ambientale preventiva, spesso contestata. Questa legge va applicata e deve essere inserita nell’eventuale accordo di programma. Come d’altra parte il registro tumori di quest’area è uno strumento fondamentale che è posto alla base di tutte le indagini della magistratura, sia in quelle passate sia per il futuro, perché questi dati sono aggiornati continuamente e sono disponibili per chiunque”.

Autonomia, Schifani: riforma regionalismo non penalizzi Sud

Autonomia, Schifani: riforma regionalismo non penalizzi SudRoma, 15 mag. (askanews) – “Settantasette anni di autonomia costituiscono un traguardo, ma soprattutto un impegno. Il nostro Statuto mai è stato applicato fino in fondo, innescando negli anni numerosi contenziosi con lo Stato. Oggi, come governo regionale, dobbiamo dare efficienza alla spesa, concentrandola su grandi investimenti, soprattutto nelle infrastrutture e nei collegamenti, affrontando, prima di tutto, il divario determinato dall’insularità. Una condizione che negli anni ha determinato ritardi nello sviluppo della nostra terra, riducendo di fatto i nostri diritti rispetto al resto della Penisola”. Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in occasione del 77° anniversario della promulgazione dello Statuto autonomistico siciliano.

“Il regionalismo differenziato deve costituire per l’autonomia siciliana l’occasione per modernizzare le sue istituzioni e per riorganizzare la pubblica amministrazione. Sul disegno di riforma in materia ho riaffermato che se si sono fatti passi in avanti rispetto al testo iniziale, che è stato modificato, questo non significa che sia un’adesione definitiva, sia chiaro. Qualunque riforma non può essere penalizzante per la Sicilia e per il Sud. I livelli essenziali delle prestazioni e dei servizi vanno garantiti in modo uniforme sull’intero territorio nazionale”, aggiunge Schifani. “Il Parlamento nazionale, per esempio, sul tema dell’insularità ha stanziato soltanto 10 milioni, troppo pochi. Non accetteremo che la prossima finanziaria renda evanescente questo principio costituzionale che la Sicilia ha conquistato con le altre isole e una quota dovrà essere destinata alla riduzione del costo dei trasporti, a partire dai voli. L’appello che rivolgo a tutte le componenti politiche, sindacali, sociali, culturali della nostra Regione, è di aprire un confronto leale, per affrontare insieme le sfide”, conclude.

Ferrovie, Giani: riavvio lavori AV svolta per Toscana e Italia

Ferrovie, Giani: riavvio lavori AV svolta per Toscana e ItaliaFirenze, 15 mag. (askanews) – “Una svolta per la Toscana, per Firenze e per tutto il paese”. A dirlo il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, Giani “orgoglioso” dell’avvio dei lavori per il passante AV di Firenze, che arriva dopo il revamping della fresa e dopo anni di “stop and go.” “Finalmente ci siamo- ha detto Giani – , la talpa che per 6 chilometri e 300 metri entrerà nel ventre di Firenze è partita. E scavando a 20 metri di profondità realizzerà il cosiddetto passante ferroviario dove passeranno i treni ad alta velocità, dove ci si potrà fermare e ripartire in 6 minuti rispetto ai 14 che oggi un treno impiega per entrare, uscire dalla stazione di Santa Maria novella e inserirsi nel circuito ferroviario. Sarà il modo con cui Firenze a pieno titolo ritorna nel contesto dell’alta velocità. Un vantaggio per le linee nazionali che collegano Roma a Milano; ma il nuovo passante significa migliorare l’utilizzo della rete di superficie, il cosiddetto laccio ferroviario che diventerà davvero a servizio della città, uno stimolo all’uso del trasporto pubblico e soprattutto agevolerà la puntualità dei treni regionali a vantaggio dei pendolari. Un disegno che maturava da tempo e che finalmente oggi è nella realtà”. Giani ha ringraziato tutte le autorità presenti e tutti coloro che lavoreranno da ora fino alla fine dei lavori prevista nel 2028 alla realizzazione del passante e della stazione. “Un grande gioco di squadra- ha concluso Giani-. E siamo contenti anche per il percorso delle terre di scavo che verranno trasportate in treno e riutilizzate per la riqualificazione e valorizzazione dell’ex cava di lignite di Cavriglia nel Valdarno. Un esempio di economia circolare a tutela dell’ambiente.