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Autore: Redazione StudioNews

Erdogan fa meglio del previsto, duello con Kilicdaroglu il 28 maggio

Erdogan fa meglio del previsto, duello con Kilicdaroglu il 28 maggioRoma, 15 mag. (askanews) – Bisognerà aspettare il 28 maggio per conoscere il nome del nuovo presidente turco. Nè il presidente uscente Recep Tayyip Erdogan, né il principale sfidante, Kemal Kilicdaroglu, hanno superato la soglia del 50 per cento delle preferenze per l’elezione al primo turno. Erdogan, però, esce rafforzato dalla tornata elettorale di ieri: il suo partito, Akp, ha ottenuto la maggioranza in Parlamento insieme ai nazionalisti del Mhp, e nonostante i sondaggi che lo davano in calo e al di sotto del leader dell’opposizione, il capo di stato turco ha ottenuto il 49,4 per cento, secondo i dati finali ma non ufficiali, mentre Kilicdaroglu, probabilmente anche penalizzato da una coalizione di sei partiti fin troppo eterogenea al suo interno, si è fermato al 44,96 per cento. Ago della bilancia, e lo ha già sottolineato nella notte, sarà il candidato nazionalista Sinan Ogan che con il suo 5,2 per cento dei voti potrebbe spostare l’asticella in favore di uno o dell’altro contendente, ma ha già dichiarato di volere i curdi dell’Hdp, che appoggiano Kilicdaroglu, fuori dal gioco.

Intanto, si attende che lo spoglio venga completato: all’appello mancano ancora parte dei voti dei turchi all’estero, circa un 15 per cento. Erdogan ha ottenuto oltre il 56 per cento delle preferenze degli elettori che hanno votato fuori dalla Turchia, principalmente in Germania, Francia, Medio Oriente e Nord Africa. Kilicdaroglu ha raccolto consensi in parte dell’Europa, tra cui in Italia (oltre il 77 per cento), in Russia, in Nord America e in Brasile, collezionando un 41 per cento. Si annuncia quindi una battaglia all’ultimo voto in vista del ballottaggio del 28 maggio quando Erdogan e Kilicdaroglu si daranno nuovamente battaglia. Entrambi hanno dichiarato di accettare il secondo turno ed entrambi, nella notte hanno sostenuto che la volontà del popolo deve essere rispettata.

Kilicdaroglu ha promesso di vincere al ballottaggio e ha accusato il partito di Erdogan di interferire con il conteggio e la comunicazione dei risultati, invitando i suoi sostenitori nel paese di 84 milioni a essere pazienti: “Nelle urne dove abbiamo registrato un alto numero di voti, stanno bloccando il sistema con continue contestazioni – ha denunciato Kilicdaroglu nel suo intervento dopo il voto – State bloccando la volontà della Turchia”. Erdogan, invece, affacciandosi dal balcone della sede dell’Akp ad Ankara ha dichiarato: “Non sappiamo ancora se le elezioni sono terminate a questo primo turno, ma se il popolo ci porta al secondo turno, noi lo rispetteremo. Lo spoglio continua all’estero”. E monta la protesta sui social per la delusione dei risultati delle presidenziali da chi attendeva il cambiamento, subito. Secondo quanto scrive Al Jazeera alcuni cittadini turchi hanno espresso la loro rabbia contro gli elettori delle zone terremotate che hanno scelto comunque di votare per Erdogan. A Kahramanmaras, l’epicentro del terremoto, i risultati preliminari pubblicati dall’agenzia Anadolu hanno mostrato che oltre il 71 per cento dei voti sono andati al presidente uscente, contestato a lungo per la risposta al sisma.

Risultato chiaro, a differenza di quello delle presidenziali, è stato quello delle politiche: l’Alleanza popolare, coalizione guidata dal partito del presidente, Giustizia e lo sviluppo (Akp) e che comprende il Partito del movimento nazionalista (Mhp), si è assicurata la maggioranza dei seggi in parlamento, anche se ne ha persi una ventina rispetto alle scorse elezioni. Secondo i dati preliminari, l’Akp ha ottenuto oltre il 35% dei voti, assicurandosi 266 seggi che salgono a 320 su 600 totali, insieme agli alleati. L’Alleanza nazionale, che riunisce i sei partiti di opposizione, ha ottenuto oltre il 35% delle preferenze. Il Partito repubblicano del popolo (Chp), principale formazione della coalizione di opposizione, ottiene 169 seggi. Ai seggi complessivi dell’Alleanza nazionale si potrebbero aggiungere i 10 punti percentuali del Partito democratico del popolo (Hdp) a maggioranza curda, che si è presentato sotto l’ombrello del Partito verde di sinistra.

Rai, ratificata nomina Sergio a nuovo ad e sua indicazione Rossi a Dg

Rai, ratificata nomina Sergio a nuovo ad e sua indicazione Rossi a DgRoma, 15 mag. (askanews) – Si è svolta in data odierna l’Assemblea degli Azionisti, che ha formalizzato la designazione di Roberto Sergio quale nuovo componente del Consiglio di Amministrazione Rai, indicandolo per la carica di Amministratore Delegato. A seguito di tale indicazione, il Consiglio di Amministrazione della Rai, riunitosi successivamente, ha provveduto a nominare Roberto Sergio quale nuovo Amministratore Delegato, con decorrenza immediata. Lo comunica la Rai

“Espletate le formalità di rito – informa ancora viale Mazzini- nel corso della riunione il nuovo Amministratore Delegato ha comunicato di voler nominare Paola Marchesini quale direttore dello Staff Amministratore Delegato e di voler affidare a Gianpaolo Rossi il ruolo di Direttore Generale Corporate, ruolo precedentemente ricoperto ad interim dall’Amministratore Delegato”. Infine, “il Consiglio di Amministrazione Rai ringrazia l’Amministratore Delegato uscente Carlo Fuortes per il ruolo svolto”.

L’ecosistema del mare e le imprese: la sfida della sostenibilità

L’ecosistema del mare e le imprese: la sfida della sostenibilitàMilano, 15 mag. (askanews) – Attorno al mare e alle città di mare ruota un sistema socioeconomico complesso che oggi è chiamato a rispondere alla transizione sostenibile: non è quindi un caso che il Salone della Csr e dell’innovazione sociale abbia scelto di dedicare la decima tappa del Giro d’Italia della Csr proprio alle tematiche incentrate sulle tematiche di sostenibilità legate al mare e alle iniziative di responsabilità sociale delle imprese che nel mare hanno il contesto principale delle proprie attività. La tappa si svolge ad Ancona il 16 maggio dalle 9.30 presso la Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” dell’Università Politecnica delle Marche. Il programma completo è disponibile sul sito del Salone della Csr e dell’Innovazione sociale. Sarà anche possibile seguire la diretta in streaming sul canale YouTube del Salone.

“Il ruolo delle imprese è sempre più importante per la salvaguardia di mari e oceani – commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone della Csr e dell’innovazione sociale -. Con questa consapevolezza molte organizzazioni hanno deciso di intervenire in modo diretto o indiretto per la protezione della risorsa marina. In molti casi significa adottare processi produttivi più sostenibili, investire in ricerca e innovazione, promuovere attività educative, collaborare con le istituzioni e gli enti del Terzo Settore”. L’incontro di Ancona è organizzato in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e con il Dipartimento di Management DiMa, che proprio sui temi legati alla sostenibilità è stato recentemente dichiarato “Dipartimento di Eccellenza” dall’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca). Si tratta di un riconoscimento importante, conseguito grazie alla qualità della ricerca prodotta e del progetto presentato, che è incentrato sul tema della misurazione, gestione, controllo e regolamentazione degli intangibili collegati alla transizione digitale e di sostenibilità, la cosiddetta “Twin Transition”.

“Per l’Ateneo è motivo di particolare soddisfazione ospitare, per la prima volta, una tappa del Giro d’Italia della CSR, e che proprio ad Ancona si concluda questo importante percorso – commenta Gian Luca Gregori, Rettore dell’Università Politecnica delle Marche – Quello della sostenibilità è un tema sul quale il nostro ateneo è impegnato ormai da tempo e considerato strategico, sia nella didattica, sia nella ricerca, sia come Terza Missione per lo sviluppo di una reale cultura della sostenibilità. Il focus poi sull’ecosistema allargato del mare risulta centrale per la città di Ancona: dal confronto potranno emergere interessanti e utili spunti di discussione per tutto il sistema territoriale”. Un quadro generale su tematiche e sfide specifiche legate all’ecosistema marino sarà proposto, in apertura dei lavori di Ancona, da Gian Luca Gregori, Rettore UNIVPM; Stefano Staffolani, preside della Facoltà di Economia “Giorgio Fuà” UNIVPM e Stefania Gorbi, delegata del Rettore alla Sostenibilità. Il primo panel sarà invece dedicato nello specifico all’economia del mare: interverranno Marco Giuliani, presidente del corso di laurea magistrale Management Sostenibilità ed Economia Circolare UNIVPM; Francesco Regoli, direttore del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente UNIVPM e Luca Bolognini, ricercatore CNR, coordinati da Maria Serena Chiucchi, direttrice del DiMa UNIVPM. La seconda parte dei lavori metterà al centro l’ecosistema portuale, partendo dall’assunto che oggi il porto di Ancona sta vivendo una trasformazione importante con la prospettiva di realizzare un nuovo terminal per un scalo moderno, attuale, funzionale ai presenti e futuri sviluppi del mercato e dei traffici marittimi internazionali che lo caratterizzano. Interverranno al confronto, coordinato dal professor Andrea Perna, docente di UNIVPM; Vincenzo Garofalo, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Mar Adriatico centrale; Alberto Rossi, amministratore delegato di Frittelli Maritime Group e Aldo Trupiano, dirigente del Gruppo Fincantieri.

Quella di ancora è l’ultima tappa del Giro d’Italia della Csr l’evento itinerante promosso da Il Salone della Csr e dell’innovazione sociale, che nel corso dell’anno ha attraversato il Paese per parlare di sostenibilità. Dieci le città toccate, 113 le organizzazioni coinvolte, con 133 relatori e oltre 2300 partecipanti che hanno preso parte ai dibattiti sia dal vivo che online. Di pari passo con il Giro d’Italia della Csr, anche nel 2023 è proseguita l’attività del Salone Extra, iniziata nel 2020, che da gennaio a maggio ha proposto 7 eventi satellite come presentazioni di libri, incontri di networking e tavole rotonde pensati per esplorare ulteriormente gli argomenti affrontati nelle tappe e approfondire le diverse tematiche legate alla sostenibilità. Il 28 maggio verrà presentato durante l’ultimo evento del Salone Extra il secondo numero della nuova collana Quaderni del Salone della CSR che sarà dedicato al tema della valorizzazione e dell’inclusione.

Nel 2023, infine, il Salone promuove la seconda edizione del Premio Impatto, un’iniziativa sull’importanza di misurare e valutare l’impatto generato da progetti che intendono contribuire al percorso verso lo sviluppo sostenibile. Dopo il successo della prima edizione, che ha visto premiate il 3 ottobre 2022 a Milano tre imprese profit e tre non profit, il regolamento del premio e le schede di adesione per imprese e terzo settore sono online sul sito de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale. Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale è promosso da Università Bocconi, Sustainability Makers, Global Compact Network Italia, ASviS, Fondazione Sodalitas, Unioncamere, Koinètica.

Bankitalia: a marzo debito aumenta a 2.789,8 miliardi (+17,8 mld)

Bankitalia: a marzo debito aumenta a 2.789,8 miliardi (+17,8 mld)Milano, 15 mag. (askanews) – Lo scorso marzo il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 17,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.789,8 miliardi. Lo comunica la Banca d’Italia. Il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (31,3 mld) e l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (0,4 mld) hanno più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (13,9 mld, a 29,4).

Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 18 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di circa 0,1 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile. Alla fine di marzo la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 25,8% (dal 26,2% del mese precedente); quella detenuta dai non residenti era pari a febbraio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) al 26,6%. A marzo la vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,7 anni.

Gentiloni: crescita Italia 2023 la più alta tra grandi economie Ue

Gentiloni: crescita Italia 2023 la più alta tra grandi economie UeRoma, 15 mag. (askanews) – Sulle prospettive di crescita dell’Italia “possiamo vedere il lato positivo o il lato negativo. Io sottolineo anche quello positivo: credo che per l’Italia sia interessante che nell’anno in corso noi proiettiamo per l’Italia la crescita più alta tra le tre maggiori economie europee, credo che questo non avvenisse da molto”. Lo ha affermato il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni rispondendo ad una domanda sull’Italia nella conferenza stampa sulle previsioni economiche.

Complessivamente “l’Italia ha avuto una crescita negli ultimi due o tre anni pari al 12%, molto significativa e che certamente era successiva a una crisi del 9% durante la pandemia. La crescita è stata molto significativa e il rallentamento che noi prevediamo per l’anno prossimo, che è diverso dalla proiezione del governo, dipende fondamentalmente dal fatto che alcuni aspetti di politica espansiva che il governo considera non sono ancora definiti nei loro contorni, e quindi noi non possiamo tenerne conto. In secondo luogo – ha proseguito – dal fatto che noi prevediamo un livello di investimenti meno favorevole rispetto alle previsioni italiane. Ma complessivamente penso che non possiamo dare una connotazione negativa a queste previsioni, che sono tutto sommato molto incoraggianti per quest’anno e, vedremo, per l’anno prossimo”.

Ferrovie,Ferraris:ripresa lavori AV Firenze con entusiamo e ottimismo

Ferrovie,Ferraris:ripresa lavori AV Firenze con entusiamo e ottimismoFirenze, 15 mag. (askanews) – “Oggi riprendiamo un percorso interrotto troppe volte e troppo a lungo, con entusiamo e ottimisamo”. Lo ha Luigi Ferraris, Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, illustrando l’avvio dei lavori del passante e della stazione Alta Velocità di Firenze, alla presenza del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.

Si tratta, ha spiegato Ferraris, di “un anello cruciale per la mobilità fiorentina, toscana e nazionale. Qui confluisce un significativo numero di treni. Qualunque inconveniente si verifica a Firenze rischia di produrre effetti sulla circolazione nazionale”. Grazie al nuovo nodo AV, saranno “seperati gli itinerari e i flussi dei treni, per quanto possibile, perché -ha osservato Ferraris- avere tracciati e itinerari distinti” assicurerà una migliore circolazione dei treni e una diversificazione dell’offerta”. “Il passante di 7 chilometri recherà questi benefici. Firenze Belfiore sarà una stazione gioiello, ideata da Norman Forster”.”, ha precisato Ferraris, convinto che sarà possibile anche raggiungere un aumento del 50% del traffico regionale. L’obietto è realizzare “un hub ferroviario integrato con altri sistemi di mobilità, come il people mover e la tranvia”, ha concluso Ferraris.

Scatti e visioni del Sud del mondo, “Frammenti” arriva in Campidoglio

Scatti e visioni del Sud del mondo, “Frammenti” arriva in CampidoglioRoma, 15 mag. (askanews) – Immagini, esperienze ed emozioni personali, in un’affascinante raccolta fotografica per raccontare uno spicchio di Sud del mondo. Dal Medio Oriente all’Africa, nello specifico da Giordania, Libano, Israele-Palestina a Kenya, Mozambico, Tunisia ed Egitto. Tutto questo è “Frammenti”, libro realizzato da Stefano Glinianski, direttore dell’Organismo Indipendente di Valutazione del Ministero degli Esteri e della Agenzia Italiana per la Cooperazione alla Sviluppo (AICS) e Magistrato della Corte dei conti (Sezione delle Autonomie Locali), presentato nei giorni scorsi a Roma, in Campidoglio.

La presentazione. Un evento che ha visto la partecipazione di esperti e diversi esponenti delle Istituzioni, nazionali e locali, tra i quali: Svetlana Celli (Presidente dell’Assemblea Capitolina), Giulio Bacosi (Avvocato dello Stato), Gianpiero Paolo Cirillo (Presidente di Sezione del Consiglio di Stato), Antonio Derinaldis (Capo Dipartimento Relazioni Istituzionali e Rapporti Università Telematiche UIL RUA), Mario Giro (Comunità di Sant’Egidio, già Viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale), Aristide Police (Professore Ordinario di Diritto Amministrativo dell’Università LUISS “Guido Carli” di Roma), Peppe Vessicchio (Direttore d’orchestra). Il Viceministro. Un confronto autorevole e intenso, introdotto dai saluti del Viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Edmodo Cirielli: “I Paesi del Sud del Mondo sono al centro dell’agenda politica istituzionale del nostro Governo consapevole dell’importanza di consolidare e incrementare le relazioni bilaterali alimentando un dialogo di diplomazia multilaterale, volto a ricercare spazi di cooperazione con approccio aperto e inclusivo, nel pieno rispetto delle rispettive identità, sensibilità socio – culturali e della propria sovranità. L’iniziativa odierna, che auspico venga diffusa a più livelli, anche tra i nostri giovani, è di grande rilevanza per sensibilizzare le Istituzioni centrali e periferiche, nazionali ed estere, sull’importanza della coesione, della cooperazione e della vicinanza umanitaria prima ancora che politica, strategica ed economica”.

La mission. “Non esistono fatti, ma solo loro interpretazioni”. Quale il nesso tra una nota citazione di uno dei più grandi pensatori della storia, Friedrich W. Nietzsche – che scolpisce in modo “dinamitardo” l’ampiezza di un concetto nella cristallizzazione di un aforisma – ed un libro dedicato ad immagini? Senza naturalmente voler sfociare nel dibattito filosofico – ha sottolineato l’autore – ritengo che questo parallelismo tra il ‘fatto’ e la sua ‘interpretazione’ ben si presti ad idenitifcare quello ha rappresentato il ‘fil rouge’ che unisce tante visioni in così diversi Paesi. L’immagine è un fatto ma prima ancora che diventi tale è una personale emozione che – nella sua apparente assolutezza racchiusa nell’istante di uno scatto fotografico riproducente quello che gli occhi trasmettono alla mente e al cuore – può e deve aprirsi a diverse letture e, dunque, a tante interpretazioni, preludi a successive diverse sensazioni”. “Lo sguardo così crea da un frammento un immenso campo visivo. La misura dell’uomo rende unica, e allo stesso tempo, molteplice, attraverso gli occhi di chi osserva, una immagine. Una immagine scelta attraverso le parole da non dire in momenti in cui tanto si parla e poco si dice, tanto si mostra e poco realmente appare – ha aggiunto Glinianski -. L’immagine, infine, come ricoscimento di una affinità – rievocando Nietzsche – tra sé stessi ed un qualcosa che diviene più forte non nel momento in cui si avvicina ad esso ma quando dallo stesso ci si allontana”.

La donazione. Volutamente non è stato fissato un prezzo di copertina. Chiunque sarà in possesso di “Frammenti” è libero di donare ciò che vorrà. I proventi saranno destinati ai progetti della Comunità di Sant’Egidio nei Paesi visitati da Glinianski e in particolare per la registrazione anagrafica dei bambini, la cura dell’AIDS in Africa, i corridoi umanitari per i profughi dalla Siria e dai paesi in guerra. Per conoscere le modalità con cui effettuare la donazione è possibile collegarsi a https://www.democrazianelleregole.it/news/frammenti-di-stefano-glinianski-ecco-come-chiedere-il-libro/. I ringraziamenti. “Oltre al Viceministro Cirielli, per il suo affettuoso saluto, e ai prestigiosi relatori per la loro presenza, desidero ringraziare anche la presidenza del Campidoglio, nella persona della presidente Celli. Senza dimenticare – ha sottolineato Glinianski – coloro che hanno consentito la realizzazione dell’opera: più precisamente, Upi Emilia-Romagna – erano presenti il presidente Andrea Massari, presidente della Provincia di Parma, e la direttrice Luana Plessi – ‘D’Aries & Partners’ (dott. Ciro D’Aries), Upel Varese (direttore Claudio Biondi) ed EXSSA (dottoressa Antonella Simone e avvocato Giuseppe Tempesta)”.

L’evento si è poi concluso, alla presenza di numerosi ospiti istituzionali del mondo accademico, della magistratura, della diplomazia, della cooperazione, al bistrot “Collegio” in Piazza Capranica. Da parte di Glinianski i ringraziamenti anche a Juranews, alla famiglia Santarelli e alla dottoressa Ciannella, per l’ospitalità ed il prezioso contributo offerto per la conclusione dell’evento.

Consorzio Vino Nobile di Montepulciano: Goracci è Cantiniere dell’anno

Consorzio Vino Nobile di Montepulciano: Goracci è Cantiniere dell’annoMilano, 15 mag. (askanews) – E’ Andrea Goracci il vincitore della diciannovesima edizione della 19esima edizione del “Premio Cantiniere dell’anno” promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano (Siena). Nato nel 1992 a Montepulciano, Andrea Goracci, lavora dal 2017 nell’azienda vinicola senese Fattoria Svetoni come assistente enologo e cantiniere.

“Questo premio è particolarmente sentito dalle nostre cantine e sono contento che negli ultimi anni sia andato a giovanissimi professionisti del settore – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – dato che conferma l’importanza di questa professione che negli anni è cresciuta di livello grazie anche alla preparazione dei professionisti che muove i principali istituti agrari d’Italia a istituire addirittura un sesto anno per perfezionare il ruolo di enotecnico e cantiniere, figura professionale tra le più ricercate nel nostro territorio”. Sono oltre 250 i viticoltori a Montepulciano e oltre mille i dipendenti fissi impiegati dal settore vino, ai quali se ne aggiungono altrettanti stagionali. In una nota il Consorzio ha spiegato che “oltre il 45% delle Cantine è condotto da un giovane (l’età media dei titolari di azienda è di 45 anni), e il 60% degli impiegati a tempo indeterminato nel vino è sotto i 40 anni”. Tra i ruoli maggiormente occupati dai giovani in cantina ci sono quelli di enotecnico, cantiniere ed enologo.

Le relazioni pericolose di Prigozhin con i servizi ucraini

Le relazioni pericolose di Prigozhin con i servizi ucrainiRoma, 15 mag. (askanews) – Evegney Prigozhin avrebbe proposto all’Ucraina informazioni sulla posizione delle truppe russe, in cambio del ritiro dei militari ucraini dalla zona attorno a Bakhmut, dove sui suoi uomini del gruppo Wagner incombe il pericolo di un accerchiamento. E’ il Washington Post a rivelare le ‘relazioni pericolose’ di Prigozhin con i servizi militari di Kiev, clamoroso sviluppo tratto da documenti riservati trapelati di recente e ora analizzati anche in questo passaggio.

Il capo dei mercenari in prima linea sul fronte della battaglia più sanguinosa in oltre un anno di guerra accusa regolarmente – e in modo sempre più violento – i vertici della Difesa russa di non fornire alla sua compagnia militare privata le munizioni necessarie per fronteggiare le forze ucraine. Prigozhin negli ultimi giorni ha diffuso una serie di video, con toni sempre più violenti, in cui denuncia l’incompetenza dello Stato maggiore e del ministro della Difesa Sergey Shoigu, arrivando a fare allusioni offensive che sono parse dirette allo stesso Vladimir Putin. L’uomo conosciuto anche come ‘il cuoco di Putin’ per i suoi interessi nel mondo del catering ha molti nemici ai piani alti dello Stato russo ed è considerato del tutto dipendente dal presidente, che a questo punto però potrebbe vedere nell’offerta di Prigozhin ai servizi ucraini un atto di tradimento. Secondo il Post, Prigozhin ha trasmesso la proposta di scambio ai suoi contatti nella direzione dell’intelligence militare ucraina, con i quali ha mantenuto comunicazioni segrete durante la guerra: questo emerge da documenti dell’intelligence statunitense pubblicati sulla piattaforma Discord e solo ora emersi. Il documento trapelato non chiarisce quali posizioni delle truppe russe sarebbero state ‘offerte’. Due funzionari ucraini hanno confermato che Prigozhin ha parlato più volte con il primo direttorato dell’intelligence ucraina, noto GUR. Secondo uno di questi due interlocutori, la proposta è stata fatta più volte, ma Kiev l’ha rifiutata perché i funzionari non si fidano di Prigozhin e pensavano che le sue proposte potessero essere false. Un dubbio condiviso a Washington, secondo un funzionario americano.

In un’intervista al Washington Post, a Zelensky viene chiesto di questi contatti con Prigozhin e il presidente ucraino risponde che “questa è una questione di intelligence”. Il leader ucraino si è lamentato della diffusione pubblica di informazioni riservate, ritenendola favorevole alla Russia, perchè ne risulta l’impressione di contatti con il nemico. Sia la Bbc che diversi siti di notizie hanno fatto notare che il sito del Post ha tolto a un certo punto la parte considerata inopportuna da Zelensky, salvo poi re-integrarla. Altri documenti che dovevano restare segreti rivelano che i funzionari del ministero della Difesa russa si chiedono in privato come rispondere alle critiche di Prigozhin. Vi si parla di una lotta di potere tra Prigozhin e alti funzionari, tra cui il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu.

Sempre secondo i materiali visionati dal Post, Prigohzin ha portato avanti una relazione segreta con l’intelligence ucraina su più fronti: oltre alle telefonate, anche con incontri di persona con ufficiali del GUR in un paese africano non meglio specificato.

Le relazioni pericolose di Prigozhin con i servizi ucraini

Le relazioni pericolose di Prigozhin con i servizi ucrainiRoma, 15 mag. (askanews) – Evegney Prigozhin avrebbe proposto all’Ucraina informazioni sulla posizione delle truppe russe, in cambio del ritiro dei militari ucraini dalla zona attorno a Bakhmut, dove sui suoi uomini del gruppo Wagner incombe il pericolo di un accerchiamento. E’ il Washington Post a rivelare le ‘relazioni pericolose’ di Prigozhin con i servizi militari di Kiev, clamoroso sviluppo tratto da documenti riservati trapelati di recente e ora analizzati anche in questo passaggio.

Il capo dei mercenari in prima linea sul fronte della battaglia più sanguinosa in oltre un anno di guerra accusa regolarmente – e in modo sempre più violento – i vertici della Difesa russa di non fornire alla sua compagnia militare privata le munizioni necessarie per fronteggiare le forze ucraine. Prigozhin negli ultimi giorni ha diffuso una serie di video, con toni sempre più violenti, in cui denuncia l’incompetenza dello Stato maggiore e del ministro della Difesa Sergey Shoigu, arrivando a fare allusioni offensive che sono parse dirette allo stesso Vladimir Putin. L’uomo conosciuto anche come ‘il cuoco di Putin’ per i suoi interessi nel mondo del catering ha molti nemici ai piani alti dello Stato russo ed è considerato del tutto dipendente dal presidente, che a questo punto però potrebbe vedere nell’offerta di Prigozhin ai servizi ucraini un atto di tradimento. Secondo il Post, Prigozhin ha trasmesso la proposta di scambio ai suoi contatti nella direzione dell’intelligence militare ucraina, con i quali ha mantenuto comunicazioni segrete durante la guerra: questo emerge da documenti dell’intelligence statunitense pubblicati sulla piattaforma Discord e solo ora emersi. Il documento trapelato non chiarisce quali posizioni delle truppe russe sarebbero state ‘offerte’.

Due funzionari ucraini hanno confermato che Prigozhin ha parlato più volte con il primo direttorato dell’intelligence ucraina, noto GUR. Secondo uno di questi due interlocutori, la proposta è stata fatta più volte, ma Kiev l’ha rifiutata perché i funzionari non si fidano di Prigozhin e pensavano che le sue proposte potessero essere false. Un dubbio condiviso a Washington, secondo un funzionario americano. In un’intervista al Washington Post, a Zelensky viene chiesto di questi contatti con Prigozhin e il presidente ucraino risponde che “questa è una questione di intelligence”. Il leader ucraino si è lamentato della diffusione pubblica di informazioni riservate, ritenendola favorevole alla Russia, perchè ne risulta l’impressione di contatti con il nemico. Sia la Bbc che diversi siti di notizie hanno fatto notare che il sito del Post ha tolto a un certo punto la parte considerata inopportuna da Zelensky, salvo poi re-integrarla.

Altri documenti che dovevano restare segreti rivelano che i funzionari del ministero della Difesa russa si chiedono in privato come rispondere alle critiche di Prigozhin. Vi si parla di una lotta di potere tra Prigozhin e alti funzionari, tra cui il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu. Sempre secondo i materiali visionati dal Post, Prigohzin ha portato avanti una relazione segreta con l’intelligence ucraina su più fronti: oltre alle telefonate, anche con incontri di persona con ufficiali del GUR in un paese africano non meglio specificato.