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Autore: Redazione StudioNews

Riforme, Meloni vedrà opposizioni, primo confronto con Schlein

Riforme, Meloni vedrà opposizioni, primo confronto con SchleinRoma, 5 mag. (askanews) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, avvia il confronto con le opposizioni sulle riforme istituzionali. L’appuntamento con i rappresentanti delle forze politiche, riferisce una nota, è fissato per martedì 9 maggio alla Camera dei deputati, nella Biblioteca del presidente. Potrebbe essere la prima occasione per un faccia a faccia diretto con la segretaria del Pd Elly Schlein.

Agli incontri partecipano anche i vicepresidenti del Consiglio, Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati; il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, i sottosegretari alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e il costituzionalista Francesco Saverio Marini”. Questo il programma degli incontri: alle 12.30 componente +Europa; alle 13 gruppo per le Autonomie e componente Minoranze linguistiche; alle 13.45 gruppo Alleanza Verdi e Sinistra; alle 15.30 gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe; alle 17 gruppo Movimento Cinque Stelle; alle 18.30 gruppo Partito democratico.

Migranti, Tajani: Parigi si deve scusare. Il portavoce del governo francese prova a raffreddare la tensione

Migranti, Tajani: Parigi si deve scusare. Il portavoce del governo francese prova a raffreddare la tensioneRoma, 5 mag. (askanews) – “Un fulmine a ciel sereno, una raffica di insulti gratuita e volgare”, verso “un Paese amico, alleato, i cui vertici istituzionali sono in perfetta sintonia. Inaudito”. E “tutto a freddo”. In un’intervista al Corriere della Sera, il ministro degli Esteri Antonio Tajani torna sullo scontro che si è aperto con Parigi dopo le dichiarazioni del ministro dell’Interno transalpino, Gerald Darmanin. “Ha detto delle cose incredibili”, contro il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, “contro il governo, persino contro l’Italia e gli italiani, andate a risentirlo, è davvero inaudito”. Tajani, peraltro, afferma di non spiegarsi le motivazioni di questo atteggiamento. “Non lo so, ha detto che siamo un governo di estrema destra, ha paragonato la Meloni alla Le Pen, tutto a freddo. Io dovevo andare a Parigi, per un vertice preparato da settimane, che si sarebbe concluso con una conferenza stampa congiunta con la ministra degli Esteri Catherine Colonna”.

Non è la prima volta che Darmanin attacca l’Italia, “ma allora ci fu un fatto di cronaca, ci fu un comunicato che riguardava la nave dei migranti, qui non c’è alcun fatto che possa non dico giustificare ma quantomeno spiegare questo attacco. È un insulto gratuito – prosegue – e volgare ad un Paese amico, alleato, i cui vertici istituzionali sono in perfetta sintonia, per giunta nel primo anno di applicazione del Trattato del Quirinale. Vorrei vedere se Piantedosi avesse detto delle cose simili sulla Francia e sul suo governo, cosa sarebbe successo”. La scorsa settimana Parigi ha schierato altri militari al confine e sostiene che l’Italia non trattiene sul suo territorio i migranti irregolari. “Ma cosa c’entra. In casi come questo ci si siede intorno ad un tavolo e si affronta insieme la questione – dice Tajani -. Mica si va in televisione ad offendere pesantemente un alleato, se ci sono dei problemi ci si parla”. Meloni è stata informata dell’annullamento della visita ufficiale in Francia. Tajani riferisce di averle spiegato che “la nota del ministero degli Esteri francese era insufficiente, che se non arrivavano le scuse occorreva annullare la visita. Mi ha chiamato due volte Catherine Colonna, per dirmi che era dispiaciuta, è stata molto cordiale”. Ma “c’è un attacco a freddo, come un pugnalata alle spalle, da parte di un esponente di primo piano del governo della Francia. Non sono cose che si possono ignorare. Di sicuro però il resto dell’esecutivo di Macron non la pensa come Darmanin. Il comunicato non è sufficiente perché non ci sono le scuse, ma da parte francese si nota comunque sia il dispiacere che l’imbarazzo su quanto accaduto”. “È chiaro che nel governo francese non la pensano tutti come il loro ministro dell’Interno, è chiaro che ci è arrivato il loro dispiacere e anche il disappunto, ma occorre una smentita e condanna”. Ché “se uno offende in modo gratuito un’altra persona il minimo è chiedere scusa”. Il portavoce del governo francese Olivier Veran, nel tentativo di raffreddare la polemica con l’Italia, ha affermato che il ministro dell’Interno Gerard Darmanin, con le sue dichiarazioni di ieri, non intendeva “ostracizzare l’Italia”. Ieri Darmanin ha sostenuto che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non è in grado di gestire la crisi migratoria. La dichiarazione ha provocato un’alzata di scudi a Roma, tanto che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha cancellato un suo incontro con la ministra degli Esteri transalpina Catherine Colonna. Véran, parlando ha CNews, ha detto: “Non c’era alcuna volontà da parte del ministro dell’Interno di ostracizzare l’Italia”. Il portavoce del governo francese ha continuando dicendo che con “gli italiani si discute, adorano la politica, ma fanno le scelte loro e vogliono che li si lascia fare le loro scelte”. Questo, ha continuato “ci sta bene, perché non abbiamo intenzione di fare altrimenti”. Veran ha anche dato atto che l’Italia “ammette molti, la maggior parte dei barconi” di migranti, e “quindi lavoriamo sistematicamente con gli italiani per le regole di distribuzione”. Italia e Francia, ha affermato ancora, sono “intimamente legati dalla storia, da questioni economiche, sociali, culturali, e anche migratorie”.

Sulla tensione tra Italia e Francia, dopo le dichiarazioni del ministro francese Darmanin sulla gestione dei migranti da parte del governo italiano, è anche intervenuto Josep Borrell. Parlando con i giornalisti a Firenze ha detto: “Ascoltate, il mio ruolo… è quello di cercare di far lavorare insieme tutti i Paesi europei. Ci sono problemi comuni che devono essere affrontati in modo comune con la massima unità, quindi sono sicuro che queste difficoltà saranno superate”.

Prigozhin: ritirata da Bakhmut, a Mosca “vincitori in mutande”

Prigozhin: ritirata da Bakhmut, a Mosca “vincitori in mutande”Milano, 5 mag. (askanews) – Non una semplice dichiarazione di ritirata dal 10 maggio “mentre mancano solo due piccoli chilometri” a prendere Bakhmut, ma un vero e proprio manifesto del Wagner-pensiero e accuse pesantissime alla burocrazia russa (ma anche alla verticale di potere che vede in cima Vladimir Putin) che secondo lui entrerà nella storia, ma “in mutande”. Un discorso totalmente nello stile del capo della compagnia di mercenari russi Evgenij Prigozhin, accompagnato da un documento postato sul suo canale Telegram. Anche se non è chiaro se la dichiarazione di Prigozhin può essere davvero presa alla lettera, poiché in passato ha spesso pubblicato commenti impulsivi, successivamente smentiti.

“AVREMMO PRESO BAKHMUT IL 9 MAGGIO” Nel video il capo della Wagner torna di nuovo ad attaccare il Ministero della Difesa e “informa” il “comandante in capo supremo” Vladimir Putin. “Un mese fa hanno smesso di darci le munizioni e non ne riceviamo più del 10%” dice, aggiungendo poi qualcosa che può essere un’accusa, ma anche una scusa. “Avremmo preso possesso dell’insediamento di Bakhmut entro il 9 maggio 2023, ma quando l’hanno visto, i burocrati militari (a Mosca) hanno effettivamente interrotto qualsiasi fornitura dal primo maggio per impedirci di farlo perché si siedono, scuotendo le loro pance grasse e pensano che passeranno alla storia come vincitori: ci sono già entrati in mutande”.

PARLA DI “MESCHINA INVIDIA” DEI VERTICI RUSSI Da notare che Prigozhin ha sempre chiamato Bakhmut con il vecchio nome zarista di Artemvsk, mentre per questa comunicazione ha utilizzato quello ucraino che si usa anche in occidente. “I miei ragazzi non saranno inutili, quindi, dal 10 maggio 23, lasceremo il villaggio di Bakhmut, ci restano solo da prendere due chilometrini e mezzo su 45. Ma se, a causa della vostra meschina invidia, non volete dare la vittoria ai russi prendendo Bakhmut, sono vostri problemi”, dice Prigozhin lasciando intendere che a Mosca evidentemente, secondo lui, qualcuno vive male i progressi in guerra della Wagner.

LA LEADERSHIP “HA PAURA DI PRENDERSI RESPONSABILITA’” Parla poi genericamente di “leadership” che “ha paura ad assumersi responsabilità sia di fronte a un attacco, sia di fronte a una ritirata”. E poi aggiunge: “per questo stiamo aspettando un ordine di guerra per lasciare Bakhmut prima del nono giorno. Nonostante il fatto che abbiamo praticamente terminato le scorte rimarremo a Bakhmut in modo che, in questa festa sacra per tutti i popoli della Russia, non vogliamo rovinare il brillare delle armi russe. Ma poi noi raggiungeremo i campi di retroguardia dopo 400 giorni di duro lavoro quotidiano; nei campi di retroguardia aspetteremo fino a quando ci sarà di nuovo bisogno di noi”.

“MACELLAIO DI MARIUPOL” NELLA WAGNER Parole come macigni dopo che alcuni video e informazioni apparse su Telegram dimostrerebbero il fatto che l’ ex viceministro della difesa russo, il generale Mikhail Mizintsev (soprannominato il “macellaio di Mariupol”, si è unito alla milizia privata del gruppo Wagner come vice comandante.

Le interpretazioni del discorso di Prigozhin da Mosca sono poche. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov non commenta. Mentre il politologo Sergey Markov, limita lo sfogo a un “conflitto di Wagner e Prigozhin con il Ministero della Difesa e lo Stato Maggiore”. Markov è considerato persona vicina a Putin e dice che “dalla parte di Prigozhin e Wagner c’è il sostegno della maggior parte degli ufficiali e dei soldati dell’esercito russo. Tutti loro credono di essere mal riforniti …Ma non possono dirlo direttamente a causa del rischio di insubordinazione. E sono contenti che almeno Prigozhin parli ad alta voce, che dica quello che pensano. La questione deve essere risolta con urgenza dal Consiglio di sicurezza russo”.

Resta comunque un pessimo episodio per la leadership russa, dopo le stranissime immagini dell’attacco di droni al Cremlino dell’altro ieri e a pochi giorni da una festa importantissima per la propaganda. Mosca celebra infatti ogni anno il 9 maggio la vittoria sovietica sulla Germania nazista nella seconda guerra mondiale e Putin ha sfruttato, nel corso dei due decenni al potere, l’occasione per rafforzare il suo ruolo di uomo forte. Ma le immagini evocate da Prigozhin – compresa quella di chi entra nella storia “in mutande” o dei droni in Piazza rossa – poco si addicono allo stile sinora scelto.

(di Cristina Giuliano)

Giornata mondiale risata, il 7 maggio a Zoomarine “Che ridere Festival”

Giornata mondiale risata, il 7 maggio a Zoomarine “Che ridere Festival”Roma, 5 mag. (askanews) – Ridere fa bene, un vero toccasana per cuore, mente e salute. Ed ecco perché in tutto il mondo la prima domenica di maggio si celebra la Giornata Mondiale della Risata per la Pace nel mondo, istituita dal medico indiano Madan Kataria, fondatore nel 1995 del movimento internazionale dello Yoga della Risata, una tecnica che sfrutta il beneficio della risata autoindotta e delle respirazioni yogiche. Per festeggiarla il direttore generale di Zoomarine, Alex Mata, ha pensato di organizzare per domenica 7 maggio un mix di appuntamenti dedicati al valore di questa ricorrenza importante per sprigionare felicità e buonumore attraverso una missione solidale, quella di far divertire grandi e piccini in una giornata memorabile.

A fare gli onori di casa saranno proprio gli esperti dell’associazione Yoga della Risata ed Oltre, capitanati dalla presidente Laura Toffolo, che daranno vita ad una sessione di pratica ed esercizio per creare un linguaggio universale grazie al potere della risata. Pronti a scendere in campo anche alcuni noti comici che sul palco daranno vita alla prima edizione del “Che ridere Festival!”, una maratona di gag e battute in un unico show al quale sarà impossibile resistere. Una sfida attraverso la bravura, la simpatia, l’allegria del teatro comico per eccellenza con Marco Capretti, “L’uomo del web” di Made in Sud il programma di Rai 2, il duo Sequestrattori dai programmi tv Zelig Off e Scqr, Oscar Biglia con le sue performance tra “Scherzi a parte” e “Seven Show”, Claudio Sciara da “Italia’s got talent” a vero fenomeno dei social. E per i teen-ager in arrivo invece alcuni dei protagonisti della serie cult della Rai “Mare Fuori” per una full immersion tra meet & greet, curiosità e tanto divertimento nel parco che riapre con tutte le attrazioni, tour educazionali alla scoperta degli animali, con la possibilità di conoscere il piccolo Alpaca (nato appena un mese fa), l’atteso ritorno dello show adrenalinico dei tuffatori e la magia di scivoli con la zona acqua, ombrelloni e lettini per un tuffo dal sapore quasi estivo. Info e prenotazioni www.zoomarine.it.

Con FibreFENCE Made in Italy recinzioni a Dubai per Airport show 2023

Con FibreFENCE Made in Italy recinzioni a Dubai per Airport show 2023Roma, 5 mag. (askanews) – Dal 9 all’11 maggio 2023 il World Trade Center di Dubai apre le sue porte ai professionisti e regolatori del mondo aeroportuale che animeranno la ventiduesima edizione dell’Airport Show. L’evento rappresenta a tutti gli effetti la più grande piattaforma b2b incentrata sulla sostenibilità e sulla digitalizzazione, finalizzate all’innovazione. Anche quest’anno la linea di recinzioni aeroportuali in Frp FibreFENCE di Fibre Net Group sarà presente a Dubai all’interno del Padiglione italiano, in collaborazione con Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Grazie agli oltre vent’anni di esperienza del gruppo nello sviluppo di soluzioni in materiali compositi, le recinzioni in Frp (Fibre reinforced polymer) sono già state installate in più di cento aeroporti al mondo, sia civili che militari: tra i motivi di questo riconoscimento globale spicca la piena conformità dei sistemi di recinzione agli standard Icao in termini di sicurezza e progettazione. La protezione degli aeroporti è un problema di attualità sempre più sentito, considerata la straordinaria crescita del traffico e dei passeggeri e la conseguente moltiplicazione del numero di obiettivi sensibili da proteggere. Le recinzioni rivestono una grande importanza nella sicurezza e protezione sia dei passeggeri che degli operatori e nella protezione fisica e separazione delle aree sensibili all’interno della struttura aeroportuale. FibreFENCE rappresenta la soluzione ideale per la recinzione e la protezione di aree sensibili negli aeroporti poiché garantisce totale assenza di interferenze con i dispositivi Ils e Radar e, per merito delle caratteristiche di frangibilità intrinseche ai materiali, limita in modo significativo i danni in caso di impatto aeromobili. Quest’ultimo aspetto in particolare influenza positivamente la sicurezza complessiva del volo e fa sì che le recinzioni in materiale composito diventino un valore aggiunto all’interno del complesso sistema di un aeroporto. Strutture e recinzioni in Frp sono, infine, facili e veloci da installare, con minimi costi di manutenzione grazie alla loro durabilità e sono compatibili con i più diffusi sistemi antintrusione.

Il capo del gruppo Wagner Prigozhin: ci ritiriamo da Bakhmut il 10 maggio, siamo senza munizioni

Il capo del gruppo Wagner Prigozhin: ci ritiriamo da Bakhmut il 10 maggio, siamo senza munizioniRoma, 5 mag. (askanews) – Il patron del gruppo Wagner, la milizia mercenaria che combatte in Ucraina al fianco delle forze russe, ha minacciato di ritirare le truppe da Bakhmut se non riceverà munizioni. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa France Presse. “Ritiro le unità Wagner da Bakhmut perché, per mancanza di munizioni, sono destinate a perire senza motivo”, ha dichiarato Evgheny Prigozhin. Prigozhin ha detto venerdì che le sue forze lasceranno la città ucraina di Bakhmut il 10 maggio. “Dichiaro a nome dei combattenti di Wagner, a nome del comando di Wagner, che il 10 maggio 2023 saremo costretti a trasferire le posizioni nell’insediamento di Bakhmut a unità del Ministero della Difesa”, ha dichiarato in una nota.

Il Cremlino ha visto la dichiarazione del capo del gruppo Wagner, Evgheny Prigozhin, che ha minacciato di ritirare le forze da Bakhmut, in Ucraina, se non riceverà munizioni, ma “non commenta”, ha detto alla stampa il portavoce Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Ria. “Sì, naturalmente, abbiamo visto la notizia, ma non posso commentarla, perché – ha detto Peskov – riguarda l’operazione militare speciale”.

Il Papa: la pedofilia nel clero è una vergogna. E’ il momento di rimediare al danno fatto

Il Papa: la pedofilia nel clero è una vergogna. E’ il momento di rimediare al danno fattoRoma, 5 mag. (askanews) – Il Papa indica tre principi per sradicare la piaga della pedofilia nella Chiesa. Lo fa ricevendo in udienza i membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori. “In primo luogo – sottolinea Francesco – laddove la vita è stata ferita, siamo chiamati a ricordare il potere creativo di Dio di far emergere la speranza dalla disperazione e la vita dalla morte. Il terribile senso di perdita provato da tanti a causa degli abusi può sembrare a volte troppo pesante da sopportare. Anche i leader della Chiesa, che condividono un comune senso di vergogna per l’incapacità di agire, sono stati sminuiti, e la nostra stessa capacità di predicare il Vangelo è stata ferita. Ma il Signore, che in ogni tempo fa nascere cose nuove, può ridare vita alle ossa inaridite (cfr Ez 37,6). Perciò anche quando il cammino da percorrere è arduo e faticoso – prosegue il Papa – vi esorto a non bloccarvi, a continuare a tendere la mano, a cercare di infondere fiducia in coloro che incontrate e che condividono con voi questa causa comune. Non scoraggiatevi quando sembra che poco stia cambiando in meglio. Perseverate, andate avanti”. In secondo luogo, “l’abuso sessuale ha portato lacerazioni nel nostro mondo e non solo nella Chiesa. Tante vittime rimangono avvilite per il fatto che un abuso avvenuto molti anni fa crea ancora oggi ostacoli e spaccature nelle loro vite. Le conseguenze degli abusi possono verificarsi tra coniugi, tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle, tra amici e colleghi. Le comunità sono sconvolte; la natura insidiosa dell’abuso abbatte e divide le persone, nel loro cuore e tra di loro. Ma la nostra vita – ribadisce Bergoglio – non è destinata a rimanere divisa. Ciò che si è infranto non deve rimanere a pezzi. La creazione ci dice che tutte le parti della nostra esistenza sono collegate in modo coerente, e la vita di fede collega addirittura questo mondo con quello che verrà! Tutto è collegato”. “Laddove dunque la vita si è spezzata, vi chiedo di contribuire concretamente a ricongiungerne i pezzi, nella speranza che quanto è frantumato si possa ricomporre”.

Il Papa ricorda come “di recente ho incontrato un gruppo di sopravvissuti da abusi, che hanno chiesto di incontrare la direzione dell’istituto religioso che gestiva la scuola da loro frequentata circa 50 anni fa. Ne parlo perché loro l’hanno riferito apertamente. Erano tutte persone anziane e alcune di loro, consapevoli dello scorrere veloce del tempo, hanno espresso il desiderio di vivere in pace gli ultimi anni della vita. E la pace, per loro, significava riprendere la relazione con la Chiesa che li aveva offesi, volevano chiudere non solo con il male subito, ma anche con le domande che da allora portavano dentro di sé. Volevano essere ascoltati, creduti, volevano qualcuno che li aiutasse a capire. Abbiamo parlato insieme e hanno avuto il coraggio di aprirsi. In particolare, la figlia di uno degli abusati – aggiunge il Papa – ha parlato dell’impatto che l’esperienza del padre ha avuto su tutta la loro famiglia. Riparare i tessuti lacerati della storia è un atto redentivo, è l’atto del Servo sofferente, che non ha evitato il dolore, ma ha preso su di sé ogni colpa. Questa è la via della riparazione e della redenzione: la via della croce di Cristo. Nel caso specifico, posso dire che per questi sopravvissuti c’è stato un vero dialogo durante gli incontri, al termine dei quali hanno detto di essersi sentiti accolti da fratelli e di aver recuperato un senso di speranza per il futuro”. “In terzo luogo – conclude il Papa – vi esorto a coltivare in voi il rispetto e la gentilezza di Dio. La poetessa e attivista nordamericana Maya Angelou ha scritto: ‘Ho imparato che la gente dimenticherà quello che hai detto, la gente dimenticherà quello che hai fatto, ma la gente non dimenticherà mai come l’hai fatta sentire’. Siate dunque delicati nel vostro agire, sopportando gli uni i pesi degli altri, senza lamentarvi, ma pensando che questo momento di riparazione per la Chiesa lascerà il posto a un altro momento della storia della salvezza. Il Dio vivente non ha esaurito la sua riserva di grazie e di benedizioni! Non dimentichiamo che le piaghe della Passione sono rimaste nel corpo del Signore Risorto, non più però come fonte di sofferenza o di vergogna, ma come segni di misericordia e di trasformazione”.

“Ora è il momento di rimediare al danno fatto alle generazioni che ci hanno preceduto e a coloro che continuano a soffrire. Questa stagione pasquale è segno che si prepara per noi un nuovo tempo, una nuova primavera fecondata dal lavoro e dalle lacrime condivisi con chi ha patito. Per questo è importante che non smettiamo mai di andare avanti”. E’ l’appello che il Papa ha rivolto ai membri della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, ricevuti in udienza questa mattina in Vaticano. “Voi impegnate le vostre capacità e la vostra competenza per contribuire a riparare una terribile piaga della Chiesa – ha aggiunto – mettendovi a servizio delle diverse Chiese particolari. Dalla vita ordinaria di una diocesi nelle sue parrocchie e nel suo seminario, alla formazione dei catechisti, degli insegnanti e di altri operatori pastorali, l’importanza della tutela dei minori e delle persone fragili dev’essere una norma per tutti; e in questo senso, nella vita religiosa e apostolica, la novizia di clausura deve attenersi agli stessi standard ministeriali del fratello anziano che ha passato una vita intera a insegnare ai giovani”.

Per il Papa “i principi del rispetto della dignità di tutti, della buona condotta e di uno stile di vita sano devono diventare una norma universale, indipendentemente dalla cultura e dalla situazione economica e sociale delle persone. Tutti i ministri della Chiesa devono mostrarli nel servire i fedeli, e a loro volta devono essere trattati con rispetto e dignità da chi guida la comunità. Del resto, una cultura della tutela avrà luogo solo se ci sarà una conversione pastorale in tal senso tra i suoi leader”. “Sono stato incoraggiato dai piani che avete approntato per affrontare le disuguaglianze all’interno della Chiesa, in termini di formazione e di servizio alle vittime, in Africa, Asia e America Latina. Non è giusto, infatti – ha ammonito Bergoglio – che le aree più prospere del pianeta possano contare su programmi di tutela ben formati e ben finanziati, in cui le vittime e le loro famiglie sono rispettate, mentre coloro che vivono in altre parti del mondo soffrono in silenzio, magari respinti o stigmatizzati quando cercano di farsi avanti per raccontare gli abusi subiti. Anche in quest’ambito, la Chiesa deve sforzarsi di diventare un esempio di accoglienza e di buon modo di agire”.

Cala l’incidenza dei casi di Covid-19, aumenta l’Rt ma è stabile l’occupazione delle terapie intensive

Cala l’incidenza dei casi di Covid-19, aumenta l’Rt ma è stabile l’occupazione delle terapie intensiveRoma, 5 mag. (askanews) – Sono “in lieve diminuzione” i casi di coronavirus in Italia, secondo i dati emersi dal monitoraggio della cabina di regia. L’incidenza settimanale a livello nazionale è di 35 ogni 100.000 abitanti (28/04/2023 – 04/05/2023) contro i 39 ogni 100.000 abitanti nella settimana precedente (21/04/2023 -27/04/2023). Nel periodo 12 – 25 aprile 2023, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,10 (range 0,91-1,31), in aumento rispetto al periodo precedente e al di sopra della soglia epidemica. L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è invece in diminuzione e sotto la soglia epidemica: Rt=0,91 (0,85-0,96) al 18/04/2023 vs Rt=0,96 (0,91-1,02) al 18/04/2023.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile all’1,1% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 4 maggio) vs l’1% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 27 aprile). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende leggermente al 4,4% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 04 maggio) vs il 4,7% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 27 aprile). Una Regione risulta non valutabile dovuto a mancanza di trasmissione di dati ed è equiparata a rischio alto ai sensi del DM del 30 aprile 2020. Una Regione è a rischio alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Otto sono a rischio moderato e undici sono classificate a rischio basso. Quindici Regioni/Province autonome riportano almeno una allerta di resilienza. Sei Regioni/Province autonome riportano molteplici allerte di resilienza.

Università, report Deloitte per CoDAU su competenze e retribuzioni personale

Università, report Deloitte per CoDAU su competenze e retribuzioni personaleRoma, 5 mag. (askanews) – CoDAU, l’ente che rappresenta i Direttori Generali di tutte le università italiane, e Deloitte hanno presentato una complessa indagine volta a monitorare elementi e sistemi di gestione e sviluppo del capitale umano che caratterizzano il comparto universitario.

La grande novità del report è stata l’introduzione di un focus dedicato all’esplorazione delle competenze: DIGITAL e SOFT. Lo studio ha coinvolto 18 Atenei, il 22% del sistema universitario, rappresentanti strutture statali, politecnici, scuole superiori ad ordinamento speciale, tra i quali si annoverano anche mega strutture come l’Università di Bologna, l’Università degli Studi di Padova e l’Università degli Studi di Torino.

La popolazione del campione partecipante è caratterizzata da una presenza di dirigenti inferiore a quella media della pubblica amministrazione e nettamente inferiore a quella del mercato privato. La quota rosa si attesta complessivamente al 60%, con unica inversione di tendenza nella qualifica dirigenziale (42,4%) che comunque rappresenta una percentuale molto rappresentativa rispetto ad altri mercati. Analizzando il turn over nel 2021 si riscontra una inversione di tendenza positiva a testimonianza dell’attenzione del comparto al processo di reclutamento e selezione.

Per il 70% degli atenei lo smart working rappresenta mediamente il 60% del tempo di lavoro. Rispetto alle competenze digitali e soft, sono state individuate 9 aree di competenze digitali e 4 arre di competenze soft. Su queste aree, in logica di self assessment o top-down, sono state effettuate ed analizzate le valutazioni che hanno coinvolto complessivamente 9 atenei, per il digital skill assessment, e 7 atenei, per la valutazione delle competenze soft.

Dall’osservazione delle valutazioni delle digital skill emerge una popolazione con un’ottima padronanza degli strumenti di ricerca e buon livello di presidio delle funzionalità degli strumenti utilizzati quotidianamente, curiosa e con molta voglia di sperimentarsi e potenziare le competenze di utilizzo degli strumenti digitali. Anche il tema della cybersecurity è ben presidiato ma generalmente viene indicata poco conoscenza dei rimedi in caso di incidenti sulla sicurezza. Pur avendo un elevato livello di presidio degli strumenti di comunicazione nel contesto virtuale, viene dichiarata una certa difficoltà nel collaborare con i colleghi con la stessa efficacia da remoto rispetto ai momenti in presenza e la situazione diventa più complessa per i responsabili che dichiarano di avere difficoltà nel gestire le proprie persone da remoto sia in termini di assegnazione di obiettivi e scadenze chiare sia nel relativo monitoraggio.

In termini di addestramento il 61% dichiara di non padroneggiare la lingua inglese e il 65% dichiara di avere la necessità di formazione in ambito digital.

Dall’osservazione delle competenze soft emerge una popolazione orientata al presidio delle competenze cognitive e la competenza manageriale risulta essere la meno padroneggiata.

Più nel dettaglio: i professional è il cluster che ha avuto la valutazione migliore di tutti e hanno ottenuto il punteggio più alto in assoluto nelle competenze relazionali e la competenza “Apertura al Cambiamento e Innovazione”, all’interno dell’area Realizzativa, è quella meno presidiata.

Per il Presidente del CoDAU, Alberto Scuttari, “in generale, osservando le competenze espresse, il report rileva la necessità di un potenziamento delle competenze manageriali e innovative a tutti i livelli, sia in logica digital che di competenze soft. Più preoccupante e’ la fotografia retributiva che riporta una immobilità delle retribuzioni per tutte le categorie, compresa quella dirigenziale, che risulta penalizzata sia nei confronti della pubblica amministrazione in generale che rispetto al complessivo mercato del lavoro, in particolare per l’eccessivo appiattimento delle retribuzioni”.

Campania, De Luca: clima di nuova fiducia in campo imprenditoriale

Campania, De Luca: clima di nuova fiducia in campo imprenditorialeRoma, 5 mag. (askanews) – “In Campania, rispetto a due anni fa, si percepisce un clima di nuova fiducia in campo imprenditoriale, anche grazie all’Amministrazione regionale che sta mettendo in campo tutti gli strumenti per sostenere il dinamismo del sistema industriale”. Lo ha affermato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, secondo quanto riporta un comunicato intervenendo ieri al 49esimo evento Industria Felix, sesta edizione della Campania, realizzato a Napoli a Città della Scienza.

“Nel rapporto uno a uno – prosegue il Presidente -, le imprese della Campania sono sempre vincenti, non accade lo stesso se il confronto avviene tra i sistemi industriali. È necessario concentrarsi sull’obiettivo imprescindibile di fare sistema, perché soltanto con una rete forte e sinergica di relazioni tra gli attori, la competizione può risultare vincente. Accanto al progressivo processo di sburocratizzazione, si stanno definendo, di concerto con il sistema delle imprese, nuove linee di aiuto per favorire il credito, la transizione ambientale e digitale e per garantire una formazione del personale adeguata alle necessità degli imprenditori. Il tutto – conclude De Luca – per rendere la Campania una regione sempre più attrattiva per gli investitori nazionali ed esteri”. Nell’occasione sono state premiate le 76 imprese più performanti a livello gestionale, prosegue il comunicato, affidabili finanziariamente e talvolta sostenibili con sede legale in Campania, che hanno partecipato con i vertici aziendali, di cui 33 nella provincia di Napoli, 14 di Salerno, 12 di Avellino, 10 di Caserta e 7 di Benevento. L’evento è stato organizzato da Industria Felix Magazine, trimestrale diretto da Michele Montemurro in supplemento a Il Sole 24 Ore, in co-organizzazione con Regione Campania (con il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione), in collaborazione con Cerved, Università Luiss Guido Carli, Associazione culturale Industria Felix, con il sostegno di Confindustria, con il patrocinio di Confindustria Campania, Simest (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), con la media partnership de Il Sole 24 Ore e Askanews, con le partnership di Banca Mediolanum, Mediolanum Private Banking, Grant Thornton, Plus Innovation, M&L Consulting Group, MCar e MCar Rent.

I saluti, si legge, sono stati portati da Antonio Marchiello, assessore alle Attività produttive della Regione Campania, Luigi Traettino, presidente di Confindustria Campania, Giuseppe Romano, commissario ZES Campania e Filippo Liverini, componente del Gruppo Credito e finanza di Confindustria. Hanno relazionato sul dossier della Regione Campania Laurent Sansoucy, direttore di OCO Global e Raffaella Farina, direttore generale del dipartimento Sviluppo economico. Al talk hanno partecipato Marco Gabbiani, senior manager dell’Investment banking di Banca Mediolanum, Giovanni Palasciano, partner di Ria Grant Thornton, Giovanni Riefoli, amministratore e fondatore di Plus Innovation, Silvia Ravani, senior consultant di M&L Consulting Group. Sono intervenuti Fabio Biasini, executive vice presidente Corporate sales di Cerved sulle prospettive della Campania: crescita, rischio e sostenibilità e, durante le premiazioni: i banker di Banca Mediolanum Alfredo Cipullo, Michele Orlando, Vincenzo Procino e Roberto Zenone, il componente del Comitato scientifico di Industria Felix Michele Chieffi, il direttore di Ria Grant Thornton Antonio D’Ambrosio, il partner di M&L Consulting Group Alessandro Mattii, il vice presidente di Sistema Moda Italia di Confindustria Carlo Palmieri e l’ad di MCar Gaetano Pascarella.