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Autore: Redazione StudioNews

Maltempo, Bonaccini: attenzione resta alta in Appennino

Maltempo, Bonaccini: attenzione resta alta in AppenninoBologna, 4 mag. (askanews) – La conta dei danni è già cominciata, ma parlare di stime è troppo presto. Anche perché l’emergenza maltempo in Emilia-Romagna continua, non si può abbassare la guardia, in particolare sull’Appennino per il pericolo di frane e micro-frane dove “al momento l’attenzione resta massima”. A fare il punto sull’emergenza è il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che ha incontrato i sindaci e i volontari della Protezione civile a Faenza, nel ravennate, e a Imola, nel bolognese. Dopo l’invio, ieri, della richiesta di stato di mobilitazione del sistema di Protezione civile nazionale in Emilia-Romagna, subito accolta dal ministro Nello Musumeci, fra i temi prioritari entra ora quello dei rimborsi per i danni generati.

“Questa mattina – ha detto Bonaccini – ho inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri una determinazione che non quantifica i danni, ma è una procedura speditiva d’emergenza per poter accedere a un primo stanziamento in tempi brevi. Il rendiconto completo lo faremo comunque rapidamente, come è sempre accaduto in altre situazioni simili: inizieremo a lavorare già dalle prossime ore con i nostri tecnici, in collaborazione con i Comuni”. Come già constatato ieri “siamo di fronte a un evento eccezionale, con precipitazioni persistenti di dimensioni tali che non si erano mai verificate in così poco tempo – ha aggiunto il governatore -. Ora, il nostro impegno è lavorare insieme per tornare il prima possibile alla normalità. Al momento, resta massima l’attenzione sull’Appennino per il pericolo di frane e micro-frane. Parliamo di un territorio colpito prima dalla siccità e poi da un’impressionante caduta d’acqua. E ci tengo a ribadire, qui nei luoghi maggiormente colpiti, che faremo tutto ciò che serve per assistere chi ha bisogno, adesso nell’emergenza e dopo, quando il ritorno alla normalità dovrà essere accompagnato con i risarcimenti dovuti e tutto il sostegno necessario”.

L’evoluzione della situazione ha portato al passaggio dello stato di allerta da rosso ad arancione. Al momento permangono situazioni di rotture/esondazioni sul Lamone nel ravennate, non ancora risolte. Il livello d’acqua nelle campagne è alto, lambisce anche il centro cittadino. Quasi risolta, invece, la rottura dell’argine sinistro del Sillaro; rilevate piccole criticità sul Quaderna e sul Senio, dove sono state fatte alcune evacuazioni. Nella giornata di ieri, i Vigili del fuoco hanno effettuato oltre 800 interventi; altri 185 sono in coda nel ravennate e nel forlivese. Sono stati mobilitati anche mezzi meccanici per rimuovere terra, fango, detriti; ma anche droni, battelli, mentre da Venezia un elicottero ha integrato quello di Bologna. Come stabilito dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, a partire da stasera saranno operative colonne mobili di Veneto e Toscana a Castel Bolognese e a Imola, per effettuare la pulizia delle case e il pompaggio delle acque. Sono pronte a intervenire se richiesto anche altre cinque regioni. Su richiesta delle Prefetture di Ravenna e Bologna, sono state attivate squadre dell’esercito per il monitoraggio degli argini dei fiumi.

Chi saranno gli italiani presenti all’incoronazione di Carlo

Chi saranno gli italiani presenti all’incoronazione di CarloRoma, 4 mag. (askanews) – Si contano sulle dita di una mano gli italiani che saranno presenti all’incoronazione di Carlo III e alle cerimonie collegate all’evento tra il 6 e il 7 maggio in Inghilterra. A guidare il piccolissimo gruppo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, invitato alla cerimonia di incoronazione del re. All’incoronazione, per ovvi legami familiari, sarà presente anche Edoardo Alessandro Mapelli Mozzi. Il miliardario immobiliarista della City è marito di Beatrice di York, figlia di Sarah Ferguson e del principe Andrea, fratello di Carlo. Mapelli Mozzi è nato nel Regno Unito ma il padre è di Bergamo. Presente, ma non all’incoronazione, bensì al concerto del 7 maggio, Andrea Bocelli. Altro pezzo di Italia presente il direttore della Royal Opera House di Londra, che accompagnerà i momenti più importanti della cerimonia, l’anglo-italiano Antonio Pappano.

Emiliano:assoluzione grande gioia per Puglia e per chi mi vuol bene

Emiliano:assoluzione grande gioia per Puglia e per chi mi vuol beneRoma, 4 mag. (askanews) -“Sapevo sin dall’inizio di queste indagini durate cinque anni di essere completamente innocente. Il fatto che finalmente oggi lo abbia accertato il giudice mi dà una grande gioia, non tanto per me, ma per tutte le persone che mi vogliono bene e soprattutto per la Puglia che rappresento”. Lo ha dichiarato il presidente Pd della Puglia Michele Emiliano, sull’assoluzione a Torino nel processo per finanziamento illecito alla sua campagna elettorale per le primarie.

“Ringrazio il mio avvocato, Gaetano Sassanelli, che in questi lunghi anni mi ha difeso nel processo, in un momento per me di sofferenza patita in silenzio per scelta e per rispetto della Magistratura”. E “sono certo che anche Claudio Stefanazzi – ha sottolineato il Presidente della Puglia- riuscirà a dimostrare la sua assoluta estraneità ai fatti contestati. Bisogna sempre avere fiducia nella giustizia”.

Bce rallenta il rialzo dei tassi (+25 pb) ma la stretta non è finita

Bce rallenta il rialzo dei tassi (+25 pb) ma la stretta non è finitaRoma, 4 mag. (askanews) – La Banca centrale europea ha proseguito la sua manovra di rialzo dei tassi di interesse ma operando una decelerazione, con un aumento da 25 punti base che porta il tasso sulle principali operazioni di rifinanziamento al 3,75%, massimo da ottobre 2007. Nella conferenza stampa al termine del Consiglio direttivo, la presidente Christine Lagarde ha voluto tuttavia precisare che non è stata decisa alcuna pausa e che “c’è ancora della strada da fare”.

Inoltre, il direttorio Bce ha annunciato l’intenzione di impartire una discreta accelerazione alla manovra di riduzione degli stock di titoli, prevalentemente pubblici, accumulati con il programma App negli anni passati. Da luglio, se si confermerà l’orientamento attuale, Bce e Eurosistema delle banche centrali azzereranno tutte le operazioni di rinnovo dei titoli che giungeranno a maturazione. Questo significherebbe che complessivamente sul 2023 le consistenze dell’App risulterebbero ridotte di circa 209 miliardi di euro, a fronte di un ammontare totale che dopo due mesi di riduzione limitata assomma a 3.217 miliardi.

Il rialzo dei tassi operato oggi segue un primo aumento da 50 punti base nel luglio di un anno fa, 2 aumenti da 75 punti base a settembre e novembre e 3 ulteriori incrementi (a dicembre, febbraio e marzo) da 50 punti base. Il tasso sulle operazioni marginali sale al 4%, quello sui depositi parcheggiati dalle banche commerciali presso la stessa istituzione sale al 3,25%. La decisione, in linea con le attese prevalenti, giunge mentre la dinamica del credito bancario nell’eurozona ha mostrato nuovi segnali di rallentamento. E mentre l’inflazione, che resta elevata e pari al 7% nell’eurozona (a fronte di un obiettivo della Bce che la vorrebbe al 2%) potrebbe segnare ulteriori calmieramenti nei mesi a venire, anche in base agli sviluppi dei prezzi alla produzione e dell’energia.

Nel Consiglio “tutti i governatori sono determinati a combattere l’inflazione, sono tutti concordi che l’aumento dei tassi (di oggi) era necessario, che non stiamo facendo una pausa sui rialzi, questo è molto chiaro, e che ci sta altra strada da fare”, ha riferito Lagarde. Invece c’è stata quella che ha definito “varietà di vedute” sulla mole del rialzo da operare, e implicitamente sulla strada rimanente: “alcuni dicevano che forse 50 punti base era appropriato, altri 25 punti base, mentre non ho sentito nessuno dire che zero (cioè che non alzare i tassi-ndr) fosse appropriato”.

Poi c’è la questione della accelerazione sula riduzione degli stock di titoli del piano App. La Bce ha avviato da marzo una manovra riduzione “passiva”, perché non vende bond ma si limita a non rinnovare una parte dei titoli che scadono. Inizialmente ha deciso di effettuare queste operazioni ad un ritmo prefissato a 15 miliardi di euro al mese. Oggi ha annunciato che è orientata a non effettuare alcun rinnovo a partire da luglio: significa che da quel mese le consistenze dell’App si ridurranno esattamente nella misura in cui giungeranno a maturazione (a scadenza) i titoli detenuti, mediamente per 25 miliardi di euro al mese. Lagarde ha riferito che finora queste operazioni si sono svolte senza particolari problemi e che non si ravvisano particolari impedimenti a azzerare i rinnovi. Ha negato che si tratti di un “compromesso”, uno scambio rispetto alla decelerazione sul rialzo dei tassi. E ha anche sottolineato che sull’altro programma di acquisti, il Pepp viene mantenuto l’orientamento a proseguire integralmente i rinnovi fino tutto il 2024, con piena “flessibilità” sulle emissioni di quali Paesi eventualmente privilegiare a fronte di spinte di mercato ingistificate dai fondamentali economici (è di fatto un meccanismo antispread che la Bce tiene pronto all’uso).

La Bce ha anche fornito una tabella proprio sulle previste scadenze di titoli nel piano. Tra luglio e dicembre dovrebbero giungere a maturazione Bond per 148,704 miliardi di euro. A cui vanno aggiunti i 60 miliardi di riduzione dei primi quattro mesi (marzo-giugno), con cui si arriva al totale di 208,704 miliardi di riduzione dello stock nel 2023. A fine aprile, dopo i primi due mesi di riduzione controllata, l’ammontare totale di bond sul piano App risultava pari a 3.216,5 miliardi di euro.

Lagarde ha anche affermato che se la riduzione avvenisse unicamente in maniera passiva ci vorrebbero fino a 15 anni per azzerare le consistenze dell’App. (di Roberto Vozzi).

Amb. Marrapodi e direttore Vignali inaugurano nuovo consolato Smirne

Amb. Marrapodi e direttore Vignali inaugurano nuovo consolato SmirneRoma, 4 mag. (askanews) – L’ambasciatore d’Italia in Turchia Giorgio Marrapodi e il direttore generale per gli Italiani all’estero Luigi Maria Vignali hanno inaugurato la nuova sede del Consolato d’Italia a Smirne, lo annuncia l’account Twitter dello stesso consolato pubblicando le foto della cerimonia.

“Al lavoro in maniera più efficiente per servizi consolari e visti. Un altro tassello delle relazioni tra Izmir e l’Italia”, si legge ancora. In un altro tweet la sede annuncia che Vignali “ha testato oggi la nuova procedura di rilascio della carta di identità elettronica, che stiamo sperimentando qui in Consolato”.

“I connazionali interessati possono sin d’ora prenotare il loro appuntamento”, si legge nel tweet.

Salute, Congresso mondiale WFPHA: ‘Covid-19: lezioni imparate?’

Salute, Congresso mondiale WFPHA: ‘Covid-19: lezioni imparate?’Roma, 4 mag. (askanews) – Il 17° Congresso Mondiale di Sanità Pubblica (2-6 maggio, Roma) coincide con un momento critico per la sanità pubblica, chiamata a fare i conti con i resti della pandemia Covid-19 e i significativi cambiamenti prodotti, a cominciare l’aumento delle disuguaglianze in termini di risposte di salute. Una scelta fortemente voluta quella di dedicare una delle sessioni plenarie chiave dell’evento a: Covid-19: The Ongoing Challenge, Lessons Learnt, and How to Prevent the Next Pandemic.

L’epidemia di Covid-19 ha causato la morte di quasi 7 milioni di persone in tutto il mondo. La recente pandemia è stata uno stress test formidabile per la sanità pubblica di tutti i Paesi: ha esaminato la resilienza dei sistemi sanitari globali e ha messo in luce le debolezze dei processi di approvvigionamento pubblico. I fattori di criticità nella gestione della Covid-19 hanno portato il settore sanitario – solitamente ai margini del dibattito politico e ampiamente trascurato dai media – al centro della scena. Perché la situazione è andata fuori controllo?

“Nessuno Stato al mondo ha adottato una strategia perfetta durante la pandemia. Tuttavia, alcuni Paesi, come ad esempio il Regno Unito, gli Stati Uniti e il Brasile, hanno pagato un prezzo molto alto in termini di perdite e di deceduti perché i loro governi, condizionati direttamente dall’opinione pubblica, non hanno ascoltato gli scienziati, non hanno imposto subito un regime di lockdown e non hanno applicato misure essenziali per la salute pubblica”, sottolinea Walter Ricciardi, Professore di Igiene e Medicina Preventiva presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e consulente scientifico del Ministro della Salute per l’emergenza COVID-19 dal 2020 a settembre 2022. “È necessario sottolineare – suggerisce il Professore – che la responsabilità è ancora nelle mani dei governi nazionali. In alcuni casi, la differenza tra la risposta globale e quella nazionale è stata molto divergente”. Ricciardi ha anche sottolineato che la cosiddetta “infodemia (*informazioni false e fuorvianti sull’epidemia) ha portato alla sfiducia nelle autorità sanitarie e ha minato la risposta della sanità pubblica”. “La pandemia Covid-19 non è caduta dal cielo, non è stato il primo campanello d’allarme di questo giovane secolo – abbiamo avuto l’influenza aviaria (H5N1), l’influenza suina (H1N1), Ebola, e in alcune regioni anche Zika e poi alla fine abbiamo affrontato il Covid. Dopo ognuna di queste crisi, esperti indipendenti di tutto il mondo hanno esaminato ciò che i governi hanno fatto bene e ciò che hanno fatto male, ciò che l’OMS ha fatto bene o male e ciò che è necessario fare in futuro. Già nel 2015 sono state formulate una serie di raccomandazioni. I Paesi non hanno affrontato prima le cause profonde per essere meglio preparati alla pandemia. Avevamo bisogno di una comprensione completa delle debolezze dei Paesi e di un’azione risoluta per mitigarle. Purtroppo, ciò non è avvenuto”, sottolinea il dottor Rüdiger Krech, alto funzionario dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Cosa ci insegna o dovrebbe insegnare la Covid-19? Ora che la pandemia Covid-19 è in uno stato di transizione, è il momento ideale per riflettere sulle preziose lezioni che abbiamo imparato.

“Direi la pandemia ha impartito lezioni. Fondamentali. Non sono certo che i governi le abbiano comprese”, afferma Ricciardi evidenziando due principali temi su cui concentrarsi: – investimenti sanitari mirati, essenziali per rafforzare i sistemi sanitari pubblici e prevenire le pandemie in futuro;

– la necessità di un atteggiamento più determinato e meno egoista verso gli investimenti nella collaborazione globale e nel capitale umano

E se la prossima pandemia si verificasse domani?

È impossibile prevedere quando si verificherà la prossima pandemia, ma secondo gli esperti è inevitabile. È quindi estremamente importante capire se gli attuali sistemi sanitari nazionali sono pronti ad affrontare un’altra grande sfida.

“Non si tratta di stabilire se assisteremo o meno a epidemie o pandemie, ma solo quando le affronteremo. L’errore più grande sarebbe quello di ignorare le debolezze che vediamo nei nostri Paesi e che vediamo a livello globale. Con il passare della pandemia, abbiamo imparato molto su come si evolve; e ogni pandemia si evolve in modo diverso. Pertanto, impareremo sempre con lo sviluppo della pandemia, ma è necessario mantenere i principali punti di riferimento (ad esempio, la distanza sociale) e affrontare i 30 principali rischi che possono potenzialmente portare alla prossima emergenza sanitaria”, sottolinea il Dottor Krech.

“La risposta dipende dal Paese, ma purtroppo la maggior parte dei Paesi non è pronta. Alcuni sono troppo rilassati e sembra che non abbiano tratto alcuna esperienza della precedente pandemia. Come vediamo, si investe meno denaro nella sanità pubblica e in particolare nell’assistenza pubblica”, afferma Walter Ricciardi, il cui unico ottimismo conta sulla risposta dei professionisti sanitari, perché “ora abbiamo sicuramente più esperienza”.

Soluzioni sul tavolo:

Nel marzo 2023 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha avviato i negoziati per un accordo globale sulla prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie, utilizzando la “bozza zero” come base per negoziare un accordo per proteggere le nazioni e le comunità da future emergenze pandemiche. “Il trattato globale sulle pandemie dovrebbe essere il primo passo verso la gestione globale della futura pandemia. Abbiamo discusso questo documento negli ultimi due anni ma devo ammettere che siamo ancora molto lenti perché i paesi principali non sono favorevoli a questa iniziativa. Il secondo e il terzo passo dovrebbero essere sicuramente un maggiore investimento nel sistema di assistenza sanitaria pubblica e un migliore coordinamento” – conclude il Prof. Ricciardi.

Secondo il Dottor Krech, nella promozione della salute è molto importante “co-progettare, responsabilizzare e includere nelle politiche e nelle raccomandazioni le persone che vogliamo raggiungere” e capire “come si comportano le persone e cosa accettano e non accettano”.

E a livello internazionale la collaborazione deve essere considerata un elemento essenziale.

“I virus non conoscono confini e per il futuro dobbiamo ricordare che nessun Paese è sicuro finché tutti i Paesi non lo sono”, conclude il Dottor Rüdiger Krech.

Sul 17° Congresso mondiale di sanità’ pubblica:

Dal 2 al 6 maggio 2023, oltre 3.000 professionisti e ricercatori della salute pubblica, politici e studenti si riuniranno a Roma, in Italia, per il 17° Congresso mondiale sulla salute pubblica, un evento epocale organizzato dalla Federazione mondiale delle associazioni di salute pubblica (WFPHA) in associazione con la Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (SItI) e l’Associazione delle scuole di sanità pubblica della regione europea (ASPHER). Il tema del congresso, “Un mondo in fermento: Opportunità di concentrarsi sulla salute pubblica”, riflette l’impegno della comunità sanitaria globale a lavorare insieme per promuovere l’equità nella salute, costruire un futuro sostenibile ed equo e dare alle comunità la possibilità di essere più reattive. L’evento, suddiviso in sessioni plenarie, workshop e dialoghi sulla leadership mondiale, promuoverà la collaborazione e la co-creazione di una visione basata sulle conoscenze professionali e sulle esigenze delle comunità per salvaguardare e nutrire un mondo che richiede guarigione e protezione.

Mostre, il Centro Pecci di Prato presenta Eccentrica

Mostre, il Centro Pecci di Prato presenta EccentricaRoma, 4 mag. (askanews) – Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci presenta Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci: un percorso spiazzante, aperto al pubblico a partire dal 6 maggio 2023, che rilegge le opere raccolte dal Centro, selezionandone oltre 50 tra le circa 1200 acquisite o donate dal 1988 a oggi. Fontana, Boetti, Warhol, Richter, Kounellis, Bonvicini, Schnabel e Fumai, questi alcuni dei grandi artisti presenti nella collezione.

Per la prima volta un’ala degli spazi espositivi viene dedicata in modo permanente alla presentazione delle collezioni. Firma il progetto del display lo studio Formafantasma secondo criteri di sostenibilità e accessibilità, tematiche che ispirano l’azione di direzione artistica nella proposta del Centro. L’Ala grande Nio (dall’architettura realizzata nel 2016 da Maurice Nio) si trasforma così in un luogo ancora più inedito per vivere il Centro Pecci, raccontare Prato e conoscere l’arte contemporanea dal dopoguerra a oggi. “Per il Centro Pecci si apre oggi una nuova era, all’insegna della inclusione e dell’accessibilità. Riportare al centro del museo la collezione significa restituire valore ad un luogo che vuol essere, in prima istanza, uno spazio aperto alla comunità nonché un punto di riferimento del contemporaneo per l’intero Paese oltre che a livello internazionale. Una collezione che continuerà ad arricchirsi e che, da oggi, contribuisce a valorizzare la grande offerta artistico-culturale del Centro” afferma Lorenzo Bini Smaghi, Presidente della Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana.

L’ospite speciale con cui si celebra questo importante corso dell’istituzione è la fotografa Lina Pallotta che inaugura la sua prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana Volevo vedermi negli occhi, in programma dal 6 maggio al 15 ottobre 2023 negli spazi espositivi del Centro Pecci. Curata da Michele Bertolino ed Elena Magini, la mostra presenta una selezione delle fotografie del progetto Porpora, scattate a Porpora Marcasciano, attivista trans, a partire dal 1990. Quasi ottanta fotografie si muovono nello spazio ora come pagine a muro, ora come strutture autoportanti, valorizzando la confidenza del racconto personale, sfuggente e trasformativo dell’esistente. “Eccentrica. Le collezioni del Centro Pecci è l’allestimento permanente delle collezioni in un’ala del Centro che restituisce alla collettività la storia e il patrimonio di una delle istituzioni più importanti del Paese. Un’istituzione che da 35 anni promuove la cultura del contemporaneo come testimonia la mostra Lina Pallotta. Volevo vedermi negli occhi. Con Eccentrica, la museografia italiana torna protagonista con un esempio formidabile di ‘arte del porgere’ le opere al pubblico. Lo studio di design Formafantasma firma il progetto di allestimento della collezione del Centro, riattivando una tradizione prestigiosa di architetti e designer che si sono dedicati agli interni dei musei. Rispetto al passato, però, è un museo d’arte contemporanea ad avere, per la prima volta, un progetto di allestimento firmato. Eccentrica è, dunque, un viaggio straordinario e inaspettato, pensato in un’ottica di sostenibilità, accessibilità e formazione”, dichiara Stefano Collicelli Cagol, Direttore del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci.

Perché Eccentrica? È una parola che rimanda al porsi fuori dal centro. Vicino al casello autostradale, la posizione del Centro Pecci è in un punto di snodo e di passaggio. Le sue collezioni restituiscono una varietà di produzioni artistiche che aprono percorsi eccentrici tra le discipline, contaminando i discorsi e le pratiche. Eccentrica vuole celebrare questo potenziale attraverso un allestimento che trae la sua forza dai cortocircuiti temporali e spaziali tra opere e materiali d’archivio. Sin dagli inizi, l’attività di collezionismo del Centro ha voluto testimoniare la storia dell’istituzione e il suo impegno a promuovere e diffondere la cultura contemporanea. Con il sostegno dell’imprenditoria, le collezioni si sono formate in risposta alle esposizioni, ai lasciti di privati e alle scelte di direttrici e direttori. Questa eterogeneità costitutiva definisce la natura eccentrica del Centro Pecci e rivela, oggi, tutta la sua forza, esautorando il museo dall’impresa impossibile di rappresentare in modo onnicomprensivo la storia dell’arte contemporanea o di confinarla nella rappresentazione di singoli movimenti. Ne rivela però anche i limiti, come la predilezione per una specifica zona geografica (Europa, Stati Uniti, Ex Unione Sovietica) e per una linea perlopiù “maschile” della creazione artistica, una consuetudine che chiede un cambio di passo.

Ben quattro le sezioni espositive in cui si articola il percorso di Eccentrica: Il Centro in una stanza, composta da una serie di opere di grandi dimensioni raccolte nel corso degli anni di attività del Centro Pecci a testimonianza della sperimentazione con vari materiali messa in atto da artiste e artisti; Il taglio è una macchina del tempo che attraverso l’opera di Lucio Fontana, come una macchina del tempo, ci catapulta verso il passato, dal trauma collettivo della Seconda Guerra Mondiale fino alle lotte femministe degli anni Settanta; Italia Novanta, un decennio che è da decifrare non solo attraverso gli avvenimenti di quel periodo ma anche con le opere delle artiste e degli artisti che abitano questa sezione; Futuro Radicale accoglie invece opere dell’architettura radicale, un ambito di ricerca collezionato e studiato al Centro Pecci sin dai suoi inizi, un trampolino per lo sviluppo futuro nel mondo digitale dell’istituzione e della sua collezione. Un sistema d’illuminazione elegante, studiato appositamente per l’allestimento permanente, rende più leggibili le opere. Il percorso costituisce una nuova possibilità di esperienza artistica, oltre che uno spazio architettonico iconico. Eccentrica è anche uno strumento di formazione attraverso percorsi tra le diverse discipline pensati per scuole, università, imprese, per persone appassionate o anche semplicemente curiose di arte. Il nuovo allestimento offre un’area dedicata agli eventi, immersa tra i capolavori delle collezioni nella prima sezione e una serie di ripiani lungo tutto il percorso per accogliere materiali, che renderanno inclusiva l’esperienza della fruizione delle opere e dei documenti. Un intervento significativo – nell’ambito di un progetto finanziato con i fondi del Pnrr – reso possibile grazie a una co-progettazione con la ASL e altre associazioni del territorio, come l’Unione Italiana Ciechi e l’Ente Nazionale Sordi. Caratterizza, infine, l’allestimento un sistema di pareti in tessuto che testimonia la presenza del settore tessile come tradizionale cultura industriale del distretto pratese.

Milano-Cortina 2026, nuova riunione Cabina regia a palazzo…-Rpt-

Milano-Cortina 2026, nuova riunione Cabina regia a palazzo…-Rpt-Roma, 4 mag. (askanews) – Nuova riunione a palazzo Chigi della cabina di regia per Milano-Cortina 2026, presieduta dal ministro dello Sport, Andrea Abodi e da quello delle Infrastrutture, Matteo Salvini. All’incontro partecipano anche: il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, la ministra della Disabilità, Alessandra Locatelli, il governatore del Veneto, Luca Zaia, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, Luca Pancalli del Comitato italiano paralimpico e, in collegamento, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana e il sindaco di Milano, Beppe Sala.

Zaia ha sottolineato che questa Olimpiade sarà dedicata ai disabili. “Deve essere così, prova ne sia che ho voluto fino in fondo l’apertura delle paralimpiadi all’Arena di Verona, monumento conosciuto a livello internazionale. Investiremo 18 milioni di euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche, il che significa che sarà il primo monumento a livello internazionale ad aver avuto un investimento del genere. Daremo il via a un modello nuovo di accessibilità”. E’ possibile che un giorno Olimpiadi e paralimpiadi si uniscano? “Deve essere così, dovremmo iniziare a usare i termini giusti: Olimpiadi e paralimpiadi 2026”.

Bruce Springsteen in Italia, arriva una app con tutte le info

Bruce Springsteen in Italia, arriva una app con tutte le infoRoma, 4 mag. (askanews) – Mancano pochi giorni all’arrivo di Bruce Springsteen and The E Street Band nel nostro Paese per gli attesissimi live che si terranno a Ferrara, Roma e Monza. Per agevolare il pubblico che parteciperà ai concerti Barley Arts, agenzia organizzatrice del tour italiano, lancia l’app Barley Arts x Bruce – sviluppata da AJepCom – che fornisce tutte le informazioni utili. Orari, spostamenti, parcheggi, treni speciali, viabilità, supporter, mappe delle aree, biglietti, cambi nominativi, persone con disabilità, iniziative correlate, ogni dettaglio sarà a disposizione del pubblico, diviso per città, affinché possa organizzarsi al meglio per vivere l’esperienza di questo grande evento nel miglior modo possibile.

L’app, in italiano e inglese, è scaricabile gratuitamente su App Store e Play Store. È inoltre scaricabile da 12 store internazionali (in Francia, Germania, UK, USA, Cina, Tailandia, tra gli altri paesi) nella lingua della nazione. L’app è tuttora in progress. Per rispondere alle numerose richieste del pubblico, ansioso di partecipare ai concerti, ecco una serie di informazioni utili che possono essere reperite anche sull’app ufficiale e sul sito Barley Arts.

ORARI* Giovedì 18 Maggio 2023 Ferrara, Parco Urbano Giorgio Bassani 14:00 – Apertura porte 16:30 – Fantastic Negrito 17:45 – Sam Fender 19:30 – BRUCE SPRINGSTEEN AND THE E STREET BAND Domenica 21 Maggio 2023 Roma, Circo Massimo 14:00 – Apertura porte 16:30 – The White Buffalo 17:45 – Sam Fender 19:30 – BRUCE SPRINGSTEEN AND THE E STREET BAND

Martedì 25 Luglio 2023 Monza, Autodromo Nazionale di Monza / Prato della Gerascia 16:30 – The Teskey Brothers 17:45 – Tash Sultana 19:30 – BRUCE SPRINGSTEEN AND THE E STREET BAND *Ogni eventuale variazione sarà tempestivamente comunicata sui canali ufficiali Barley Arts.

Nuovo singolo di Arisa “Non vado via” una ballad anni ’90

Nuovo singolo di Arisa “Non vado via” una ballad anni ’90Milano, 4 mag. (askanews) – Arisa, una delle voci più intense e poliedriche della scena contemporanea italiana, è pronta a tornare venerdì 5 maggio con il nuovo singolo “Non vado via”.

Un brano intimo, profondo e avvolgente, in cui protagonista è il timbro meraviglioso e inconfondibile dell’artista. Suoni morbidi e distesi, che evocano le sonorità delle bellissime ballad anni Novanta, sfociano in un intenso ritornello che arriva dritto al cuore, mentre le parole del testo raccontano di un sentimento positivo e importante, della voglia di esserci e di restare, nonostante tutto. «”Non vado via” è una bellissima canzone scritta secondo i canoni della melodia tradizionale italiana – racconta Arisa – Ha qualcosa di così magico e universale che potrebbe essere anche la colonna sonora di un film di Walt Disney. Volutamente super nineties, è che ti lascia dentro un senso di sollievo e la voglia di farcela. Dopo tanti tentativi, tra false illusioni e dure realtà adesso mi vedo e vedo con chiarezza l’orizzonte verso cui voglio dirigermi. Questo è solo il primo passo.»

Arisa, indubbiamente tra le interpreti più apprezzate del panorama musicale italiano, con “Non Vado Via” dà nuovamente prova del suo costante impegno nella propria ricerca musicale, mai scontata e prevedibile, e della sua continua voglia di rinnovarsi, aggiungendo un nuovo tassello al suo percorso artistico.