Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Autore: Redazione StudioNews

Turchia alle urne il 14 maggio, referendum su Erdogan dopo 20 anni al potere

Turchia alle urne il 14 maggio, referendum su Erdogan dopo 20 anni al potereRoma, 2 mag. (askanews) – A meno di due settimane dall’apertura delle urne per le presidenziali e le legislative in Turchia, si prospetta la tornata elettorale più difficile degli ultimi 20 anni per il capo di stato e leader turco, Recep Tayyip Erdogan. Dopo due decenni di accentramento del potere, gestione personalistica della politica interna ed estera del Paese, e di repressione del dissenso e delle minoranze, Erdogan appare vulnerabile e la sua autorità contestabile. Complici un’inflazione galoppante oltre il 50% (per gli esperti al 100%) con conseguente erosione del potere d’acquisto – di cui molti elettori accusano il presidente per la sua politica poco ortodossa di rifiuto di innalzamento dei tassi di interesse – e il terribile terremoto che ha causato la morte di oltre 50mila persone e ha lasciato milioni di turchi senza casa in 11 province, tra cui i feudi dello stesso Erdogan, la vittoria non sembra a portata di mano.

Lo slancio della sua politica, che ha portato la Turchia al centro dello scacchiere geopolitico ed energetico, sembra aver perso smalto. E complice il malcontento della popolazione e il sisma, il programma dell’opposizione potrebbe dopo due decadi attrarre la maggioranza degli elettori. Il 14 maggio si giocherà la prima battaglia: nessuno dei quattro candidati, compreso Erdogan, sembra avere la possibilità di superare il 50% delle preferenze già al primo turno. Per questo è molto probabile che si vada al ballottaggio per le presidenziali due settimane più tardi, il 28 maggio.

Gli altri candidati alla presidenza sono Muharrem Ince, il leader centrista del Partito della Patria, il candidato della destra Sinan Ogan e il leader della coalizione di sei partiti d’opposizione Kemal Kilicdaroglu, il rivale più probabile per Erdogan al secondo turno. Mentre 24 partiti politici e 151 candidati indipendenti si contendono i seggi nel parlamento turco composto da 600 membri. In quest’ultima contesa, il partito di governo, Akp, non dovrebbe avere problemi a mantenere gran parte dei seggi. I sondaggi prevedono un record di affluenza alle urne quest’anno, con quasi sei milioni di elettori al primo voto (che hanno conosciuto soltanto il capo di stato uscente come presidente), e una corsa serrata tra Erdogan e Kilicdaroglu, il leader del Partito popolare repubblicano (Chp) e candidato alla presidenza per il blocco a sei partiti dell’Alleanza della nazione.

Kilicdaroglu, 74 anni, è riuscito a mettere d’accordo un fronte molto etereogeneo, composto da nazionalisti, liberali e socialdemocratici, coeso su un programma che prevede il superamento dell’iperpresidenzialismo, l’istituzione di un sistema centrato sul parlamento, la rimozione del potere di veto presidenziale, il ripristino dell’indipendenza della Banca centrale e il rafforzamento dello stato di diritto. Il Chp si trova a lottare al fianco del nazionalista Partito buono (Iyi) e a quattro gruppi più piccoli che includono anche ex alleati di Erdogan, il partito del Futuro (Gp), il partito della Felicità (Sp), il Partito democratico (Dp), il Partito democrazia e progresso (Deva). Kilicdaroglu ha anche l’esplicito appoggio del secondo partito di opposizione, il filo-curdo Hdp, che ha definito le presidenziali le “più cruciali della storia della Turchia”. Il partito filo-curdo, a causa dei processi in corso contro molti dei suoi membri per la presunta affiliazione con i militanti curdi, ha deciso di competere alle politiche sotto il cappello della Sinistra verde e senza un suo candidato ufficiale per la presidenza.

L’Alleanza nazionale, inoltre, vuole riavviare il percorso di Ankara verso l’adesione all’Ue e ripristinare “la fiducia reciproca” con gli Stati uniti dopo anni di frizioni nel corso dell’era Erdogan. Inoltre, dal punto di vista economico, il programma prevede di riportare l’inflazione sotto il 10% nei prossimi due anni. Un fattore critico per la rielezione di Erdogan è legato al terremoto e alla distribuzione geografica di parte dei suoi elettori. La maggior parte delle province colpite dal sisma di febbraio, infatti, sono roccaforti di Erdogan e del suo partito Akp: il capo del Consiglio elettorale supremo (Ysk) Ahmet Yener ha dichiarato il mese scorso che almeno un milione di elettori nelle zone colpite dal terremoto non potranno votare a causa dello sfollamento.

Secondo i sondaggi, al primo turno Kilicdaroglu otterrebbe il 42,6% mentre Erdogan si fermerebbe al 41,1%. A togliere preferenze al candidato dell’alleanza di opposizione sarebbe Ince che gode di una percentuale che si aggira intorno al 5%, secondo un sondaggio MetroPoll.

Il destino politico di Erdogan, però, potrebbe essere determinato anche dai curdi turchi: secondo un altro rilevamento MetroPoll del mese scorso è probabile che la stragrande maggioranza degli elettori dell’Hdp voterà per il principale rivale di Erdogan.

Si apre quindi la strada per una possibile vittoria di Kilicdaroglu. Secondo gli analisti, però, nel caso di un cambio al vertice Erdogan potrebbe non cedere il potere al suo successore senza lottare e contestare il risultato elettorale, soprattutto se non fosse netto. La percentuale degli indecisi, secondo l’Economist, potrebbe giocare un ruolo: si tratta di oltre il 13% degli aventi diritto che ancora non hanno scelto il proprio candidato. Erdogan, si legge, potrebbe “trarre vantaggio dal suo standing personale, dal sostegno del fronte conservatore, dal controllo delle risorse pubbliche e delle istituzioni statali e dell’influenza sui media e sulle autorità elettorali”. Il presidente uscente ha anche “ristabilito le tattiche di ‘economia elettorale’ per rafforzare il sostegno a suo favore, annunciando una vasta gamma di benefici, da un consistente aumento dei salari e pensioni a bassi tassi per il credito e un abbassamento dell’età pensionabile”.

Per quanto riguarda le elezioni parlamentari, la Turchia segue un sistema di rappresentanza proporzionale in cui il numero di seggi che un partito ottiene è direttamente proporzionale ai voti raccolti. La soglia di sbarramento è stata abbassata dal 10% al 7%. I seggi apriranno il 14 maggio alle 8:00 ora locale (le 7:00 in Italia) e chiuderanno alle 17:00 (le 16:00 in Italia). . I risultati sono attesi dopo le 21:00 ora locale (le 20 in Italia). (di Daniela Mogavero)

Migranti, Meloni: Ue difenda tutti i confini esterni e tutte le rotte

Migranti, Meloni: Ue difenda tutti i confini esterni e tutte le rotteRoma, 2 mag. (askanews) – “Tutte le rotte e i confini esterni devono essere difesi, stiamo collaborando e collaboreremo ancora di più nelle prossime settimane”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando a Palazzo Chigi al termine dell’incontro bilaterale con il cancelliere federale austriaco Karl Nehammer.

“Le nostre – ha aggiunto – sono due nazioni che soffrono la forte pressione dei flussi migratori, temi su cui abbiamo collaborato e intendiamo collaborare ancora di più. Al prossimo Consiglio europeo la Commissione dovrà presentare più concretamente quel cambio di paradigma e quegli strumenti per il cambio di paradigma che abbiamo chiesto nella difesa dei confini esterni, nell’attenzione a tutte le rotte compresa la rotta marittima. Stiamo collaborando e collaboreremo ancora di più. C’è grande sinergia tra noi”.

Meloni: scommettiamo su vittoria Ucraina e futuro di libertà e pace

Meloni: scommettiamo su vittoria Ucraina e futuro di libertà e paceRoma, 2 mag. (askanews) – “Con il cancelliere Nehammer abbiamo parlato anche di Ucraina, di come continuare a sostenere tutti insieme a 360 gradi la causa ucraina. Noi abbiamo organizzato la scorsa settimana una bella conferenza sulla ricostruzione perchè scommettiamo sulla vittoria dell’Ucraina, su un futuro europeo, di libertà e di pace per il popolo ucraino”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando a Palazzo Chigi al termine dell’incontro bilaterale con il cancelliere federale austriaco Karl Nehammer.

Pallavolo, i convocati azzurri per la Nations League

Pallavolo, i convocati azzurri per la Nations LeagueRoma, 2 mag. (askanews) – Ferdinando De Giorgi, CT della Nazionale Italiana di volley maschile, ha ufficializzato la lista dei trenta azzurri che prenderanno parte alla Nations League. Il prestigioso torneo internazionale itinerante incomincerà il prossimo 6 giugno a Ottawa (Canada), per poi fare tappa a Rotterdam (Paesi Bassi, 21-25 giugno) e a Pasay City (Filippine, 4-8 luglio) prima della fase finale prevista a Danzica (Polonia) dal 19 al 23 luglio. Non ci sono grosse sorprese nelle convocazioni. Fefé De Giorgi ha confermato la rinuncia all’opposto Ivan Zaytsev, attualmente in finale scudetto con Civitanova ma che era già stato tagliato alla vigilia dell’ultima rassegna iridata (con tanto di leggera vena polemica durante la manifestazione). Non c’è stato spazio per lo Zar, ma nemmeno per Tommaso Stefani, che aveva convinto a Taranto prima di infortunarsi e di ritornare in attività non ancora a pieno regime. L’opposto di riferimento resta dunque Yuri Romanò, che si è distinto anche con la casacca di Piacenza. Alessandro Bovolenta, figlio d’arte si è ben espresso in Serie A2 con la maglia di Ravenna e potrebbe avere il suo spazio. Questi gli azzurri: Palleggiatori: Simone Giannelli, Riccardo Sbertoli, Paolo Porro, Marco Falaschi Opposti: Yuri Romano’, Fabrizio Gironi, Alessandro Bovolenta, Lorenzo Sala, Tommaso Guzzo Schiacciatori: Daniele Lavia, Alessandro Michieletto, Tommaso Rinaldi, Francesco Recine, Mattia Bottolo, Giulio Magalini, Davide Gardini, Oreste Cavuto Centrali: Simone Anzani, Roberto Russo, Gianluca Galassi, Leonardo Mosca, Giovanni Sanguinetti, Lorenzo Cortesia, Marco Vitelli, Edoardo Caneschi Liberi: Fabio Balaso, Leonardo Scanferla, Filippo Federici, Alessandro Piccinelli, Damiano Catania

Lombardia, Sgarbi: incompatibilità? Resto a Roma, è ovvio

Lombardia, Sgarbi: incompatibilità? Resto a Roma, è ovvioMilano, 2 mag. (askanews) – “Resterò a Roma? È ovvio”. Lo ha detto Vittorio Sgarbi sulla decisione del Consiglio regionale della Lombardia di prendere atto dell’incompatibilità tra la carica di consigliere al Pirellone e quella di sottosegretario alla Cultura, fatto che dà al critico d’arte dieci giorni di tempo per scegliere quale carica mantenere. “Volevo venire oggi, ma il segretario regionale mi ha detto che non era necessario. Oggi mi è stata comunicata l’incompatibilità, ora arriverà la lettera a cui dovrò rispondere, e i primi di giugno verrò a dire” ha aggiunto Sgarbi al telefono.

“Fontana ha dieci giorni per mandarmi la lettera, da quel momento io ho trenta giorni per rispondere. In fase di Consiglio verrò e dirò che sono felice di essere utile ai consiglieri. Ho già cominciato a dare” all’assessore alla cultura Caruso “indicazioni di collaborazioni con il ministero e abbiamo cominciato a elaborare una strategia per chi il sottosegretario può essere utile alla Regione Lombardia” ha proseguito.

Per Berlusconi ipotesi dimissioni prima di convention Fi nel w-e

Per Berlusconi ipotesi dimissioni prima di convention Fi nel w-eMilano, 2 mag. (askanews) – Potrebbero essere vicine le dimissioni di Silvio Berlusconi, ricoverato dal 5 aprile al San Raffaele di Milano. In tempo per poter collegarsi sabato da Arcore con la convention di Forza Italia prevista il 5 e 6 maggio.

Ai suoi interlocutori l’ex premier ripete di essere pronto ad uscire, di voler tornare a casa nelle prossime 48 ore. E forse di questo si sta parlando nella sua stanza al san Raffaele dove sono presenti tutti i figli tranne Luigi. Ovviamente l’ultima parola l’avranno i medici che lo hanno in cura, mentre dal San Raffaele negano che le dimissioni possano arrivare già domani. Domani dovrebbe arrivare quasi sicuramente il bollettino medico, in cui si potrebbe affacciate appunto la possibilità che il quadro clinico di Berlusconi renda ora possibile il proseguimento delle cure da casa.

Al via edizione 2023 dei Summer Lab di Amnesty International Italia

Al via edizione 2023 dei Summer Lab di Amnesty International ItaliaRoma, 2 mag. (askanews) – Amnesty International Italia apre le iscrizioni per i suoi Summer Lab 2023, in programma tra giugno e agosto a Camini, Monte Sole e Lampedusa. Una settimana di confronto su diverse tematiche in luoghi simbolici per i diritti umani. Crescita, cambiamento e consapevolezza: sono questi gli obiettivi di Amnesty International, che invita a partecipare tutti e tutte coloro che desiderano vivere un’esperienza estiva dedicata all’approfondire i diritti umani e lottare per un mondo più giusto.

Come per le precedenti edizioni, è prevista la partecipazione di formatori, attivisti e testimoni d’eccezione, che a partire dalle loro esperienze, avvicineranno i partecipanti a realtà diverse e creeranno momenti di confronto e di approfondimento. L’intento è quello di far comprendere cosa significhi rispettare e attivarsi in difesa dei diritti umani. Amnesty International sarà a Monte Sole per due settimane, tra il 24 e il 30 giugno e dal 2 all’8 luglio. Rivolto a ragazzi e ragazze con un’età compresa tra i 14 e i 19 anni, il campo di Monte Sole prevede diverse attività incentrate su temi vari come il diritto di protesta, i diritti LGBTQIA+, gli stereotipi, i pregiudizi e le discriminazioni. Dato l’alto valore storico del luogo, simbolo delle atrocità commesse dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale, è prevista anche una gita alla Scuola di Pace di Monte Sole.

A cavallo tra luglio e agosto, dal 19 al 5, sarà la volta di Camini. Accoglienza, leadership diffusa e buone pratiche di narrazione: queste sono le tematiche che verranno affrontate durante la settimana dedicata ai diritti umani a Camini e Riace. Amnesty invita giovani tra i 18 e i 35 anni a vivere un’esperienza immersiva in uno dei centri italiani più importanti dal punto di vista dell’integrazione e dell’accoglienza dei migranti. Camini farà da scenario a momenti di discussione, approfondimento e confronto sull’utilizzo di un linguaggio inclusivo e sulla definizione di chiavi di interpretazione diverse a seconda di come e di cosa si decide di parlare. Infine, dal 19 al 26 agosto Amnesty International sarà a Lampedusa, che continua a rappresentare una ferita aperta, un interrogativo, una sirena che richiama tragedie ma anche momenti di accoglienza e solidarietà. Dedicato a persone over 35 anni, il Summer Lab di Lampedusa rappresenta l’occasione per conoscere meglio e più da vicino le dinamiche di soccorso in mare, accoglienza e protezione in Italia, ma anche di approfondire, tramite testimonianze, la vita nell’isola nella complessità di tutti i giorni.

Mobilità sostenibile per disabili: chiesto tavolo nazionale

Mobilità sostenibile per disabili: chiesto tavolo nazionaleMilano, 2 mag. (askanews) – Un tavolo nazionale, da unire ad altri regionali, su mobilità sostenibile, patenti speciali e fiscalità dell’auto per le persone con disabilità, trattando anche temi medici e sulla digitalizzazione delle pratiche: questa la proposta scaturita in Friuli Venezia Giulia dove per la prima volta si è tenuto un convegno sulla tematica. I lavori hanno evidenziato come sia fondamentale mantenere in contatto i vari soggetti interessati, rispondere alle sfide del settore e alleggerire il peso della burocrazia a favore di una facilitazione della mobilità sostenibile e inclusiva.

Il convegno si è tenuto a San Giovanni di Casarsa della Delizia. Ad organizzarlo l’associazione Laluna insieme a Unasca (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica) e Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), presenti con i loro massimi esponenti. Si è partiti dai dati, che vedono 160mila le patenti B speciali attive in Italia (nel corso del 2022 ne sono state concesse 2.400 in tutta italia e 56 in Friuli Venezia Giulia) per poi analizzare lo stato dell’arte del settore e le sue normative, anche le più recenti. Il tutto con un approccio globale, che coinvolge esperti dei trasporti, della fiscalità e medici. “Da sempre queste realtà – ha spiegato Francesco Osquino, presidente de Laluna e Vice Segretario Nazionale Unasca coordinatore progetto Unascabile – lavorano per sensibilizzare e aumentare l’autonomia delle persone con disabilità e il tema di agevolare la mobilità di chi ha disabilità motorie, aumentandone così il grado di autonomia. Siamo orgogliosi così di poter dire che, con questo convegno, per la prima volta in regione e probabilmente in Italia, siamo riusciti a coinvolgere personalità di spicco di diversi settori: quello medico, quello dei trasporti, della formazione e delle pratiche amministrative oltre che chi si occupa della fiscalità. È stata l’occasione per fare un quadro aggiornato sul tema della mobilità sostenibile e delle patenti speciali, tappa fondamentale per l’integrazione sociale. Auspichiamo un tavolo nazionale e pure uno regionale che possa poi proseguire nel lavoro di confronto e collaborazione tra i vari soggetti”.

Oltre a Osquino, tra modalità in presenza e online sono intervenuti Vincenzo Falabella, presidente nazionale Fish, Antonio Ridolfi, agevolazioni fiscali e patenti di guida, Emanuele Biasutti direttore IMFR Gervasutta, Laura Cecotti e Paolo Lindaver rispettivamente Neurologa IMFR Gervasutta e psicologo Gervasutta, Clara Zuch medico legale, Mauro Pipan posizione organizzativa patenti della Motorizzazione del Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Guarino segretario nazionale studi di consulenza automobilistica Unasca e Salvatore Moretto direttore direzione sviluppo e gestione Pra, fiscalità automobilistica e servizi agli enti territoriali presso Automobile Club d’Italia. Presenti ai lavori anche l’eurodeputata Elena Lizzi, il consigliere regionale Fvg Roberto Novelli e il vicesindaco di Casarsa della Delizia Ermes Spagnol nonché Alberto Volpe segretario Fish Fvg. Vincenzo Falabella, presidente nazionale Fish ha auspicato come si possa favorire una semplificazione di alcune procedure per permettere ad un numero maggiore – quando è possibile – di persone con disabilità di guidare in sicurezza e quindi essere maggiormente autonome, anche in considerazione del fatto che spesso i mezzi pubblici non sono attrezzati per le persone con disabilità e che spesso i posti di lavoro non sono sempre ben collegati dai mezzi pubblici. Infatti, ha sottolineato, spesso avere la patente significa poter lavorare. Per Antonio Ridolfi per quanto riguarda agevolazioni fiscali e patenti di guida è necessario fare maggiore chiarezza sulle norme per applicare l’esenzione dell’IPT ovvero l’imposta provinciale di trascrizione. Dal punto di vista di Salvatore Moretto diventa ora fondamentale creare un’interoperabilità tra le banche dati della pubblica amministrazione per agevolare la presentazione dei documenti necessari all’ottenimento delle agevolazioni previste. Non solo: è necessario lavorare ad una migliore digitalizzazione delle procedure a favore delle tutele delle persone con disabilità.

La necessità di creare un tavolo nazionale su queste tematiche è stata evidenziata anche da Giuseppe Guarino il quale ha ricordato i progetti promossi da Unasca sui temi dell’inclusività delle persone con disabilità, con corsi di formazione per le autoscuole e studi di consulenza e, grazie al sito unascabile.it, un elenco di tutte le autoscuole attrezzate con macchine speciali per persone con disabilità. Per la parte medica, hanno parlato i dottori Emanuele Biasutti, Laura Cecotti e Paolo Lindaver spiegando il modello Vienna test System che viene applicato all’Istituto Gervasutta, eccellenza sanitaria del territorio: si tratta di un modello specifico e accurato per definire la capacità di guida. La dottoressa Zuch nel suo intervento ha sottolineato come le persone con disabilità non dovrebbero avere maggiori spese per ottenere la patente, come invece, spesso accade. Di Mauro Pipan la spiegazione circa il funzionamento della motorizzazione e il sottolineare come a volte ci possano essere delle difficoltà nel capire il tipo di adattamenti necessari indicati dalle commissioni per allestire le vetture. “Il tema dell’inclusività tocca il tema delle patenti sotto diversi punti di vista – ha concluso Osquino -: è stata rilevata da parte del pubblico, oltre a delle criticità sui criteri di selettività applicati al Gervasutta con il modello Vienna anche sulla leggibilità dei quiz per la patente (partendo dal tipo di font fino all’eliminazione di domande con doppia negazione). Da parte dell’Unasca abbiamo già provveduto ad una rilettura in chiave di leggibilità di tutti i test per la patente del ciclomotore ma andrebbe fatta per tutte le patenti, non solo per le persone con disabilità ma anche per chi ha DSA (disturbi specifici dell’apprendimento), ad esempio. Per questo auspichiamo davvero la realizzazione di un tavolo nazionale ma uno anche regionale, dove confrontarsi sulle norme per fare chiarezza in modo che la burocrazia pesi di meno e venga davvero garantita la mobilità sostenibile che è una via all’inclusione e all’autonomia imprescindibile”.

Un ribelle a Bilbao: al Guggenheim retrospettiva su Kokoschka

Un ribelle a Bilbao: al Guggenheim retrospettiva su KokoschkaBilbao, 2 mag. (askanews) – Una retrospettiva su un pittore che ha saputo interpretare la modernità in molte forme diverse, intrecciando la propria arte con l’impegno e la consapevolezza politica e sociale. Il Museo Guggenheim di Bilbao ha scelto di ricostruire la parabola di Oskar Kokoschka con un progetto realizzato in collaborazione con il Museo d’arte moderna di Parigi e significativamente intitolato “Un ribelle a Vienna”.

Figura chiave dell’Espressionismo, Kokoschka, nato nel 1886 e morto nel 1980, ha attraversato molte stagioni con la sua pittura, ma è stato anche un attivista politico impegnato per il pacifismo. La mostra nel museo basco attraversa tutti i periodi della sua carriera, a partire dagli anni giovanili in cui si allontana dallo stile decorativo dell’Art Noveau viennese e sviluppa un suo linguaggio in aperta rottura con le convenzioni artistiche tradizionali e il mondo borghese in generale. Sono gli anni nei quali la sua pittura acquista forza e i suoi ritratti diventano anche ritratti psicologici delle persone rappresentate. Ferito due volte durante la Prima guerra mondiale, Kokoschka vive periodi di depressione e cura, ma dopo la fine del conflitto la sua carriera riprende di slancio e la sua fama si consolida. Il nazismo e la Seconda guerra mondiale segnano ancora la vita del pittore che dopo l’annessione dell’Austria alla Germania hitleriana fugge in Inghilterra e da quel momento si afferma come importante artista europeo. In mostra molti ritratti, ma anche i paesaggi, le scene di vita in città e in campagna, le rappresentazioni sociali. Tutte contraddistinte da un uso intenso del colore e della pennellata, oltre che da una ricerca sulle persone che andava al di là della semplice ritrattistica per scivolare in un’idea più vasta della raffigurazione artistica.

Meloni: pressione migratoria, Italia e Austria collaborano

Meloni: pressione migratoria, Italia e Austria collaboranoRoma, 2 mag. (askanews) – “Le nostre sono due nazioni che soffrono la forte pressione dei flussi migratori, temi su cui abbiamo collaborato e intendiamo collaborare ancora di più”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando a Palazzo Chigi al termine dell’incontro bilaterale con il cancelliere federale austriaco Karl Nehammer.

Al prossimo Consiglio europeo, ha aggiunto, “la Commissione dovrà presentare più concretamente quel cambio di paradigma che abbiamo chiesto nella difesa dei confini esterni, nell’attenzione a tutte le rotte compresa la rotta marittima. Stiamo collaborando e collaboreremo ancora di più. C’è grande sinergia tra noi”.