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Antica Kroton, pubblicato bando Laboratorio di sviluppo urbano

Antica Kroton, pubblicato bando Laboratorio di sviluppo urbanoCrotone, 29 nov. (askanews) – Dopo la grande partecipazione per “Cantieri Aperti”, che ha consentito alla comunità cittadina di visitare gli scavi e vedere i primi ritrovamenti una nuova fase di Antica Kroton entra nel vivo.


E’ stato infatti pubblicato sul sito dell’Ente il bando per la partecipazione al “Laboratorio di sviluppo urbano” di Antica Kroton. Un laboratorio di alta formazione per architetti, ingegneri, designer e archeologi che si svolgerà da gennaio a giugno 2025. Il percorso formativo che la fondazione SOS School of Sustainability Ets diretta da Mario Cucinella, architetto di fama internazionale svolgerà in coprogettazione con l’Unità Operativa Antica Kroton diretta da Antonio Senatore si rivolge a giovani professionisti, nel campo dell’architettura, della progettazione e dell’archeologia con uno spiccato interesse per le pratiche sostenibili e per i temi di rigenerazione urbana. L’obiettivo è quello di formare un gruppo multidisciplinare, motivato e capace di affrontare le sfide del progetto con un approccio creativo orientato alla ricerca.


Il percorso formativo è suddiviso in moduli didattici e workshop progettuali. E’ prevista per i partecipanti una borsa di studio E’ possibile inoltrare richiesta di partecipazione al progetto formativo fino al 24 dicembre 2024 attraverso il link https://www.schoolofsustainability.it/antica-kroton/ .

Cancro del colon-retto, evento su prevenzione il 4 dicembre a Catanzaro

Cancro del colon-retto, evento su prevenzione il 4 dicembre a CatanzaroRoma, 26 nov. (askanews) – Un nemico della nostra salute molto pericoloso, ma ancora sottovalutato. La lotta al cancro del colon-retto (CRC) è una delle maggiori sfide sanitarie a livello sia globale che italiano. Presidi diagnostici sempre più avanzati e cure via via più efficaci hanno benefici limitati se non crescono al tempo stesso i livelli di prevenzione e la diffusione degli screening precoci. Questi ultimi, però, hanno bisogno di informazione e sensibilizzazione culturale ben oltre le condizioni fisiche individuali, gli steccati sociali, di reddito e le disparità territoriali nell’organizzazione sanitaria.


Oggi il CRC rappresenta circa il 10% dei tumori diagnosticati a livello mondiale ed entro il 2040 il numero di casi potrebbe raggiungere i 3,2 milioni sull’intero pianeta. In Italia, secondo il ministero della Salute, i morti nel 2022 sono stati 24.200, di cui 13mila uomini e 11.200 donne. Ma nel 2023 sono state stimate circa 50.500 nuove diagnosi (26.800 uomini e 23.700 donne). Familiarità e stili di vita sbagliati sono le cause della possibile insorgenza di questa patologia, ecco perché è fondamentale intercettare precocemente i fattori di rischio. Il percorso diagnostico, in tal senso, passa da un banale ma importantissimo esame del sangue occulto nelle feci, mentre la tecnologia ha fatto passi da gigante nel supportare altre tipologie di test. I sistemi basati sull’Intelligenza artificiale e le colonscopie ad alta definizione, tuttavia, risultano un’arma davvero efficace solo se abbinate alla consapevolezza delle persone, in grado di evitare le diagnosi tardive e garantire un migliore accesso ai trattamenti per tutti. Dalla Calabria, che oggi si colloca nelle ultime posizioni della classifica regionale per l’adesione agli screening sul CRC, parte un messaggio simbolico cruciale circa il valore della diagnosi precoce per contrastare efficacemente il cancro al colon-retto. L’evento “Prevenzione del cancro del colon-retto in Calabria: uniti per la salute di tutti”, che si terrà al Teatro Comunale di Catanzaro, il prossimo 4 dicembre, alle ore 17.00, promosso da MG Production con il patrocinio della Regione Calabria, punta a unire istituzioni, professionisti sanitari e cittadini nella sfida contro la malattia.


Si confronteranno tra gli altri il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, il Direttore Endoscopia dell’Ospedale Isola Tiberina – Roma, Guido Costamagna, e il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Sarà anche proiettato in anteprima un documentario in cui i gastroenterologi calabresi racconteranno reparti e servizi presenti sul territorio e sensibilizzeranno sull’importanza della prevenzione.

Autonomia, Occhiuto: referendum danno a centrodestra, fermiamoci

Autonomia, Occhiuto: referendum danno a centrodestra, fermiamociMilano, 30 set. (askanews) – Con un referendum alle porte che rischia di trasformarsi in un “grande danno per il centrodestra” e con tanti nodi ancora da sciogliere sia sulle materie che potranno passare alla competenza delle Regioni dopo la definizione dei Lep, sia su quelle che già potrebbero essere devolute dallo Stato a chi lo richiedesse, Roberto Occhiuto, presidente azzurro della Calabria e vice segretario di Forza Italia, invoca uno stop: “Al governo e alla maggioranza direi: siate prudenti. Congelate gli effetti della legge sull’autonomia in attesa che la riforma sia completa, utilizzate il tempo per ragionare su ogni aspetto e per spiegare all’opinione pubblica cosa succederà e come” ha detto in un’intervista al Corriere della Sera.


“È vero che l’autonomia era uno capisaldi del centrodestra con la riforma della giustizia e il premierato, ma è l’unica su cui si è andati di fretta, di notte, con un’urgenza poco comprensibile. Sul resto si sta agendo con calma. Forza Italia ha fatto un grande lavoro per evitare distorsioni a danno del Sud, ma ancora c’è da lavorare. Prendiamoci tempo. Fermiamoci e ragioniamo. Nemmeno al Nord oggi i cittadini sentono questo tema come un’urgenza” ha aggiunto. “Non ha senso che ogni regione possa — come oggi in teoria è previsto — sponsorizzare e firmare i propri contratti di export, di promozione, per conto proprio. Che ci mettiamo a fare, la concorrenza sul vino tra Veneto e Calabria? A chi giova? Per tutti è fondamentale che sia il ministro competente per il Paese a garantire il marchio del Made in Italy, non siamo repubbliche indipendenti in competizione” ha continuato.


Quanto al referendum abrogativo ha ribadito che teme “si riveli un danno per il centrodestra a livello nazionale, perché stravincerebbe al Sud e al Centro e credo che non basterebbero i voti del Nord per salvare la legge. Lo credo perché oggi non è più come 10 anni fa, l’autonomia non è più sentita come una priorità nemmeno a Nord. Interessano lavoro, tasse, sicurezza, crescita, altri temi. Per questo ho chiesto e chiedo ancor di più oggi una moratoria” sulle “materie delegabili solo con i Lep, prendiamoci tutti il tempo necessario per definirli al meglio, visto che si parla di spese comunque enormi, quantificate dagli istituti specializzati tra i 100 e i 200 miliardi” ha concluso.

Sabato 21 torna Laduesse, in bici alla scoperta della Calabria

Sabato 21 torna Laduesse, in bici alla scoperta della CalabriaRoma, 14 set. (askanews) – Torna Laduesse, il tour alla scoperta delle meraviglie della Calabria. Dopo il successo dell’esordio del 15 giugno scorso, l’appuntamento per la seconda edizione è per il 21 settembre. Il percorso resta quello che collega il mare della Riviera dei Cedri, il celebre tratto di costa affacciato sul mar Tirreno, ai monti del Parco Nazionale del Pollino. Circa 80km che si snodano tutti in provincia di Cosenza da percorrere in ebike o bici muscolare.


Laduesse (laduesse.com) è un evento aperto a tutti, a partecipazione libera, e si propone con caratteristiche uniche nel suo genere. Non è una gara ma una occasione per scoprire, secondo ritmi e tempi del cicloturismo, un territorio che ha una innata vocazione al turismo esperienziale mettendo insieme attività sportiva, natura, cultura, arte, storia, tradizioni e enogastronomia. Allo stesso tempo Laduesse soddisfa le aspettative degli appassionati di ciclismo, che possono mettersi alla prova su pendenze fino all’8%, 1700 metri di dislivello positivo con punte di circa 700 metri s.l.m., come il celebre Passo dello Scalone, la porta del Parco del Pollino sul mar Tirreno. Laduesse è organizzata dalla Asd Serragiumenta con la promozione della Toursearcher e si svolge con il patrocinio della Regione Calabria, della Provincia di Cosenza e dei comuni interessati; il supporto di partner tecnici come Gatorade e Chin8Neri e la partnership con Fenice comunicazione, Credem, Catasta, Ciclovia dei parchi, Hotel delle Stelle, Calabria straordinaria, Bici sprint, Rosso silano e Terre di Cosenza tra gli altri. Diverse le novità della seconda edizione, a cominciare dai punti di partenza che sono due: il Castello di Serragiumenta (Altomonte, Cs) e il Castello del Principe di Sangineto Lido (Cs). Il tracciato si snoda lungo l’antico feudo dei Sanseverino, la casata del Regno di Napoli che arrivò a dominare più di 300 feudi tra Calabria, Basilicata, Campania e Puglia, tutto su strade provinciali e secondarie a bassa frequentazione. I comuni interessati dal percorso sono Sangineto, Belvedere, Sant’Agata d’Esaro, San Sosti, San Donato di Ninea, Acquaformosa, Lungo, Firmo ed Altomonte.


L’obiettivo de Laduesse è quello di valorizzare il patrimonio culturale, storico e naturalistico del territorio attraversato e di esaltarne le qualità enogastronomiche e turistiche. Diverse sono le tappe suggerite ai partecipanti lungo il percorso sui tanti luoghi di interesse: antichi borghi, bellezze naturalistiche, monumenti, piazze, luoghi di culto, mete di pellegrinaggi, cascate, boschi. Laduesse si svolge anche grazie al coinvolgimento delle comunità locali e degli esercizi commerciali. Tra i luoghi da visitare consigliati ci sono il centro storico di Sant’Agata d’Esaro con i suoi murales e la vicina grotta della Monaca; il paese di San Sosti con la cascata di frà Giovanni e una deviazione fino al santuario della Madonna del Pettoruto, meta di pellegrinaggio in un contesto naturalistico unico; il borgo di San Donato di Ninea con il borgo arroccato, le grotte di Sant’Angelo e il belvedere della chiesa della Motta (la chiesa della SS Assunta) a 800 m s.l.m., dove lo sguardo spazia fino al mar Ionio. Laduesse attraversa inoltre il cuore del territorio di cultura arbereshe, le cui testimonianze sono visibili lungo il percorso: la chiesa di San Giovanni Battista Matrice di Acquaformosa; la cattedrale di San Nicola di Mira, sede dell’Eparchia di Lungro; la chiesa di Santa Maria Assunta in cielo e il museo delle Arti e delle tradizioni a Firmo.


Info e contatti: laduesse.com


laduesse@serragiumenta.com info@toursearcher.it +393473559637 Instagram@laduesse_2024 Facebook@Laduesse

Mafia, Occhiuto: esempio Dalla Chiesa ancora vivo e ci guida

Mafia, Occhiuto: esempio Dalla Chiesa ancora vivo e ci guidaMilano, 3 set. (askanews) – L’esempio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia esattamente 42 anni fa, “è ancora vivo e ci guida nell’affermare ogni giorno i valori fondanti della democrazia”. Così in una nota il presidente della Regione Calabria e vice segretario nazionale di Forza Italia, Roberto Occhiuto.


Nella brutale uccisione, ha ricordato, “perdevano la vita anche la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo. Uno spietato attacco mafioso contro l’Italia e contro le istituzioni che però seppero reagire con fermezza e coraggio”. “Oggi ricordiamo quel drammatico evento e rendiamo omaggio a un grande servitore dello Stato che ha sacrificato la propria esistenza a difesa del bene, per un Paese migliore” ha concluso.

Aspromonte, Mic: nuovi ritrovamenti lungo antiche mura romane

Aspromonte, Mic: nuovi ritrovamenti lungo antiche mura romaneRoma, 23 lug. (askanews) – Un articolato programma di ricerche condotto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, in collaborazione con il Parco Nazionale dell’Aspromonte, ha consentito la “riscoperta” di una struttura muraria che attraversa per quasi 3 chilometri i boschi del Dossone della Melia, superando ripidi dislivelli, un pianoro e, nel tratto conclusivo, anche un torrente.


Il rinvenimento di armi romane, databili con certezza all’epoca tardo-repubblicana, – rende noto il Mic – rende plausibile l’identificazione della struttura con il muro realizzato dal console Licinio Crasso nel 72 a.C. per intrappolare i ribelli guidati da Spartaco e per impedire loro l’accesso a ogni rifornimento. A detta dello storico greco Plutarco, “in poco tempo” i Romani scavarono una fortificazione “sull’istmo da mare a mare”, lunga 330 stadi e larga e profonda 15 piedi e affiancata da un muro “di mirabile altezza e solidità”. La parabola di Spartaco si concluse nel Bruzio. Sconfitto per due volte da Crasso e dopo aver tentato senza successo di attraversare lo Stretto di Messina e portare la rivolta anche in Sicilia, Spartaco e il suo esercito furono costretti a rifugiarsi tra le montagne calabresi dove vennero nuovamente sconfitti e dove il gladiatore trace trovò la morte in battaglia. Le attività di indagine compiute nel sito hanno già consentito il rinvenimento di numerosi oggetti metallici inquadrabili tra il II e il I secolo a.C., tra cui alcune lame ricurve di ferro, una punta di lancia, due esemplari di pilum, un particolare tipo di giavellotto utilizzato dall’esercito romano nei combattimenti a breve distanza. Sono stati ritrovati, inoltre, un pomolo forse pertinente a una spada e un’impugnatura d’arma da taglio. Le ricerche proseguiranno: quella che finora è una ipotesi di lavoro potrà trovare fondamento in seguito alla esecuzione di più ampie e approfondite indagini di scavo già programmate dalla Soprintendenza di concerto con gli organi centrali del Ministero.


“I ritrovamenti e le relative ricerche che le strutture centrali e quelle periferiche del Ministero della Cultura stanno portando avanti in Calabria dimostrano ancora una volta quanto ci sia da scoprire e come sia vasto il nostro patrimonio culturale. Un giacimento di arte e di sedimenti storici unico al mondo, concentrato soprattutto nel Meridione, che spazia lungo i millenni e che può rappresentare un’occasione di crescita culturale e di consapevolezza della nostra storia e identità ma anche di sviluppo economico e sociale. Con grande determinazione, il Ministero continuerà in questa azione di ricerca e di valorizzazione di quanto scoperto”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Sono pochi i casi in cui l’indagine archeologica riesce a fornire elementi tali da consentire l’immediata identificazione di quanto rinvenuto con siti o addirittura specifici monumenti citati dalle fonti antiche. Più spesso questa costituisce occasione di nuove conoscenze, consente aggiornamenti e nuove letture, spinge alla costruzione di nuove ipotesi e di diverse interpretazioni di contesti già noti. È il caso della possente struttura muraria situata in prossimità del Passo di Cancelo, all’interno del territorio del comune di Ciminà (Rc), già nota da tempo agli escursionisti che percorrono i sentieri dell’Aspromonte, di cui ora si può proporre l’identificazione con il muro di sbarramento ‘da mare a mare’, dallo Ionio al Tirreno, fatto costruire da Marco Licinio Crasso nel 72 a.C. per impedire a Spartaco di procurarsi i rifornimenti necessari per sopravvivere al rigido inverno negli altopiani calabresi sui quali i ribelli, non essendo riusciti a passare in Sicilia, dovettero acquartierarsi”, ha affermato il Direttore generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Luigi La Rocca.


“Ciò grazie alla costante attività di ricerca e tutela degli uffici periferici del Ministro e alla luce dei risultati di una breve ma accurata indagine condotta dalla Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia, che ha consentito il rinvenimento, in particolare, di un consistente gruppo di armi tra cui una punta di lancia e due esemplari di pilum, ovvero della parte finale dei giavellotti in dotazione alle legioni di Roma databili tra entro il I sec. a.C. Si tratta di un’ipotesi che potrà trovare risposte e conferme in seguito all’ampliamento delle indagini archeologiche che la Soprintendenza potrà condurre grazie al sostegno del Ministro e delle strutture centrali del Ministero della Cultura”, ha aggiunto La Rocca.

Laduesse, l’evento cicloturistico dal mare ai monti del Pollino

Laduesse, l’evento cicloturistico dal mare ai monti del PollinoRoma, 19 mag. (askanews) – Borghi ospitali, tornanti mozzafiato, panorami spettacolari. E ancora una natura incontaminata, con boschi monumentali e cascate pittoresche, sapori unici e tracce di una cultura millenaria. Tutto questo offre Laduesse (www.laduesse.wordpress.com e laduesse.com), l’evento cicloturistico in programma il prossimo 15 giugno in Calabria, in provincia di Cosenza. Laduesse si propone come un appuntamento unico nel suo genere. Grazie a un percorso di circa 77km che parte dalla costa del mar Tirreno e tocca quote fino a quasi 800metri s.l.m., permette agli appassionati di ciclismo di mettersi alla prova. Allo stesso tempo, attraversando parte del territorio del Paco Nazionale del Pollino su strade provinciali e secondarie a bassa frequentazione, Laduesse garantisce una esperienza unica di turismo esperenziale alla scoperta di luoghi affascinanti.


Laduesse è un evento a carattere non competitivo, a partecipazione libera. L’organizzazione è della ASD Serragiumenta con la promozione della Toursearcher. La partenza è fissata a Sangineto Lido, all’ombra del castello del Principe (XV secolo), e l’arrivo al Castello di Serragiumenta (XVI secolo), dopo aver attraversato l’antico feudo dei San Severino. I comuni interessati dal tracciato sono quelli di Sangineto, Belvedere, Sant’Agata d’Esaro, San Sosti, San Donato di Ninea, Acquaformosa, Lungo, Firmo ed Altomonte. Come evento sportivo, pur se non competitivo, Laduesse offre caratteristiche estremamente attrattive per gli amanti degli sport su due ruote. Il percorso presenta un dislivello positivo di 1710 metri e negativo di 1610 metri. Le pendenze possono variare dal 5 all’8% con il punto più in alto (il passo dello Scalone) a 740m s.l.m., raggiunto pochi chilometri dopo la partenza fissata sul livello del mare. Percorrendo anche le varianti suggerite durante l’itinerario il totale dei chilometri arriva a sfiorare i 100, il dislivello positivo tocca i 2000 metri e il punto più alto raggiunto è a circa 800 m s.l.m. (il borgo di San Donato di Ninea). Ma l’obiettivo di Laduesse è anche quello di valorizzare il patrimonio culturale, storico e naturalistico del territorio attraversato e di esaltarne le qualità enogastronomiche e turistiche. Il tracciato di Laduesse collega due eccellenze che solo la Calabria è capace di offrire in un pugno di chilometri: la riviera dei Cedri, il celebre tratto di costa tirrenica del nord, e il Parco nazionale del Pollino. Lungo il percorso sono previste tappe studiate per attirare l’attenzione dei partecipanti sui luoghi di interesse (monumenti, piazze, centri storici, luoghi di culto, bellezze naturalistiche) coinvolgendo le comunità locali e gli esercizi commerciali. Inoltre, lungo il tour i ciclisti avranno la possibilità di assaggiare la cucina e acquistare i prodotti enogastronomici locali.


Sono diverse le soste o le deviazioni da non perdere lungo il tracciato de Laduesse, che vanta bellezze naturali (alture che sfiorano i 2mila metri, fiumi, cascate, foreste, flora lussureggiante); luoghi sacri da secoli, meta di pellegrinaggi religiosi o sede di eremitaggi; tracce millenarie di culture antiche, come quella bizantina o arbereshe. Tra gli altri, il centro storico di Sant’Agata d’Esaro, con colazione in piazza e acquisto di prodotti locali al forno tipico; San Sosti, per una visita alla cascata di frà Giovanni e una deviazione fino al santuario della Madonna del Pettoruto, luogo di fede incastonato in uno scenario naturale impressionante; San Donato di Ninea, con una imperdibile ‘photo opportuniy’ tra le piccole stradine del borgo antico e al belvedere della chiesa della Motta, dove lo sguardo spazia lungo tutta la valle dell’Esaro fino a scorgere il mar Ionio. Nel paese anche la possibilità di pranzare in convenzione presso la Baita Malieni. Laduesse inoltre attraversa il cuore del territorio di cultura arbereshe, le cui testimonianze sono tutte visibili lungo il percorso: la chiesa di San Giovanni Battista Matrice di Acquaformosa; la cattedrale dell’Eparchia di Lungro, la chiesa di San Nicola di Mira; la chiesa di Santa Maria Assunta in cielo.

Vibo Valentia, si insedia il nuovo Consiglio provinciale

Vibo Valentia, si insedia il nuovo Consiglio provincialeRoma, 12 mar. (askanews) – Con la convalida degli eletti – sancita con le formule amministrative di rito dal segretario generale, Domenico Arena – si è insediato ufficialmente il nuovo Consiglio della Provincia di Vibo Valentia. Il secondo da quando è in carica il presidente Corrado Antonio L’Andolina (il cui mandato è di 4 anni), poiché la legge elettorale in vigore (la cosiddetta Delrio) prevede l’elezione del Consiglio ogni due anni.


La nuova assise provinciale è dunque composta da: Carmine Franzè, Serena Lo Schiavo e Vincenzo Pagnotta (Centro Destra per Vibo); Cosimo Nicola Papa, Alessandro Lacquaniti e Giampiero Calafati (Vibo al Centro Unica e legata nella concretezza); Nicola Lasorba e Antonino Schinella (Democratici e Progressisti per la Provincia di Vibo Valentia); Carmine Mangiardi e Vincenzo Lentini (Azione con Calenda e Progressisti per la Provincia di Vibo Valentia). Il Consiglio, dopo le operazioni di convalida dei neo consiglieri, ha visto – così come da cerimoniale – intervenire il presidente L’Andolina che, nel dare gli auguri ai nuovi rappresentanti istituzionali dell’Ente, ne ha quindi delineato i profili politici e istituzionali, auspicando “una collaborazione costruttiva che affronti i nodi del programma nell’esclusivo interesse dei cittadini e del territorio”.


Ad intervenire subito dopo il presidente è stato il consigliere Lacquaniti (che insieme a Mangiardi è stato riconfermato in Consiglio). “Faccio gli auguri ai miei nuovi colleghi e ringrazio sentitamente i consiglieri uscenti. Anticipo che costituiremo un gruppo coeso e forte. Il presidente avrà la nostra fiducia ma questa fiducia – ha evidenziato Lacquaniti – dovrà essere opportunamente traghettata dalla parte giusta e indirizzata, quindi, verso l’esclusivo interesse dei cittadini”.

Aeroporti Calabria, Sacal: la ‘nduja vola nel bagaglio a mano

Aeroporti Calabria, Sacal: la ‘nduja vola nel bagaglio a manoRoma, 9 mar. (askanews) – La ‘nduja, uno dei prodotti simbolo della tradizione gastronomica calabrese, potrà essere trasportata nei bagagli a mano – e dunque direttamente in cabina – dai passeggeri in partenza dagli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone.


Il via libera da parte di Sacal arriva dopo l’ok della direzione security dell’Enac, a seguito di una richiesta – da parte della società aeroportuale calabrese – di modifica delle disposizioni vigenti, che vietavano infatti anche a tali prodotti di salire a bordo con il passeggero, permettendo il trasporto solo in stiva, perché contenenti, in una certa percentuale, miscele di liquidi e solidi e, dunque, classificate fra gli alimenti potenzialmente pericolosi. “La ‘nduja – è scritto nella richiesta avanzata da Sacal ad Enac – è un insaccato spalmabile tipico calabrese, inserito nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani, il quale per sua natura non cambia forma, pur presentando una consistenza non solida. Al fine di salvaguardare il turismo, la promozione dell’immagine della Regione Calabria, nonché la tipicità dei prodotti locali e, tenuto altresì conto della circostanza che i numerosi salumi respinti vengono di volta in volta cestinati, senza possibilità alcuna di recupero, ove nulla osti, questa Direzione chiede di impartire le disposizioni necessarie affinché la’nduja, in partenza dagli aeroporti calabresi, sia ammessa al trasporto nel bagaglio”.


(segue)

Malattie rare, campagna #UNIAMOleforze anche in Calabria

Malattie rare, campagna #UNIAMOleforze anche in CalabriaRoma, 3 mar. (askanews) – Si è tenuto venerdì scorso, presso l’Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, il convegno #UNIAMOleforze organizzato da UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare, in collaborazione con la Regione Calabria. In rappresentanza di UNIAMO in Calabria, è intervenuto Antonio Vigoroso, che ha ribadito l’importanza della rete e della presa in carico globale dei pazienti: “L’obiettivo è realizzare una rete territoriale che possa effettuare una presa in carico globale della persona affetta da malattia rara, a partire dal percorso diagnostico. Questa rete deve poi comprendere i servizi socio-sanitari territoriali per l’erogazione dei farmaci del piano terapeutico, delle prestazioni di riabilitazione, dei presidi e degli ausili fino all’erogazione delle prestazioni relativa all’assistenza domiciliare sia infermieristica che di sostegno alla persona”.


Tra gli interventi anche Filippo Urso, coordinatore Regionale SIFO Calabria: “La SIFO ha seguito – passo dopo passo – il percorso parlamentare del Testo unico, confermando che il farmacista ospedaliero e dei servizi faraceutici territoriali svolge un ruolo fondamentale per assicurare certezza e governo organizzativo di terapie disponibili (e spesso salvavita) in tempi brevi, soprattutto per patologie rare”. Tra gli interventi anche il Direttore Generale Luca Brancaccio di AMC S.p.A. Per l’occasione, Brancaccio ha voluto ribadire il supporto e l’impegno aziendale nella diffusione della campagna di sensibilizzazione per le malattie rare: “Per tali motivi, anche su impulso del Sindaco di Catanzaro Prof. Nicola Fiorita – ha spiegato – si intraprenderanno tutte le azioni operative finalizzate ad una strategia di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla tematica delle malattie rare”.


“È stato un bellissimo momento di confronto – ha detto Daniela Concolino Direttore UOC Pediatria Specialistica e Malattie Rare, moderatrice della giornata – che ci ha visto tutti uniti nel dare inizio ad un percorso condiviso con l’obiettivo di portare avanti fattivamente le diverse problematiche delle persone con malattie rare. Forte la presenza delle istituzioni che hanno dimostrato sensibilità, prendendo un impegno nei confronti delle associazioni dei pazienti. Un grazie ancor più grande va alle varie testimonianze che hanno trasmesso con semplicità la realtà complessa che ogni giorno affrontano. Grazie ancora a tutti loro per lo stimolo quotidiano che ci danno”. “Approvato Piano Regionale sulle Malattie Rare, con la creazione di una corsia preferenziale nel CUP per le prenotazioni delle visite. Molte le attività che sono state illustrate stamattina, che ci auguriamo possano essere realizzate”, ha concluso la presidente nazionale di UNIAMO Annalisa Scopinaro. Tra le realtà presenti anche il Comitato centrale della FNO TSRM e PSTRP: “Durante il convegno – ha dichiarato Giovanni De Biasi – sono emersi spunti preziosi ma soprattutto l’importanza di tutti, comprese le 18 professioni sanitarie all’interno della FNO TSRM e PSTRP, che andrebbero coinvolte nella governance delle problematiche connesse a queste tematiche molto complesse. Proprio per questo infatti è stato avviato da poco anche in Calabria il coordinamento regionale Malattie Rare ed è auspicabile che a questo tavolo ci siano anche i rappresentanti delle professioni sanitarie tecniche, riabilitative e della prevenzione”.


All’evento hanno partecipato anche i Presidenti degli Ordini TSRM e PSTRP della regione Calabria: il dott Salvatore Liserre, la Dottoressa Vincenza Piraino e il Dottor Massimo Morgante. La FNO e gli Ordini della Calabria si sono unite alla campagna #UNIAMOleforze.