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Autore: Redazione StudioNews

Banca del Giappone abbandona la politica dei tassi negativi

Banca del Giappone abbandona la politica dei tassi negativiRoma, 19 mar. (askanews) – Era una decisione ampiamente attesa: la Banca del Giappone (BoJ) ha deciso nella sua riunione del Consiglio monetario di ieri e oggi di abbandonare la linea ultra-espansiva che ha caratterizzato la politica monetaria con tassi negativi dal 2017, per alzare il tasso di riferimento con una banda d’oscillazione tra 0-0,10%, rispetto alla precedente tra 0 e -0,10%.


Sostanzialmente l’istituto centrale di Tokyo manda un messaggio: al netto della fiammata inflazionistica dovuta a fattori geopolitici, la lunga epoca della deflazione è finita e segnala che l’obiettivo dell’aumento dei tessi strutturalmente a 2%, obiettivo di lungo corso della banca cnetrale nipponica, è a portata di mano. La BoJ ha mantenuto la sua linea ultra-espansiva anche durante gli ultimi due anni, quando la guerra in Ucraina e i problemi innescati dalle catene di approvvigionamento delle materie prime, ha prodotto inflazione e spinto le principali banche centrali mondiali a dare una stretta decisa della politica monetaria.


Anche questo ha contribuito a far scendere la valuta nazionale, lo yen, a livelli record da 30 anni a questa parte, cioè dalla fine della fase della cosiddetta “bubble economy”, favorendo le imprese votate all’export ma rendendo più oneroso l’approvvigionamento di materie prime, a partire da quelle necessarie e produrre energia. In realtà anche la decisione di oggi non ha rafforzato particolarmente lo yen. Per acquistare un dollaro oggi servivano oltre 150 yen (e per un euro oltre 163 yen), perché probabilmente i mercati attendono anche le decisioni della Fed prima di orientarsi.


Questo fatto, tuttavia, non intacca il significato del cambiamento di rotta impresso dalla BoJ. L’istituto centrale nipponico, guidato da Kazuo Ueda, ha atteso prima di decidere gli esiti della “shunto” (“battaglia di primavera”), cioè la tradizionale trattativa retributiva e contrattuale tra le parti sociali che conclude l’anno fiscale (la cui fine è fissata per l’ultimo giorno di marzo). Come atteso – e richiesto anche dal governo del primo ministro Fumio Kishida – i principali datori di lavoro hanno soddisfatto le richieste dei sindacati, concordando un aumento medio dei salari del 5,28%, il più elevato degli ultimi 33 anni.


La Banca del Giappone aveva dichiarato di voler attendere questo dato, per vedere se si sarebbe innescata una dinamica virtuosa prezzi-salari, che facesse insomma riguadagnare potere d’acquisto alle famiglie e ripartire di conseguenza i consumi, in modo da favorire il raggiungimento del target di inflazione al 2%. La BOJ ha inoltre posto fine alla politica di controllo della curva dei rendimenti, che prevedeva di mantenere i rendimenti dei titoli di stato giapponesi (JGB) a 10 anni intorno allo 0%. Anche gli acquisti di asset rischiosi saranno ridotti. La BoJ non acquisterà più fondi negoziati in borsa (ETF) e fondi comuni di investimento immobiliare giapponesi (J-REIT). Dal 2010 ha acquistato un totale di 37mila miliardi di yen (228 miliardi di euro) di ETF e 650 miliardi di yen (4 miliardi di euro) di J-REIT. La BOJ, tuttavia, continuerà ad acquistare JGB più o meno allo stesso tasso di adesso, una mossa che suggerisce che manterrà condizioni monetarie accomodanti. In precedenza, la banca centrale aveva dichiarato che avrebbe acquistato JGB senza limiti. Nella sua dichiarazione, la BOJ ha anche abbandonato il suo orientamento all’allentamento della politica monetaria e il suo impegno sulla base monetaria. In precedenza, la banca centrale aveva affermato che “non avrebbe esitato ad adottare ulteriori misure di allentamento” e che avrebbe “continuato ad espandere la base monetaria” fino a quando l’inflazione al consumo “non supererà il 2% di inflazione e rimarrà stabile al di sopra dell’obiettivo”. L’aumento dei tassi è stato approvato con una maggioranza di 7-2 nel consiglio composto da nove membri. mentre il voto sugli acquisti della JGB è stato 8-1. La decisione sugli altri acquisti di asset è stata unanime.

Charles Michel: se vogliamo la pace, prepariamo la guerra

Charles Michel: se vogliamo la pace, prepariamo la guerraRoma, 19 mar. (askanews) – “Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra”. Così il presidente del Consiglio europeo Charles Michel in un intervento su alcuni quotidiani internazionali, tra cui La Stampa. “A due anni dall’inizio della guerra è ormai chiaro che la Russia non si fermerà in Ucraina, così come non si è fermata 10 anni fa in Crimea”, ha detto Michel. “La Russia rappresenta una seria minaccia militare per il nostro continente europeo e per la sicurezza globale. Se la risposta dell’Ue non sarà adeguata e se non forniamo all’Ucraina sostegno sufficiente per fermare la Russia, saremo i prossimi”, ha aggiunto.


Secondo Michel, “dobbiamo quindi essere pronti a difenderci e passare a una modalità di ‘economia di guerra’”. “E’ giunto il momento di assumerci la responsabilità della nostra propria sicurezza. Non possiamo più contare sugli altri o essere in balia dei cicli elettorali negli Stati Uniti o altrove”, ha insistito Michel. “Dobbiamo rafforzare la nostra capacità, sia per l’Ucraina che per l’Europa, di difendere il mondo democratico. Un’Europa più forte contribuirà anche a rafforzare l’alleanza Nato e potenzierà la nostra difesa collettiva”. Michel ha quindi ricordato che “sono decenni che l’Europa non investe a sufficienza nella nostra sicurezza e difesa”. “Oggi siamo di fronte alla più grande sfida di sicurezza dalla Seconda guerra mondiale per cui dobbiamo rafforzare la nostra prontezza alla difesa”, ha proseguito. “Per farlo sarà necessario che il nostro pensiero compia una transizione radicale e irreversibile verso una forma incentrata sulla sicurezza strategica. Dobbiamo dare priorità all’Ucraina e dobbiamo anche spendere di più, in modo più intelligente e meno frammentato”. “In questo momento cruciale della storia mondiale”, ha concluso Michel, “l’Europa deve essere pronta a difendersi ed essere all’altezza dell’urgenza della minaccia. Questa battaglia richiede una leadership forte: per mobilitare i nostri cittadini le nostre imprese e i nostri governi a favore di un nuovo spirito di sicurezza e di difesa in tutto il continente europeo. Se vogliamo la pace, dobbiamo prepararci alla guerra”.

Biden: Israele ha diritto alla difesa, ma ora serve il cessate il fuoco

Biden: Israele ha diritto alla difesa, ma ora serve il cessate il fuocoRoma, 19 mar. (askanews) – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato di avere chiesto al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu “di inviare una squadra a Washington per discutere come colpire Hamas senza una grande operazione di terra a Rafah”.


Scrivendo sulla piattaforma di social media X, Biden ha ribadito “la necessità di un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo per la liberazione degli ostaggi, della durata di diverse settimane, in modo da poter riportare gli ostaggi a casa e aumentare gli aiuti ai civili a Gaza”. “Ho parlato nuovamente con il Primo Ministro Netanyahu degli ultimi sviluppi in Israele e Gaza. Ho continuato ad affermare che Israele ha il diritto di perseguire Hamas, un gruppo di terroristi responsabile del peggior massacro del popolo ebraico dai tempi dell’Olocausto”, ha scritto Biden.”E ho ribadito la necessità di un cessate il fuoco immediato come parte di un accordo per la liberazione degli ostaggi, della durata di diverse settimane, in modo da poter riportare gli ostaggi a casa e aumentare gli aiuti ai civili a Gaza”, ha aggiunto.


“Ho chiesto al Primo Ministro di inviare una squadra a Washington per discutere come colpire Hamas senza una grande operazione di terra a Rafah”, ha concluso Biden.

Record delle domande di brevetto dall’Italia all’Ufficio Ue (+3,8%)

Record delle domande di brevetto dall’Italia all’Ufficio Ue (+3,8%)Roma, 19 mar. (askanews) – Per la prima volta gli inventori italiani hanno depositato più di 5.000 domande all’Ufficio Europeo dei brevetti (Epo), con un aumento del 3,8% nel 2023. L’Italia si posiziona al 5° posto tra i paesi Ue e all’11esimo posto assoluto. Macchinari elettrici e per l’energia, Handling-packaging e trasporti sono i settori tecnologici che hanno registrato la crescita più forte di domande; mentre Coesia, Ferrari e Iveco Group sono le aziende che hanno presentato più richieste. Pirelli è risultata tra le prime sulle richieste di Brevetto Unitario.


La Lombardia è la prima regione italiana per numero di domande di brevetto e salgono a 3 le regioni italiane tra le prime 20 più innovative dell’Unione. E’ la fotografia scattata dallo stesso Ufficio europeo brevetti, che con un comunicato riporta come in totale lo scorso anno ha ricevuto 199.275 domande di registrazione, in crescita del 2,9% rispetto al 2022. Nel 2023 le aziende e gli inventori italiani hanno depositato un totale di 5.053 domande di brevetto presso l’Epo, il numero più alto mai segnato. Secondo il “Patent Index 2023”, pubblicato dallo stesso Ufficio Ue, il +3,8% delle domande italiane ha superato di oltre il doppio la crescita media europea, pari all’1,4%. Un trend di crescita positivo, che trova conferma nel lungo periodo; infatti, le domande di brevetto dall’Italia sono cresciute del 38% rispetto a 10 anni fa e del 15% rispetto a 5 anni fa.


“L’ultimo indice dei brevetti pubblicato mostra che nel 2023 l’innovazione è in costante fermento nel mondo”, ha commentato il presidente dell’Epo António Campinos. “L’Epo è stato incaricato di esaminare un numero di domande mai visto prima, a riprova dell’attrattiva del mercato tecnologico europeo e dell’elevata qualità dei nostri prodotti e servizi. Le piccole e medie imprese europee fanno sempre più ricorso ai brevetti: lo scorso anno la quota di domande presentate dalle Pmi ha raggiunto il livello più alto di sempre. Anche queste imprese possono ora beneficiare del nuovo Brevetto Unitario, che migliora significativamente l’ecosistema dell’innovazione in Europa, fornendo un’opzione più semplice ed economica agli innovatori per proteggere le loro invenzioni e portarle sul vasto mercato dell’Ue”.

Be Comics: Svelate le date prossima edizione, appuntamento al 2025

Be Comics: Svelate le date prossima edizione, appuntamento al 2025Roma, 18 mar. (askanews) – Si è conclusa l’edizione 2024 di Be Comics!, il tradizionale festival dedicato alla cultura pop e geek del nord-est. Nel weekend, la città si è riempita di appassionati desiderosi di condividere e scoprire tutte le ultime novità dal mondo del fumetto, dei manga, degli anime, del videogioco e del cosplay. Oltre 20.000 visitatori hanno reso Be Comics! una vera e propria festa, confermando gli ottimi risultati degli anni precedenti e il grande interesse manifestato dal territorio verso l’evento. Visto il grande successo, Fandango Club Creators, l’organizzatore in partnership con Padova Hall, società che gestisce la fiera di Padova, ha già fissato l’appuntamento per il prossimo anno: l’edizione 2025 si svolgerà il 15 e il 16 marzo.


Be Comics! 2024 ha accolto nei due giorni oltre 160 espositori provenienti da tutta Europa. È stato possibile scoprire il meglio dell’editoria, con case editrici e comic store; giochi da tavolo con numerose postazioni demo, oltre ai tanti rivenditori di gadget e oggetti da collezione. Ma quest’anno anche il gaming è stato protagonista grazie all’area di 300 mq in collaborazione con Nintendo, Pokémon Millennium e il team eSport QLASH e alle quasi 90 postazioni di gioco presenti in manifestazione, tra videogame cult, new release e titoli indipendenti. Tutti gli appassionati hanno potuto provare le ultime novità e mettersi in gioco con i numerosi tornei organizzati. Il padiglione 7 e la galleria 78 della fiera di Padova sono stati animati da fan di tutte le età per celebrare insieme le passioni comuni, confermando come la cultura pop sia un fenomeno completo e transgenerazionale. Il Be Stage!, palco centrale della manifestazione, è stato il fulcro dell’evento. Nei due giorni si sono susseguiti numerosi panel e incontri che hanno abbracciato tutte le sfaccettature del mondo geek grazie a numerosi ospiti nazionali e internazionali, il tutto sapientemente condotto dall’host ufficiale Beatrice Lorenzi insieme a Giovanni “Zeth Castle” Zaccaria. Tra gli ospiti impossibile non citare Marco Checchetto, vera e propria leggenda dell’universo Marvel che ha presentato il suo nuovo Ultimate Spider-Man e Nobuyoshi Habara, artista giapponese, esponente di spicco del genere anime mecha. Sono stati imperdibili i meet & greet con due vere e proprie star del web, CiccioGamer89, che ha presentato la prima tappa del CiccioBurger Battle Truck; e Dario Moccia che con il suo quiz dedicato ai Giochi di Carte Collezionabili ha messo a dura prova i suoi amici e il pubblico.


Immancabile il mondo del cosplay. Con il Community Partner Epicos, tutti i cosplayer hanno potuto mostrare al pubblico i propri personaggi sul palco centrale durante la Cosplay Parade e l’Epic Cosplay Contest per un vero e proprio viaggio all’interno di questa affascinante arte. La nuova Fantasy Area ha trasportato grandi e piccoli nel mondo del fantastico, grazie alle rinomate community che con le loro scenografie e photo opportunity, hanno regalato dei ricordi indelebili. La 501st Italica Garrison, la Rebel Legion Italian Base, The Dark Empire – Darkghast Spire e Ori’Cetar Clan – MMCC hanno portato a Padova un pezzetto della galassia lontana lontana, mentre La Fortezza ha ricreato un piccolo villaggio in pieno stile Medieval Fantasy. Infine, l’ormai celebre e consolidata Artist Alley che ha ospitato quasi 40 artisti di caratura nazionale ed internazionale. Per continuare la tradizione delle precedenti edizioni, grande spazio è stato dato all’affascinante mondo orientale. Panel e dimostrazioni hanno fatto conoscere a tutti i visitatori il Giappone e la Corea del Sud, due paesi che negli anni hanno attratto sempre più le nuove generazioni. K-ble Jungle ha coinvolto il pubblico con i travolgenti ritmi del K-pop, fenomeno musicale coreano da milioni di ascolti mensili. Si sono potute ammirare le spettacolari coreografie di numerose crew e solisti in gara alla selezione per il campionato europeo K-pop Dance Fight Fest.


Nicola Rossi, Presidente di Padova Hall conferma che “il grande successo di questa edizione mostra il profondo interesse del territorio per un evento dedicato all’intrattenimento. L’attivo coinvolgimento del pubblico più giovane è segno del potere che la manifestazione ha nel riunire le persone al di fuori del mondo virtuale, diventando un punto di ritrovo per socializzare e condividere le proprie passioni. Padova Hall è quindi pronta, grazie alla collaborazione con Fandango Club Creators, a ospitare la prossima edizione, lavorando ad un’ulteriore crescita, anche dimensionale”. Marco Moretti, Amministratore Delegato di Fandango Club Creators, continua affermando che “”Be Comics! è ormai una realtà consolidata e un punto di riferimento per il nord-est. Grazie all’ampliamento dell’offerta degli ultimi anni, da quando abbiamo iniziato ad occuparcene, insieme a Padova Hall, Be Comics! – capace di rappresentare tutte le anime della cultura pop, attrarre brand di alto livello grazie alle opportunità offerte dal branded content e rivolgersi al sempre più appetibile e ricercato pubblico dei kidult – è cresciuto in maniera esponenziale, acquisendo un’autorevolezza anche culturale che quest’anno abbiamo rafforzato ulteriormente, investendo per la prima volta sulla partecipazione di grandi star internazionali. L’obiettivo per la prossima edizione è di migliorare ancora, per offrire un’esperienza sempre più completa nel mondo del fumetto, del gioco e del videogioco, tanto che si potrebbe seriamente iniziare a parlare di Be Comics… and Games!”.

Pittura, dialogo e senso del tempo: la scoperta di Julie Mehretu

Pittura, dialogo e senso del tempo: la scoperta di Julie MehretuVenezia, 18 mar. (askanews) – Il segno e la stratificazione in relazione con la luce di Venezia che entra dalle grandi finestre di Palazzo Grassi: una pittura solidamente ancorata alla dimensione contemporanea posta a confronto con altre pratiche artistiche e con il senso stesso del tempo. La mostra di Julie Mehretu, pittrice americana nata in Etiopia oggi molto quotata sul mercato, è una somma di varie sensazioni che partono dalla sua visione della lavoro.


“La pittura – ha detto Mehretu ad askanews – è un processo molto lento, è un’investigazione, un’interrogazione e un desiderio di arrivare a un punto di senso. Per me l’astrazione è stata importante, ma la considero alla luce della storia e dell’idea che il tempo non è lineare nella progressione passato-presente-futuro, ma ciascuno di essi influenza di continuo gli altri. Ci sono molti modi di pensare al tempo, di pensare all’estetica e c’è bisogno di spingere sempre più avanti questa idea nella pittura, perché ci sono molti buchi che devono essere colmati nella storia”. La mostra di Palazzo Grassi, curata dalla stessa artista con Caroline Bourgeois, prova a restituire il senso più ampio dell’idea stessa di pittura e lo fa con la presenza dei lavori di altri artisti, amici di Julie Mehretu, come per esempio David Hammons o Tacita Dean. “Uno dei risultati della mostra – ha aggiunto la pittrice – è questo desiderio di un dialogo trans-disciplinare con altri artisti, con gli scultori, con i filmaker, con i musicisti: per trovare altri modi di affrontare i temi del nostro tempo. Questa conversazione con loro va avanti in modo naturale da anni e siamo in un contesto perfetto per creare un vero dialogo visuale, che viene messo in mostra in questa esposizione”.


Intitolata “Ensemble”, proprio per sottolineare il carattere polifonico a cui si ambisce ad arrivare, la mostra è uno dei progetti più significativi per Venezia nell’anno dell’imminente Biennale Arte. E il direttore di Palazzo Grassi-Punta della Dogana Bruno Racine ha espresso grande soddisfazione per la realizzazione di questa esposizione. “Mehretu non ha mai avuto una grande mostra non solo in Italia, ma anche in Europa – ci ha detto – e davvero da questo punto di vista è un grande evento”. Che, tra le altre cose, racconta della vitalità della pittura come medium, oltre che della fluidità del Sistema dell’arte, sempre più propenso, per fortuna, a uscire dalle anguste logiche occidentali e patriarcali. Perché l’arte, se di valore, va oltre ed esplora tutti i territori, come nel caso di quelli pittorici con Julie Mehretu.

Fdi, corsa a due per il congresso di Roma: è sfida Perissa-Milani

Fdi, corsa a due per il congresso di Roma: è sfida Perissa-MilaniRoma, 18 mar. (askanews) – Sono stati ufficializzati, attraverso la pubblicazione sul sito di Fratelli d’Italia, i nomi delle candidature a presidente per il congresso provinciale di Roma che si terrà sabato e domenica all’Eur. I nomi in campo sono dunque due: Marco Perissa e Massimo Milani. Il primo, considerato più vicino ad Arianna Meloni e a Francesco Lollobrigida, il secondo dell’area dei ‘Gabbiani’ che fa riferimento a Fabio Rampelli. Non è stata trovata, dunque, almeno per il momento, una candidatura unitaria per evitare la ‘conta’ interna.


Quello di Roma non è uno dei tanti congressi celebrati dal partito di Giorgia Meloni in giro per l’Italia. La federazione della Capitale, infatti, rappresenta circa un sesto di tutte le iscrizioni. Ma ancor di più è il cuore pulsante del partito, l’area in cui si è formata la stessa presidente del Consiglio e buona parte della attuale classe dirigente di Fdi. Fino all’ultimo si è tentata una composizione tra le due anime che, tuttavia, al momento pare essere sfumata. I giochi, però, potrebbero non essere completamente chiusi. Anche con le due candidature in campo, infatti, è ancora possibile – sebbene più difficile – che si trovi una mediazione, per esempio con la convergenza su uno solo dei due candidati.


Fabio Rampelli ci ha sempre tenuto a sottolineare che quella che ha in lui un punto di riferimento non è una corrente e che nel partito sono tutti meloniani. Resta però il dato di fatto della frattura che fu registrata quando la federazione romana, già guidata da Milani, venne commissariata per volere della premier da Donzelli. Anche per questo c’è chi riferisce che da parte dell’area dei gabbiani sia stato chiesto il coordinamento regionale del Lazio, richiesta che sarebbe stata tuttavia respinta. L’avvio del congresso è fissato per le 9.30 di sabato, quando comincerà il dibattito. Gli orari di apertura delle urne non sono stati ancora comunicati, ma l’idea è di dare il via alle votazioni già nel pomeriggio della prima giornata, a interventi ancora in corso.

Russia, Meloni: Salvini? La posizione del Governo è molto chiara

Russia, Meloni: Salvini? La posizione del Governo è molto chiaraRoma, 18 mar. (askanews) – Sulla Russia “la posizione del governo è molto chiara, il centrodestra è una maggioranza molto coesa, come si dimostra nell’unico modo in cui si può dimostrare la coesione di una maggioranza, e cioè nella velocità di attuazione e nella chiarezza di attuazione della linea di un governo. Quello che noi abbiamo fatto in questo anno e mezzo con la velocità con cui lo abbiamo fatto, e la chiarezza che abbiamo dimostrato in politica estera, tutto questo racconta di una maggioranza coesa”. Lo afferma la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista che sarà trasmessa domani mattina alle 8.30 ad Agorà su Rai3, a proposito delle parole di Matteo Salvini all’indomani del voto russo.

Back to Italy: come far rientrare i cervelli in fuga

Back to Italy: come far rientrare i cervelli in fugaRoma, 18 mar. (askanews) – Solo a gennaio 2024, secondo Unioncamere, sono 250mila i posti di lavoro vacanti senza copertura. Numeri importanti che evidenziano l’ormai annoso problema della mancanza di manodopera. Da qui, l’idea di un gruppo di imprenditori che lavora per far rientrare nel nostro Paese le competenze necessarie utili alle aziende. “Si tratta di un tema di vitale importanza per il nostro Paese -spiega in una nota Gerardo Sine, Ceo di Fenix – e, proprio per questo, stiamo per lanciare ‘Back to Italy’, una innovativa piattaforma tech che rivoluzionerà il mercato, attraendo i migliori talenti italiani che oggi risiedono all’estero. Si tratta, quindi, di far rientrare in Italia i ‘cervelli in fuga’”.


Chi infatti decidesse, avendone i requisiti, di fare questa scelta avrebbe la possibilità di veder tassare solo il 50% del reddito ivi prodotto per i primi cinque anni e, nel caso di figli a carico, il beneficio salirebbe al 60%. “Un’agevolazione -ricorda Gerardo Sine- valida per 5 anni più ulteriori 5 anni in presenza di un figlio. Si tratta di una misura molto favorevole che sta riscuotendo grande successo. Lavoriamo oltre 200 pratiche ogni anno e il nostro lavoro è, come si dice in questi casi, a 360 gradi. Curiamo non solo l’aspetto lavorativo ma ci occupiamo anche di tutte le necessità che sorgono dovendo spostarsi da un altro Paese, molto spesso da un altro continente. Parlo dunque degli aspetti fiscali e legali ma anche di aspetti più pratici come, ad esempio, la ricerca dell’abitazione dove andare a vivere”. L’obiettivo centrale del progetto “Back to Italy” è realizzare un’architettura informatica interattiva e multifunzionale che permetta il matching tra le aziende del territorio nazionale in cerca di determinate figure professionali mancanti e italiani residenti all’estero con intenzioni di risiedere in Italia, il tutto attraverso l’ausilio di sistemi e algoritmi complessi che superino i classici limiti di un semplice matching ontologico.


“Per fare ciò – prosegue Sine – non è solo necessario generare il collegamento tra azienda e utente, ma è necessario creare le condizioni utili al perseguimento dell’obiettivo, integrando i servizi per una corretta integrazione come: la certificazione delle competenze, i corsi di formazione, le soluzioni immobiliari, le pratiche legali, l’assicurazione e altro ancora”. Il risultato di questa architettura, rassicurano dall’azienda, sarà un sistema integrato formato da una piattaforma di frontend con funzioni di data mining e una di backend con funzioni gestionali. La piattaforma inoltre favorirà la diffusione del know-how e delle best practice al fine di capitalizzare e amplificare i risultati ed esperienze apprese da tutti i soggetti del network che si verrà a comporre. La creazione di sinergie con il mondo pubblico – privato e la valorizzazione economica del know-how e della rete, sono volti a generare valore e a garantire il proseguimento delle attività del progetto con una visibilità nazionale, europea ed internazionale.


Il calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione, poi, rendono il progetto quanto mai attuale: “Si stima -afferma ancora Gerardo Sine- che nel 2050 le persone con più di 65 anni rappresenteranno, nel nostro Paese, un numero pari all’incirca al 35% del totale. Vogliamo contrastare il costante declino demografico del nostro Paese perché, ogni anno, si registrano più morti che nascite tanto è vero che le nascite nel 2021 sono scese sotto la soglia di 400 mila, una cifra record, in negativo, dall’Unità d’Italia”. “Back to Italy” avrà anche lo scopo di offrire servizi essenziali per favorire il rientro e di certificare le competenze degli utenti. “Il progetto -conclude Sine- vuole migliorare l’impatto della cosiddetta immigrazione di ritorno e, più in generale, lo sviluppo del tessuto produttivo nazionale. La nuova piattaforma, insomma, offrirà figure professionali qualificate alle grandi aziende, alle Pmi e, perché no, alle start up. Crescerà così il livello del sistema Italia e ci saranno ricadute significative anche sul piano sociale. E’ arrivato il momento di ripartire e invertire queste tendenze negative”.

Conte a Calenda: sulle alleanze bisogna essere conseguenti

Conte a Calenda: sulle alleanze bisogna essere conseguentiRoma, 18 mar. (askanews) – “Lo dico a Calenda: come si può entrare in un’alleanza quando tu hai dichiarato che vuoi distruggere il M5S, hai usato anche espressioni volgari, hai detto che vuoi prenderlo a calci, farlo fuori dal sistema politico. Che modo di far politica è, non ti accorgi che è quello che tu condannavi? Ma i tuoi elettori quale credibilità ti darebbero quando dici che vuoi distruggere una forza e poi ci vuoi andare insieme? Vogliamo aumentare la sfiducia e l’astensionismo?” Così il leader del M5S, Giuseppe Conte, ha commentato l’esito dei negoziati sulle regionali in Basilicata in Basilicata e le parole del leader di Azione.


“Vogliamo essere sicuri, valutando in anticipo, che quando si partirà per una legislatura – ha aggiunto – si lavorerà per quei progetti e non per altri. In Basilicata si può andare insieme se Calenda vuole gli inceneritori e nuove trivellazioni e addirittura la militarizzazione dei siti? Si può andare insieme a chi lavora insieme al centrodestra per smantellare la normativa spazzacorrotti, che viene distrutta dal governo Meloni. E non è Azione la promotrice della legge bavaglio ai giornalisti?” “Noi – ha concluso Conte – abbiamo progetti diversi e bisogna essere conseguenti se no gli elettori non ci seguono più”.