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Autore: Redazione StudioNews

Agroalimentare, XI edizione di Cinecibo da domani a Roma

Agroalimentare, XI edizione di Cinecibo da domani a RomaRoma, 11 dic. (askanews) – Al via l’undicesima edizione di Cinecibo, il Festival del Cinema Gastronomico ideato e diretto da Donato Ciociola che valorizza il Made in Italy agroalimentare grazie a competizioni tra opere audiovisive. L’evento si terrà al TH Roma Carpegna Palace e prenderà il via giovedì 12 dicembre con la proiezione dei cortometraggi e documentari in concorso davanti ad una giuria di esperti di settore e di giovani studenti della scuola Cine-Tv Roberto Rossellini e degli istituti alberghiero Pellegrino Artusi, Palombara Sabina e Vincenzo Gioberti.


Seguiranno focus i tematici su cinema e cibo, moderati dalla giornalista Angelica Amodei, con approfondimenti sui temi della memoria e delle scenografie, richiamando i migliori allestimenti delle tavole cinematografiche, cui parteciperanno Simone Infante, kinesiologo, longevity coach, esperto di sport e nutrizione, Martina Amenta, autrice televisiva esperta di salute e benessere, l’attore Vincent Riotta, il regista Riccardo Donna, Elena Monorchio e Georgia Vitetti Martini, esperte di allestimenti di tavole e scenografe. Saranno relatori dei talk anche alcuni rappresentanti di importanti organizzazioni di produttori ortofrutticoli, come Emilio Ferrara, direttore di Terra Orti e Gennaro Velardo, direttore di AOA. Il programma proseguirà venerdì 13 dicembre con sfide culinarie, condotte da Elena Scisci e Angelica Amodei, tra personaggi del cinema e dello spettacolo come Ninetto Davoli, Pippo Franco, Matteo Branciamore e Marco Marzocca, per concludersi sabato 14 dicembre con la serata di gala, condotta dalle giornaliste Rai Laura e Silvia Squizzato, e la consegna dei Cinecibo Awards ad attori, registi, sceneggiatori, produttori e altre personalità del mondo dello spettacolo. Tra i premiati dai Manetti Bros, presidenti onorari del festival, ci saranno Corinne Cléry, Luca Capuano, Giovanni Esposito, Vanessa Gravina, Pietro Masotti, Francesco Salvi, Giorgio Tirabassi, Barbara Bouchet e il regista Alessandro Parrello.


Prevista poi la consegna a cura del direttore TG5 Gusto Gioacchino Bonsignore degli Italian Food News Award 2024 ad aziende, persone e prodotti eccellenti del settore agroalimentare italiano. Anche questa edizione sarà conclusa da una cena a base di prodotti enogastronomici d’eccellenza selezionati dallo chef Antonio Falco in collaborazione con A.O.A., Terra Orti e Caseificio La Fattoria – La Zizzona di Battipaglia, Vini Alfonso Rotolo che, insieme a TH Roma Carpegna Palace e Inteli Comunicazione, sono partner dell’evento. Il programma completo è disponibile su www.cinecibo.it e profili social ufficiali.

Auto, offensiva del Ppe perché industria Ue ritorni competitiva

Auto, offensiva del Ppe perché industria Ue ritorni competitivaBruxelles, 11 dic. (askanews) – Eliminare l’obbligo zero emissioni nette di CO2 previsto dal 2035 per tutti i nuovi veicoli immessi sul mercato europeo; anticipare di un anno, all’inizio del 2025, la revisione prevista per il regolamento Ue del 2019 che ha imposto quell’obbligo, in modo da modificare le norme già approvate e ristabilire il principio di neutralità tecnologica, che è stato compromesso con l’imposizione dell’elettrificazione dei veicoli e la messa al bando del motore a combustione interna. E nel frattempo, indicare soluzioni che permettano di evitare o ridurre le multe che diverse case automobilistiche dovrebbero pagare, per un totale complessivo stimato a 16 miliardi di euro, per non aver rispettato i target intermedi di riduzione delle emissioni, fissati per il 2025.


Sono, in buona sostanza, gli obiettivi della “posizione comune” che il Partito popolare europeo (Ppe) ha approvato e pubblicato oggi a Bruxelles, per “assicurare la competitività dell’industria del settore automotive”. La posizione comune ha un destinatario preciso: la nuova Commissione europea di Ursula von der Leyen, che annunciato l’intenzione di aprire un “dialogo strutturato” con l’industria dell’auto fin dai primi mesi del suo mandato. Il Gruppo Ppe al Parlamento europeo, si legge nel documento, “sostiene la proposta della presidente della Commissione di aprire un dialogo strategico sul futuro del settore automobilistico, un processo che sarà guidato personalmente dalla presidente stessa e al quale dovranno partecipare le parti interessate del settore automobilistico, i rappresentanti del Parlamento europeo, della Commissione europea e del Consiglio dell’Ue. Il Gruppo Ppe chiede che, come risultato di questo dialogo, venga definita una strategia europea olistica che aiuti il settore a gestire le varie sfide e riveda il quadro normativo europeo applicabile”.


“Il Ppe – ha affermato in una nota l’europarlamentare di Forza Italia Letizia Moratti – può ora dettare alla Commissione le linee guida per una riforma che sia sostenibile in chiave economica, sociale e ambientale. Di fronte alla grave crisi del settore automobilistico in Europa servono risposte chiare e immediate”. Le domande più urgenti alla Commissione riguardano l’anticipo della revisione delle norme sull’azzeramento delle emissioni al 2035 e l’annullamento delle multe per gli obiettivi mancati nel 2025. “La Commissione europea deve anticipare al 2025 la revisione prevista per il Regolamento Ue 2019/631, al fine di correggere la messa al bando dei veicoli a combustione interna e fornire al settore certezza giuridica e sicurezza di pianificazione il più presto possibile possibile”, si legge nella posizione comune del Ppe.


E’ curioso come il documento chieda di fornire “certezza giuridica” e “sicurezza di pianificazione” nello stesso testo in cui “detta la linea” per cambiare la legislazione già adottata e gli obiettivi obbligatori che miravano, appunto, a indicare la strada e dare certezza agli investitori e all’industria. Il Ppe chiede di rivedere anche gli obiettivi di riduzione delle emissioni già fissati per i veicoli pesanti e i rimorchi (Regolamento Ue 2019/1242). “Entro la fine del 2026, la Commissione dovrebbe rivedere il Regolamento 2019/1242 e adeguare gli obiettivi per i veicoli pesanti e i rimorchi in modo da alleggerire gli oneri per le aziende a media capitalizzazione e adottare un approccio tecnologicamente neutrale, riconoscendo il ruolo dei carburanti alternativi”, si legge nella posizione comune.


E soprattutto, il Ppe insiste sulla necessità di evitare le sanzioni per l’industria per i risultati che non saranno raggiunti l’anno prossimo: “Il mercato delle vendite di auto elettriche non si sta sviluppando come previsto. I dati sulle vendite sono in ritardo rispetto alle aspettative e i produttori rischiano di non raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni fissato per il 2025, con conseguenti potenziali multe miliardarie. Nell’attuale crisi – sottolinea la posizione comune dei Popolari -, i produttori hanno bisogno dei loro profitti per gestire la trasformazione. La Commissione europea dovrebbe effettuare un’analisi della situazione attuale e degli sviluppi previsti nel riesame del 2025, per poi decidere quali misure sono necessarie per mantenere la competitività dei produttori”. Il regolamento Ue richiede che le emissioni medie annuali di CO2 del parco veicoli di autovetture e furgoni nuovi siano ridotte complessivamente del 15% per il periodo 2025-2029. Ogni anno la Commissione europea, con un “atto di esecuzione”, stabilisce la media delle emissioni di CO2 e l’obiettivo specifico di riduzione per le emissioni di ciascun costruttore. I costruttori che sforano il proprio obiettivo specifico dovranno versare una multa pari a 95 euro per grammo al chilometro di emissioni in eccesso, moltiplicato per ciascun veicolo di nuova immatricolazione. Secondo l’Acea, l’Associazione europea dell’industria dell’auto, allo stato attuale si possono prevedere multe pari a circa 16 miliardi di euro per i mancati obiettivi del 2025. Il Ppe chiede “misure di alleggerimento” delle sanzioni, che dovrebbero includere in particolare una valutazione di conformità basata su una media triennale, invece che annuale (riferita al solo 2025), e l’adeguamento del metodo di calcolo delle multe per tenere conto dell’insieme delle auto prodotte e non solo di quelle immatricolate da ciascun costruttore nell’anno considerato. Inoltre, “queste misure dovrebbero tenere conto degli sforzi e degli investimenti che le aziende hanno già compiuto”. Ma “se le sanzioni sono inevitabili, allora dovranno essere reinvestite nel settore automobilistico europeo per scopi specifici (ad esempio per la realizzazione di infrastrutture, programmi di incentivi, digitalizzazione) invece che andare nel bilancio generale dell’Ue”, argomenta il Ppe. Quanto alla “neutralità tecnologica” (un concetto che sta particolarmente a cuore al governo italiano che punta a sviluppare la filiera dei biocarburanti), il documento del Ppe chiede che che nella sua revisione anticipata del Regolamento Ue 2019/631, la Commissione “reintroduca l’approccio tecnologicamente neutrale e riconosca il ruolo di tutte le tecnologie nel raggiungimento delle riduzioni di CO2. La revisione dovrebbe riconoscere il ruolo dei carburanti alternativi, compresi i carburanti elettronici, i biocarburanti, i carburanti rinnovabili o sintetici, e prevedendo esenzioni esplicite”. Va detto anche che la posizione comune dei Popolari non è affatto contro il processo di elettrificazione della mobilità su strada, ma chiede anzi di accelerarlo con la semplificazione dei processi di autorizzazione per le colonnine di ricarica dei veicoli elettrici e incentivi finanziari per la loro installazione. D’altra parte, il Ppe chiede di aumentare l’ambizione del regolamento Afir per lo sviluppo e il dispiegamento delle infrastrutture per la ricarica elettrica e i carburanti alternativi (idrogeno, biocarburanti e carburanti sintetici). Il settore automotive, ha ricordato Moratti nella sua nota “da oltre 150 anni è un pilastro fondamentale dell’economia europea, anche guardando alla componentistica e a tutte le industrie, a partire da quelle di piccole dimensioni”; in tutta la filiera “vale quasi 14 milioni di posti lavoro e contribuisce al 7% del Pil dell’Ue”. Ma, ha sottolineato, nonostante gli sforzi fatti, riguardo allo sviluppo delle auto elettriche “il mercato non è ancora pronto: mancano le infrastrutture e i prezzi sono troppo alti per il consumatore medio. Al momento le auto elettriche si presentano come un bene di lusso riservato ancora a pochi”. Ma; conclude Moratti, “comprarle non deve essere un obbligo con una scadenza temporale”. (fonte immagine: EPP Group).

A Padova ‘Lu santu jullare francesco’ interpretato da Mario Pirovano

A Padova ‘Lu santu jullare francesco’ interpretato da Mario PirovanoMilano, 11 dic. (askanews) – Dario Fo e Franca Rame ‘tornano’ venerdì 13 dicembre in provincia di Padova, uno dei luoghi di spiritualità, arte e memoria più affascinanti al mondo. L’occasione è uno dei loro spettacoli più celebri, Lu Santo Jullare Francesco, interpretato da Mario Pirovano che si esibirà alle 21 al Cinema Teatro Giardino di San Giorgio delle Pertiche. “Per me – spiega Mario Pirovano – è una tappa molto importante. Poter proporre un testo così suggestivo ha un grande significato. Sarà emozionante ripercorre episodi della vita di questo Santo in una provincia che ha una grande tradizione culturale. Mi auguro con tutto il cuore che lo spirito di San Francesco d’Assisi possa ispirare chi ha il potere di fermare le guerre e portare la pace in questo nostro mondo”. “Mi piace infatti ricordare – aggiunge Pirovano – che nel 1227, l’anno dopo la morte di San Francesco (1226), i frati minori francescani si stabilirono a Padova che, ben presto, divenne un importante centro per la diffusione del messaggio francescano. La spiritualità francescana, basata sulla povertà, l’umiltà e l’amore per tutte le creature, trovò terreno fertile a Padova e provincia. E, infatti, Sant’Antonio, uno dei più celebri seguaci di San Francesco, contribuì a rafforzare questo legame attraverso la sua predicazione e il suo esempio”. LA TRAMA – Un monologo in cui prende vita un’intera serie di personaggi dell’Italia medievale: Papi e Cardinali, soldati sui campi di battaglia, contadini e venditori al mercato, monaci e cavapietre. Lavorando su leggende popolari, su testi canonici del Trecento e su documenti emersi negli ultimi cinquant’anni, Dario Fo ha elaborato un’immagine non agiografica di san Francesco che, oggi, Pirovano ri-porta in scena con grande abilità: spogliato dal mito, emerge un personaggio provocatorio, coerente, coraggioso, ironico. Del resto era lo stesso Francesco a definirsi ‘jullare di Dio’ e questo proprio negli anni in cui l’imperatore Federico II promulgava un editto contro i ‘Joculatores’ considerandoli buffoni osceni. La realtà storica e la tradizione popolare si intrecciano nel ripercorrere alcuni dei momenti più significativi della vita di Francesco: la richiesta di approvazione della Regola al Papa Innocenzo III, la predica agli uccelli, l’incontro con il lupo, la malattia agli occhi… La rappresentazione si compone di 4 storie fra le più importanti della vita di Francesco. Il tutto giocato e raccontato con ironia e lazzi alla maniera dei giullari del medioevo, di cui santo era un esponente di primo piano e, non a caso, era soprannominato ‘Il Giullare di Dio’. Accompagnato da alcuni suoi fidati ed affezionatissimi fratelli, Francesco peregrina su e giù per le valli dell’Umbria e della Toscana per essere curato e riportato ad Assisi su sua precisa richiesta. In sintesi, Lu Santo Jullare Francesco affronta temi eterni: la pace e la guerra, l’amore per la natura, la fratellanza, il dolore e la gioia, la ricchezza e l’umiltà. Temi universali che restano rilevanti ieri come oggi, in uno spettacolo che emoziona, diverte e provoca.

J Balvin di nuovo live a Milano il 25 giugno 2025

J Balvin di nuovo live a Milano il 25 giugno 2025Milano, 11 dic. (askanews) – Dopo il successo di “Que Bueno Volver a Verte Tour” all’Unipol Forum di Milano, J Balvin è pronto a conquistare di nuovo l’Italia con uno show prodotto da Vivo Concerti, che si terrà mercoledì 25 giugno 2025 a Fiera Milano Live. L’evento sarà un’opportunità per immergersi nel ritmo e nell’energia che solo la musica latina dell’artista multiplatino sa regalare.


I biglietti disponibili online su www.fieramilanolive.com. J Balvin, superstar mondiale e icona pluripremiata della musica latina, ha conquistato il palco dell’Unipol Forum di Milano lo scorso 1° maggio, regalando uno show che ha fatto registrare il tutto esaurito. Tra la musica che riempiva l’arena e visual che catturavano ogni sguardo, il musicista colombiano si è esibito in una performance latino americana, un mix esplosivo di sensualità, ritmo ed energia che ha coinvolto il pubblico, che ballava e cantava insieme all’artista.


J Balvin ha venduto oltre 45 milioni di singoli e accumulato oltre 110 miliardi di stream in tutto il mondo, diventando uno degli artisti latini che ha venduto di più nella storia della musica. Ha pubblicato 7 album in studio, un album in collaborazione con Bad Bunny, tre mixtape, tre EP, oltre 69 singoli, oltre 30 collaborazioni. “Rayo” è il settimo e più recente album di J Balvin, un’aggiunta audace ed elettrizzante che segna un ritorno alle sue radici musicali. Ispirato ai primi giorni della sua carriera, l’album unisce reggaeton con elementi pop elettronico, dembow, musica messicana e suoni urbani. Con brani ad alta energia e collaborazioni con artisti come Feid, Quevedo e Bad Gyal, il cantante colombiano conferma la sua posizione come icona del reggaeton. “Sornero”, l’ultimo singolo uscito a novembre 2024, nasce dalla collaborazione con l’amico Kris R. Entrambi originari dei quartieri colombiani di Medellin, i due artisti hanno creato un brano che fonde il Trap Hecho en Medallo dell’artista globale J Balvin e il Trap latino di Kris R, creando un equilibrio perfetto tra i due mondi musicali. Leader della seconda generazione di star della Musica Urbana, J Balvin è riuscito a catapultare l’energia e la magia della musica latina in una dimensione globale, diventando uno degli artisti più ascoltati a livello internazionale, con innumerevoli fan in tutto il mondo.

Ipotesi modifiche a ddl sicurezza apre nuova crepa in maggioranza

Ipotesi modifiche a ddl sicurezza apre nuova crepa in maggioranzaRoma, 11 dic. (askanews) – E’ scontro all’interno alla maggioranza sul ddl sicurezza all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Giustizia del Senato. Due ore dopo che il ministro dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani (Fdi) aveva aperto a modifiche, seppur con cautela, e non aveva escluso una terza lettura alla Camera, è arrivato l’altolà della Lega: “va approvato immediatamente senza perdite di tempo”. D’altronde subito dopo il via libera alla Camera, a metà novembre, il vicepremier Matteo Salvini aveva annunciato un “canale di urgenza assoluta” che, nella sostanza, non c’è stato.


Ciriani aveva parlato al termine di una riunione esecutivo-maggioranza per fare il punto sull’iter del disegno di legge e all’incontro erano presenti anche i sottosegretari alla Giustizia Andrea Ostellari e all’Interno Nicola Molteni, entrambi della Lega. Una mossa, quella del ministro, certamente concordata con Palazzo Chigi. Ciriani, pur ammettendo “sensibilità diverse”, aveva spiegato ai cronisti: “in generale nessuno intende stravolgere il senso e i contenuti di questo pacchetto sicurezza. Se si tratterà di fare qualche correttivo cercheremo di farlo” come sulle “madri detenute” e le “sim per migranti”. “Abbiamo fatto il punto con i colleghi della Giustizia e degli Interni su alcuni aspetti che possono essere migliorati. Stiamo verificando. Non c’è la cannabis. Oggi è solo un primo incontro”.


Due ore dopo l’altolà da via Bellerio: “il ddl sicurezza rappresenta uno strumento normativo di primaria importanza fortemente voluto dal Governo per tutelare l’operato delle nostre forze di polizia sottoposte a sistematiche aggressioni e violenze durante le manifestazioni di piazza e per risolvere i principali fenomeni di allarme sociale, come le occupazioni abusive di case, che minano la sicurezza dei cittadini e delle comunità locali. Va approvato immediatamente senza perdite di tempo”. Intanto stasera riprendono i lavori in commissione. I gruppi di minoranza hanno presentato circa 1.500 emendamenti e stanno sfruttando tutti i margini offerti dal regolamento per fare ostruzionismo, tanto che l’esame è arrivato all’articolo 10 sui 38 complessivi. Pd, M5S, Avs e +Europa hanno aderito alla manifestazione nazionale indetta per sabato prossimo dalla Rete nazionale ‘A Pieno Regime’. Sono sul piede di guerra anche gli operatori del settore della canapa contro la norma, caldeggiata dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano, che la equipara alla cannabis.


L’ipotesi di riaprire i giochi sul provvedimento è stata accolta dal Pd con la richiesta “che, per una volta, vi sia la disponibilità da parte della maggioranza ad un confronto vero che porti alla riscrittura del testo, e prevalgano le ragioni del diritto e della ragionevolezza su quelle dell’ideologia e della propaganda”. Il ddl, hanno affermato i senatori Andrea Giorgis e Alfredo Bazoli è “pieno di strafalcioni giuridici, di norme palesemente incostituzionali, di previsioni contraddittorie”. Riccardo Magi di +Europa attacca: “questo provvedimento è un un ammasso di bestialità giuridiche, ritiratelo prima che ve lo smontino i tribunali e che produca danni irreparabili ai cittadini e allo stato di diritto nel nostro Paese”. Varato dal consiglio dei ministri più di un anno fa, il ddl sicurezza ha incontrato diversi ostacoli in Parlamento tra stop and go, frenate e accelerazioni, bracci di ferro tra le diverse anime del centrodestra (poi risolti all’ultimo miglio). In Senato di nuovo lo stallo. Il testo introduce oltre venti tra nuovi reati, innalzamenti di pena o aggravanti e contiene un pacchetto di misure corpose che vanno dal reato di blocco stradale o ferroviario attuato con il proprio corpo, alle norme ‘anti-Ponte’ e ‘anti-Tav’, al contrasto alle occupazioni abusive, all’equiparazione delle inflorescenze della canapa industriale alla droga, all’autorizzazione agli agenti di pubblica sicurezza a detenere e a portare senza licenza armi anche quando non sono in servizio, sino al reato di resistenza passiva nei Cpr e nelle carceri.

Filiera Italia: rafforzare dialogo transatlantico tra UE e USA

Filiera Italia: rafforzare dialogo transatlantico tra UE e USARoma, 11 dic. (askanews) – “Rafforzare il dialogo transatlantico tra il settore agroalimentare dell’UE e quello degli Stati Uniti è fondamentale per affrontare sfide globali come la sicurezza alimentare e il cambiamento climatico”: lo ha dichiarato Luigi Scordamaglia, CEO di Filiera Italia, in occasione di un incontro organizzato presso il Parlamento Europeo, co-organizzato da Farm Europe e dall’Alleanza USA per la Sostenibilità.


“Queste sfide non possono essere gestite come singoli Paesi o regioni, ma solo attraverso una visione globale condivisa. UE e USA devono collaborare, evitando conflitti che rischiano di avvantaggiare potenze come Russia e Cina. Solo lavorando insieme possiamo garantire la nostra sicurezza futura”, ha sottolineato Scordamaglia che ha aggiunto “Un Settore Agroalimentare basato sulla Cooperazione, non sui Conflitti – UE e USA non sono competitor, ma partner sinergici nel settore agroalimentare” L’amministratore delegato ha inoltre preso le distanze da chi soffia sul fuoco di un’escalation tariffaria tra le due sponde dell’Atlantico. “Trovo inaccettabile e controproducente rispondere alle minacce di dazi con altrettanti dazi. Questo approccio non fa altro che danneggiare le nostre economie e le nostre filiere. La strada giusta è quella del dialogo e della costruzione di standard comuni”, ha ribadito Scordamaglia.


Secondo Luigi Scordamaglia, la collaborazione tra UE e USA è l’unica strada per promuovere un’agricoltura sostenibile e resiliente. “Questo dialogo transatlantico è cruciale. La partecipazione attiva di Coldiretti e Filiera Italia dimostra quanto crediamo nella necessità di questa partnership. Insieme possiamo promuovere un modello globale che rispetti i valori, gli standard e le esigenze dei nostri cittadini e produttori”, ha concluso l’amministratore delegato

Tesla in rally (+4%) stabilisce nuovo massimo a Wall Street

Tesla in rally (+4%) stabilisce nuovo massimo a Wall StreetRoma, 11 dic. (askanews) – Ancora rialzi e nuovo record in Borsa per Tesla, la casa statunitense di auto elettriche guidata da Elon Musk. Nel corso della seduta a Wall Street – il titolo è quotato sul Nasdaq – le azioni Tesla hanno segnato un picco di 417,76 dollari, superando il massimo precedente (410 dollari) che risaliva al novembre del 2021.


Da diverse settimane il titolo Tesla è stato proiettato al rialzo, dopo il trionfo alle elezioni presidenziali di Donald Trump, accompagnato da una maggioranza assoluta al Congresso. Musk è stato tra i più ferventi e attivi sostenitori, nel panorama imprenditoriale Usa, del presidente eletto. La nuova impennata di Tesla, che a meno di tre ore da fine sessione guadagna oltre il 4%, ha contribuito oggi a spingere l’intero indice Nasdaq a nuovi massimi, sopra la soglia dei 20.000 punti.

Lollobrigida: reddito agricoltori centrale per Governo

Lollobrigida: reddito agricoltori centrale per GovernoRoma, 11 dic. (askanews) – “Il reddito degli agricoltori è centrale per il governo Meloni”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al question time alla Camera a un’interrogazione sulle iniziative in sede nazionale ed europea, volte al rafforzamento del mercato unico e alla tutela del reddito degli agricoltori.


Il ministro ha detto che in tema di tutela del settore primario le “proposte annunciate ieri dalla Von der Leyen sono state un passaggio significativo in questa direzione e noi siamo pionieri su queste tematiche come i contratti scritti tra agricoltori e acquirenti, che sono già in vigore in Italia”. Il ministro ha poi aggiunto che l’Italia “chiede a gran voce di proteggere i produttori dall’import di prodotti che non rispettano gli standard europei: chiediamo che l’Europa ci aiuti a consolidare questa protezione sia lato porti sia lato confini europei. Il Governo Meloni vuole rimettere al centro l’agricoltura e in Europa fa il suo compito appieno”, ha concluso Lollobrigida.

Lollobrigida: rimossi on line 11 imitazioni Dop Pistacchio Bronte

Lollobrigida: rimossi on line 11 imitazioni Dop Pistacchio BronteRoma, 11 dic. (askanews) – “I controlli sul mercato elettronico hanno portato alla rimozione dagli scaffali virtuali di 11 prodotti usurpanti la denominazione della Dop Consorzio pistacchio verde di Bronte”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al question time alla Camera a un’interrogazione sulle iniziative a tutela del Dop Consorzio pistacchio verde di Bronte.


“I comportamenti frudolenti di pochi infangano il prestigio delle nostre aziende e dei nostri agricoltori – ha aggiunto il ministro – Bisogna però proteggere il pistacchio di verde di Bronte Dop anche da una comunicazione errata della tv di Stato che a volte si lascia andare a una informazione che non tiene conto del fatto che a una persona che sbaglia ne corrispondono mille che lavorano nel pieno rispetto della legalità”.

Lollobrigida: Parco Agrisolare, fondi a 21mila aziende per 2,2 mld

Lollobrigida: Parco Agrisolare, fondi a 21mila aziende per 2,2 mldRoma, 11 dic. (askanews) – La misura del Parco Agrisolare si sta rivelando “fondamentale per il settore agricolo, per aumentare l’energia da rinnovabili senza consumo di suolo, perché i pannelli sono installati sui tetti. I dati sono straordinari: ad oggi sono state finanziate oltre 21mila aziende per oltre 2,2 miliardi di euro di risorse”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al Question time alla Camera a una interrogazione sullo stato di avanzamento della misura del Pnrr denominata “Parco Agrisolare”.


“Entro fine mese saranno identificati tutti i beneficiari per un totale produttivo di oltre 1600 megawatt, 4 volte il target inizialmente previsto dal Pnrr – ha aggiunto Lollobrigida – La misura era poco attrattiva e questo è un successo del governo Meloni ottenuto grazie all’ascolto delle istanze del mondo produttivo e al confronto con la Ue. La misura è un modello in ambito europeo e cercheremo di recuperare altre risorse per rispondere a tutte le istanze delle imprese in graduatoria, il tutto senze togliere un solo metro quadro di terreno agricolo”, ha concluso.