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Santanchè, Schlein: Meloni ne pretenda le dimissioni

Santanchè, Schlein: Meloni ne pretenda le dimissioniMilano, 17 gen. (askanews) – “Daniela Santanchè è stata rinviata a giudizio. Appena una settimana fa Giorgia Meloni diceva di voler aspettare la decisione della magistratura: ora è arrivata. Non può più continuare a far finta di niente. Lei, che quando era all’opposizione chiedeva le dimissioni per molto meno, ora che fa? Cambia idea anche su questo?”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein.


“Una Presidente del Consiglio non può usare due pesi e due misure, soprattutto verso gli amici che lei ha voluto al governo e per cui adesso è politicamente responsabile. Il processo farà il suo corso per accertare se è colpevole, ma quando le accuse sono così gravi chi ricopre le più alte cariche istituzionali deve fare un passo indietro. Daniela Santanchè si dimetta. E Giorgia Meloni deve pretendere le sue dimissioni”, conclude.

Caso Visibilia, Santanchè a processo per falso in bilancio

Caso Visibilia, Santanchè a processo per falso in bilancioMilano, 17 gen. (askanews) – La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, dovrà affrontare un processo penale per presunte irregolarità nei bilanci del gruppo Visibilia. Il gup di Milano, Anna Magelli, ha infatti accolto la richiesta dei pm Luigi Luzi e Marina Gravina e disposto il rinvio a giudizio per la senatrice di FdI (fondatrice, presidente e amministratore delegato del gruppo Visibilia fino al 17 dicembre 2021) e per altri 16 imputati (tra cui l’attuale compagno di Santanchè, Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena, e l’ex Canio Giovanni Mazzaro) accusati di false comunicazioni sociali. Per tutti il processo prenderà il via il 20 marzo prossimo davanti al Tribunale di Milano.


Secondo l’accusa formulata dai magistrati milanesi, Santanchè e gli altri imputati puntavano a conseguire “un ingiusto profitto” rappresentato dalla “prosecuzione dell’attività di impresa nascondendo al pubblico le perdite, evitando sia la necessaria costosa ricapitalizzazione”. Così facendo, scrivono ancora i pm nel capo di imputazione, “consapevolmente esponevano nei bilanci di esercizio della società riferibili agli anni 2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022 nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico, fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero, in modo concretamente idoneo ad indurre altri in errore”.

Università, Mattarella: davanti a mutamenti radicali rimettere la persona al centro

Università, Mattarella: davanti a mutamenti radicali rimettere la persona al centroRoma, 17 gen. (askanews) – “C’è l’esigenza di richiamare davanti a mutamenti radicali e profondi la centralità della persona, i suoi diritti, la sua libertà. La persona al centro e quindi il dialogo, il rispetto, l’attenzione alle altrui opinioni, il dubbio: questo è il centro del messaggio che le università trasmettono”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo, a braccio, a Lecce all’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo del Salento che quest’anno compie settanta anni. “Vi è un immenso bisogno in questa stagione di questo contributo delle università” ha aggiunto Mattarella.

Mattarella: davanti a mutamenti radicali rimettere persona al centro

Mattarella: davanti a mutamenti radicali rimettere persona al centroRoma, 17 gen. (askanews) – “C’è l’esigenza di richiamare davanti a mutamenti radicali e profondi la centralità della persona, i suoi diritti, la sua libertà. La persona al centro e quindi il dialogo, il rispetto, l’attenzione alle altrui opinioni, il dubbio: questo è il centro del messaggio che le università trasmettono”. Lo ha detto il presidente della Repubblcia Sergio Mattarella intervenendo, a braccio, a Lecce all’inaugurazione dell’anno accademico dell’ateneo del Salento che quest’anno compie settanta anni. “Vi è un ummenso bisogno in questa stagione di questo contributo delle università” ha aggiunto Mattarella.

La Lega difende il Veneto: non è utile cambiare, anche per Meloni

La Lega difende il Veneto: non è utile cambiare, anche per MeloniMilano, 16 gen. (askanews) – Un invito a Giorgia Meloni, perchè rispetti gli alleati e il legame particolare della Lega con i territori del Nord. Ribadendo che “squadra che vince non si cambia”. Il consiglio federale leghista fa quadrato sulla richiesta di mantenere la guida del Veneto ma per ora rimette nella fondina la pistola estratta l’altro ieri da Luca Zaia: la corsa solitaria del Carroccio in Veneto resta solo sullo sfondo, e la riunione dello stato maggiore leghista si limita a sottolineare l’importanza di una logica di coalizione nella spartizione delle candidature.


Concetti chiariti da Matteo Salvini, che in serata ospite di Bruno Vespa assicura che la Lega non strapperà: “No, in questi due anni la Lega è stata assolutamente leale in ogni votazione nei confronti del governo e la stabilità del governo italiano è un patrimonio che l’Europa ci invidia e che ci premia economicamente. Quindi non si mette assolutamente in discussione un governo che arriverà a tutti e 5 gli anni”. E dunque, “se il buon governo della Lega e di Zaia in Veneto da anni è riconosciuto a livello internazionale, metterlo in discussione per equilibri politici e scelte romane non mi sembrerebbe utile. Sono sicuro che con gli alleati troveremo una quadra come abbiamo sempre trovato e sono sicuro che nessuno voglia mettere in discussione uno dei governi più virtuosi d’Europa per mettere una bandierina da qualche parte”, rassicura il segretario leghista. Seguendo la linea indicata dal consiglio federale che vede Luca Zaia collegato dal Veneto e Salvini a Roma, tutti raccontano di un clima “sereno”, e del resto la riunione si svolge “come era normale si svolgesse”: il governatore, raccontano, ha ribadito i concetti espressi da settimane, sulla necessità di rispettare le indicazioni del territorio e rimarcando quanto la questione Veneto sia identitaria per il Carroccio. Trovando la “totale sintonia” di Salvini e la condivisione dell’unanimità del Consiglio Federale. Che attraverso le parole del capogruppo in Senato Massimiliano Romeo manda un messaggio alla premier: “È interesse della Meloni trovare una soluzione soddisfacente che faccia sì che gli alleati leali e collaborativi alla fine siano soddisfatti”, dice all’uscita dal federale, sottolineando “l’unanimità” registrata nell’organismo direttivo del Carroccio, “partito del territorio che si vuole tenere le regioni dove esprime un buon governo”.


Resta ancora da capire quale sarà il punto di caduta, ma per farlo bisognerà aspettare ancora diversi passaggi. Intanto la sentenza della Consulta sul caso Campania, che potrebbe in ipotesi addirittura riaprire la possibilità del terzo mandato. Che la Lega continua a dire di volere ricercare anche per via politica: “Sappiamo che è difficille convincere gli alleati, ma continueremo a provarci. Spiegando che non ha senso rischiare di mettere in crisi il centrodestra sul Veneto quando aprendo al terzo mandato manderemmo in crisi il centrosinistra in Campania…”. Un obiettivo per il quale la Lega prova ad avere a disposizione anche più tempo: perchè un’altra richiesta del federale è la previsione di fissare tutti gli anni un election day in primavera. Ipotesi che comporterebbe nell’immediato lo slittamento al 2026 delle elezioni regionali del Veneto e di altre 4 regioni: Campania, Puglia, Marche, Toscana.

Treni, Salvini: dubbi su sabotaggi ci sono, magistratura indaga

Treni, Salvini: dubbi su sabotaggi ci sono, magistratura indagaMilano, 16 gen. (askanews) – “Stanno indagando la Procura, le forze dell’ordine, perché, per carità, ogni tanto l’incidente può accadere, però avere una serie di eventi, negli orari precisi, in giorni conseguenti qualche dubbio l’ha fatto venire. Penso che ci sia materiale su cui le forze dell’ordine stanno ragionando e lavorando, perché sarebbe gravissimo che qualcuno per fare battaglia politica, per attaccare il ministro Salvini, il segretario della Lega, danneggiasse la giornata di lavoratori, studenti, pendolari, turisti”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, durante la registrazione della puntata di ‘Cinque minuti’ in onda stasera su Rai 1, alla domanda sulla denuncia esposto presentata ieri dal Gruppo Fs sulla serie di disagi e guasti sulla rete ferroviaria. “Sarebbe gravissimo se per fare lotta politica o rivolta sociale qualcuno, questo è il sospetto, crei guasti, disallacci, incendi delle cabine: sarebbe gravissimo e mi auguro che si sappia il primo possibile se è così”.


E aggiunge: “Sarà una coincidenza però oggi che il primo giorno dopo la presentazione dell’esposto non c’è stato nessun problema e il tasso di puntualità dei Regionali è stato del 92%. Io tutelo i 92mila lavoratori di Fs che fanno il loro lavoro in condizioni anche difficili. Oggi sulla rete ferroviaria hanno viaggiato 10.100 treni, erano 8.500 un anno fa. Quando hai il massimo dei treni e dei cantieri aperti, qualche disagio ci può essere. Ma se c’è un problema il sabato, la domenica il lunedì e il martedì, è giusto indagare”, ha concluso sul punto il ministro.

Lega: “Totale sintonia” Salvini-Zaia, squadra che vince non si cambia

Lega: “Totale sintonia” Salvini-Zaia, squadra che vince non si cambiaMilano, 16 gen. (askanews) – “Totale sintonia e condivisione degli obiettivi fra Matteo Salvini, Luca Zaia e l’intero consiglio federale”. È quanto si afferma in una nota del partito diffusa mentre è ancora in corso la riunione del consiglio federale. “Il Veneto è un modello di buon governo apprezzato a livello nazionale e internazionale”, prosegue la nota, ribadendo che “per la Lega squadra che vince non si cambia”.


È poi terminato dopo due ore il consiglio federale della Lega riunito alla Camera da Matteo Salvini. L’incontro si è svolto nella sala Salvadori del palazzo dei gruppi di Montecitorio. Il governatore del Veneto Luca Zaia è intervenuto in video collegamento.

Tajani: la richiesta della Cpi su Netanyahu infondata e inapplicabile

Tajani: la richiesta della Cpi su Netanyahu infondata e inapplicabileRoma, 16 gen. (askanews) – “Noi siamo rispettosi della Corte però abbiamo letto le carte e abbiamo ribadito più volte che le scelte della Corte non devono mai essere ispirate a principi politici. Noi riteniamo che la richiesta non sia applicabile a Netanyahu e mi sembra difficilmente realizzabile dal punto di vista pratico. Sono richieste, secondo me, non fondate”. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa alla Farnesina.


Secondo Tajani, si tratta di una richiesta che “non porterebbe ad alcun effetto”. “Non vedo come si possa arrestare un capo di Stato in visita in un paese”, ha aggiunto. Quanto al caso che coinvolge il presidente russo Vladimir Putin, anch’egli oggetto di un mandato d’arresto della Cpi, Tajani ha detto che “Putin non verrà mai in Italia, bisogna anche essere pragmatici”. “Se c’è questa realtà il capo di Stato non viene in visita. Si può essere d’accordo o meno sulla posizione di Francia e Italia sul mandato d’arresto ma poi bisognerebbe applicarlo. Resta una cosa teorica. Che succede, si organizza un conflitto a fuoco all’aeroporto di Roma?”, ha insistito il ministro.


“Sapete che con la Russia c’è una situazione ben diversa, c’è un disappunto e non credo che Putin verrà mai in visita nel nostro Paese”, ha proseguito il ministro. “Credo che bisogna fare le cose in modo concreto, se si vuole la pace bisogna fare un’azione diplomatica forte e la cosa migliore è trasformare il cessate il fuoco ináunaáveraátregua”, ha concluso, facendo riferimento alla situzione in Medio Oriente.

Lega, Salvini riunisce alla Camera il consiglio federale

Lega, Salvini riunisce alla Camera il consiglio federaleRoma, 16 gen. (askanews) – È iniziato intorno alle 13,30 alla Camera il consiglio federale della Lega. All’ordine del giorno della riunione il Tesseramento 2025, la situazione amministrativa, l’analisi della situazione politica in vista delle Elezioni Amministrative 2025. Nella sala Salvadori del palazzo dei gruppi di Montecitorio sono personalmente presenti tra gli altri il vicepremier e ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Matteo Salvini, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari, i vicesegretari Andrea Crippa e Alberto Stefani, il sottosegretario Claudio Durigon.

Separazione carriere, Nordio: orgoglioso sarò quando approvata, bene referendum

Separazione carriere, Nordio: orgoglioso sarò quando approvata, bene referendumRoma, 16 gen. (askanews) – “Sarò orgoglioso quando sarà approvata ma era un mio sogno da 30 anni”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, commenta il primo sì alla Camera della riforma costituzionale della giustizia che introduce la separazione delle carriere.


Nordio si dice soddisfatto anche per “la maggioranza schiacciante” ottenuta alla Camera, “il percorso è ancora complesso, esito finale secondo me spetterà al popolo con il referendum anche per una ragione pratica, cioè che una materia così complessa, delicata e di grande sensibilità politica è bene si pronunci il popolo”. Nordio giudica poi “del tutto fuori luogo le insinuazioni che sia una riforma punitiva della magistratura, ricordo di aver esercitato per 40 anni da pm e sarebbe stato paradossale se proprio io facessi una riforma punitiva verso una categoria a cui mi sento ancora di appartenere”.


Quanto ai tempi Nordio si augura “che le quattro letture si facciano entro l’estate” e poi che “con la solidità maggioranza non ci saranno intoppi”. A chi gli chiede dell’Anm e dell’impegno annunciato per il referendum dice: “L’Amm è un sindacato e come altri ha il diritto e il dovere di esprimere un’opinione auspico vi siano argomentazione pro e contro e che venga spiegata in termini semplici non apodittici o polemici, auspico un dibattito aperto, leale, corretto e razionale. Come si fa a dire che la separazione delle carriere è un vulnus della democrazia quando i paesi dove la democrazia è nata hanno le carriere separate. La verità è che da noi c’è una cultura corporativa”. Fino al processo inquisitorio fatto da mussolini e peraltro scritto benissimo dopo Orgoglioso quando approvata