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”Vini d’Italia 2025″ del Gambero Rosso: ecco i 12 premi speciali

”Vini d’Italia 2025″ del Gambero Rosso: ecco i 12 premi specialiMilano, 13 ott. (askanews) – I 12 premi speciali dell’edizione 2025 della guida “Vini d’Italia 2025” del Gambero Rosso sono stati assegnati a “OP Pinot Nero M. Cl. Pas Dosé Poggio dei Duca 2019” di Calatroni (“Bollicina dell’anno”); “Alto Adige Sauvignon Gran Lafóa Ris. 2021” di Colterenzio (“Bianco dell’anno”); “RGC Valtènesi Chiaretto Antitesi 2023” di Avanzi (“Rosato dell’anno”); “Chianti Colli Fiorentini Molino degli Innocenti Ris. 2019di Torre a Cona (“Rosso dell’anno”); “Moscato Passito al Governo di Saracena 2015” di Feudo dei Sanseverino (“Vino da meditazione dell’anno”). L’attestato di “Miglior rapporto qualità-prezzo” è invece andato al “Lambrusco di Grasparossa di Castelvetro 7Bio” di Settecani: “Questo premio è dedicato a tutto il nostro staff, un gruppo di lavoro coeso che cura con scrupolo e dedizione tutti i passaggi, dalla vigna alla bottiglia” ha commentato la vicepresidente della storica Cantina che oggi riunisce 130 soci, Daniela Vaschieri, sottolineando che “è la dimostrazione che, in un grande vino di territorio, è possibile coniugare eccellenza e giusto prezzo, due valori che da sempre fanno parte della filosofia e dello spirito della nostra cooperativa”.


“Cantina dell’Anno” è stata nominata la Tenuta San Leonardo di Avio (Trento) della famiglia Guerrieri Gonzaga che, nella sua lunga storia “si è guadagnata una reputazione internazionale per la qualità dei suoi vini”. Ben 27 i “Tre Bicchieri” conquistati dal 1988 ad oggi, di cui 25 assegnati all’iconico “San Leonardo”. “Siamo profondamente onorati e grati di ricevere questo prestigioso riconoscimento” ha dichiarato Anselmo Guerrieri Gonzaga, parlando di “un’importante attestazione di stima per noi e tutta la nostra squadra, e un ulteriore incentivo a perseguire l’eccellenza, un viaggio iniziato ben 300 anni fa che continuiamo con passione ogni giorno”. Il riconoscimento per la “Cantina emergente” è stato attribuito all’azienda catanese Maugeri di Milo, mentre quello per la “Vitivinicoltura sostenibile” è andato a Resistenti Nicola Biasi. Il premio per la “Cooperativa dell’anno” è finito alla marchigiana Belisario e quello al “Viticoltore dell’anno” è stato assegnato a Mario Fontana di Castiglione Falletto (Cuneo). Infine il premio per il “Progetto solidale” è andato a Lis Neris per i “progetti di assistenza ai bambini, grazie ai quali sono state costruite 34 scuole”.


La guida 2025, presentata ufficialmente oggi al teatro Brancaccio di Roma, è frutto del lavoro di un team di quasi 70 esperti coordinati dai curatori Giuseppe Carrus, Gianni Fabrizio e Marco Sabellico. Nella nuova edizione, tradotta anche in inglese, tedesco, cinese e giapponese, rientrano nel complesso ben 24.772 referenze con 498 “Tre Bicchieri” assegnati (il massimo riconoscimento), e una nuova sezione dedicata ai “Vini Rari”, dedicata alle realtà vitivinicole più piccole e con una tiratura di bottiglie molto limitata. “Mai come in questo momento è urgente raccontare la bellezza condensata in un buon bicchiere di vino” commenta Lorenzo Ruggeri, direttore responsabile del Gambero Rosso, spiegando che “non parliamo solo di territorio, paesaggio e valore umano ma di un vero e proprio stile di vita: uno sguardo curioso sul mondo. Dopo aver assaggiato quasi 40mila campioni – aggiunge – siamo in grado di scattare una foto ad alta risoluzione del mondo del vino italiano che ha davanti grandi sfide, un universo di affascinante complessità, in perenne evoluzione”. Il Gambero Rosso ha annunciato anche il lancio di un corso dedicato al “Vino del futuro”, coordinato dal professore Attilio Scienza e articolato in quattro moduli a distanza per un totale di 150 ore di lezioni on demand, oltre a seminari in presenza, che “rappresenta un viaggio completo della filiera: dalle novità in vigna a quelle del mercato, modelli di business e nuovi linguaggi tra storytelling e mondo digitale”.

Vino, il 20 e 21 ottobre a Chiacago è in programma “Vinitaly.Usa”

Vino, il 20 e 21 ottobre a Chiacago è in programma “Vinitaly.Usa”Milano, 13 ott. (askanews) – Il 20 e 21 ottobre al Navy Pier di Chicago è in programma “Vinitaly.Usa”, il debutto fieristico oltreoceano di Veronafiere e Fiere Italiane. Dopo il numero zero dello scorso anno, questo appuntamento si presenta con un format b2b realizzato in collaborazione con ITA – Italian Trade Agency, e registra la presenza di tutti i principali organismi a vario titolo impegnati nella crescita del made in Italy: dal ministero degli Affari esteri a quello dell’Agricoltura, dall’Ambasciata italiana a Washington al Consolato generale di Chicago, da Assocamerestero ai vertici di organizzazioni di categoria come Unione italiana vini, Federvini, Confagricoltura, Coldiretti, Filiera Italia, oltre alle presenze istituzionali delle Regioni Veneto e Umbria e alle collettive regionali di Lazio, Sardegna, Campania, Calabria e Friuli Venezia Giulia.


Il palinsesto prevede oltre 30 eventi tra masterclass, tasting e focus di mercato. Obiettivo primario per la compagine italiana sarà il matching con una domanda americana composta da importatori (tra cui la National Association of Beverage Importers, Terlato Wine Group, Banville Wine Merchants, Winbow Imports, Opici Wines and Spirits, Winesellers Ltd), distributori, grande distribuzione e ristoratori. Di rilievo anche la partecipazione di opinion leader, influencer e stampa di settore. Domenica 20 (dalle 16 alle 18.30) è atteso il “wine business forum” promosso da ITA-Italian Trade Agency dal titolo “Fra tradizione e Innovazione: il futuro del vino italiano nel mercato USA”. Alle tre sessioni di lavoro è prevista la partecipazione dei principali buyer degli States, tra cui ristoratori, importatori e distributori anche della Gdo. A confrontarsi saranno in particolare Bill Terlato (Terlato Wine Group) e Lia Tolaini-Banville (Banville Wine Merchants) per gli approfondimenti sulle strategie e sulle sfide del mercato, mentre le nuove tendenze dei consumatori e gli ostacoli alla distribuzione saranno al centro degli interventi di Lee Schlesinger (Winesellers Ltd.), Maria Megna (Winebow Imports) e Stefano Francini (Opici Wines and Spirits), che condivideranno le loro riflessioni con Lamberto Frescobaldi (Unione italiana vini), Matteo Lunelli (Ferrari Trento) e Alessio Planeta (Planeta Vini).


Tra le numerose masterclass guidate, quelle di Decanter con Michaela Morris che firma la degustazione dei sei vini premiati ai World Wine Awards. Focus di prodotto anche con il walkaround tasting, in anteprima per l’estero, delle etichette insignite dei “Tre Bicchieri” del Gambero Rosso nella 38esima Guida Vini d’Italia 2025, e con due masterclass dedicate rispettivamente ai “Best of the best” e agli esordienti “First Time Tre Bicchieri”.

Cantina Cadgal: un vino per sostenere struttura sanitaria in Togo

Cantina Cadgal: un vino per sostenere struttura sanitaria in TogoMilano, 13 ott. (askanews) – L’azienda vitivinicola Cadgal (già Ca’d’Gal) presenta “Fabè Barbera d’Asti DOCG 2022”, etichetta protagonista del progetto solidale in memoria di Fabio “Fabè” Costantino, amico prematuramente scomparso di Alessandro Varagnolo, titolare dal 2023 del progetto enologico che riunisce le Tenute di Viladivilla di S. Stefano Belbo (Cuneo) e La Cova di Calamandrana (Asti).


L’iniziativa mira a sostenere la costruzione e il funzionamento del “Centro Medicale Fabio Costantino” nella città di Glei, in Togo. Il centro medico, nel tempo, è diventato un punto di riferimento per i circa centomila abitanti dei comuni e dei villaggi circostanti Glei, che altrimenti sarebbero costretti a intraprendere un viaggio di oltre tre ore per raggiungere l’ospedale più vicino. Una parte dei ricavi delle vendite di questa Barbera sarà infatti utilizzato per far fronte alle esigenze del personale sanitario, come l’acquisto di medicinali e di attrezzature, oltre al mantenimento del pozzo per l’acqua. “Fabio nel corso della sua vita si è sempre dedicato al volontariato, al fare del bene in modo concreto per gli altri” racconta Varagnolo, spiegando che “il suo esempio, unito alle mie esperienze missionarie in Africa e America Latina, mi ha spinto a riflettere sul tema della responsabilità sociale, anche dal punto di vista aziendale. Da qui la nascita del progetto che intende trasformare il suo ricordo in un’opera tangibile, dando continuità a una delle sue più grandi vocazioni”.


Il “Fabè Barbera d’Asti Docg” nasce nei vigneti di Calamandrana, a 250 metri sul livello del mare, esposti a Sud-Ovest e caratterizzati da un suolo composto da marne bianche e argille blu. Dopo la diraspatura e la pigiatura delle uve, il vino fermenta in autoclave di acciaio inox a temperatura controllata, tra i 24 e i 28 gradi, per un periodo di 8-12 giorni. Una volta imbottigliato, nell’estate successiva alla vendemmia, affina per ulteriori nove mesi. Ca’D’Gal nasce nel 1989 con la principale missione di ridefinire i confini identitari del Moscato d’Asti. Il vino simbolo è il “Moscato d’Asti Vite Vecchia” (anche noto come “Vigna Vecchia”), prodotto in quantità limitatissima, che affina per 60 mesi immerso nella sabbia. L’anno scorso Alessandro Varagnolo, unitamente alla neocostituita famiglia La Cova, acquisisce l’azienda da Alessandro Boido.

Vino, Vinarius: estirpo dei vigneti non è una soluzione efficace

Vino, Vinarius: estirpo dei vigneti non è una soluzione efficaceMilano, 12 ott. (askanews) – “L’estirpo dei vigneti non è una soluzione efficace. I vigneti rappresentano un patrimonio vitale per le comunità rurali e espianti indiscriminati potrebbero aggravare il rischio di abbandono delle zone interne del Paese, specialmente in aree collinari e montane dove i vigneti sono fondamentali per il mantenimento dell’economia locale e da dove provengono i vini di maggior qualità riconosciuti a livello mondiale”. Lo ha dichiarato Andrea Terraneo, presidente di Vinarius, l’associazione delle enoteche italiane, che ha scritto una lettera aperta al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in vista della seconda riunione del Gruppo vitivinicolo di alto livello che si terrà il 14 ottobre.


“Un confronto riguardo ai potenziali piani di estirpi in alcune zone viticole del Paese, simile a quanto avvenuto in Francia, è un argomento da trattare con molta prudenza” ha aggiunto Terraneo, spiegando che “il rischio è quello di inseguire il mercato secondo le mode del momento e farsi ‘sorpassare’ dagli altri mercati”. “Invece di estirpare i vitigni, la soluzione per la flessione dei consumi dei vini rossi sarebbe, per esempio, quella di dealcolare, per proporre a mercati nuovi prodotti dealcolati da uve italiane” ha proseguito, rimarcando che “questo permetterebbe di preservare il vigneto esistente o di ridurre al minimo l’abbandono, permettendo così ai vignaioli di restare quali presidi e manutentori del territorio, mantenendo anche un ritorno sulla filiera turismo che insieme al vino e agroalimentare è uno dei pilastri del nostro Paese”. La dibattuta ipotesi di estirpare i vigneti in Europa nasce dalla necessità di far fronte alle numerose problematiche che interessano il comparto vitivinicolo, dai cambiamenti climatici alla sostenibilità economica, fino alla sovrapproduzione e alla riconversione in funzione della qualità.


Vinarius rappresenta oltre 120 associati in tutta Italia, il cui fatturato totale sfiora i 50 milioni di euro.

Icqrf: al 30 settembre 39,7 mln hl vino in giacenza, come a luglio

Icqrf: al 30 settembre 39,7 mln hl vino in giacenza, come a luglioMilano, 11 ott. (askanews) – Al 30 settembre negli stabilimenti enologici italiani erano presenti 39,7 mln di ettolitri di vino (-7,2% rispetto al 2023), 8,2 di mosti (+27,1%) e 3,4 di vino nuovo ancora in fermentazione (+56,9%). Il dato delle giacenze dei vini è invece sostanzialmente invariato rispetto al dato del 31 luglio scorso. E’ quanto emerge dal report “Cantina Italia” stilato dal Icqrf del Masaf.


Il 57,8% del vino detenuto è a Dop ed è costituito in prevalenza da vini rossi (55,8%), il 26,2% è a IGP (rosso per il 63,5%), mentre i vini varietali rappresentato appena l’1,3% del totale, e il 14,7% è costituito da altri vini. Nonostante il gran numero di Indicazioni Geografiche registrate (526), le giacenze sono molto concentrate: infatti, le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,2% del totale dei vini a IG. Il 60,9% del vino è detenuto nelle regioni del Nord, e prevalentemente nel Veneto (il 27,8% del totale), seguito da Toscana, Puglia, Piemonte, Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna. Per quanto riguarda la distribuzione delle giacenze per provincia, dopo Verona, ci sono Treviso, Trento, Cuneo e Siena.


I primi cinque vini Dop e Igp detenuti in Italia al 30 settembre sono Prosecco, Veneto, Puglia, Valpolicella Ripasso, Toscana (o Toscano).

Vino, enologo Campatelli nuovo proprietario della Cantina Riecine

Vino, enologo Campatelli nuovo proprietario della Cantina RiecineMilano, 11 ott. (askanews) – Alessandro Campatelli è il nuovo proprietario di Riecine, la Cantina fondata nel 1971 a Gaiole in Chianti (Siena) dall’inglese John Dunkley con la moglie Palmina Abbagnano, e quarant’anni dopo passata in mani russe.


“Sono arrivato a Riecine nel 2015 e fin da subito mi sono sentito a casa” ha dichiarato Campatelli, spiegando che “la squadra di Riecine rimarrà immutata”. L’azienda ha 42 ettari totali, di cui 15 vitati coltivati in regime biologico, due ad oliveti e il rimanente a bosco. Senese, classe 1984, Campatelli si è laureato in Viticoltura ed Enologia all’Università di Pisa con una tesi sperimentale sulla flavescenza dorata. Dopo un’esperienza in California, ha lavorato per Monteverro e quindi per Tenuta di Trinoro in Val d’Orcia come amministratore ed enologo interno. Chiamato a Riecine a luglio 2015 come direttore, dall’anno successivo ha assunto anche il ruolo di responsabile della produzione. Nel 2021 ha vinto il Premio Gambelli come miglior enologo under 40 e tre anni dopo, attraverso un’operazione di “leveraged buyout”, ha rilevato le quote della Cantina diventando a tutti gli effetti proprietario unico.

Vino, per “Il Golosario” miglior rosso Italia 2024 è un Montecucco Doc

Vino, per “Il Golosario” miglior rosso Italia 2024 è un Montecucco DocMilano, 10 ott. (askanews) – Arriva da Civitella Paganico (Grosseto), uno dei sette Comuni di produzione della Denominazione d’origine Montecucco, il “Rosso dei Rossi 2024” secondo la guida “Il Golosario” di Paolo Massobrio e Marco Gatti. Si tratta del “Montecucco Rosso Riserva Bio Impostino 2018” di Tenuta Impostino che, già inserito nella selezione “Top Hundred” che raccoglie i migliori vini d’Italia tra 100 novità assolute e 100 cantine già premiate negli anni precedenti, si è guadagnato il titolo di “Top dei Top” dei rossi, ovvero l’eccellenza della sua categoria per quest’anno.


Blend di Sangiovese (80%), Merlot, Syrah e Petit Verdot, il “Montecucco Rosso Riserva Bio Impostino 2018” fa una macerazione sulle bucce di una quindicina di giorni, affina per almeno 18 mesi in botti grandi di legno, e poi viene assemblato in vasche di cemento sulle proprie fecce fini. Il premio è un riconoscimento ad una Denominazione piccola ma con un grande potenziale, che, con le sue 68 aziende associate, ha a disposizione un areale integro e riccho di biodiversità, con una quota di produzione certificata bio del 95% per la Doc e del 91,5% per la Docg. La produzione agroalimentare è rappresentata per la maggior parte da piccole e medie aziende a conduzione familiare circondate da vigneti, boschi, seminativi e olivi, e la vasta offerta enoturistica fa leva proprio su questa sua natura autentica, oltre che su storia, cultura ed enogastronomia.

Vino, per “Il Golosario” miglior rosso Italia 2024 è un Montecucco Doc

Vino, per “Il Golosario” miglior rosso Italia 2024 è un Montecucco DocMilano, 10 ott. (askanews) – Arriva da Civitella Paganico (Grosseto), uno dei sette Comuni di produzione della Denominazione d’origine Montecucco, il “Rosso dei Rossi 2024” secondo la guida “Il Golosario” di Paolo Massobrio e Marco Gatti. Si tratta del “Montecucco Rosso Riserva Bio Impostino 2018” di Tenuta Impostino che, già inserito nella selezione “Top Hundred” che raccoglie i migliori vini d’Italia tra 100 novità assolute e 100 cantine già premiate negli anni precedenti, si è guadagnato il titolo di “Top dei Top” dei rossi, ovvero l’eccellenza della sua categoria per quest’anno.


Blend di Sangiovese (80%), Merlot, Syrah e Petit Verdot, il “Montecucco Rosso Riserva Bio Impostino 2018” fa una macerazione sulle bucce di una quindicina di giorni, affina per almeno 18 mesi in botti grandi di legno, e poi viene assemblato in vasche di cemento sulle proprie fecce fini. Il premio è un riconoscimento ad una Denominazione piccola ma con un grande potenziale, che, con le sue 68 aziende associate, ha a disposizione un areale integro e riccho di biodiversità, con una quota di produzione certificata bio del 95% per la Doc e del 91,5% per la Docg. La produzione agroalimentare è rappresentata per la maggior parte da piccole e medie aziende a conduzione familiare circondate da vigneti, boschi, seminativi e olivi, e la vasta offerta enoturistica fa leva proprio su questa sua natura autentica, oltre che su storia, cultura ed enogastronomia.

Champagne Nicolas Feuillatte e Mika insieme per una limited edition

Champagne Nicolas Feuillatte e Mika insieme per una limited editionMilano, 10 ott. (askanews) – Nicolas Feuillatte, primo marchio di champagne per vendite in Francia e il terzo al mondo, ha presentato in anteprima a Milano “Defying Gravity”, una collaborazione con il celebre musicista Mika per una limited edition del suo “Champagne Réserve Brut Exclusive”.


“Abbiamo scelto di riallacciarci alla tradizione creativa del fondatore della maison, Nicolas Feuillatte, che sapeva circondarsi di artisti talentuosi per creare degli universi grafici audaci” ha dichiarato Christophe Juarez, Dg della nota Maison di Chouilly in Cote des Blancs, spiegando che “attraverso questo gesto stilistico, dimostriamo ancora una volta che la Denominazione Champagne può sorprendere e osare, rimanendo insieme accessibile ed esigente”. In questo senso la scelta di Mika, noto per la sua esuberante creatività e il suo stile allegro e diretto, autore di un pop ballabile e intelligente, appare la scelta ideale nella strategia di destagionalizzare dello champagne, di spingerlo tra le nuove generazioni e di portarlo oltre le occasioni speciali. Un obiettivo oggi comune a molte importanti realtà, anche alla luce del difficile momento che le più famose bollicine francesi stanno incontrando sul mercato. “Volevo raccontare una storia che suscitasse curiosità, che attirasse e giocasse con il mio mondo, con i colori e con l’energia che deriva da uno champagne che si oppone alla gravità” ha commentato il 41enne cantautore libanese naturalizzato britannico, spiegando che “volevamo che il risultato fosse festoso, poetico e colorato”.


Nata nel 1976, Nicolas Feuillatte è la più giovane tra le principali case di champagne e dopo l’unione nel 1986 con il Centre Vinicole de la Champagne è diventato il più grande marchio di viticoltori, con una produzione annuale che si assetesta intorno alle 10 milioni di bottiglie e la presenza in un centinaio di Paesi del mondo. “Abbiamo una gamma molto ampia che risponde a tutte le occasioni di consumo, e il nostro ‘Réserve Brut Exclusive’ viene prodotto complessivamente in tre milioni di bottiglie: un numero che non deve ‘spaventare’ perché la qualità è sempre altissima, se pensate anche che contiene un 25% di vini di riserva e 150 Cru” ha rimarcato Gwenaelle Ramond, export manager per l’Italia, parlando di “uno champagne ‘facile’, che piace molto, ma allo stesso tempo ‘complesso’ perché rappresenta tutta la ricchezza e la diversità delle zone della Regione”. “Per quanto riguarda il nostro Paese, abbiamo deciso di lavorare esclusivamente nel canale della ristorazione” ha precisato Massimo Poloni, Dg di Valdo Spumanti, la storica azienda del Prosecco della famiglia Bolla, che da dieci anni distribuisce in Italia gli champagne Nicolas Feuillatte, e che nel 2023 ha immesso nel canale della ristorazione circa 50mila bottiglie. “Nel 2024 c’è stata una flessione delle vendite, che speriamo venga mitigata dai consumi natalizi, ma sappiamo anche l’enorme potenziale di questo marchio, anche consci del fatto che secondo i dati forniti quest’anno dal Comité la categoria ‘Brut Reserve’ rappresenta circa l’85% del consumo totale di champagne. Crediamo inoltre fortemente – ha concluso Poloni – nell’obbiettivo strategico dell’azienda francese di essere ‘disobbediente’ rispetto ai canoni classici delle Maison ‘vellutate’ della Champagne”.


La partnership per la speciale versione della bollicina affinata 36 mesi e ottenuta da Pinot Noir (40%), Meunier (40%) e Chardonnay (20%) con il cantautore libanese naturalizzato britannico è di due anni. Ventiquattro mesi che prevedono un ricco programma di attività e appuntamenti. La limited edition sarà in vendita in anteprima il 22 ottobre nei nogozi Nicolas Feuillatte di Chouilly e di Parigi, e alla Rinascente di piazza del Duomo a Milano, un omaggio all’Italia che quest’anno è diventato per lo champagne il quinto Paese al mondo per volumi e per valore.

Vendemmia, Cons. Abruzzo: qualità eccellente ma quantità non soddisfa

Vendemmia, Cons. Abruzzo: qualità eccellente ma quantità non soddisfaMilano, 9 ott. (askanews) – Si chiude con un bilancio in chiaroscuro la vendemmia 2024 in Abruzzo: positivo sul fronte della qualità ma con una quantità, seppur maggiore rispetto al difficile 2023, ancora inferiore ai livelli registrati due anni fa.


“Rispetto al 2023, anno in cui la Peronospora aveva causato una riduzione dell’80% rispetto al 2022, quest’anno registriamo un calo medio tra il 35% e il 45% rispetto a due vendemmie fa” ha spiegato Nicola Dragani, presidente del Comitato tecnico del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo, evidenziando che “questa tendenza deve far riflettere e spingere i produttori a trovare valide alternative, magari con il supporto di tecnici enologi per capire meglio cosa chiede il mercato e diversificare le produzioni”. “Quest’anno, in molte aree della regione, la raccolta delle uve è iniziata già nei primissimi giorni di agosto, non soltanto per le basi spumanti ma in generale anche per i vini bianchi fermi” ha ricordato Dragani, spiegando che “con oltre due mesi di temperature eccessive, la maturazione dell’uva è arrivata con largo anticipo e la necessità per i produttori è stata quella di salvaguardare la qualità del prodotto e la freschezza dei vini. Fortunatamente – ha precisato – non avendo avuto precipitazioni violente, i grappoli non hanno subito alcun danno e sono rimasti integri, questo lascia presagire un risultato finale ottimo”.


“La qualità delle uve raccolte in questa campagna vendemmiale è davvero ottima, tuttavia, la quantità è purtroppo ancora molto scarsa” conferma il presidente del Consorzio, Alessandro Nicodemi, sottolineando che “questo non ci scoraggia, anzi, ci spinge a continuare a lavorare sul progetto di promozione e valorizzazione del vino abruzzese in Italia e all’estero, puntando a incrementare sempre di più la reputazione ed il valore dei prodotti regionali sul mercato”.