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Il premio “Legalità e Profitto” a 100 piccole e medie imprese

Il premio “Legalità e Profitto” a 100 piccole e medie impreseMilano, 10 apr. (askanews) – Legalità fa rima con trasparenza e affidabilità, ed è diventata ormai una condizione imprescindibile per le imprese che si affacciano sui mercati finanziari. Per questo motivo, assume sempre più importanza la valorizzazione di queste realtà nell’ottica del rafforzamento e del sostegno di una cultura d’impresa nel nostro Paese. Ed è con questo spirito che è stato assegnato il Premio Legalità e Profitto – Economy-NSA Award 2024, un riconoscimento nazionale riservato alle 100 piccole e medie imprese (dai 2 ai 500 milioni di fatturato) che abbiano ottenuto il rating di legalità. Queste realtà produttive si sono sapute distinguere sia per solidità economica (come testimoniano i parametri di redditività e stabilità patrimoniale) che per osservanza e rispetto delle regole.


Il premio, giunto alla terza edizione e conferito durante la cerimonia tenutasi alla Sala Capitolare del Senato presso il Chiostro di Santa Maria Sopra Minerva, è promosso da Economy Group, società editrice della testata Economy, e da NSA, la principale società autorizzata di mediazione creditizia italiana con RSM, società di revisione e certificazione contabile con la partnership dell’Anac e con il patrocinio del Senato della Repubblica. In occasione della premiazione, il presidente dell’Anac Giuseppe Busia ha annunciato che il governo sta pensando ad istituire un nuovo rating che prenda in considerazione la reputazione dell’impresa e che tenga conto dei suoi comportamenti nel passato, della sua storia e del rispetto che ha prestato alle regole. “Con criteri oggettivi – ha spiegato – verrà valutata l’affidabilità di un’impresa e questo significa anche premiare i suoi sforzi”. Non solo, ma “diventerà un elemento chiave per le imprese che vogliano costruire ricchezza, che guardino lontano e che investano per i loro obiettivi un impegno nel lungo periodo, senza accontentarsi – ha proseguito – di vincere un appalto ma puntando a costruire nel futuro un rapporto di fiducia con le istituzioni pubbliche e mostrando loro di saper conseguire i risultati prefissati”.

Banca del Fucino:finanziamento da 1 milione Hotel Urban Garden Roma

Banca del Fucino:finanziamento da 1 milione Hotel Urban Garden RomaRoma, 9 apr. (askanews) – Banca del Fucino ha stipulato oggi un finanziamento da un milione di euro circa all’Hotel Urban Garden di Roma nell’ambito della Convenzione ABI, CDP, Ministero del Turismo per le imprese del settore.


Il piano d’investimenti della struttura alberghiera – informa una nota dell’istituto – prevede tra i vari interventi anche la riqualificazione energetica dell’hotel e l’eliminazione delle barriere architettoniche al fine di potenziare e migliorare ulteriormente i servizi ricettivi. Più in generale la nuova misura agevolativa, denominata FRI Tur, mette complessivamente a disposizione risorse per 180 milioni di euro a fondo perduto concesse dal Ministero del Turismo e 1.200 milioni di finanziamento di cui 600 milioni a tasso agevolato concesse da CDP a favore delle aziende turistiche italiane. Banca del Fucino è una delle banche finanziatrici aderente alla misura.


La Banca del Fucino ha già valutato nell’ambito di tale iniziativa progetti per circa 30 milioni di euro in favore di PMI su tutto il territorio nazionale. La stipula di oggi con Urban Garden Hotel è la prima in assoluto finanziata a valere su questa misura in Italia. L’Hotel Urban Garden di Roma è associato a Federalberghi che ha sostenuto il progetto della d.ssa De Gregorio e degli altri associati in tutta Italia.


Tutti i progetti proposti e analizzati sono stati promossi dall’Unità Sviluppo Mercato Imprese della Banca del Fucino, coordinata da Raffaela Russo – con il supporto di un advisor specializzato nella finanza agevolata “Agevola Impresa & Finanza” – e grazie all’attività della Direzione Crediti della banca per l’eleggibilità del finanziamento, diretta da Salvatore Verdirrame. “Si tratta di un ulteriore importante risultato che colloca Banca Fucino tra i maggiori player bancari che hanno aderito all’iniziativa promossa dal Ministero del Turismo. È con grande soddisfazione che possiamo affermare di essere stati il primo operatore bancario a realizzare l’operazione”, ha spiegato Giacomo Vitale, vicedirettore generale vicario di Banca del Fucino.

Unindustria, Camilli: puntare su un piano industriale per il Lazio

Unindustria, Camilli: puntare su un piano industriale per il LazioRoma, 12 mar. (askanews) – “Il governo del Paese e quello della nostra Regione possono considerarsi giovani se guardiamo al tempo trascorso da quando sono in carica: per questo sentiamo di poter chiedere loro un grande slancio di visione. Il Lazio deve mirare ad un ambizioso riposizionamento in Italia e in Europa”. Ad affermarlo è il presidente di Unindustria, Angelo Camilli, che, in occasione dell’assemblea generale ha chiesto un piano industriale per il Lazio. Nella visione di Camilli, “Roma deve essere attrice protagonista del Piano Industriale del Lazio. Deve rivendicare il suo ruolo di importante città metropolitana, sede di grandi multinazionali e di istituzioni internazionali”.


Dati alla mano Camilli ha ricordato che le più recenti stime sul Pil del Lazio nel 2023 collocano la regione “appena sopra la media italiana, ma dopo la caduta del 2020 – ha osservato – non abbiamo agganciato il ritmo di rilancio delle altre principali regioni. È un film che abbiamo già visto: l’economia regionale dimostra di avere il fiato corto. Dobbiamo decidere se continuare a perdere terreno o riprendere a correre. Dobbiamo decidere se accontentarci della ricchezza che riusciamo a produrre sempre più a fatica o se vogliamo più innovazione, più produttività, retribuzioni migliori e maggior benessere diffuso”. Il contributo di Unindustria “è quello di proporre un piano industriale per il Lazio. Una piattaforma di temi e obiettivi su cui immaginare le azioni per un salto di qualità decisivo verso la dimensione di Terra d’Impresa che lanciammo due anni fa”, ha ricordato.


Negli ultimi venti anni “il nostro capitale industriale – ha sottolineato il leader di Unindustria – si è ampiamente ridotto: il valore aggiunto dell’industria è diminuito di un terzo. Da soli i servizi non bastano per accelerare la crescita. L’innovazione si trasferisce e si valorizza nella manifattura ed è la manifattura che fa crescere la domanda dei servizi ad alta intensità di conoscenza”. Per Camilli occorre “ristabilire un rapporto più equilibrato tra l’industria intelligente e i servizi ad alto valore aggiunto nella nostra economia come antidoto alla bassa crescita. Abbiamo bisogno di un numero maggiore di medie imprese per competere sui mercati globali e di irrobustire le tante numerose piccole eccellenze”. E ancora: “Chiarezza, trasparenza e impegno comune sono le tre parole che devono guidare le scelte per disegnare il Lazio che vogliamo per i prossimi anni. La fame di crescita delle imprese c’è”, ha aggiunto.


Quanto al ruolo di Roma, Camilli ha ricordato che “nei prossimi anni sono previsti investimenti tra pubblico e privato per 13 miliardi. Già per il Giubileo sono programmati interventi per 2,6 miliardi di euro fino al 2026. La buona notizia è, dunque, che le risorse economiche ci sono. La sensazione meno positiva ce la dà il dubbio persistente sulla capacità di realizzare opere e progetti per intero e nei tempi previsti”. Roma, dunque, “deve ribaltare la sua narrazione di Capitale dei ‘No’ e dare prova che qui le cose si possano fare”, ha concluso.

Aeroporti, Fiumicino miglior scalo d’Europa per 7 anno consecutivo

Aeroporti, Fiumicino miglior scalo d’Europa per 7 anno consecutivoRoma, 11 mar. (askanews) – Per il settimo anno consecutivo l’aeroporto “Leonardo da Vinci” di Fiumicino è decretato miglior scalo d’Europa nella categoria degli aeroporti con oltre 40 milioni di passeggeri, affiancato, per la prima volta, dal “Giovan Battista Pastine” di Ciampino, premiato come miglior aeroporto del continente nella categoria da 5 a 15 milioni di passeggeri. Lo scrive Asdr in una nota dando conto dei risultati del sondaggio “Airport Service Quality (ASQ) Award”, realizzato dall’associazione internazionale di categoria degli aeroporti di tutto il mondo, Airport Council International (Aci) World, in collaborazione con Amadeus, azienda leader nel settore delle tecnologie per il settore travel.


Aci World ha analizzato le preferenze di circa seicentomila passeggeri in oltre 400 aeroporti in tutto il mondo su oltre 30 indicatori relativi all’esperienza aeroportuale alle partenze e agli arrivi e, oltre al “Best Airport” award, ha premiato l’eccellenza di Roma Fiumicino in tutte le categorie considerate: Airport with the Most Dedicated Staff in Europe, Easiest Airport Journey in Europe, Most Enjoyable Airport in Europe e Cleanest Airport in Europe. “Quella di oggi è, per AdR, una giornata storica: per la prima volta gli scali di Fiumicino e Ciampino vengono premiati insieme a livello internazionale per la qualità e i servizi offerti ai passeggeri – ha dichiarato Marco Troncone, amministratore delegato di Aeroporti di Roma -. E’ un risultato straordinario quello del ‘Leonardo da Vinci’ come miglior aeroporto d’Europa e unico grande hub al mondo a vincere in tutte le categorie considerate dall’Airport Service Quality 2023. E il traguardo raggiunto anche dal ‘G.B. Pastine’ di Ciampino, premiato per la prima volta come ‘Best Airport’ nella propria categoria, è la testimonianza concreta che la differenza è fatta dalle nostre persone, oltre che dal metodo, dall’impegno quotidiano e dall’immensa passione che contraddistinguono tutta la nostra comunità aeroportuale. Ancora una volta consideriamo questi momenti solo delle tappe, di un percorso sempre più virtuoso di sviluppo sostenibile per il territorio, per Roma e per l’Italia intera”.


“Sono particolarmente orgoglioso di registrare questi nuovi importanti risultati internazionali per i nostri scali, in forte continuità con il trend di crescita degli ultimi anni in cui si inserisce il prestigioso riconoscimento ottenuto dal G.B. Pastine di Ciampino. È infatti anche attraverso i suoi aeroporti, ed in particolare l’aeroporto internazionale di Fiumicino, che in questi ultimi anni Roma ha ricostruito la sua collocazione internazionale che gli appartiene e che merita: possiamo affermare di essere la più importante porta di ingresso al nostro Paese, fortemente apprezzata nel mondo”, ha aggiunto il presidente di AdR Vincenzo Nunziata.

Oltre 200 mln a Psn per accelerare trasformazione digitale

Oltre 200 mln a Psn per accelerare trasformazione digitaleRoma, 14 feb. (askanews) – Prosegue il lavoro di Polo Strategico Nazionale (PSN) come abilitatore primario della trasformazione digitale del Paese, grazie anche al sostegno di un pool costituito dai principali istituti finanziari italiani, affiancati dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI).


Polo Strategico Nazionale, pilastro della Strategia Cloud Italia del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri nonché progetto chiave del PNRR, ha ottenuto un finanziamento da oltre 200 milioni di euro da un pool composto da Intesa Sanpaolo, UniCredit e Cassa Depositi e Prestiti (CDP) che hanno agito in qualità di Structuring Bank, Original Mandated Lead Arranger e Bookrunner e Banco BPM e BPER nel ruolo di Original Mandated Lead Arranger. Il finanziamento, nello specifico, comprende una quota da 73 milioni concessa dalla BEI: si tratta di prestiti intermediati da Intesa Sanpaolo, UniCredit e CDP, che consentiranno alle banche di agevolare le condizioni di finanziamento a Polo Strategico Nazionale. Un finanziamento che Polo Strategico Nazionale si impegna a utilizzare per il completamento della propria missione: creare un’infrastruttura in cloud tecnologicamente innovativa per garantire la sicurezza, la sostenibilità economica e ambientale nella gestione di dati e applicazioni della PA italiana. “La scelta degli istituti finanziari e della BEI di sostenere il nostro lavoro – commenta Emanuele Iannetti, amministratore delegato di Polo Strategico Nazionale – è una conferma della solidità, credibilità e autorevolezza del progetto Polo Strategico Nazionale. Fondamentale il supporto della BEI e di tutto il gruppo di istituti bancari, Intesa Sanpaolo, UniCredit, CDP, Banco BPM e BPER. Ringrazio tutti gli attori coinvolti, che hanno creduto fortemente nel progetto”.

Deloitte punta su Roma e inaugura la nuova sede in via Veneto

Deloitte punta su Roma e inaugura la nuova sede in via VenetoRoma, 13 gen. (askanews) – Deloitte punta su Roma e martedì 16 gennaio inaugura ufficialmente la nuova sede di via Vittorio Veneto 89. L’edificio, nato dal recupero dell’ex palazzo prima dell’IRI e poi di Fintecna e progettato nel 1927 dall’architetto Carlo Broggi, ospiterà oltre 2.600 persone su una superficie complessiva di quasi 16.000 metri quadri, testimoniando la centralità che la città di Roma ricopre nella strategia di business del network in Italia.

La Capitale, infatti, è stata scelta come pioniera del nuovo approccio che Deloitte vuole apportare all’ambiente di lavoro, concepito come uno spazio sostenibile e flessibile, che favorisca inclusione, creatività, innovazione, benessere e collaborazione. In precedenza, le persone di Deloitte su Roma erano dislocate in diverse sedi che ora sono confluite in Via Veneto, nel cuore della città. Il nuovo complesso, inoltre, sarà uno dei pochi edifici storici di Roma a poter vantare una triplice certificazione (LEED, BREEAM e WELL), a conferma della grande attenzione del network Deloitte sui temi della sostenibilità ambientale e dell’efficienza energetica.

Dal 16 al 18 febbraio 2024 torna a Roma “Canapa mundi”

Dal 16 al 18 febbraio 2024 torna a Roma “Canapa mundi”Milano, 12 gen. (askanews) – Dal 16 al 18 febbraio 2024 torna a Roma “Canapa mundi”, IX edizione della Fiera internazionale della Canapa tra tradizione e innovazione; un’edizione dedicata al connubio tra Sport e Canapa e l’impegno nella sostenibilità tra start up e nuove prospettive dei mercati internazionali.

Tanti i percorsi da seguire lungo le “strade della canapa” che si articoleranno nel padiglione d’esposizione, per offrire al visitatore uno spaccato delle molte risorse che la pianta offre attraverso approfondimenti tematici e trasversali che spaziano dalla sostenibilità, allo sport, alla nutraceutica, dall’edilizia, all’agricoltura, al tessile, passando come ogni anno dall’artigianato e dalle start up, dal benessere alla gastronomia. Dopo un primo focus della scorsa edizione, a Canapa Mundi 2024 torna protagonista lo sport, con una novità assoluta: un’area esclusiva dedicata, dove si terranno esibizioni di calisthenics e challenge sportive, dove il pubblico si potrà cimentare e vincere premi, invitando il pubblico a partecipare attivamente e a sperimentare direttamente i benefici della pianta, mostrando la relazione sinergica tra la canapa e il mondo dello sport. I semi di canapa, noti per l’alto contenuto di proteine e oli essenziali, sono, infatti, considerati un super alimento per gli atleti; l’ultima tendenza riguarda l’uso diffuso del CBD in varie forme, tra cui alimentare e cosmetica, con sempre più sportivi che lo adottano nelle loro discipline. Tra i suoi principali effetti, si evidenzia la capacità di alleviare il dolore, ridurre l’ansia e migliorare la qualità del sonno grazie alle sue proprietà miorilassanti e al suo potente effetto antinfiammatorio.

Canapa Mundi continua a essere una piattaforma per le più recenti innovazioni del settore, sottolineando l’importanza della canapa nella promozione di pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente e stabilendo un collegamento tra tradizione, sostenibilità e nuovi orizzonti. Nell’ambito della tradizione e della sostenibilità, l’evento conferma infatti il Museo della Canapa, una delle attrazioni principali, che offrirà ai visitatori un viaggio nella storia e nell’evoluzione della canapa. Mentre, a proposito di innovazione, saranno esposte le ultime novità in termini di illuminazione tecnica a LED per la coltivazione, ma anche fertilizzanti biologici sia per idroponica che per il terriccio, insieme alle ultime novità genetiche, piante ornamentali, cibo, cosmetici e molti altri prodotti derivati dalla canapa. Sempre guardando all’ambiente, Canapa Mundi 2024 rinnova il suo impegno per l’ambiente con il progetto “Bosco di Canapa Mundi”, iniziativa di compensazione del CO2. Ogni espositore riceverà un albero da questo bosco, che potrà seguire con un codice univoco, evidenziando l’impegno dell’evento nella promozione di pratiche sostenibili e responsabili.

Non solo sostenibilità, ma anche lavoro ed economia. “Nell’ambito economico” spiegano gli organizzatori di Canapa Mundi, “il mercato globale legale della cannabis terapeutica, sta vivendo una fase di crescita esponenziale, con stime che lo vedono raggiungere i 100 miliardi di dollari entro il 2028 secondo Bloomberg. L’industria della cannabis si sta rivelando un importante generatore di posti di lavoro, con 2,5 milioni di posti di lavoro entro il 2025 (1,5 milioni di posti di lavoro diretti e 1 milione di posti di lavoro indiretti) secondo New Frontier Data. Questa tendenza si riflette anche in un potenziale significativo per il mercato italiano, che potrebbe trarre benefici economici e occupazionali dall’espansione di questo settore se riuscisse ad intercettare anche solo in parte questo fenomeno. In sintesi, l’industria legale della cannabis non solo sta mostrando un’impressionante crescita in termini di valore di mercato e diversificazione dei prodotti, ma sta anche diventando un motore importante per la creazione di posti di lavoro e l’innovazione in molti paesi, con potenziali ripercussioni positive anche per il mercato italiano, se il paese si fa trovare pronto a queste nuove sfide”.

I dettagli sull’evento, inclusi i biglietti e le offerte esclusive, sono disponibili sul sito ufficiale canapamundi.com Canapa Mundi si svolge il 16, 17 e 18 febbraio 2024 alla Fiera di Roma. Venerdì e Sabato dalle 11.00 alle 20.00, Domenica dalle 11.00 alle 19.00. Venerdì biglietto intero € 5,00, sabato e domenica biglietto intero € 8,00, ridotto € 5,00 Abbonamento 3 giorni intero € 12,00. La biglietteria chiude un’ora prima. Ingresso gratuito per persone disabili, accompagnatori e ragazzi fino a 10 anni, accompagnati. Per gli Adulti oltre i 65 anni è valido il biglietto ridotto. La fiera e le casse aprono alle ore 11.00. Info e prevendite su vivaticket.

Primo summit Anev sull’eolico offshore, il 19 e 20 dicembre a Roma

Primo summit Anev sull’eolico offshore, il 19 e 20 dicembre a RomaRoma, 18 dic. (askanews) – Gli attuali obiettivi nazionali ed europei individuano e tracciano una importante traiettoria di crescita per il settore delle energie rinnovabili al 2030, per raggiungere i quali l’Italia dovrà fare affidamento su tutte le risorse a sua disposizione.

In questo contesto l’eolico offshore rappresenta un asset strategico per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e di transizione energetica del Paese, nonché una grande opportunità di crescita per il nostro mercato e per l’implementazione di una filiera industriale nazionale. In particolare, la prospettiva di sviluppare tecnologie galleggianti a supporto delle turbine eoliche, offre all’Italia un margine di sviluppo considerevole nel settore dell’energia del vento offshore, altrimenti circoscritta a pochi casi. Al fine, dunque, di valutare la concreta applicabilità di questa tecnologia dal punto di vista energetico, ambientale, industriale e scientifico, il settore eolico incontrerà i principali interlocutori, dalle aziende, all’industria dell’acciaio, alle capitanerie di porto, partner strategici per lo sviluppo di impianti in mare. Saranno presenti anche le Ambasciate dei Paesi nei quali la tecnologia offshore “bottom fixed” è già affermata e si stanno delineando scenari di sviluppo anche per il “floating”, aziende del settore. Saranno presenti il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, il Ministro dell’Industria e del Made in Italy, Adolfo Urso e sono stati invitati il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini e il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

Se ne parlerà il 19 e 20 dicembre a Roma nel I Summit ANEV sull’eolico offshore.

Un italiano su 4 ha provato la GenAI per creare testi

Un italiano su 4 ha provato la GenAI per creare testiRoma, 29 nov. (askanews) – A un anno dal lancio di ChatGPT il tema dell’Intelligenza Artificiale continua a tenere banco nel dibattito nell’opinione pubblica e nei board delle imprese. Secondo l’ultima ricerca di Deloitte sull’Intelligenza Artificiale in Italia, presentate in anteprima nel corso dell’Innovation Summit al MAXXI a Roma, gli italiani sperano che l’AI trovi applicazione soprattutto in campo medico (38%) e nella semplificazione burocratica (31%). C’è anche chi non esclude di ‘fare amicizia’ con un’intelligenza artificiale (41%), mentre molti lo troverebbero “inquietante” (28%).

Anche le imprese italiane cominciano ad attrezzarsi per cogliere le opportunità di questa tecnologia. Sempre secondo la ricerca Deloitte: il 59% ha già sperimentato qualche strumento AI e il 40% prevede di investire nei prossimi tre anni. Il 35% è già pronto alla implementazione dell’AI, mentre il 53% guarda al medio periodo, confidando nella riduzione dei costi di questa tecnologia, che oggi risultano ancora proibitivi per la maggioranza (66%) delle imprese italiane. Al summit hanno partecipato Enrico Maria Bagnasco, CEO di Sparkle, Paolo Benanti, professore presso la Pontificia Università Gregoriana, Maria Chiara Carrozza, presidente del CRN, Tom Davenport, professore distinto al MIT e al Babson College, Stefano De Alessandri, ceo di Ansa, Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, la divulgatrice scientifica Barbara Gallavotti, Alessandra Poggiani, direttrice generale di CINECA, la deputata Cristina Rossello, il senatore e ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, e Jaap Zuiderveld, vice presidente EMEA di Nvidia.

Mentre il report completo di Deloitte verrà presentato a gennaio 2024, il CEO di Deloitte Central Mediterranean (DCM) Fabio Pompei, ha commentato: ‘Per garantire uno sviluppo etico e sicuro dell’Intelligenza Artificiale è necessario costruire una collaborazione pubblico-privato capace di garantirne una governance improntata al rispetto dei criteri ESG. Una priorità assoluta che sottolineiamo come Deloitte, ma che emerge con chiarezza anche dalla nostra ricerca: secondo il 70% delle imprese intervistate la collaborazione fra attori pubblici e privati sarà imprescindibile per delineare un quadro normativo equo ed efficace’. Secondo Andrea Poggi, Innovation Leader di Deloitte Central Mediterranean (DCM): ‘Per gestire al meglio la rivoluzione innescata dall’AI e coglierne appieno i frutti, è importante andare oltre ‘l’artificiale’ e investire sul raggiungimento di una forma di Intelligenza: l’Intelligenza Simbiotica, in cui il rapporto tra intelligenza umana e intelligenza artificiale entra in una nuova fase, una joint venture governata dall’uomo che ci permetta di sfruttare le migliori qualità di entrambe le forme di intelligenza creando valore positivo per la società avanzando verso un futuro etico e sostenibile. Quello dell’Intelligenza Simbiotica è un vero e proprio approccio strategico e anche un concreto modus operandi, che prevede precise azioni da parte dei diversi attori del nostro sistema socioeconomico per realizzarla e quindi affrontare al meglio questa straordinaria rivoluzione riducendone i rischi’.

La maggioranza delle aziende intervistate (59%) già oggi utilizza soluzioni di Intelligenza Artificiale. Tra le più comuni vi sono quelle per l’automazione, l’ottimizzazione e la gestione di processi (38%), l’analisi dei dati (16%), l’analisi e la gestione dei rischi (15%). Meno frequenti l’uso di chatbot (13%), l’impiego per la formazione dei dipendenti (8%) e le applicazioni per la produzione di testo e/o immagini, usate solo dal 3% delle aziende nonostante il grande clamore mediatico di cui sono state protagoniste negli ultimi mesi. Solo nel 41% dei casi le aziende non hanno mai fatto alcun utilizzo di applicazioni AI. Nonostante le numerose incertezze che ancora riguardano gli sviluppi dell’AI e la sua regolamentazione, oltre il 40% delle aziende italiane dichiara che aumenterà gli investimenti in AI nei prossimi tre anni, puntando sull’efficientamento del data management (49%), dello sviluppo prodotti e servizi (45%) e dei sistemi software (41%). Un 10% degli investimenti, invece, potrebbe servire per adeguare il capitale umano, mentre il 5% potrebbe portare a operazione di M&A quali acquisizioni, joint-venture, partnership e alleanze strategiche.

Quali sono i benefici che le aziende puntano ad ottenere con l’AI? Il 45% si aspetta una maggiore efficienza e produttività, mentre il 40% pensa a una riduzione dei costi dell’azienda. Quote inferiori ma significative puntano all’abilitazione dei nuovi modelli di business (23%) e alla capacità di guadagnare reattività rispetto ai cambiamenti esterni (20%), nonché maggiore controllo ed efficacia nel controllo dei rischi (20%). Tra le aree aziendali che potrebbero ricavare il maggiore valore aggiunto ci sono le operations (49%), l’amministrazione e il controllo di gestione (34%), le infrastrutture e sistemi IT (30%), il settore sales (17%) e il comparto R&D e innovazione (13%). Secondo le imprese intervistate, le barriere che ostacolano l’implementazione aziendale di tecnologie AI sono la mancanza di conoscenze e competenze tecniche (40%), l’incompatibilità tecnologica con i sistemi attuali (37%) e la carenza di adeguate risorse finanziarie (31%), che nel caso delle aziende del Sud arriva al 47%. Altri ostacoli che vengono segnalati dalle aziende sono la difficoltà nella raccolta e gestione dei dati (27%) e il grado di maturità del mercato/settore di riferimento (17%). Ma la reale implementazione dell’AI nel tessuto economico italiano procede tra molte incertezze. Così, il 71% delle aziende ritiene che l’orizzonte temporale per la diffusione dell’Intelligenza Artificiale sia di lungo periodo e il 66% fa notare come nel breve periodo la maggior parte delle tecnologie e innovazioni AI abbia un costo proibitivo per la maggior parte delle aziende italiane. Tuttavia, il 53% confida che il costo dell’AI tenderà a ridursi progressivamente grazie ad economie di scala, sinergie, guadagni di efficienza e produttività. Sette aziende su dieci concordano sul fatto che la collaborazione fra pubblico e privato sarà imprescindibile per delineare un quadro normativo equo ed efficace sull’AI. Inoltre, il 68% conviene che per garantire uno sviluppo etico e responsabile sarà fondamentale regolamentare la tecnologia AI fin dalle prime fasi della progettazione. Ma in che modo garantire uno sviluppo etico dell’AI? Il 59% sottolinea l’importanza delle competenze delle persone all’interno delle imprese, mentre il 33% indica come prioritaria la formazione di ricercatori e sviluppatori di algoritmi AI su problematiche etiche. Il 31%, invece, pone l’accento sull’importanza di una maggiore trasparenza sui meccanismi di funzionamento dell’AI. Intervistate sugli ambiti di applicazione dell’AI per la sostenibilità ambientale, le aziende dimostrano il maggiore interesse per le soluzioni che riguardano l’efficienza energetica (70%), la riduzione dell’inquinamento (57%), l’economia circolare (41%) e la prevenzione delle calamità naturali tramite strumenti predittivi (22%). L’impiego dell’AI, invece, secondo il 20% potrebbe servire allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, mentre l’8% ne sottolinea il potenziale nella protezione della biodiversità. Tra le applicazioni di Intelligenza Artificiale più diffuse tra gli italiani c’è la traduzione simultanea: il 43% degli intervistati la usa e il 36% pensa che continuerà ad usarla. Grande successo anche per gli assistenti vocali: il 40% ne fa uso e il 29% continuerà a sfruttarli. Molto utili anche le previsioni del traffico in tempo reale, che sono adottate dal 37% e continueranno a essere usate da un cittadino su tre. Il 25% ha provato applicazioni per la generazione di testo, come ChatGPT e Bard, e il 15% continuerà a usarle. Tra le applicazioni ancora di “nicchia” la guida autonoma di veicoli (il 13% l’ha provata, il 4% continuerà), la creazione di contenuti artistici e multimediali (l’11% ha provato, il 5% continuerà) e quelle per i servizi finanziari (provati dal 10%, continueranno a essere usati dal 5%). Alla domanda: “Farebbe amicizia con un’intelligenza artificiale?”, il 28% dichiara “impossibile” e “inquietante” familiarizzare con una tecnologia, “tanto più con sembianze umane”; il 31% dice “probabilmente no”, spiegando di non essere interessato a familiarizzare con uno strumento tecnologico; il 22% è possibilista, soprattutto se l’AI “avesse connotati umani”; infine vi è un 19% di entusiasti che risponde con un sì deciso, a prescindere dalla forma che l’AI assumerebbe. Interrogati su quali settori dovrebbero essere considerati prioritari nello sviluppo di nuovi prodotti o servizi, gli italiani ripongono speranze soprattutto in ambito medico (38%). E tra chi scommette sull’AI per il settore salute, il 57% immagina di utilizzarla per monitoraggio dello stato di salute e rilevamento di segnali di attenzione, il 52% pensa che sarà utile alla ricerca farmaceutica-sanitaria, il 47% ipotizza un miglior accesso a servizi di prevenzione o assistenza sanitaria personalizzata, mentre il 41% spera in un supporto alla diagnosi attraverso l’analisi di dati. Significativa anche l’indicazione sul settore dei servizi pubblici e l’interazione con la PA (31%), che grazie all’AI potrebbe essere migliorata tramite l’automazione e semplificazione burocratica. Al terzo posto (30%), invece, vi è l’indicazione di un possibile utilizzo applicato a “telecomunicazioni, media e intrattenimento”. Interrogati sul loro grado di conoscenza dell’Intelligenza Artificiale, gli italiani si suddividono in quattro categorie: i “grandi conoscitori” (17%) sono coloro che affermano di conoscere bene le applicazioni e i prodotti AI, nonché la tecnologia sottostante; il 19% si definirebbe come “grande utilizzatore”, cioè utilizza frequentemente prodotti e servizi AI nella vita quotidiana ed è interessato all’utilizzo di futuri sviluppi nel settore; i “non utilizzatori” sono il 22% e dichiarano uno scarso uso e interesse verso l’AI; il 42%, invece, esprime timore o preoccupazione per i futuri rischi che questa tecnologia pone. Deloitte porta avanti il suo impegno nello sviluppo dell’IA attraverso il Deloitte AI Institute, un istituto di ricerca sull’AI che verrà lanciato in Italia nelle prossime settimane, e con l’AI Demystification Program, un programma di formazione a supporto delle oltre 12 mila persone di Deloitte in Italia. Deloitte ha inoltre sviluppato e adottato ‘Trustworthy AI”, un framework che promuove un’adozione dell’AI responsabile, affidabile e conforme alle normative; la progettazione di soluzioni simbiotiche ‘by design’ che deve sempre essere svolta da team multidisciplinari e preceduta da una seria valutazione ex-ante di tutti gli impatti dell’adozione dell’AI.

Giovani imprenditori di Roma e del Lazio incontrano sindaco Gualtieri

Giovani imprenditori di Roma e del Lazio incontrano sindaco GualtieriRoma, 23 nov. (askanews) – Alla Casa dell’Architettura i rappresentanti delle sezioni giovanili di numerose realtà di Roma e del Lazio hanno incontrato il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri. All’appuntamento hanno preso parte Ance Roma – ACER, Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, Ance, Unindustria, Confagricoltura, Federalberghi, UCID (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti), COMIG (Coordinamento Giovani Medici Italiani Roma) – Anaoo Giovani Lazio, ASIGN (Associazione Italiana Giovani Notai), UGDCEC (Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili Roma), AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale), Coldiretti Roma, AGAMM (Associazione Giovani Avvocati Amministrativisti), AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati), Federmanager.

L’evento è stato organizzato dalla Consulta Giovani Imprenditori e Professionisti del Lazio in collaborazione con Gruppo Giovani Ance Roma – ACER e Ordine degli Architetti di Roma e Provincia, già promotori – nel luglio scorso – di un incontro con il governatore del Lazio, Francesco Rocca. A introdurre Elisabetta Maggini, Portavoce della Consulta Giovani imprenditori e professionisti del Lazio e Presidente gruppo Giovani Ance Roma – ACER: “Roma rappresenta un patrimonio unico nel mondo, da valorizzare e innovare. I giovani imprenditori e professionisti sono pronti a contribuire per costruire insieme all’amministrazione sinergie utili per il futuro della città. La presenza, in quest’occasione, delle tante realtà aderenti alla Consulta evidenzia la vitalità del tessuto imprenditoriale e professionale del territorio e il nostro comune obiettivo: fare sistema per trasformare, in meglio, la Capitale”.

Per Antonio Ciucci, Presidente dell’associazione dei costruttori romani: “L’attenzione dimostrata dal sindaco Gualtieri anche in questa occasione è testimonianza di un rapporto proficuo di dialogo tra l’amministrazione e le imprese: uno scambio indispensabile per far crescere la città. Roma ha bisogno di idee di lungo periodo e competenze. Non bastano solo risorse economiche a determinare il progresso: servono risorse umane e bisogna investire sulle nuove generazioni”. “La casa dell’architettura è la casa di tutti. Gli architetti trasformano lo spazio. Giubileo e il possibile EXPO saranno una opportunità per imparare a riconoscere le professionalità ed i ruoli tecnici e sociali. Al Sindaco di Roma Capitale abbiamo raccontato i progetti degli architetti romani, dal turismo all’ incubatore verticale, attraverso i quali Roma potrebbe aumentare la sua ambizione di cambiamento”. Così Paolo Anzuini, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia e delegato dei Giovani OAR.