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Cybersicurezza, polizia firma protocollo per formazione a scuola

Cybersicurezza, polizia firma protocollo per formazione a scuolaMilano, 3 dic. (askanews) – È con l’intento di incoraggiare un percorso di educazione digitale continua e lo sviluppo di competenze trasversali per l’apprendimento critico e consapevole delle tecnologie informatiche che Polizia di Stato e Cyber Security Italy Foundation hanno firmato oggi un protocollo d’intesa nella sede dell’Ufficio Comunicazione Istituzionale del Dipartimento di Pubblica Sicurezza. Il protocollo suggella una proficua collaborazione già avviata tra la Fondazione e la Polizia Postale e per la sicurezza cibernetica, che li vede accanto nelle scuole non solo per iniziative di formazione e di sensibilizzazione dei ragazzi, ma anche per la promozione e valorizzazione delle professionalità legate al mondo del digitale e della cybersicurezza anche all’interno della Polizia di Stato, che attraverso la Polizia Postale ha prerogative esclusive e un ruolo di primo piano a livello nazionale e internazionale nell’ambito della prevenzione e contrasto dei crimini informatici. L’accordo é stato siglato dal Direttore della Polizia Postale Ivano Gabrielli e dal Presidente della Cyber Security Italy Foundation Marco Gabriele Proietti.


“In un contesto globale che vede la dimensione online protagonista delle vite dei cittadini, delle aziende e delle istituzioni, é necessario puntare alla formazione dei giovani, non solo per una sempre più diffusa e strutturata conoscenza e consapevolezza dei rischi legati al territorio digitale ma anche per stimolare una riflessione sulle possibili proiezioni di carriera legate alla sicurezza cibernetica. Professionalità di elevatissima competenza tecnica e specialistica, necessarie e sempre più richieste, proprio per la strategicità della materia”. Così Ivano Gabrielli, Direttore della Polizia Postale. “Oggi è un giorno importante per la Cyber Security Italy Foundation – spiega il Presidente e Fondatore Marco Gabriele Proietti – che certifica ufficialmente la collaborazione strategica con la Polizia Postale, un’istituzione di eccellenza e un presidio fondamentale per la sicurezza digitale del nostro Paese, che sin dall’avvio delle attività e dei progetti della Fondazione ci ha affiancato e sostenuto. Desidero, dunque, esprimere un sentito ringraziamento alla Polizia Postale per il costante impegno nel contrastare le minacce della Rete, proteggendo cittadini, aziende e istituzioni. Questo protocollo rappresenta un passo decisivo nella costruzione di un fronte comune contro le sfide del dominio cibernetico. Al centro della nostra intesa c’è la convinzione che la formazione e la sensibilizzazione, partendo anche dalle scuole, rappresentino gli strumenti più efficaci per prevenire e affrontare le insidie del cyberspazio. La prevenzione è la nostra arma più potente per costruire un futuro digitale sicuro e resiliente”.


Il sinergico lavoro di Polizia Postale e Cyber Security Italy Foundation ha già portato alla strutturazione di progetti di elevata valenza sociale, come quello di formazione a favore dei ragazzi con disabilità di Capodarco Formazione Impresa Sociale e come quello – di prossima realizzazione – di educazione alla cybersicurezza negli istituti di pena. Nell’ambito di questa collaborazione, l’impegno per gli studenti proseguirà nel mese di dicembre con due appuntamenti a Roma.

Cybersecurity, Mocerino (Netgroup): contro hacker strategia antimafia

Cybersecurity, Mocerino (Netgroup): contro hacker strategia antimafiaRoma, 10 ott. (askanews) – “La vicenda di Carmelo Miano, giovane ingegnere che ha violato i server delle procure di mezza Italia ci insegna che non esistono siti sicuri e che se sei un prodigio ma usi la tua maestria fuori dalle regole, nessuno cercherà di arruolarti tra i ‘buoni’. Diventerebbe più semplice arginare il fenomeno se con i vari Miano si facesse quello che è stato fatto con la criminalità organizzata: trasformali in collaboratori di giustizia. I dati sono la vera ricchezza del momento, cercare però il flusso dei soldi, come intuirono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel dare la caccia ai boss di Cosa Nostra, è quasi impossibile . I due magistrati, però, hanno dimostrato che anche i mafiosi più irriducibili possono ‘pentirsi’, se e quando conviene loro. Dunque bisogna iniziare a pensare all’ hackeraggio come ad un vero e proprio crimine organizzato ed agire di conseguenza sulla scia della strategia di contrasto alla mafia”. Così in una nota l’esperto di cybersicurezza Giuseppe Mocerino, presidente di Netgroup.

Cybersecurity, Mocerino (Netgroup): da mobile war sfida per sicurezza

Cybersecurity, Mocerino (Netgroup): da mobile war sfida per sicurezzaRoma, 26 set. (askanews) – “Il recente attacco in Libano e Siria ha aperto un nuovo capitolo nella storia dei conflitti moderni, segnando un momento decisivo per la sicurezza globale. Le esplosioni simultanee di migliaia di cercapersone rappresentano il segnale d’allarme di un cambiamento epocale: l’emergere della Mobile War, una guerra tecnologica che sfrutta dispositivi di uso quotidiano trasformandoli in strumenti di distruzione. È uno degli elementi più inquietanti di questa nuova modalità di conflitto: l’invisibilità della minaccia. Ogni dispositivo tecnologico può essere trasformato in un’arma in una sfida quasi insormontabile per le tradizionali misure di sicurezza”. Lo afferma l’esperto di cybersicurezza Giuseppe Mocerino, presidente di Netgroup.


“Le principali vulnerabilità dell’IoT (Internet delle Cose ) sono legate alla sua produzione globale: molti dei dispositivi connessi sono realizzati in Paesi con standard di sicurezza variabili, il che espone a potenziali manomissioni. Il rischio di un sabotaggio può colpire chiunque, dai governi alle aziende private, fino ai singoli individui che si affidano a dispositivi IoT per la loro vita quotidiana. Sviluppare nuove tecnologie di sicurezza diventa una necessità urgente, in modo da prevenire ulteriori attacchi. Allo stesso tempo, è essenziale un coordinamento internazionale per affrontare queste nuove minacce. Sul piano geopolitico, le Nazioni dovrebbero adottare politiche più rigide nei confronti dei produttori di dispositivi IoT, imponendo controlli severi sull’importazione di componenti critici e favorendo la creazione di filiere locali e sicure per limitare il rischio di infiltrazioni esterne”, conclude Mocerino .

Blackout informatico, Mocerino (Netgroup): serve un cloud europeo

Blackout informatico, Mocerino (Netgroup): serve un cloud europeoRoma, 19 lug. (askanews) – “I sistemi operativi mondiali dipendono da tre aziende USA, c’è una questione urgente legata alla sicurezza strategica dei cittadini europei. Il sistema è soggetto a fragilità”. Lo afferma l’esperto di cybersicurezza Giuseppe Mocerino, presidente di Netgroup Spa.


“Il down informatico causato dal blocco del cloud di Microsoft sta avendo ripercussioni in tutto il mondo e sta generando problemi a diversi sistemi operativi ed aziende, tra cui quelle del settore aereo, finanziario, dei media, dei trasporti, anche in Italia. All’azienda statunitense sono collegate le piattaforme di tutto il pianeta ed è questo il centro della questione. Stando alle dichiarazioni dell’azienda informatica il blocco sarebbe causato da un errore di aggiornamento software del cloud e sembrerebbe dunque da escludere un attacco hacker. Si apre però un tema cruciale legato alla sovranità e alla dipendenza tecnologica del pianeta: i sistemi operativi mondiali sono prevalentemente centralizzati nelle tecnologie e nei software dei tre colossi americani: Microsoft, Apple e Google. In una sola nazione si concentra la sicurezza digitale e direi anche la vita dei cittadini di tutto il mondo. Oltre il 70 per cento dei sistemi operativi del pianeta sono di Microsoft e come abbiamo visto , in poche ore si può arrivare al collasso dei sistemi mondiali. Il guasto Microsoft ha causato la cancellazione di almeno 130 voli e il ritardo di oltre 200 aerei, come ha riferito la CNN. I disagi in un mondo globale diventano subito virali e si moltiplicano, dunque arrivano anche nei nostri aeroporti. L’Europa deve porsi come priorità quella della sovranità digitale, ne va della vita e del diritto alla sicurezza dei cittadini: dobbiamo avere un nostro cloud che vada a coprire tutti i servizi nazionali ed europei. Come abbiamo visto, abbiamo le mani legate, non abbiamo alcuna leva di intervento. Il sistema digitale è fragile perché concentrato in una sola nazione”, conclude.

Open Day SMI 2024: Intelligenza Artificiale come strumento chiave

Open Day SMI 2024: Intelligenza Artificiale come strumento chiaveRoma, 24 mag. (askanews) – SMI Technologies and Consulting organizza a Roma, giovedì 6 giugno, una nuova edizione dell’Open Day, un evento, arrivato al suo terzo appuntamento, volto ad esplorare la trasversalità dell’Intelligenza Artificiale (AI) nella “Nuova Vita Digitale”.


Quest’anno il tema dell’evento, dal titolo Human and Machine, è quello attualissimo dell’Intelligenza Artificiale (AI), e mira a presentare l’AI come uno strumento di innovazione e progresso, focalizzando l’attenzione sulle potenzialità di tale tecnologia e come questa possa essere impiegata per risolvere problemi reali e migliorare la qualità della vita delle persone. Quando si discute di Intelligenza Artificiale la difficoltà maggiore sta nel prevedere con certezza i benefici che essa potrà portare e chi sarà in grado di sfruttarli appieno. È, tuttavia, importante sottolineare che esiste una via per un’adozione responsabile, etica e orientata al futuro dell’AI. Questa strada si basa sull’approccio riflessivo e consapevole alla progettazione, allo sviluppo e all’implementazione delle tecnologie intelligenti. In quest’ottica l’Open Day SMI 2024 promette di essere un’occasione imperdibile nel campo dell’Intelligenza Artificiale, offrendo uno spazio di dialogo, momenti di condivisione di conoscenze e fonte di ispirazione per i principali operatori del settore ICT.


Undici sono le aziende partner di questa edizione: A10, Barracuda, Cisco, Content Square, Cradlepoint, Hesplora, OpenText Cybersecurity, Oracle, Smart IT, Stormshield e Watchguard. “Le prime due edizioni dell’Open Day SMI hanno avuto caratteri distinti: la prima, innovativa, ha ottenuto un successo quasi inatteso, spingendoci a organizzare una seconda edizione più riflessiva, durante la quale ci siamo concentrati su un approfondimento tematico per dare coerenza all’evento. La terza edizione diventa quindi un appuntamento stabile e maturo, dove si combinano tra loro l’entusiasmo della prima con la strutturazione tematica della seconda. Quest’anno il tema centrale sarà l’intelligenza artificiale come strumento al servizio dell’uomo nelle soluzioni tecnologiche, alcune delle quali saranno presentate durante l’Open Day”, questo il bilancio delle prime due edizioni da parte di Cesare Pizzuto, CEO di SMI.


L’Open Day SMI 2024 prevede una sessione plenaria durante la quale i Partner Tecnologici di SMI si alterneranno in brevi interventi di approfondimento tematico legato all’AI moderati da Marco Lorusso, offrendo una panoramica delle ultime tendenze e delle possibili applicazioni dell’Intelligenza Artificiale. Saranno esplorati casi di studio e progetti innovativi, non solo in termini di visione futuristica, ma come una realtà tangibile che già sta cambiando il mondo. “L’obiettivo dell’Open Day è di avvicinare i nostri clienti alla tecnologia, in particolare alle soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale. Crediamo che quanto più riusciamo a sensibilizzare e offrire formazione ai nostri clienti su questi argomenti, tanto più possiamo aumentare la consapevolezza delle potenzialità di questa tecnologia e dei benefici che la sua applicazione può portare nei processi aziendali” – dichiara Stefano Tiburzi, COO di SMI.


Il “cuore” della giornata è però rappresentato da incontri One-to-One, dove i partecipanti avranno l’opportunità di approfondire specifiche applicazioni dell’AI e di esplorare come questa tecnologia può essere integrata in numerosi e variegati contesti lavorativi e personali. SMI vede questo momento come un’opportunità unica per promuovere e sostenere un’innovazione responsabile, dimostrando concretamente il potenziale trasformativo dell’AI nel risolvere sfide reali e apportare miglioramenti significativi alla società contemporanea. L’Intelligenza Artificiale può generare valore non solo per le attività economiche, ma anche per la collettività nel suo insieme e per le generazioni future. “Questo incontro rappresenta un’opportunità rara in cui numerosi brand internazionali di grande importanza si riuniscono per offrire il loro contributo su un tema specifico. Questa volta, l’argomento di discussione è l’intelligenza artificiale”, conclude Cesare Pizzuto.

Digital Customer Experience: tendenze 2024 secondo Medallia e Adobe

Digital Customer Experience: tendenze 2024 secondo Medallia e AdobeRoma, 22 apr. (askanews) – Cosa pensano i consumatori online? Come si comportano e come prendono decisioni per i loro acquisti? Nell’esperienza del cliente digitale emergono nuove preferenze, canali e modalità per interagire con le aziende: da un’analisi congiunta presentata da Andrew Custage, responsabile Market Research Insights di Medallia, Inc. – l’azienda impegnata nella gestione dell’esperienza – e Bruce Richards, Industry Strategy and Marketing Lead, Retail & Consumer Goods di Adobe, emergono alcune importanti tendenze.


Il primo punto riguarda l’attuale contesto macroeconomico che sta plasmando il percorso del cliente omnichannel e il processo decisionale di acquisto. Dal focus emerge che i consumatori fanno più ricerche per prendere “la decisione migliore su cosa comprare e dove”. Più della metà (55-56%) dichiara di dedicare maggiore tempo alla ricerca di informazioni rispetto al passato, come ad esempio dove trovare le migliori offerte del prodotto desiderato o la differenza di prezzo tra ciò che è disponibile online rispetto al negozio. Circa il 50% dichiara di essere disposto a fare acquisti di prodotti più economici, il 41% dichiara di acquistare articoli usati o di seconda mano e il 45% confronta i prezzi prima di ordinare, verificando la differenza tra quelli praticati da ristoranti e negozi e da servizi di terze parti. In secondo luogo, di fronte alle sfide economiche, la Customer Experience è più importante che mai. In tal senso offrire la migliore esperienza possibile è importante perché questo è un altro fattore che influenza la decisione di acquisto. Infatti, ben il 73% dei consumatori dichiara di tenere conto della Customer Experience nelle proprie decisioni di acquisto. “I marchi non possono sempre controllare quello che faranno i consumatori”, affermano i manager. “Il fatto che i clienti scelgano di cercare prezzi migliori rimane fuori dal controllo delle aziende; quello che invece possono influenzare è l’esperienza che offrono, che pensiamo possa fidelizzare il cliente nel tempo, più del fattore prezzo”.


Tre: le piattaforme digitali di acquisto stanno diventando una parte importante del viaggio del cliente digitale. Per i marchi del settore alimentare e grocery, la spesa dei consumatori sulle piattaforme di acquisto di terzi è destinata a rimanere. “C’è una percentuale permanente e consistente di transazioni che si svolge al di fuori delle dinamiche del marchio e non sempre si ha il pieno controllo su questa esperienza”, spiegano i manager di Medallia e Adobe. In questo contesto, è più che mai importante che i retailer lavorino a stretto contatto con i partner delle piattaforme di ordinazione per assicurarsi di rispondere alle aspettative dei clienti e migliorarne la soddisfazione. È compito dei leader “responsabilizzarli lungo la catena del valore” per ottenere esperienze coerenti in tutti i touchpoint, indipendentemente dal fatto che i clienti interagiscano direttamente con un’azienda o tramite terzi. Il quarto aspetto riguarda il cliente medio che è propenso a interrompere i rapporti dopo meno di tre cattive esperienze. Secondo lo studio, metà dei consumatori sostiene che le aziende stiano scegliendo soluzioni rapide ma poco efficaci, che hanno un impatto negativo sulla loro esperienza. Emerge anche che i consumatori si stanno allontanando dai marchi dopo una media di 2,4 cattive esperienze. Non solo! Ci vogliono circa 6,5 buone esperienze affinché i clienti diventino nuovamente fedeli dopo aver interrotto i rapporti. “È molto più facile tenerli e fare ciò che devi fare per mantenerli da un punto di vista esperienziale piuttosto che riconquistarli dopo che se ne sono andati”, spiega Richards.


Infine, la personalizzazione: un potente motore per la scelta del marchio. Per la maggior parte dei consumatori, le esperienze personalizzate influenzano la scelta del marchio al momento dell’acquisto, e più della metà afferma che le aziende dovrebbero utilizzare la personalizzazione nella maggior parte o nella totalità delle loro interazioni. Allo stesso tempo, però, le società non stanno facendo abbastanza per soddisfare le loro aspettative di personalizzazione: solo un consumatore su quattro ha valutato la sua ultima interazione con un marchio come un’esperienza veramente personalizzata. Alcuni degli elementi più importanti della personalizzazione sono la conoscenza dell’identità dei consumatori attraverso i vari punti di contatto e la ricompensa per i clienti fedeli. Sebbene la personalizzazione possa avere diversi significati, dal focus è emerso che i marchi ottengono le esperienze personalizzate quando: assicurano la continuità della conoscenza: hanno la capacità di tenere traccia dei consumatori attraverso le interazioni senza richiedere ulteriori registrazioni, conoscono le loro esigenze e la loro storia quando passano da un canale all’altro; offrono premi e riconoscimenti e flessibilità del servizio (comprensione per i pagamenti in ritardo, resi, ecc.) in linea con le aspettative dei clienti; raggiungono proattivamente i clienti quando vengono rilevati errori o problemi.

Cybersecurity, Covassi-Procaccini: Ue pioniera in umanesimo digitale

Cybersecurity, Covassi-Procaccini: Ue pioniera in umanesimo digitaleRoma, 22 mar. (askanews) – Le sfide della cybersicurezza e le implicazioni dell’AI, la strategia di difesa comune e il contesto geopolitico mondiale in cui si svolgeranno le imminenti elezioni europee. Questi i temi al centro del confronto tra gli eurodeputati Beatrice Covassi del Pd e Nicola Procaccini di Fdi ospitati ad ‘Agorà Netgroup’, lo spazio di confronto sui temi della innovazione tecnologica promosso dalla multinazionale della cybersicurezza Netgroup.


“L’Europa è attore fondamentale per la cybersicurezza, siamo riusciti a mettere in campo un modello digitale con l’essere umano al centro. Siamo i primi al mondo ad aver normato l’intelligenza artificiale, i primi a dire che l’Ai deve avere limiti e a valutarne i rischi insieme alle opportunità. L’Europa è un pioniere dell’umanesimo digitale , con l’ attenzione alla privacy e i regolamenti che pure sono stati osteggiati all’inizio da altri paesi ma poi sono passati. Ci difendiamo però lavorando sull’autonomia strategica con la ‘chips strategy’ perché è necessario essere sempre più indipendenti . La cybersicurezza sarà fondamentale in scenari di guerra, la difesa sarà sempre meno fisica e più cibernetica. Il ritornello che l’Europa mette troppe regole è stantio: c’è un’esigenza forte di capire quali sono i confini tra uomo e intelligenza artificiale. L’Europa ha detto no al riconoscimento facciale nei luoghi pubblici: tra sicurezza e sorveglianza di massa c’è una bella differenza”, ha detto l’eurodeputata del Pd Beatrice Covassi, relatrice per i socialisti e democratici del Cyber Resilience Act. Per Nicola Procaccini, eurodeputato di Fdi, “c’è un equilibrio delicato tra libertà e privacy e la giusta necessità di garantire la sicurezza dei cittadini europei. Credo che la ricerca di questo equilibrio sarà un lavoro che ci impegnerà nei prossimi anni. Le esigenze di sicurezza saranno più efficacemente perseguite se condivise nella modalità più ampia . Siamo quella famiglia politica che sostiene che l’Europa dovrebbe fare poche cose ma buone: la sicurezza, la difesa comune, la gestione dei confini sono tra queste. L’Europa si è fatta trovare pronta sull’Ai, ora però bisogna stare attenti a non frenare competitività. Ci può essere un pericolo dal mancato vantaggio dovuto alle regole, servono investimenti pubblici e privati per non subire la concorrenza dei grandi del mondo che invece vanno avanti al di fuori di regolamentazioni. L’equilibrio tra competitività tecnologica e diritti è la strada. Noi diciamo però che senza la sicurezza non esiste la libertà”.


L’amministratore delegato di Netgroup Salvatore Gesuele si è soffermato sul ruolo strategico di una partnership publico privato per rispondere alle sfide dell’innovazione tecnologica: “L’evoluzione tecnologica è molto rapida e le norme spesso inseguono: il miglior consiglio alla politica è quello di creare un impianto generale legislativo che sia però molto specifico e tempestivo nei regolamenti. Nel momento in cui si fanno norme il confronto costante con lo stato produttivo resta fondamentale ed è strategico il partenariato pubblico privato. Diventa poi importante il ruolo sinergico che ognuno di noi, politica, aziende utenti ricopre nella formazione e e nell’informazione. La sicurezza è tanto più efficace quanto più diventa una responsabilità condivisa”.

Acronis fornirà alla PA servizi di hosting per dati e workload critici

Acronis fornirà alla PA servizi di hosting per dati e workload criticiRoma, 20 mar. (askanews) – Acronis, leader globale per le soluzioni di Cyber Protection annuncia di aver ottenuto il livello di qualificazione QI2/QC2, come definito dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza Informatica (ACN) nella Determinazione n. 307/2022. La qualificazione, relativa ad Acronis Cyber Infrastructure e Acronis Cyber Cloud, certifica il possesso dei requisiti per la gestione dei dati e dei workload critici per i clienti della Pubblica Amministrazione italiana.


La certificazione consente ai clienti e ai Partner responsabili della gestione di workload critici di avvalersi dell’accreditamento ottenuto da Acronis per fornire più servizi, nel rispetto dei criteri stabiliti dalla Determinazione n. 307/2022 di ACN. “Le procedure di qualificazione della Strategia Cloud Italia, gestite da ACN, svolgono un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza e l’affidabilità dei servizi cloud offerti al settore pubblico italiano. Avendo superato con successo il processo di qualificazione, Acronis può imporre ai fornitori criteri rigorosi, come la conformità alle normative sulla protezione dei dati e agli standard di Cyber Security. Il pieno rispetto di questi requisiti ci permette di contribuire alla resilienza delle pubbliche amministrazioni locali, delle infrastrutture digitali e dei servizi essenziali”, commenta Denis Cassinerio, Acronis Senior Sales Direcctor and General Manager South EMEA.


Acronis ha ottenuto la qualificazione QI2/QC2 di ACN per la gestione di dati e workload critici perché soddisfa 366 requisiti in ambito di sicurezza, capacità di elaborazione, affidabilità dell’infrastruttura e scalabilità dei servizi cloud, comprese anche le certificazioni relative agli standard di sicurezza e conformità quali ISO 9001, ISO/IEC 27001 e le relative estensioni per la sicurezza del cloud ISO/IEC 27017 e ISO/IEC 27018. La Strategia Cloud Italia, realizzata dal Dipartimento per la trasformazione digitale e da ACN, indica i criteri di classificazione di dati e servizi e di composizione dell’infrastruttura cloud e contiene gli indirizzi strategici per il percorso di migrazione verso il cloud di dati e servizi digitali della Pubblica Amministrazione italiana.


L’iniziativa parte dal principio che le pubbliche amministrazioni gestiscono dati e workload che operano a diversi livelli di criticità. Nel percorso di migrazione da una soluzione locale a una soluzione cloud, gli enti pubblici sono tenuti a identificare la classe di rischio a cui appartengono i workload e i dati che gestiscono. La qualificazione QI2/QC2 ottenuta da Acronis in Italia consente ai clienti e partner di commercializzare per primi servizi cloud innovativi, progettati per gestire i workload critici della Pubblica Amministrazione italiana e ospitati sull’infrastruttura cloud di Acronis sfruttando il centro dati di Roma e concentrandosi sui principi del National Cybersecurity Framework e del NIST per fornire una migliore resilienza alle istituzioni governative italiane.


La qualificazione di Acronis, che sarà disponibile sul Cloud Marketplace di ACN nelle prossime settimane, mette in evidenza l’impegno continuo di Acronis nel soddisfare gli elevati standard di sicurezza richiesti da ACN ai fornitori di servizi cloud e consentirà all’azienda di vendere il suo servizio cloud (ACPC) direttamente alla pubblica amministrazione italiana o ai suoi fornitori e di partecipare a gare d’appalto pubbliche.

Cybersecurity, Mocerino(Netgroup) da fake news rischio per democrazia

Cybersecurity, Mocerino(Netgroup) da fake news rischio per democraziaRoma, 4 mar. (askanews) – “Il 2024 vedrà metà della popolazione mondiale al voto: un numero impressionante di persone per una gigantesca espressione di democrazia. Siamo tuttavia al cospetto di una nuova fase: oggi parliamo di informazione sintetica, un balzo di qualità delle fake news. Sono i falsi che possono condizionare la realtà del momento: un esempio è la foto del Papa con il Moncler oppure le frasi mai dette da Biden. Eppure l’Intelligenza artificiale non è altro che un insieme di algoritmi progettato da persone, dunque non è puramente artificiale, l’uomo può fare molto. Dalle elezioni di Obama a quelle di Trump l’utilizzo del digitale e dei social ha cambiato pelle, da positivo a negativo. Voteremo dunque per colpa di qualcuno contro qualcuno? La tecnologia è costruita dall’uomo e l’utilizzo della stessa deve proteggere gli esseri umani, qui sono i governi che devono chiarirsi . Sento parlare poco di sovranità digitale, eppure siamo al cospetto di un duopolio USA e Cina. L’Europa deve battere un colpo, l’attenzione del prossimo parlamento europeo sul tema della cybersicurezza e dell’Ai deve essere centrale”. Lo ha detto l’esperto di cybersicurezza e presidente di Netgroup Spa Giuseppe Mocerino a Rainews 24.

Nasce la prima modella e food blogger concepita con IA

Nasce la prima modella e food blogger concepita con IARoma, 8 gen. (askanews) – Oggi è un giorno di grande significato per il mondo della moda digitale in Italia, con l’arrivo della prima modella e food travel blogger interamente concepita dall’intelligenza artificiale: Francesca Giubelli. Nata a Roma il 5 gennaio del 2020, nel quartiere della Garbatella, Francesca ha tracciato il suo percorso attraverso gli studi a Milano, laureandosi in Comunicazione e Moda, per poi trasferirsi nella Capitale e intraprendere la sua carriera di modella, con particolare attenzione ai settori del food e travel blogging.

Il cammino di Francesca è stato ispirato dalla sua nonna dalle radici campane, che le ha trasmesso il gusto per la bellezza del cibo e delle terre italiane. Appassionata di Napoli e delle località di mare, Francesca si inserisce in un nuovo scenario di modelle influencer generate dall’intelligenza artificiale, prendendo spunto da figure come Aitana Lopez che dominano le piattaforme social. In un’era in cui le testimonial virtuali conquistano sempre più visibilità e successo economico, Francesca Giubelli emerge come un’innovativa presenza italiana nel panorama digitale, seguendo le orme di Aitana Lopez, capace di generare oltre 10 mila euro al giorno.

Questa tendenza delle modelle e influencer create dall’intelligenza artificiale sta crescendo rapidamente, con figure iconiche come Shudu Gram, Rozy, Milla Sofia, Satsuki Ai e Kyra, che hanno rivoluzionato il mondo della moda digitale con la loro presenza unica e coinvolgente. Con un profilo Instagram che già conta oltre 7mila followers, Francesca Giubelli si prepara a condividere la sua passione per la moda, il cibo e i viaggi con un pubblico sempre più vasto. Il suo ingresso segna un ulteriore passo nell’evoluzione della moda digitale in Italia, amalgamando tradizione e innovazione in un’esperienza visiva straordinaria. Ma la vera particolarità di questo emergente fenomeno risiede nel suo impegno tutto italiano per la valorizzazione del Made in Italy, attenta alla politica e al sociale con una coscienza critica e non solo estetica.

Ma dietro questa rivoluzione c’è di più. Oggi, è anche il momento di riconoscere il merito del gruppo di giovani imprenditori che ha reso possibile questo progetto straordinario. Francesco Giuliani, imprenditore ed esperto in programmazione di nuove tecnologie, ha lavorato e collaborato strettamente con i giornalisti Valeria Fossatelli ed Emiliano Belmonte per sviluppare una visione interamente centrata sulle nuove frontiere dell’intelligenza artificiale. “Un progetto che vuole mettere in risalto le bellezze dell’Italia che da sempre fanno invidia al Mondo come il patrimonio artistico e culturale e il cibo. Puntare sul turismo e su queste attività dovrebbe essere – sottolineano i tre imprenditori – una priorità di tutti e delle Istituzioni che da tempo sottovalutano il potenziale che l’Italia ha con la sua storia e i suoi territori. Il 2024 sarà un anno che vedrà uno sviluppo mondiale di queste tecnologie e a nostro parere l’Italia sembra parecchio indietro su questo nuovo orizzonte che porterà moltissimi cambiamente – concludono i creatori della Giubelli – L’intelligenza artificiale deve assolutamente diventare un argomento dell’agenda politica Istituzionale per gestirlo e non farsi trovare impreparati al cambiamento”. Il progetto non è soltanto la creazione di Francesca Giubelli ma rappresenta un manifesto delle potenzialità dell’intelligenza artificiale nei settori moda, turismo e cucina in Italia. Il nome “Francesca Giubelli” è un omaggio alla tradizione letteraria italiana, un mix ispirato dalla figura di Francesca descritta dal capolavoro di Dante Alighieri, mescolando i cognomi dei talentuosi inventori di questa nuova icona virtuale.

Francesco Giuliani, Valeria Fossatelli ed Emiliano Belmonte, oltre a questo progetto pionieristico, hanno anche lanciato un network di giornali online specializzati nel settore Viaggi e Lifestyle. Un impegno costante verso il futuro e l’adozione delle nuove tecnologie portate dall’intelligenza artificiale, contribuendo a plasmare il panorama mediatico italiano in modo innovativo e dinamico.