Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Treni, Lucente: secondo passante Milano e decongestionare Centrale

Treni, Lucente: secondo passante Milano e decongestionare CentraleMilano, 13 dic. (askanews) – L’assessore ai Trasporti e Mobilità sostenibile della Regione Lombardia, Franco Lucente, e il sottosegretario regionale con delega Relazioni internazionali ed europee, Raffaele Cattaneo, sono intervenuti a Palazzo Lombardia all’incontro ’20 anni di linee S: l’evoluzione della mobilità e il futuro del trasporto regionale’. “Per migliorare il servizio ferroviario – ha detto Lucente – oltre ai necessari interventi infrastrutturali in corso, bisogna alleggerire il flusso di treni che gravitano su alcune realtà come la stazione Centrale e il passante ferroviario milanese, ormai sature. Regione Lombardia, in collaborazione con Trenord e i partner coinvolti, si sta impegnando per una gestione oculata del transito dei treni, che possa coinvolgere anche altre stazioni milanesi sino ad oggi poco sfruttate. Bisogna inoltre pensare concretamente all’opportunità di realizzare un secondo passante ferroviario”.


“Il sistema suburbano – ha aggiunto – è fondamentale per collegare Milano all’hinterland e a tutte le provincie lombarde. Ogni giorno in Lombardia vi sono 750.000 viaggiatori che prendono il treno, di questi 330.000 usano le linee S. Ma non possiamo accontentarci. Regione Lombardia ha in corso un protocollo d’intesa con RFI per 14 miliardi di euro di interventi infrastrutturali che dovranno trasformare l’intera rete. E ancora, stiamo rivoluzionando l’intera flotta, con 1,4 miliardi di investimento per 214 nuovi treni. Entro il 2025 entreranno tutti in servizio, attualmente siamo a quota 180”. “Sappiamo dei tanti disagi che quotidianamente subiscono i pendolari – ha aggiunto l’assessore ai Trasporti – con guasti e ritardi dovuti a cause diverse. Nel 2024 la media di puntualità ai 5 minuti è pari all’80%. Con Trenord dobbiamo rispettare il contratto di servizio che prevede di arrivare ad una puntualità del 90%. Solo così potremo offrire un servizio efficace e rendere il trasporto pubblico lombardo competitivo, valida alternativa di mobilità ambientale alla gomma”.


“Dobbiamo continuare a lavorare e migliorare – ha detto Cattaneo – per fare in modo che i cittadini considerino il trasporto pubblico locale una valida alternativa al trasporto privato, in particolare all’uso dell’auto, modificando così le proprie abitudini. Per raggiungere questo obiettivo, è indispensabile offrire un servizio di qualità. Le linee S sono state una grandissima intuizione lungimirante che ha permesso di potenziare molto la quantità dei servizi ferroviari, che sono cresciuti del 40% in questi anni. Nonostante i tagli al fondo trasporti, la Regione ha continuato a investire nel settore trasporti”. “La nostra sfida per i prossimi anni – ha concluso – sarà quella di continuare a investire in infrastrutture strategiche e lungimiranti, come è stato fatto con il passante ferroviario, che ha reso operative le linee S. Solo così potremo garantire un trasporto pubblico sempre più efficiente e competitivo”.

Autostrade sceglie “La libertà” di Giorgio Gaber per il nuovo spot

Autostrade sceglie “La libertà” di Giorgio Gaber per il nuovo spotRoma, 4 dic. (askanews) – È partita oggi la nuova campagna istituzionale del Gruppo Autostrade per l’Italia, intitolata “La Libertà è Movimento”, che celebra il valore della rete autostradale come simbolo di connessione di luoghi e libertà delle persone.


Fulcro dello spot, trasmesso da oggi sulle principali reti nazionali, è il celebre brano di Giorgio Gaber, “La Libertà”, colonna sonora ideale per raccontare il futuro sostenibile della mobilità. Giorgio Gaber, con la sua visione profonda e poetica, ha saputo interpretare la libertà come un inno alla partecipazione. “Libertà è partecipazione”, infatti è la frase diventata emblema dell’arte di Gaber, che risuona oggi nella campagna, ricordando quanto sia importante costruire spazi di connessione e opportunità per il futuro. Autostrade per l’Italia, scegliendo “La Libertà” ha voluto così non solo rendere omaggio a uno dei più grandi artisti italiani, ma anche confermare la sua volontà di dialogare con un pubblico ampio e variegato.


“Siamo felici che un brano così forte e identitario del repertorio di Giorgio Gaber sia diventato il fil rouge di una campagna importante, caratterizzata da una creatività originale. Questo progetto, che la Fondazione ha sostenuto sin dalla fase embrionale, mette in luce come il concetto di libertà sia presente nella vita quotidiana, nelle azioni che plasmano il futuro e nel viaggio come simbolo di crescita e scoperta” commenta Paolo Dal Bon, Presidente della Fondazione Giorgio Gaber. “‘Libertà è partecipazione’ rifletteva le sensibilità e i temi del momento storico in cui fu scritta, lanciando un invito all’impegno e alla partecipazione attiva. Oggi, quella libertà si traduce nella possibilità per ciascuno di lasciare un segno significativo nella propria vita, in quella degli altri o nella collettività. Garantire sempre questa opportunità all’individuo è il vero significato di libertà. Un messaggio davvero importante che siamo contenti possa risuonare ed essere assorbito dalle nuove generazioni anche con questa campagna”, ha aggiunto Dal Bon.


“Gaber stesso – ha concluso – ha viaggiato tanto, percorrendo le autostrade in occasione delle sue infinite repliche teatrali, spostandosi da una città all’altra. Lo racconta anche ne ‘L’illogica allegria’, nel celebre passaggio ‘da solo lungo l’autostrada alle prime luci del mattino… io sto bene’”. Lo spot si sviluppa attraverso gli occhi di due bambini che, con fantasia e creatività, immaginano una rete autostradale del futuro, intrecciando il gioco con le immagini reali dei cantieri e dei lavoratori del Gruppo Aspi.


La campagna, concepita dall’agenzia Meta Europe Production con la direzione creativa di Luca Josi e Allegra Scattaglia, è stata prodotta da Think/Cattleya per la regia di Igor Borghi e la post produzione di M74. Le immagini sono state girate lungo la A1 Panoramica che attraversa l’appennino tosco emiliano e nei cantieri di Aspi per la realizzazione della nuova galleria San Donato, lungo il tratto toscano della Autosole. Gli uomini e le donne impegnate nei cantieri non sono attori, ma sono effettivamente le maestranze a lavoro per la costruzione del nuovo tunnel. La campagna sarà declinata anche sulle principali testate nazionali (quotidiani cartacei e online), oltre ad affissioni multi-soggetto che ritraggono le infrastrutture autostradali della rete Aspi. L’iniziativa è infatti arricchita dagli scatti dal fotografo artista Iwan Baan che dall’elicottero ha immortalato la complessità della rete.

”Electric Boat Show”: la terza edizione si tiene sul Lago Maggiore

”Electric Boat Show”: la terza edizione si tiene sul Lago MaggioreMilano, 4 giu. (askanews) – Andrà in scena dal 7 al 9 giugno a Laveno Mombello (Varese), la terza edizione dell’Electric Boat Show (EBS), l’unico salone fieristico europeo dedicato esclusivamente alla mobilità green con barche in acqua.


L’edizione 2024 sbarca dunque sulle rive del Lago Maggiore, incontrando anche la mobilità sostenibile su terra su due e quattro ruote, parte integrante della quotidianità dei porti e di tutti gli stabilimenti balneari e turistici. EBS propone un ricco programma di convegni sul modello di quelli che si sono svolti nelle precedenti edizioni e che hanno visto la partecipazione di politici, giornalisti e influencer, oltre a professionisti del settore, associazioni, enti privati e pubblici, scuole, università, assieme agli appassionati e ai privati possessori di imbarcazioni che hanno goduto di consigli, spunti di riflessione e nuove conoscenze “per perseguire l’obiettivo comune di una transizione ecologica della mobilità”. L’evento, rivolto a tutti i professionisti del settore interessati alla rivoluzione “100% elettrica, silenziosa e rispettosa dell’ambiente”, è sostenuto quest’anno oltre che dal Comune di Laveno-Mombello anche della Camera di Commercio. La manifestazione è certificata “Eco event plastic free”. La cittadina del Lago Maggiore è facilmente raggiungibile via acqua e via terra da Italia, Francia e Svizzera.

A Gallipoli (Le) a maggio un raduno internazionale di idrovolanti

A Gallipoli (Le) a maggio un raduno internazionale di idrovolantiMilano, 7 mar. (askanews) – Un raduno internazionale di idrovolanti si svolgerà dal 10 al 12 maggio a Gallipoli (Le). È stato annunciato oggi durante un conferenza presso la sede dell’Aero Club d’Italia a Roma per la presentazione del calendario degli eventi per il 2024 dell’associazione Aviazione Marittima Italiana, che celebra quest’anno il suo 20° anniversario.


Il raduno, denominato “IdroSummit 2024 – Seaplanes Raid & Tech Convention”, vedrà la collaborazione con il gruppo Caroli Hotels presso l’Hotel Bellavista Club e la pista dell’EcoResort Le Sirenè. Saranno presenti numerosi idrovolanti ultraleggeri provenienti dalla Scuola Italiana Volo di Cremona, da altre regioni italiane e da alcuni Paesi europei. Il programma prevede anche due raid aerei dei velivoli partecipanti, da Taranto a Gallipoli e poi da Gallipoli all’isola greca di Othoni nel canale d’Otranto.


“In questi venti anni dalla nostra prima manifestazione nel 2004 a Santa Maria di Leuca, la nostra associazione si è impegnata nella promozione del volo in idrovolante, che nei primi decenni del secolo scorso vide l’Italia leader assoluto nel mondo – ha spiegato Orazio Frigino, presidente dell’Aviazione Marittima Italiana – durante quest’anno, dunque, organizzeremo o parteciperemo ad alcuni eventi sul volo idro con lo scopo di aumentare l’attenzione delle istituzioni e del pubblico per questo mezzo di trasporto, che consentirebbe alla Puglia e a tutto il nostro Paese di offrire nuove opportunità per trasferimenti turistici più rapidi, economici e sostenibili”. Oltre all’”IdroSummit 2024″ a Gallipoli, quest’anno l’Aviazione Marittima Italiana prevede anche altri eventi.


Mercoledì 20 marzo interverrà alla conferenza su “Future opportunities in seaplanes and amphibious aviation”, organizzata da Quaynote Communications a Venezia. Parteciperà poi con uno stand a “Aero 2024”, trentesima edizione del grande salone internazionale dedicato all’aviazione generale, alla business aviation e agli sport aeronautici, che si svolgerà dal 17 al 20 aprile a Friedrichshafen, nel sud della Germania. Nei giorni 27 e 28 aprile, sarà anche presente con i propri idrovolanti al “Concorso d’Eleganza – Motori di cielo, terra e acqua”, organizzato dall’Associazione Internazionale Motorismo presso il Vittoriale degli Italiani a Gardone Riviera (Brescia) sul lago di Garda. Altri eventi sono in preparazione per i prossimi mesi e saranno annunciati a breve. “Ho sempre apprezzato l’entusiasmo dell’Aviazione Marittima Italiana che, in questi anni, si è adoperata per la promozione del volo in idrovolante”, ha detto Giuseppe Leoni, presidente dell’Aero Club d’Italia mentre Gianpaolo Miniscalco, direttore generale dell’Aero Club d’Italia ha precisato: “Le varie iniziative con gli idrovolanti dell’Aviazione Marittima Italiana, cui ho assistito, hanno fornito un ulteriore contributo alla diffusione del volo anfibio in Italia, anche per le prospettive di sviluppo di nuovi collegamenti turistici tra le nostre città costiere”.


“L’Associazione Arma Aeronautica (AAA) è interessata e ben lieta di collaborare con l’Aviazione Marittima Italiana in quanto si intravedono notevoli sinergie nel settore della divulgazione di una corretta cultura aeronautica, che non può prescindere da un settore emergente e potenzialmente interessante come quello del velivoli non terrestri – ha concluso il Generale SA in riserva dell’Aeronautica Militare Maurizio Lodovisi, direttore Attività Aeronautiche dell’AAA – tutto questo certamente a supporto dei numerosi appassionati, ma anche con uno sguardo alle potenziali ricadute professionali, territoriali ed economiche in un campo in cui l’utilizzo del mezzo aereo, non vincolato all’utilizzo di strutture terrestri, può rappresentare un’interessante alternativa”.

Milano, tram del 1928 in collezione del museo della Scienza

Milano, tram del 1928 in collezione del museo della ScienzaMilano, 8 gen. (askanews) – Il tram Carrelli, simbolo di Milano e dell’Italia nel mondo, entra a far parte delle collezioni del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia. La “Milano 1928” ha attraversato questa mattina le strade della città partendo dall’Officina Generale Atm di via Teodosio ed è entrata nella sua nuova casa di via San Vittore diventando così parte delle collezioni del Museo. Un trasporto eccezionale per il tram vettura numero 1565 che oggi ha viaggiato per le vie del centro di Milano.

Dal prossimo 25 gennaio sarà possibile visitare lo storico tram nel Padiglione Ferroviario del Museo, accanto ad altri simboli del trasporto urbano e interurbano come l’Omnibus a cavalli e il Gamba de Legn. In città sono 125 le Carrelli ancora in servizio sulle linee 1, 5, 10, 19 e 33, dopo essere state revisionate dai tecnici e falegnami di Atm. Nel mondo invece queste vetture senza tempo circolano a San Francisco in California e sono esposte al museo di Melbourne in Australia. Recentemente il tram Carrelli è diventato un’opera artistica di oltre duemila mattoncini Lego, esposta nel quartier generale della multinazionale, a Billund in Danimarca. “Il ‘tram Carrelli’ è un simbolo della nostra tradizione e della milanesità nel mondo ed è giusto valorizzare adeguatamente un mezzo che ha segnato la storia della città e della Lombardia” ha commentato l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso. “L’entrata al museo della Scienza e della Tecnica – ha aggiunto l’assessore Caruso – ne testimonia l’importanza e costituisce un elemento di attrattività per curiosi e visitatori. Storia e tecnologia si confermano ancora una volta un binomio vincente, soprattutto in un’ottica che esalta una tipicità milanese nota a livello internazionale”.

Aeronautica militare: primo volo a pilotaggio remoto su rotte normali

Aeronautica militare: primo volo a pilotaggio remoto su rotte normaliRoma, 20 dic. (askanews) – Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 20 dicembre, un MQ-9 Predator B – aeromobile a pilotaggio remoto (Apr) dell’Aeronautica Militare – ha volato per la prima volta nello spazio aereo nazionale utilizzando le stesse rotte normalmente dedicate al traffico aereo con pilota a bordo. Lo riferisce l’Aeronautica militale con un comunicato.

La missione, la prima di questo tipo in ambito nazionale e tra le prime in ambito europeo, fa parte di una sperimentazione pianificata e condotta dall’Aeronautica Militare in sinergia con l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac) per l’effettuazione con aeromobili militari a pilotaggio remoto di una serie di voli in coesistenza con il traffico aereo commerciale, anziché all’interno di spazi aerei esclusivamente riservati, come invece prevedono le attuali procedure e regole del traffico aereo. L’obiettivo della sperimentazione, si legge, è la revisione della normativa nazionale che regola la circolazione degli aeromobili militari a pilotaggio remoto, ponendo l’Italia tra i primi Paesi in grado di orientare la normativa di settore. Tale attività di sperimentazione consentirà inoltre di supportare l’elaborazione dei futuri protocolli di coordinamento civile-militare tra l’Aeronautica Militare e l’Enav (la Società italiana per l’assistenza al volo), per una sempre più fluida integrazione degli Apr nello spazio aereo nazionale, nonché di ulteriormente ricercare la massima fruibilità dello spazio aereo ove dovranno essere garantite le operazioni di Sicurezza e Difesa da un lato e la riduzione dei tempi di volo e quindi la diminuzione in termini di impatto ambientale (emissioni di CO2) a favore dell’espansione del traffico aereo commerciale, dall’altro.

L’attività, prosegue il comunicato, si inquadra nella pluriennale collaborazione tra l’Aeronautica Militare e l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac), che su questa specifica sperimentazione hanno formalizzato lo scorso novembre una Lettera di Intenti, traendo vantaggio dall’esperienza maturata dalla Forza Armata negli ultimi venti anni di impiego degli aeromobili a pilotaggio remoto in campo militare. È significativo, ed in continua crescita, in questo ambito, il contributo che l’Aeronautica Militare fornisce con assetti APR per attività di ricognizione e sorveglianza, anche a supporto di altri Dicasteri come ad esempio per concorso ad attivita’ di pubblica sicurezza, di protezione civile e di monitoraggio ambientale. Dal 2004 infatti, l’Italia è il primo Paese europeo a regolare l’utilizzo degli spazi aerei per garantire le molteplici attività condotte da APR militari, ponendosi come riferimento in materia di certificazione, regolamentazione e gestione operativa. La sperimentazione ha previsto una approfondita e puntuale pianificazione delle attività di volo, con il coinvolgimento di tutti gli attori per garantire, in primis, la sicurezza delle operazioni aeree nel rispetto del principio dell’uso flessibile dello spazio aereo.

A livello operativo, per questa sperimentazione, ENAV ed il Comando della Squadra Aerea dell’Aeronautica Militare, Organo di Vertice che attraverso i suoi Enti dipendenti appronta la capacità operativa della Forza Armata anche nel settore di “Controllo del Traffico Aereo” e della gestione della risorsa aerospaziale nazionale, hanno finalizzato un protocollo operativo per il coordinamento della fornitura dei Servizi del Traffico Aereo, assicurati dai Controllori del Traffico Aereo (Cta) militari dei Servizi di Coordinamento e Controllo dell’AM (Sccam) di Roma e Brindisi. I Sccam operano per norma, all’interno dei rispettivi Centri di Controllo d’Area di Enav, in un modello organizzativo unico a livello internazionale, che grazie alla co-ubicazione consente di ottimizzare il coordinamento civile-militare, massimizzare l’impiego dello spazio aereo nazionale, garantendo altresì attività sperimentali come quella odierna, che sosterranno l’evoluzione normativa e regolamentare di un settore dall’elevatissimo potenziale quale quello del volo a pilotaggio remoto al servizio della comunità.

Lombardia, no a protezione speciale brughiere di Malpensa e Lonate

Lombardia, no a protezione speciale brughiere di Malpensa e LonateMilano, 13 dic. (askanews) – La giunta regionale della Lombardia, su proposta dell’assessore al Territorio e Sistemi Verdi, Gianluca Comazzi, e di concerto con gli assessori Giorgio Maione (Clima e Ambiente) e Claudia Maria Terzi (Infrastrutture e Opere Pubbliche) ha approvato una delibera che “boccia” l’istituzione di un nuovo sito di importanza comunitaria (Sic) e zona di protezione speciale uccelli (Zps) brughiere di Malpensa e Lonate, avanzata da associazioni ambientaliste e del territorio. Parte dell’area interessata dalla proposta è compresa nel masterplan ‘Aeroporto di Milano Malpensa Masterplan 2035’ che prevede l’ampliamento dell’aeroporto di Malpensa.

“L’area individuata dalle associazioni – ha detto Comazzi – è compresa nei confini del Parco del Ticino ed è già zona protetta. Gli habitat presenti risultano già tutelati in altri siti di Rete Natura 2000 in Lombardia e, come rilevato dal Ministero dell’Ambiente già nel 2016, non è emersa, per l’area in oggetto, la necessità di istituire nuovi siti. Questo però non significa ignorare la salvaguardia dell’ambiente, infatti, abbiamo dato mandato all’Osservatorio regionale per la Biodiversità di proseguire il monitoraggio dell’area, anche attraverso il coinvolgimento diretto del Parco della Valle del Ticino. Inoltre, apriremo sempre con il parco, un tavolo di lavoro condiviso per individuare ulteriori misure di tutela e conservazione delle emergenze naturalistiche presenti. I nostri siti Rete Natura 2000 rappresentano un’eccellenza di inestimabile valore per i quali lavoriamo costantemente in modo da garantirne la salvaguardia e la valorizzazione per le generazioni presenti e future”. La Giunta regionale, prendendo atto dei caratteri naturalistici presenti nell’area, ha contemperato che le esigenze economiche, sociali e culturali, ai termini del DPR 357/1997, individuano il Masterplan Malpensa 2035 come ‘opera di interesse strategico per il Paese’. L’aeroporto di Malpensa, infatti, è riconosciuto dal Piano Nazionale Aeroporti come aeroporto di ‘rilevanza intercontinentale’ e, a livello europeo, rappresenta un nodo della TEN-T Core Network; nell’ultimo biennio (dati Assaeroporti) ha movimentato merce per un totale di oltre 700.000 tonnellate/anno, valori che rappresentano il 70% dei movimenti di merci a livello nazionale.

Trasporti, Comune Milano approva piano per prolungare M4 a Segrate

Trasporti, Comune Milano approva piano per prolungare M4 a SegrateMilano, 30 nov. (askanews) – Lo sviluppo del trasporto pubblico nell’area est Milano fa un nuovo passo avanti con l’approvazione da parte della Giunta comunale di Milano del Piano di fattibilità tecnica ed economica del progetto di prolungamento della M4 fino a Segrate. Il costo stimato, aggiornato anche alla luce degli incrementi dovuti all’aumento dei costi dei materiali, è di 470 milioni di euro. Questa approvazione è propedeutica all’inserimento dell’intervento nel Piano Triennale delle Opere pubbliche 2024-2026. Il Comune di Milano si è anche aggiudicato un bando europeo del valore di 3,5 milioni che cofinanzierà il progetto definitivo dell’opera, in fase di avvio.

Il prolungamento della ‘blu’ prevede la realizzazione di due ulteriori fermate, da Linate Aeroporto fino a Segrate (con una tappa intermedia a Idroscalo-San Felice, sempre nel territorio del Comune di Segrate). Questo intervento, data la vicinanza della fermata metropolitana con la stazione ferroviaria di Segrate, consentirà alle città servite dalla linea Milano-Venezia (Bergamo, Brescia, Verona, Padova) di accedere più facilmente al city airport, oltre a garantire un collegamento diretto con il centro di Milano attraverso il trasporto pubblico. L’opera ha ottenuto un finanziamento di 420 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Oltre agli stanziamenti garantiti dai fondi europei e a quelli dei soggetti pubblici e privati interessati, sono da reperire ulteriori risorse per oltre 44 milioni di euro, necessarie per lo più per l’aggiornamento dei costi dei materiali.

“Si tratta di un’opera fondamentale – ha commentato l’assessora alla Mobilità Arianna Censi – con un’importante ricaduta sulla nostra città. Una linea metropolitana che collegherà Segrate al centro di Milano in meno di venti minuti sarà estremamente competitiva rispetto al mezzo privato, per questo aiuterà a diminuire l’ingresso della auto in città. Possiamo quindi parlare di un intervento ad altissimo valore aggiunto per la mobilità pubblica dell’est milanese e, più a larga scala, per il quadrante orientale lombardo. Oltre ad avere anche un impatto evidente sulle dinamiche del pendolarismo dei comuni di prima cintura”. La Giunta ha anche deliberato, come già annunciato in Commissione consiliare, lo stanziamento di 130 milioni di euro – in parte coperti da fondi statali – per i maggiori fabbisogni connessi alla costruzione della M4. Si è infatti completato il percorso, avviato nei mesi scorsi, di puntuale valutazione e verifica dell’aumento dei tempi (con conclusione dei lavori confermata entro il 2024) e dei costi, sopraggiunti principalmente a causa della emergenza epidemiologica da Covid 19, della crisi internazionale in atto (riconosciuta, tra l’altro, da appositi interventi legislativi sulle opere pubbliche da parte del Legislatore) e dal ritrovamento di reperti archeologici. L’iter si è concluso sulla base delle determinazioni del Collegio Consultivo Tecnico, espressamente previsto dalle norme nazionali, costituito da esperti e presieduto dal Presidente del Consiglio dei Lavori pubblici.

Milano, Sea autorizzata a creare società per stazioni taxi volanti

Milano, Sea autorizzata a creare società per stazioni taxi volantiMilano, 9 nov. (askanews) – Il Consiglio comunale di Milano ha approvato una delibera che autorizza la controllata Sea alla costituzione di una società per la realizzazione e la gestione di vertiporti (aeroporti a decollo verticale), ad uso dei cosiddetti taxi volanti. La società, che ha l’obiettivo di costituire un sistema di “Urban Air Mobility”, sarà formata con il coinvolgimento di 2i Aeroporti e Skyports, imprese con specifiche competenze in materia, con la maggioranza di quote a Sea Spa (51%).

Il progetto riguarda la futura implementazione di un nuovo sistema di trasporto aereo che consentirà il trasferimento di persone, anche in aree densamente popolate, con l’utilizzo di velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (“eVTOL”). Questi servizi intendono introdurre una nuova dimensione della mobilità aerea, offrendo un’alternativa alla mobilità terrestre e promuovendo l’innovazione tecnologica e la transizione verso sistemi più sostenibili. Già nel corso del 2021 Sea aveva avviato studi preliminari per individuare i luoghi più idonei per la costruzione di una rete di vertiporti. Lo studio, redatto con la supervisione e il coordinamento del Politecnico di Milano, individua quattro possibili vertiporti a maggiore rilevanza strategica, due presso gli scali di Linate e Malpensa e due urbani, meramente indicative, presso Porta Romana e CityLife per un costo di investimento iniziale pari a circa 33 milioni di euro. La cifra sarà a carico di Sea per il 51 per cento e il resto dai privati che entreranno in società. Lo stesso studio ipotizza anche un traffico di circa 200 passeggeri al giorno per il 2026 (anno previsto di partenza delle operazioni in un network iniziale di quattro vertiporti) e, per i vertiporti, aree comprese tra i 4 e i 6mila mq.

L’obiettivo è quello di minimizzare gli impatti, sia per quanto riguarda il tema del consumo di suolo, sia per la componente ambientale. Particolare per quanto riguarda l’inquinamento acustico, grazie ai sistemi di propulsione completamente elettrici, gli eVTOL generano un livello di rumore sensibilmente inferiore rispetto a quello prodotto, ad esempio, dagli elicotteri. La delibera sottolinea anche la necessità di un intervento normativo per definire sia le regole per il volo verticale sia i principi per la definizione delle infrastrutture, ipotizzando quindi, nel breve periodo, di inquadrare l’attività in un ambito di sperimentazione, in accordo con gli Enti preposti.

Dal punto di vista della mobilità la finalità di questo progetto innovativo è quello di velocizzare le connessioni fra punti strategici della intermodalità, intercettando esigenze di spostamento di un segmento della popolazione con particolare riferimento al mondo business a cui si unisce un possibile sviluppo sul fronte sanitario e delle emergenze. “Questi servizi introdurranno una nuova dimensione della mobilità aerea – ha commentato l’assessora alla Mobilità, Arianna Censi – offrendo un’alternativa alla mobilità terrestre e promuovendo l’innovazione e la transizione verso sistemi più sostenibili. A questo si aggiunge un impulso e investimenti in tecnologia lombarda che potranno anche rendere la nostra città attrattiva per altre imprese, in concorrenza con altre città europee, come Londra e Parigi, che si stanno già impegnando in progetti simili”.

Mobilità: depositata alla Camera pdl per città a 30 km all’ora

Mobilità: depositata alla Camera pdl per città a 30 km all’oraMilano, 26 lug. (askanews) – Si chiama “Norme per lo sviluppo delle Città 30 e l’aumento della sicurezza stradale nei centri abitati” il disegno di legge promosso dalle associazioni Legambiente, Fiab, Salvaiciclisti, Kyoto Club, Amodo, Clean Cities Campaign, Asvis, Fondazione Michele Scarponi: il testo, redatto dall’esperto legale Andrea Colombo, è stato adottato da alcuni parlamentari e depositato alla Camera dei deputati come proposta di legge dai gruppi di Pd, Avs, Azione-IV prefiggendosi l’obiettivo di offrire una cornice quadro nazionale per le città e i centri abitati con il fine ultimo di aumentare la sicurezza stradale. La legge firmata dai deputati Roberto Morassut (primo firmatario della Pdl), Francesca Ghirra, Giulia Pastorella, Anthony Barbagallo, Valentina Ghio, Filiberto Zaratti, Angelo Bonelli, Ouidad Bakkali, Andrea Casu e altri propone in un corpus di 18 articoli una visione organica di Città 30, non solo come abbassamento del limite di velocità, ma anche come ridisegno delle strade urbane, maggiori controlli ed educazione.

Il testo recepisce tre delle norme europee più avanzate: quella spagnola, sulla riduzione diffusa della velocità a 30 km/h in tutti i centri urbani, quella inglese sulla gerarchia delle responsabilità degli utenti della strada in proporzione alla potenzialità di indurre un danno agli altri, e quella francese sulla promozione di una cultura della mobilità sostenibile negli spot tv. Il cuore della legge è l’inversione fra regola ed eccezione nei limiti di velocità urbani rispetto al codice della strada attuale: al posto dei 50 km/h validi in generale eccetto le “zone 30”, la norma in città diventano i 30 km/h, eccetto solo gli assi classificati dai Comuni come di scorrimento veloce, con almeno due corsie per senso, mantenuti a 50 km/h. La legge indica anche risorse, strumenti e semplificazioni per adeguare le norme sulla viabilità e sull’infrastruttura stradale alla moderazione del traffico e della velocità, al rafforzamento dei controlli, all’aumento del rispetto delle regole di comportamento sulla strada e alla diffusione di campagne di educazione, informazione e comunicazione rivolte alla cittadinanza e a tutti gli utenti. “La proposta di città30 non è solo il modo più efficace di ridurre i morti in strada, ma anche una straordinaria occasione di rigenerazione urbana, come dimostra anche la città di Bologna, il primo grande centro italiano che si è mosso concretamente in questa direzione. Per moderare la velocità è infatti necessario modificare lo spazio stradale in maniera infrastrutturale, realizzando riprogettazioni delle aree pubbliche che rendano immediatamente riconoscibile la città 30 e che cambino in maniera sostanziale l’uso della città e le abitudini di mobilità, creando un contesto urbano dove convenga vivere. – dichiarano le associazioni promotrici della campagna Citta30subito – Le città 30, attraverso la moderazione della velocità e la condivisione di strade e spazi pubblici in modo sicuro, offrono una soluzione sistemica a diversi ordini di problemi che affliggono le nostre città, come la circolazione urbana, la crisi climatica, lo spazio pubblico e la violenza stradale. Grazie a questa pratica innovativa, sarà possibile fornire risposte alle stragi che ogni giorno si consumano nelle nostre strade attraverso la prevenzione e la rivoluzione del paradigma della mobilità urbana, come insegna da tempo l’esempio positivo delle città europee che già l’hanno introdotta, dando attuazione al Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030 approvato la scorsa legislatura che identifica la sicurezza stradale come un prerequisito per garantire una vita sana, promuovere il benessere e rendere le città inclusive, sicure, resilienti e sostenibili. Al contrario della proposta del Ministro Salvini, che colpisce solo gli abusi alla guida e si accanisce contro la mobilità sostenibile, le città 30 km/h possono svolgere efficacemente la funzione di colmare un imperdonabile ritardo tutto italiano che costa ogni giorno vite umane”.

  • 1
  • 2