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Startup, DoctorApp raccoglie mezzo milione in crowdfunding

Startup, DoctorApp raccoglie mezzo milione in crowdfundingRoma, 18 nov. (askanews) – DoctorApp, la PMI nata nel 2018 come app per la prenotazione di visite mediche, annuncia la chiusura della sua seconda campagna di equity crowdfunding su CrowdFundMe, superando il traguardo massimo prefissato di 500.000 euro. Il successo della raccolta conferma la fiducia degli investitori nel team guidato dal CEO e fondatore Alessandro Giraudo.


Era partita benissimo questa campagna, con oltre 150.000 euro raccolti già a poche ore dal lancio ed è finita ancora meglio. Il successo è stato confermato dall’adesione sia da parte di nuovi investitori che di coloro che avevano partecipato al primo round, avvenuto nel 2021. Ricordiamo che DoctorApp aveva già raccolto 350.000 euro durante la prima campagna di crowdfunding, seguiti da altri 600.000 euro di finanziamento, di cui 400.000 euro provenienti dal Fondo Apollion. “Siamo entusiasti del supporto ricevuto, soprattutto da chi ha deciso di investire nuovamente in DoctorApp. In realtà le richieste di investimento sono state superiori a 500mila euro raccolti, ma abbiamo dovuto chiudere la campagna al raggiungimento dell’obiettivo prefissato. Questa grande iniezione di fiducia rafforza la determinazione nel proseguire il nostro percorso di crescita”, ha commentato Alessandro Giraudo, CEO e fondatore.


Fra i nuovi soci anche Weconstudio, storico partner tecnologico di DoctorApp che ha deciso di sostenere ulteriormente il progetto con un investimento di 50mila euro. Dal 2023, DoctorApp ha ampliato il proprio target, includendo anche medici specialisti, e oggi si posiziona come una delle realtà più innovative nel settore della sanità digitale. Come risposta all’evoluzione del mercato e ai cambiamenti nelle abitudini dei pazienti, la piattaforma si è evoluta non smettendo mai di crescere. Oggi DoctorApp non è solo un punto di riferimento per la gestione delle prenotazioni mediche, ma grazie agli oltre 400mila utenti attivi, la PMI di Cuneo è diventata anche un vero e proprio marketplace di servizi che sta aprendo nuove, interessanti linee di business. “Questa seconda campagna conferma la solidità del progetto e la capacità del team di rispondere alle esigenze del mercato. Il nostro obiettivo è continuare a sostenere DoctorApp nel suo percorso di crescita, portando innovazione e valore aggiunto al settore della sanità”, ha commentato Marco Rizzelli, General Manager di Seed Money e membro del consiglio di amministrazione di DoctorApp.

Divorzio online, innovazione nel diritto famiglia grazie a startup

Divorzio online, innovazione nel diritto famiglia grazie a startupRoma, 1 ott. (askanews) – Coniugi Tutelati è la prima startup italiana ad offrire un servizio digitale completo che consente di gestire tutte le fasi del divorzio e della separazione interamente online e da remoto, eliminando la necessità di incontri fisici tra coniugi e avvocati o di recarsi in tribunale. La piattaforma permette di ridurre significativamente costi, tempi e distanze, tipici delle procedure tradizionali, offrendo un servizio efficiente e conveniente. Grazie a tempi rapidi e tariffe accessibili. Coniugi Tutelati facilita il processo di negoziazione, riducendo il rischio di conflitti che potrebbero complicare l’accordo.


La piattaforma, nata durante il lockdown del 2020, ha registrato una crescita costante, raggiungendo la gestione di oltre 6000 pratiche in pochi anni. Questo successo ha permesso al team di maturare una notevole esperienza e raccogliere una preziosa banca dati, che ora sta guidando l’evoluzione della piattaforma, con il lancio di una serie di servizi innovativi. Tra i nuovi servizi in sviluppo, il cui rilascio sarà previsto nella primavera del 2025, ci sarà l’offerta del supporto psicologico a distanza specializzato per le coppie, con l’obiettivo di disinnescare la conflittualità tra le parti e facilitare la gestione della transizione che comporta una separazione, soprattutto quando ci sono figli minori coinvolti. In un contesto in cui le relazioni familiari sono spesso caratterizzate da tensioni emotive, la possibilità di ricevere assistenza psicologica in modo rapido e accessibile diventa una risorsa preziosa.


Luca Rallo, responsabile della comunicazione di Coniugi Tutelati, dichiara: “La separazione e il divorzio non riguardano solo questioni legali ma hanno un profondo impatto emotivo su tutte le persone coinvolte. La nostra esperienza ci ha permesso di comprendere profondamente le esigenze delle coppie in fase di separazione o divorzio e di analizzare meglio le conflittualità che si creano. Una delle nostre sfide maggiori è quella di contrastare la violenza psicologica in famiglia e proprio attraverso il servizio dello psicologo online, puntiamo a fornire un’assistenza continua che vada oltre la semplice risoluzione legale. La nostra piattaforma vuole essere uno strumento completo per garantire serenità e supporto in uno dei momenti più delicati della vita”. La consulenza psicologica a distanza permetterà di: gestire il conflitto: molti divorzi sono accompagnati da conflitti accesi, che possono essere alimentati da sentimenti di rabbia e risentimento. Lo psicologo lavora per aiutare le coppie a esprimere le loro emozioni in modo costruttivo, facilitando un dialogo più pacifico; promuovere la comunicazione: in una fase di rottura, la comunicazione tra i coniugi tende a deteriorarsi.


Lo psicologo può fornire strumenti per migliorare la comunicazione, insegnando tecniche di ascolto attivo e risoluzione dei problemi, che possono ridurre le tensioni. Anche dopo che la separazione legale è stata formalizzata, possono emergere nuovi conflitti e una delle aree più delicate del processo di separazione è sicuramente la gestione dei figli. In questo caso lo psicologo online potrà essere di grande aiuto nel: supportare i genitori nel mantenimento di un ambiente sereno per i figli, aiutandoli a proteggere i minori dagli effetti negativi della separazione. I bambini possono essere particolarmente vulnerabili durante la fase di rottura, e uno psicologo può assistere i genitori nel comunicare in modo adeguato con i figli, spiegando loro i cambiamenti che stanno avvenendo; aiutare a strutturare un piano genitoriale che consideri le necessità emotive dei bambini, contribuendo a trovare accordi pratici sulle visite e la custodia e per la gestione del tempo dei figli, rendendo la cooperazione tra i genitori più fluida e meno conflittuale. “Lo psicologo online potrà intervenire in diversi momenti del processo di separazione, aiutando gli ex coniugi a comprendere meglio i cambiamenti nelle loro vite e ad affrontare con maggiore serenità situazioni delicate. Questo servizio vuole prevenire anche conflitti futuri, fornendo alla coppia degli strumenti per tutte le decisioni in maniera ufficiale e condivisa”, dichiara ancora Luca Rallo.


Tra le novità che verranno introdotte ci sarà anche la possibilità di scaricare delle video lezioni di contenuti brevi e mirati, in cui esperti forniranno consigli specifici su come gestire alcune problematiche tipiche nel rapporto tra genitori e figli che stanno vivendo la complessa fase di separazione. Una sorta di “pillola formativa” che offrirà alle coppie una risorsa importante per affrontare i cambiamenti relazionali con maggiore consapevolezza e meno stress. L’introduzione poi dell’intelligenza artificiale (AI), obiettivo che la startup prevede di realizzare per l’estate del prossimo anno, rappresenterà un ulteriore passo avanti nell’efficienza della piattaforma. Grazie all’AI, molte delle fasi burocratiche e amministrative del processo saranno automatizzate, consentendo di accelerare i tempi di negoziazione e di ridurre i costi associati alle consulenze legali tradizionali. Attraverso l’AI sarà possibile analizzare in breve tempo la ricca banca dati collezionata da Coniugi Tutelati durante questi anni, che contiene migliaia di pratiche gestite, ognuna con le proprie particolarità, dalle questioni legali alla divisione dei beni, fino alla gestione della custodia dei figli. L’AI utilizzerà queste informazioni per identificare modelli ricorrenti e comportamenti tipici che hanno portato alla risoluzione positiva di casi simili. Questo consentirà di elaborare proposte di accordo automatizzate, ottimizzate sulla base di esperienze passate e suggerire ai coniugi soluzioni che tengono conto delle complessità delle loro situazioni specifiche. Nonostante l’alta automazione, il ruolo dell’esperto umano rimarrà comunque fondamentale. Le soluzioni proposte dall’algoritmo continueranno ad essere validate e personalizzate da professionisti del settore, che garantiranno un approccio empatico e adeguato ai bisogni delle famiglie coinvolte. In questo modo, l’elemento tecnologico e umano si integrano, offrendo un servizio più completo e adattabile alle diverse esigenze di ogni coppia. “Siamo convinti che l”intelligenza artificiale applicata al divorzio online aprirà nuove frontiere nel campo del diritto di famiglia, soprattutto per la sua capacità di ridurre i costi, accorciare i tempi e rendere i processi di negoziazione più equi e imparziali. Ma siamo altrettanto convinti che, la componente tecnologica non sostituirà l’intervento umano: gli utenti che si avvalleranno di Coniugi Tutelati saranno sempre supportati da esperti legali e mediatori familiari, che garantiranno un approccio empatico e personalizzato, particolarmente importante in casi complessi o emotivamente delicati quali quelli di una separazione”, ha concluso Luca Rallo.

Futuro e innovazione, torna la Rome Future Week

Futuro e innovazione, torna la Rome Future WeekRoma, 13 ago. (askanews) – Roma si prepara ad accogliere una grande kermesse fatta di conferenze, talk, mostre, workshop dove il tema portante sarà: immaginare il futuro insieme alla community di innovatori che ne prenderanno parte.


Aziende, professionisti, università, enti e organizzazioni. Saranno centinaia gli eventi in calendario dal 16 al 22 settembre in una serie di location diffuse nella città – scoprire cosa aspettarci dal futuro in molti settori: dalla tecnologia alla mobilità, dall’economia alla cultura, dalla ricerca alle smart city. Dopo una prima edizione di ampio respiro e grande successo di pubblico, torna, quindi, la Rome Future Week, iniziativa ideata da Michele Franzese e SCAI Comunicazione, con l’alto patrocinio del Parlamento Europeo e fortemente voluta dall’Assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale, Monica Lucarelli, con l’obiettivo di scrivere la parola “futuro” sul libro ideale della capitale. Roma, città eterna e millenaria, ma che conserva il suo tratto visionario, dove l’innovazione di Rome Future Week trova la sua collocazione ideale.


Tra i molti appuntamenti che arricchiranno la “settimana futuristica” di Roma, un risalto particolare sarà dato al mondo della cultura, della creatività e dell’innovazione, al servizio del sociale. Non mancherà poi un focus dedicato alla tecnologia, uno dei temi portanti dei nostri giorni, con incontri dedicati alla comunicazione e ai new media. E ancora, dibattiti su ricerca, salute, benessere, innovazione finanziaria, senza tralasciare le tecnologie che stanno cambiando di continuo la nostra epoca, con un impatto sul futuro ancora tutto da decifrare: Intelligenza Artificiale, Metaverso e Blockchain. Un’attenzione particolare sarà poi rivolta al pubblico: tutti gli appuntamenti sono pensati per consentire un confronto costante tra relatori e partecipanti, in modo da coinvolgere tutte le generazioni: bambini, giovani e professionisti. Gli eventi inizieranno dalla mattina, ma sono in programma anche 7 eventi serali a partire dalle 20:00.


Tante le location, diverse per area geografica e specializzazione, tra cui il Consorzio Elis/Consel, la European School of Economics e la Case delle Tecnologie Emergenti, e ancora luoghi iconici come Cinecittà World, Casale dei Cedrati, Castelletto di Torre Angela e molte altre che ospiteranno diversi eventi in differenti giorni della settimana. “Lavorare insieme è fondamentale per costruire il futuro della nostra città. Chi, come me, rappresenta un’istituzione, ha il dovere di trasformare idee innovative e intelligenti in realtà concrete. Questo è esattamente ciò che stiamo facendo con la Rome Future Week. I risultati dello scorso anno sono stati straordinari e dimostrano che Roma ha tutte le carte in regola per essere la capitale dell’innovazione e del futuro. La Rome Future Week rappresenta un’opportunità unica per mostrare il potenziale della città e per coinvolgere tutti in un progetto di crescita collettiva. Ho sostenuto il festival sin dal suo esordio, vedendo crescere eventi diffusi su tutto il territorio e riscontrando una partecipazione e una vitalità eccezionali. La Rome Future Week è una testimonianza di ciò che possiamo ottenere quando si collabora con passione e visione”, ha dichiarato l’Assessora alle Attività Produttive e Pari Opportunità Monica Lucarelli.


Tra le iniziative dedicate alla formazione da segnalare per i giovani dai 18 ai 30 anni, un’esperienza unica promossa da Rome Future Week, in collaborazione con Ford, future mobility sponsor dell’evento. L’obiettivo è di fare interagire oltre 200 ragazze e ragazzi, pronti a mettersi in gioco e vivere come Future Explorer, tra workshop, round table, hackathon, laboratori creativi e meet-up informali, per un totale di 15 ore di eventi innovativi. “Siamo molto felici di partecipare e sostenere Rome Future Week. Roma è la nostra casa e poterci raccontare attraverso questo incredibile evento diffuso è una grande opportunità. Come Ford, crediamo che la mobilità possa coniugare tecnologia e sostenibilità per offrire un’esperienza di guida che diverta e allo stesso tempo rispetti l’ambiente. Saremo presenti con Ford Explorer, un SUV che ha ribaltato il concetto di esplorazione, completando un test drive incredibile con un giro del mondo interamente in elettrico, dove non sono mancate le sfide. Ci auguriamo possa essere d’ispirazione per i giovani e le giovani Future Explorer che parteciperanno alla Rome Future Week”, ha dichiarato Sabina Grixoni direttrice comunicazione e relazioni esterne di Ford Italia. Quest’anno poi è entrato in squadra anche ROAD – Rome Advanced District, una rete di imprese formata da Eni, Acea, Autostrade per l’Italia, Bridgestone, Cisco e Gruppo FS che all’interno del progetto operano in sinergia, con una serie di appuntamenti che si svolgeranno nell’area del Gazometro, la zona industriale di Roma nel quadrante Ostiense. ROAD, si pone l’obiettivo di sviluppare, promuovere e accelerare progetti di innovazione, ricerca scientifica, industriale e tecnologica, ma anche sviluppare startup e PMI innovative. “Abbiamo ideato Rome Future Week con l’obiettivo di lasciare il segno, sin dalla sua prima edizione. Desideriamo che le persone si connettano con il futuro e tra di loro, che scambino idee ed informazioni per contribuire a migliorare la società in cui viviamo”, dichiara Michele Franzese, ideatore dell’evento, “siamo dei connettori e colleghiamo non solo le varie anime della città di Roma, ma anche sensibilità, conoscenze e la voglia di futuro di ciascuno di noi”. Se è vero che Rome Future Week è proiettata ad immaginare il futuro, l’impegno della manifestazione è anche rivolto al presente, con un’attenzione particolare a quelle situazioni critiche in cui le persone sono in condizioni di disagio alimentare. Per questo, in questa edizione, l’organizzazione ha voluto offrire non solo un messaggio di solidarietà, ma un vero impegno concreto verso tutte quelle persone che hanno difficoltà anche a trovare un pasto quotidiano. Saranno oltre 30.000 i pasti che Rome Future Week, insieme al Progetto Impatto Positivo ed alla società Recuperiamo, donerà ai principali enti caritatevoli, tra cui la Caritas, che ogni giorno sul territorio sono al fianco delle persone più fragili.

Startup World Cup Sbarca a Palermo

Startup World Cup Sbarca a PalermoRoma, 15 lug. (askanews) – “Sono tanti gli eventi a tema startup che si svolgono nel nostro Paese, eppure, chi ha un minimo di esperienza di ecosistemi evoluti, si rende conto che esistono circuiti molto differenti in cui correre e, purtroppo, in Italia non siamo certo fra i più performanti”. A raccontarlo è Francesco Cracolici, 30 anni appena compiuti, imprenditore e fondatore di Nomadic Minds, azienda nata per supportare gli ecosistemi tecnologici emergenti nella crescita delle loro startup e nella raccolta di capitali locali e internazionali.


Da 10 anni in giro per il mondo Da 10 anni, Francesco gira il mondo impegnato nello sviluppo degli emerging market, ovvero quelle aree che rappresentano una grande opportunità per gli investitori perché terreno fertile per la creazione di nuove imprese che spesso ricalcano modelli occidentali giù validati e di cui si conoscono le potenzialità. Dopo aver gestito tre programmi di accelerazione su tre continenti e aver costruito un importante portfolio di partecipazioni dall’Etiopia al Brasile e coinvestimenti con figure di rilievo come Justin Mateen, fondatore di Tinder, e Peter Thiel di PayPal, Francesco si è impegnato per realizzare un suo grande sogno. Insieme ad altri professionisti quali Monica Guizzardi, madrina dell’ecosistema startup siciliano, Federica Pasini esperta di community building per l’innovazione e Danilo Mazzara, Ceo di SkillforEquity, ha deciso di portare in Italia e precisamente nella sua Palermo, l’evento più importante al mondo dedicato all’universo startup: lo Startup World Cup. L’evento, che connette ecosistemi di innovazione a livello globale, è organizzato da Pegasus Tech Venture, società di venture capital con sede in Silicon Valley che fornisce capitale intellettuale e finanziario a startup tecnologiche emergenti in tutto il mondo e mette in palio, per la finale della Startup World Cup, un premio di 1 milione di dollari?. La Mediterranean Startup World Cup La tappa italiana dell’evento: la Mediterranean Startup World Cup avrà luogo a Palermo il prossimo 11 ottobre e metterà in competizione 66 startup provenienti da 22 Paesi del Mediterraneo. “L’Italia, la Sicilia e Palermo sono il centro del Mediterraneo e in questa occasione lo saranno anche per chi fa innovazione. I founder avranno la possibilità di presentare il proprio progetto a una platea di oltre 30 investitori internazionali selezionati con un portfolio a disposizione di circa 2,3 miliardi di dollari. L’evento è una tappa regionale della Startup World Cup, ha valore di semifinale e la startup vincitrice della tappa siciliana, parteciperà di diritto alla finale Startup World Cup che si svolgerà a San Francisco per concorrere al premio da 1 milione di dollari». Ha spiegato Danilo Mazzara. All’evento parteciperanno 4 Big Fund americani (Pegasus Tech Venture, Better Tomorrow Ventures, Gainangels e Coelius Capital) che avranno la possibilità di valutare le startup in competizione. La Mediterranean Startup World Cup sarà una giornata di networking, pitch delle startup e interventi di alcuni dei più affermati investitori e imprenditori della Silicon Valley.


L’evento ai Cantieri Culturali alla Zisa La Mediterranean Startup World Cup avrà luogo ai Cantieri Culturali alla Zisa, una location dal valore altissimo per la città di Palermo ma anche per la Regione stessa che mira a creare proprio qui un Polo Unico per l’Innovazione, un ecosistema capace di mettere in rete i principali operatori del settore, in partenariato con il mondo pubblico. “È importante sottolineare che questo evento non è una fiera, ma una importante giornata di confronto. Per questo motivo, l’accesso è solo su invito perché crediamo che sia le startup, sia gli investitori e gli addetti ai lavori presenti all’evento abbiano bisogno della massima concentrazione per poter esprimere al meglio le proprie potenzialità”, ha spiegato Monica Guizzardi.


“Quello che vogliamo realizzare in Italia è una tappa stabile e riconosciuta della Startup World Cup. Un evento che rappresenti l’inizio di una grande opportunità con respiro internazionale per l’ecosistema italiano”, ha concluso Federica Pasini.

Coniugi tutelati, la prima startup per separazioni e divorzi online

Coniugi tutelati, la prima startup per separazioni e divorzi onlineRoma, 15 lug. (askanews) – Coniugi Tutelati è la prima startup italiana che offre un servizio digitale in grado di gestire ogni fase del processo di divorzio e separazione interamente online e da remoto, eliminando la necessità di coniugi e avvocati di recarsi in tribunale o incontrarsi di persona.


La piattaforma riduce drasticamente costi, tempi e distanze, associati alle procedure tradizionali, offrendo un vantaggio competitivo: i clienti possono ottimizzare i loro sforzi, usufruendo di un servizio a basso costo e dai tempi rapidi, diminuendo le discussioni che potrebbero compromettere la negoziazione. Nata nel 2020, in pieno lockdown, come risposta alle restrizioni di movimento e alla chiusura temporanea dei tribunali, quando divenne cruciale poter accedere ai servizi legali online per continuare a gestire separazioni e divorzi senza ritardi, la start up ha avuto nel tempo un impatto significativo nel campo del diritto di famiglia, contribuendo a semplificare il complesso iter burocratico e legale che le coppie devono affrontare durante una separazione o un divorzio.


La piattaforma sviluppata da un team interdisciplinare di esperti legali e tecnologici, rappresenta un passo avanti significativo nella digitalizzazione dei servizi legali, rendendo il sistema più accessibile, efficiente e adatto alle esigenze della società contemporanea. Tra le caratteristiche chiave ci sono la documentazione automatizzata: il servizio offre la possibilità di compilare, attraverso l’accesso ad un link, i documenti necessari per la separazione o il divorzio, risparmiando tempo e riducendo la possibilità di errori; l’assistenza legale remota: gli utenti possono ottenere consulenza legale da avvocati qualificati attraverso la piattaforma stessa, la videoconferenza registrata: l’uso di strumenti digitali in sostituzione dell’udienza elimina la necessità di incontri fisici e riduce i tempi e i costi associati.


Nel corso di questi anni la start up ha riscosso un grande successo in Italia, con oltre 6.000 utenti che hanno utilizzato la piattaforma. Oggi, Coniugi Tutelati è al primo posto nelle ricerche su Google e ha oltre 350 recensioni positive su Trustpilot, con un punteggio di 5.0 – Eccellente. “Gli italiani solo dopo il Covid hanno iniziato a fidarsi dei servizi telematici. Il nostro paese è ancora indietro rispetto al panorama europeo nel processo di digitalizzazione, ma nel diritto di famiglia ci siamo distinti con una formula che permette ai coniugi di ottenere in modo semplice e immediato tutte le informazioni necessarie per affrontare una separazione o un divorzio, garantendo un servizio conveniente che consente di separarsi o divorziare a distanza anche se presenti figli minori o maggiorenni non economicamente autosufficienti” – spiega Luca Rallo, responsabile della Comunicazione di Coniugi Tutelati.


Un dato curioso ma indicativo degli innegabili vantaggi della piattaforma è che circa il 10% degli utenti sono italiani residenti all’estero che per mancanza di tempo e, specialmente, per evitare i costi elevati degli spostamenti aerei, si affidano al servizio di Coniugi Tutelati riuscendo a separarsi o divorziare in poche settimane senza dover comparire in Tribunale. “Un esempio che ricordo con piacere è quello di una coppia che aveva avviato la separazione in Italia, nel frattempo la moglie si era trasferita in Australia con due figli minori, mentre il marito si era spostato in Brasile. Per cinque anni hanno cercato di avviare la procedura di divorzio senza successo a causa delle distanze. Ci hanno contattato a maggio del 2023 e alla fine dello stesso mese hanno ottenuto il divorzio con la relativa trascrizione presso il comune dove si erano sposati. Dopo il primo momento di incredulità, ci hanno lasciato una delle più belle recensioni che abbiamo mai ricevuto” – continua Luca Rallo. Il progetto Coniugi Tutelati intende evolversi e sta sviluppando una nuova piattaforma che permetterà ai coniugi di usufruire di altri servizi “post separazione o divorzio”, come lo psicologo specializzato in terapia di coppia, la mediazione online, che permetterà ai coniugi di dirimere eventuali liti post separazione o divorzio con un professionista, e l’app Piano Genitoriale che aiuterà i coniugi a gestire i giorni di spettanza dei figli minori, accordandosi anche sulle spese anticipate. La nuova piattaforma, grazie all’Intelligenza Artificiale, offrirà un servizio ancora più completo, automatizzando la gestione delle pratiche e riducendo ulteriormente i tempi di preparazione degli atti. Tale implementazione sarà comunque supportata da esperti, garantendo quel “fattore umano”, componente essenziale per gestire le pratiche di diritto di famiglia. “La nostra esperienza in questi anni ci ha permesso di approfondire e conoscere le esigenze dei coniugi intenti a separarsi o a divorziare. Stiamo quindi sviluppando una serie di servizi aggiuntivi che, sempre a distanza, seguiranno i coniugi in tutte le fasi successive. Partendo dal supporto terapeutico mediante uno psicologo specializzato in terapia di coppia che aiuterà i coniugi a riappacificarsi o a gestire cambiamenti delicati nelle proprie vite, specialmente in presenza di figli minori. Un altro servizio sarà il Piano Genitoriale, una piattaforma che permetterà ai coniugi di gestire volta per volta gli impegni con i propri figli, come i giorni di spettanza e le attività sportive. In questo modo gli accordi saranno chiaramente registrati all’interno della piattaforma. Infine, la mediazione familiare online aiuterà i coniugi che intendono avviare una procedura consensuale, ma non hanno ancora trovato un accordo, supportandoli con una figura terza che li aiuterà a raggiungere un’intesa basata sui documenti presentati. La mediazione online potrà essere utilizzata anche dai genitori che, usufruendo della piattaforma Piano Genitoriale, necessitano di una figura imparziale per risolvere eventuali controversie”, conclude Luca Rallo.

Overfunding per Vipresent, startup che invia a fan messaggi dei Vip

Overfunding per Vipresent, startup che invia a fan messaggi dei VipRoma, 15 mag. (askanews) – Cosa c’è di più appagante, per un fan, se non ricevere un messaggio di auguri direttamente dal proprio idolo? È questa la domanda che ronzava nella mente di Dario Perdichizzi e Andrea Curci, quando l’idea di creare una piattaforma italiana che mettesse in contatto diretto Vip e ammiratori comincia a prendere piede nella loro mente. “Abbiamo fondato Vipresent nel 2020. Lo scopo era permettere ai fan di acquistare un video messaggio personalizzato registrato da un personaggio famoso oppure partecipare addirittura a una videochiamata in diretta. Siamo partiti con a bordo solo 7 vip, ma ci avevamo visto giusto”. A raccontarlo è Dario Perdichizzi, Ceo di Vipresent, imprenditore con più di 15 anni di esperienza maturata in lanci di startup e in aziende strutturate.


Come funziona la piattaforma Il funzionamento di Vipresent è semplice e intuitivo. Basta collegarsi al sito Vipresent.it e selezionare un personaggio fra quelli in homepage oppure scegliere all’interno delle categorie proposte: sportivi, personaggi tv, star internazionali, attori, tiktokers, ecc. Una volta scelto il personaggio, si può acquistare un video messaggio personalizzato inserendo le indicazioni da dare al vip o prenotare una videochiamata a prezzi che partono dai 20 euro. Il messaggio viene registrato dal proprio beniamino e reso disponibile da scaricare direttamente dalla piattaforma, attraverso un’area personale dedicata. Un modo originale per augurare buon compleanno o rendere indimenticabile qualunque altra ricorrenza. Fra i vip presenti sulla piattaforma: Valeria Marini, Manuela Arcuri, il colonnello Mario Giuliacci, ma anche Costantino Vitaliano, Antonio Razzi, Giorgio Mastrota, Totò Schillaci oltre a tanti influencer e star dei social, amati soprattutto dai più giovani. I numeri di Vipresent Partita con fondi propri e in maniera assolutamente “lean” o snella, come insegnano i migliori esperti di startup della Silicon Valley, in poco più di due anni, Vipresent è cresciuta consolidando la propria posizione nel mercato italiano. Oggi, Vipresent vanta un network di celebrità, manager e agenzie del settore, superando i 450 talent iscritti, provenienti da diverse realtà come il mondo dello spettacolo, musica, sport e social network. “Abbiamo partnership attive con 3 agenzie e 12 manager che gestiscono artisti. Abbiamo introdotto una gamma di servizi extra che contribuiscono ad aumentare la marginalità (il 60% degli ordini include almeno un servizio extra). Inoltre, dal 2022 è attiva una nuova linea di business B2B, che consente anche a piccole e medie imprese di accedere ai servizi pubblicitari offerti dalle celebrità”, spiega Perdichizzi. Dopo il periodo 2020/2021 in cui Vipresent ha operato con risorse limitate e in autofinanziamento, ad Aprile 2022 la startup ha concluso il primo seed round che le ha permesso di aumentare gli investimenti e concludere il 2022 con +359% di fatturato rispetto al 2021. Nel 2023 lo sforzo è stato concentrato sul rinnovamento e miglioramento della piattaforma, al fine di assicurarne la scalabilità, puntando commercialmente a consolidare i risultati del 2022.


La campagna di crowdfunding Il 2024 è un anno molto importante per Vipresent. La startup ha appena avviato una raccolta di equity crowdfunding su Mamacrowd per crescere in maniera esponenziale e trasformarsi in un player dal respiro internazionale. La campagna è stata subito un successo superando in sole 48 ore l’obiettivo minimo di raccolta di 80mila euro. Si corre ora verso il tetto massimo di mezzo milione. Fra gli investitori anche Manuela Arcuri che ha deciso di puntare sul progetto attraverso la sua società. «Lavoro già da tempo con Vipresent e ho potuto constatare di persona la professionalità del team e la bontà del servizio. Credo molto in questa startup e nel lavoro di Dario, Andrea e degli altri professionisti coinvolti. Diventare socia è una conseguenza di tutto questo”, ha dichiarato l’attrice. Oggi il pubblico chiede sempre più contenuti personalizzati e fatti su misura, ed è per questo che i social e le piattaforme in grado di creare un rapporto esclusivo tra performer e fan sono letteralmente esplose. “Siamo onorati di questo risultato”, ha commentato Dario Perdichizzi. “Gli investitori più attenti hanno subito capito che sostenere Vipresent vuol dire entrare in un mercato in grande espansione a bordo di una startup che in poco tempo ha rivoluzionato il settore affermandosi come leader indiscusso. Nel 2023, il mercato Entertainment & Media italiano valeva 37.7 miliardi di euro. Nel 2027, la previsione è di 42.1 miliardi di euro. Il nostro obiettivo per il 2028 è avere più di 5.000 vip iscritti in piattaforma e consegnare più di 100.000 video messaggi personalizzati”.

Innovazione, ruolo Associazioni di Categoria e Corpi intermedi

Innovazione, ruolo Associazioni di Categoria e Corpi intermediRoma, 10 apr. (askanews) – L’innovazione è una delle principali sfide, anche sociali, del nostro Paese e implica una rete complessa di attori, non limitandosi solo agli imprenditori ma coinvolgendo le associazioni di categoria che li rappresentano e, soprattutto il mondo consulenziale, dei servizi a valore aggiunto e del terziario avanzato in generale. Sarebbe auspicabile un’azione integrata tra più istituzioni, a partire dai corpi intermedi che, in sinergia con il terziario avanzato, dovrebbero distaccarsi dal ruolo novecentesco di sola rappresentanza per ricoprire una funzione diversa, quella di “distributori di conoscenza” e nuovi metodi d’innovazione.


Partire dalle associazioni di categoria, soprattutto quelle che rappresentano un mercato che abbiamo definito “OFF” (di imprese “solo prodotto”, spesso improduttive e ai margini delle filiere), significherebbe attivare la base per un cambiamento culturale volto al miglioramento della produttività italiana, stagnante soprattutto in tali imprese, di cui, a salire nelle filiere, ne beneficerebbero anche tutte le aziende ON ed esportatrici, nonché tutto il mercato del lavoro. I dati Istat sottolineano la necessità di un intervento immediato per le mPMI, soprattutto commodity e a basso valore aggiunto, evidenziando una stretta correlazione tra produttività e innovazione; quest’ultima è riconosciuta come elemento chiave per il progresso economico, da qui la necessità di renderla accessibile a tutti. Il problema delle piccole aziende, oggi, è infatti la difficoltà di creare valore aggiunto senza il quale non è possibile migliorare la produttività e figuriamoci parlare di innovazione e, successivamente, di posti e qualità del lavoro.


La soluzione (di partenza) è quindi rendere l’innovazione alla portata di tutti, facilitando l’incontro tra il piccolo imprenditore che ha merito, e consulenti, operatori e aziende di servizi e tecnologia che hanno il metodo (e il know how/who) per creare valore aggiunto, a costi accessibili sia economici ma anche di effort ed emotivi, fattori, questi ultimi, sottovalutati. Per questo, la collaborazione tra le due rappresentanze sarebbe auspicabile: da un parte, le associazioni di categoria in rappresentanza degli imprenditori; dall’altra, il mondo consulenziale e dei servizi a valore aggiunto, uniti da un modello di sviluppo e approccio all’innovazione specifico per le mPMI. Tuttavia, la consulenza e i servizi VAS/KIBS sono ancora fortemente distanti dalle micro e piccole imprese: il problema è di mancanza di un’offerta adeguata e vicina a queste realtà; il modello qui di seguito proposto si pone l’obiettivo di colmare questo gap attraverso la nuova offerta di approccio consulenziale della Community di “Consulente Paziente” e la piattaforma di matching e avvio attività di innovazione “Il Raccomandato”, che ne facilita invece l’incontro con gli imprenditori e ne offre un immediato percorso per facilitare l’innovazione.


“Le grandi società di consulenza a livello mondiale, combinando tecnologia e capitali, aiutano le grandi aziende ad innovarsi e a massimizzare i profitti. E chi aiuta invece le piccole imprese? – afferma Marco Travaglini, fondatore di Mama Industry, Consulente Paziente e Il Raccomandato – Un progetto proposto da consulenze tradizionali a mPMI potrebbe riscontrare alcuni limiti. Potrebbe costare troppo sia economicamente che dal punto di vista operativo (tempo e rapporti); potrebbe essere incomprensibile perché troppo tecnico (soprattutto in fase iniziale); potrebbe spaventare, soprattutto se presuppone un’innovazione radicale che stravolge il modello di lavoro in breve termine. Tutte queste problematiche non permettono al progetto di innovazione di essere capito e di essere messo a terra. Allora in che modo agire? Promuovendo un cambiamento graduale e paziente, a step, proponendo un’innovazione incrementale che non spaventi e generi fiducia passo dopo passo, il primo dei quali è necessariamente un approccio all’innovazione (o la trasformazione) stessa a basso costo economico, emotivo e di effort”. Il modello di Mama Industry propone quindi un cambiamento radicale del settore consulenziale attraverso la facilitazione del percorso d’innovazione, democratizzando servizi ad alto valore aggiunto, come la consulenza di sviluppo che diventa quindi un bene comune, accessibile in modo semplice, veloce e conveniente. Il modello, proposto e sintetizzato nel suo approccio operativo in un manuale cartaceo (il “Modello delle 5C”, uno strumento pratico e di supporto alle mPMI nella progettazione di idee e innovazione), è stato spedito a tutti i Presidenti e Direttori delle Associazioni di Categoria regionali e provinciali, perché sicuramente in linea con il loro impegno a favore dello sviluppo degli imprenditori nella loro sfida al cambiamento, nel combattere l’improduttività attraverso l’innovazione, avvalorando il loro ruolo cruciale e auspicando una collaborazione attiva nell’intermediazione e diffusione di know-how.


“Secondo l’ultimo Rapporto annuale Istat del 2023, i processi di sviluppo e innovazione nel triennio 2020-2022 sono in diminuzione – continua Marco Travaglini – Le micro e piccole imprese che hanno modernizzato la propria area di attività sono poco meno di una su tre (26,9%), mentre solo una su dieci ha diversificato le attività attraverso la creazione di nuove attività (10,1%). Solo l’8,8% delle imprese ha sperimentato processi di cambiamento più complessi, di cui solo il 5,5% ha adottato trasformazioni innovative nel business aziendale. Le medie e grandi imprese hanno introdotto processi di sviluppo in misura notevolmente maggiore rispetto alle piccole: il 65,7% delle imprese con almeno 250 addetti, rispetto al 27,9% di quelle con 3-9 addetti. Questi dati evidenziano un basso investimento in diffusione dell’innovazione in Italia, soprattutto nelle micro e piccole aziende, dove la necessità di una nuova mentalità e cultura d’impresa è cruciale, spostando soprattutto l’attenzione dal prodotto al processo/modello di lavoro e business. Per promuovere questa trasformazione, è essenziale un sistema di contaminazione capillare e pervasivo che favorisca la diffusione e l’accessibilità di metodi, strumenti e competenze. L’integrazione del terziario avanzato con il mondo produttivo diventa fondamentale, soprattutto in periodi di incertezza come quello attuale”. La condivisione di conoscenza è il primo passo: il know how (ma soprattutto il know who) della migliore consulenza e dei migliori servizi messo a disposizione di tutti. I rapporti umani e le connessioni diventano fondamentali così come la collaborazione con i corpi intermedi, affinché venga promosso il contatto tra mondo consulenziale/KIBS e imprenditoriale finora ostacolato dalla diffidenza, soprattutto legata agli ostacoli emotivi ed economici del primo incontro. “L’innovazione parte dalle persone, soprattutto in un Paese come il nostro fatto di un’economia delle relazioni (cit. A. Pietrini) – conclude Travaglini – Insieme alle varie associazioni del territorio, mossi dallo stesso impegno e passione, e soprattutto favorendo il sostegno agli imprenditori, confidiamo di contribuire al miglioramento dell’intero sistema economico italiano”.

Startup, Awentia stringe accordo con Terremerse

Startup, Awentia stringe accordo con TerremerseRoma, 4 apr. (askanews) – Quando parliamo di startup Deep Tech ci riferiamo ad aziende che sviluppano tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, robotica, biotecnologie, estrazione e interpretazione di dati, energie rinnovabili e molto altro. Queste società rappresentano di fatto la frontiera della ricerca e dello sviluppo tecnologico e grazie alle loro soluzioni sono in grado di infondere uno slancio enorme all’economia di un Paese. Eppure, diversamente da quanto accade in aree anche geograficamente vicine come la Germania o la Francia, in Italia si avverte un ritardo preoccupante nel settore.


“Questo ritardo può essere attribuito a vari fattori, tra cui un ecosistema di startup relativamente giovane, la scarsità di fondi di venture capital di grandi dimensioni, ma anche una mancanza di coraggio e cultura da parte degli investitori”, spiega Mauro Manfredi, Co-Founder e CEO di Awentia, startup Deep Tech che trasforma le immagini in dati strutturati di grandissimo valore per l’agricoltura e l’industria in generale. “Investire nelle startup Deep Tech in Italia non è solo una questione di sviluppo economico, ma anche un imperativo strategico per garantire competitività al Paese nella corsa globale all’innovazione”, sottolinea Federico Frontali, Founder & CTO di Awentia.


Eppure, spesso aziende di questo tipo fanno fatica a farsi conoscere e a risultare subito appetibili perché, a differenza delle startup tradizionali, che spesso si concentrano su modelli di business già testati o su miglioramenti incrementali, le startup Deep Tech sono spesso pioniere in nuovi campi della scienza e della tecnologia. Questo comporta cicli di sviluppo più lunghi, maggiori investimenti in R&S e un’elevata difficoltà nell’attrarre capitali a causa dell’alto rischio e della complessità tecnologica. Eppure, sono proprio aziende di questo tipo a offrire moltiplicatori importanti agli investitori e cambiamenti epocali all’economia. “Con Awentia sappiamo molto bene quanto sia complesso fare Deep Tech in Italia. Non è neanche semplice raccontare e spiegare quello che facciamo perché operiamo in un settore trasversale, ovvero quello della raccolta e organizzazione di dati strutturati che riguarda infinite aree di applicazione. Nonostante questo, l’azienda cresce, incontriamo investitori interessati e anche il mercato ci sta dimostrando che siamo sulla strada giusta”, continua Manfredi.


Un recente accordo con le aziende argentine Ava Fruit, Doña Paula e Bodega A16 ha permesso alla startup di Imola, di portare in America Latina la tecnologia Awentia Agritech per innovare un settore tradizionalmente ‘analogico’ come quello dell’agricoltura. “Attraverso l’AI e speciali dispositivi hardware, sviluppati internamente da Awentia e installabili sui veicoli agricoli usati normalmente nei campi, riusciamo a monitorare i filari di un vigneto tenendo sotto controllo la salute delle piante e rilevando in anticipo l’eventuale insorgenza di problematiche o malattie. Si tratta di una tecnologia che si adatta a una grande varietà di colture”, conclude Frontali. Proprio grazie alla grande versatilità di questa tecnologia, Awentia Agritech è stata adottata in Italia anche da Terremerse, importante cooperativa agricola composta da oltre 5.600 soci, per monitorare impianti di kiwi, melo e pomodoro. “Abbiamo fiducia in questa collaborazione – dichiara Gianfranco Pradolesi, Responsabile Ricerca e Sviluppo Terremerse – Crediamo che la tecnologia sia ormai un elemento indispensabile per essere competitivi e ottimizzare la nostra produzione. Con Awentia, siamo certi di poter fare un passo in avanti verso un monitoraggio delle colture automatico, oggettivo e sostenibile”.


Fra i riconoscimenti guadagnati da Awentia c’è inoltre lo sviluppo di una collaborazione con l’Università di Torino funzionale ad abilitare gli studenti nella realizzazione di soluzioni agritech su contesti reali. Per quanto complessa e avanguardistica, la tecnologia sviluppata da Awentia prevede applicazioni nei settori più disparati: in una linea di produzione, per rilevare in anticipo prodotti danneggiati o monitorare l’uso di materie prime, in agricoltura per individuare eventuali malattie delle piante, nell’industria petrolifera, all’Health e Telemedicina, Inventory Management e così via. In pratica, in ogni ambito in cui sia essenziale la riduzione degli sprechi, il miglioramento dell’efficienza e l’aumento della produttività.

Va in crowdfunding INEO, la PMI antifrode che sfrutta l’IA

Va in crowdfunding INEO, la PMI antifrode che sfrutta l’IARoma, 1 feb. (askanews) – Frodi digitali, furti di identità, intrusioni e altro ancora. Oggi più che mai, proteggersi sul web e tenere al sicuro i propri dati non è più un’opzione. Nel 2023 è stato registrato un aumento di attacchi sull’identità delle persone superiore del 22% rispetto al 2022 e questa è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno destinato a crescere in maniera esponenziale.

“Le ultime evoluzioni tecnologiche rendono sempre più difficile combattere i criminali del web dediti ad attività di questo tipo. Pensiamo ai deep fake (frodi con cui si assume l’identità di una persona) resi ormai quasi alla portata di tutti grazie ai nuovi strumenti di intelligenza artificiale in circolazione. Oggi è davvero semplice copiare il volto e la voce di qualcuno per impersonarlo digitalmente, ma per fortuna noi conosciamo queste problematiche da anni e da sempre produciamo soluzioni per arginarle”, racconta Salvatore Mafodda, Ceo e founder di INEO, Fintech company che offre soluzioni avanzate per l’onboarding e l’identificazione digitale della clientela in modo sicuro e veloce. Il recente scandalo relativo a una truffa imbastita clonando lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e sottraendo illecitamente i fondi destinati agli studenti, è finito su tutti i giornali grazie anche a un servizio di Report che ha portato alla ribalta il tema complesso dell’onboarding ovvero della verifica dell’identità di qualcuno prima di accedere a un determinato servizio. Ma questo è solo un piccolissimo esempio dei danni incalcolabili, imputabili ai furti di identitità e alle frodi in genere derivate da un errato riconoscimento delle persone. Ciò che è sotto gli occhi di tutti è quanto il coinvolgimento di esperti antifrode in operazioni di questo tipo sia ormai sempre più richiesto e indispensabile. “Con oltre 10 anni di esperienza nella lotta alle frodi, alla contraffazione dei documenti e dei deep fake, il nostro impegno quotidiano è rendere più sicuro, semplice ed inclusivo il mondo dei servizi digitali per persone e imprese”, continua Mafodda.

Per comprendere meglio i servizi offerti da INEO, basta pensare all’apertura di un conto corrente o all’accensione di un prestito. Sappiamo tutti, quanto, in questo casi, le procedure di identificazione siano spesso complesse, frammentate, non sempre digitali in tutti i contesti e con importanti vulnerabilità che occhi meno attenti non sono in grado di rilevare. INEO si rivolge principalmente a tutte le imprese operanti nei numerosi settori soggetti alla normativa antiriciclaggio come banche, assicurazioni, operatori di scommesse online e del settore real-estate per fornire soluzioni che offrono il più elevato margine di sicurezza possibile in tutte le operazioni di identificazione di un cliente. INEO ha sviluppato un proprio sistema basato su intelligenza artificiale che attraverso una tecnologia brevettata, consente di rilevare e risolvere in tempo reale errori procedurali, discrepanze legali e tentativi di frode durante il processo di riconoscimento. Le operazioni di identificazione vengono completamente digitalizzate, sia in presenza che da remoto, facilitando così il lavoro degli operatori e fornendo un’esperienza omnicanale e flessibile sia per le aziende che per i loro clienti. La competenza di questa PMI innovativa è confermata dagli oltre 60 clienti attivi tra banche e istituti finanziari e dai numerosi riconoscimenti ricevuti, come il Premio Best Regtech 2022 ai Fintech Awards e la selezione per il Visa Innovation Program 2023.

“Siamo molto orgogliosi dei risultati raggiunti grazie anche al nostro back-office composto da un team altamente specializzato, in grado di trovare soluzioni mirate ed assistenza live per qualsiasi problematica di processo o di compliance. La combinazione di questa caratteristica con un sistema di identificazione omnicanale e la gestione real-time di problematiche antifrode ed antiriciclaggio, rende unica la nostra offerta di INEO”, aggiunge il Ceo dell’azienda. Il mercato in cui opera INEO ha potenziale di crescita immenso anche perché i maggiori operatori finanziari in circolazione mostrano grande difficoltà nell’adeguarsi a una normativa europea in continua evoluzione e sempre più stringente. Nel 2023 è stato registrato un aumento di attacchi sull’identità del 22%, e le minacce del deep fake vedono un incremento annuale costante del 900% (Experian; World Economic Forum). Le tecniche diventano sempre più sofisticate e difficili da intercettare. Per questo le aziende hanno bisogno di un partner come INEO, tecnologicamente avanzato e in grado di fornire servizi sempre più evoluti e compliant.

Per far fronte a questa richiesta sempre crescente ed espandere il raggio d’azione in tutta Europa, la PMI romana ha avviato una campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd che ha già raccolto circa 170mila euro su un obiettivo minimo di 200mila euro. “Investire oggi in INEO vuol dire diventare soci di un’azienda all’avanguardia, italiana, in crescita costante e operante in uno dei settori più dirompenti del momento”, conclude Salvatore Mafodda.

Startup, fondatore di ePrice investe in Carne Genuina

Startup, fondatore di ePrice investe in Carne GenuinaRoma, 30 ott. (askanews) – Chi conosce Carne Genuina, sa che questa startup nata solo due anni fa con l’obiettivo di fornire alle famiglie italiane carne di qualità a impatto zero, non ha mai smesso di crescere ed evolversi. Dopo la prima campagna di equity crowdfunding su Opstart chiusa con successo un anno e mezzo fa, l’azienda fondata da Mattia Assanelli, ingegnere ma con alle spalle tre generazioni di allevatori, ha riaperto il capitale per un nuovo round che sta sfiorando i 200mila euro. Oggi CarneGenuina.it è il sito italiano più visitato da chiunque cerchi ricette o informazioni sulla carne, ma è anche un e-commerce che in soli due anni ha evaso oltre 7.500 ordini, intorno al quale gravitano 10 aziende produttrici e con il 38% di clienti fidelizzati.

“In questi primi anni abbiamo lavorato per posizionarci e diventare punto di riferimento per tante famiglie che da tutta Italia scelgono di acquistare carne dal nostro sito perché da sempre garantiamo prodotti di altissima qualità, completamente made in Italy, con una filiera cortissima e soprattutto sostenibile”, spiega Mattia Assanelli. “Finora non avevamo mai considerato di entrare nel settore Horeca perché sappiamo che bisogna fare i conti con una guerra dei prezzi che per noi è inaccettabile. Crediamo che chi lavora onestamente e con scrupolo abbia il diritto di chiedere un prezzo adeguato, ma siamo anche convinti che oggi chi va al ristorate per gustare una tagliata o un qualunque piatto a base di carne, sia disposto a pagare un po’ di più per la qualità e per tutto quello che un lavoro come il nostro comporta”, ha continuato il Ceo di Carne Genuina. Durante la campagna di equity crowdfunding che in questi giorni è attiva su Opstart, Mattia è stato contattato da Raul Stella, fondatore di ePrice e grande esperto di ecommerce. “Quando ho letto di Carne Genuina, ho subito voluto conoscere il founder perché mi ritrovo perfettamente in tutto quello che questa azienda sta costruendo. Dopo il primo incontro, ho deciso subito di investire personalmente nella campagna, ma ho fatto di più: ho proposto a Mattia di mettere in vendita i prodotti di Carne Genuina su FooDIGITALY dove da poco ho investito e un team è al lavoro per creare un marketplace B2B dedicato proprio al mondo Horeca. FooDIGITALY punta sulla qualità e sulle eccellenze del nostro Paese, riconoscendo ai piccoli produttori italiani il giusto compenso e la possibilità di vendere i propri prodotti direttamente ai ristoratori Italiani ed Europei. La grande passione per il cibo genuino e sostenibile mi ha spinto a promuovere anche un’economia più sostenibile, offrendo prodotti freschi, di alta qualità e a basso impatto ambientale, creando così un legame diretto tra produttore e cliente”.

In seguito a questo accordo, Carne Genuina entra, di fatto, anche nel settore della ristorazione di qualità grazie a FooDIGITALY, mentre Raul Stella, entra nel capitale sociale di Carne Genuina con tutto il valore che un imprenditore del suo calibro sarà capace di apportare. Il Food&Grocery è un comparto in grandissima crescita con un valore di oltre 4 miliardi di euro. “Investire oggi in Carne Genuina vuol dire diventare soci di un progetto che si basa su valori quali la sostenibilità ambientale, il benessere animale e la tutela della biodiversità. Valori che il mercato e i consumatori di tutto il mondo mettono ormai sempre più spesso al centro delle proprie scelte”, ha concluso Mattia Assanelli.