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La rivoluzione della Street Art a Parma, da Warhol a Banksy

La rivoluzione della Street Art a Parma, da Warhol a BanksyParma, 30 set. (askanews) – Una mostra per raccontare l’Arte Urbana, che a cavallo tra il XX e il XXI Secolo ha cambiato il Sistema dell’arte. Palazzo Tarasconi a Parma ospita l’esposizione “Street Art Revolution”, che indaga il fenomeno “da Warhol a Banksy”. Luca Bravo è il direttore artistico del progetto. “È una mostra – ha detto ad askanews – che va al di là dei classici canoni teorici di una rassegna espositiva, ma vuole scuotere il pubblico, vuole dare quello shock visivo, emozionale. È un viaggio, io lo definisco un viaggio sensoriale, più che una mostra d’arte. Un viaggio che attraversa cultura, arte, simbolismo, viralità. Un viaggio che racconta sogni, speranze, ideologie e realtà di intere generazioni e accanto a questo racconta anche delle contraddizioni, contraddizioni di cui noi facciamo inevitabilmente parte, quindi contraddizioni di una società. Definirei lo street artist come il più grande disobbediente filosofo dell’arte”.


In mostra opere di artisti divenuti leggendari, come Keith Haring o Obey, e la prospettiva è quella di ricostruire il modo in cui si è arrivati a una democratizzazione della creatività, attraverso un processo che è stato anche politico. L’esposizione è curata da Giuseppe Pizzuto e dalla galleria Wunderkammern, che è parte del Gruppo Deodato, fondato e guidato da Deodato Salafia. “L’arte che sta nelle strade – ci ha detto – nasce per stare nelle strade, ha un contesto, ha una tavolozza. Soprattutto la strada non è un dettaglio per la street art, ma è un elemento fondamentale. Una delle cose che gli altri movimenti si devono domandare, che invece la Street Art ha fatto benissimo, è quella di parlare direttamente, in maniera semplice. Ha dato metodologie non scontate per dire cose non scontate, con un linguaggio non scontato ed è arrivato a tanti. Chapeau, tanto di cappello a questo movimento nato dal non artisti, dal non curatori, dal non critici e da una serie di non. Questo è quello che stupisce di questo movimento”. “Street Art Revolution” è aperta al pubblico a Parma fino al 2 marzo 2025.

La sfida di Gerusalemme al Meeting diventa un’opera teatrale

La sfida di Gerusalemme al Meeting diventa un’opera teatraleRimini, 19 ago. (askanews) – Un viaggio a Gerusalemme del drammaturgo Eric-Emmanuel Schmitt che da libro diventa spettacolo teatrale originale al Meeting di Rimini: “Chi sei tu? La sfida di Gerusalemme”. “È una terra promessa – ha detto Schmitt – ma non si sa a chi sia promessa. Credo che sia estremamente importante poter rievocare la storia di questa città e pensarsi come cristiani, musulmani, ebrei ed atei in questa città e nella storia globale del mondo”.


Lo spettacolo, che unisce messa in scena e interventi musicali dal vivo, è interpretato da Ettore Bassi: “È come se fosse un libro di formazione – ha spiegato l’attore – perché nonostante l’autore sia un uomo grande, navigato e dotato di tutte le qualità e possibilità di essere importante, percorre un viaggio dove scopre una parte nuova di sé stesso. Emmanuel Schmidt ci porta in questo viaggio a Gerusalemme che lui ha fatto tempo fa da ateo e che gli fa scoprire un mondo che non avrebbe mai sospettato”. Lo spettacolo è una co-produzione Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Fondazione Istituto Dramma Popolare San Miniato e Centro Teatrale Bresciano ed è diretto da Otello Cenci. “Insieme – ha spiegato il regista – abbiamo accettato questa sfida non facile perché non è un testo drammaturgico. Quindi, ci stiamo industriando e lavorando insieme per trovare il linguaggio migliore per raccontare l’essenza di questo viaggio”.


Il debutto è fissato per il 20 agosto alle 21.30 al Teatro Galli di Rimini.

Padus mirabilis, la festa delle singolarità territoriali del Po

Padus mirabilis, la festa delle singolarità territoriali del PoMilano, 11 ago. (askanews) – Sabato 21 e domenica 22 settembre a Sacca, antica frazione di Colorno (Parma), situata sul Po, torna Padus Mirabilis, festa delle singolarità territoriali del Po e di altre vie d’acqua che punta i riflettori sull’ambiente fluviale, sulla biodiversità, sulla cultura, la storia, l’arte e le eccellenze enogastronomiche di questo territorio. (Ingresso 5 euro. Gratuito fino ai 12 anni e persone con disabilità con accompagnatore. Tutto il programma sul sito www.padusmirabilis.com)


Sacca è una località da scoprire. Citata anche nel romanzo La Certosa di Parma di Stendhal, ha rivestito un’importanza fondamentale per Colorno e non solo, tanto che nel ‘700 rappresentò il porto fluviale principale per la città di Parma. Nel cuore della Food Valley, è un territorio affascinante, da attraversare in bicicletta o a piedi, fra argini, e sentieri che lambiscono le rive del fiume, che ha fatto da sfondo a diversi film come La strategia del ragno e La tragedia di un uomo ridicolo di Bernardo Bertolucci. Il fiume Po ha rapito nel corso degli anni il cuore di viaggiatori, intellettuali, scrittori, artisti e registi che ne hanno raccontato le meravigliose suggestioni. Padus Mirabilis, alla sua quarta edizione, vuole essere riscoperta della vita all’aria aperta e del valore dell’acqua come fonte di vita e ispirazione: i visitatori troveranno un luogo in cui potranno navigare sul fiume a bordo della motonave Stradivari, capitanata dal comandante Giuliano Landini e dell’imbarcazione Anguilla del “Circolo Amici del Po”; seguire percorsi e laboratori, partecipare a incontri culturali, e degustazioni, incontri gastronomici curati da Elisa Storti. Si potrà inoltre esplorare il mercato di prodotti di qualità, e conoscere specialità della cucina parmense come l’Anolino Morbino, una variante dell’anolino di Parma il cui ripieno consiste in un’erba particolare detta “barba morta”, che cresce solo lungo gli argini della Parma che passano da Mezzani e il sempre più apprezzato Tortél Dóls di Colorno, il famoso primo piatto della “bassa”, introdotto nella cucina parmigiana dalla stessa Maria Luigia d’Austria, duchessa di Parma e Piacenza, che consiste in una pasta farcita con un ripieno agrodolce, composto di mostarda di frutti antichi (mele cotogne, pere nobili e cocomero bianco) e vino cotto, oggi salvaguardato dalla Confraternita del Tortél Dóls, l’importante istituzione, nata a Colorno nel 2008. Nell’ampio programma saranno numerosi gli appuntamenti in cui celebrare la qualità delle materie prime a tavola, attraverso incontri, approfondimenti, degustazioni e vendita, cooking show con il supporto di Parma Quality Restaurants, rappresentato in questa occasione da Nicole Zerbini del ristorante La Porta a Viarolo che ad esempio si cimenterà con un primo piatto condito con pesce di fiume. Per i buongustai inoltre saranno presenti proposte culinarie (per il pranzo e la cena) nel ristorante allestito appositamente e nelle aree truck e street food con specialità parmigiane, birre artigianali, piatti vegetariani e gelati. A Sacca ci sarà anche uno street market con artigianato di qualità, i mercati di Piante e Animali Perduti e Georgica, la 3° edizione del contest del Bijou e un ricco calendario di incontri e iniziative. Con Padus Mirabilis si intende valorizzare e riscoprire con l’autore e attore teatrale reggiano Antonio Guidetti, il Teatro di Stalla, una forma di cultura nata verso la metà dell’ 800 che vedeva spettacoli rappresentati nelle stalle, veri e propri centri culturali e comunitari del passato (e, in seguito, nei piccoli teatri di provincia) ad opera dei contadini. Il tema centrale di questa nuova edizione saranno gli animali. Gli incontri verteranno dunque sul principio della loro considerazione come esseri viventi e non più come oggetti o proprietà. A tal proposito ci saranno esemplari di razze tradizionali di animali domestici come bufali, capre, pecore, polli e vacche. Parlare di animali significherà anche affrontare il tema dei loro diritti, delle diversità fondamentali tra allevamento e produzione, della biodiversità animale, del vegetarianesimo, di cibi del futuro. E significherà anche toccare il tema della perdita di (bio)diversità nel mondo onirico, con la scomparsa di esseri meravigliosi e misteriosi quanto le specie fantastiche e inesistenti che circolavano liberamente nel mondo antico come ippocentauri, manticore, remore, sirene, ircocervi. Padus Mirabilis è organizzato da Bi&Bi Eventi in collaborazione con il Comune di Colorno e il patrocinio della Provincia di Parma e si avvale, per gli aspetti culturali, della curatela dell’ arch. Vitaliano Biondi (Arvales Fratres).

Torna l’Italian Podcast Awards, a Piacenza il 7 luglio

Torna l’Italian Podcast Awards, a Piacenza il 7 luglioMilano, 3 lug. (askanews) – Torna l’atteso appuntamento per tutti gli appassionati del mondo del podcasting: il 7 luglio 2024 si terrà la III edizione de Il Pod – l’Italian Podcast Awards, il primo premio nazionale dedicato ai migliori podcast italiani. Non solo un premio, ma una giornata di incontri e approfondimenti dedicata alla forma di comunicazione più appassionante degli ultimi anni. Per la prima volta l’appuntamento sarà a Piacenza, grazie al sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, al Comune di Piacenza e alla Fondazione Teatri di Piacenza, e a Mario Magnelli e Renza Malchiodi, assieme a tutta la Rete Cultura Piacenza. E con Amazon Music e Iren come award partner ufficiali e la partnership di Audible e Spotify.


Gli spazi del Laboratorio Aperto – Ex Chiesa del Carmine e la corte del Palazzo Farnese di Piacenza, accoglieranno i protagonisti di questa edizione, organizzata dai filosofi e scrittori, fondatori del progetto di divulgazione culturale Tlon, Maura Gancitano e Andrea Colamedici, con la direzione artistica dell’autore e produttore di podcast Fabio Ragazzo. Anche quest’anno l’appuntamento si conferma come riferimento per il consolidamento della rete professionale del podcasting e un’occasione di ritrovo e d’ispirazione per il pubblico dei podcast, sempre più in crescita. Saranno 18 i podcaster premiati, uno per ognuna delle categorie in concorso. Oltre a questi, saranno conferiti 4 super premi: il Podcast dell’Anno, il Premio del pubblico Amazon Music dopo il grande successo della scorsa edizione che ha visto più di 60.000 ascoltatori votare il proprio podcast preferito, il Premio Green sostenuto da Iren, quello per il miglior Podcast Indie 2024 e, novità di questa edizione, il Premio Piacenza, istituito dalla città detta la Primogenita che per la prima volta ospita la manifestazione e assegnato dal Comune al Podcast Rivelazione che più è stato d’impatto durante l’anno.


Non solo una premiazione ma una giornata di celebrazione dei contenuti più interessanti che vuole valorizzare e contribuire alla crescita di questo medium. Durante l’evento, infatti, ci saranno spazi interamente dedicati ai podcaster e al racconto del loro lavoro di creazione di contenuti, attraverso talk, workshop e presentazioni, appuntamenti ai quali prenderanno parte giornalisti, scrittori, attori e comici come Stefano Nazzi, Chiara Tagliaferri, Nicola Lagioia, Debora Campanella, Pablo Trincia, Daniele Tinti e Stefano Rapone, Francesca Zanni, Rossella Pivanti e molti altri. Tra le novità 2024, anche una sessione organizzata in collaborazione con Spotify, partner della manifestazione, dedicata a tutti coloro che vogliono imparare come sfruttare al massimo la piattaforma, dal funzionamento delle classifiche, ai tool interattivi e alla monetizzazione. Per Andrea Colamedici ‘premiare i migliori podcast italiani significa riconoscere il grande valore culturale di una forma d’arte che appassiona un pubblico sempre più vasto, contribuendo in questo modo a rafforzare la comunità di ascoltatori e podcaster’.


Sono stati 864 i podcast iscritti per questa III edizione de Il Pod – Italian Podcast Awards. Tra questi sono stati selezionati 136 finalisti, suddivisi per le 18 categorie tematiche in concorso. Ogni categoria – Benessere, Business, Comedy, Cultura, Diversity, Documentario, Host, News, Indie Informazione, Indie Intrattenimento, Indie Narrazione, Green, Talk, Sound Design, True Crime, Scienza, Script e Sport – avrà il suo vincitore che concorrerà per il premio più prestigioso di tutti: quello per il Podcast dell’Anno, conferito dalla giuria al miglior podcast che sia stato pubblicato nel 2023. Seguiranno anche altri super premi: tra le novità il Premio Piacenza e il Premio Green sostenuto da Iren; torna anche il Premio del pubblico Amazon Music, selezionato dalla community di ascoltatori e ascoltatrici che potrà votare online il podcast preferito; e il Podcast Indie dell’anno dedicato al miglior podcast indipendente, scelto tra i vincitori delle 3 categorie dedicate agli Indie (informazione, intrattenimento e narrazione). A selezionare finalisti e vincitori, una giuria d’eccezione, composta da rappresentanti dell’industria dei podcasting, accompagnati dai vincitori dell’edizione passata, a partire da Alicia Fasser Audible Original Producer per l’ Italia fino ad arrivare all’Head of production di VOIS Andrea Maltagliati; passando per il giornalista e responsabile di RaiPlay Sound Andrea Borgnino, il redattore e produttore di Emons Paolo Girella, la giornalista di Radio24 Alessandra Scaglioni. E ancora, l’Head of editorial content di Chora Media Sabrina Tinelli, il Podcast Director di One Podcast Antonio Visca, l’Head of Operations di Will Media Riccardo Bassetto, la fondatrice di Storielibere.fm Rossana De Michele, l’Head of content strategy de Gli Ascoltabili Eleonora Chiomento, il giornalista e fondatore di Piano P Carlo Annese, il Direttore artistico di LifeGate Radio Giacomo De Poli, il regista e produttore Michele Rho, lo scrittore e coordinatore di Fandango Podcast Vins Gallico, la podcast producer Rossella Pivanti, la giornalista e podcaster Francesca Zanni, la scrittrice e podcaster Loretta da Costa Perrone, il podcaster e producer Amedeo Berta, l’autore e podcast producer Johnny Faina, la fotografa e podcast producer Silvia Longhi e il presidente dell’Associazione Italiana Podcasting Giulio Gaudiano.


La giornata del 7 luglio si aprirà alle ore 9 con 2 workshop dedicati a chi vuole imparare qualcosa in più rispetto a come si realizza concretamente un podcast. A seguire uno speech di Nicola Lagioia (ore 10.15) che, a partire dalle forme più antiche di narrazione e oralità, ci condurrà tra le potenzialità del podcast come strumento di comunicazione, capace di veicolare in modo semplice contenuti complessi e pienamente rispondente alla nostra necessità umana di raccontare storie. A seguire, alle 11, la scrittrice Chiara Tagliaferri, insieme alla fondatrice e CEO della piattaforma storielibere.fm Rossana De Michele e alla filosofa Maura Gancitano, dialogheranno attorno alla genesi del podcast Morgana, raccontando aneddoti e riascoltando estratti della trasmissione ormai diventata un culto. Sarà questa l’occasione per ricordare la coautrice del podcast e scrittrice Michela Murgia. Sarà poi la volta del workshop a cura di Spotify (ore 12), dedicato a ‘Spotify for Podcasters’ lo strumento che permette ai creatori di contenuti audio di editare, pubblicare e creare una community intorno al proprio podcast. Un incontro dedicato a chi vuole scoprire le migliori strategie per lanciare il proprio contenuto audio nel panorama competitivo attuale. Per la prima volta, quest’anno, alcuni allievi selezionati della scuola La Content Academy potranno presentare un pitch di un loro progetto di podcast davanti ai principali decision maker del settore: un’occasione unica di veder realizzato il proprio sogno nel cassetto (ore 12.45). Il pomeriggio sarà interamente dedicato alla celebrazione di alcuni dei podcast vincitori della scorsa edizione, con interviste esclusive, panel e live con i protagonisti che più hanno saputo catalizzare l’attenzione del pubblico e conquistare l’apprezzamento dei professionisti del settore con le loro storie esclusive o i loro format accattivanti. Alle 16 potremo ascoltare Stefano Tinti e Stefano Rapone, iconici protagonisti di Tintoria (vincitore del Premio del Pubblico 2023). A seguire poi il dialogo tra Maura Gancitano e Valeria Montebello, autrice e narratrice dell’audace Il sesso degli altri, vincitore 2023 nella categoria Benessere (ore 16.45). E ancora, potremo assistere, alle ore 17.30, a un talk con la giornalista Francesca Zanni, voce del podcast d’inchiesta autoprodotto Rumore (Premio Miglior Indie 2023), insieme a Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia. Imperdibile, alle 18.15, la presentazione del podcast Audible Original Dalla parte sbagliata, con l’autrice Debora Campanella e il giornalista e podcaster Pablo Trincia. Alle 19 andrà in scena lo spettacolo live Io ero il milanese dell’attore Mauro Pescio, autore dell’omonimo podcast, vincitore nella categoria Miglior Documentario 2023. Ci sposteremo infine nella corte dello storico Palazzo Farnese per l’attesa premiazione finale, che sarà introdotta dall’esclusiva opening masterclass di Stefano Nazzi, giornalista e nota voce del podcast virale Indagini. La serata sarà condotta da Marco Carrara e Maura Gancitano. Appuntamento dunque a Piacenza, il 7 luglio, per una giornata speciale, fatta di tantissime voci. Tutto il programma è consultabile su ilpod.it e su tlon.it

Dal 10 al 12 maggio torna Internazionale Kids a Reggio Emilia

Dal 10 al 12 maggio torna Internazionale Kids a Reggio EmiliaMilano, 6 mag. (askanews) – Torna dal 10 al 12 maggio Internazionale Kids a Reggio Emilia, il primo festival italiano di giornalismo per bambine e bambini. L’iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, è promossa dall’omonimo mensile che porta in Italia il meglio della stampa internazionale per lettrici e lettori tra i 7 e i 13 anni. Un programma ricco di appuntamenti in un territorio, quello reggiano, che continua a impegnarsi per l’educazione dei giovani e la promozione della cittadinanza attiva.


Organizzata da Internazionale Kids, dal Comune di Reggio Emilia e dalla Fondazione Palazzo Magnani, la tre giorni dedicata al giornalismo per i più piccoli sarà un viaggio attraverso i grandi temi dell’informazione, dal femminismo all’ambiente, dai diritti all’economia, dalla politica alla tecnologia, con uno sguardo sempre rivolto all’attualità. Un itinerario che utilizza linguaggi diversi per offrire occasioni ludiche e didattiche, tra laboratori, podcast, spettacoli, cinema, libri, fumetti, giochi e tanto altro. I luoghi del festival saranno il Teatro Cavallerizza, il Palazzo dei Musei, Piazza Martiri del 7 luglio, il Teatro Valli, i Chiostri di San Pietro e il Mapei Stadium. Tra gli appuntamenti principali l’incontro con la giornalista del Post ed esperta di questioni di genere e movimenti delle donne, Giulia Siviero, per ragionare sul fatto che gli stereotipi di genere colpiscono anche gli uomini, ma è possibile liberarsene. Nel Portico dei Marmi del Palazzo dei Musei, invece, Paola Borrione, direttrice di ricerca e presidente della Fondazione Santagata, istituto pioniere nello studio dell’economia della cultura, racconterà come i cambiamenti climatici stanno influendo sul nostro modo di viaggiare e condividerà consigli e indicazioni su come scegliere destinazioni di viaggio sostenibili. A Internazionale Kids a Reggio Emilia ci sarà per la prima volta anche una rassegna di podcast per ragazze e ragazzi: “Pronti all’ascolto”.


Non manca l’attualità a Internazionale Kids. Con Catherine Cornet, giornalista che collabora con Internazionale, si parlerà della lunga storia del popolo palestinese. A che gioco giochiamo? invece è il titolo dell’incontro, organizzato in collaborazione con Mapei Stadium, in cui la scrittrice italiana-singalese Nadeesha Uyangoda, autrice del libro “L’unica persona nera nella stanza”, stimolerà riflessioni e nuove consapevolezze sul tema dei diritti attraverso lo sport. Il Teatro Cavallerizza ospiterà invece “Non Buttarlo!” un incontro che proporrà espedienti geniali e ricette fuori dagli schemi per ridurre gli sprechi in cucina, risparmiare e far bene al pianeta, in compagnia di Alessio Cicchini, content creator, noto al pubblico dei social come @rucoolaaa, esperto di spreco alimentare e cucina vegetariana, intervistato da Luisa Ciffolilli della redazione di Internazionale e autrice delle ricette su Internazionale Kids. A Internazionale Kids a Reggio Emilia anche l’autrice svedese per ragazzi Jenny Jägerfeld che presenterà il suo ultimo libro “Grande, Bro!”, in cui racconta la storia di un ragazzo trans. Sempre per aspiranti scrittori anche la presentazione del libro “Viaggio oltre l’ignoto”: prendi una mente umana e un’intelligenza artificiale, fornisci loro le stesse indicazioni e chiedi di scrivere una storia. A raccontare l’esperimento ci saranno la scrittrice Valentina Federici e lo scrittore Marco Magnone. Al festival si parlerà anche del continente africano: dall’inquinamento alla scarsità di cibo, gli abitanti dell’Africa devono fare i conti con problemi seri, ma trovano sempre dei modi originali e creativi per superarli. A raccontarli, Francesca Sibani, giornalista di Internazionale.


Niko Hafkenscheid, artista belga, racconterà cos’è l’archeologia sonora e come ci può aiutare a ricostruire la storia di un luogo, in un incontro in collaborazione con la rappresentanza delle Fiandre in Italia. Ancora donne e diritti al festival: la scrittrice Valentina Torrini parlerà di cinema e femminismo presentando una guida pratica per riconoscere stereotipi e cliché quando si guarda un film, mentre Barbara Leda Kenny, esperta in politiche di genere, parlerà di attività di cura, spesso svolto dalle donne, e si chiederà se è giusto che sia gratuito. In tema di diritti anche l’incontro Italiani di fatto per parlare di circa un milione di bambini che ancora sono esclusi dal diritto di cittadinanza. Ne parlerà Giusy D’Alconzo, responsabile delle relazioni istituzionali e dell’advocacy per Save the Children con cui è realizzato l’evento. Il festival si chiude al Teatro Cavallerizza con Ti scrivo una canzone: ospite l’artista Ariete che, intervistata dal giornalista Patrizio Ruviglioni, condividerà i suoi segreti di cantautrice

Esperto Banksy replica a Metamorfosi: falsi non vengono da Dismaland

Esperto Banksy replica a Metamorfosi: falsi non vengono da DismalandRoma, 21 mar. (askanews) – Il curatore ed esperto dell’artista Banksy, Stefano Antonelli, ha deciso di replicare in una nota alle dichiarazioni rilasciate alla stampa da membri della società Metamorfosi Eventi srl, organizzatori delle mostre presso il Museo M9 di Mestre e al Complesso espositivo magazzini del Sale di Cervia.


“Mi corre l’obbligo di segnalare che contrariamente a quanto affermato pubblicamente dal Sig. Folena in questi giorni attraverso diversi media, le tre opere che ho indicato come false opere di Banksy presso le autorità competenti, non provengono in alcun modo dall’evento denominato ‘Dismaland’, non sono in alcun modo legate a tale evento, e non sono mai state vendute, distribuite, o solo presenti in tale evento opere come le tre esposte dai due curatori presso le mostre di Mestre e Cervia, oggetto della mia segnalazione. Non esistono certificati ‘Dismaland’, non esistono opere di Banksy con timbri ‘Dismaland’”. “La società Metamorfosi sostiene che io dica falsità, ne sarei felice, poiché se io dico il falso, allora quelle opere sono vere, e quindi abbiamo scoperto tre nuovi Banksy da milioni di euro. Purtroppo però si tratta di falsi clamorosi e difatti, fino ad ora non hanno fornito alla stampa le certificazioni in grado di smentirmi”, si legge nella nota.


“La società Metamorfosi sostiene che io sia aduso a questi comportamenti, lo confermo, ogni volta che trovo un falso lo segnalo alle autorità competenti, segnalo invece che la società Metamorfosi è adusa a condotte riprovevoli, come la mostra di falsi Basquiat che mi chiesero di curare per loro nell’aprile 2022, due mesi dopo l’FBI sequestrò le opere e il museo licenziò colui che mi fu presentato come loro amico, il direttore del museo, Aaron DeGroft. Come sa benissimo il sig. Folena che si è occupato di organizzare le mie mostre su Banksy dal 2018 al 2022, sono uno studioso, catalogo le opere degli artisti che mi interessano e ne studio i percorsi”, scrive Antonelli. “Se in un catalogo di un museo pubblico, uno studioso trova catalogate come vere delle opere false, egli lo segnala ai Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale che ha propriamente lo scopo di tutelare il lavoro dei tanti professionisti, studiosi e il pubblico stesso, da condotte come quelle messe in atto dalla società di Folena, non si tratta di un fatto privato, ma di un fatto culturale”, conclude.


(Immagine dalla mostra “The World of Banksy – The immersive experience”, Milano, 2021)

Da Bologna a Roma, la mostra “Il sogno di Ulisse Aldrovandi”

Da Bologna a Roma, la mostra “Il sogno di Ulisse Aldrovandi”Roma, 21 mar. (askanews) – Da venerdì 22 marzo apre al pubblico al Museo Civico di Zoologia di Roma, la mostra “Oltre lo spazio, oltre il tempo. Il sogno di Ulisse Aldrovandi”, prodotta da Fondazione Golinelli e SMA – Sistema Museale di Ateneo, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e realizzata in collaborazione con INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica.


Nata da un’idea di Andrea Zanotti, Antonio Danieli, Roberto Balzani e Luca Ciancabilla, che ne firmano anche la curatela, la mostra dopo essere stata a Bologna arriva nella Capitale, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura- Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. L’esposizione si arricchisce di opere e contenuti provenienti dalle collezioni dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina, in particolare dal Museo Civico di Zoologia, dalla Galleria d’Arte Moderna e dalla Pinacoteca Capitolina. La mostra gravita intorno alla figura di Ulisse Aldrovandi (1522-1605), uno dei più grandi scienziati della natura del suo tempo. Grazie alla sua straordinaria capacità di osservare, catalogare e conservare i reperti che la natura, nel corso del suo farsi, ha lasciato dietro di sé, Aldrovandi è di fatto il fautore del moderno museo di Storia Naturale, un luogo di memoria e conoscenza, in cui si sedimenta il fondo ancestrale delle nostre origini.


L’opera del naturalista bolognese, tuttavia, non è proiettata solo verso il passato: la sua capacità fantastica, perfettamente incarnata da quello che può essere considerato il suo scritto più sorprendente, la Monstrorum Historia – un trattato universale sui mostri e altri prodigi sovrannaturali – colloca l’opera dell’Aldrovandi oltre il tempo e sulla soglia di un mondo altro. Il potere dell’immaginazione apre le porte al futuro, a mondi mai, o non ancora, esistiti. Ulisse Aldrovandi incarna, dunque, due anime: quella di scienziato, osservatore di una realtà che è già stata, e quella dell’artista, che immagina e dà forma a ciò che sarà, spingendosi, come farà secoli dopo la fantascienza, a svelare scenari destinati, col progredire della scienza, a trasformarsi in realtà. I visitatori avranno nuove opportunità di esplorazione, rinnovando il connubio inconsueto e originale, tra reperti e oggetti delle collezioni museali bolognesi e romane, exhibit tecnico-scientifici immersivi e interattivi prodotti in originale da Fondazione Golinelli, quadri di diverse epoche di Bartolomeo Passarotti, Enrico Prampolini, Virgilio Marchi e Mattia Moreni, opere d’arte – dipinti, sculture e installazioni – di Nicola Samorì. In mostra anche oggetti, strumenti, video e immagini provenienti dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF-OAS di Bologna e INAF-IAPS di Roma) e dall’Agenzia Spaziale Europea, che esprimono una visione unitaria della cultura e dell’alleanza tra arte e scienza, qui riproposta al pubblico in un percorso di ricerca tra passato e scenari futuribili.


La mostra è introdotta da un’anticamera che mira a riconnettere i visitatori con l’edizione precedente di Bologna, creando un’ideale connessione tra le due. Attraverso elementi multimediali e la fruizione nel metaverso del gemello digitale dell’edizione bolognese i visitatori potranno rivivere l’esperienza allestita nel centro Arti e Scienze di Bologna, contestualizzando il progetto e creando un senso di continuità tra l’edizione passata e quella attuale della mostra. Il percorso prosegue poi con l’ingresso dell’umanità nella Storia, il momento che sancisce l’inizio di tutto il conoscibile e l’origine dell’uomo come essere senziente. Il compito di accogliere i visitatori è affidato ad alcune sculture di Nicola Samorì, artista di fama internazionale, per proseguire inoltrandosi nell’epoca della rivoluzione scientifica, una tappa cruciale che apre le porte della modernità e delle infinite possibilità che conoscenza e immaginazione, arte e scienza, offrono all’uomo. Lo spirito del tempo è perfettamente incarnato dalla figura di Aldrovandi, del quale si potrà esplorare, la ricostruzione del suo studio “ideale”. I visitatori ammireranno in una sorta di wunderkammer alcune mirabilia provenienti dalle collezioni dei Musei scientifici del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna, arricchiti dall’apporto della collezione di zoologia, sede della mostra. Le sue tavole acquerellate e la sua celebre opera Monstrorum Historia, dialoga con quadri d’epoca e opere contemporanee a sfondo naturalistico, evidenziando il rapporto simbiotico tra scienza e arte.


Il pubblico sarà condotto poi nel futuro, nelle nuove e recenti frontiere interplanetarie raggiunte dall’uomo, proiettato ormai verso i confini dell’universo e della conoscenza. In questa sezione i visitatori avranno modo di sperimentare, alcune delle nuove condizioni in cui l’umanità si troverà a vivere in un futuro non troppo lontano, in particolare, grazie alla realtà virtuale, potranno sperimentare il processo dell’ibernazione, necessaria per affrontare i viaggi interstellari e attraverso installazioni olfattive potranno scoprire gli odori dell’universo. Una seconda wunderkammer, speculare rispetto a quella aldrovandiana, rappresenta, da questa prospettiva, una finestra sul passato: quali cose l’uomo dovrà portare con sé a memoria dell’umanità, della natura e della vita sulla Terra? Nel corso della visita il pubblico non mancherà di essere affascinato dalla storia dell’esplorazione di Marte con materiali e contributi dell’INAF, l’Istituto Nazionale di Astrofisica con modelli 3D del pianeta rosso e rocce terrestri analoghe a quelle marziane.

Fotografia e rock il 27 gennaio al Cineporto dell’Emilia-Romagna

Fotografia e rock il 27 gennaio al Cineporto dell’Emilia-RomagnaMilano, 22 gen. (askanews) – Il 27 gennaio Scarabeo Entertainment porta al Cineporto dell’Emilia-Romagna CineRock, serata evento che unisce musica e fotografia. L’epoca d’oro del rock approda a Fiorano con l’inaugurazione della mostra “It’s (Not) Only Rock’n’roll” di Mark Allan e il concerto dei Ninos Du Brasil. Si tratta di un’occasione per scoprire l’opera di Mark Allan, che, conosciuto per il suo lavoro di documentazione di tutti i concerti di musica classica promossi dal Barbican Centre di Londra, in trent’anni di carriera ha fotografato anche i nomi più rappresentativi della scena rock mondiale, dai rock club punk dell’Inghilterra di fine anni ’70 ai backstage dei grandi festival internazionali.

Una retrospettiva di quarantotto scatti che ripercorrono la storia della Pop Music, dai dietro le quinte, agli incontri cruciali, come quelli con l’amico David Bowie, che gli chiese di raggiungerlo a Roskilde, in Danimarca, per farsi ritrarre con secchiello e paletta sulla sabbia. E con Amy Winehouse in posa su uno sgabello nella pausa della registrazione del disco con Tony Bennet, tra le sue foto simbolo. Tutti immortalati con un taglio sempre intimo, che restituisce la vera umanità degli artisti ritratti. Da Freddie Mercury durante le registrazioni di Live Aid agli U2 negli studi per Radio Times. E ancora Tina Turner, Britney Spears, Paul Mc Cartney, The Who, i Sex Pistols nel backstage di uno dei loro pochissimi concerti, sono solo alcuni degli artisti le cui foto saranno in mostra al Cineporto dell’Emilia Romagna fino al 27 febbraio. L’evento sarà inaugurato al Cineporto dell’Emilia-Romagna alle ore 18.00 da Mark Allan in talk con Pierfrancesco Pacoda, curatore della mostra e critico musicale che si occupa di culture giovanili, con un’attenzione particolare alla relazione tra musica e stili di vita.

Dalle ore 22.00 l’esibizione dei Ninos Du Brasil, duo composto dall’artista e performer Nico Vascellari e dal batterista Nicolò Fortuni, che mescolando tribalismo elettronico, samba, punk e noise danno vita a performance mistiche e primordiali. “Dopo CineSwing, CineRock è il secondo di un ciclo di dieci appuntamenti previsti per tutto il 2024 al Cineporto dell’Emilia Romagna, all’insegna della sperimentazione e contaminazione tra i generi – ha dichiarato Alessandra Stefani, produttrice, regista, fondatrice di Scarabeo Entertainment e del Cineporto dell’Emilia Romagna, che ha curato la direzione artistica dell’evento -. L’idea del CineRock è nata dalla mia grande passione per la musica, che è anche il filo conduttore dei miei film, con l’obiettivo di creare nuove esperienze e interazione tra le persone. Attraverso eventi unici e ricercati, dalla forte risonanza internazionale, cerchiamo di andare oltre schemi e stereotipi, per fare di questo hub un nuovo punto di riferimento culturale per una provincia viva e pulsante”.

Internazionale a Ferrara, edizione speciale per 30 anni rivista

Internazionale a Ferrara, edizione speciale per 30 anni rivistaMilano, 10 ago. (askanews) – Edizione speciale di Internazionale a Ferrara per festeggiare i 30 anni del giornale che ogni settimana porta in Italia il meglio della stampa straniera. Dal 29 settembre al 1 ottobre torna nella città estense il festival di giornalismo organizzato da Internazionale e dal Comune di Ferrara, ma quest’anno con un format nuovo pensato per celebrare il “compleanno” della testata diretta da Giovanni De Mauro. Colonialismo, megalopoli, razzismo, Ucraina, intelligenza artificiale, democrazia, attivismo. Questi sono solo alcuni dei temi scelti come filo conduttore di questa edizione per riassumere i 30 anni di storia raccontati dalla rivista. Dalla Palestina occupata all’Ucraina invasa, dal boom demografico africano al cambiamento climatico, dalla crisi generata dall’abuso degli oppioidi negli Usa al nuovo mondo creato dall’IA: il meglio del giornalismo internazionale si dà nuovamente appuntamento a Ferrara per raccontare attraverso talk, dialoghi e panel, i cambiamenti e le contraddizioni del mondo che viviamo.

Tanti gli ospiti in arrivo a Ferrara da ogni parte del mondo. Tra gli altri, la giornalista israeliana Amira Hass, che parlerà del colonialismo israeliano in Palestina, e Elaíze Farias giornalista brasiliana, direttrice del media digitale Amazônia Real, che racconterà la sua idea di giornalismo “postcoloniale” per mettere al primo posto le voci delle persone emarginate in Amazzonia. E poi, lo scrittore salvadoregno caporedattore del giornale online El Faro, Óscar Martínez, che alla vigilia delle elezioni in Salvador parlerà di violenza e corruzione, lo statunitense Howard French, autore di L’Africa e la nascita del mondo moderno (Rizzoli), che porterà al festival una riflessione sugli effetti delle trasformazioni urbane in corso nel continente africano. A Internazionale a Ferrara torna anche Gary Younge, scrittore e editorialista di The Guardian, dopo essere stato per oltre un decennio inviato di punta della testata negli Stati Uniti. Younge porterà al festival un talk su come è cambiato il mestiere per un giornalista nero. E ancora: Ben Smith, una delle firme più influenti degli Stati Uniti, già direttore di BuzzFeed News e media columnist del New York Times, oggi fondatore del nuovo progetto giornalistico Semafor, dialogherà sul futuro dell’informazione con Giovanni De Mauro. Al festival anche Anant Nath, fondatore della rivista indiana di giornalismo narrativo Caravan, e il giornalista statunitense Keegan Hamilton, autore del podcast Painkiller: America’s Fentanyl Crisis, sui crescenti casi di dipendenza da oppioidi sintetici negli Stati Uniti. Evgeny Morozov, giornalista, scrittore e sociologo bileorusso esperto di tecnologia e di internet, sarà a Ferrara per analizzare le sfide poste dall’intelligenza artificiale e avvertire sui possibili rischi anti-democratici connessi all’uso crescente della nuova tecnologia. Si parlerà di attualità e società con Sarah Jaffe, giornalista statunitense che tratta di giustizia economica, movimenti sociali, genere, cultura pop, che insieme alla sociologa Francesca Coin dialogherà sui cambiamenti del mondo del lavoro; con la stand up comedian femminista Luisa Merloni; con il filosofo sociale Roman Krznaric, che nei suoi libri parla del potere di cambiamento delle idee; con la sceneggiatrice Francesca Manieri, che a partire dalla serie Netflix Supersex spiegherà come il porno sia una lente per rileggere i rapporti di genere. E ancora, il saggista Timothy Garton Ash e la sua “storia del presente”, l’epidemiologo Giuseppe Ippolito, l’esperta di IA Ivana Bartoletti, con il suo sguardo femminista sugli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale, Philip Lymbery, CEO dell’organizzazione internazionale Compassion in World Farming e autore di Restano solo sessanta raccolti. Come raggiungere un futuro in armonia con la natura (Nutrimenti), il nuotatore artistico Giorgio Minisini, autore de Il maschio. Come inseguire i sogni senza perdere se stessi: la mia vita nel nuoto artistico (Sperling & Kupfer).

Non mancherà nemmeno lo sguardo di scrittrici e scrittori di tutto il mondo. A Internazionale a Ferrara la zimbabwese Petina Gappah, l’ucraina Kateryna Mishchenko, il siriano Yassin al Haj Saleh, l’olandese Frank Westerman, l’iracheno Sinan Antoon. Con il festival di Internazionale a Ferrara 2023 tornano anche i workshop, quest’anno ancora più numerosi. Presso l’Università di Ferrara, infatti, si terranno 13 workshop su giornalismo, traduzione, scrittura, grafica, fumetto, ma anche intelligenza artificiale, podcast, serie tv e altro ancora.

Tornano anche le rassegne di Internazionale Mondovisioni – con tanti documentari su attualità, diritti umani e informazione, a cura di CineAgenzia in collaborazione con Internazionale – e Mondoascolti – la rassegna di audiodocumentari a cura di Jonathan Zenti. Confermati per la nuova edizione anche gli incontri con la redazione di Internazionale. Tutti gli incontri sono gratuiti, gli spazi sono privi di barriere architettoniche e raggiungibili a piedi o in bicicletta.

Fotografo Harari: Sinead O’ Connor, musa inquieta e dirompente

Fotografo Harari: Sinead O’ Connor, musa inquieta e dirompenteBologna, 27 lug. (askanews) – “Addio Musa inquieta e dirompente, incontrata e fotografata all’inizio di quello che sarebbe presto diventato per lei un insopportabile calvario. Che peccato”. Queste le toccanti parole del fotografo Guido Harari, ricordando Sinead O’ Connor, tra le voci più affascinanti degli anni Ottanta e Novanta, scomparsa all’età di 56 anni.

La cantautrice irlandese è tra i volti che compongono il ricco mosaico della mostra di Guido Harari “Incontri. 50 anni di fotografie e racconti”, fino all’1 ottobre a Palazzo dei Diamanti di Ferrara. La foto che la rappresenta fu scattata a Milano, nel 1988. “Quando arrivò nel mio studio all’epoca del suo album d’esordio The Lion and The Cobra – ha ricordato Harari – risultò subito fiera e intransigente, apparendo però meno sicura di sé di quanto avrebbe voluto far credere. L’aspettava una vita drammatica e travagliata”. La fotografia di Sinead O’ Connor, vicina ad altre grandi cantanti come Skin ed Annie Lennox, è tra quelle presenti nella sezione della rassegna intitolata “Remain in light”, che raccoglie i grandi della musica. La mostra “Incontri. 50 anni di fotografie e racconti” è organizzata dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con Rjma Progetti culturali e Wall Of Sound Gallery, con il contributo del Comune di Ancona.

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