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Puglia, il 24 agosto torna il Premio Margherita d’Oro

Puglia, il 24 agosto torna il Premio Margherita d’OroRoma, 20 ago. (askanews) – Un premio internazionale per raccontare e valorizzare i talenti della Puglia: il 24 agosto torna il Premio “Margherita d’Oro” nell’omonima città della Regione. I premiati di questa edizione sono uomini e donne della Puglia che hanno scalato le vette della professione e dello sport: calcheranno il palco per la premiazione e per condividere con il pubblico le loro esperienze, le loro storie, l’impegno e i successi. Si tratta di Salvatore Camporeale, Generale di Corpo d’Armata dell’Esercito, Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito; Marisa Lisi Melpignano, Fondatrice di Borgo Egnazia e altre strutture ricettive di lusso; Andrea Prencipe, già Rettore Università Luiss Guido Carli; Francesco Fortunato, marciatore olimpico a Tokio 2021 e bronzo agli ultimi Europei di Roma; Nicola Conversa, attore, sceneggiatore e regista; Paola Ferrulli in arte Paola Effe, cantautrice.


Con i vincitori ci saranno artisti di livello nazionale e internazionale che si esibiranno durante la serata il cui leitmotiv sarà la sostenibilità. Ogni anno il Premio assume una connotazione diversa: nel 2022 il tema fu la legalità, nel 2023 il filo conduttore fu invece la cultura. “Margherita di Savoia -ha dichiarato il sindaco Bernardo Lodispoto – nella giornata dell’evento diviene palcoscenico di arte e cultura e questo ci riempie di orgoglio. Si tratta di una manifestazione storica per il nostro territorio: la sua istituzione risale al 1968, quando l’Azienda di Soggiorno e Turismo di allora volle indire il primo premio a carattere regionale in Puglia. Il Premio ‘Margherita d’Oro’ riscuote sempre più successo e questo è il segno che siamo sulla strada giusta, coniugando un format consolidato con l’innovazione del nostro tempo. È una manifestazione – ha concluso – che acquista e consolida il suo rilievo internazionale e noi continueremo a promuoverla anche in futuro”. Il 24 agosto in Piazza Generale Dalla Chiesa (alle ore 20:30) inizierà la serata dedicata alla premiazione. Sotto la direzione artistica di Nicola Miulli, l’evento verrà presentato dai conduttori televisivi Savino Zaba, Stefania Orlando e Alina Liccione. La manifestazione sarà aperta dal conduttore di Linea Verde di Rai Uno Peppone Calabrese il quale introdurrà l’evento con un monologo sui temi della sostenibilità. La serata continuerà con la musica dal vivo di cantautori e compositori come Amedeo Minghi e dell’orchestra Stupor Mundi, con il soprano Libera Granatiero, voce Cristian Levantaci e Violino Solista Raffaele De Sanio. Lo spettacolo proseguirà con le danze aeree acrobatiche dal vivo della scuola professionale Dynamic Lab che si esibiranno con “Aqua Terra Fuoco e Aria”. E la Takabum Street Band si esibirà nelle strade di Margherita di Savoia con una performance itinerante. Non mancheranno spazi comici, con protagonisti come i due volti noti di Zelig e Made in Sud Dino Paradiso e Diego Parassole (quest’ultimo unico eco-comico di Italia).


A chiusura dell’evento ci sarà il dj set di Marco Guacci. La Margherita d’Oro 2024 avrà anche il compito di presentare il teaser-event ProspectUs, una rassegna culturale internazionale in agenda per il 2025 in modalità site specific per il territorio di Margherita di Savoia in cui le parole d’ordine saranno musica, poesia, scienza e dialoghi, nella riserva naturale delle Saline di Margherita Di Savoia.

A Vieste la quinta edizione del festival “Cristalda e Pizzomunno”

A Vieste la quinta edizione del festival “Cristalda e Pizzomunno”Milano, 27 giu. (askanews) – Il Festival Internazionale di musica classica “Cristalda & Pizzomunno” di Vieste torna dal 13 al 17 luglio. La quinta edizione presenta un ampio programma: dal concerto per pianoforte con voce recitante che celebra i 160 anni dalla nascita di Strauss, alle esibizioni del talentuoso collettivo I Musici del Teatro alla Scala di Milano, fino ad arrivare alla pianista, compositrice e scrittrice Maria Gabriella Mariani.


Nelle sue precedenti quattro edizioni, il Festival, che trae il suo nome proprio da una nota leggenda locale (Pizzomunno, un monolite alto 25 metri, è anche il simbolo di Vieste), ha sempre celebrato la musica di alto livello con artisti di fama internazionale provenienti da tutto il mondo – da Giuseppe Andaloro a Oleg Marshev, da Bruno Canino a Davide Alogna – oltre a vantare ospiti degni di nota come Katia Ricciarelli, Violante Placido, Simona Atzori e Laura Morante. Questa quinta edizione si apre sabato 13 luglio all’Auditorium San Giovanni: in occasione dei 160 anni dalla nascita di Strauss e dalla composizione del testo originale inglese di Tennyson (Enoch Arden), Alessandro Castellucci (voce) e Valerio Premuroso (piano) terranno un concerto per pianoforte e voce recitante.


Finanziato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Vieste, con la direzione artistica di Antonello d’Onofrio, il festival può contare sul supporto dell’Accademia Musicale e dell’Associazione musicale Nuova Diapason.

Puglia, Grotta di Lamalunga e Uomo di Altamura compiono 30 anni

Puglia, Grotta di Lamalunga e Uomo di Altamura compiono 30 anniRoma, 29 set. (askanews) – Nel 1993 un gruppo di speleologi pugliesi, indagando alcune cavità carsiche del comune di Altamura, si imbattè in una grotta inesplorata, all’interno della quale si rinvennero più di 500 reperti faunistici inquadrabili a circa 40.000 anni fa e, in una piccola abside naturale, il corpo di un Homo Neanderthalensis databile, allo stato attuale degli studi, a circa 150 mila anni fa; al momento l’esemplare più arcaico e meglio conservato di Neanderthal noto al mondo. In occasione dei 30 anni dall’eccezionale scoperta, la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bari organizza una serie di eventi aperti al pubblico che intendono promuovere la conoscenza di un sito straordinario. Il 7 e 8 ottobre, presso il Teatro Mercadante (Altamura, BA), avrà luogo il convegno internazionale “Abissi del Tempo. La Grotta di Lamalunga / L’Uomo di Neanderthal”; 120 relatori interverranno per mettere in dialogo la Grotta di Lamalunga e il Neanderthal con numerosi altri contesti, toccando problematiche di tutela, ricerca, fruizione e comunicazione. Curato da Giovanna Cacudi, Soprintendente della SABAP per la città metropolitana di Bari, Elena Dellú, funzionario antropologo della Sabap Bari e responsabile della tutela del Neanderthal di Altamura e Caterina Annese, funzionario archeologo della Sabap Bari e Responsabile dell’Area Funzionale Archeologia, sarà un confronto allargato tra specialisti provenienti dall’Italia e dall’estero – archeologi, paleo antropologi, genetisti, biologi, geologi, speleologi, architetti, documentaristi – che racconteranno le proprie esperienze di ricerca, tutela e valorizzazione e apriranno un dialogo fra passato e presente, tra archeologia e nuove tecnologie digitali, per costruire il futuro della Grotta di Lamalunga e dell’Uomo di Altamura.

Tanti i fronti di ricerca: le ossa visibili dell’Uomo di Altamura sono numerose, in gran parte integre e prive di deformazioni o fratture e dunque dal loro studio, anche a carattere genetico, potrebbero aprirsi nuovi orizzonti di analisi per la storia evolutiva dei Sapiens, poiché la nostra specie interagì e si unì a quella neandertaliana e molti di noi conservano, nel proprio DNA, tracce di questa unione. Ma non basta: la posizione dello scheletro, incastonato nella calcite e avvolto da coralloidi, comporta attente valutazioni di carattere conservativo e rappresenta una sfida mai affrontata in altri siti; il Neanderthal di Altamura è un caso di analisi unico al mondo, proprio per il contesto in cui si trova e per le sue relazioni con la grotta. Un obiettivo di ricerca da qui ai prossimi anni sarà appunto la ricostruzione del rapporto tra questo Uomo e l’ambiente in cui visse e morì. Come giunse nell’abside? Vi arrivò in maniera volontaria per ripararsi, cadde all’interno o vi fu sepolto? Quali erano gli accessi alla grotta ai tempi in cui morì il Neanderthal e quando si occlusero? E ancora, da dove provengono i reperti animali trovati in grotta (500 resti datati all’incirca a 40.000 anni fa)? Inoltre, il Neanderthal viveva e faceva parte di una società di cacciatori-raccoglitori. Ma qual era il rapporto di questi gruppi con il territorio di Altamura, ricco di testimonianze del Paleolitico solo in parte esplorate e studiate? La Soprintendenza di Bari presenterà il programma delle ricerche avviate sia sulla grotta che sull’intera area sottoposta a vincolo archeologico (che comprende anche la Grotta delle Solagne cosiddetta della Capra). Per la prima volta verrà applicata un’”Archeologia Globale” per la comprensione degli eventi naturali, archeologici e storico-culturali che hanno interessato il sito, mettendo in connessione la grotta con l’esterno; mondi diversi e impenetrabili oggi, dei quali si deve comprendere la percezione degli abitanti del territorio nell’antichità. Ricognizioni archeologiche in grotta, ricognizioni di superficie e indagini archeologiche dovranno stabilire le fasi di frequentazione della grotta, non solo nel periodo neandertaliano, ma anche in eventuali fasi più antiche o più recenti. Indagini geognostiche 3D indicheranno probabilmente fenditure e accessi che si sono chiusi nel tempo; attività di rilievo e modellazione 3D ad altissima risoluzione, effettuate grazie al coinvolgimento del Politecnico di Milano, e l’annesso progetto XR (extended reality) porteranno alla realizzazione di un gemello digitale, utile non solo alle attività di tutela – con la costante verifica delle condizioni microclimatiche dell’ambiente – ma anche allo sviluppo di un’App funzionale a studi da remoto e alla fruizione turistica.

Alle ore 18.00 del 3 ottobre, dopo la mattina dedicata ai laboratori per bambini, presso Palazzo Baldassarre (Altamura, BA) sarà inaugurata la mostra fotografica “Abissi del Tempo – La Grotta di Lamalunga / L’Uomo di Neanderthal”, coordinata dalla Soprintendenza in collaborazione con il Comune e la rete museale Uomo di Altamura: si tratta di un nuovo allestimento temporaneo, interamente dedicato al contesto carsico altamurano, in cui verranno esposte immagini inedite realizzate dal noto fotografo documentarista Paolo Petrignani. L’iniziativa Abissi del Tempo è promossa di concerto con la Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Ministero della Cultura e vede la collaborazione dell’Istituto Centrale per l’Archeologia, del Segretariato Regionale del MiC per la Puglia, della Direzione Regionale Musei della Puglia, del Comune di Altamura e del Centro Altamurano Ricerche Speleologiche. Abissi del tempo è patrocinato dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia e da National Geographic Italia ed è sostenuto anche grazie al prezioso supporto di Natuzzi Italia e di Tenute Chiaromonte.

Aeronautica Militare, libro sui 30 anni 32esimo Stormo a Foggia

Aeronautica Militare, libro sui 30 anni 32esimo Stormo a FoggiaAmendola (Fg), 3 lug. (askanews) – L’Aeronautica Militare, nell’anno del suo Centenario, celebra anche i 30 anni di presenza del 32° Stormo sull’aeroporto di Foggia-Amendola.

Lo fa con il libro “Da 30 anni nei cieli della Capitanata”, edito dal 5° Reparto Comunicazione dello Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, a cura di Rivista Aeronautica e con il coordinamento editoriale del Maggiore Debora Corbi. Un racconto che ripercorre i 3 decenni della presenza in Puglia di quello che è diventato, oggi, uno dei Reparti di punta della Forza Armata, il primo in Europa a impiegare i velivoli a pilotaggio remoto (Apr) e, soprattutto, i caccia di quinta generazione F-35, sia nella versione A, a decollo e atterraggio convenzionali sia nella versione B, a decollo corto e atterraggio verticale.

Ne sono autori: Gregory Alegi, docente universitario e tra i più influenti storici dell’aviazione italiani, Alessandro Cornacchini, Colonnello in congedo e già direttore di Rivista Aeronautica e Pino Di Feo, giornalista di askanews, per la quale scrive anche di Spazio e Aviazione, pilota civile e ufficiale della Riserva Selezionata dell’Aeronautica Militare. Il volume ripercorre la storia, le attività operative e l’evoluzione tecnologica del 32° Stormo, divenuto in questi ultimi anni un vero e proprio punto di riferimento non solo per altri reparti della Forza Armata ma anche per le Forze aeree di Paesi partner e della Nato.

È stato presentato sabato primo luglio 2023, nella stessa base di Amendola, alla presenza del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti che, tra l’altro, dal 2003 al 2005, da Colonnello, è stato Comandante del 32° Stormo, dell’attuale Comandante, Colonnello Roberto Massarotto, di una rappresentanza degli ex Comandanti e di numerose autorità civili, religiose e militari. A fare da moderatore, il giornalista del Corriere della Sera, Luca Maria Pernice.

Frida Kahlo, una vita per immagini ad Alberobello dal 24 giugno

Frida Kahlo, una vita per immagini ad Alberobello dal 24 giugnoRoma, 30 mag. (askanews) – Frida Kahlo. Una vita per immagini è il titolo della mostra promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Alberobello, e organizzata da Bass Culture srl e Rjma Progetti culturali in collaborazione con Locus Festival e Diffusione Italia International che sarà aperta al pubblico dal 24 giugno all’8 ottobre 2023.

“Il percorso all’insegna della internazionalizzazione e innovazione culturale di Alberobello è tracciato”, spiega Valeria Sabatelli, assessora alla Cultura, la quale aggiunge che “tra le artiste che nel Novecento si sono distinte per originalità dei contenuti e delle espressioni, abbiamo scelto Frida Khalo, diventata una icona della rivoluzione generazionale e di emancipazione femminile, per la sua arte e soprattutto per le vicende della sua vita controcorrente, straordinariamente documentate da foto scattate da alcuni dei maggiori fotografi del Novecento”. L’esposizione è allestita nel Museo del Territorio – Casa Pezzolla, protetto dall’UNESCO e costituito da 15 trulli comunicanti, dove l’unicità dell’architettura rurale si incontrerà con le immagini di Frida e della sua Casa Azul a Città del Messico, diventata oggi il visitatissimo Museo Frida Kahlo. La mostra sarà corredata da eventi collaterali come il concerto di Max Gazzè con l’Orchestra della Notte della Taranta il 30 giugno in largo Martellotta, l’esibizione di Frida Bollani Magoni il 7 agosto al Trullo Sovrano e da una serie di appuntamenti letterari organizzati dall’Associazione Culturale Spine all’interno della suggestiva Casa Pezzolla.

«La rivoluzione di genere che vede in Frida una figura pioneristica – aggiunge il Sindaco Francesco De Carlo – è presente in ogni attività del mio esecutivo, sin dal suo insediamento. Dal primo progetto europeo ‘No women No panel’ all’individuazione di qualificate figure femminili in ambito politico/istituzionale e manageriale.». Attraverso un centinaio di scatti, per la maggior parte originali, la mostra, a cura di Vincenzo Sanfo, ricostruisce le vicende della vita controcorrente della grande artista messicana, alla ricerca delle motivazioni che l’hanno trasformata in un’icona femminile e pop a livello internazionale. Le foto sono state realizzate dal padre Guillermo durante l’infanzia e la giovinezza della figlia e poi da alcuni dei più’ grandi fotografi della sua epoca, a cui è dedicata una istallazione nel giardino del Palazzo Pezzolla: Leo Matiz, Imogen Cunninghan, Edward Weston, Lucienne Bloch, Bernard Silbertein, Manuel e Lola Alvarez Bravo, Nickolas Muray e altri ancora. In questo straordinario “album fotografico” si rincorrono le vicende spesso dolorose ma sempre appassionate di una vita, oltre agli amori, alle amicizie e alle avventure di Frida. In mostra è esposto anche un gruppo di piccole fotografie molto intime di Frida, scattate dal gallerista Julien Levy.

Il percorso di mostra ricostruisce innanzitutto il contesto in cui si è affermata la sua personalità: è il Messico del primo Novecento, attraversato da una rivoluzione che ne ha cambiato la storia, grazie a umili campesinos ed eroici protagonisti come Pancho Villa e Emiliano Zapata. L’epopea e il mito della rivoluzione messicana resteranno impresse nella mente di Frida e ne forgeranno il carattere indomito, alimentando il suo senso di ribellione verso le convenzioni borghesi e le imposizioni di una società’ fortemente maschilista. In questo contesto si innestano le vicende della famiglia Kahlo. Guillermo, il padre, è un fotografo di professione di origine tedesca, giunto in Messico nel 1891 e ben presto innamoratosi del paese che lo ha accolto. In mostra è ritratto con Matilde Calderon, sua sposa e madre di quattro figli, tra cui Frida. Alcune litografie di Rufino Tamayo insieme al catalogo originale della mostra di Frida, organizzata a Parigi, il primo “manifesto della pittura rivoluzionaria” firmato da Breton e Rivera sono a testimoniare la vivace cultura artistica che caratterizza il Messico nei primi decenni del secolo.

Di sangue misto, tedesco e messicano, Frida cresce nel mito di un Messico rivoluzionario e trova nella pittura un linguaggio appassionato, viscerale, dai forti contenuti impietosamente autobiografici, con cui si racconta senza ipocrisie. Tutta la sua opera è una forma di autoanalisi, alla ricerca di una propria identità e di una ragione di vita. Nei suoi numerosi autoritratti non teme di mettere a nudo le proprie debolezze e le proprie inquietudini. Accanto a Frida è spesso ritratto Diego Rivera, il pittore e muralista con cui ha condiviso un rapporto intenso e turbolento, che ha attraversato gran parte della sua vita. Ma vi appaiono anche altri personaggi come Leon Trotskij e André Breton. La mostra si conclude con un video che raccoglie le poche immagini filmate della grande artista messicana. Nella sala di accoglienza e di uscita è presentata una documentazione fotografica della sua famosa Casa Azul, che, dopo la sua morte, Diego Rivera donò allo stato messicano per creare il Museo Frida Kahlo. Tutto il percorso espositivo è accompagnato da un’audioguida a disposizione di tutti i visitatori, inclusa nel biglietto. Il catalogo, curato da Vincenzo Sanfo, è edito da Papiro Art.