Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Premio Balzan 2023 a D.Damrosch, J.Hublin, E.Willerslev e H.Falcke

Premio Balzan 2023 a D.Damrosch, J.Hublin, E.Willerslev e H.FalckeMilano, 11 set. (askanews) – Annunciati oggi a Milano i vincitori del Premio Balzan 2023. Sono: David Damrosch per la “Letteratura mondiale”; Jean-Jacques Hublin per “Evoluzione umana: paleoantropologia”; Eske Willerslev per “Evoluzione umana: Dna antico ed evoluzione umana”; Heino Falcke per “Immagini ad alta risoluzione: dagli oggetti planetari a quelli cosmici”. Il riconoscimento per “L’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli” – che la Fondazione Balzan assegna con un intervallo non inferiore ai tre anni – viene assegnato per l’edizione 2023 alla Fondazione Francesca Rava. I Premi Balzan 2023 verranno consegnati a Berna, a novembre, nel corso di una cerimonia alla presenza del presidente del Consiglio nazionale della Confederazione svizzera, Martin Candinas.

I vincitori – annunciati dal presidente della Fondazione Balzan Premio, Alberto Quadrio Curzio, e dal vicepresidente del Comitato Generale Premi Balzan, Jules A.Hoffmann; e presentati dai componenti del Comitato generale Premi – sono stati scelti in base alla “validità, attualità e coerenza delle ricerche, individuando fattori specifici di eccellenza che potranno contribuire alla comprensione del nostro mondo e del nostro tempo, promuovendo l’avanzamento della conoscenza senza confini, secondo i principi ispiratori della Fondazione Balzan”, si legge in una nota della Fondazione. In dettaglio, le motiviazioni dei premi sono state: David Damrosch – professore della Harvard University – “per il suo approccio creativo alla letteratura mondiale come circolazione transnazionale di opere che rimangono vive perché vengono accolte e modificate al di là della loro cultura d’origine. Per la sua stupefacente conoscenza delle letterature occidentali e non occidentali in tutta la loro ampiezza geografica e profondità storica”.

Jean-Jacques – professore del Max-Planck-Institut fur evolutionare Anthropologie di Lipsia – “per l’importanza delle sue scoperte sul campo, in particolare quella del più antico homo sapiens in Africa; per la sua capacità di sintetizzare dati provenienti da strumenti tecnologici all’avanguardia; per la sua abilità nell’organizzare gruppi scientifici, in particolare come responsabile dell’Istituto Max Planck di Lipsia; e per le sue qualità di insegnante e divulgatore”. Eske Willerslev – professore dell’Università di Copenhagen – “per i suoi studi sul Dna umano in una prospettiva evolutiva che si concentra sulla mobilità delle popolazioni e sulle migrazioni, contribuendo così in larga misura a trasformare la nostra comprensione della storia umana. Per aver aperto la strada all’uso del Dna antico (rinvenuto nei denti) per identificare gli agenti patogeni umani e per aver recuperato il Dna direttamente da campioni ambientali, aprendo un nuovo campo scientifico”.

Heino Falcke – professore dell’Università Radboud di Nimega e del Max Planck Institute for Radio Astronomy di Bonn – “per essere stato il primo a concepire l’immagine dell’ambiente circostante un buco nero e per la sua leadership dell’Event Horizon Telescope, appositamente progettato per questo scopo. Questo telescopio ha prodotto le immagini più nitide mai viste di ciò che circonda i buchi neri nella lontana galassia conosciuta come M87, e nella nostra galassia, la Via Lattea, confermando la teoria della relatività generale di Einstein laddove la gravità è così intensa da produrre una forte curvatura dello spaziotempo”. La motivazione del Premio per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli alla Fondazione Francesca Rava recita: “per l’impegno profuso dal 2000, in interventi di emergenza a seguito di catastrofi umanitarie e naturali in Italia e in America Latina -in collaborazione con Nuestros Pequeños Hermanos-, e per specifiche iniziative adottate a favore dell’infanzia dell’America Latina per contrastare carenze educative e alimentari”.

I Premi annuali hanno un valore di 750.000 franchi svizzeri ognuno. Le quattro materie premiande cambiano ogni anno e vengono prescelte nelle due categorie delle lettere, scienze morali e arti e delle scienze fisiche, matematiche, naturali e medicina. La rotazione delle materie consente di privilegiare filoni di ricerca nuovi o emergenti. Lo statuto del Premio prevede che la metà di ciascun premio dovrà finanziare, su indicazione del premiato, progetti di ricerca svolti da giovani studiosi e ricercatori. Il Premio per l’umanità, la pace e la fratellanza tra i popoli è invece un premio speciale, assegnato dalla Fondazione Balzan con un intervallo variabile ma non inferiore ai tre anni. Il riconoscimento è destinato a onorare persone o istituzioni che si sono distinte per un’eccezionale opera di carattere umanitario. Anch’esso ha un valore di 750.000 franchi svizzeri (circa 780.000 euro). In occasione dell’annuncio dei vincitori del Premio Balzan 2023, sono state indicate infine le materie che verranno premiate nella prossima edizione 2024: “Giustizia ripartiva”, “Storia della scienza moderna e contemporanea”, “Meccanismi biologici dell’invecchiamento”, “Materiali nanoporosi per applicazioni ambientali”. La Fondazione Internazionale Balzan, fondata nel 1956, opera attraverso due sedi. La Balzan “Premio”, a Milano, è presieduta da Alberto Quadrio Curzio. Attraverso il Comitato generale Premi, presieduto dal professor Luciano Maiani, sceglie le materie da premiare e seleziona le candidature. La Balzan “Fondo”, a Zurigo, è presieduta da Gisèle Girgis-Musy e amministra il patrimonio lasciato da Eugenio Balzan. (nella foto: da sinistra il vicepresidente del Comitato Generale Premi Balzan, Jules A.Hoffmann, e il presidente della Fondazione Balzan Premio, Alberto Quadrio Curzio)

La madre di Leonardo da Vinci non era una schiava o una profuga straniera

La madre di Leonardo da Vinci non era una schiava o una profuga straniera



La madre di Leonardo da Vinci non era una schiava o una profuga straniera – askanews.it


La madre di Leonardo da Vinci non era una schiava o una profuga straniera – askanews.it



















Roma, 31 mar. (askanews) – Era una schiava araba o cinese? Oppure era una profuga straniera? L’identità della madre di Leonardo Da Vinci fa sempre più discutere e le ipotesi sulle sue origini, in questi giorni, la portano agli onori delle cronache. L’ultima scoperta o rivelazione è del professor Carlo Vecce dell’Università di Napoli che la identifica come “una profuga straniera, che fu venduta ai veneziani e il suo sorriso potrebbe essere quello della Gioconda”. Nel suo ultimo libro edito dalla Giunti “Il sorriso di Caterina. La madre di Leonardo”, l’autore sostiene che la genitrice del genio fiorentino in realtà non fosse italiana ma straniera “è una straniera ed è anzi una straniera al più basso gradino della società, perché era una schiava. Una schiava che veniva dal Caucaso, una donna circassa”. Il romanzo racconta tutto questo e lo fa traendo spunto da un atto di liberazione di una schiava, ritrovato presso l’Archivio Storico di Firenze che cita il nome di Caterina, firmato dal notaio Ser Piero da Vinci, e siglato in via Sant’Egidio il 2 novembre 1452.

Ma era realmente così? L’opinione di Riccardo Magnani, autore di pubblicazioni che mettono in dubbio e in luce la vita di Leonardo. Molto seguito sui social, da diversi anni si dedica allo studio e alla divulgazione di Leonardo da Vinci, il Rinascimento e la cartografia relativa ai primi viaggi nelle Americhe, scrivendo libri e tenendo conferenze in diversi Paesi. Magnani, qual è la sua opinione sulle ultime rivelazioni relative alla madre del genio fiorentino? “La madre di Leonardo non era una profuga straniera. Il rischio è che nell’opinione pubblica passi una notizia infondata seppur suggestiva, un rischio già corso con il ‘Codice da Vinci’ di Dan Brown. Apprezzo Carlo Vecce e riconosco il valore di Paolo Galluzzi e della stessa Giunti che edita il romanzo, ma è appunto di un romanzo che si tratta. Anzi un docu-romanzo senza note, come specificato dall’autore. Non è neppure la prima volta che si fanno simili supposizioni”. Ci spieghi meglio… “Non è la prima schiava dalle origini circasse a gratificare gli appetiti dei nobili fiorentini. Lo stesso Cosimo Il Vecchio avrebbe avuto, a sua volta, un figlio con una schiava circassa. La questione di fondo non è la rivelazione in sé, quanto il modo presuntivo con cui la notizia viene pubblicata senza nessun criterio scientifico ma basandosi su una presunzione di fondo, ovvero che Leonardo fosse il figliuolo di Ser Piero Da Vinci. In base a questa suggestiva presunzione che vede la mamma di Leonardo arrivare da Oriente su un barcone, si vuole sfruttare un tema politico contingente per fare pubblicità a un docu-romanzo che rivela un aspetto biografico di uno dei personaggi più celebri della nostra storia ma che rischia di diventare assertivo nell’opinione pubblica”.

Eppure, tutto si poggerebbe su un postulato secondo il quale Leonardo sarebbe figlio di Ser Piero. “Ma Vasari, su questo aspetto, è molto chiaro e lo è più di una volta. Non a caso, nella prima edizione delle ‘Vite del 1550’, scrive: ‘Adunque mirabile et celeste fu Lionardo, nipote di Ser Piero da Vinci, che veramente bonissimo zio e parente egli fu nell’aiutarlo in giovanezza’. Ma non solo, in un altro passaggio aggiunge: ‘Quantunque non funse legittimo figliuolo di Ser Piero da Vinci, era per madre nato di buon sangue’. Basterebbe questo a mettere in crisi tutta la storia. Quindi, il rapporto tra Leonardo e il notaio Ser Piero è sì di parentela, ma non padre/figlio, bensì zio/nipote”. Quindi, secondo lei, prendendo per buone queste affermazioni, viene meno l’elemento presuntivo per il quale Leonardo fosse figlio del notaio di Vinci? “A maggior ragione viene meno l’ipotesi, seppur romanzata, avanzata da Vecce in base alla quale la schiava liberata da Ser Piero sia la mamma di Leonardo. Il rischio, ci tengo a ribadirlo è che passi una notizia che fa clamore ma che è infondata. La suggestione lasciamola confinata solamente nei libri o nei film, come già accaduto con il ‘Codice da Vinci’”.

  • 1
  • 2