Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Arezzo, in mostra l’arte astratta e informale di Intesa Sanpoalo

Arezzo, in mostra l’arte astratta e informale di Intesa SanpoaloMilano, 4 mar. (askanews) – Presso la Casa Museo dell’Antiquariato di Arezzo, parte del patrimonio di Intesa Sanpaolo, è aperta al pubblico fino al 9 giugno 2024, la mostra “La libera maniera. Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo” organizzata e promossa da Intesa Sanpaolo, Fondazione Ivan Bruschi e Fondazione CR Jesi, in sinergia con Gallerie d’Italia.


L’esposizione – di cui è curatore Marco Bazzini attinge alle collezioni di Intesa Sanpaolo, nel quadro di una collaborazione che anche nel 2023 è stata attivata con le due Fondazioni e che avvia un innovativo percorso espositivo in due tappe, prima ad Arezzo e poi a Jesi, dal 7 dicembre 2024 al 5 maggio 2025. La mostra, attraverso una selezione di trentaquattro opere che costituiscono il nucleo centrale delle due tappe espositive, prende in considerazione il periodo tra la fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio dei favolosi anni Sessanta in Italia. Un decennio o poco più in cui si ricostruisce il Paese per lasciarsi alle spalle le rovine materiali delle città, dell’economia e della società civile e allo stesso tempo, in quello che può essere immaginato come un abbandonato e incolto territorio, inizia anche la ricostruzione di una coscienza culturale che aveva pesantemente sofferto le restrizioni del Ventennio.


Gli anni Cinquanta sono gli anni della rinascita del Paese, della formazione della Repubblica, del risvegliarsi delle arti attraverso molteplici esperienze che non risparmiano accese polemiche. Il dibattito guidato da fronti opposti che non ignorano differenti orientamenti politici, oltre che poetici, è la prova di una vera vitalità e ripresa dell’arte italiana. Luca Benvenuti, presidente della Fondazione Ivan Bruschi: “Un’esposizione che offre l’opportunità ai visitatori di godere di opere di artisti di caratura internazionale come tra i tanti Afro, Burri e Fontana, oltre a una selezione di rilievo di importanti artiste come Carla Accardi e Carol Rama. Un progetto che arricchisce la proposta culturale e turistica della nostra città, che siamo molto lieti possa proseguire da fine anno nella tappa di Jesi”.


“La condivisione delle opere d’arte di proprietà, anche al di fuori di Gallerie d’Italia, oltre le sedi di rappresentanza e i caveau aperti al pubblico, racconta l’impegno di Intesa Sanpaolo nel mettere sempre più a disposizione un patrimonio di forte significato identitario. Il lavoro di valorizzazione intorno alle collezioni diventa a sua volta momento prezioso di dialogo con i territori e ragione di sinergia con le principali realtà del Paese. Ne è prova significativa “La libera maniera” realizzata insieme a Fondazione Ivan Bruschi e Fondazione CR Jesi che, nella sua prima tappa ad Arezzo, conferma la presenza della Banca a fianco della Casa Museo per contribuire ad arricchire la bellezza della città toscana” ha aggiunto Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo.

La cura di un capolavoro: spolverare il David di Michelangelo

La cura di un capolavoro: spolverare il David di MichelangeloFirenze, 19 feb. (askanews) – Un capolavoro universale e la sua conservazione. Alla Galleria dell’Accademia di Firenze abbiamo potuto assistere alla periodica spolveratura del David di Michelangelo, un’operazione condotta da una restauratrice esperta di interventi sul marmo che, muovendosi con un’impalcatura mobile intorno alla scultura, rimuove la polvere dall’opera e ne monitora la condizione.


Cecilie Hollberg, direttrice Galleria dell’Accademia di Firenze, ha accolto la stampa internazionale: “Stiamo facendo la spolveratura del David – ha spiegato ad askanews – che facciamo ogni due mesi proprio per conservarlo, per garantire un monitoraggio regolare di questa scultura, è un lavoro che facciamo su ogni singola opera del museo e David per la sua dimensione è un lavoro più complesso: si inizia dall’alto, la restauratrice di lapidio, dedicata al marmo, comincia con dei pennelli a setole sintetiche a togliere la polvere dall’alto, polvere che viene poi assorbita da questo aspirapolvere che sentiamo in sottofondo”. L’operazione è suggestiva, mette in relazione una scultura che è parte dell’immaginario collettivo con un intervento umano, che sottolinea tanto la scala poderosa del David quanto la necessità di manutenzione di cui anche un’opera così maestosa ha costantemente bisogno. Un’attenzione che la Galleria fiorentina dedica a tutto il proprio patrimonio, di cui il David è il simbolo più noto, e che mette in evidenza il grande lavoro che nei musei contemporanei avviene a riflettori spenti, quando il pubblico non c’è. Ma è un lavoro che permette poi allo stesso pubblico, e nel caso della Galleria dell’Accademia stiamo parlando per il 2023 di oltre due milioni di visitatori, di poter incontrare le opere d’arte al loro meglio. E di rinnovare la meraviglia e lo stupore, senza polvere.

Uffizi, da oggi in carica il nuovo direttore Simone Verde

Uffizi, da oggi in carica il nuovo direttore Simone VerdeMilano, 15 gen. (askanews) – Questa mattina si è insediato il nuovo direttore delle Gallerie degli Uffizi a Firenze, Simone Verde. Dopo aver effettuato un sopralluogo generale agli Uffizi, a Palazzo Pitti e al Giardino di Boboli ha subito iniziato ad approfondire i principali dossier. Nei prossimi giorni incontrerà i curatori, gli architetti e i funzionari per passare alla fase esecutiva del progetto sulla cui base è stato nominato.

“Ringrazio innanzitutto il ministro Gennaro Sangiuliano per la fiducia – dice il neo direttore – In questi primi giorni verranno effettuate le prime verifiche progettuali con il personale. Possiamo dire che la visione a cui ci ispireremo è quella di un consolidamento degli importanti risultati conseguiti da Eike Schmidt e un investimento poderoso sui servizi, sulla qualità museografica e museologica, sostenuta da una puntuale attività di ricerca scientifica”. Romano, 48 anni, museologo e storico dell’arte, dal 2014 al 2016 è stato responsabile ricerca scientifica del Louvre di Abu Dhabi, dal 2016 al 2023 ha diretto il Complesso Monumentale della Pilotta, del quale ha portato a termine il totale restauro e riallestimento.

Palazzo Strozzi, oltre 100mila visitatori per Anish Kapoor

Palazzo Strozzi, oltre 100mila visitatori per Anish KapoorMilano, 10 gen. (askanews) – A un mese della chiusura la mostra di Palazzo Strozzi a Firenze dedicata ad Anish Kapoor ha superato i 100mila visitatori. Curata dal direttore della Fondazione Palazzo Strozzi, Arturo Galansino, l’esposizioone “Untrue Unreal” propone un percorso tra monumentali installazioni, ambienti intimi e forme conturbanti, che creano dialogo tra l’arte di Kapoor, l’architettura e il pubblico di Palazzo Strozzi. Attraverso opere storiche e recenti, tra cui una nuova produzione specificatamente ideata in dialogo con l’architettura del cortile rinascimentale, la mostra rappresenta l’opportunità di entrare in contatto diretto il lavoro dell’artista anglo indiano nella sua versatilità, discordanza, entropia ed effimerità. Palazzo Strozzi diviene un luogo concavo e convesso, integro e frantumato allo stesso tempo in cui il visitatore è chiamato a mettere in discussione i propri sensi.

La mostra è aperta al pubblico fino al 4 febbraio.

Francesca Giannone vince il premio “Amo Questo Libro” 2023

Francesca Giannone vince il premio “Amo Questo Libro” 2023Milano, 4 dic. (askanews) – Francesca Giannone, con “La portalettere” (Nord, Narrativa Nord, 416 pp., 19 euro), è la vincitrice della sesta edizione del Premio “Amo Questo libro”. Il riconoscimento è assegnato dalle libraie e dai librai della catena Giunti al Punto (oltre 260 punti vendita nel Paese). Circa un migliaio i votanti. Al concorso hanno partecipato tutti i titoli usciti nell’ultimo anno, tra il novembre 2022 e l’ottobre 2023 in Italia.

“La portalettere” è la storia di Anna, un’ostinata donna del Nord che si trasferisce in Salento, la terra di suo marito, e lotta per assecondare la sua natura e non rimanere vittima delle leggi non scritte che imprigionano le donne al Sud. Ci riuscirà anche grazie all’amore che la lega al marito, Carlo, e al lavoro da portalettere del paese, che le permetterà di diventare il filo invisibile che collega gli abitanti e le storie di un pezzetto di mondo evocativo, suggestivo. La portalettere è la storia di una donna che ha voluto vivere la propria vita senza condizionamenti, ma è anche la storia della famiglia Greco e di Lizzanello, dagli anni ’30 fino agli anni ’50, passando per una guerra mondiale e per le istanze femministe. E poi di due fratelli, destinati ad amare la stessa donna. Il premio “Amo Questo Libro” si configura ormai come una delle principali iniziative di promozione alla lettura portate avanti dalle libraie e dai librai Giunti al Punto. “Tutti i giorni il nostro lavoro è quello di portare, con passione e dedizione, libri e letture ai diversi clienti che frequentano le nostre librerie. È la cifra di Giunti al Punto: unire editoria e libreria, è quello che amiamo fare più di ogni altra cosa. Quest’anno, più che mai, siamo lieti di conferire il premio a una storia bellissima di indipendenza e di libertà, appunto La portalettere di Francesca Giannone. Un titolo che è stato scelto con un consenso larghissimo, un esordio che ha scaldato i cuori della grande maggioranza delle nostre libraie e dei nostri librai come libro più amato dell’anno” ha dichiara Jacopo Gori, direttore generale di Giunti al Punto.

Lunedì 11 dicembre alle 18.30, ci sarà peraltro la presentazione del libro vincitore presso il nuovo Giunti Odeon, il cinema-libreria appena inaugurato nel cuore storico di Firenze. “Questo premio – ha detto Francesca Giannone – è un onore, e rappresenta il finale perfetto di un anno che, per me e La portalettere, è stato incredibile. Fin dall’uscita, a gennaio, i librai hanno accolto il mio romanzo con un affetto straordinario, e dopo tutti questi mesi continuano a prendersene cura con una gentilezza che mi scalda il cuore. Il successo de La portalettere deve tantissimo al lavoro delle librerie; mi sento grata a ogni singolo libraio per tutte le volte che l’ha consigliato, esposto, messo in vetrina, raccontato. Grazie, grazie di vero cuore”.

Willem Dafoe alla serata conclusiva dello Schermo dell’arte

Willem Dafoe alla serata conclusiva dello Schermo dell’arteFirenze, 17 nov. (askanews) – L’attore Willem Dafoe sarà ospite della Closing Night della sedicesima edizione del Festival Lo schermo dell’arte per partecipare all’Italian theatrical premiere di Inside (2023) di Vasilis Katsoupis, insieme al regista e a Giorgos Karnavas, produttore del film, domenica 19 novembre alle ore 21, presso il Cinema La Compagnia di Firenze.

Il film vede l’attore nei panni di Nemo, un ladro d’arte che, durante un tentativo di furto, rimane intrappolato e totalmente isolato in un lussuoso attico newyorkese. In un crescendo di suspense, la casa diventa una prigione, una gabbia dorata dove il protagonista deve lottare con la fame e la sete per sopravvivere. L’unica interazione possibile diventa quella con le opere d’arte che lo circondano. Queste giocheranno un ruolo fondamentale e attivo nella storia, come dei personaggi coprotagonisti, fino a un finale a sorpresa. La collezione di arte contemporanea che compare nel film ha l’unicità di essere stata concepita come una vera e propria mostra che interagisce con la sceneggiatura: curata da Leonardo Bigazzi, contiene 38 opere, tra pittura, scultura, disegno, fotografia e video, alcune delle quali appositamente commissionate per Inside, con artisti quali Maxwell Alexandre, John Armleder, Breda Beban, Maurizio Cattelan, Lynn Chadwick, Julian Charrie’re e Julius von Bismarck, Francesco Clemente, Jonathas de Andrade, Albrecht Fuchs, Petrit Halilaj, David Horvitz, Cinthia Marcelle e Tiago Mata Machado, MASBEDO, Adrian Paci, Amalia Pica, Joanna Piotrowska, Janis Rafa, Stefanos Rokos, Egon Schiele, Superstudio, Rayyane Tabet, Luc Tuymans, Alvaro Urbano.

Direttore degli Uffizi Schmidt nel Cda della Fondazione Mitoraj

Direttore degli Uffizi Schmidt nel Cda della Fondazione MitorajMilano, 27 ott. (askanews) – Il direttore delle Gallerie degli Uffizi di Firenze Eike Schmidt è stato nominato dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, nel consiglio di amministrazione della Fondazione Mitoraj.

“Igor Mitoraj – ha cxetto Schmidt – è stato uno dei massimi scultori a livello mondiale a cavallo tra il Ventesimo e Ventunesimo secolo. Nelle nuove sale degli autoritratti degli Uffizi, tra l’altro, è esposto il suo autoritratto in bronzo, mentre in cima alla collina del Giardino di Boboli dal 1999 troneggia la monumentale testa di Tindaro screpolato, recentemente donata al museo. Igor Mitoraj aveva una visione tutta sua e contemporanea della tradizione classica, che mi impegno a promuovere attraverso il lavoro nel Consiglio d’amministrazione della Fondazione”.

Firenze, al via la mostra su Federigo Angeli a Palazzo Medici Riccardi

Firenze, al via la mostra su Federigo Angeli a Palazzo Medici RiccardiRoma, 7 ott. (askanews) – Apre oggi al pubblico la mostra “Federigo Angeli. Il rinascimento fiorentino nel XX secolo”, promossa dalla Città Metropolitana di Firenze, organizzata da Banca Patrimoni Sella & C. attraverso la sua Direzione Artistica e grazie alla collaborazione di Sella Sgr, società appartenenti al gruppo Sella, Associazione MUS.E e Associazione Il Palmerino e visibile nelle Sale Fabiani di Palazzo Medici Riccardi fino al 7 gennaio 2024.

Il progetto espositivo, curato da Francesca Baldry e Daniela Magnetti, nasce e si sviluppa attorno a due grandi dipinti in pendant di Federigo Angeli (1891-1952) dal titolo “Dama a cavallo con corteo cavalleresco” e “Signore a cavallo con corteo cavalleresco”, appartenenti alla collezione di Sella Sgr su cui il laboratorio Thierry Radelet di Torino ha effettuato un importante lavoro di restauro. Grazie alla collaborazione con diversi storici dell’arte e alla sinergia con enti pubblici e istituzioni private, le ricerche hanno permesso di giungere ad una corretta attribuzione delle opere; inoltre, attraverso le preziose testimonianze documentali conservate presso l’Associazione Il Palmerino aps, si è potuto ricostruire il viaggio dei due dipinti, riscrivendo una pagina di storia dell’arte altrimenti sconosciuta. Le tele si possono ricondurre in modo diretto al ciclo di affreschi dipinto da Benozzo Gozzoli per la Cappella dei Magi di Palazzo Medici Riccardi tra il 1459 e il 1464 circa, sia per l’impostazione complessiva della scena che per precise citazioni letterali: il destriero al passo e quello rampante, i palafrenieri in livrea, il fondale roccioso su cui campeggiano città turrite, la trattazione della vegetazione. Rispetto al precedente gozzoliano, però, la bottega di Angeli si distingue per le innovazioni e la contaminazione delle fonti. Se nelle pareti riccamente decorate della cappella di Palazzo Medici Riccardi le figure femminili sono totalmente assenti o relegate ai margini della scena, nelle due tele firmate Angeli le donne compaiono protagoniste del corteo. Ispirate al Ghirlandaio (1448-1494) della Cappella Tornabuoni nella Basilica di Santa Maria Novella, la donna a cavallo riprende il profilo di Giovanna Tornabuoni nella Nascita di Maria, mentre la canefora che stringe in braccio il coniglio è una citazione dalla Nascita di San Giovanni Battista. Accanto alle due grandi tele la mostra pone altre testimonianze dell’ampia e variegata produzione artistica della Bottega Angeli, con l’esposizione di bozzetti, dipinti e arredi riccamente decorati, in grado di raccontare l’inesauribile ricerca della famiglia di artisti intorno alle fonti d’ispirazione rinascimentale.

La mostra è occasione di approfondimento dell’artista e del contesto in cui la sua bottega si trovò a operare. A Firenze, nel periodo a cavallo tra XIX e XX secolo, si è sviluppato un vero e proprio culto per l’arte rinascimentale grazie anche alla presenza stabile in città di numerosi turisti anglo-americani, ed è proprio in questo contesto sociale che la bottega di Federigo (1891), Alberto (1897) e Achille (1899) Angeli assunse la dimensione di una grande fucina artistica in grado di soddisfare le ambiziose stravaganze della committenza: dal restauro di dipinti alle copie dall’antico, dai cassoni alle tempere, fino alla decorazione ad affresco di intere ville negli Stati Uniti, in Costa Azzurra e a Montecarlo, contribuendo a portare oltre i confini nazionali il gusto per la pittura del Trecento e Quattrocento.

Passione per la glossopoiesi, a 16 anni inventa la sua prima lingua

Passione per la glossopoiesi, a 16 anni inventa la sua prima linguaRoma, 6 ott. (askanews) – A 16 anni inventa la sua prima lingua completa, ora raccolta in un libro in vendita su Amazon. E’ la storia di Giulio Ferrarese, giovane studente di Bagno a Ripoli, alle porte di Firenze. Giulio frequenta il terzo anno del liceo scientifico “Gobetti-Volta”, da grande vuol fare il fisico teorico ma alla passione per le scienze unisce quella per la linguistica e la glossopoiesi, l’arte di creare linguaggi artificiali sviluppandone la fonologia, il vocabolario e la grammatica.

I più conosciuti glottoteti sono J. R. R. Tolkien (l’autore de “Il signore degli anelli” di lingue ne ha create molte); il creatore dell’Esperanto Ludwik Lejzer Zamenhof; Marc Okrand, inventore tra l’altro della lingua Klingon per la serie “Star Trek”. Le lingue artificiali nascono per diversi motivi: per unire i popoli, per una sperimentazione linguistica, per motivi artistici o per semplice divertimento. Nel caso di Giulio l’idea è nata dalla curiosità per i modi di comunicare dopo aver studiato i principali sistemi linguistici del mondo. “E’ molto interessante – spiega – vedere come sono diverse le lingue e come si sviluppano anche sulla base della cultura di un popolo. La mia, che si chiama Valenx, cioè ‘lingua dei libri’, è nata per divertimento ed è pensata per essere una lingua molto razionale ma allo stesso tempo bella al suono, inserendo alcune vocali e consonanti di ispirazione esotica”.

La lingua, completa di grammatica, fonologia e un vocabolario di tremila parole è raccolta in un volume in vendita su Amazon. Il titolo, naturalmente, è “Valenx, una nuova lingua”.

A Firenze gli Stati Generali del Mecenatismo culturale e museale

A Firenze gli Stati Generali del Mecenatismo culturale e musealeRoma, 4 ott. (askanews) – Un bel momento pubblico, molto sentito e partecipato, che ha visto protagonisti rappresentanti delle istituzioni, i donatori e gli studenti della classe 3G del Liceo Classico Michelangelo di Firenze per celebrare trent’anni di proficuo operato dell’Associazione Amici degli Uffizi che, con oltre 10 milioni di euro fra attività, servizi, acquisti di opere e restauri, si conferma una delle realtà filantropiche più importanti d’Italia e d’Europa.

Questo il bilancio della prima giornata degli Stati Generali del Mecenatismo culturale e museale, promossi dalla stessa Associazione in occasione del proprio Trentennale, presso l’Auditorium Vasari delle Gallerie degli Uffizi. Un’occasione significativa per illustrare i risultati raggiunti, le attività e l’importanza del mecenatismo nel sostegno e nella valorizzazione del patrimonio artistico-culturale.

Presieduta da Maria Vittoria Rimbotti ed istituita nel 1993, in risposta all’attentato mafioso che provocò terribili lutti e danneggiò gravemente le Gallerie e le opere contenute, l’Associazione Amici degli Uffizi è un’organizzazione privata, indipendente e no-profit, la cui missione è utilizzare i fondi raccolti per contribuire ad accrescere e conservare le collezioni del museo, incrementarne le attività culturali ed espositive e provvedere, con programmi e servizi, ad accogliere soci e visitatori. Un contributo considerevole, dunque, agli straordinari risultati raggiunti dal complesso museale che, nel 2022, ha accolto oltre 4 milioni di visitatori ritornando ai livelli pre-pandemia e facendo registrare un nuovo record di incassi. “Celebrare il Trentennale dell’Associazione Amici degli Uffizi, di fronte ad autorevoli ospiti ed ai nostri donatori – dichiara la Presidente Maria Vittoria Rimbotti – è per me motivo di grande orgoglio. Rendere accessibile quanto di straordinario il patrimonio artistico, storico e culturale italiano è in grado di offrire, è per noi un dovere etico. Senza la lunga storia di mecenatismo che contraddistingue il nostro paese, l’Italia non sarebbe la culla della cultura e dell’arte occidentale che tutti conoscono. Senza la celebre eredità dell’elettrice palatina Anna Maria Luisa de’ Medici, oggi Firenze non sarebbe la città d’arte per eccellenza. In questi trent’anni di proficuo operato – prosegue Rimbotti – l’Associazione ha profuso il proprio impegno nel mantenere viva tale tradizione di mecenatismo affiancando, allo sforzo collettivo, quello di tanti individui invitandoli a sentirsi partecipi di una missione a beneficio dell’intera comunità. Tutti possono essere Mecenate”.

Sull’importanza di trasmettere ai giovani il valore e la bellezza del nostro straordinario patrimonio culturale, ripercorrendo la vita e le gesta di un personaggio del passato reinterpretato in chiave contemporanea, si è incentrata la mirabile Lectio a cura di Neri Marcorè sulla figura di Gaio Cilnio Mecenate, fondatore e precursore del mecenatismo. “Sarebbe errato pensare che dietro un grande artista ci debba per forza essere un grande mecenate… però è auspicabile che l’accesso alla produzione dell’arte e alla sua fruizione, sia sempre più semplice e incoraggiato. Dobbiamo augurarci che lo stato sia presente, le istituzioni attente, che l’ambiente sia stimolante e recettivo, che gli strumenti per creare siano a disposizione di tutti e le occasioni per condividere eventi culturali aumentino sempre di più”, recita Neri Marcorè durante la sua Lectio.

Un momento celebrativo che, in linea con lo spirito che anima le attività dell’Associazione, non vuol essere fine a sé stesso bensì orientato verso le nuove generazioni e il loro linguaggio. Giunti alla loro terza edizione, gli Stati Generali del Mecenatismo museale e culturale costituiscono un momento di confronto e dibattito tra attori pubblici e privati al fine di esplorare nuove opportunità di crescita e trend internazionali, ripensando il modello filantropico alla luce delle attuali tendenze e delle rinnovate modalità di interazione, di fruizione e di valorizzazione dei beni culturali. A celebrare i trent’anni dell’Associazione Amici degli Uffizi in questa prima giornata di lavori molti rappresentanti delle istituzioni e del mondo della cultura, a partire da chi, negli anni, ne ha seguito l’intero percorso, come l’allora Direttrice Anna Maria Petrioli Tofani e Cristina Acidini, già Soprintendente Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze e come l’attuale Direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, molto attivo nel proporre progetti da sostenere. Ad affiancare l’Associazione “Amici degli Uffizi”, dal 2006, nella propria missione di finanziamento di opere di restauro ed accrescimento delle collezioni delle Gallerie, la “Friends of the Uffizi Gallery”: organizzazione americana “gemella” della stessa Associazione fortemente voluta dalla Presidente Maria Vittoria Rimbotti a fronte dei forti legami USA-Italia. Il programma degli Stati Generali del Mecenatismo culturale e museale – organizzati grazie al sostegno di Fondazione CR Firenze ed alla collaborazione di UnipolSai, Fondazione Industria e Cultura, Progenia Spa, The Place e l’azienda agricola Famiglia Cotarella – prosegue nella giornata di domani, giovedì 5 ottobre, con un Forum a porte chiuse di rilievo internazionale con la partecipazione di attori pubblici e privati di altro profilo. Un’occasione di confronto significativa fra direttori di musei, mecenati, personalità del mondo della cultura e prestigiose organizzazioni italiane ed estere che si confronteranno su strategie e best practice di sostegno alle istituzioni culturali. Moderato da Marilena Pirrelli, giornalista de “Il Sole 24 Ore” ed introdotto da Massimo Osanna, il Forum vede la partecipazione di: Michela Babini, Presidente Fondazione The Place of Wonders, Maite Bulgari, Mecenate Roman Heritage e Royal Opera House Londra, Lath Carlson, Direttore Generale Museum of the Future Dubai, Tania Coen-Uzzielli, Direttrice Tel Aviv Museum of Art, Angelo Crespi, Presidente Fondazione Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Silvio Zanella” di Gallarate, Giovanna Forlanelli, Presidente Fondazione Luigi Rovati, Stefano Karadjov, Direttore Fondazione Brescia Musei – Capitale Italiana della Cultura 2023, Giovanni Lombardi, Presidente Advisory Board Museo e Real Bosco di Capodimonte, Christine Macel, Direttrice Musée des Arts Décoratifs di Parigi ed Aibek Zheksenalyuly Sydykov, Direttore Museo Nazionale della Repubblica del Kazakistan.