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Usa, 5 destinazioni Usa da visitare il prossimo anno

Usa, 5 destinazioni Usa da visitare il prossimo annoMilano, 27 dic. (askanews) – È tempo di aggiornare la lista dei desideri per gennaio. E gli Stati Uniti offrono sempre ampia scelta quando si cercano esperienze straordinarie che abbracciano diverse realtà: dalle coste ai panorami sconfinati, dai monumenti iconici fino alle metropoli. Da non perdere nel 2024, secondo Visit The USA, almeno una fra queste: Kansas City (Missouri), Santa Fe (New Mexico), Philadelphia (Pennsylvania), St. Petersburg/Clearwater (Florida), Asheville (North Carolina).

1.KANSAS CITY, MISSOURI: LA “SWIFTMANIA” FARÀ REGISTRARE NUMERI DA RECORD Kansas City è ormai sulla mappa di tutti grazie a uno dei trend più interessanti del 2023. La regina della musica pop e country americana, Taylor Swift, e il quarterback dei Kansas City Chiefs, Travis Kelce, hanno fatto accorrere tutti in quella che è conosciuta come la “Città delle Fontane”. Con oltre 200 installazioni d’acqua in tutta la città, è una vera e propria mecca dello sport, che ospita di tutto: dal calcio al pickleball. Sono in corso i preparativi per ospitare il prossimo agosto la competizione inaugurale “PickleCon” di Triple Crown Sports, uno degli sport in più rapida crescita in America, nonché l’attesissima Coppa del Mondo FIFA del 2026. La città è anche pronta a dare il benvenuto al Kansas City Current, il campionato nazionale di calcio femminile, per il suo debutto nel nuovo CPKC Stadium nel 2024. L’impianto da 11.500 posti sarà il primo stadio al mondo costruito appositamente per una squadra sportiva femminile professionista e sarà il nuovo punto di ritrovo per i tifosi. Per chi visita la città in autunno, l’American Royal è la più grande gara di barbecue del mondo, con oltre 600 squadre in gara e decine di migliaia di spettatori/degustatori!

2.Santa Fe, New Mexico: il centro della creatività d’America Con lo sfondo mozzafiato delle Montagne Sangre de Cristo, Santa Fe è una città che nasconde un’atmosfera mistica ed eclettica. La terra di questo luogo è diventata famosa per le sue qualità curative ed è un rifugio spirituale, mentre il suo terreno variegato ha attirato artisti da tutto il mondo. Le culture dei nativi americani, degli spagnoli e degli anglo-americani si fondono perfettamente formando una fiorente comunità creativa. Santa Fe ospiterà il Georgia O’Keeffe Museum (con la mostra “Making a Life” fino a marzo 2024) e il fantastico Meow Wolf, un’esperienza artistica completamente immersiva chiamata “House of Eternal Return”, con oltre 70 stanze create da artisti locali e comunitari. La città ospita anche otto pueblos di nativi americani e il Santa Fe Indian Market, una delle più grandi e prestigiose mostre d’arte dei nativi americani al mondo, con artisti provenienti da oltre 200 tribù (che si svolgerà dal 17 al 18 agosto 2024). Tuttavia, per apprezzare veramente l’arte, la cultura e il paesaggio culinario, basta partecipare al festival invernale Art + Sol.

3.PHILADELPHIA, PENNSYLVANIA: DOVE IL VECCHIO INCONTRA IL NUOVO Luogo di nascita degli Stati Uniti e prima World Heritage City, Philadelphia è ricca di storia, ma allo stesso tempo ha una scena culinaria e artistica contemporanea e vivace. La Guida Verde Michelin definisce Philadelphia “un museo a cielo aperto” grazie alle oltre 600 sculture e statue e agli oltre 4.400 murales all’aperto. Alla fine del 2024 è prevista l’apertura del Calder Gardens Museum, che celebrerà l’impatto che tre generazioni della famiglia Calder hanno avuto su Philadelphia. La città ha anche una forte vocazione culinaria: definita un vero paradiso per gli appassionati di cucina, i buongustai possono trovare di tutto, dal cibo di strada ai mercati, dai ristoranti raffinati a quelli con cucina BYOB. Famoso per i suoi iconici cheesesteak, gli hoagies, i pretzel, il panino con l’arrosto di maiale per il quale si formano lunghe file ogni giorno presso DiNic’s Roast Pork del Reading Terminal Market (uno dei più antichi e grandi mercati pubblici d’America). Per i più golosi, da non perdere il Philly Tastykake disponibile in tutti i gusti, dal caramello al burro di arachidi.

4.ST. PETERSBURG/CLEARWATER, FLORIDA: DALLE SPIAGGE INFINITE ALLA STREET ART Nascosta su una penisola soleggiata tra la baia di Tampa e il Golfo del Messico, St. Petersburg/Clearwater è un insieme di 24 località che coniugano perfettamente i grandi spazi aperti con un’incredibile scena artistica. I visitatori hanno l’imbarazzo della scelta, con un tratto di costa di 35 miglia dove rilassarsi. Comprende i parchi statali nazionali: Honeymoon Island (ideale per gli amanti della natura che desiderano avvistare aquile, gufi e tartarughe giganti o percorrere il sentiero di tre miglia attraverso una delle ultime foreste di pino silvestre ancora vergini) e Caladesi Island (una delle poche isole incontaminate della Costa del Golfo, accessibile solo in barca). 5.ASHEVILLE, NORTH CAROLINA: LA MAESTOSA CITTÀ MONTANA Immersa nelle maestose Blue Ridge Mountains, circondata da oltre un milione di acri di natura selvaggia protetta e dalle vette più alte dell’est, Asheville è fiera della sua storia e del suo patrimonio appalachiano. Combinando musica e aria aperta, ogni estate il Folk Heritage Committee invita i visitatori e gli abitanti del luogo a partecipare alle celebrazioni di “Shindig on the Green”, un festival gratuito a sostegno della conservazione della musica tradizionale bluegrass, delle danze e dei racconti dei Monti Appalachi meridionali. Per coloro che desiderano entrare in contatto con la natura, la città montana vanta spettacolari sentieri per escursioni a piedi, in bicicletta, rafting e passeggiate a cavallo, oltre alla possibilità di avvicinarsi alla fauna selvatica, dall’osservazione degli uccelli al foraggiamento di orsi e branchi di alci. Questa primavera, gli ospiti potranno dormire sotto le stelle nel nuovissimo campeggio di lusso airstream di AutoCamp, che aprirà a soli 15 minuti a nord della città, lungo le rive del fiume French Broad.

Viaggi studio all’estero, le mete sul podio: Canada, Usa e Australia

Viaggi studio all’estero, le mete sul podio: Canada, Usa e AustraliaRoma, 2 ott. (askanews) – Con la fine di settembre, il nuovo anno scolastico entra a pieno regime con un background molto particolare per 1300 studenti italiani partiti nel corso dell’estate per un viaggio studio all’estero con WEP, organizzazione leader nel settore degli scambi culturali e linguistici nel mondo da ben 35 anni. Al termine del periodo delle partenze estive per i programmi di studio internazionale, WEP presenta un bilancio positivo per l’anno scolastico 2023/24 e conferma le previsioni per la Top 10 delle mete preferite dagli studenti italiani per lo svolgimento dei soggiorni studio all’estero:

1. Canada 2. USA 3. Australia 4. Irlanda 5. Gran Bretagna 6. Nuova Zelanda 7. Francia 8. Germania 9. Spagna 10. Sudafrica Così come emerso dalle previsioni condivise da WEP a inizio 2023, il Canada si attesta sul podio e supera gli USA come prima meta preferita. Mentre l’Australia sale di una posizione ed entra ufficialmente nella top 3. Anche la Nuova Zelanda ottiene buoni risultati, posizionandosi in sesta posizione dalla penultima in cui la posizionavano le previsioni di inizio anno. È rilevante notare che la top 3 è composta esclusivamente da destinazioni extraeuropee, a conferma di come la generazione di giovani che ha sentito maggiormente il peso delle restrizioni dovute alla pandemia scelga mete più sfidanti con una grande voglia di esplorare il mondo.

Per quanto riguarda le mete europee, rispetto alle previsioni di inizio anno la Germania scende dalla sesta all’ottava posizione, mentre l’Irlanda si conferma in quarta posizione superando così il Regno Unito a testimonianza dell’impatto della Brexit sulle preferenze accordate per viaggi studio in questo stato. Gli studenti italiani non solo hanno preferito mete sfidanti, ma anche soggiorni di lunga durata: il semestre è stata la soluzione preferita da oltre la metà dei partenti (il 55%), seguito dall’anno all’estero (il 35%) e dal trimestre (il 10%). Proprio i soggiorni dai 6 ai 12 mesi permettono ai ragazzi di vivere un’esperienza più immersiva e di aumentare i propri livelli di autonomia e adattabilità.

A conclusione della stagione per le partenze per l’anno scolastico 2023/24, WEP rivela anche la Top5 delle regioni di provenienza degli studenti italiani partiti per viaggi studio all’estero: 1. Lombardia 2. Lazio 3. Piemonte 4. Veneto 5. Emilia Romagna

Per raccontare le esperienze uniche vissute dagli studenti che hanno frequentato un programma studio WEP all’estero, è disponibile sulle principali piattaforme online (es. Spotify, Apple Podcast, Google Podcast, Amazon Music) exCHANGE “Storie di ragazzi all’estero” il podcast di WEP di 7 episodi che racconta le storie individuali dei ragazzi che hanno vissuto un’esperienza di studio all’estero tra aneddoti di vita quotidiana, progetti e scoperte. Sarà possibile conoscere i protagonisti del podcast e scoprire il mondo dei programmi scolastici all’estero il 6 e 7 ottobre a Milano in occasione degli “High School Days”: il primo evento in Italia con exhibition area in cui studenti e genitori potranno orientarsi nella scelta tra i diversi sistemi scolastici e le numerose destinazioni disponibili, ascoltando le testimonianze degli studenti che hanno già vissuto l’esperienza di un soggiorno studio internazionale. “I soggiorni studio all’estero durante le superiori rappresentano un’occasione unica per i giovani che vogliono apprendere una lingua straniera e confrontarsi con una sfida che contribuisca alla loro crescita personale e, a lungo termine, anche professionale. WEP Italia si occupa in media ogni anno della partenza di circa 4.500 studenti, di cui oltre 1800 scelgono di frequentare un semestre o un anno di studi all’estero. Con i numeri degli studenti che hanno scelto WEP per essere accompagnati per l’anno scolastico 2023/2024, stiamo tornando ai livelli pre pandemia, con una conferma di interesse per le mete d’oltreoceano e un momentaneo accantonamento di una meta classica come il Regno Unito, penalizzato dalla burocrazia per l’accesso post Brexit. Non esiste, in ogni caso, una meta migliore di un’altra, poiché in questo tipo di esperienza è centrale l’aspetto culturale, l’arricchimento personale dei ragazzi deriva principalmente dalla loro predisposizione al confronto e dalla voglia di scoperta. Per tutti gli studenti che intraprendono questa sfida, riteniamo abbia molta importanza il percorso di formazione pre-partenza, ambito nel quale WEP si distingue. Prevediamo, infatti, sia momenti di formazione online con la piattaforma di e-learning WEP Campus, sia attività in presenza come WEP Challenge con attività di formazione e prove inerenti al concetto “out of comfort zone”, lezioni frontali e urban games,” afferma Diana Frattini, Head of Marketing di WEP Italia.

A Paestum la sesta edizione dei Food and Travel Italia Awards

A Paestum la sesta edizione dei Food and Travel Italia AwardsRoma, 27 set. (askanews) – La sesta edizione degli Awards di Food and Travel Italia, edizione italiana del primo magazine internazionale, diffuso in 18 Paesi, che si occupa di enogastronomia, viaggi gourmet e turismo di alto profilo, farà tappa in Campania, precisamente nella magica cornice dell’Oleandri Resort di Paestum, città di rara bellezza, la cui storia l’ha resa molto famosa nel mondo.

La meravigliosa cittadina campana diventa teatro di un prestigioso evento che ha ottenuto il contributo della Regione Campania ed il Patrocinio di Enit (Ente Nazionale Turismo Italiano). L’intento dell’ edizione attuale è coniugare cultura e bellezza, che sono rappresentati dal valore inestimabile del turismo e delle tradizioni culinarie e paesaggistiche del nostro Paese, a cui la rivista Food and Travel Italia attribuisce molto rilievo.

“Sarà un’edizione particolare in cui vi sarà la contaminazione tra mondi diversi” commenta l’editore di Food and Travel Italia, Pamela Raeli. Il Premio, pensato con un format che valorizza Cibo, Vino, Turismo, Imprenditoria e Cultura territoriale, si terrà il 3 ottobre prossimo, alle ore 18.30, nelle bellissime sale dell’ Oleandri Resort a Paestum, un eco-resort immerso in un parco naturale, con dune di finissima sabbia bianca e un mare cristallino. I vincitori della sesta edizione saranno annunciati durante la serata di gala del Premio, presentata dall’editore italiano della rivista Food and Travel Italia, Pamela Raeli, dal Direttore Responsabile Fabrizio Imas e dal giornalista Giuseppe Di Tommaso della “Vita in Diretta”.

I riconoscimenti da assegnare ricoprono tutti gli ambiti della Ristorazione, dell’Ospitalità e del Turismo. I premi verranno riconosciuti non solo ai prodotti, ma anche alle aziende/organizzazioni di eccellenza, nelle categorie vino, location, destinazione dell’anno. E, come sempre, verranno assegnati i Premi Speciali conferiti dal board di Food and Travel Italia a professionalità e personalità che hanno dato particolare lustro ai settori di appartenenza. Prestigiosi gli ospiti della kermesse che, come da tradizione, non verranno svelati in anteprima. Durante l’arco della serata saranno serviti piatti della dieta mediterranea, quale modello alimentare che oltre ad essere salutare per l’essere umano lo è anche per l’ambiente. Il modello alimentare mediterraneo, come più volte posto in luce dall’Unesco, è molto diffuso. La filosofia sposata da Food and Travel Italia, che pone in rilievo i temi della sostenibilità, va oltre il concetto di cibo. Il termine dieta deriva dal greco antico “diaita” (stile di vita) e rimanda alla valenza sociale e culturale della dieta mediterranea.

Considerando gli effetti positivi sulla sfera sociale, economica ed ambientale, si può considerare la dieta mediterranea un modello alimentare sostenibile. “Mi piace il vento, perché non si può comprare”, frase pronunciata dall’indimenticato Gianni Agnelli, sarà il claim di questa sesta edizione degli Awards 2023. Spiega l’editore Pamela Raeli: “A vent’anni dalla morte di un uomo che ha segnato un’epoca, ho voluto ricordarlo proprio con questa frase. Capitano d’industria visionario e non conformista, che amava il mare e uscire in barca a vela quando era proibitivo per il forte vento. Una personalità che mi ha sempre affascinato: brillante, con un’intelligenza rapida, curiosissimo, affrontava la vita con leggerezza ed elegante snobismo. I suoi vezzi e tic sono diventati modelli di stile e raffinatezza: l’orologio sopra il polsino, la celebre erre moscia, le scarpe scamosciate, la cravatta sopra il maglione. Ognuno ha interpretato questa frase in maniera diversa. A me piace pensare alla più pura forma di libertà in un mondo dove tutto sembra essere in vendita. Un monito quindi ad essere ‘diversi’ ricercando acque pulite e profonde in cui nuotare, con il vento come compagno di viaggio. Un grazie speciale agli ospiti e agli sponsor che ci affiancheranno, senza i quali nulla sarebbe possibile”.

Fino al 26 agosto in Calabria il 25° Kaulonia Tarantella Festival

Fino al 26 agosto in Calabria il 25° Kaulonia Tarantella FestivalMilano, 24 ago. (askanews) – Fino al 26 agosto è in programma in Calabria il Kaulonia Tarantella Festival, tra i principali eventi di musica popolare della regione, giunto alla sua 25esima edizione.

L’evento dura 4 giorni, dalle 18 alle 6 del mattino seguente, con un calendario ricco di eventi composto da concerti, corsi di ballo tradizionale e strumenti iconici della tradizione popolare. Tutti i pomeriggi, inoltre, a partire dalle 18, nel cuore del centro storico di Caulonia, si tengono corsi gratuiti di balli popolari (tarantella calabrese e pizzica) e strumenti tradizionali (tamburello, lira calabrese, chitarra battente, organetto). Il titolo scelto per l’edizione 2023 è “Tarantella pride” e segna il primo quarto di secolo per un evento che è ormai appuntamento fisso per migliaia di appassionati di musica popolare provenienti da tutta Italia.

Un titolo che sposa pienamente il senso storico del Kaulonia Tarantella Festival, da sempre luogo di condivisione, inclusione e integrazione, che quest’anno proverà a declinare il concetto di “pride” non solo attraverso la musica e la narrazione popolare, ma anche integrando tematiche culturali, sociali e civili. Tra gli ospiti in cartellone: Max Gazzé, Modena City Ramblers, Eugenio Bennato, Grazia Di Michele, Rosanna Casale e Mariella Nava.

Il kit di app e servizi per tutti i gusti per vivere al meglio l’estate

Il kit di app e servizi per tutti i gusti per vivere al meglio l’estateRoma, 8 ago. (askanews) – Preparare la valigia, programmare il proprio itinerario di viaggio, orientarsi in una città straniera o organizzare le foto delle vacanze al rientro: questi sono solo alcuni degli scenari in cui si potrebbe imbattere chi si sta preparando per le vacanze. In questi momenti, informa una nota, la tecnologia può rivelarsi un valido alleato: sono molti i servizi digitali pensati per ogni evenienza che, grazie allo smartphone, si possono portare facilmente con sé e consultare in qualsiasi momento. Gli esperti di Babbel, la piattaforma per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, hanno stilato una lista di app e risorse online ideali per sfruttare al meglio ogni fase dell’estate: usate prima di partire, durante le vacanze o al rientro, permettono di trascorrere una stagione estiva senza pensieri, all’insegna del relax e del divertimento.

“Questi servizi, app e piattaforme sono la chiave per vivere esperienze di viaggio autentiche ed indimenticabili, fornendo soluzioni pratiche e agevoli alle sfide e ai problemi che può incontrare chi si prepara per un viaggio. In questo contesto, strumenti come Babbel possono aiutare ad immergersi, senza preoccupazioni, in contesti inediti e a muoversi con sicurezza nel nuovo ambiente” ha commentato Sara Grippo, Principal Learning Content Strategist di Babbel. Prima di partire: – Packpoint: questa applicazione, ideale per chi ha sempre paura di aver dimenticato qualcosa a casa dopo la partenza, permette di creare delle liste per fare i bagagli in modo semplice ed efficiente. Inserendo la destinazione, il numero di giorni di pernottamento e la tipologia di vacanza (per esempio estiva, invernale o per lavoro), l’app crea in automatico delle categorie di oggetti da portare – quali documenti, vestiario e cosmetici. La lista dei suggerimenti è molto dettagliata e offre la possibilità di spuntare gli oggetti man mano che vengono inseriti nella valigia. – Babbel: per chi ha in programma una vacanza all’estero, Babbel è la piattaforma sia per imparare una nuova lingua sia per perfezionare le proprie competenze in lingue che già si conoscono. Conoscere la lingua del Paese che si sceglie di visitare, infatti, permette di immergersi appieno nella cultura locale. Con ben 14 lingue disponibili, Babbel offre brevi lezioni incentrate su conversazioni reali da seguire ovunque si voglia (dal parco, alla spiaggia, ai mezzi di trasporto) ma anche strumenti come le “Babbel Live”, piattaforma che offre lezioni online tenute, dal vivo, da insegnanti certificati. – SygicTravel: quest’applicazione è un must-have dell’organizzazione del proprio itinerario turistico. Una volta scelta la destinazione e impostate le date è possibile selezionare le attrazioni che si vorrebbero visitare in ciascuna giornata, accedere ad informazioni relative ai diversi punti di interesse, riordinare gli elementi in modo da gestire al meglio il proprio tempo e persino scegliere la modalità di spostamento preferita tra i vari luoghi (ad esempio, con i mezzi pubblici, a piedi o in auto). – PiratinViaggio: per chi invece preferisce non pianificare troppo in anticipo le proprie vacanze, imperdibili offerte last minute si possono trovare su PiratinViaggio. Il portale di offerte di viaggio più seguito in Italia, infatti, propone diverse soluzioni, dai voli alle crociere fino ai soggiorni in un elevato numero di tipologie di strutture ricettive, sempre aggiornate e molto varie.

Durante la vacanza: – Citymapper: chi ha optato per una vacanza in città rischia di perdere tempo prezioso cercando di capire come orientarsi: un bel problema, soprattutto se si hanno pochi giorni a disposizione! L’app Citymapper è pensata proprio per semplificare gli spostamenti: compara le opzioni in tempo reale e offre le soluzioni migliori in quell’esatto momento (bus, metro, treno, tram, car sharing e tanto altro). Inoltre, offre agli utenti dettagli molto precisi: per esempio, non solo indica dove trovare il monopattino più vicino, ma anche il livello della batteria e il costo del tragitto. – Life360: quando si esplorano località mai visitate con un gruppo di amici o familiari, Life360 è l’app perfetta per non perdere di vista la propria “Cerchia” (come viene definito il gruppo creato sull’app): l’utilizzo dei dati GPS permette infatti di tenere monitorata in tempo reale la posizione dei membri del gruppo su una mappa privata e di visualizzare la cronologia delle loro posizioni. – Toilet Finder: l’app Toilet Finder fornisce informazioni su oltre 150.000 bagni pubblici nel mondo per consentire ai viaggiatori di trovare i servizi igienici più adatti alle loro esigenze, dai bagni gratuiti a quelli accessibili per le persone con disabilità. Tramite geolocalizzazione viene indicata la distanza per raggiungere i servizi ed è possibile lasciare una recensione del bagno utilizzato. – Spiagge.it: durante la stagione estiva la spiaggia è la scelta favorita dalla maggior parte dei vacanzieri e gli stabilimenti balneari possono risultare molto affollati; conviene quindi giocare d’anticipo e prenotare il proprio posto! La piattaforma Spiagge.it (disponibile anche su app) è la scelta ideale per facilitare le vacanze al mare: con più di 1.200 stabilimenti balneari tra cui scegliere, gli utenti possono prenotare facilmente ombrelloni e lettini, pagando anche direttamente dal portale. Beach day, no stress! Per il rientro: – Shuffles: il modo migliore per combattere la nostalgia del rientro dalle vacanze è conservare i ricordi delle giornate trascorse in un album fotografico, per riviverli quando si preferisce. Un’ottima soluzione per organizzare le foto scattate durante le vacanze è l’app indipendente di Pinterest, Shuffles, che permette di creare collage ritagliando, sovrapponendo e arricchendo con elementi o animazioni le immagini salvate nella galleria del proprio smartphone. – Trustpilot: le recensioni sono diventate un fattore decisionale fondamentale per molti turisti, che le consultano quotidianamente per diversi aspetti dell’organizzazione delle proprie vacanze. Rientrati dal proprio soggiorno, lasciare una recensione può quindi non solo aiutare altre persone intente a organizzare i tanto desiderati viaggi, ma anche supportare le aziende a migliorarsi e venire così incontro alle esigenze dei viaggiatori. Per condividere la propria esperienza e informazioni utili, Trustpilot, con oltre 46 milioni di recensioni scritte nel corso del 2022, è la principale piattaforma di recensioni a livello globale e contribuisce a promuovere una maggiore fiducia tra consumatori e imprese. – Sleep Monitor: durante le vacanze il ritmo sonno-veglia a cui si è abituati per la maggior parte dell’anno viene alterato. L’applicazione Sleep Monitor è pensata per monitorare la qualità del riposo: a tal proposito, fornisce utili consigli per migliorarlo tramite la registrazione dei dettagli dei cicli del proprio sonno. L’app ha inoltre un’opzione di sveglia intelligente, che si attiva nella fase di sonno più leggera per permettere al dormiente di iniziare la giornata con il piede giusto. – URBNX: il rientro al lavoro dopo la pausa estiva può essere difficile e causare stress e ansia. Per affrontarlo al meglio e rientrare gradualmente nel mood lavorativo, individuare luoghi originali in cui lavorare può aiutare nel temuto back to work: dall’hotel di design alla villa storica passando per il moderno coworking, l’applicazione per il lavoro agile URBNX consente di individuare una postazione di lavoro attrezzata vicino a casa o ovunque sia necessario quando si vuole lavorare da remoto in modo alternativo.

International Childfree Day: come la lingua può aiutare ad essere più inclusivi

International Childfree Day: come la lingua può aiutare ad essere più inclusiviRoma, 28 lug. (askanews) – Il termine “childfree” esiste già dall’inizio del 1900 ma è stato solo negli anni ’70 che le femministe hanno iniziato ad utilizzarlo più ampiamente, in modo da identificare – come un gruppo distinto – le donne che sceglievano di non avere figli. “Il suffisso “free” (“libero”) è stato scelto proprio per cogliere il senso di libertà e la mancanza di obblighi provati da coloro che avevano deciso volontariamente di non avere figli” spiega Sara Grippo, Principal Learning Content Strategist di Babbel, la piattaforma per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live.

In occasione dell’International Childfree Day che ricade ogni anno il 1° agosto, si legge in una nota, gli esperti e le esperte di Babbel invitano a conoscere i termini legati allo stile di vita childfree e ad essere più consapevoli in merito ai pregiudizi linguistici da evitare. Sebbene la pressione sociale sia ancora elevata e manchi talvolta la sensibilità nei confronti di un argomento così delicato e intimo, la normalizzazione del vivere una vita senza figli si sta diffondendo tra Millennials e Gen Z, sempre più consapevoli che la genitorialità non deve per forza essere una tappa obbligata della propria vita. Sono in aumento, infatti, le persone che aderiscono al movimento “childfree”: secondo i dati dell’indagine Istat “Famiglie, soggetti sociali e ciclo di vita” , il 45,4% delle donne di età compresa tra 18 e 49 anni è senza figli; di queste il 22,2% dichiara che non intende averne nei 3 anni successivi né in futuro e mentre il 17,4% è childfree, ovvero afferma di non volere figli perché la maternità non rientra nei propri progetti di vita. Questa tendenza viene confermata anche a livello internazionale: negli Stati Uniti nel 2021 uno studio ha evidenziato che circa il 44% dei non genitori di età compresa tra 18 e 49 anni non aveva intenzione di avere figli, in aumento rispetto al 37% nel 2018; più della metà ha indicato come motivo principale la scelta di non voler avere dei figli piuttosto che fattori più circostanziali come problemi di salute o il non voler crescere un figlio senza un partner al proprio fianco. Da uno studio YouGov del 2020 , inoltre, emerge che in Inghilterra e Galles oltre la metà (51%) dei britannici tra i 35 e i 44 anni che non hanno avuto figli non hanno intenzione di averne in futuro.

“L’analisi linguistica permette di identificare i cambiamenti sociali in atto in altri Paesi e può essere un’occasione per riflettere sulle eventuali “lacune sociali” della propria cultura, contribuendo in parte a sensibilizzare nei confronti dell’importanza di riconoscere e rispettare la pluralità di stili di vita delle persone. Lo sviluppo di neologismi e di distinzioni semantiche come, per esempio, tra i termini inglesi “childfree” e “childless”, è segno infatti di una “maturazione” culturale che si rispecchia anche nella lingua” ha affermato Sara Grippo, Principal Learning Content Strategist di Babbel. Le parole da sapere relative alla sfera childfree – Childless: traducibile come “senza figli”, il significato di questo termine è da distinguere rispetto a “childfree”; se quest’ultimo va ad indicare la scelta di non concepire o adottare figli, “childless”, invece, sottolinea l’assenza oggettiva di figli (che può essere volontaria o di circostanza). Anche il tedesco (con “kinderfrei” e “kinderlos”) e alcune lingue scandinave (per esempio, lo svedese con “barnfri” e “barnlös/a”) si comportano allo stesso modo a livello linguistico (le coppie sono infatti assimilabili a “childfree” e “childless”). Tuttavia, questa differenza non è ancora resa in numerose lingue europee che ricorrono ad un’unica parola per entrambe le sfumature di significato (come, per esempio, il polacco “bezdzietny” e il finlandese “lapseton”). Infine le lingue romanze, invece, non utilizzano la singola parola ma la costruzione “senza” seguita da “figli” (oltre all’italiano, ad esempio, anche il francese “sans enfants” e lo spagnolo “sin hijos”). – Permanent postponer: collegato al termine childless vi è poi “permanent postponer” con cui si indica le persone che tendono a posticipare la decisione di diventare genitori poiché non hanno ancora deciso se questo obiettivo rientra nelle loro priorità di vita. – DINK: acronimo che sta per “dual income no kids” (“doppio stipendio senza bambini”), è un’espressione colloquiale che si riferisce ad una famiglia senza figli e con doppio stipendio. Un’altra espressione simile è DINKWAD che sta per “dual income no kids with a dog” (“doppio stipendio senza bambini con un cane”) mentre il contrario è DEWKS, “dually employed with kids” (“doppio stipendio con figli”). -GINK: con questo termine – che sta per “green inclinations, no kids” (“tendenze green, senza figli”) – si indicano tutte le persone che scelgono di non avere figli perché reputano che questa sia la scelta più green e rispettosa dell’ambiente. -Nullipara: con questo termine scientifico si fa riferimento alle donne che non hanno mai partorito figli. Derivato dal latino moderno, è costituito da “nullus” (“senza, non”) e “parere” (“partorire”) e si è mantenuto tale nella maggior parte delle lingue europee (come, per esempio, l’inglese “nulliparous” e il tedesco “nullipar”).

La guida alle domande da evitare: gli esperti di Babbel, al fine di favorire la comprensione reciproca attraverso il linguaggio, hanno raccolto alcune frasi da evitare per garantire una comunicazione più inclusiva: “E un figlio quando lo fate?”: è una delle domande più frequenti, a volte posta in modo automatico ma sicuramente da evitare. Ogni persona è infatti libera di decidere se avere figli o meno e non dovrebbe essere costretta a spiegare e giustificare la propria scelta. “È un’occasione persa: non ti realizzerai mai come persona”: la realizzazione personale viene molto spesso ancora associata alla maternità o alla paternità, non riconoscendo invece che alcune persone possano avere degli obiettivi di vita differenti. “Non proverai mai l’amore vero”: questa affermazione presuppone, erroneamente, che esista solo un tipo di amore “puro” e che i non-genitori non possano amare veramente. Si tratta di una generalizzazione romantica delle relazioni genitoriali e, come qualsiasi stereotipo, può essere errato e fuorviante. “Quando vorrai figli, sarà ormai troppo tardi”: ciascuna persona vive nel proprio tempo, con i propri ritmi ed esigenze, e deve essere libera di affrontare una scelta così complessa quando si sente pronta; inoltre, non si considera troppo spesso la possibilità che la persona con cui si parla abbia deciso che non vorrà mai dei figli oppure sia soffrendo perchè non riesce ad averne. “Saresti un ottimo genitore”: l’abilità a relazionarsi con i bambini non implica automaticamente il desiderio di genitorialità. “Pensi solo a te stessa/stesso”: i non genitori sono spesso ‘accusati’ di essere egoisti perché si suppone siano intenzionati soltanto a mantenere la propria libertà e le proprie abitudini, senza voler accettare compromessi; al di là del fatto che ognuno sia legittimato ad avere le proprie motivazioni, a volte la decisione può derivare proprio da considerazioni lungimiranti ed altruistiche, come nel caso di chi sceglie di non avere figli a causa della crisi climatica e del futuro incerto del pianeta.

Le principali espressioni e giochi da spiaggia nel mondo

Le principali espressioni e giochi da spiaggia nel mondoRoma, 13 lug. (askanews) – La spiaggia è il luogo del divertimento per eccellenza. La spiaggia è anche il luogo principe degli incontri estivi, dove persone provenienti da ogni angolo del mondo hanno modo di conoscersi e confrontarsi, anche attraverso il gioco. A tal proposito, riferisce una nota, gli esperti di Babbel, la piattaforma per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni su app e live, hanno individuato sei attività provenienti da diverse culture che hanno per protagonista proprio la spiaggia, dai classici intramontabili a giochi più insoliti. In più, con l’obiettivo di favorire la comprensione reciproca, Babbel ha messo insieme una serie di espressioni e modi di dire ispirati al mare e alla spiaggia che potrebbero altrimenti risultare di difficile comprensione per chi dovesse sentirli per la prima volta.

‘I giochi sono caratterizzati da un proprio ‘linguaggio segreto’ – il regolamento – che funge da codice anche tra giocatori che non condividono la stessa lingua e può rappresentare il primo punto di contatto tra le varie culture che s’incontrano durante le vacanze estive. Dopodiché, però, per chi vuole approfondire le nuove amicizie fatte, subentra necessariamente la lingua: conoscere anche le espressioni gergali legate al gioco in questione, oppure modi di dire curiosi sul mare e la sabbia, può senz’altro darci una marcia in più’ ha commentato Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Editor di Babbel. La Peteca: un gioco simbolo del Brasile. La Peteca è un gioco molto antico che veniva praticato dalle popolazioni indigene brasiliane ben prima del XIV-XV secolo (l’inizio dell’epoca coloniale nel territorio che oggi è il Brasile); esso ha come protagonista una tipologia di volano molto particolare, costituita da una base ovale in gomma e da alcune piume inserite nella parte superiore. La parola ‘peteca’ deriva dal verbo ‘petek’ (in lingua tupí) traducibile con il verbo ‘colpire, schiaffeggiare’; il gioco trae origine proprio dal verbo, con cui si fa riferimento al movimento alla base dello sport: consiste nel colpire con le mani la base del volano con l’obiettivo di farlo cadere nel campo avversario.

I racchettoni: un ‘ospite fisso’ della spiaggia italiana. Variante moderna dell’antico ‘tamburello da spiaggia’, risalente addirittura all’antica Roma, il gioco dei racchettoni accompagna l’estate di italiani e italiane dai primi anni ’70 quando si cominciava a giocare a questa attività nella sua forma attuale lungo la riviera romagnola; da praticare con delle racchette di legno o di plastica, è perfetto per giocare anche in acqua. Sport simili si trovano anche in Paesi molto lontani: in Brasile, per esempio, spopola il ‘Frescobol’ (termine traducibile come ‘palla fresca’). Beach Volley: dalle palle dal cielo alla ‘aree tra marito e moglie’. Il beach volley è uno dei giochi da spiaggia più popolari. La sua diffusione è stata facilitata dalla semplicità delle regole e dall’agilità dell’attrezzatura: bastano una rete, una palla e un gruppo di amici per iniziare a giocare. Nonostante si pensi che le origini risalgano all’inizio del ‘900 sulle spiagge hawaiane, le prime partite ad adottare le regole moderne si tennero sulle spiagge di Santa Monica, in California. Sebbene questa attività sia molto diffusa in tutto il mondo e il suo nome facilmente riconoscibile, sono più insoliti alcuni suoi termini tecnici: il termine ‘Skyball’ (letteralmente ‘palla dal cielo’), per esempio, si riferisce ad un tipo di servizio in cui la palla viene colpita verso l’alto e poi schiacciata in modo tale da ostacolare la ricezione per gli avversari abbagliati dai raggi del sole. Un altro termine curioso è ‘Husband-And-Wife Area’ (‘area tra marito e moglie’), che indica l’area tra due giocatori che, non comunicando bene durante la partita, lasciano cadere la palla nel mezzo.

Bocce versus Pétanque. L’origine del gioco delle bocce è ancora avvolta nel mistero: ci sono testimonianze di pitture rupestri e sculture che documentano lanci di pietre di varie dimensioni già nell’Antico Egitto e nell’Antica Grecia, ma furono gli antichi Romani a regolarizzare il gioco introducendo un pallino come ‘obiettivo’ da colpire e modificando il materiale delle sfere, passando dalla pietra alla terracotta: il termine ‘bocce’ deriva dal latino volgare ‘bottia’, letteralmente ‘palla’. Per chi volesse provare una versione diversa delle bocce, il provenzale ‘Pétanque’ potrebbe essere l’ideale: giocata con bocce di metallo, a differenza delle partite giocate in Italia, bisogna tirare le bocce senza slanciarsi, quindi, come si dice in dialetto provenzale, con i ‘pès tancats’, ovvero con i ‘piedi uniti piantati al suolo’. Sandboarding: il surf sulle dune. Le vaste distese sabbiose suscitano da sempre un grande fascino. E lo fanno ancora di più se si pensa di poterle attraversare rimanendo in piedi su una tavola: lanciarsi dalle dune con una tavola da surf è un’attività che sta prendendo sempre più piede Denominata in inglese con il nome di ‘Sandboarding’ (termine costruito a partire da ‘snowboarding’), può considerarsi una miscela tra surf, skateboard e snowboard.

Beach Nordic Walking. Letteralmente ‘passeggiata nordica in spiaggia’, la Beach Nordic Walking è una speciale declinazione del Nordic Walking (attività che deriva dalla pratica finladese del sauvakavely, traducibile letteralmente come ‘passeggiata con i bastoni’) che alla classica ambientazione montana sostituisce il mare e la spiaggia. Ottima per tutte le età, è l’attività adatta per chi si vuole mantenere in forma anche d’estate e, se svolta con gli amici, può essere un’occasione in più per conversazioni di qualità. Tutti al mare. La lingua parlata da una determinata comunità di parlanti è notevolmente influenzata dall’ambiente che la circonda: lo conferma anche la presenza, nel linguaggio utilizzato nei vari Paesi bagnati dal mare (e per i quali esso svolge un ruolo centrale) di numerose espressioni idiomatiche collegate alla spiaggia, alla sabbia o al sole. – A place in the sun: traducibile come ‘un posto al sole’, questa espressione idiomatica inglese si riferisce ad una posizione vantaggiosa o particolarmente favorevole occupata o raggiunta da un individuo; sebbene sia applicata anche all’ambito personale, è utilizzata principalmente nella sfera professionale. – Bring sand to the beach: ‘portare sabbia alla spiaggia’ è un’espressione comune in inglese per descrivere azioni non necessarie e ridondanti. Trova corrispettivi, ispirati alla spiaggia e al mare, anche in numerose altre lingue europee, come nello spagnolo ‘echar agua al mar’ (‘portare acqua al mare’) o nell’italiano ‘svuotare il mare con il cucchiaino’, che dipingono, analogamente, comportamenti inutili ed evitabili. – Não é a minha praia: sebbene il significato letterale in portoghese brasiliano sia ‘non è la mia spiaggia’, questa espressione si può tradurre come ‘non fa per me’, riferendosi così ad una situazione non in linea con le proprie inclinazioni e preferenze. È paragonabile all’inglese ‘not my cup of tea’ (‘non è la mia tazza di tè’). – Ce n’est pas la mer à boire: letteralmente ‘non è il mare da bere’, si tratta di un’espressione popolare francese, attestata per la prima volta in una favola di Jean de La Fontaine del XVII secolo, che può essere resa come ‘è una cosa da poco’. Questo modo di dire può essere parafrasato come ‘non sarà poi così terribile’, ‘non sarà la fine del mondo’, per sottolineare che non si sta chiedendo l’impossibile (come invece sarebbe l’impresa di bere l’acqua del mare). – Das Leben ist kein Strandspaziergang: a conferma del fatto che la spiaggia è vista, in molte culture, come un luogo idilliaco, lontano da ogni preoccupazione, questa espressione tedesca traducibile come ‘la vita non è una passeggiata sulla spiaggia’ viene chiamata in causa per descrivere una situazione particolarmente impegnativa o preoccupante (l’opposto di una gita al mare). D’altro canto, invece, l’espressione scherzosa inglese ‘life is a beach’ (attenzione alla pronuncia!) racchiude in sé tutta la gioia di chi sa godersi la vita, paragonando la stessa, appunto, ad una bellissima spiaggia.

Antonello Di Carlo con ‘Viaggio in Sicilia’ si aggiudica il Premio Navarro

Antonello Di Carlo con ‘Viaggio in Sicilia’ si aggiudica il Premio NavarroRoma, 18 giu. (askanews) – “Viaggio in Sicilia” di Antonello Di Carlo si aggiudica il 14esimo Premio Internazionale Letterario Navarro nella categoria Varia. Premiato un volume che, della Trinacria, ha voluto raccontare la sua ricca storia e le tante persone che, nel misericordioso grembo, ha avvolto come un genitore accorto, genti a cui ha rubato il cuore e la mente, per cui alla fine sembra essere proprio la Sicilia la conquistatrice dello straniero: una terra, insomma, che accoglie tutti e non manda via nessuno e la mente va inevitabilmente anche alle vicende dei nostri tempi.

“Una storia ricca quella della Sicilia -spiega Di Carlo- che ho voluto rivivere attraverso le immagini dei segni, una storia ripercorsa interamente nell’ode conclusiva, fino all’attualità non sempre all’altezza del prestigioso passato, con lo scopo, ma anche con il dubbio, di poter smuovere le coscienze e l’umana memoria”. Presente, nel corso dell’intera opera, una venatura malinconica per essere andato via, per avere abbandonato la sua terra e per il timore che il riscatto “come un boato per l’umanità arriverà quando sarà già ossa e cenere”. Resta l’esortazione ai conterranei a far brillare nuovamente la terra, come è accaduto per millenni, perché è proprio in Sicilia che si trova la chiave di tutto, citazione che ricorre nel corso del libro. Premiata anche sempre per la Di Carlo Edizioni con un meritatissimo secondo posto Maria Concetta Borgese con la silloge inedita “Sassi bagnati”. Nella settimana appena trascorsa, inoltre, la casa editrice, Di Carlo edizioni, è stata protagonista della rassegna “Un libro d’a…MARE”, svoltasi a Vietri. Una tre giorni in cui è stato possibile presentare le fatiche letterarie di diversi autori. L’occasione è stata insomma propizia per annunciare la partecipazione della casa editrice alla Fiera internazionale del libro di Francoforte, l’appuntamento del settore più prestigioso, che si svolgerà a ottobre. Diversi gli autori che vi prenderanno parte: Giuseppe Pierdomenico, Sabrina Morelli, Collettivo la Penna d’Oca, John Oldman, Maria Tedeschi, Annunziata Candia, Cinzia Rota, Duilio Papi, Maria Concetta Borgese, Codi Albert, Ermanno Spera, Gaspare Stassi, Ithoan Enehikhare, Luigi Paciello, Margherita Bonfilio, Mariangela Iozzino, Massimo Del Zio, Michele Bussoni, Nela Munich Ionescu, Miriam Stefanoni, Mario Moretti, Paola Fabbri, Patrizia Riello, Lucia Zappulla, Claudio Raspollini, Berardo Medori, Roberta Zanzi, Rossella Ziccone. Massimo Teofani, Virginia Di Martino, Osvaldo Martani, Vincenzo Saccomandi, Giovanni Battista Savona, Giuseppe Raineri, Antonio Lera.

I sistemi di studio innovativi per sviluppare al meglio le soft skills

I sistemi di studio innovativi per sviluppare al meglio le soft skillsRoma, 1 giu. (askanews) – I giovani che decidono di trascorrere un periodo di studi all’estero sperimentano un modello di vita studentesca e culturale diverso da quello italiano. Questo offre loro la possibilità di vivere esperienze e attività completamente nuove, diverse a seconda della destinazione.

WEP, organizzazione leader nel settore degli scambi culturali e linguistici nel mondo da ben 35 anni, presenta una breve guida alle tradizioni studentesche più curiose e i sistemi di studio più innovativi per supportare studenti e famiglia nella scelta della meta preferita per programmare un semestre o un anno scolastico in un paese straniero. Secondo i dati WEP, informa una nota, gli studenti che hanno scelto di frequentare una scuola superiore all’estero sono aumentati del 35% nel 2022 rispetto al 2019 e anche per il 2023 le previsioni sono di crescita (+10%).

PROM, IL BALLO DI FINE ANNO CHE FA SOGNARE TRA STATI UNITI, UK E CANADA: il prom (da promenade, ovvero “ballo di gala”) è la festa statunitense che si svolge alla fine dell’anno scolastico durante la scuola secondaria superiore. Questo evento ha un’importanza enorme: con i suoi rituali segna un passaggio indimenticabile nella vita di ciascun ragazzo. L’organizzazione dipende dalla scuola, ma di solito vengono invitati solo i juniors e i seniors (gli alunni del penultimo e ultimo anno di liceo). Anche altri paesi festeggiano il prom (nominato in modo differente): in Gran Bretagna il ballo di fine anno è chiamato Leavers’ Ball, in Canada prende il nome di Formal o Grad (da graduation), in Irlanda è conosciuto come debs (da debutante ball). IN ISLANDA SI IMPARA ANCHE A LAVORARE A MAGLIA: a causa delle basse temperature, è stata istituita nelle scuole di tutta l’Islanda una lezione chiamata knitting per insegnare agli studenti come lavorare a maglia un maglioncino e tenersi al caldo. Si ritiene utile che ogni studente, all’occorrenza, sappia realizzarsi da solo un maglione caldo per affrontare il gelo.

LA SCUOLA È ANCHE A DOMICILIO IN AUSTRALIA, CON UN PERIODO DI VACANZA PER OGNI STAGIONE: l’anno scolastico in Australia comprende i mesi da gennaio a dicembre e prevede quattro periodi di vacanza, uno per ogni stagione. In particolare le vacanze estive sono le più lunghe, coincidono con la fine della scuola e comprendono le feste di Natale e Capodanno. Per gli studenti australiani che vivono lontani dai centri abitati esiste, inoltre, la possibilità di frequentare la scuola seguendo le lezioni su Internet. IN GIAPPONE CI SI OCCUPA ANCHE DELLE PULIZIE DELLA CLASSE: nel paese del Sol Levante gli studenti, insieme ai docenti, sono responsabili dell’igiene della scuola. Non esiste infatti la figura del collaboratore scolastico e i gruppi di allievi, a turno, si occupano delle pulizie di aule, bagni e altri ambienti. La cura degli spazi comuni è considerata una parte delle pratiche educative.

LE LEZIONI SONO ORGANIZZATE SU TURNI E COMPRENDONO ANCHE LA CAPOEIRA IN BRASILE: la scuola inizia alle 7:00 del mattino e, come accade in Svizzera, termina alle 12:00 per far pranzare gli studenti con i parenti. Dato l’alto numero di studenti rispetto alle strutture scolastiche, le lezioni sono organizzate in turni e gli alunni frequentano la scuola a rotazione. Può, inoltre, capitare di seguire lezioni di capoeira, l’arte marziale brasiliana caratterizzata da elementi espressivi come la musica e l’armonia dei movimenti, simbolo della cultura brasiliana. IN CANADA LE CLASSI SONO BILINGUE: il bilinguismo è estremamente importante in Canada e sono molte le lezioni che vengono svolte sia in inglese che in francese, permettendo così agli studenti di decidere in quale lingua studiare le materie che preferiscono.

“Grazie ai soggiorni studio all’estero durante le scuole superiori gli studenti acquisiscono maggiore sicurezza circa le proprie capacità, hanno la possibilità di vivere un’esperienza che sta acquisendo sempre più valore poiché sinonimo di indipendenza, mentalità aperta e voglia di imparare. La scoperta di nuove tradizioni studentesche e la prova di sistemi scolastici differenti, aiuta gli studenti a familiarizzare con nuove culture e ad imparare a rispettare idee e pensieri diversi dai propri. Questo li porta anche ad una crescita personale e ad avere una mentalità aperta e flessibile, risultando più propensi a mettersi in gioco in contesti sfidanti, portandoli a sviluppare numerose soft skills, molto importanti anche per i futuri contesti lavorativi”, afferma Diana Frattini, Head of Marketing di WEP Italia.

Per tutti gli studenti che programmano un soggiorno studio all’estero, WEP propone un programma di formazione pre-partenza, che prevede sia momenti di apprendimento online con la piattaforma di e-learning WEP Campus, sia attività in presenza come la WEP Challenge con momenti di formazione e urban games inerenti al concetto “out of comfort zone”. Un momento fondamentale di incontro per tutti gli studenti in partenza per un viaggio studio all’estero, che avranno anche l’occasione di incontrare i WEP Buddies (studenti che hanno già vissuto un soggiorno studio all’estero) per prepararsi al meglio per una delle più belle avventure scolastiche.

Estate 2023: una stagione all’insegna dei ritardatari “organizzati” tra Belpaese ed Europa

Estate 2023: una stagione all’insegna dei ritardatari “organizzati” tra Belpaese ed EuropaRoma, 18 mag. (askanews) – Il 70% degli italiani non ha ancora prenotato le proprie vacanze estive: la motivazione principale, per oltre il 54% delle persone, è il non aver ancora deciso quale sarà la propria meta. Meno impattanti, invece, altre motivazioni come i costi troppo elevati (19%), la preferenza per viaggi autunnali/invernali (8%) oppure ragioni di carattere personale (19%).

È quanto emerge dal primo Osservatorio sui trend di viaggio degli italiani per l’estate 2023 di PiratinViaggio – la piattaforma italiana del gruppo HolidayPirates Group, il portale di offerte di viaggio più seguito in Italia – che ha analizzato gli elementi chiave della prossima estate: dalle tempistiche di prenotazione ai driver di scelta delle mete, dalla durata del soggiorno alle destinazioni più gettonate fino ad arrivare agli aspetti fondamentali tenuti in considerazione nell’organizzazione delle proprie vacanze. I trend di prenotazione ed organizzazione di viaggio degli italiani

– Early birds or latecomers: in merito alle tempistiche di prenotazione, quasi il 40% degli intervistati ha affermato di prenotare con circa 3 mesi di anticipo e quasi il 30% un mese prima di partire; meno coloro che prenotano molto prima, con 3-6 mesi di anticipo (il 22%) oppure last minute (solo il 9%). Si nota, in particolare, come la Gen Z sia più propensa a prenotare con più anticipo: il 48% dei rispondenti ha infatti affermato di prenotare con 3 mesi di anticipo e il 25% un mese prima di partire. – Team mare, montagna o città: sulle preferenze di viaggio è interessante notare come, in generale, il mare sia la meta preferita da oltre il 50% dei rispondenti (53%), rispetto alla città e alla montagna che hanno ottenuto rispettivamente il 34% e il 13% delle preferenze. Analizzando nello specifico le generazioni, però, si nota come questo dato venga confermato dai Millennials e dalla Gen X (entrambe 55%) e Baby Boomers (51%) mentre per la Gen Z è la città a spiccare come meta preferita, scelta da quasi il 50% delle persone. Il mare risulta essere la meta preferita anche tra chi ha figli (59%) rispetto alla città (28%) mentre chi non ha figli si divide più equamente tra mare (48%) e città (40%). La montagna ottiene meno preferenze, il 13% per i genitori e il 12% per chi non ha figli.

– Interessi personali ed hobby, i principali driver di scelta: l’ispirazione per un nuovo viaggio, per il 71% dei rispondenti, deriva principalmente dai propri hobby e interessi personali; importanti, tuttavia, anche i consigli di famiglia, amici e conoscenti (42%), i contenuti degli account social dei brand (25%) e delle persone che si seguono (18%). Meno rilevanti, invece, la pubblicità (15%) e le serie TV e i film (13%). Più nello specifico, analizzando i vari target di pubblico, l’ordine di importanza dei vari driver di scelta resta lo stesso; si può notare una leggera variazione nella Gen Z: per i più giovani, le serie tv e i film sono più impattanti (22%) rispetto alle altre generazioni nella scelta del proprio viaggio. – Gen Z campioni di sostenibilità: i viaggi più sostenibili, per il 43% delle persone, risultano essere più interessanti rispetto al passato. La metà delle persone intervistate ha però dichiarato che il proprio interesse verso l’argomento non è cambiato e quasi il 7% ha affermato addirittura di non poterne più della tematica. Questa divisione, con piccole variazioni, si conferma in tutti i target generazionali tranne per la Gen Z che si dimostra più attenta alla propria impronta ecologica: più della metà (52%) infatti ha dichiarato di prestare maggiore attenzione alla sostenibilità dei propri viaggi.

– La lotta tra meta e budget: il fattore più importante, nella definizione delle proprie vacanze estive, per ben il 76% delle persone risulta essere la destinazione; rilevante anche il budget (69%) e a pari merito le esigenze della persona con cui si viaggia e la temperatura e il tempo della meta da selezionare (17%). Anche in questo caso si possono notare differenze tra le diverse generazioni: se per la Gen Z il budget è l’elemento chiave al 78%, per i Baby Boomer è il luogo a distaccarsi maggiormente dalle altre opzioni, tanto da essere scelto dall’80% dei rispondenti. – Solo travel, ormai una certezza: i viaggi in solitaria sembrano non spaventare gli italiani: il 66% delle persone ha affermato di non temerli più e di vederli come un’opportunità particolarmente apprezzata per le proprie vacanze. Una leggera differenza, tuttavia, si riscontra confrontando le risposte degli uomini, per i quali la percentuale arriva al 77% rispetto alle donne, per le quali scende al 62%. A livello generazionale, infine, si può notare una piccola differenza, con la Gen Z più pronta ad affrontare i viaggi in solitaria (67%) rispetto ai Baby Boomer (62%).

– Fun fact, c’è sempre solo ed esclusivamente un “planner”: per quanto riguarda l’organizzazione e la prenotazione dei viaggi il sondaggio evidenzia che circa il 70% delle persone – senza differenze di genere ed età – si ritengono i veri organizzatori delle vacanze! Vi è quindi sempre solo ed esclusivamente una persona all’interno della coppia, della famiglia o del gruppo che dichiara di prendere in mano personalmente tutto il processo la quale, pertanto, non percepisce una suddivisione equa dei compiti.

Grazie ai dati derivati dall’Osservatorio, PiratinViaggio rivela quali sono le scelte di chi ha già prenotato le proprie vacanze dell’estate 2023.

– Italia ed Europa, le regine estive: nella scelta della destinazione, i rispondenti si dividono equamente tra Italia ed Europa (rispettivamente al 40%); un numero nettamente inferiore contraddistingue coloro che hanno scelto mete al di fuori dei confini europei (20%). Più nello specifico, per la Gen Z “domina” l’Europa, scelta da ben il 60% del campione intervistato – rispetto all’Italia (23%) e all’extra-Europa (17%). Per i Millennials la divisione risulta meno netta con il 43% di preferenze per l’Europa, il 36% per l’Italia e il 21% per altre mete internazionali. Per le generazioni meno giovani, le preferenze si invertono: ben il 48% della Gen X e il 46% dei Baby Boomer ha scelto, infatti, destinazioni italiane, a discapito dell’Europa (34% della Gen X e 33% dei Baby Boomer) e dell’extra-Europa (18% Gen X e 21% Baby Boomer). Differenti le scelte della destinazione delle prossime vacanze di genitori e non genitori: se per i primi a prevalere è il Bel Paese (50%), i secondi preferiscono l’Europa (46%).

– Durata della vacanza, vince la via di mezzo: anche in merito alla durata della vacanza è interessante notare come, a livello generale, la maggior parte delle persone soggiornerà da una a massimo due settimane (62%); meno coloro che vivranno una vacanza più breve (15% per meno di una settimana) o più lunga (23% per oltre le due settimane). La durata del viaggio varia, tuttavia, in base all’età dei rispondenti: se la vacanza da una e due settimane resta la scelta più gettonata da tutte le fasce di età, un numero significativo di Gen Z viaggerà per meno di una settimana (32%) mentre per i Baby Boomer le vacanze saranno più lunghe con un 38% che ha optato per soggiorni di lunga durata (oltre le due settimane). Vacanze di oltre due settimane anche per chi ha figli (scelte dal 27%) rispetto a chi viaggia senza figli (19%).

– Compagni di viaggio, una scelta da non sottovalutare: la coppia è la scelta più popolare, con il 42% delle preferenze, seguita dalla famiglia (36%), dagli amici (18%) e dal viaggio in solitaria (4%). La Gen Z viaggia principalmente in coppia (53%) o con gli amici (34%), mentre i Millennials e la Gen X apprezzano anche il viaggio in famiglia (36% e 49%).