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Il vetro e la Biennale, una storia tra passato e futuro

Il vetro e la Biennale, una storia tra passato e futuroVenezia, 22 mag. (askanews) – Un salto indietro nel tempo e nella storia della Biennale, per ritrovare il vetro nelle Mostre internazionali veneziane. A Le stanze del vetro sull’isola di San Giorgio Maggiore è aperta al pubblico la mostra “Il vetro di Murano e la Biennale di Venezia 1912-1930”, primo capitolo di un progetto espositivo pluriennale curato da Marino Barovier, che è partito da un’idea precisa. “L’idea – ha detto ad askanews – è quella di voler presentare in futuro, spero, me lo auguro, ancora del vetro in Biennale, perché la Biennale è cominciata nel 1895 e il vetro di Murano è stato ospitato in Biennale fino al 1972, e poi basta”.


Il percorso espositivo di questa prima mostra ripropone i pezzi originali esposti nelle Biennali degli anni Dieci e Venti del Novecento, con le opere dello scultore e ceramista norvegese Hans Stoltenberg Lerche, del muranese Vittorio Toso Borella con i suoi smalti, dei pittori Vittorio Zecchin e Teodoro Wolf Ferrari, dell’artista del ferro battuto Umberto Bellotto. E poi ancora Cappellin e Venini, Guido Balsamo Stella e la Vetreria Artistica Barovier. Stili e forme diverse, ma anche materiali molto particolari, come il vetro pulegoso dal caratteristico aspetto semiopaco a fitte bollicine o altri tipi di vetro nati da partite difettose e quindi poi non più replicabili. Il discorso con Marino Barovier poi dal passato si sposta al presente, e al futuro: “Sono cresciuti nel frattempo molto artisti che si cimentano con il vetro come se fosse una materia. Cioè, come gli artisti hanno adoperato il marmo, hanno adoperato il ferro, hanno adoperato la pittura, hanno adoperato qualsiasi altro materiale per realizzare delle opere d’arte, il vetro di Murano è ancora interessante come materiale d’arte e quindi si potrebbero ancora ospitare nelle sale della Biennale artisti che anziché altre materie adoperano il vetro, perché no?”.


La mostra è introdotta da una serie di documenti video dell’epoca e il catalogo nasce da una approfondita indagine documentaria nell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale.

Si chiama “Wolf Legend” la nuova Drop and Twist Tower di Gardaland

Si chiama “Wolf Legend” la nuova Drop and Twist Tower di GardalandMilano, 7 mag. (askanews) – Gardaland ha svelato il nome della nuova e leggendaria attrazione per famiglie, amanti del brivido e temerari di ogni età, con un evento unico che ha coinvolto i numerosi Ospiti presenti al Parco in un’esperienza indimenticabile che li ha resi parte integrante e protagonisti dell’occasione. I Visitatori sono stati ingaggiati da alcuni membri dello staff ai cancelli d’ingresso dove hanno ricevuto una misteriosa sfera numerata contenente un solo indizio: “all’ululato del lupo sarai tu a svelare il nome della nuova attrazione”. Ed è così, con queste sintetiche ma chiare indicazioni, che alle ore 12:00, all’ululato del lupo – figura chiave della nuova e avventurosa attrazione – i tantissimi visitatori e le famiglie, incuriositi per l’insolita convocazione, si sono radunati nella piazza centrale di Gardaland. Qui, dopo aver ritirato il loro oggetto misterioso e aver preso posto, fra lo stupore e la meraviglia, al termine di un corale ed emozionante conto alla rovescia, gli Ospiti hanno innalzato al cielo tanti pezzi di puzzle componendo, così, il nome della nuova attrazione di quest’anno, rimasto segreto fino a questo momento. Il nome Wolf Legend, ripreso da un drone che ha sorvolato l’area, è stato immediatamente proiettato su tutti gli schermi del Parco, lasciando gli ospiti stupefatti. La notizia è stata subito diffusa dai presenti ai loro amici e familiari creando un’ondata di entusiasmo per l’apertura della nuova Drop and Twist Tower e un suggestivo passaparola fra i viali del Parco. Wolf Legend sarà un’attrazione in grado di stupire grandi e piccoli temerari che, seguendo un’avvincente storia, dovranno compiere con coraggio e determinazione un audace rituale: precipitare nelle fauci del gigantesco lupo pietrificato e liberarlo dalla maledizione che incombe su di lui. Ancora una volta Gardaland è riuscito a stupire gli Ospiti presenti che sono stati i protagonisti indiscussi di questo evento, proseguendo nel suo impegno nel fornire esperienze uniche e coinvolgenti nell’attesa dell’inaugurazione il prossimo giugno. Gardaland si riconferma anche per la stagione in corso destinazione di eccellenza nel panorama dei parchi divertimento in Italia e all’estero. Gardaland Resort incentiva fortemente l’acquisto on line del biglietto a data fissa per rispondere alle esigenze dei visitatori più attenti, offrendo loro la possibilità di garantirsi un accesso rapido e agevole oltre che di visitare il Parco nei giorni ad affluenza più bassa ad un prezzo più vantaggioso. Sul sito www.gardaland.it si trovano interessanti opportunità di acquisto per biglietti combinati, che consentono l’accesso a Gardaland Park, a Gardaland Sea Life Aquarium e a Legoland Water Park Gardaland ad un prezzo davvero speciale. Come sempre Gardaland propone anche diverse soluzioni di abbonamento a partire da € 59,00. Per informazioni: https://www.gardaland.it/biglietti-abbonamenti/

La città possibile di Tracey Snelling: scene da un futuro diverso

La città possibile di Tracey Snelling: scene da un futuro diversoVenezia, 30 apr. (askanews) – È una città: viva, complessa, rumorosa, possibile. Sono opere che arrivano dal nostro presente globale, ma hanno in sé anche un elemento di futuro, e lasciano una sensazione di speranza. La mostra che The Human Safety Net, lo spazio culturale di Generali in piazza San Marco a Venezia, dedica all’artista americana Tracey Snelling è un progetto che, come dice il titolo – “About Us” – parla di noi attraverso la dimensione dello spazio domestico e collettivo.


“Io vorrei mostrare – ha detto l’artista ad askanews – quanto siamo simili, quanto diamo diversi, come possiamo pensarla diversamente. Alla fine però sono più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono. Questo è un luogo nel quale possiamo stabilire una sorta di connessione e di dialogo”. Piccole case e grandi conglomerati, metropoli del mondo emergente e immaginario collettivo culturale, caos e vicinanza. Nell’esposizione, curata da Luca Massimo Barbero, tutte queste sensazioni convergono e raccontano di come l’abitazione sia una sorta di spazio di identità, ma questa identità sa essere plurale.


“Ho fatto molti lavori sul tema della casa e dell’abitare, sulle ingiustizie sociali – ha aggiunto Tracey Snelling – ho accesso un faro sulla povertà globale; il mio lavoro qui vorrebbe portare consapevolezza su quello che possiamo fare per cambiare le cose, per migliorare il futuro, per avere dei vicini che non siano, come dice il titolo della Biennale, degli stranieri, ma possano in qualche modo diventare degli amici”. Quello di Snelling è un mondo che parla molte lingue diverse, che racconta diverse umanità, che mostra come certe luci e certi luoghi, come per esempio un comunissimo chiosco di Kebab, possano essere anche molto altro, uno spazio di possibilità, di futuro, di umanità. Di cui nella società del capitale digitale si sente sempre più bisogno.

La costellazione Guggenheim a Venezia con la nuova CEO Westermann

La costellazione Guggenheim a Venezia con la nuova CEO WestermannVenezia, 20 apr. (askanews) – Un’occasione per fare il punto sulla presenza dei musei e della Fondazione Guggenheim nel mondo, nello scenario di una Venezia che vive i giorni di apertura della 60esima Biennale d’arte. La Collezione Peggy Guggenheim ha accolto direttori e curatori da New York, Bilbao e Abu Dhabi e Mariet Westermann, nominata direttrice e CEO della Fondazione e del Museo Solomon R. Guggenheim, ha parlato di quanto è stato fatto, e soprattutto di quello che ancora c’è da fare.


“Guardando in avanti – ha detto dalla terrazza di Palazzo Venier dei Leoni – il mio obiettivo è che si possa usare la nostra notevole presenza globale, che stiamo costruendo da anni, per ampliare il nostro impatto come costellazione dinamica, per fare ancora di più a sostegno degli artisti e della presenza dell’arte nella vita delle persone, sia nei nostri musei sia nel mondo online”. Accanto a Westermann sono intervenuti anche Juan Ignacio Vidarte, direttore del Guggenheim Bilbao, Naomi Beckwith, Chief Curator del Guggenheim New York e Stephanie Rosenthal, direttrice del Guggenheim Abu Dhabi Project. Oltre naturalmente alla padrona di casa, Karole Vail, direttrice della Collezione Peggy Guggenheim.


“Un gran momento di sinergia – ci ha detto Vail – un momento molto dinamico e penso che questo si rifletta anche molto bene tra di noi e questo entusiasmo anche nell’organizzare programmi, attività educative, in un spirito anche di collaborazione comune che riflette la forza e l’energia del Guggenheim del mondo”. Un’energia che passa ovviamente dalle collezioni, ma anche dai progetti di mostre temporanee, come quella da poco inaugurata a Venezia e dedicata a Jean Cocteau, genio novecentesco molto legato a Peggy Guggenheim.

De Kooning a Venezia, pittura di materia e storia del gesto

De Kooning a Venezia, pittura di materia e storia del gestoVenezia, 18 apr. (askanews) – Un grande nome dell’espressionismo astratto americano con tutta la forza del suo gesto pittorico, ma anche scultoreo. Le Gallerie dell’Accademia di Venezia hanno inaugurato la mostra “Willem De Kooning e l’Italia”, che presenta una serie importante dipinti in qualche modo legati ai soggiorni italiani dell’artista tra il 1959 e il 1969.


“Questa mostra – ha detto ad askanews Mario Codognato, uno dei curatori dell’esposizione – vuole raccontare il rapporto di Willem De Kooning con l’Italia e ricostruire i due brevi soggiorni del 1959 e del 1969, che però riteniamo siano stati molto importanti per il suo percorso artistico. Quindi abbiamo esposto dei lavori precedenti ai due periodi e anche successivi ai due periodi proprio per dimostrare quello che crediamo sia stata un’influenza e un percorso importante nella sua opera”. Il progetto espositivo riunisce 75 opere, numero che ne fa la più grande retrospettiva dell’artista mai organizzata in Italia. Ma a colpire di più, forse, è la relazione tra De Kooning e le opere conservate nelle Gallerie dell’Accademia.


“È un pittore pittore, un pittore di materia – ha aggiunto Giulio Manieri Elia, direttore del museo veneziano – un pittore che ci sembra che possa dialogare molto bene con il resto della collezione, con la scuola pittorica veneta che è una scuola pittorica di materia, di colore, quindi ci sembra che sia una straordinaria occasione”. La mostra, aperta al pubblico fino al 15 settembre, è stata organizzata in collaborazione con la Willem De Kooning Foundation, una fondazione privata che gestisce il patrimonio dell’artista e promuove lo studio e la valorizzazione della sua vita e della sua opera attraverso ricerche, mostre e programmi educativi.

Intesa Sanpaolo con la Santa Sede: sintesi di sociale e arte

Intesa Sanpaolo con la Santa Sede: sintesi di sociale e arteMilano, 11 mar. (askanews) – “Sociale e arte troveranno un’intelligente sintesi nel progetto del Padiglione della Santa Sede alla Biennale Arte 2024, che Intesa Sanpaolo è onorata di sostenere. Mille persone di Intesa Sanpaolo lavorano ogni giorno nel sociale per realizzare programmi e iniziative, con una rilevante attenzione alle comunità penitenziarie. E con una collezione di 35mila opere e i musei delle Gallerie d’Italia, la Banca è protagonista nel panorama artistico internazionale. Accompagnare la realizzazione del Padiglione, con le sue due anime, significa per noi contribuire con piena coerenza alla diffusione del bene e del bello, entrambi alla base del nostro impegno”. Lo ha detto Paolo Maria Vittorio Grandi, Chief Governance Officer Intesa Sanpaolo, in occasione della presentazione del Padiglione della Santa Sede alla prossima Biennale Arte di Venezia, di cui la banca è main partner.

Venezia avvia celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Marco Polo

Venezia avvia celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Marco PoloVenezia, 9 gen. (askanews) – Venezia dà avvio alle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Marco Polo, avvenuta nel 1324. E lo fa con un primo calendario di iniziative importanti organizzate dal Comune di Venezia e dall’Università Ca’ Foscari Venezia e con la collaborazione di Fondazione Musei Civici di Venezia, ma anche di tantissime realtà associative della città, nazionali ed internazionali. Saranno occasioni per dare lustro alla memoria del veneziano, noto per “il primo attendibile e completo resoconto dell’Oriente e il primo contributo alla reciproca conoscenza tra Asia ed Europa”.

A supporto delle celebrazioni, lo scorso 29 dicembre è stato riconosciuto con decreto del Ministero della Cultura a firma di Gennaro Sangiuliano, su istanza del Comune e dell’Ateneo veneziano, il Comitato Nazionale per le celebrazioni, che vede come proponente il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e come Presidente del Comitato Scientifico e Coordinatrice dei progetti la Rettrice Tiziana Lippiello. Tante le iniziative pubbliche di carattere scientifico, espositivo, letterario, culturale, che si potranno seguire consultando il sito web dedicato leviedimarcopolo.it e attraverso i canali social di Venezia Serenissima (Facebook, Instagram, X, TikTok e Threads). Le celebrazioni (e con esse il Comitato) hanno una durata triennale, sono quindi previste iniziative anche nel 2025 e nel 2026.”Marco Polo è conosciuto per aver scoperto l’Oriente lontano. La sua storia di grande viaggiatore è una storia che via mare e via terra ha dato origine al legame con quelle culture e popolazioni lontane – spiega il Sindaco di Venezia e presidente del Comitato promotore Luigi Brugnaro – La riscoperta della sua figura evoca temi di grande attualità: come dialogare con altre culture senza rinunciare alla propria identità? Come regolare i rapporti tra i popoli e le città? Come trasmettere il saper fare e l’operosità? Le terre ed i mari che ha visitato nel suo viaggio lungo più di vent’anni, spesso ora sono aree critiche dal punto di vista diplomatico. Grazie anche al ricordo di Marco Polo, Venezia vuole dare ancora una volta un messaggio di speranza, di pace e di fratellanza. Per questo siamo aperti a ricevere nuove proposte”.

Dalla Biennale un riallestimento del Prometeo di Luigi Nono

Dalla Biennale un riallestimento del Prometeo di Luigi NonoMilano, 13 dic. (askanews) – Per celebrare il centenario della nascita del grande compositore veneziano Luigi Nono (29 gennaio 1924), La Biennale di Venezia presenta un Progetto speciale dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) con il riallestimento dell’opera Prometeo. Tragedia dell’ascolto di Luigi Nono, prodotta dalla Biennale Musica nel 1984, che andrà in scena dal 26 al 29 gennaio 2024 nella Chiesa di San Lorenzo, ora Ocean Space / TBA21-Academy, dove si tenne la prima esecuzione. “Tragedia composta di suoni, con la complicità di uno spazio” (Luigi Nono), il Prometeo del 1984 nella Chiesa di San Lorenzo fu un evento memorabile che vide coinvolti nella creazione e nell’esecuzione, oltre a Luigi Nono, Claudio Abbado alla direzione dell’orchestra, Emilio Vedova e Renzo Piano per l’allestimento, Massimo Cacciari per il testo, con la regia del suono di Hans Peter Haller e Alvise Vidolin. L’opera ha avuto nel tempo diverse riedizioni, ma in nessuna occasione nel luogo originario, la Chiesa di San Lorenzo, per cui era stata concepita. Il Progetto speciale di riallestimento ha coinvolto il lavoro dell’Archivio della Biennale (ASAC) e della Fondazione Archivio Luigi Nono, che ha concluso un accordo con La Biennale di Venezia per trasferire i propri materiali nel Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee della Biennale, in corso di realizzazione all’Arsenale. Prometeo. Tragedia dell’ascolto fa parte del percorso di valorizzazione del trasferimento del Fondo Luigi Nono, insieme a una giornata di studi dedicata.

Prometeo. Tragedia dell’ascolto rientra nei Progetti speciali ASAC, in un dialogo fra le arti, di cui l’Archivio è forte simbolo, che La Biennale di Venezia ha intrapreso nel 2020 con la mostra Le muse inquiete. La Biennale di Venezia di fronte alla Storia, realizzata al Padiglione Centrale ai Giardini, ed è proseguito nel 2022 con Archèus. Labirinto Mozart a Forte Marghera (Mestre) per offrire appuntamenti culturali di grande respiro con la valorizzazione della memoria e dei documenti d’archivio. Il riallestimento dell’opera Prometeo. Tragedia dell’ascolto è realizzato dalla Biennale di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono e con TBA21- Academy, il centro di ricerca della Fundación TBA21, che si è occupata del restauro della Chiesa di San Lorenzo. “La collaborazione tra la Fondazione Archivio Luigi Nono e La Biennale – ha commentato il Presidente Roberto Cicutto – assume oggi diversi significati. Il grande compositore rimane a Venezia, città che l’ha visto protagonista di memorabili azioni artistiche, fra cui il celebre Prometeo. Qui continuerà a dialogare con altri grandi nomi della cultura italiana e internazionale, dando un nuovo impulso al lavoro straordinario iniziato da Nuria Schoenberg, le sue figlie e i molti che hanno dato vita alla Fondazione. Grazie a questa rinnovata collaborazione si rafforzerà il contributo artistico e di pensiero di Luigi Nono trovando, anche attraverso il Centro Internazionale della Ricerca sulle Arti Contemporanee, nuovi canali di studio e diffusione. Orgoglio e gratitudine sono i sentimenti che La Biennale prova nell’iniziare questa grande avventura.” “La Fondazione Archivio Luigi Nono – ha dichiarato la figlia Serena Nono, tra i soci fondatori della Fondazione – è lieta di questa nuova collaborazione, che vede La Biennale di Venezia riallestire l’opera Prometeo. Tragedia dell’ascolto di Luigi Nono nella Chiesa di San Lorenzo, oggi come 40 anni fa, nel centesimo anniversario della nascita del compositore, quale Progetto Speciale dell’Archivio Storico.”

“TBA21-Academy è molto felice di collaborare con Biennale e Fondazione Luigi Nono – ha spiegato Markus Reymann, Co-direttore di TBA21 – nel rimettere in scena Prometeo. Tragedia dell’ascolto nella Chiesa di San Lorenzo che abbiamo riaperto al pubblico nel 2019. Non solo il luogo storico, ma anche i riferimenti all’Oceano e agli arcipelaghi dell’opera, rendono questa collaborazione più che significativa per celebrare l’incredibile talento e la musica di Luigi Nono”. Luigi Nono ritenne fondamentale cercare di liberare l’opera dalla servitù dell’immagine e della narrazione, sottolineando l’importanza della relazione tra suono e spazio, penalizzata dalle consuetudini di riproduzione delle sale da concerto e dei teatri tradizionali. Quello pensato da Renzo Piano per la prima esecuzione veneziana del Prometeo è stato un luogo speciale (e un luogo speciale tornerà ad essere), che rende possibile diverse modalità di distribuzione spaziale del suono e in cui l’ascolto può essere liberato. Una non-scenografia, un dispositivo architettonico costruito sulla base di specifiche esigenze musicali, con l’intento di restituire lo spazio alla dimensione dell’ascolto e alla qualità invisibile del suono.

Biennale Danza, un anticipazione su ghiaccio a febbraio

Biennale Danza, un anticipazione su ghiaccio a febbraioMilano, 13 dic. (askanews) – Murmuration, della compagnia canadese Le Patin Libre, è lo spettacolo su ghiaccio presentato dalla Biennale Danza come anticipazione speciale della prossima edizione, prevista dal 18 luglio al 3 agosto 2024. Un’apertura insolita che troverà spazio all’interno delle attività che la Biennale di Venezia dedica al Carnevale. Murmuration sarà in scena dall’1 all’11 febbraio al Pattinodromo Arcobaleno del Parco Albanese di Mestre, per l’occasione trasformato in pista di pattinaggio sul ghiaccio.

“Siamo entusiasti – ha dichiarato Wayne McGregor, direttore della Biennale Danza – di presentare il magico Le Patin Libre in una breve Biennale Danza invernale 2024. Questa straordinaria compagnia di performance art è rinomata per la sua coreografia ad alta velocità (incredibilmente veloce perché è sul ghiaccio) ed eseguirà il suo ipnotico nuovo spettacolo Murmuration su una pista di pattinaggio appositamente adattata a Mestre. Allo stesso tempo, la compagnia curerà uno straordinario programma di lezioni di pattinaggio creativo, esperienze e feste per condividere l’emozione di ballare sul ghiaccio con il pubblico e rendere accessibile questa incredibile forma d’arte ai più”. Per la prima volta in Italia, Le Patin Libre, è una compagnia canadese che ha reinventato lo spettacolo su ghiaccio aprendo un territorio finora inesplorato della danza contemporanea, riuscendo a fondere il rigore del pattinaggio artistico con l’astrazione della coreografia e trasformando palazzetti e piste di pattinaggio in nuovi spazi di fruizione delle arti dal vivo. Attiva dal 2005 a Montréal, Le Patin Libre – diretta da Alexandre Hamel – crea nuovi paesaggi coreografici ormai noti e applauditi in tutto il mondo aprendo la danza a esperimenti cinestetici con la peculiarità di un movimento fluido e veloce, diverso da ogni altro. La compagnia comprende oggi 15 componenti provenienti da 7 paesi diversi (Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Repubblica Ceca, Svezia, Norvegia): tutti pattinatori professionisti, alcuni anche a livello agonistico, ma anche esperti di altre discipline, basate su abilità, velocità, fisicità, come le arti circensi o gli sport su ghiaccio, come l’hockey. Ha scritto il Guardian: “E’ una compagnia che fa qualcosa che nessun’altra fa, e che così facendo ti fa guardare con rinnovata meraviglia al corpo in movimento”.

Murmuration, lo spettacolo che presenta Le Patin Libre, si rifà a uno degli eventi più spettacolari della natura: le coreografie aeree degli storni, quando si riuniscono in nugoli prima delle migrazioni verso Sud. Murmuration è proprio il termine che indica il rumore, simile a un fitto mormorio, che il frullo delle ali di questi comunissimi e incredibili uccelli producono nei loro imperscrutabili volteggi. Come in un rituale benaugurante prima della partenza, questi stormi di uccelli disegnano traiettorie librandosi alti nei cieli, intrecciano figurazioni fantastiche scendendo in picchiata per virare bruscamente riacquistando quota in un battito d’ali. Uno spettacolo ipnotico per chi guarda e che i 15 straordinari danzatori di Le Patin Libre fanno rivivere sulla scena componendo complesse dinamiche di movimento in perfetto sincrono e, come se il movimento si propagasse da uno all’altro esattamente come in uno stormo, sembrano prendere letteralmente il volo scivolando fluidamente sul ghiaccio a velocità supersonica. Uno spettacolo da non perdere. In scena con Alexander Hamel, saranno i cofondatori e co-coreografi della compagnia Pascale Jodoin e Samory Ba, cui si aggiunge il nuovo solista David Billiau. A curare la particolare colonna sonora dello spettacolo il membro del gruppo Jasmin Boivin, per questo spettacolo in collaborazione con Philippe Le Bon.

In linea con i programmi educational messi a punto dal settore promozione della Biennale di Venezia per il Carnevale, Le Patin Libre attorno allo spettacolo Murmuration propone un fitto programma di workshop e feste danzanti su ghiaccio aperto a tutti.

Gallerie d’Italia Vicenza, mostra sulle acconciature femminili

Gallerie d’Italia Vicenza, mostra sulle acconciature femminiliMilano, 13 dic. (askanews) – Intesa Sanpaolo apre al pubblico dal 14 dicembre 2023 al 7 aprile 2024 alle Gallerie d’Italia – Vicenza la mostra Le trecce di Faustina. Acconciature, donne e potere nel Rinascimento, a cura di Howard Burns, Vincenzo Farinella e Mauro Mussolin. La mostra affronta per la prima volta con taglio monografico un aspetto fondamentale dell’arte, della cultura, della società e degli studi antiquari del Rinascimento: le acconciature femminili.

Attraverso una selezione circa 70 opere provenienti da importanti musei nazionali e internazionali, oltre che dalla collezione Intesa Sanpaolo, tra cui busti – da quelli imperiali a quelli rinascimentali – dipinti, sculture, monete antiche, medaglie moderne, disegni, volumi a stampa, l’esposizione ricostruisce il mondo affascinante e complesso delle capigliature del Quattro e Cinquecento, le possibilità artistiche che hanno offerto e la loro importanza nella società e nella moda italiana. Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo, afferma: “Apriamo, nella cornice suggestiva di Palazzo Leoni Montanari, un progetto capace di sorprendere per la bellezza delle opere esposte e l’originalità del tema che le collega, portando a Vicenza capolavori dall’antichità al Rinascimento che ancora oggi offrono riflessioni attuali. La provenienza dei prestiti racconta il respiro internazionale dell’iniziativa e conferma il contributo della Banca, attraverso le Gallerie d’Italia, a impreziosire una città fortemente legata alla storia del nostro irrinunciabile impegno in cultura”.