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Premio letterario “Il Libro della Vita” annuncia la terna finalista

Premio letterario “Il Libro della Vita” annuncia la terna finalistaRoma, 11 ott. (askanews) – Nella difficoltà di un’epoca travagliata da evoluzioni e contraddizioni, un libro dall’alto valore interiore e spirituale diventa luogo significante e può fare da filo conduttore per dare senso all’esistenza e valore ad un’evoluzione positiva dell’umanità. Da questa consapevolezza nasce a livello nazionale la prima edizione del Premio Letterario “Il Libro della Vita”, che premierà un romanzo o un saggio pubblicato per la prima volta in volume cartaceo nel periodo dal 1° gennaio 2021 al 30 luglio 2023.

Dopo la presentazione ufficiale, che si è svolta a Roma il 10 maggio presso il Teatro del Pepe, con l’intervento degli ideatori e del Mons. Vincenzo Paglia, Lamberto Iezzi, Don Renzo Pegorato, Claudio Cutuli, Mariapia Garavaglia e Vincenzo Pepe, è stata annunciata ora la terna finalista che verrà premiata con cerimonia pubblica presso il Castello del Catajo il 21 Ottobre: – Matteo Bianchi “La vita di chi resta” (Mondadori) – Sara Gambazza “Ci sono mani che odorano di buono” (Longanesi) – Nicola Gardini “Nicolas” (Garzanti). A giudicare le opere letterarie sono state personalità ed eccellenze italiane legate al mondo della cultura, oltre agli ideatori, come Mons. Vincenzo Paglia (Presidente onorario), Marina Valensise (Presidente della Giuria), Alessandra Kustermann, Catena Fiorello, Maria Pia Garavaglia, Roberto Pazzi, Ferdinando Iezzi, Don Renzo Pegorato, Claudio Cutuli, Lorena Bianchetti, Vincenzo Pepe.

Per Vera Slepoj, il Libro della Vita è “un premio letterario nato per dare valore e testimonianza all’esistenza e alla vita del mondo oltre che dell’individuo. Con gli eventi drammatici delle guerre in atto nel pianeta è necessaria una profonda riflessione sul concetto di pace e sulle ragioni per cui si sta indirizzando la collettività verso la distruzione e non verso la costruzione. Noi fondatori, professionisti della cura della mente, manifestiamo preoccupazione nei confronti di una sorta di patologia collettiva che si può interpretare come l’incapacità di ragionare sul futuro invece che sull’ineluttabile idea di morte. Con la caduta delle ideologie positive che hanno apportato il progresso nel passato, quelle attuali si manifestano come impositive, rigide, assolute e giudicanti, portando la società delle persone percepire la propria inutilità, mortificandone gli ideali e rendendo vana ogni battaglia. Questo premio è un’occasione per denunciare la perdita di fiducia nel futuro e con i libri degli scrittori un serio monito”. La cerimonia di premiazione si terrà il 21 di ottobre presso il Castello del Catajo, ai piedi dei Colli Euganei, alle ore 18.00. Al vincitore sarà consegnato un premio in denaro di duemila euro ed un’esclusiva opera scultorea d’argento realizzata per l’occasione dal celebre maestro d’arte Giampaolo Babetto. La cerimonia è organizzata da De Leo Fund onlus, fondata nel 2007 per creare un luogo dove le persone con un’esperienza di lutto traumatico potessero trovare aiuto e condivisione. La De Leo Fund onlus non soltanto si occupa di fornire gratuitamente supporto psicologico ai survivors, ma ha raccolto e saputo superare e trasformare molte di queste esperienze traumatiche grazie all’attivazione di un laboratorio creativo dove, coltivando la bellezza della relazione, si è ri-progettata, con amore e speranza, la cura per la vita.

Tiramisù World Cup 2023, vincono Mario De Santis e Patricia Guerra

Tiramisù World Cup 2023, vincono Mario De Santis e Patricia GuerraRoma, 9 ott. (askanews) – Si è conclusa la settima edizione della Tiramisù World Cup. A vincere sono stati: Patricia Guerra di San Paolo (Brasile) di professione avvocato, 48 anni, per la ricetta originale e Mario De Santis di Quarto d’Altino (Ve), dipendente di una ditta d’anti-incendio, di 41 anni per la ricetta creativa con il Tiramisù “Dalì” alla cannella, cioccolato fondente e confettura di pere cotogne.

“Dedico questa vittoria alla mia famiglia, che mi ha sostenuto in questa avventura, è stata un’esperienza emozionante e fantastica. Grazie davvero a tutti, a mia moglie Marta in particolare (anche lei in gara quest’anno), prima appassionata del mio Tiramisù”, le parole emozionate dello “chef” veneziano. Commossa Patricia Guerra, avvolta dalla bandiera brasiliana dopo la vittoria: “Ringrazio la mia famiglia e chi mi ha accompagnato fino a qui, in questo lungo viaggio. Grazie al Tiramisù!”. Ad approdare alle Finali erano stati: per la ricetta originale anche Stefano Storti (funzionario pubblico) di Ferrara, Elisabetta Zanette (impiegato legale) di Treviso, Cielo Fitipaldi (studentessa) di Montevideo (Uruguay). Per la ricetta creativa, erano stati finalisti Vanessa Orso (impiegata amministrativa) di Vicenza con un tiramisù con basilico, limone, cioccolato all’arancia e mandorle; Fabio Dall’Acqua (operaio verniciatore) di Conegliano con un Tiramisù “Strudel”) con cannella, pinoli, zucchero di canna a velo, millefoglie Matilde Vicenzi.

Dopo i due giorni di selezioni, superando i 240 concorrenti in gara, i due Campioni hanno trionfato ottenendo i favori di una giuria composta, fra gli altri, da Laura Forti de “La Cucina Italiana” (presidente di Giuria), James Hoffmann (autore e youtuber), Alberto Grandi (docente di Storia dell’Alimentazione), Andrea d’Angelo (amministratore delegato Strega), Manuel Gobbo (chef ristorante Le Beccherie), Dania Sartorato (presidente Fipe e Confcommercio Unione provinciale Treviso), Massimo Linguanotto (figlio di Roberto “Loli” Linguanotto, padre nobile del Tiramisù di Treviso), Giuseppe Salvador (Campione TWC 2022 per la ricetta originale) e Marina Summa (Camione TWC 2022 per la ricetta creativa). “Il Tiramisù sta diventando sempre di più un prodotto del Made in Italy nel mondo e siamo orgogliosi di avere con noi partecipanti da ogni nazione – ha detto Francesco Redi, fondatore e organizzatore della Tiramisù World Cup – . Registriamo un’altra edizione da record, con tanto entusiasmo da parte dei concorrenti e grande partecipazione di pubblico. Sono poi davvero felice che il titolo di Campione sia andato per la prima volta a una rappresentante dall’estero”.

Banca Ifis, inaugurato un parco di sculture e di bellezza

Banca Ifis, inaugurato un parco di sculture e di bellezzaVenezia, 29 set. (askanews) – Un nuovo spazio per incontrare l’arte contemporanea: Banca Ifis, in occasione dei 40 anni dalla propria fondazione, ha aperto al pubblico il Parco Internazionale di Scultura, esposizione permanente di opere monumentali ospitata all’interno della cinquecentesca Villa Fürstenberg a Mestre, che è anche sede della banca.

A volere questo luogo è stato il presidente di Banca Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio, che ha accolto gli ospiti nella serata dell’inaugurazione. “L’arte – ha detto il presidente – è strettamente connessa con scienza, economia e società. E anche il legame fra Arte e Banche è chiaro e indissolubile fin dall’antichità. Proprio grazie al supporto agli artisti si sono creati numerosi capolavori della storia dell’arte, nel corso dei secoli. Il sostegno economico e culturale all’Arte, si rivela ancora oggi, infatti, uno strumento principe nello sviluppo delle strategie di posizionamento delle migliori banche. Non ce ne sarebbe bisogno, ma è importante ricordare che furono proprio i banchieri fiorentini del rinascimento i primi a valorizzare l’arte e la cultura nella catena di valore del denaro”. Curato da Giulia Abate e Cesare Biasini Selvaggi, il Parco Internazionale di Scultura è ospitato all’interno degli oltre 22 ettari di giardino di particolare pregio naturalistico e di biodiversità. Nello spazio espositivo sono presenti a oggi dodici opere di artisti italiani e internazionali: Fernando Botero, Annie Morris, Park Eun Sun, Igor Mitoraj, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Pietro Consagra, Roberto Barni, Julio Larraz e Philip Colbert. Alla presentazione hanno preso parte anche il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, il presidente del Veneto Luca Zaia e il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

Il progetto artistico vuole anche ribadire la relazione tra Banca Ifis e la cultura, oltre che il rapporto che, storicamente, i banchieri hanno avuto con gli artisti. Ma la giornata veneziana è stata anche l’occasione per presentare la terza edizione del Market Watch “Economia della Bellezza” di Banca Ifis, rapporto che evidenzia come il comparto di chi lavora per il Made in Italy di qualità cresca del +16% sul 2021, superando i livelli di Pil pre-Covid del 2019. “Questo progetto – ha aggiunto Fürstenberg Fassio – promuove fortemente la crescita delle piccole e medie imprese, venete, che sono aziende motore di sviluppo dell’economia del Veneto, ma anche di tutto il Paese”. Lo studio, presentato al Museo Fortuny di Venezia, ha evidenziato anche che nel 2022, le imprese attive nel campo della Bellezza hanno rappresentato il 56% della crescita del Pil nazionale.

Solrey porta alla Fenice di Venezia “Ciao Casanova”

Solrey porta alla Fenice di Venezia “Ciao Casanova”Venezia, 24 ago. (askanews) – “Ciao Casanova” è uno spettacolo visivo e musicale di Solrey che si terrà il 2 settembre 2023 presso il Teatro La Fenice di Venezia, interpretato dal Traffic Quintet, l’arpista Sylvain Blassel e il mezzosoprano Brenda Poupard. Sostenuto da Cartier, partner ufficiale della Biennale Cinema 2023, aperto al pubblico e gratuito, il concerto è stato creato con la volontà di celebrare assieme alla città di Venezia l’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – La Biennale di Venezia.

Solrey ha pensato lo spettacolo Ciao Casanova, che unisce un montaggio ispirato alla video arte e alla musica, partendo dalla leggenda del gran seduttore per approdare a un rilettura della sua figura al giorno d’oggi. Ciao Casanova è uno spettacolo emozionale, dove il repertorio classico di Mozart e Vivaldi, associato alle partiture più contemporanee di Nino Rota, John Williams, Alexandre Desplat, risuonano all’unisono con immagini estratte da film cult rielaborate o create dalla stessa Solrey. Mentre le immagini subiscono una metamorfosi sullo schermo, ondeggiano, si sdoppiano o si dissolvono, abbracciando una traiettoria onirica in una Venezia le cui acque sono ora torbide, ora scintillanti, anche le musiche diventano oggetto di una trasmutazione. Questo lavoro di trascrizione originale permette a delle partiture orchestrali di essere interpretate dal “Traffic Quintet”, creato e diretto da Solrey sin dal 2005, al quale si affiancheranno l’arpista Sylvain Blassel e il mezzosoprano Brenda Poupard.

Figura leggendaria, avventuriero e libertino nato a Venezia nel XVIII secolo, Casanova ha attraversato la storia della letteratura, del cinema, della musica. Ma il tempo degli eroi seduttori è ormai passato, e Casanova oggi sparisce nelle acque torbide della laguna, mentre le donne un tempo conquistate diventano conquistatrici. Grandezza e decadenza, è a partire da questa trama che si sviluppa lo spettacolo “Ciao Casanova”, seguendo un canovaccio proprio alla musicista, direttrice d’orchestra e regista Solrey che, in ogni spettacolo, persegue una sottile alchimia tra la musica e la sua risonanza nelle immagini. Il cinema della seconda metà del XX secolo ha giocato un ruolo importante nel modo in cui le mascolinità trionfanti sono state immaginate e diffuse nella società. In Ciao Casanova, la figura del seduttore prende di volta in volta i tratti di Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Alain Delon, Michel Piccoli o Marlon Brando. “Tutti loro hanno incarnato, nella propria carriere di attore, la figura del dongiovanni – ha detto Solrey – . Di fronte a questi titani, Monica Vitti, Anita Ekberg, Stefania Sandrelli, Romy Schneider, Sophia Loren interpretano all’infinito la figura del fantasma, entrano a far parte del conteggio infinito delle conquiste maschili prima di trovare la loro strada, di emanciparsi, di individualizzarsi, di incarnarsi infine nel suono della Juditha triumphans (Giuditta trionfante) di Vivaldi”.

“Ciao Casanova” è uno spettacolo sensoriale ma anche liberatorio, dove la decostruzione del mito del seduttore coincide con l’ascesa delle donne, con la loro rivincita, e infine con una possibile riconciliazione. Il cinema, grazie alla sua portata artistica ma anche filosofica, sociologica e politica, offre una fonte inesauribile d’ispirazione a Solrey per costruire la sua sceneggiatura musicale e visiva.

”Cavalli in Villa” dal 28 luglio a Treviso per la quinta tappa

”Cavalli in Villa” dal 28 luglio a Treviso per la quinta tappaMilano, 24 lug. (askanews) – Dal concorso di morfologia araba alla sfilata della auto d’epoca e all’evento nell’evento “Carrozze in Villa”. Ruota attorno al cavallo il progetto di promozione artistico e culturale promosso dalla Federazione Italiana Sport Equestri – Veneto che giungerà dal 28 al 30 luglio per la sua quinta tappa a Volpago del Montello, in provincia di Treviso. “Cavalli in Villa”, il format promosso da FiseVeneto con la collaborazione di Fise Nazionale e con il Patrocinio di Sport & Salute e con il sostegno dell’Istituto Regionale Ville Venete (Irvv), si aprirà il venerdì alle ore 17 con l’evento di morfologia araba che prevede l’International B Arabian horse show e la Milan International Cup in tour 2023. I migliori purosangue arabi, quindi, sfileranno a Cavalli in Villa grazie alla collaborazione con Arabite Horse Events.

La sera del 28 luglio spazio alla cultura con la presentazione del libro “Scoperte e rivelazioni”, a cura del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi. A seguire l’intervento del di Giorgio Merli sul tema “L’analfabetismo funzionale della popolazione come maggiore freno e le bellezze artistiche come una delle maggiori opportunità”. Sabato 29 la giornata si apre alle 9 con l’esibizione dei talenti del teatro equestre, che chiuderà anche la giornata con lo spettacolo delle ore 21. Nel pomeriggio, dalle ore 17 alle 21, si replica l’appuntamento con la morfologia araba e, contemporaneamente, sarà aperto anche il Villaggio del bambino-Pony&Motoria, che consentirà attività gratuite per i bambini dai 3 ai 10 anni.

Giornata finale domenica 30 luglio a Villa Spineda, complesso neoclassico costruito nel ‘700, con l’evento nell’evento “Carrozze in villa”. Grazie alla collaborazione con l’Associazione Friulana Appassionati di Carrozze, ci sarà spazio per il Concorso di Tradizione Gruppo Attacchi con le tre fasi: presentazione, passeggio e abilità di guida. Si inizia alle ore 10.30 con la partenza attacchi e la sfilata delle carrozze fino al Municipio di Volpago. Contemporaneamente ci sarà anche un’esposizione e sfilata di auto storiche, a cura del Club ASI Serenissima. Alle ore 16 via alla gara di eleganza carrozze, seguita dalla prova di abilità combinata attacchi. Villa Spineda, anche nella giornata di domenica, accoglierà la competizione di morfologia araba, con relative premiazioni finali, il villaggio pony per i bambini e le esibizioni del teatro equestre.

L’evento promuove anche l’educazione stradale legata al tema della sicurezza, con un focus particolare ai ragazzi. Grazie alla collaborazione con le scuole del territorio durante le diverse tappe dell’evento sarà presente il Pullman azzurro della Polizia Stradale, grazie alla sinergia di Cavalli in Villa con la Fondazione Gaia von Freymann. Presente il Lions Club Vicenza “La Rotonda”, per portare conoscenza e aiuti concreti sul mondo dell’autismo.

Arriva in Italia la mostra The Mystery Man su Cristo e la Sindone

Arriva in Italia la mostra The Mystery Man su Cristo e la SindoneRoma, 15 lug. (askanews) – Dopo il grande successo ottenuto in Spagna, in cui è stata visitata da oltre centoventimila persone e raccontata da più di cinquecento testate giornalistiche in tutto il mondo, giunge per la prima volta in Italia la mostra internazionale The Mystery Man. Un viaggio immersivo e unico per conoscere per la prima volta nella storia il volto e il corpo iperrealistico e tridimensionale del misterioso uomo della Sacra Sindone, mai realizzato da nessuno prima d’ora.

La suggestiva esposizione aprirà al pubblico il 31 luglio prossimo: sarà ospitata all’interno degli spazi della Chiesa di San Domenico a Chioggia, (Ve), un luogo pieno di arte e storia. “È con grande orgoglio ed emozione che la Città di Chioggia si appresta ad accogliere uno degli eventi espositivi più intensi ed originali apparsi sulla scena mondiale negli ultimi anni”, ha dichiarato il sindaco di Chioggia, Mauro Armelao. “Per la prima volta in Italia, la mostra The Mystery Man che sarà ospitata all’interno della Chiesa di San Domenico nei prossimi mesi, rappresenta infatti uno straordinario incontro di arte, scienza, storia e iconografia religiosa. Una cultura secolare che appartiene a pieno titolo anche alla nostra città, da sempre sensibile e ricettiva nei confronti di eventi di portata internazionale, sicuramente attrattivi per migliaia di visitatori. A nome dell’Amministrazione Comunale voglio quindi ringraziare tutti coloro che hanno permesso la sua realizzazione, in particolare ArtiSplendore, le autorità religiose che hanno messo a disposizione gli spazi di San Domenico e il Prefetto di Venezia dott. Michele Di Bari”.

La mostra è il risultato di quindici anni di ricerche condotte dall’artista e curatore Alvaro Blanco. L’esposizione è un vero e proprio viaggio in sei sale attraverso l’arte, la storia e la scienza, volto a ripercorrere gli ultimi istanti della vita di Cristo e delle particolari vicende legate alla Sindone. La tecnologia fornita alla mostra da ArtiSplendore gioca un ruolo fondamentale affinché il visitatore possa vivere un’esperienza il più immersiva possibile, adottando un linguaggio attuale e contemporaneo al servizio di una comunicazione efficace. Sarà, infatti, possibile accedere anche all’interno di una sala immersiva, in cui cinquecento rappresentazioni di Gesù mostreranno l’evolversi dell’iconografia del Cristo attraverso i secoli, dall’era paleocristiana fino ad oggi. Il percorso culmina nell’ultima sala che accoglie la scultura tridimensionale e iperrealistica del misterioso uomo della Sindone, realizzata su severi criteri scientifici e forensi, che riproduce fedelmente l’uomo che avrebbe potuto essere Gesù dopo la sua morte: realizzata in lattice e silicone e provvista di capelli naturali, l’opera rappresenta un uomo giacente totalmente nudo di circa 1,78 metri di altezza 75 kg di peso.

Sul suo corpo sono presenti numerose ferite riconducibili alle torture e alla crocifissione, il volto è tumefatto e i capelli sono intrisi di sudore e sangue: i segni della passione. Il corpo è il pezzo d’oro della mostra, il culmine di una ricerca storica, scientifica, religiosa e artistica. L’incontro con tale corpo, che per molti rappresenta quello di Gesù dopo la passione mentre per latri è un uomo con evidenti segni di tortura, fa sì che la mostra sia un’esperienza di fede, arte e storia. Inoltre, saranno esposti degli oggetti descritti dai racconti evangelici e diversi documenti storici e scientifici condotti sulla Sindone. Tra di essi figurano la riproduzione dei trenta denari di Giuda, una selezione di diverse lance romane riconducibili al periodo della Crocifissione e diverse iconografie che hanno rappresentato Cristo attraverso i secoli.

La mostra resterà aperta al pubblico a Chioggia fino al 7 gennaio 2024.

Biennale Danza, Cicutto: forte sinergia tra palco e pubblico

Biennale Danza, Cicutto: forte sinergia tra palco e pubblicoVenezia, 14 lug. (askanews) – “Le arti performative, le arti dal vivo, mettono il soggetto stesso, cioè la persona, il regista, il coreografo, il danzatore, l’attore, in contatto con gli altri, in una sinergia molto più forte. E se questa sinergia esprime i sentimenti della contemporaneità anche in termini emotivi: il risultato credo sia un dialogo diretto con chi sta sul palcoscenico e chi invece sta giù. Quello che fa quest’anno McGregor è proprio questo, cioè scambiare questi flussi chimici che rompono ogni separazione fra chi sta su un palcoscenico in mezzo alla gente e chi invece lo guarda. E c’è un coinvolgimento emotivo molto molto forte”. Lo ha detto il presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, presentando ad askanews la 17esima edizione della Biennale Danza, intitolata “Altered States” e diretta, per il terzo anno, da Wayne McGregor.

Soglie e portali, Setion Branko vince il concorso DoorScape

Soglie e portali, Setion Branko vince il concorso DoorScapeVenezia, 5 lug. (askanews) – Ripensare lo spazio dell’ingresso in un edificio, attraverso il concetto di soglia e di attraversamento anche di dimensioni. Lo studio Setion Branko, attivo tra New York e l’Albania – ha vinto la prima edizione del concorso internazionale DoorScape ideato da Oikos Venezia e Fondazione Querini Stampalia, dedicato a progetti che ragionano sullo spazio che introduce poi in una architettura vera e propria. Il progetto vincitore, illustrato dallo stesso progettista, è intitolato “The Portal”.

“Un portale – ci ha detto Setion Branko – che poi a mano a mano che ci siamo entrati aiuta a capire l’esperienza, cosa succede in questo momento? Uno entra in una casa, entra in un edificio di qualsiasi tipo, quali sono i bisogni dell’utente? Quali sono le emozioni che si provano in questo momento? Stiamo parlando del diaframma che unisce l’esterno e l’interno, una cosa importantissima nell’architettura”. Alla Fondazione Querini Stampalia sono esposti i dieci progetti selezionati per la finale e quello di Branko è piaciuto particolarmente per la capacità di unire “molti aspetti che insieme creano il paesaggio di una soglia senza tempo”, partendo dagli elementi chiave dell’arco e del cortile. “Come si vede l’arco è una forma che si estrude in questo progetto – ci ha spiegato Alinda Lalaj Branko, dello studio – si estrude verso l’interno, verso un punto di fuga che è un po’ spostato dal centro, un’apertura verticale su un’apertura orizzontale. Quindi siamo all’esterno, entriamo nell’interno, ma siamo ancora all’esterno, perché in questo caso l’apertura è verso il cielo”.

La giuria è stata presieduta dall’architetto Michele De Lucchi e il concorso è stato voluto da Oikos, azienda veneziana che da oltre 30 anni progetta e produce porte d’ingresso.

Arte e sostenibilità, da Peggy Guggenheim “Art 4 a Better Future”

Arte e sostenibilità, da Peggy Guggenheim “Art 4 a Better Future”Venezia, 29 giu. (askanews) – Qual è il ruolo dell’Arte nel promuovere il cambiamento e favorire una riflessione sulle sfide globali? In che modo la riflessione su Arte, Natura, Tecnologia può aiutare a ripensare il nostro rapporto con il Contemporaneo? Nel tentativo di dare una risposta a queste domande, la Collezione Peggy Guggenheim presenta Art 4 a Better Future. Arte Sostenibilità Innovazione, progetto dedicato ai temi della Sostenibilità e dell’Arte quali agenti del cambiamento per un futuro sostenibile. L’iniziativa, articolata su tre incontri, di cui due aperti al pubblico, che metteranno in relazione sapere umanistico e sapere scientifico, vede la collaborazione di due prestigiose realtà culturali e imprenditoriali, quali Università Ca’ Foscari Venezia con THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities (NICHE), e CUOA Business School. Ha inoltre il patrocinio di CNR-ISPC (Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale – Centro Nazionale delle Ricerche), ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), Confindustria Veneto Est, SMACT Competence Center, wetlands, con il contributo tecnico di PwC e la media partnership di Domus.

Venerdì 30 giugno, il giardino delle sculture della Collezione farà da cornice al primo dei tre appuntamenti previsti dal programma, che sarà su invito, dal titolo Agire il cambiamento: il ruolo dell’arte, durante il quale interverranno, tra gli altri, Karole P. B. Vail, Direttrice Collezione Peggy Guggenheim , Francesca Tarocco, Università Ca’ Foscari Venezia, Direttrice THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities (NICHE), Cristina Baldacci, Università Ca’ Foscari Venezia, Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities (NICHE), nonché coordinatrice scientifica del progetto, Laura Onofri, Senior Consultant World Bank e Associate Partner Metroeconomica, Francesco Ferrara, Partner PwC Italia – ESG Leader. Ad affiancarli, un panel di imprenditori e imprenditrici che porteranno testimonianze di best practice legate alle rispettive aziende. Seguirà venerdì 29 settembre, presso Università Ca’ Foscari, Venezia, Prendersi cura: verso un’ecologia della cultura (tra arte, scienza e tecnologia), incontro aperto su iscrizione, che vedrà tra i relatori Costanza Miliani, Direttrice dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR, Luciano Pensabene Buemi, Conservator Collezione Peggy Guggenheim, l’artista Giorgio Andreotta Calò, Luca Cosentino, co-fondatore di wetlands. La rassegna si chiude venerdì 17 novembre, presso la sede di CUOA Business School, ad Altavilla Vicentina, con Immaginare futuri possibili: nuovi paradigmi, incontro aperto, su iscrizione, a cui prenderanno parte, tra gli altri, Antonio Calabrò, Head of Institutional Affairs, Senior Advisor Culture Pirelli Spa, Walter Bertin, Founder e CEO Labomar, e Matteo Faggin, General Manager SMACT Competence Center. Con Art 4 a Better Future. Arte Sostenibilità Innovazione la Collezione Peggy Guggenheim desidera aprire un dialogo a più voci, che coinvolga soggetti attivi in diversi ambiti, volto alla promozione di azioni legate alla sensibilizzazione sui temi del climate change e della sostenibilità, sia essa sociale, ambientale ed economica. L’arte, l’ambiente naturale, le prassi umane e le mediazioni tecnologiche si trovano al centro di un sistema di interrelazioni che rende sempre più chiara la fragilità degli ecosistemi e la necessità di nuove pratiche comportamentali grazie ad un approccio critico e transdisciplinare. Per questo il progetto Art 4 a Better Future. Arte Sostenibilità Innovazione pone al centro la riflessione critica sulla relazione tra Arte, Natura, Scienza e Tecnologia, eleggendo il museo a luogo di sperimentazione e promozione della sostenibilità, aperto al dialogo sul contemporaneo, che mette insieme la conoscenza umanistica e quella scientifica, in un’ottica di apertura, inclusione, partecipazione attiva e promozione del dibattito intersettoriale sulle sfide sociali e ambientali.

Gli incontri, pensati come panel di dialogo e scambio, vedranno coinvolti docenti universitari, ricercatori e ricercatrici, studiosi, ma anche manager, imprenditrici e imprenditori, invitati a portare il proprio punto di vista su diverse aree di intervento, legate ai temi ESG – Environment, Social, Governance – e in particolare sulle azioni di CSR – Corporate Social Responsibility – DE&I – Diversità, Equità e Inclusione – Ricerca e Innovazione in area Green & Circular Economy e modelli innovativi di business. Unitamente, la Collezione Peggy Guggenheim porterà una testimonianza relativa alla propria esperienza in ambito di sostenibilità ambientale ed economica, nonché nei progetti di innovazione in area di conservazione, educazione, inclusione sociale, realizzati grazie a importanti collaborazioni con alcune delle aziende socie di Guggenheim Intrapresæ, istituzioni culturali e altre organizzazioni di rilievo.

Portoghesi, Zaia: impareggiabile maestro architettura postmoderna

Portoghesi, Zaia: impareggiabile maestro architettura postmodernaVenezia, 30 mag. (askanews) – “Con Paolo Portoghesi l’Italia perde un impareggiabile maestro dell’architettura postmoderna. La sua arte, le sue intuizioni, il suo genio, rimarranno per sempre nel patrimonio di un’arte come l’architettura, vissuta e praticata non solo per creare il bello, ma anche per realizzare opere dalle caratteristiche peculiari e uniche”. Con queste parole il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, esprime il suo cordoglio per la scomparsa del grande architetto.

“Di lui – prosegue Zaia – anche il Veneto conserva un ricordo concreto di una presenza prestigiosa: a cominciare dalla direzione del settore architettura della Biennale di Venezia cui fu chiamato nel 1979, fino alla costruzione del Teatro nel Mondo, che affidò a Aldo Rossi, su una barca ormeggiata nel bacino di San Marco, che poi navigherà fino a Dubrovnik. E poi Treviso, con il Quartiere Latino e Palazzo Bortolan”. “Alla sua famiglia, al mondo dell’arte architettonica e a tutti coloro che l’hanno conosciuto e stimato rivolgo – conclude Zaia – il mio più profondo cordoglio”.