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21 Invest: al via primo fondo specializzato dedicato all’Healthcare

21 Invest: al via primo fondo specializzato dedicato all’HealthcareMilano, 21 nov. (askanews) – 21 Invest, il gruppo di investimento fondato da Alessandro Benetton, avvia il fondo 21 Invest Healthcare, con un primo closing di circa 70 milioni di euro ed un target massimo di 150 milioni. Si tratta del primo veicolo specializzato del gruppo dedicato al settore sanitario.


21 Invest Healthcare investirà in aziende italiane ed europee ad alto potenziale di crescita, focalizzate su prodotti e servizi innovativi per il benessere della persona e degli animali, nei settori healthcare, wellness e wellbeing, inclusa la nutraceutica, la cosmesi avanzata, il settore veterinario e affini. Il ticket medio per operazione sarà tra i dieci e i quindici milioni di euro. Il fondo ha già ricevuto il sostegno di importanti investitori italiani ed europei, di natura istituzionale e privata, quali Fondo Italiano e European Investment Fund. “Un anno importante per 21 Invest, che ha consolidato le sue solide radici e al tempo stesso si proietta verso un futuro in cui il settore medicale sarà sempre più centrale, richiedendo impegno e attenzione”, ha commentato Alessandro Benetton, presidente e fondatore di 21 Invest. “Questo fondo rappresenta il nostro contributo a un ambito cruciale per la società e il benessere collettivo facendo leva sull’esperienza sviluppata in questi anni in Italia e Francia”.

21 Invest cede PLG e reinveste nel gruppo, nasce gruppo globale healthcare

21 Invest cede PLG e reinveste nel gruppo, nasce gruppo globale healthcareMilano, 27 mag. (askanews) – 21 Invest, gruppo fondato e guidato da Alessandro Benetton, cede ProductLife Group, dando vita ad un gruppo globale nel settore healthcare. Un’operazione da 500 milioni che prevede un reinvestimento nel gruppo PLG, al seguito del quale sarà co-controllato da Oakley Capital e 21 Invest, insieme ad altri importanti investitori. PLG ha oggi raggiunto un fatturato di 167 milioni e 1.500 dipendenti.


“PLG rappresenta un’altra storia di successo nel portafoglio di 21 Invest, che riflette le competenze e i valori europei del nostro team”, ha commentato Alessandro Benetton. “Questa operazione testimonia il nostro impegno nel far crescere le aziende in cui investiamo, trovando soluzioni innovative e di ampio respiro per continuare a supportarne il percorso di crescita. La partnership che abbiamo instaurato nel 2019 non solo è basata su un orizzonte di lungo periodo, ma oggi si allarga ad altri importanti investitori internazionali. Siamo presenti ed investiamo nel mercato francese da più di 25 anni e sono orgoglioso dei risultati raggiunti dal team francese di 21 Invest”. PLG è una società francese che offre soluzioni complete e innovative per le aziende farmaceutiche, grazie a servizi su misura su scala globale, dalla fase pre-marketing di un farmaco o dispositivo medico, fino alla fine del suo ciclo di vita. Entrata nel portafoglio di 21 Invest nel 2019, nell’arco di cinque anni è passata da un fatturato di 25 milioni a 167 milioni nel 2023, nonché da 240 a 1.500 dipendenti. La crescita organica è stata affiancata da una strategia di crescita internazionale attraverso acquisizioni mirate in 9 paesi, non solo in Europa ma anche in altre geografie come Stati Uniti, India e Australia. Tra queste, vi è anche l’acquisizione, nel 2023, di tre realtà italiane operanti nel campo delle Life Sciences: Pharma D&S Group, Intexo e LifeBee.


Il management team, guidato dal Ceo Xavier Duburcq, investirà nell’azienda insieme a Oakley Capital e 21 Invest France. 21 Invest France continuerà ad essere presente, accompagnando la nuova fase di sviluppo dell’azienda tramite il Fondo VI, oltre ad un Continuation Fund, gestito da 21 Invest, che vede Eurazeo e Hayfin come investitori principali, insieme ad altri importanti nomi tra cui Vintage Strategies at Goldman Sachs Alternatives, CA Indosuez Wealth Management e Arcano.

Cardiologia, presentati i risultati dello studio BRING-UP 3 Scompenso

Cardiologia, presentati i risultati dello studio BRING-UP 3 ScompensoRoma, 18 mag. (askanews) – Nel corso del 55° Congresso Nazionale di Cardiologia dell’ANMCO, il più importante evento di Cardiologia in Italia, che si sta svolgendo a Rimini in questi giorni, sono stati presentati oggi gli attesissimi risultati dello studio BRING-UP 3 Scompenso.


“Il BRING-UP 3 Scompenso – sottolinea il prof. Fabrizio Oliva- Presidente ANMCO e Direttore Cardiologia 1 dell’ospedale Niguarda di Milano – è uno studio giunto alla terza edizione, poiché nel contesto dello scompenso cardiaco sono già stati condotti due studi clinici con lo stesso approccio metodologico. In questo caso sono stati inclusi un totale di 5203 pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco, provenienti da 186 centri di cardiologia. Nel 74% dei casi si tratta di pazienti arruolati nel corso di valutazioni ambulatoriali e, dunque, con forme di scompenso cardiaco cronico. Il restante 26% dei pazienti è stato incluso alla dimissione di un ricovero per scompenso cardiaco e, quindi, di questi pazienti è possibile conoscere le modalità di gestione diagnostico/terapeutica nella fase acuta intra-ospedaliera. L’età media dell’intera popolazione di pazienti inclusa nel BRING-UP Scompenso è di 70 anni ed il 21% è di sesso femminile. Globalmente il 60% dei pazienti con scompenso cardiaco inclusi nello studio hanno una funzione sistolica ventricolare sinistra ridotta. Lo studio, di cui si è conclusa la prima fase ha già fornito avere informazioni precise sulla modalità di gestione di questa popolazione di pazienti sia nel contesto ospedaliero che ambulatoriale.” “Il 56% della popolazione ambulatoriale – continua il prof. Oliva- aveva un quadro di insufficienza cardiaca a funzione sistolica ridotta (HFrEF); in questi pazienti si confermano un età media inferiore e una minor rappresentanza del sesso femminile, con dati di comorbidità importanti, 30% diabete, 68% dislipidemia,35% insufficienza renale. L’eziologia più frequente nell’HFrEF è quella ischemica e circa il 40% di pazienti ha avuto una precedente rivascolarizzazione. Nei pazienti con funzione sistolica conservata le eziologie più frequenti sono ipertensione e valvulopatie.


Rispetto al passato tra gli esami di laboratorio vi è un maggiore ricorso alla valutazione dei peptidi natriuretici mentre la carenza marziale viene indagata in pochi pazienti.Il dato indubbiamente più significativo riguarda i trattamenti raccomandati dalle linee guidai; nell’HFrEF alla visita basale vengono implementate queste terapie e oltre il 96% di pazienti è in beta-bloccante, oltre il 90% in terapia con inibitore del RAAS, 80% in MRAs e l’84% in SGLT2i. Il 64% dei pazienti è in quadruplice terapia. Anche nell’ HFpEF la percentuale di pazienti in SGLT2i passa dal 25% al 50%. Nei pazienti ospedalizzati per scompenso acuto rispetto all’ingresso vi è un significativo incremento dei trattamenti raccomandati al momento della dimissione.”


“Questi importanti risultati – conclude il prof. Oliva -confermano la qualità della cardiologia italiana ma anche l’importanza della ricerca osservazionale ANMCO che porta all’implementazione dei trattamenti farmacologici che si sono dimostrati in grado di migliorare gli outcome clinici di questi pazienti nei grandi trial.”

Dl Pnrr, Camera approva Odg su stabilizzazione dei precari Aifa

Dl Pnrr, Camera approva Odg su stabilizzazione dei precari AifaRoma, 18 apr. (askanews) – L’Aula della Camera ha approvato un ordine del giorno al decreto Pnrr, a prima firma Marco Furfaro(Pd), sulla stabilizzazione del personale assunto all’AIFA con contratti atipici.


L’ordine del giorno impegna il governo “ad adottare quanto prima ogni misura necessaria volta a consentire la ripresa in servizio di coloro che erano stati assunti da AIFA con contratti atipici nonché ad individuare una soluzione, compatibilmente con i princìpi ordinamentali in materia di pubblico impiego, che consenta la stabilizzazione dei lavoratori parasubordinati che da oltre 13 anni lavorano per AIFA, in conformità al diritto dell’Unione europea”.

Italia deferita a Corte giustizia Ue su trattamento acque reflue

Italia deferita a Corte giustizia Ue su trattamento acque reflueRoma, 13 mar. (askanews) – La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia Ue per il mancato rispetto degli obblighi di raccolta e trattamento stabiliti dalla direttiva sulle acque reflue urbane. L’annuncio è arrivato con l’ultimo pacchetto di infrazioni licenziato dall’organo esecutivo comunitario.


Secondo quanto riporta un comunicato, queste normative impongono che a tutela di salute e ambiente le acque reflue urbane siano raccolte e trattate prima di essere scaricate nell’ambiente. E le informazioni presentate dall’Italia hanno evidenziato una diffusa inosservanza della direttiva in un totale di 179 agglomerati italiani. Nel caso di 36 agglomerati l’Italia deve ancora garantire che siano disponibili sistemi di raccolta delle acque reflue (o sistemi individuali o altri sistemi adeguati, in casi giustificati). L’Italia, inoltre, continua a non trattare correttamente le acque reflue raccolte in 130 agglomerati. “La Commissione ritiene che gli sforzi profusi finora dalle autorità italiane siano stati insufficienti – si legge – e ha pertanto deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue”.

CeliachiaFacile: su Youtube e Spotify il format “Senza Grano, il podcast sul senza glutine”

CeliachiaFacile: su Youtube e Spotify il format “Senza Grano, il podcast sul senza glutine”Roma, 14 feb. (askanews) – Una serie di podcast su Youtube e Spotify dedicati alla celiachia per raccontare le difficoltà quotidiane che incontrano le persone che hanno a che fare con il senza- glutine: non solo i soggetti intolleranti, ma anche medici, biologi, nutrizionisti, ristoratori e esercenti, e personaggi famosi. Si chiama “Senza grano, il podcast sul senza glutine” il format ideato da Michele Mendola – fondatore della community online CeliachiaFacile e autore best seller dedicati al gluten free. “Nelle prime puntate partiremo da Caltanissetta – spiega Mendola in una nota – perché è una città relativamente piccola del Sud Italia, anzi di un’isola, e questo a volte può amplificare determinate difficoltà. Ma chiaramente i problemi che affronta un celiaco ogni giorno sono grossomodo gli stessi in ogni parte d’Italia, e le soluzioni che offriremo nelle varie puntate saranno ancora più facili da mettere in atto nel resto del Paese”.


L’ospite della prima puntata è Roberto Gallà, musicista e produttore che dopo aver mosso i primi passi negli anni ’80 nel capoluogo nisseno, si è fatto conoscere e apprezzare in tutta Italia. Gallà racconterà la movida siciliana da un punto di vista privilegiato: non solo conosce bene i locali della Regione, ma ha anche diversi amici affetti da celiachia. Con Mendola potrà spiegare quindi la sensibilità che gli esercenti hanno maturato su questa intolleranza e gli aspetti su cui si può ancora migliorare. Nella puntata successiva interverrà Luigi Aronica, consigliere regionale dell’Associazione Italiana Celiachia Sicilia e tutor del progetto AFC (alimentazione fuori casa) dell’AIC, “con il quale – spiega Mendola – avremo modo di discutere in generale delle finalità dell’AIC stessa ed in particolare del progetto AFC che coinvolge e forma i ristoratori ad offrire piatti senza glutine e senza contaminazioni accidentali”.


Nelle puntate successive ci saranno numerosi ospiti, come Manuela, una giovane madre superimpegnata che oggi riesce a gestire ottimamente la celiachia. Darà consigli preziosi, in particolare per a chi ha ricevuto da poco la diagnosi. “La prima puntata – prosegue il fondatore di CeliachiaFacile, – potrà essere scaricata già da domani, giovedì 15 febbraio, su Spotify, mentre sul nostro canale YouTube si potrà seguire la versione video. Poi, l’appuntamento sarà settimanale, ogni giovedì alle ore 14.00 accoglieremo un nuovo ospite” conclude Mendola.

AXA acquisisce Laya e accelera su sviluppo strategia Salute in Europa

AXA acquisisce Laya e accelera su sviluppo strategia Salute in EuropaMilano, 3 ago. (askanews) – AXA ha annunciato oggi di aver stipulato un accordo per l’acquisizione di Laya Healthcare da Corebridge Financial, una consociata di AIG. Secondo quanto si legge in una nota, AXA acquisirà Laya per un corrispettivo di 650 milioni di euro, pari a un multiplo atteso del rapporto prezzo/utile di 11 volte, tenendo conto del previsto riacquisto del margine di sottoscrizione attualmente percepito da terzi. Il completamento della transazione dovrebbe avere un impatto di -3 punti sul coefficiente Solvency II del Gruppo AXA.

Laya detiene una posizione di leadership nel mercato sanitario irlandese con una quota di mercato del 28% circa, servendo circa 700mila assicurati e genera circa 800 milioni di euro di premi all’anno. Nella nota, si precisa inoltre che Laya opera come Agente generale gestore con una piattaforma altamente digitalizzata e una forte rete di distribuzione diretta, che fa della società l’unico punto di contatto per i clienti nel loro percorso sanitario. “Siamo molto lieti di unire le forze con Laya Healthcare, un’azienda riconosciuta in Irlanda per il suo incrollabile servizio clienti, il suo forte brand e la sua expertise tecnica” ha dichiarato Patrick Cohen, Chief executive officer di AXA Europe and Health, sottolineando che “questa transazione offre un’opportunità unica per rafforzare la nostra presenza in uno dei nostri principali mercati europei attraverso l’acquisizione di un attore leader che si adatta perfettamente alla cultura di AXA. Attraverso la sua incessante attenzione all’innovazione e all’esperienza cliente – ha concluso Cohen – Laya apporterà risorse inestimabili al nostro più ampio business Salute, soprattutto in termini di digitalizzazione del percorso sanitario e di fornitura di servizi salute correlati”.

“Questa transazione diversifica ulteriormente la nostra azienda e sono fiducioso che vedremo il nostro business prosperare con l’aggiunta di Laya” ha spiegato Marguerite Brosnan, Chief Executive Officer di AXA Irlanda, aggiungendo che “Non vediamo l’ora di lavorare insieme per sviluppare prodotti innovativi, far crescere ulteriormente le nostre capacità tecnologiche e di dati e creare valore a beneficio dei nostri clienti e di tutti i nostri stakeholder”. Il completamento della transazione è prevista entro la fine del 2023.

Entrano in vigore le nuove regole Ue sulla sicurezza dei prodotti

Entrano in vigore le nuove regole Ue sulla sicurezza dei prodottiRoma, 12 giu. (askanews) – Oggi entra in vigore il nuovo regolamento europeo sulla sicurezza generale dei prodotti (General Product Safety Regulation o Gpsr). Secondo la Commissione Ue, le nuove norme mirano ad affrontare i principali cambiamenti sociali che negli ultimi 20 anni hanno interessato la sicurezza dei prodotti di consumo, come la crescente digitalizzazione, i nuovi sviluppi tecnologici e le catene di approvvigionamento globalizzate.

Questo quadro aggiornato garantirà che vengano offerti ai consumatori soltanto prodotti sicuri, recita un comunicato, a prescindere dalla loro origine e dalla modalità di vendita (negozi o mercati online). La Commissione inoltre annuncia oggi l’invito a presentare candidature per l’edizione 2023 del premio dell’Ue per la sicurezza dei prodotti.

Il concorso, recita un comunicato, riunisce imprese e ricercatori di successo e di talento che vogliono fare la differenza per la sicurezza dei consumatori. Quest’anno verterà sulle imprese che innovano e investono per migliorare la sicurezza dei giovani. Le candidature sono aperte fino all’8 settembre 2023. Dopo un esame preliminare di ammissibilità, una giuria di esperti in materia di politica e sicurezza selezionerà i finalisti per ogni categoria. I vincitori di quest’anno saranno annunciati durante la cerimonia di gala ufficiale che si svolgerà a dicembre a Bruxelles.