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Dazi, Cia: rischio crisi Pecorino romano e crollo economia sarda

Dazi, Cia: rischio crisi Pecorino romano e crollo economia sardaRoma, 4 apr. (askanews) – “Se il prezzo del Pecorino romano non sarà più competitivo, verrà probabilmente sostituito da altri formaggi di pecora americani determinando un crollo per l’economia delle province dell’isola che si regge su quella filiera. A preoccupare sarà il prezzo del latte, che potrà subire contraccolpi immediati”. Lo spiega il presidente di Cia-Agricoltori italiani, Cristiano Fini, commentando una analisi dell’Ufficio studi di Cia-Agricoltori Italiani secondo cui i dazi imposti dagli Usa metterebbero a rischio il settore agroalimentare di una provincia italiana su cinque. Nella lista delle province ad alto rischio ce ne sono 21, su un totale di 107, le cui esportazioni di food verso gli Stati Uniti generano un valore superiore ai 100 milioni di euro.


Particolarmente fragili, secondo Cia, le situazioni di Nuoro e Sassari, che destinano al mercato statunitense il 65% di tutta la loro produzione agroalimentare, soprattutto quel Pecorino romano prodotto per il 90% in Sardegna utilizzato oltreoceano dall’industria alimentare per aromatizzare patatine in busta e altri snack”.

Copagri Sardegna: no allarmismi dannosi per dazi Pecorino Romano

Copagri Sardegna: no allarmismi dannosi per dazi Pecorino RomanoRoma, 18 mar. (askanews) – “Con esportazioni negli Stati Uniti pari a oltre 150 milioni di euro l’anno, corrispondenti a quasi la metà dell’intera produzione del Pecorino Romano DOP, formaggio intrinsecamente legato alla Sardegna, ma realizzato anche nel Lazio e nella provincia di Grosseto, i pesantissimi e ingiustificabili dazi annunciati dall’amministrazione statunitense rischiano di colpire in maniera significativa la tenuta di uno dei settori di punta dell’agroalimentare isolano”. Lo sottolinea in una nota il presidente della Copagri Sardegna Giuseppe Patteri, ad avviso del quale “è però fondamentale evitare allarmismi finché alle minacce degli Stati Uniti non seguiranno fatti concreti”.


“Al netto delle ovvie preoccupazioni legate alle ricadute che una simile sciagurata iniziativa potrebbe avere sulla zootecnia isolana, infatti, con un danno che per il solo Pecorino Romano è stimabile in circa 50 milioni di euro, è bene mantenere una estrema prudenza onde evitare, come purtroppo già avvenuto in passato, che segnali di mercato a cui non corrispondono atti oggettivi inducano pericolose perturbazione sui prezzi”, rimarca il presidente, evidenziando “la favorevole situazione di mercato del formaggio, la cui quotazione attualmente si assesta poco sopra i 12 euro al chilo, in linea con le naturali oscillazioni del prezzo”. “Non dimentichiamo che nella precedente presidenza USA lo stesso Donald Trump aveva minacciato l’export italiano di provvedimenti analoghi, poi risoltisi in un nulla di fatto”, ricorda il direttore della Copagri Sardegna Mario Putzolu, che predica calma in ragione del fatto che “sono in ballo trattative politiche globali di più ampia portata, nelle quali i dazi rientrano in un complesso gioco delle parti”.


“Anche se i fatti destano non poche preoccupazioni, riteniamo che in una economia globalizzata e di mercato l’imposizione di prelievi sulle importazioni siano un’arma a doppio taglio per la stessa economia statunitense, con il rischio di portare a una forte inflazione con conseguenze recessive per l’America stessa”, prosegue il direttore, secondo cui “è interesse di tutti garantire condizioni stabili e trasparenti sui mercati e sulle relazioni internazionali, soprattutto con un rinnovato equilibrio in sede WTO”.

In Sardegna nasce comitato per prima bio fabbrica di insetti utili

In Sardegna nasce comitato per prima bio fabbrica di insetti utiliRoma, 11 mar. (askanews) – Sostenere la diffusione di tecniche innovative e rispettose dell’ambiente per il controllo biologico dei parassiti in agricoltura, riducendo l’uso di pesticidi chimici e contribuendo alla tutela della biodiversità e della salute pubblica. Ma anche offrire agli imprenditori agricoli della Sardegna un accesso diretto a insetti utili prodotti localmente, riducendo i costi di approvvigionamento e migliorandone l’efficacia grazie all’eliminazione dei tempi di trasporto.


Sono alcuni degli obiettivi principali del progetto che mira a creare in Sardegna la “Bio-fabbrica degli insetti utili in agricoltura”. Un percorso che oggi ha visto la costituzione del Comitato promotore, guidato da Milena Lussu (imprenditrice agricola di Villacidro) e nato dal progetto lanciato da Coldiretti Cagliari con i suoi soci e il supporto del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. Il percorso è nato per rispondere alla crescente domanda degli agricoltori locali e regionali, ritenuta essenziale per lo sviluppo sostenibile dell’agricoltura regionale. Un progetto che, più in grande, pensa alla difesa delle colture ortofrutticole sempre più messe in crisi; alla difesa del lavoro degli agricoltori colpiti dai rincari e da costi di produzione sempre maggiori; a favorire il calo dell’uso dei fitofarmaci e alla difesa dell’ambiente con un’agricoltura sempre più sostenibile.


Tra i punti principali per gli agricoltori c’è l’obiettivo di abbattere i costi di produzione. Per trattare un patogeno come l’acaro o la cocciniglia, per esempio, un agricoltore sardo che utilizza insetti utili per una agricoltura più sostenibile è costretto a spendere, oggi, 1.200 euro a ettaro. Questo considerato che per trattare un ettaro sono necessarie 4 unità di insetti (una unità comprende circa 500 insetti al costo di 150 euro) per un totale di 600 euro. Considerato che per un ettaro sono necessari due trattamenti si arriva a 1.200 euro, costi che con una Fabbrica in Sardegna potrebbero essere fortemente abbattuti.

Agnello di Sardegna Igp si promuove al Foodex Japan

Agnello di Sardegna Igp si promuove al Foodex JapanRoma, 11 mar. (askanews) – In Giappone per mantenere aperta la finestra sul mondo asiatico che continua a guardare con interesse alle produzioni ovine sarde. Il Consorzio per la Tutela della IGP Agnello di Sardegna sta partecipando alla manifestazione fieristica Foodex Japan 2025, che si tiene a Tokyo a partire da ieri 10 marzo e che terminerà il 14 marzo grazie all’Agenzia Ice, che ha organizzato una partecipazione collettiva di aziende italiane e alla Regione Sardegna.


Giunta alla 50esima edizione, la fiera Foodex di Tokyo rappresenta la più importante manifestazione fieristica agrolimentare in Giappone. Nel 2023, le importazioni di prodotti agroalimentari del Giappone hanno raggiunto il valore di circa 9.400 miliardi di Yen (oltre 58 miliardi di euro, al cambio attuale), in lieve diminuzione (-3%) rispetto al 2022. Nello stesso periodo, invece, le importazioni dall’Italia sono aumentate in valore di circa il 4%, attestandosi a 155 miliardi di Yen, livello massimo storico, consentendo un recupero delle quote di mercato degli esportatori italiani (1,65% nel 2023 rispetto all’1,54% del 2022). L’Italia si colloca al quindicesimo posto nella classifica dei fornitori del Paese, mantenendo un ampio potenziale di crescita. Per il direttore del Consorzio Contas Alessandro Mazzette “la nostra filiera è pronta per questa sfida internazionale. La collaborazione con la Regione Sardegna in questa occasione ci permette di presentare un fronte compatto e coordinato delle produzioni agroalimentari dell’isola e di esaltare le eccellenze del nostro territorio”.


Il Contas punta a far conoscere e apprezzare la carne di agnello sarda al pubblico giapponese e, continua Mazzette, il Consorzio “è determinato a portare un pezzo di Sardegna in Giappone, presentando non solo un prodotto di alta qualità, ma anche la storia, la tradizione e la passione che stanno dietro ogni morso di Agnello di Sardegna IGP. Gli eventi promozionali organizzati durante la fiera permetteranno ai visitatori di scoprire e apprezzare l’autenticità del nostro prodotto”. Oltre al Consorzio, alla Fooodex Japan 2025 saranno presenti altre 10 aziende sarde, riunite in una collettiva organizzata dall’Assessorato dell’Industria della Regione Sardegna e dall’agenzia Laore. L’evento Fodex Japan 2025 sarà propedeutico all’Expo 2025 di Osaka, che si terrà dal 13 aprile al 13 ottobre 2025, un’occasione unica per consolidare le relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone e per promuovere l’eccellenza italiana a livello globale.

Parte percorso verso biofabbrica di insetti utili in Sardegna

Parte percorso verso biofabbrica di insetti utili in SardegnaRoma, 10 mar. (askanews) – Al via in Sardegna il percorso verso la prima biofabbrica di insetti utili nell’isola. L’iniziativa, promossa da Coldiretti insieme agli agricoltori del sud Sardegna, mira a reintrodurre la produzione locale di insetti benefici, fondamentali per il controllo naturale delle fitopatie e per la riduzione dell’uso di fitofarmaci.


Questo progetto rappresenta la continuazione di un percorso iniziato lo scorso 30 novembre a Villacidro, dove Coldiretti Cagliari aveva presentato la proposta per la riapertura di una biofabbrica sarda dedicata alla produzione di insetti utili. L’obiettivo è ridurre l’uso di fitofarmaci, favorendo una gestione agricola sempre più sostenibile. Durante l’incontro di domani, verrà ufficialmente costituito il comitato promotore incaricato di portare a conclusione il percorso per la realizzazione del progetto. Alla conferenza stampa parteciperanno tutti i componenti del Comitato e le parti promotrici per lanciare le strategie innovative che si stanno mettendo in campo per promuovere un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e attenta alle esigenze del territorio.

Sardegna, Sulcis, Urso convoca riunioni su indotto e piano energetico

Sardegna, Sulcis, Urso convoca riunioni su indotto e piano energeticoRoma, 5 mar. (askanews) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dato disposizione, di intesa con il ministro del Lavoro Marina Calderone e con il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, di convocare due riunioni tecniche per fare chiarezza sulla situazione delle aziende dell’indotto del Sulcis, con particolare riguardo agli ammortizzatori sociali, e sullo stato di avanzamento del nuovo piano di approvvigionamento energetico dell’area, condizione cruciale per il rilancio dell’intero polo industriale.


Alla riunione dedicata all’indotto, riporta un comunicato del Mimit, saranno convocati la Regione Sardegna, il ministero del Lavoro e le organizzazioni sindacali. Al tavolo sul piano energetico regionale per l’area industriale del Sulcis parteciperanno la Regione Sardegna e il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, già in interlocuzione su questo importante dossier.

Nieddittas a R. Sardegna: intervenire o mitilicoltura a rischio

Nieddittas a R. Sardegna: intervenire o mitilicoltura a rischioRoma, 5 mar. (askanews) – “Se la produzione dovesse fermarsi ci sarebbero danni importanti per la mancata produzione, mettendo a rischio numerosi posti di lavoro: la mitilicoltura è un settore strategico per l’economia sarda e un’interruzione della filiera avrebbe ripercussioni gravissime per tutta la regione, non ultimi i rischi per la tutela dell’ecosistema marino di tutta l’area”. Così Caterina Murgia, amministratore delegato dell’azienda sarda di mitilicoltura Niedditas, che chiede alla Regione Sardegna di intervenire tempestivamente sull’accumulo di sedimenti lungo il canale di alimentazione dell’acqua nei pressi dello stabilimento. Il blocco del regolare afflusso d’acqua necessario al funzionamento degli impianti, infatti, sta compromettendo la produzione e, senza un intervento immediato, l’attività rischia di fermarsi con conseguenze drammatiche per l’intero comparto produttivo con gravi conseguenze su mancata produzione, occupazione e rischi per l’ecosistema del compendio ittico.


A sostegno dell’azienda è intervenuta anche Coldiretti Sardegna che, insieme a Nieddittas, ha inviato una lettera agli assessorati competenti. Sebbene siano già stati presi impegni istituzionali per il dragaggio del canale, i tempi lunghi previsti rendono indispensabile l’individuazione di misure alternative e immediate che consentano di ripristinare la regolare attività produttiva. “Servono soluzioni rapide per evitare danni irreparabili – spiega Coldiretti – non ci si può permettere che una situazione del genere comprometta il futuro di un intero comparto. Chiediamo agli assessorati regionali competenti di attivarsi immediatamente per individuare soluzioni che garantiscano la continuità produttiva e tutelino l’occupazione nel settore e l’ecosistema del compendio ittico”.

Agricoltori sardi in protesta: intervenire su crisi idrica ora

Agricoltori sardi in protesta: intervenire su crisi idrica oraRoma, 19 feb. (askanews) – “L’acqua sta finendo, servono soluzioni immediate o sono a rischio produzioni e cibo”. E’ l’allarme lanciato dalla Nurra, pianura del Nord Sardegna, dove un centinaio tra agricoltori e allevatori hanno manifestato con Coldiretti Nord Sardegna per denunciare l’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio il settore primario dell’isola. Si tratta di uno dei territori più colpiti dalla siccità, dove i bacini idrici si stanno prosciugando.


La manifestazione si è concentrata sulla Diga del Cuga, il bacino idrico che dovrebbe garantire la sopravvivenza di decine e decine di aziende agricole e zootecniche locali ma che, oggi, può contare solo su 4 milioni di metri cubi rispetto ai 22 della portata della diga. Con questi numeri, dice Coldiretti Nord Sardegna è evidente la crisi che il comparto sta affrontando se pensiamo che nello stesso periodo dello scorso anno il Cuga poteva contare su 10 milioni di metri cubi, livello già drammatico allora e che aveva creato gravi danni all’economia rurale della zona. “Non possiamo più attendere: la crisi idrica sta mettendo in ginocchio l’intero comparto agricolo e allevatoriale – sottolinea Marco Locci, direttore di Coldiretti Nord Sardegna, che ha guidato l’azione di protesta – oggi abbiamo portato la nostra voce in piazza e direttamente alle istituzioni perché è indispensabile un cambio di passo immediato nella gestione dell’acqua in Sardegna”.


Dopo la manifestazione si è svolto un incontro con il Prefetto di Sassari, Grazia La Fauci. Locci ha spiegato che il Prefetto ha mostrato “grande sensibilità nei confronti degli agricoltori e allevatori, ascoltandoci e assicurando il suo intervento nei tavoli nazionali e regionali interessati per lo studio di una soluzione del problema”.

Copagri: perché razza sardo modicana esclusa da fondi Masaf?

Copagri: perché razza sardo modicana esclusa da fondi Masaf?Roma, 5 feb. (askanews) – Forte perplessità per l’esclusione della razza Sardo Modicana da quelle ammesse a beneficiare dei fondi ministeriali destinati alle razze autoctone. A esprimerla è il presidente della Copagri Sardegna, Giuseppe Patteri, in una nota inviata all’assessore regionale all’agricoltura Gianfranco Satta a proposito dei contenuti del decreto Masaf sul sostegno all’allevamento delle razze autoctone.


“Come organizzazione di rappresentanza degli agricoltori sardi riteniamo fondamentale la difesa attiva e costante di tutte le caratteristiche peculiari dell’agricoltura e della zootecnia isolana. Chiediamo, quindi, un pronto intervento della Regione, affinché si proceda ad una correzione del provvedimento in questione, inserendo tra le razze ammesse, oltre alla Sardo Bruna e alla Sarda, già presenti, anche la Sardo Modicana, che da oltre un secolo caratterizza la nostra storia allevatoriale, i nostri paesaggi agrari e, soprattutto, il grande patrimonio di biodiversità della Sardegna”, prosegue Patteri. “Parliamo di un sostegno che interessa le razze bovine da carne iscritte nei registri delle razze autoctone italiane, che può raggiungere un massimo di 100 euro per unità di bestiame adulto-UBA in regime de minimis; una cifra certamente non indifferente, soprattutto in relazione alle criticità con le quali è costretto a fare i conti il comparto”, evidenzia il direttore della Copagri Sardegna Mario Putzolu.


La razza Sardo Modicana può contare su oltre cinquemila capi, concentrati principalmente sulle Colline del Montiferru, nel versante centro occidentale dell’Isola e venne selezionata alla fine del 1800 dagli allevatori del Montiferru, attraverso gli incroci tra i tori provenienti da Modica, in Sicilia, e le vacche Sarde della Sardegna centro-meridionale, ideati inizialmente con il fine di ottenere capi con una maggiore attitudine al lavoro e al trasporto. “Solo in seguito, si affermò come razza molto valida anche per la qualità delle carni e del latte, da cui derivano oggi formaggi altamente rinomati e apprezzati in tutta la Penisola, tra i quali figurano diversi presidi Slow Food”, continua Putzolu, spiegando che “questo successo portò alla costituzione del Consorzio di Produttori ‘Il Bue Rosso’, che con non poca fatica sta cercando di valorizzare la razza per diversi fini, tra cui quello di tenere vivo un patrimonio storico e culturale della nostra Isola”.

Coldiretti Sardegna: subito tavolo tecnico regionale lingua blu

Coldiretti Sardegna: subito tavolo tecnico regionale lingua bluRoma, 4 feb. (askanews) – La situazione sulla lingua blu in Sardegna non è risolta e continua a destare grande preoccupazione tra gli allevatori sardi, colpiti duramente dalle conseguenze sanitarie ed economiche dell’epidemia 2024. Con una lettera inviata agli assessori regionali dell’Agricoltura e della Sanità, Gian Franco Satta e Armando Bartolazzi, Coldiretti Sardegna ha sollecitato un incontro urgente per affrontare le criticità ancora irrisolte: dagli indennizzi ai piani vaccinali, dalla gestione dei focolai alla necessità di strategie preventive efficaci. Una convocazione che potrebbe avvenire se si riunisse il ‘Tavolo tecnico regionale sull’emergenza lingua blu’ che era stato istituito lo scorso novembre, sulla scia delle richieste di Coldiretti per arginare l’epidemia e mettere in campo strategie efficaci.


“Chiediamo di essere coinvolti attivamente nelle decisioni ma soprattutto informati chiaramente sulla strategia regionale per affrontare il problema senza dimenticare la campagna vaccinale e la profilassi per il prossimo anno – scrivono nella missiva il presidente e il direttore Battista Cualbu e Luca Saba – non possiamo permetterci ritardi né il tentativo di scaricare responsabilità sugli allevatori”. Coldiretti sottolinea inoltre che, sebbene il vaccino sia uno strumento importante, la vera priorità è attuare un piano di contrasto che sia efficace per la lotta al culicoide e prevenire la diffusione della malattia. Su questa lotta all’insetto vettore, Coldiretti ritiene necessario aumentare i fondi per il contrasto alla proliferazione del culicoide sostenendo e implementando la sperimentazione.


Coldiretti Sardegna ritiene indispensabile comprendere quali siano le azioni che la Regione intende mettere in atto per contenere la lingua blu e prevenirne nuove recrudescenze. “Non si possono continuare a rincorrere le emergenze ed è necessario un piano organico che consenta di anticipare i problemi, considerato che ogni anno, con l’arrivo della stagione calda, il virus torna a colpire il comparto zootecnico sardo”, ricordano presidente e direttore.