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Al via Festival Propatria: da Roma alla diaspora romena in Europa

Al via Festival Propatria: da Roma alla diaspora romena in EuropaRoma, 2 ott. (askanews) – La 13esima edizione del Festival internazionale Propatria ha preso il via domenica 1 ottobre da Roma per iniziare il suo viaggio attraverso l’Europa. Quest’anno, gli artisti romeni provenienti da tutto il mondo raggiungeranno le comunità della diaspora in Italia, Germania, Israele, Francia, Repubblica di Moldova e poi per la tappa finale in Romania.

Organizzata con il sostegno del Dipartimento per i Romeni all’Estero, in collaborazione con istituzioni diplomatiche e culturali in Europa, la 13esima edizione sarà itinerante e viaggerà da Roma a Chisinau, poi a Berlino, Parigi, Tel-Aviv, di nuovo Roma e Bucarest, con l’obiettivo di unire la diaspora romena attraverso la cultura. L’inaugurazione del festival si è tenuta nel cuore di Roma, nella famosa Piazza di Spagna, con uno spettacolo folcloristico eseguito dall’Ensemble Folclorico Professionale “Tara Vrancei”, in collaborazione con l’Ambasciata di Romania in Italia, il Comune di Roma-Assessorato alla Crescita Culturale e Comune di Focsani, Romania.

Il festival proseguirà a Roma il 4 ottobre, quando il maestro Daniel Jinga, Direttore dell’Opera Nazionale di Bucarest, dirigerà l’Orchestra da Camera del Conservatorio di Santa Cecilia. La maratona culturale proseguirà a Roma con un concerto del soprano Rodica Vica (Austria) e della pianista Mara Dobrescu (Francia), direttrice artistica del festival, presso il Forum Austriaco di Cultura in Roma, seguito da un recital pianistico di Adela Liculescu (Austria) presso l’Ambasciata di Romania in Italia. Il festival si sposterà poi nella Repubblica di Moldova, alla Sala dell’Organo di Chisinau con lo spettacolo di musica e poesia “Applausi al poeta”, con l’attrice Rodica Mandache, l’attore Eduard P?una e il pianista Catalin Raducanu. Tappa successiva Berlino, presso l’Ambasciata di Romania in Germania, con un concerto del pianista Cristian Niculescu e del violoncellista Radu Nagy.

Seguirà Parigi, con un concerto in collaborazione con il Concorso Internazionale di Canto George Enescu di Parigi della violinista Irina Muresanu (USA) e della pianista Dana Ciocârlie (Francia). Il festival si sposterà poi in Israele con un recital pianistico del pianista Michael Abramovich (Germania) al Conservatorio di Tel Aviv, in collaborazione con l’Associazione degli scrittori israeliani di lingua romena. Il Festival internazionale Propatria si concluderà in Romania il 30 ottobre con il Gala Straordinario di Opera Propatria 13, che si svolgerà sul palcoscenico dell’Opera Nazionale di Bucarest, con il soprano Letitia Vitelaru (Italia) e il baritono Sorin Coliban (Austria) come solisti, accompagnati dall’Orchestra Metropolitana di Bucarest, diretta da Daniel Jinga. Con la partecipazione delle ballerine dello Studio di Balletto per i Giovani dell’Opera Nazionale Bucarest.

Importante punto di riferimento culturale, festival a vocazione internazionale, per la seconda volta fuori dai confini dell’Italia, dove è nato, il Festival Propatria premierà l’eccellenza romena in tutti i Paesi che raggiungerà, portando all’attenzione del pubblico e dei romeni di tutto il mondo i giovani valori romeni in via di affermazione, offrendo al pubblico concerti e spettacoli di rilievo in Italia, Germania, Israele, Francia, Repubblica di Moldova e Romania.

A San Marino dal 15 al 17 settembre Le Giornate del Cinema Romeno

A San Marino dal 15 al 17 settembre Le Giornate del Cinema RomenoRoma, 13 set. (askanews) – Dal 15 al 17 settembre l’Ambasciata di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino, l’Associazione Dacin Sara di Bucarest, il Centro Nazionale della Cinematografia di Bucarest e gli Istituti Culturali – Dipartimento Cultura e Turismo di San Marino, in partenariato con il Cinema San Marino e Digital World Printing – Roma e con il patrocinio della Segreteria di Stato per gli Affari Esteri, per la Cooperazione Economica Internazionale e le Telecomunicazioni di San Marino, della Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, l’Università e la Ricerca Scientifica, le Politiche Giovanili di San Marino e del Castello di Borgo Maggiore – San Marino, organizzano Le Giornate del Cinema Romeno 2023 presso il Cinema Concordia di San Marino.

Alla ceremonia d’apertura delle Giornate del Cinema Romeno di San Marino che avrà luogo venerdì presso il Cinema Concordia, interverranno Gabriela Dancau, Ambasciatore di Romania nella Repubblica Italiana, Malta e San Marino, rappresentanti delle autorità sammarinesi e Dott. Bogdan FICEAC, Direttore Generale dell’Associazione Dacin Sara di Bucarest. In quest’occasione, il critico e storico cinematografico, la professoressa Manuela Cernat parlerà de ‘Nuove voci del cinema romeno’. Dalle ore 18:30, alla presenza del regista romeno Horatiu Malaele, avrà luogo la proiezione del film LE NOZZE MUTE, seguita da un incontro del pubblico con il regista romeno.

Il programma delle Giornate del Cinema Romeno a San Marino prevede 5 proiezioni, in romeno con sottotitoli in italiano, come segue: Venerdì, 15 settembre 2023

Ore 17:30 Cerimonia di apertura Ore 18:30 Proiezione del film ‘Le nozze mute’ di Horatiu Malaele (Romania, 2008) seguita da una sessione Q&A con il regista romeno. La partecipazione alla cerimonia di apertura e alla proiezione del film è libera, fino ad esaurimento dei posti disponibili, previa conferma di registrazione all’indirizzo e-mail: roma.events@mae.ro

‘LE NOZZE MUTE’: Un bambino sbircia l’amico più grande mentre fa l’amore, scopre il mondo da una serratura e scova i segreti che si celano tra le gambe della prostituta del paese. Da grande continuerà ad osservare il mondo da una fessura perché diventerà un regista. La storia che decide di raccontarci però, non avviene né attraverso il buco di una serratura e neanche attraverso l’obiettivo di una macchina da presa, bensì tramite i ricordi della sua infanzia. Si tratta di un piccolo paesino in Romania negli anni ’50, l’epoca in cui l’autoritarismo sovietico imperava severo su popolazioni distanti dagli ideali comunisti. La dittatura di Stalin esercitava il suo controllo sulla Romania con la violenza. Il film con occhio nostalgico rappresenta un villaggio idilliaco. Ogni bruttura e contraddizione della vita rurale colma in una risata di gusto in cui sembrano vincere tutti in una sconfitta collettiva. Il paesino è animato da un rumore che riempie ogni centimetro di silenzio finché, poco prima che iniziasse un matrimonio che aveva riunito tutto il paese, non arrivarono alcuni soldati sovietici ad annunciare la morte di Stalin e con essa il divieto categorico di ogni sorta di festeggiamento. A questo punto, il fracasso si tramuta in silenzio. La comicità giunge all’apice nel momento in cui si trovano a dover celebrare il matrimonio in clandestinità, evitando anche il minimo rumore. Un popolo rozzo, rumoroso e festoso si trova a dover comunicare nel silenzio. (cinemaepsicologia.it) Sabato, 16 settembre 2023 Ore 17:30 Proiezione del film ‘Marocco’ di Emanuel Pârvu (Romania, 2022). La partecipazione alla proiezione del film è libera, fino ad esaurimento dei posti disponibili. ‘MAROCCO’: Cristi ha una relazione con Maria, pochi anni dopo la morte di sua moglie. Magda, sua figlia adolescente, e il suo ragazzo, Iulian, fanno volontariato in un ospedale di oncologia pediatrica, dove si recano una volta al mese per portare un sorriso ai bambini malati. Un giorno, Magda regala a una bambina malata la collana che ha ricevuto in dono da suo padre. Quando Cristi si rifiuta di credere a Magda che, in effetti, l’adolescente ha dato il suo regalo costoso a un bambino malato, tutto cambia. ‘Marocco è una storia basata su eventi reali che mi sono accaduti in gioventù. Una storia che ha deviato il mio destino, una storia che mi ha seguito per molti anni fino a quando ho capito l’importanza della fiducia in amore. E su come un semplice senso di colpa che non sai gestire può cambiare il tuo destino, e anche quello delle altre persone nella tua vita. Penso che sia una storia universale tra genitori e figli, dove la nozione di moralità assume tutte le sfumature di grigio che si possono trovare. Vengono esplorate tutte le sfaccettature della verità, fino a quando lo spettatore non sa più esattamente con chi entrare in empatia, chi capire e chi compatire.’ (Emanuel Pârvu). Ore 21:00 Proiezione del film ‘GENTE PERBENE’ di Paul Negoescu (Romania, 2022). La partecipazione alla proiezione del film è libera, fino ad esaurimento dei posti disponibili. La sceneggiatura, scritta da Radu Romaniuc e Oana Tudor, con quest’ultima che interpreta anche l’ex moglie del protagonista, è incentrata su Ilie (Iulian Postelnicu), un poliziotto di mezza età di un piccolo villaggio rurale nel nord della Romania, le cui sfide professionali sembrano limitarsi a regolare conflitti tra ubriachi nella taverna locale e ignorare le discutibili azioni del sindaco che si compra la benevolenza degli abitanti del villaggio investendo denaro di provenienza misteriosa nel benessere della comunità. A differenza di tanti, Ilie non è interessato a trasferirsi in città, ma coltiva il sogno di acquistare un frutteto. La vita nel paese è improntata alla calma piatta finché non avviene un omicidio. Poiché Ilie e il suo nuovo collega Vali, appena diplomatosi all’accademia di polizia, hanno opinioni molto diverse su come dovrebbero procedere le indagini, Gente perbene tende la trappola al suo protagonista che presto prenderà la decisione sbagliata. O forse è quella giusta? Domenica, 17 settembre 2023 Ore 17:30 Proiezione del film ‘La Scala’ di Vlad Paunescu (Romania, 2021). La partecipazione alla proiezione del film è libera, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Ispirato a fatti ed eventi realmente accaduti, ‘La Scala’ segue il viaggio spirituale di Andrei, un giovane sensibile e socialmente disadattato che, alla ricerca della formula della felicità, decide di diventare attore. Dopo la caduta del comunismo, accecato dall’illusione della libertà e della democrazia, Andrei si imbatte in una serie di eventi brutali, momenti che hanno segnato profondamente la storia recente del Paese. Trovando rifugio nel ruolo di Alëša in un adattamento teatrale de ‘I fratelli Karamazov’, il giovane si avvicina sempre di più al suo personaggio, scoprendo gradualmente la strada per comprendere la divinità. Ore 21.:00 Proiezione del film ‘La Gomera’ di Corneliu Porumboiu (Romania, 2019) La partecipazione alla proiezione del film è libera, fino ad esaurimento dei posti disponibili. Cristi è un ispettore della polizia di Bucarest che ama giocare da entrambe le parti della legge. Un’ irresistibile femme fatale, Gilda, lo coinvolge in un colpo multimilionario, ma presto i due si troveranno a dover risolvere un puzzle di imprevedibili inganni e tradimenti. L’unica speranza per portare a termine il colpo è immergersi nella bellezza mozzafiato di un’isola dove impareranno a comunicare in una lingua segreta basata sui fischi. Cristi è un personaggio oscuro, non lascia trasparire emozioni e, come gli altri protagonisti, si sente invincibile. Tutti vogliono imporre il proprio punto di vista sugli altri, un’escalation che si trasforma in un gioco di potere permanente. E l’ispettore di polizia presto si trova in una tempesta di eventi che sfuggono al suo controllo, niente va secondo i piani: da questo punto in poi prende il via un viaggio iniziatico, una sorta di avventura con molte svolte e sorprendenti colpi di scena. Da poliziotto pressoché apatico, Cristi si trasformerà e tutta la sua personalità emergerà nel momento chiave del film.

Giornate del Cinema Romeno a Roma: tre giorni intensi di cultura

Giornate del Cinema Romeno a Roma: tre giorni intensi di culturaRoma, 11 lug. (askanews) – Dopo il successo dell’edizione del 2022, l’ambasciata di Romania nella Repubblica italiana, in collaborazione con l’Associazione Dacin Sara di Bucarest, il Centro Nazionale del Cinema di Bucarest, l’Accademia di Romania a Roma e ProEvent – Roma, in collaborazione con Casa del Cinema – Roma, Biblioteca Europea – Roma e Digital World Printing – Roma e con il patrocinio del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, ha organizzato le Giornate del Cinema Romeno a Roma, dal 7 al 9 luglio 2023, presso la Casa del Cinema di Roma.

I tre giorni intensi a Roma si sono aperti con l’inaugurazione alla presenza del segretario di Stato del ministero della Cultura italiano, Lucia Borgonzoni, del presidente della commissione Cultura della Camera dei Deputati italiana, Federico Mollicone, dell’Ambasciatore di Romania in Italia, S.E. Gabriela Dancau, del direttore Generale dell’Associazione Dacin Sara di Bucarest, Bogdan Ficeac, partner dell’evento, del direttore dell’Accademia di Romania, Rudolf Dinu. L’evento si è rivolto ad un pubblico ampio e ad appassionati del cinema, offrendo una ricca serie di opportunità e una programmazione varia. Sin dal XX secolo, il grande schermo ha permesso di fare viaggi unici e memorabili in epoche remote o in fatti verosimilmente attuali, il cinema invoglia alla scoperta di territori, di popoli, all’approfondimento non solo artistico, ma anche sociale, antropologico, politico o di attualità tramite pellicole che offrono nuovi sguardi e punti di vista nel tentativo di dischiudere nuove prospettive. Le infinite potenzialità della settima arte hanno proposto al panorama culturale della Città Eterna, la città italiana più amata dai registi italiani e stranieri, la seconda edizione delle Giornate del Cinema Romeno.

“Attraverso le Giornate del Cinema Romeno vogliamo far conoscere al pubblico italiano la Romania vista dai romeni, con le proprie sensibilità e con i propri resoconti con l’ultimo secolo di storia nazionale, certamente diversa dalla percezione italiana”, ha dichiarato l’ambasciatore Gabriela Dancau, che ha invitato il pubblico a scoprire la storia e la cultura del popolo romeno attraverso il cinema. Il segretario di Stato del ministero della Cultura italiano, Borgonzoni, che ha parlato della storica collaborazione tra il cinema romeno e quello italiano, ha espresso il desiderio di espandere le relazioni italo-romene nel campo del cinema. A sua volta il presidente della commissione Cultura della Camera dei Deputati Mollicone, ha sottolineato il valore aggiunto che il cinema apporta alla conoscenza della cultura dei due popoli, che condividono una lunga storia culturale.

Fine conoscitore del cinema classico, le cui note alle proiezioni sono state un compendio di critica attenta, con cenni accurati di storia del cinema, la critica e storica del cinema Manuela Cernat, giunta a Roma appositamente per l’inaugurazione dell’evento, ha tenuto un intervento dal titolo “Stelle italiane sugli schermi romeni e stelle romene sugli schermi italiani”. Le Giornate del Cinema Romeno 2023 hanno offerto al pubblico romano uno sguardo sulla produzione recente del cinema romeno attraverso cinque film premiati e acclamati: “Luca” diretto da Horatiu Malaele (Romania 2021), “Miracolo” diretto da Bogdan Apetri (Romania 2021), “La Scala” diretto da Vlad Paunescu (Romania 2021), “Il Drago” diretto da Octav Chelaru (Romania 2022) e “La Gomera” diretto da Corneliu Porumboiu (Romania 2019).

La Casa del Cinema, simbolo del cinema italiano e internazionale, ha ospitato le proiezioni per i tre giorni dedicati. Dopo la proiezione del film “Luca”, il pubblico ha dialogato con il regista romeno Malaele, che è riuscito a stupire con un film dal sapore tragicomico in un gioco intellettuale e letterario. Malaele, attore di teatro prima che regista, riassume in modo quasi poetico lo splendido decoro teatrale rendendo omaggio al suo primo grande amore, ovvero al teatro. Alla fine della proiezione del film “La Scala”, il pubblico ha potuto dialogare con il regista Paunescu, questa volta in veste di attore. Il pubblico presente è stato sorpreso dai nuovi linguaggi proposti, come per il film “La Gomera”, in cui il regista Porumboiu porta la lingua fischiata, il silbo gomero creato dai guanci, un antico popolo delle Isole Canarie, dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco nel 2009.

Mine antiuomo in Azerbaigian: priorità anche per stabilità regionale

Mine antiuomo in Azerbaigian: priorità anche per stabilità regionaleRoma, 15 giu. (askanews) – “Una questione di diritto internazionale umanitario: il caso delle mine antiuomo in Azerbaigian”, è questo il titolo dell’evento che si è svolto nella Sala Caduti di Nassirya del Senato nel rispetto della giornata di lutto nazionale per la morte dell’ex premier Silvio Berlusconi. Dall’inizio del conflitto nel Nagorno Karabakh, negli ultimi 30 anni, le vittime delle mine sono state oltre 3.300, secondo i dati forniti da Baku. E per l’Azerbaigian è necessaria una mobilitazione internazionale per eliminare questa minaccia e aumentare la stabilità regionale.

Il senatore Marco Scurria, segretario della Commissione Politiche dell’Unione europea del Senato della Repubblica, membro della Delegazione parlamentare italiana presso l’Assemblea del Consiglio d’Europa, ha aperto la presentazione dedicando un minuto di silenzio al ricordo del leader di Forza Italia. “Le mine antiuomo di fatto proseguono un conflitto anche questo è finito. Dobbiamo lavorare tutti per la pace che si raggiunge attraverso il diritto internazionale e il buonsenso. Il rapporto tra Italia e Azerbaigian è molto stretto e come presidente del Gruppo interparlamentare di amicizia Italia-Azerbaigian lo vorrei approfondire ulteriormente per un impegno ancora più proficuo per il futuro e per far trionfare la giustizia e la pace”, ha aggiunto Scurria. Per Antonio Stango, presidente della Federazione Italiana per i Diritti Umani – Comitato Italiano Helsinki “le mine sono uno strumento ancora utilizzato nell’area ed è stata rilevata la posa di nuove mine anche dopo l’accordo tripartito del novembre 2020 tra Russia, Armenia e Azerbaigian. Anche se ci sono segnali positivi in vista di un futuro possibile trattato di pace che metta fine al conflitto, la questione delle mine resta. Ci sono state molte vittime anche dopo il novembre 2020 e c’è molto da fare. L’Italia potrebbe dare un importante contributo anche grazie alle eccellenze nazionali legate allo sminamento sia in campo pubblico che privato”.

Nel corso dell’evento Musa Marjanli, direttore della rivista “IRS-Heritage” (“Patrimonio”) ha ricordato come “l’operazione di sminamento lanciata nei territori liberati è stato uno dei progeti più importanti per l’Azerbaigian e fino ad oggi sono state 90mila le mine rintracciate nel territorio, molte in aree civili con incidenti anche mortali”. Niyaz Ismayilov, CEO della società “PASHA Life Insurance” OJSC ha presentato un volume fotografico “Hidden Seeds of Death” che mostra i segni tangibili della presenza di mine nel territorio conteso tra Azerbaigian e Armenia. Il senatore Giulio Terzi di Sant’Agata ha sottolineato come un’opera di sminamento completo sia “una questione cruciale per riportare una vita normale in territori devastati da anni di occupazione e dalle truppe straniere”. Terzi ha aggiunto che sono stati rilevati “importanti progressi nelle operazioni di sminamento, ma i dati sulle centinaia di vittime, anche civili, bambini e donne, riportano alla centralità e all’urgenza del rispetto delle buone pratiche del diritto internazionale”.

“Dalla firma della Dichiarazione Trilaterale del 10 novembre 2020, a seguito dell’esplosione di mine terrestri, 304 persone sono cadute vittime in Azerbaigian. Il numero totale di vittime di mine antiuomo e munizioni a cluster negli ultimi 30 anni è di 3.369”, ha voluto ricordare Elvin Ashrafzade, consigliere dell’ambasciata dell’Azerbaigian, aggiungendo che “oggi, l’Azerbaigian è uno dei paesi più contaminati al mondo da mine e resti di guerra esplosivi”. Lo sminamento umanitario accelerato “ridurrà il numero delle vittime delle mine attualmente in aumento, consentirà una rapida riabilitazione e ricostruzione per creare le condizioni necessarie per consentire il ritorno sicuro, dignitoso e volontario degli sfollati nei loro luoghi di origine” contribuendo anche “alla stabilità regionale”.

Leonid Sevastianov: o pace Ucraina con Papa o 10 anni come Vietnam

Leonid Sevastianov: o pace Ucraina con Papa o 10 anni come VietnamMilano, 15 mag. (askanews) – O la pace grazie all’aiuto del Papa “o per 10 anni” l’Ucraina sarà come il Vietnam. Lo afferma Leonid Sevastianov, capo dei “Vecchi credenti” in Russia e interlocutore russo del Papa, in una videointervista con askanews, dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato, alla fine della sua visita in Italia, che Kiev “non ha bisogno di mediatori”.

Sevastianov – che, mentre Zelensky si trovava in Italia, dice di essere stato presso l’ambasciata britannica a Mosca a un ricevimento per l’incoronazione di Carlo III – sostiene che “o con l’aiuto del Papa arriviamo alla pace, o per 10 anni sarà un disastro come lo è ora. Non c’è modo che i russi prendano l’Ucraina, non c’è modo che gli ucraini sconfiggano i russi. Sarà per 10 anni come l’Afghanistan, o il Vietnam”. Da notare però che il Vietnam è stato un conflitto lungo è vero, ma che non ha portato la potenza mondiale allora coinvolta sul campo, gli Stati Uniti d’America, a una vittoria. Per Sevastianov i russi stanno cambiando la loro mentalità grazie al Papa e le dichiarazioni del pontefice a Mosca “fanno notizia”. “Non hanno fatto un’offensiva e potrebbero. Dal punto di vista logico-militare, (i russi, ndr) dovrebbero andare a prendere Kiev. Se vuoi finire la guerra devi prendere la capitale. E secondo me (a impedire questo, ndr) è l’influsso del Papa”. E poi aggiunge: “Non c’è un’altro piano. Io non lo vedo”, dice in merito ad altre opere di mediazione, oltre alla “missione” del Papa. “Il piano cinese ha le sue sfumature di natura tattica, il suo approccio politico, invece il piano del Papa è spirituale”, ed è “molto semplice, molto banale. Una tavola rotonda, tutti chiamati a parlare, ognuno esprime le sue paure e desideri e il Papa aiuta ad arrivare a un algoritmo che soddisferà tutti”.

Francesco resta insomma secondo il capo dei vecchi credenti russi un’autorità morale, oggi più influente di prima a Mosca. Da capire cosa potrà essere invece per la parte ucraina, vista la piega presa dopo l’incontro. “Non so cosa sia successo: Zelensky aveva chiesto al Papa di dare aiuto per la pace. Durante l’incontro non ha rifiutato la proposta del Papa. Solo quando è andato via dal Papa, ha fatto questa dichiarazione. È un po’ strano. E soprattutto Zelensky quando ha deciso di incontrare il Papa, conosceva il suo approccio” dice. In Ucraina, in base alle parole di Sevastianov il Papa ha già scongiurato l’idea di un’offensiva su larga scala. “E’ stato gigantesco. Anche all’inizio di quest’anno era molto diversa la situazione (in Russia). Si pensava che ci sarebbe stata una bruttissima offensiva (in Ucraina) e tutto era pronto. Secondo me è stato l’influsso del Papa. E ora deve continuare”. Alla domanda se il Santo Padre abbia scongiurato anche un’offensiva nucleare, Sevastianov risponde “sì”.

Ma quanto può influire davvero Francesco su un presidente che non sente sicuramente il cattolicesimo come la sua religione? “Zelensky non è religioso. Ma anche i russi sono ortodossi, eppure sentono l’influsso del Papa, persona come Nelson Mandela, prossimo premio Nobel per la Pace. Una persona che è il simbolo della pace di oggi e non c’è un’altra persona al mondo così perbene e così umana. Per questo quando il Papa chiama al tavolo, non lo fa come un religioso, ma come un’autorità morale”. Secondo Sevastianov i russi accettano la posizione del Papa non per fede religiosa, ma perché lo sentono come appunto “un’autorità morale”. E invita a cogliere l’opportunità di un Papa ancora in forze e in salute. “O con l’aiuto del Papa arriviamo alla pace o per 10 anni sarà un disastro come lo è adesso. Non c’è modo che i russi prendano l’Ucraina, non c’è modo che gli ucraini sconfiggano i russi. Sarà per 10 anni come l’Afghanistan, o il Vietnam”.

(di Cristina Giuliano)

Forum Confindustria Romania: Sfidare il presente, adattarsi al futuro

Forum Confindustria Romania: Sfidare il presente, adattarsi al futuroRoma, 11 mag. (askanews) – Innovazione, nuove tecnologie, intelligenza artificiale, ChatGPT, transizione digitale ed ecologica. Sono questi i temi che verranno affrontati nel 12esimo Forum economico di Confindustria Romania che si intitola “Sfidare il presente, adattarsi al futuro” e che si svolgerà a Bucarest il 17 maggio quando i maggiori investimenti italiani in Romania si riuniranno per l’atteso evento che nelle scorse edizioni, ha ospitato figure istituzionali di massimo rilievo come il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, il presidente Sergio Mattarella, economisti come Giulio Tremonti, esperti di Relazioni internazionali come il professor Vittorio Emanuele Parsi e molti altri.

La possibilità di accedere a nuove e attendibili prospettive sull’Innovazione tecnologica, il sapiente utilizzo della tecnologia digitale per migliorare la produttività e la qualità del servizio verso le aziende associate e verso chiunque voglia interagire economicamente tra più Paesi: sono solo alcuni degli argomenti che verranno dibattuti durante il Forum approfondendo i risvolti e le conseguenze che le innovazioni e le nuove scoperte tecnologiche possono avere sul mondo delle imprese e sul tessuto sociale, sulle competenze e sulla forza lavoro, sulle istituzioni e sulle normative, guardando al futuro e alle prospettive che ci attendono. Confindustria Romania ha maturato in 20 anni di attività una comprensione approfondita dei processi associativi, economici, produttivi e relazionali delle imprese, nonché una capacità di innovare e adattarsi rapidamente ai cambiamenti delle loro esigenze, spesso legate a fattori imprevisti e inaspettati, come il passato contesto pandemico o l’attuale conflitto in Ucraina.

“Il 17 maggio è una data che coinciderà con l’anniversario dei nostri 20 anni di vita associativa, John Fitzgerald Kennedy citava ‘Il futuro non è un regalo, è una conquista’, ispirandoci a queste parole, durante lo svolgimento del Forum, avvieremo la conquista del nostro prossimo futuro, consolidando ulteriormente la nostra Confindustria Romania non solo come la più grande componente del Sistema Confindustria nell’Est Europa, ma anche come una delle Confindustrie più moderne e lungimiranti. Disporre della lungimiranza, in un’Associazione come la nostra, è determinante per affrontare la transizione digitale, in quanto è ciò che determina il successo o il fallimento di questo processo”, ha affermato il presidente di Confindustria Romania, Giulio Bertola presentando l’evento. Tra gli ospiti l’ambasciatore d’Italia in Romania Alfredo Maria Durante Mangoni, la presidente di Confindustria Est Europa Maria Luisa Meroni, il ministro della Ricerca, dell’innovazione e della digitalizzazione romeno Sebastian Burduja, il presidente di Erg e del Sole24ore Edoardo Garrone. Parteciperanno al dibattito moderato da askanews il presidente dell’Italian Institute for Future Studies Roberto Paura, l’onorevole Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, Andrea Allocco Ad di Technology Reply e Radu Stanescu, membro dello European Cybersecurity Competence Center.

Molto attesa anche la presentazione dell’innovativo Progetto “Confindustria Romania nel Futuro” che il presidente Bertola annuncerà al termine della parte congressuale. L’ambizioso Progetto confindustriale punta a potenziare e modernizzare l’interazione economica tra le imprese italiane e quelle romene, cambiando gli attuali paradigmi relazionali, riducendo le distanze tra Paesi e ottimizzando i costi.