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Bari, Orlando (Pd): un terzo nome potrebbe salvare la coalizione

Bari, Orlando (Pd): un terzo nome potrebbe salvare la coalizioneGenova, 6 apr. (askanews) – “Questa è una mia opinione. Penso che in una situazione come questa è molto difficile che uno dei due si faccia indietro per l’altro. E’ possibile forse cercare una soluzione che in qualche modo non mortifichi nessuna delle forze in campo e contemporaneamente possa salvaguardare un patrimonio di buon governo e una caratterizzazione di centrosinistra che si stava creando”. Lo ha detto questa mattina a Genova il deputato del Pd Andrea Orlando, rispondendo ad un giornalista che gli chiedeva se un terzo nome come candidato sindaco di Bari potrebbe consentire di ricomporre l’alleanza con il M5s, a margine della prima tappa di “Impresa Domani”, il ciclo di eventi del Pd sui temi dell’economia e del lavoro.


“La partita – ha aggiunto Orlando – è più grande di quello che attualmente può apparire. Non riguarda solo Bari ma può incidere in negativo o in positivo anche sulla dinamica più complessiva. Quindi penso che lo sforzo unitario debba essere massimo, nella salvaguardia della dignità di tutte le forze politiche anche per la credibilità della coalizione”. (segue)

Bari, Schlein reagisce a Conte: io gli impegni li rispetto

Bari, Schlein reagisce a Conte: io gli impegni li rispettoBari, 5 apr. (askanews) – Qualcuno nel Pd spera ancora che il “big bang” si possa evitare, il tentativo di una ricucitura ci sarà, ma oggi è forse il giorno che segna il minimo storico della qualità dei rapporti tra Pd e M5s da quando è segretaria Elly Schlein. La leader Pd – che da oltre un anno rispondeva col sorriso quando le veniva chiesto delle sferzate di Giuseppe Conte – ha deciso che stavolta non si poteva porgere l’altra guancia e da Bari rifila una serie di bordate che mai si erano sentite in questi primi 13 mesi di segreteria.


La leader democratica si presenta al comizio che a Bari avrebbe dovuto concludere la campagna per le primarie di Vito Leccese e che invece si trasforma nel lancio della sua corsa da candidato sindaco, salvo appunto miracoli diplomatici delle prossime settimane. Sul palco salgono lei e Leccese, restano giù Antonio Decaro e – soprattutto – Michele Emiliano. La Schlein nel suo intervento ringrazia sia il sindaco uscente che il presidente della Regione, che anche un pezzo di Pd reputa troppo “spericolato” nelle alleanze e troppo incline al “trasformismo”. Ma la foto a fianco di Emiliano non viene scattata. Di sicuro, dopo le voci di una sua defezione alla manifestazione, circolate ieri, la leader dem sceglie di “metterci la faccia” e lo spiega tirando subito una sberla al suo (ex?) alleato: “Ieri nei corridoi romani già sentivo girare la voce che non sarei venuta qui da voi. Invece sono qui con voi e per voi e ci metto la faccia perché questa battaglia noi la facciamo insieme. E sono qui perché io a differenza di altri sono una persona che mantiene gli impegni presi”. Usa il plurale “altri” ma è a uno che si rivolge, Giuseppe Conte: “Capisco che chi ha iniziato a far politica direttamente da palazzo Chigi forse non ha tanta dimestichezza con la militanza di base, con la fatica di costruire percorsi democratici collettivi, come chi monta i gazebo per le primarie. Ma pretendo si abbia rispetto per questa comunità”.


Perché, insiste Schlein, “far saltare le primarie a tre giorni dal voto è una sberla a tutta la gente perbene che si stava preparando a votare domenica per Vito o per Michele”. Soprattutto, sottolinea, è “insopportabile l’illazione che i due candidati, entrambe persone specchiate, si potessero avvalere di metodi poco trasparenti senza riuscire a controllare il voto che arrivava. No, non è accettabile”. D’altro canto, la stessa segretaria ribadisce il concetto-chiave: “Mi dispiace molto questa scelta unilaterale che ieri ha preso Giuseppe Conte con i 5 Stelle senza cercare insieme una soluzione. Lo voglio dire con chiarezza: così aiutano la destra”. E questo, al di là dei rapporti personali ora abbastanza incrinati, è un punto che la leader Pd continua a considerare centrale, “anche ieri abbiamo proposto all’altro candidato di fare un passo indietro entrambi. Ma – ha chiosato con un’altra staffilata – la risposta è stata negativa, forse anche da chi aveva già architettato conferenze stampa dai luoghi confiscati alla mafia grazie all’impegno del Pd”.


Ma la spinta a provare ancora la strada della pazienza con M5s viene da diversi dei suoi principali sostenitori nel partito. Ieri si è fatto sentire Goffredo Bettini, oggi è stato Andrea Orlando a indicare la via evangelica “dell’altra guancia”: certo, dice in tv, bisogna “respingere le strumentalizzazioni di Conte”. Ma poi aggiunge: “Quello che penso si debba fare in questo momento è gettare acqua sul fuoco” e “per dimostrare la buona volontà delle forze in campo il passo da fare è cercare una terza figura”. Un terzo candidato che possa sancire la ricucitura ed evitare una spaccatura che con tutta probabilità consegnerebbe Bari alla destra dopo tanto tempo. E’ questa l’idea che rimane sotto traccia e neanche troppo. Lo stesso Leccese dal palco ne parla: “Qualcuno dei sostenitori di Laforgia mi ha chiesto se si può ricucire. Ho provato sempre a ricucire gli strappi”. Ma, aggiunge, la “soluzione unitaria” non può essere convergere su Laforgia, il candidato sostenuto da Conte: “Questa non si chiama soluzione unitaria, questo si chiama ultimatum. E noi siamo stanchi di subire ultimatum”.


E’ la linea fissata dal Pd: nessuno pensi di imporre candidati, se il gioco è questo allora i democratici sono tutti a sostegno di Leccese candidato sindaco, come ha detto la Schlein dal palco. Poi, ha aggiungo la leader Pd, “siamo pronti a sostenerti anche se vorrai tentare ancora la strada dell’unità trovando una sintesi unitaria dopo questa rottura che loro hanno prodotto ieri”. Appunto, uno spiraglio lasciato aperto, perché la matematica ha una sua forza e la corsa ognun per sé è un grande “regalo alla destra”. Ma oggi è il momento della voce grossa, perché – avverte la Schlein – “non mi scompongo mai per gli attacchi che arrivano direttamente a me. Ma non sono disposta a tollerare gli attacchi che arrivano a questa nostra comunità”.

Bari, Conte: per il M5s la legalità non è un valore negoziabile

Bari, Conte: per il M5s la legalità non è un valore negoziabileRoma, 5 apr. (askanews) – “Per il Movimento 5 Stelle la legalità non è un valore negoziabile, non è merce di scambio”. Lo scrive il leader M5s Giuseppe Conte sui social network. “Le notizie arrivate in questi giorni da Bari hanno restituito l’immagine di una politica lontana da quella cultura del servizio e della trasparenza che dovrebbe invece esserne tratto distintivo”, spiega Conte.


“Ne ho parlato a lungo oggi pomeriggio con la nostra comunità barese, in un proficuo incontro con il nostro gruppo territoriale, gli eletti e i referenti provinciali e regionali. Ho raccolto la voce e la determinazione di chi crede che la questione morale nel nostro Paese non sia un drappo da sventolare secondo convenienza ma un imperativo cui prestar fede ogni giorno”, sottolinea. Conclude Conte: “Il coraggio del nostro Movimento testimonia ai cittadini che c’è una comunità che non si arrende, che non rinuncia a vedere nella politica uno strumento al servizio di tutti e non un passe-partout per la carriera di pochi”.

Bari, Schlein: sberla ai militanti da chi stava a palazzo Chigi

Bari, Schlein: sberla ai militanti da chi stava a palazzo ChigiRoma, 5 apr. (askanews) – “Capisco che chi ha iniziato a far politica direttamente da Palazzo Chigi forse non ha tanta dimestichezza con la militanza di base, con la fatica di costruire percorsi democratici collettivi, come chi monta i gazebo per le primarie. Ma pretendo si abbia rispetto per questa comunità”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando a Bari.


“Far saltare le primarie a tre giorni dal voto – ha aggiunto – è una sberla a tutta la gente perbene che si stava preparando a votare domenica per Vito o per Michele. E’ anche insopportabile l’illazione che i due candidati, entrambe persone specchiate, si potessero avvalere di metodi poco trasparenti senza riuscire a controllare il voto che arrivava. No, non è accettabile”.

Bari, Schlein: ai militanti dico “tenete lontano i trasformisti”

Bari, Schlein: ai militanti dico “tenete lontano i trasformisti”Bari, 5 apr. (askanews) – “La vicenda di Triggiano e le accuse di voto di scambio se confermate sono gravissime”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, nel comizio a sostegno del candidato sindaco di Bari Vito Leccese, confermato dopo l’annullamento delle primarie del centrosinistra.


“Davanti a questi fatti – ha sottolineato Schlein – la soluzione non è quella che va tanto di moda: cercare di puntare il dito contro qualcun altro invece di guardare al proprio interno. Ma il Pd intende guardarsi dentro perché non siamo immuni, la nostra linea dev’essere molto chiara: non accettiamo e non vogliamo voti sporchi”. “Ci siamo presi l’impegno a cambiare questo partito e lavorare ogni giorno per l’alternativa a questa destra. Su questa linea non accettiamo lezioni di moralità da nessuno”, ha ribadito la leader democratica.


“Noi come comunità dobbiamo riuscire ad arrivare anche prima delle indagini, impedire – è l’appello lanciato da Schlein – che possa accadere. Ai nostri militanti e amministratori chiedo di aiutarci a tenere lontani gli interessi sporchi. Chi entra deve trovare nel vostro sguardo un metal detector: vogliamo aprire alle energie giuste ma non ai voti comprati. Agli amministratori locali dico: tenete lontani i trasformisti che si muovono da destra a sinistra come se fosse la stessa cosa”, ha concluso.

Bari, Schlein: fiducia a Leccese, anche se vorrà tentare unità

Bari, Schlein: fiducia a Leccese, anche se vorrà tentare unitàRoma, 5 apr. (askanews) – “Sono felice di essere qui caro Vito perché sono qui da segretaria del Pd a confermarti tutta la nostra fiducia e il nostro supporto”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein parlando a Bari a sostegno della candidatura di Vito Leccese a sindaco di Bari.


“Vito Leccese è una persona perbene, specchiata, che si è sempre messa a servizio della sua comunità. Siamo al tuo fianco e siamo pronti a sostenerti in questa sfida. E siamo pronti a sostenerti anche se vorrai tentare ancora la strada dell’unità trovando una sintesi unitaria dopo questa rottura che loro hanno prodotto ieri”, ha aggiunto.

Bari, Leccese: primarie annullate da Conte, inconcepibile

Bari, Leccese: primarie annullate da Conte, inconcepibileBari, 5 apr. (askanews) – “È inconcepibile che un leader nazionale venga a Bari e decida di sospendere le primarie. E lo decide sulla base di una inchiesta che non c’entra niente con le primarie. Che non erano fra Laforgia e qualche indagato ma fra Laforgia e Vito Leccese”. Lo ha detto il candidato sindaco del Pd, Vito Leccese, nella manifestazione in piazza a Bari confermata dopo l’annullamento delle primarie da parte del suo rivale e del leader del M5S Giuseppe Conte.


“Mi chiedo: qual è il senso per annullarle? Se il ragionamento è che se c’è il voto di scambio non facciamo le primarie allora – ha osservato – dobbiamo annullare le secondarie. Che fa Conte, ritira i suoi candidati alle comunali? Alle europee?”. A giudizio di Leccese “c’è qualcuno a cui non interessa niente della città di Bari ma solo di speculare sulla città di Bari per un calcolo elettorale. E la risposta è quella che abbiamo scritto: andiamo avanti, perché non abbiamo paura, non abbiamo nulla da nascondere, andiamo avanti perché vogliamo bene a questa città”, ha concluso.

Bari, Conte: altre forze convergano su candidatura Laforgia

Bari, Conte: altre forze convergano su candidatura LaforgiaBari, 4 apr. (askanews) – “Noi del Movimento 5 stelle siamo stati all’opposizione ma rispettiamo l’amministrazione uscente e prendiamo atto delle cose buone che sono state fatte: Bari è migliorata!”. Lo ha detto Giuseppe Conte, prendendo la parola sul palco della manifestazione convocata in piazza Prefettura a Bari a sostegno della candidatura di Michele Laforgia alle primarie del centrosinistra per la poltrona di sindaco. Conte ha annunciato la rinuncia del M5s alla competizione nelle primarie dopo le novità emerse da una nuova inchiesta giudiziaria per corruzione elettorale, che ha costretto alle dimissioni un’assessora regionale del Pd.


“Ma se dobbiamo assumerci una corresponsabilità nella prossima amministrazione – ha sottolineato il leader del M5S – dobbiamo creare le condizioni non minime ma massime per poter operare nella massima trasparenza. Abbiamo detto dall’inizio che dobbiamo rimarcare un nuovo inizio: questo non significa buttare via l’esperienza passata o permettere a qualcuno di denigrarla, ed è ridicolo che lo faccia il centrodestra. Ma non ci possono essere dubbi, il trasformismo: sta uccidendo la buona politica”. Secondo Conte “Laforgia è la persona più seria, più forte, più affidabile, più di carattere per governare la città. Non c’è stata una ragione ostativa che ci sia stata comunicata contro la candidatura di Laforgia. A quel punto ci siamo adattati alle primarie anche se noi non siamo ancora organizzati bene sul territorio, chiedendo regole più severe. Alla fine Laforgia ha accettato le regole imposte dal Pd ma oggi per fare finta che non ci sia necessità di un supplemento di riflessione, farle svolgere come se nulla fosse, credo non ci siano le condizioni. A questo punto io dico: le primarie non mi sembrano più all’ordine del giorno, Laforgia è sul campo, invitiamo tutte le forze politiche a riflettere sulla possibilità di convergere sulla candidatura di Laforgia senza dividersi”, ha concluso.

Primarie Bari, sfida Conte-Schlein con l’ombra dei nuovi arresti

Primarie Bari, sfida Conte-Schlein con l’ombra dei nuovi arrestiBari, 4 apr. (askanews) – A Bari si parla apertamente di un “terremoto” politico: la nuova ondata di arresti in una inchiesta per corruzione elettorale e voto di scambio ha lambito la Regione (è finito ai domiciliari il marito della reginetta delle preferenze Anita Maurodinoia, esponente di un movimento civico locale, anche lei indagata e che per questo ha fatto sapere di essersi dimessa dal Pd e dall’incarico di assessora ai Trasporti nella giunta presieduta da Michele Emiliano). Dopo le polemiche che hanno opposto il sindaco uscente di Bari, Antonio Decaro, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha deciso la nomina della commissione di accesso che dovrà accertare se il Consiglio comunale debba essere sciolto per mafia, un nuovo colpo all’immagine del centrosinistra pugliese. Immagine già incrinata anche dai ricordi non del tutto coincidenti fra Decaro ed Emiliano a proposito di un episodio raccontato da quest’ultimo di una visita in casa di una famiglia legata ai clan mafiosi della città vecchia: per “affidare” l’allora assessore Decaro alla parente di un boss, secondo Emiliano che rivendicava la sua primogenitura nella lotta ai clan praticata anche con queste modalità informali; episodio negato pubblicamente dall’attuale sindaco, cosa sulla quale nei giorni scorsi è filtrata anche la voce di un acceso diverbio fra i due nel corso di una riunione del Pd.


Il nuovo colpo che arriva dalla magistratura inquirente si colloca nelle battute finali della corsa delle primarie del cosiddetto campo largo per la candidatura alla successione di Decaro: si dovrebbe votare l’8 e 9 giugno prossimi e domenica prossima, in sei hotel del capoluogo pugliese, si sfideranno preventivamente il candidato “civico” di sinistra Michele Laforgia (un avvocato penalista appoggiato dal M5S, da Sinistra italiana, da Italia viva, dai socialisti e da qualche esponente locale del Pd) e il candidato ufficiale del Pd, Vito Leccese, capo di gabinetto del sindaco uscente con un lontano passato di parlamentare dei Verdi, che conta su un pezzo di mondo “civico” e sull’appoggio del leader verde Angelo Bonelli. Non a caso, proprio il faccia a faccia previsto per oggi nello scenario del Teatro Forma di Bari fra i due sfidanti alle primarie è stata la prima vittima delle notizie di cronaca della giornata: “Si sarebbe parlato solo di quello, non avrebbe fatto bene ai due candidati e nemmeno alla città di Bari”, fanno notare in ambienti della coalizione di centrosinistra per spiegare perchè non ci sarà. La tensione in città è alta, tanto quanto la curiosità per il modo in cui i due rivali e i loro sponsor politici affronteranno la vicenda: proprio il rischio di “inquinamento” del voto nelle primarie è stato a lungo oggetto di un braccio di ferro fra le due ali della coalizione di centrosinistra, con Laforgia e il M5S che a lungo hanno cercato di evitarne la celebrazione, poi con l’avvocato barese che dopo averle accettate chiedeva regole e controlli preventivi più severi sui partecipanti e il Pd che caldeggiava una consultazione più “popolare”. I due eventi principali della campagna sono in programma oggi e domani: in piazza Prefettura con Laforgia questo pomeriggio ci saranno il leader del M5S, Giuseppe Conte, e il presidente di Sinistra italiana Nichi Vendola, predecessore di Emiliano alla guida della Regione Puglia; domani in piazza Umberto al fianco di Leccese è atteso l’arrivo della segretaria del Pd Elly Schlein (che già oggi ha parlato di vicenda “gravissima” rivendicando che il Pd “non accetta voti sporchi”), ma dovrebbero esserci anche Decaro ed Emiliano. Siccome il perdente, come da galateo delle primarie, dovrebbe essere il primo sostenitore del candidato vincente, difficilmente Laforgia, Conte e Vendola potranno incentrare i loro appelli finali solo sulla “questione morale” e sulle conseguenze delle inchieste giudiziarie. Ma d’altronde, è difficile immaginare che il tema possa essere ignorato nei comizi di queste due giornate. Ed è piuttosto facile prevedere che qualunque accento appena sopra le righe possa lasciare qualche strascico nei rapporti, tradizionalmente tormentati, fra le forze del cosiddetto campo largo.


Resta confermato, per ora, un ultimo confronto fra Laforgia e Leccese, che si dovrebbe tenere nella giornata di domani nella sede di una emittente televisiva. Ma nelle prossime ore lo scenario potrebbe cambiare: negli ambienti vicini a Leccese si teme che dal campo del concorrente arrivi, magari per bocca di Conte, una clamorosa richiesta di annullamento delle primarie. Mentre fra i sostenitori di Laforgia ci si limita per ora a suggerire che un “passo indietro” del candidato marchiato Pd, che pure con le inchieste giudiziarie non ha assolutamente nulla a che fare, sarebbe stato opportuno.

Bari, Emiliano: sì dimissioni assessore, tutela Regione prima di tutto

Bari, Emiliano: sì dimissioni assessore, tutela Regione prima di tuttoRoma, 4 apr. (askanews) – “Con riferimento alle indagini di cui siamo venuti a conoscenza oggi, l’assessore Anita Maurodinoia si è immediatamente dimessa, nonostante lei ritenga di essersi sempre comportata correttamente. Ho accettato le sue dimissioni a tutela della Regione Puglia, che viene prima di tutto, anche se si è ancora in fase di indagini preliminari. È già successo in altri casi, negli anni passati, a dimostrazione che questa è la regola, che si fonda sul senso di responsabilità, sulla trasparenza e sul rispetto delle istituzioni. A coloro che stanno già strumentalizzando questa vicenda dico che, così come sono garantisti con un ministro, dovrebbero esserlo con chiunque altro”. Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.


“In ogni caso, ci sono premesse generali che vanno ribadite. Da sempre affermo che il voto di scambio è un atto illegale e intollerabile. Il rispetto delle leggi è un presupposto imprescindibile per tutti e ancor di più per chi intende fare politica. Questo ho detto e praticato nella mia vita e chiunque lavori al mio fianco ne è testimone perfettamente consapevole”, ha sottolineato il governatore. “Magistratura e Forze dell’ordine lavorano incessantemente per verificare il rispetto delle leggi, agiscono con mezzi e strumenti investigativi che solo loro hanno a disposizione per fare luce su fenomeni che altrimenti non sarebbe possibile individuare. Ogni volta che in questi anni sono venuto a conoscenza direttamente o indirettamente di notizie di reato ho provveduto a segnalare tutto in Procura. E ho sempre invitato tutti a fare la stessa cosa. Ho sempre detto e ribadito che chi sbaglia paga. Se qualcuno ha violato la legge – e questo spetta ai giudici stabilirlo con le sentenze – è giusto che ne paghi le conseguenze”, ha detto ancora Emiliano.