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Dazi, sondaggio Izi: per 86% italiani effetti pesanti su economia

Dazi, sondaggio Izi: per 86% italiani effetti pesanti su economiaRoma, 11 apr. (askanews) – La maggioranza degli elettori pensa che la risposta del governo non sia adeguata alla gravità della situazione causata dai dazi. E’ quanto emerso da un sondaggio condotto da Izi e presentato questa mattina nel corso della trasmissione L’Aria che Tira su la 7.


Alla domanda ‘ritiene che le iniziative del governo italiano in risposta ai dazi siano adeguate’ – si legge in una nota – il 55% degli elettori risponde di no, tra gli elettori di centrodestra il 25%, uno su quattro, condivide questa posizione. Il dato numericamente più interessante è la grande preoccupazione, quasi drammatica, degli italiani sugli effetti dei dazi: condizioneranno pesantemente l’economia per l’86,5 per cento degli elettori totali senza distinzioni tra gli elettori dei partiti al governo o all’opposizione. La sottovalutazione degli effetti dei dazi, tentata a più riprese dal governo, non sembra convincere gli italiani di tutti i partiti o di diversi orientamenti politici. Sulla trattativa con gli Stati Uniti il 41% degli elettori totali ritiene che l’Italia debba accedere a negoziati bilaterali contro il 34% che ritiene invece che la soluzione debba essere unitaria e condivisa a livello UE Emerge tra gli elettori di cdx un 20% a favore di negoziati europei e un 29 % di elettori opposizioni a favore di negoziati bilaterali Italia Usa.


“Segno delle frammentazioni all’interno della compagine governativa, con Forza Italia notoriamente su posizioni europeiste, così come dell’opposizione, con i 5Stelle invece scettici sulle iniziative della Commissione europea. Su tutto spicca la drammatica preoccupazione degli italiani per una guerra commerciale dove i dazi sono usati come una pistola sul tavolo degli Usa. In questo contesto il primo pensiero degli italiani , senza distinzione di colore politico , è il peggioramento dell’economia”, commenta il presidente di Izi, Giacomo Spaini.

Consulta, ok ad affitti brevi con previsione durata in Valle d’Aosta

Consulta, ok ad affitti brevi con previsione durata in Valle d’AostaRoma, 24 mag. (askanews) – Non è incostituzionale la previsione regionale della Valle d’Aosta di un periodo massimo di durata dell’attività di locazione turistica relativa alle prime case. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza n.94, depositata oggi.


Secondo la Consulta “l’art. 4, comma 1, lettera f), ultimo periodo, della legge della Regione Valle d’Aosta 18 luglio 2023, n. 11 (Disciplina degli adempimenti amministrativi in materia di locazioni brevi per finalità turistiche), nella parte in cui fissa in centottanta giorni la durata massima dell’attività di locazione degli alloggi a uso turistico costituiti da “camere arredate ubicate in unità abitative rientranti nella categoria di destinazione d’uso ad abitazione permanente o principale” (prima casa), non concerne la disciplina della durata dei contratti di locazione turistica breve e, quindi, non incide sulla materia dell’ordinamento civile, riservata dall’art. 117, secondo comma, lettera l), Cost., al legislatore statale”. La Corte ha rigettato la questione sollevata dal Presidente del Consiglio dei ministri, affermando che con la disposizione impugnata il legislatore regionale – nell’esercizio della competenza primaria in materia di urbanistica a esso affidata dall’art. 2, primo comma, lettera g), dello statuto speciale – ha inteso concretizzare quanto già stabilito nella legge urbanistica regionale. La Regione, infatti, ha configurato come mutamento di destinazione d’uso dell’immobile, da abitazione principale (prima casa) ad abitazione temporanea (seconda casa), l’impiego di parti dello stesso (le “camere arredate”) a fini di locazione turistica breve per un tempo superiore a centottanta giorni annui, ritenendolo corrispondente a un uso “non puramente occasionale e momentaneo”, in linea con gli artt. 73 e 74 della legge urbanistica regionale.


Il superamento di tale durata non comporta, invece, alcun “pregiudizio per la validità e l’efficacia dei contratti stipulati tra i privati”, che “restano disciplinati dalle previsioni del codice civile a norma dell’art. 53 del d.l. n. 50 del 2017, come convertito”.

Cdm impugna legge Valle d’Aosta sugli affitti turistici brevi

Cdm impugna legge Valle d’Aosta sugli affitti turistici breviRoma, 25 set. (askanews) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato ventitré leggi delle regioni e delle province autonome e ha quindi deliberato di impugnare la legge della Regione Valle d’Aosta n. 11 del 18/07/2023, recante “Disciplina degli adempimenti amministrativi in materia di locazioni brevi per finalità turistiche”.

Questo perchè, si legge nella nota di Palazzo Chigi, “talune disposizioni relative alle locazioni brevi per finalità turistiche, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale in materia di ordinamento civile, violano l’articolo 117, secondo comma, lettera l), della Costituzione”.