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Il cavallo al centro del nuovo logo del Consorzio Vini Maremma Toscana

Il cavallo al centro del nuovo logo del Consorzio Vini Maremma ToscanaMilano, 26 mar. (askanews) – Un cerchio verde con al centro un grande cavallo nero su sfondo bianco: il Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana si presenta con un nuovo logo per rafforzare la comunicazione dei vini della Doc, puntando sul cavallo maremmano, uno degli elementi maggiormente identificativi della Maremma Toscana, “in grado di esprimere la natura forte e incontaminata” che caratterizza questo splendido territorio.


“L’idea di rinnovarci nasce dall’esigenza di dare alla nostra Doc un’immagine ancora più immediata che riporti subito alla connessione con il territorio” ha spiegato il presidente del Consorzio, Francesco Mazzei, aggiungendo che “i cavalli maremmani moderni, forti ma con uno stile più raffinato, sono il risultato dell’incrocio con razze di cavalli arabi, purosangue inglesi, spagnoli e berberi. Così come la viticoltura in Maremma, inizialmente basata sulle varietà più tradizionali, via via ha visto l’introduzione di nuovi vitigni internazionali – ha concluso Mazzei – che hanno consentito un miglioramento qualitativo diffuso della produzione dei nostri vini”. Il colore verde scelto per il logo, realizzato dall’agenzia Angelini Design, vuole invece “richiamare il concetto di integrità e naturalità del territorio poiché la Maremma è uno dei territori più “green” della Penisola, con la pressochè assenza di attività industriali e bassissima antropizzazione”. Inoltre, circa il 44% dei vigneti maremmani sono condotti col metodo biologico o sono in conversione, un dato al di sopra della media toscana che si attesta al 38%. Infine in Maremma quasi il 45% del territorio è occupato da superfici boschive in un contesto ambientale variegato dove la biodiversità è un fattore acclarato, a cui si aggiunge uno dei mari più puliti d’Italia.

”Champagne Experience”: VII edizione sarà il 20 e 21 ottobre a Modena

”Champagne Experience”: VII edizione sarà il 20 e 21 ottobre a ModenaMilano, 26 mar. (askanews) – La settima edizione di “Champagne Experience”, il più importante e completo appuntamento in Europa dedicato alle più famose bollicine francesi, si terrà il 20 e 21 ottobre nei consueti spazi di ModenaFiere. L’evento è organizzato da Società italiana distributori e importatori (Sidi) Excellence srl, realtà che riunisce ventuno tra i maggiori importatori e distributori italiani di vini e distillati d’eccellenza.


Per due giorni, un numero molto rappresentativo di aziende provenienti dalla Champagne, composto da storiche Maison e piccoli vigneron, metteranno in degustazione tutte le ultime novità e gli ultimi millesimi a disposizione per i tanti professionisti del settore Horeca che si danno appuntamento a Modena per avere una fotografia aggiornata e completa dei vini prodotti in questa iconica regione francese, sempre più centrale e distintiva per gli assortimenti delle enoteche e le carte dei vini della ristorazione italiana. “L’ultima edizione ha confermato il successo della manifestazione, con oltre seimila accessi registrati nel corso della due giorni” ha ricordato . Questo ci dà l’entusiasmo per migliorare ancora di più un format che va perfettamente incontro alle esigenze dei visitatori professionali” commenta Luca Cuzziol, presidente di Sidi, sottolineando che “l’aspetto che più ci gratifica è la qualità complessiva che ogni anno riusciamo a mettere in campo dando l’opportunità di scoprire e approfondire la conoscenza delle bollicine d’oltralpe sia ai professionisti che al grande pubblico degli appassionati”.


Per l’edizione 2024 di “Champagne Experience” potranno essere degustati oltre 900 champagne, che saranno come sempre suddivisi in base alla loro appartenenza geografica, corrispondente alle diverse zone di produzione della Champagne: Montagne de Reims, Vallée de la Marne, Côte des Blancs e Aube, oltre alle maison classiche riunite in una specifica area. Durante la due giorni di Champagne Experience, inoltre, è previsto un programma di masterclass condotte da grandi professionisti del settore, che consentiranno di approfondire le peculiarità del terroir champenois. Si parte domenica 20 ottobre, dalle 12.30, con i primi quattro appuntamenti: “Da Chouilly a Mesnil-sur-Oger. Un viaggio in Cote des Blancs”, “Il buio oltre il perlage”, “Aube, Riceys e Montgueux. Da territori accessori e a veri protagonisti”, e “Qualità tra piccole e grandi maison. Perché la qualità non dipende dalle dimensioni”. Lunedì 21 ottobre, invece, sono previsti due incontri, sempre a partire dalle 12.30: “Da Bouzy ad Ay. Un viaggio nella Montagne de Reims” e “Coteaux Champeois. Un’anima vivace della regione ma senza bollicine”. Sul sito della manifestazione è già partita la vendita degli abbonamenti e dei biglietti giornalieri.

Vino, il 28 marzo a Trieste c’è “Teranum e i vini rossi del Carso”

Vino, il 28 marzo a Trieste c’è “Teranum e i vini rossi del Carso”Milano, 25 mar. (askanews) – E’ stata presentata a Trieste la 17esima edizione di “Teranum e i vini rossi del Carso”, rassegna che mette in mostra la ricchezza vinicola e gastronomica della zona che va da Muggia a Doberdò del Lago, passando dal ciglione al Carso interno della Slovenia, abbinando vini rossi autoctoni locali (Terrani e Refoschi) a finger food con prodotti locali, promuovendo l’interesse per la cultura gastronomica e la produzione alimentare sostenibile. “Teranum” è organizzato dall’Associazione dei viticoltori del Carso, che da anni lavora per promuove l’identità vitivinicola, per preservare i vitigni autoctoni e promuovere i vini di questa terra.


Giovedì 28 marzo, dalle 16 alle 21, l’Hotel DoubleTree by Hilton di piazza della Repubblica a Trieste ospiterà una degustazione di vini rossi prodotti nel Carso. Una rassegna internazionale che vuole essere un ponte tra le culture, un’occasione preziosa per rafforzare legami già esistenti e tessere nuove collaborazioni. L’evento sarà anticipato alle 14 dal convegno “Genio e sregolatezza, audacia e incoscienza: lo è la gioventù e lo sono anche i vini rossi del Carso. Come valorizzarli al meglio?” che ha l’obiettivo di esplorare il mondo dell’enogastronomia attraverso gli occhi e le esperienze degli under 35 che lavorano in questo settore, identificando possibili opzioni di sviluppo e definendo strategie per promuovere al meglio i vini rossi del Carso. All’incontro, moderato da Eugenia Fenzi e aperto dal presidente dell’Associazione dei viticoltori del Carso, Matej Skerlj, interverranno Jan Zaccaria (Ristorante Mood di Trieste), Martina Beccaria (di Enoteca Vino di Milano), Manuele Duse (Harry’s Piccolo Restaurant & Bistrò di Trieste) e Lorenzo Benelli (Ristorante Al Covo di Venezia). Dalle provincie di Trieste e Gorizia saranno presenti produttori Ruj, Bajta, Budin, Cacovich, Ostrouska, Grgic, Kocjancic, Lenardon, Merlak, Milic Damijan, Skerlj, Sancin, Škerk, Ota Rok, Fabjan, Urizio-Vigna sul Mar, Zidarich e Zahar. Con loro interverranno le Cantine slovene CV-Colja Vino, Cotar Branko & Vasja, Cotova Klet, Turisticna Kmetija Škerlj, Vinarstvo Tauzher – Emil Tavcar, Vinakras Sežana, Vina Vrabec, Vina Petelin Rogelja, Vina Slamic – Perinova Kmetija, Vina Stoka, Vinogradništvo Širca-Kodric, Rencel Boutique Wines, Vinarstvo Gec, Vinska Klet Orel, Vinska Klet Štok, Vinarstvo Rebula e Vinska Klet Tavcar-Pri Starcih. Ospiti di questa 17esima edizione sono i vignaioli di Casale Monferrato, “Capitale europea del vino 2024”, con l’Enoteca regionale di Ovada e del Monferrato, l’Enoteca regionale del Monferrato, l’Enoteca regionale di Gattinara e Alto Piemonte e l’Enoteca regionale Acqui Terme.


La giornata prevede tre degustazioni (alle 17, 18 e 19) guidate da esperti sommelier. Per quanto riguarda il cibo, la manifestazione vede la preziosa e consolidata collaborazione con i cuochi che collaborano con “Okusi Krasa – Sapori del Carso”, e quest’anno sono attesi Krizman, Antico Caffè San Marco, Il Vostro Eden, Crocevia Locanda Carsica Contemporanea, Caffè Vatta, Bar X, Sardoc, Cotic e Lokanda Devetak. Foto Giacomo Cecotti

Vino, nel 2023 tiene export Dop italiane: 5,1 mld euro, +0,3%

Vino, nel 2023 tiene export Dop italiane: 5,1 mld euro, +0,3%Milano, 25 mar. (askanews) – Tra alti e bassi, l’Italia chiude il 2023 con una tenuta sul fronte dele esportazioni di vini Dop confezionati, superando la quota di 5,1 miliardi di euro e facendo segnare un +0,3% rispetto all’anno precedente, ma con i volumi, pari a 1,3 milioni di ettolitri, che subiscono una contrazione del -3,8% rispetto al 2022. Questo risultato permette all’Italia di mantenere il secondo posto in Europa tra i principali esportatori di vini Dop, dopo la Francia e prima della Spagna. Alla luce delle performance negative di questi due Paesi, l’Italia allunga così il distacco sul terzo principale esportatore e accorcia quello sul primo, sebbene la distanza con la Francia rimanga ancora ampia: 4,7 miliardi di euro. È questa la principale evidenza che emerge dal report che Nomisma Wine Monitor ha dedicato all’export di vini Dop italiani nel 2023.


Sul fronte dei valori, per i vini italiani cresce anche il prezzo medio all’export, che raggiunge i 4,99 euro al litro (+4,3% rispetto al 2022). A guidare la classifica in termini di prezzo sono soprattutto i vini rossi del Piemonte e della Toscana, mentre agli ultimi posti si posizionano i vini frizzanti Dop (tra cui il Lambrusco) e i bianchi fermi del Veneto. Dall’analisi dell’Osservatorio Nomisma dedicato al vino, arriva la conferma che il Prosecco rimane in assoluto il vino Dop italiano più esportato al mondo, con un valore complessivo che si avvicina agli 1,7 miliardi di euro. A fronte delle performance negative degli Usa, il principale mercato di destinazione, il Regno Unito e la Francia hanno fatto invece registrare ottimi risultati, con quest’ultimo mercato che ha evidenziato un aumento degli acquisti a valore di Prosecco del 31,2% rispetto al 2022. Ad eccezione di Canada e Usa, le esportazioni del principale spumante “made in Italy” hanno visto una crescita trasversale in tutti i principali mercati di destinazione, con aumenti a valore a doppia cifra in Polonia, Austria e Svezia. In crescita anche il prezzo medio all’export.


“Sull’onda del calo che a livello mondiale ha interessato i consumi di vino rosso – evidenzia il responsabile Wine Monitor, Denis Pantini – anche la maggior parte dei vini fermi Dop italiani della categoria ha sofferto, arrivando a cali superiori al 10% nel caso dei rossi veneti”. In calo, ma con percentuali più ridotte, anche i rossi Dop della Toscana e del Piemonte, mentre hanno chiuso l’export 2023 in positivo i bianchi siciliani, del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia.

Nasce “Domus Artium Reserve”, club esclusivo per gli amanti del vino

Nasce “Domus Artium Reserve”, club esclusivo per gli amanti del vinoMilano, 22 mar. (askanews) – E’ stato presentato oggi a Milano “Domus Artium Reserve”, un ambizioso progetto “in progress” di club privato, che punta a riunire i migliori professionisti internazionali del vino e della cucina per offrire ai suoi soci, amanti del “bien vivre”, esperienze esclusive di altissimo livello in tutto il mondo: dalle cene riservate ai tour su misura nelle terre più vocate per la viticultura, passando per eventi artistici e culturali e spettacoli dal vivo, fino alle visite nelle più importanti Cantine, accompagnati da famosi chef e dai più conosciuti esperti enologici. Ma non solo, perché i membri del club, tra cui non mancheranno vip e “celebrities”, potranno richiedere un vino su misura da etichettare e ricevere a casa.


Esperienze uniche, nelle location più ricercate, bevendo e mangiando come meglio non si può, a cui si potrà avere accesso su invito e attraverso una “fee” annuale ancora da definire, mentre la società è già stata costituita e il sito è andato on-line oggi mentre il progetto veniva presentato alla stampa nella Sala Mengoni di Cracco in Galleria. Ideatore e patron di “Domus Artium Reserve” è il poliedrico imprenditore statunitense Barrett Wissman, grande appassionato del nostro Paese, oggi affiancato oltre che da Carlo Cracco, dai più celebri enologi di Italia e Francia, Riccardo Cotarella e Michel Rolland, dal sommelier Tony Sasa che affianca Sting nella fiorentina Tenuta Il Palagio del musicista britannico, e Gregory Salinger, co-fondatore e Ad di “chateauonline.com” (la prima piattaforma e-commerce del vino in Europa) che svilupperà il versante estero del club in qualità di direttore. In videocollegamento il critico italoamericano Antonio Galloni, il pluristellato cuoco francese Yannick Allén e il suo collega statunitense Thomas Keller. “L’idea è nata un anno fa e questo progetto è un sogno che si realizza dopo una vita spesa in giro per il mondo insieme con grandi talenti, dove il vino e il cibo hanno sempre giocato un ruolo importante” ha spiegato Wissman, sottolineando che “quando Rolland e Cotarella hanno detto che sarebbero stati disposti a produrre vini con i nostri soci, ho capito che avevamo qualcosa di unico, senza precedenti da cui iniziare”. La presentazione è stata infatti l’occasione per annunciare la collaborazione tra i due grandi enologi per creare “Four Hands” (“Quattro Mani”, ndr) il primo vino metà italiano e metà francese. “Non si tratta di mescolare insieme dei vini ma di un matrimonio tra territori diversi in un unico vino” ha raccontato il 76enne enologo umbro, precisando poi che il lavoro riguarderà le uve di due medesimi vitigni coltivati sia in Italia che in Francia. Il nuovo super vino potrebbe uscire già l’anno prossimo e sarà possibile ordinarlo prima del rilascio sul sito del club.


“‘Domus Artium Reserve’ è una iniziativa che vuole dare ulteriore valore al vino, un progetto di respiro internazionale che darà grande risonanza al nostro patrimonio enologico” ha aggiunto Cotarella, aggiungendo che “sarà uno spazio in cui si potranno immaginare nuove frontiere per la sperimentazione e nuovi vini, ma soprattutto sarà una grande opportunità per raccontare e comunicare al meglio il mondo del vino”. “Sono entusiasta di questa sorta di ‘cenacolo’ che si sta delineando” ha affermato Rolland, evidenziando che questo progetto “non solo ci permetterà di produrre vini insieme ma anche offrire ai soci un’esperienza gastronomica, enologica, artistica e di socializzazione davvero unica e coinvolgente”. E dalla collaborazione tra enologi e chef nasceranno vini del tutto nuovi come quello che Thomas Keller ha chiesto a Rolland per i suoi ristoranti: il nuovo blend taglio bordolese della “Right Bank” sarà pronto entro la fine dell’anno in una prima tiratura esclusiva e limitata, e sarà disponibile in alcuni dei ristoranti di Keller come “Per Se” e “The French Laundry”.


Almeno per il momento, “Domus Artium Reserve” non avrà delle sedi fisse, e a Roma si “appoggerà” nel meraviglioso Palazzo Ruspoli, con cui ha stabilito una partnership. In Gran Bretagna è invece già stata avviata una partnership con “67 Pall Mall” il “private members’ club for wine lovers” di Londra, a cui i membri di Domus Artium Reserve riceveranno l’iscrizione. La prima uscita “pubblica” del nuovo club è prevista a Palazzo Colonna a Roma il 24 maggio, con una festa con degustazione di vini di grandi Cantine, collegata ad una importante mostra fotografica esposta nella Capitale.

Vino, Cotarella: eliminare Denominazioni? Prima capire perché non vanno

Vino, Cotarella: eliminare Denominazioni? Prima capire perché non vannoMilano, 22 mar. (askanews) – “Noi abbiamo certamente tante Denominazioni, talmente tante che io diverse non le conosco nemmeno. Il problema però non è tanto il numero quanto il fatto che certe Denominazioni non sono valorizzate quindi si possono anche eliminare ma prima dobbiamo vedere se non sono valorizzate perché non lo meritano o perché non lo meritano le persone che lavorano in queste Denominazioni”. Lo ha detto il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella commentando con askanews quanto affermato questa mattina dal presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi. “E’ necessario sfoltire il panorama delle Denominazioni con politiche ragionate, attraverso accorpamenti o anche, laddove i numeri siano davvero scarsi, a cancellazioni” aveva affermato nella prolusione all’inaugurazione del 75esimo Anno Accademico dell’Accademia italiana della vite e del vino a Firenze, ricordando che “oggi su circa 400 tra Doc e Docg attive, solo sette hanno imbottigliamenti sopra i 500mila ettolitri e rappresentano oltre la metà del volume totale”.


“Se queste Denominazioni sono state fatte – ha sottolineato ad askanews Cotarella a margine della presentazione del progetto Domus Artium Reserve a Milano- è perché c’era una ragione, c’era una storia, c’era un vitigno, c’era un territorio: prima capiamo perché non hanno funzionato e poi prendiamo i provvedimenti più giusti”.

Consorzio Vini Trentino consolida legame con Istituto Grappa Trentino

Consorzio Vini Trentino consolida legame con Istituto Grappa TrentinoMilano, 22 mar. (askanews) – Il Consorzio Vini del Trentino consolida i legami con l’Istituto Tutela Grappa del Trentino, attraverso un incontro tra il presidente Zenatti e il suo omologo Alessandro Marzadro.


“La collaborazione non è una novità ma l’incontro ha messo in luce l’importanza di unire le forze per far conoscere e apprezzare il patrimonio, la ricchezza e la qualità dei prodotti trentini, simboli di eccellenza e di un legame profondo con il territorio” ha spiegato l’ente consortile, sottolineando che “il consolidamento di questa partnership evidenzia la nostra determinazione nel promuovere e valorizzare le sinergie territoriali e rafforzare le relazioni tra il mondo vitivinicolo e quello dei distillati trentini. Questo impegno comune – ha ribadito il Consorzio – mira a garantire una maggiore visibilità a livello nazionale e internazionale, contribuendo così al continuo sviluppo e alla crescita sostenibile di due comparti di eccellenza”. Nel frattempo, il Cda del Consorzio Vini del Trentino, riunito per la sua prima seduta guidata dal presidente Albino Zenatti eletto nel febbraio scorso, ha confermato all’unanimità Goffredo Pasolli come vicepresidente dell’ente. Pasolli, già presidente di Assoenologi del Trentino e referente di Vinicola Valdadige, rappresenta “una figura di spicco nel panorama enologico regionale e la sua conferma ribadisce l’impegno del Consorzio nel coinvolgere ai vertici professionisti di valore”.

Les Grands Chais de France a Vinitaly con “Metodo Classico dal mondo”

Les Grands Chais de France a Vinitaly con “Metodo Classico dal mondo”Milano, 22 mar. (askanews) – Il Gruppo Les Grands Chais de France (GCF Group), il primo esportatore di vino francese nel mondo, proporrà a Vinitaly, in programma a Verona dal 14 al 17 aprile, la degustazione guidata “Metodo Classico dal Mondo”, un viaggio attraverso le diverse espressioni delle bollicine più preziose.


Martedì 16 aprile, dalle 12.30 alle 13.15, nella sala Orchidea del Palaexpo, i calici verranno riempiti non solo con spumanti provenienti dalle famose regioni francesi produttrici di Crémant, come Borgogna, Jura e Alsazia, ma anche dal Sudafrica, con il Cap Classique Blanc de Blanc (100% Chardonnay) dell’azienda Villiera. Oltre al Brut Natural della realtà africana, all’edizione 2024 del salone internazionale del vino e dei distillati si degusteranno anche il Brut Nature Crémant de Jura di Maison du Vigneron, il Crémant de Bourgogne Chardonnay Brut Prestige 2020, 100% Chardonnay firmato Moillard e il Crémant d’Alsace Brut Nature di Klipfel. A condurre la degustazione (aperta al pubblico, previa registrazione) sarà Romina Romano, country manager Italia di Les Grands Chais de France, insieme con i colleghi Stephane Schaeffer, esperto di Borgogna del gruppo, e Gaetano d’Afflitto, Group Coordinator International Wines.

Vino, con “Vinitaly and the City” Verona diventa capitale dei wine lover

Vino, con “Vinitaly and the City” Verona diventa capitale dei wine loverMilano, 22 mar. (askanews) – Torna dal 12 al 15 aprile “Vinitaly and the City”, il fuori salone di Vinitaly che ogni anno trasforma Verona nella capitale dei wine lover. Quattro giorni tra degustazioni, masterclass, talk, incontri e visite guidate con incursioni culturali, artistiche, musicali e geografiche tra piazza dei Signori (Loggia di Frà Giocondo, Loggia Antica), Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale.


Nella Loggia di Frà Giocondo si potranno levare i calici a Dante nella Grande Enoteca di “Vinitaly and the City”, un banco di assaggio dedicato al Consorzio Tutela Vini Doc Delle Venezie, mentre nella Loggia Antica si agiteranno gli shaker dei bartender. Sul palco della Loggia, dopo il brindisi inaugurale venerdì 12 aprile alle 18 con l’”Official Wine Donnafugata Brut 2019″, si alterneranno eventi e performance artistiche, culturali e musicali. Al centro della piazza, la “Lounge di Banca Passadore & C” ospiterà la degustazione immersiva tra le architetture suggestive di quella che era la Corte della Signoria degli Scaligeri. Non mancheranno infine le masterclass nella Sala Consiliare del Palazzo Scaligero, sede della Provincia di Verona, con tasting (su invito) dedicati ai vini di Bertani, di Micro Mega Wines, calabresi, ungheresi e siciliani, ma anche al formaggio Asiago, official cheese dell’evento. Confermato anche il brindisi in quota del Consorzio del Lugana alla Torre dei Lamberti, la terrazza panoramica a 84 metri di altezza che svetta dal Cortile Mercato Vecchio, trasformato per l’occasione in un hub di degustazione tra i banchi di assaggio della Regione Calabria e della Regione Marche, affiancati dai prodotti della linea Fior Fiore Coop, con al centro i Wine Talk condotti da Sissi Baratella. Il percorso enogastronomico proseguirà poi nel Cortile del Tribunale con la selezione vini a cura del Gambero Rosso, la Regione Sicilia e la Fiera del Riso, che proporrà per l’occasione, oltre al classico risotto all’isolana, il risotto all’Amarone e quello alle mele della Val di Non e Prosecco. Sempre nel Cortile del Tribunale, all’interno della Lounge degli Affreschi, l’Associazione Buchette del vino di Firenze allestirà, in collaborazione con il Consorzio Vino Toscana, una porta di legno con una tipica buchetta per la mescita del vino.


Sul fronte degli eventi (ancora in via definizione definitiva), il programma della manifestazione si arricchisce delle visite guidate alle tre piazze protagoniste dell’evento ma anche, tra le altre, a Palazzo Maffei Casa Museo, Museo Archeologico Nazionale di Verona, Salone delle Feste di Palazzo Balladoro, Fondazione Museo Miniscalchi-Erizzo, Fondazione Biblioteca Capitolare di Verona, Santa Marta, oltre ad altri percorsi proposti dalla Fondazione Verona Minor Hierusalem. In continuità con le scorse edizioni, domenica 14 aprile sarà presentata la terza tappa della mostra dedicata a Dante, e sono confermati anche gli incontri giornalieri firmati da Feltrinelli. Sul rapporto tra vino e cambiamento climatico, Fisar ha organizzato per sabato 13 aprile alle 21 al Palco Loggia di Fra Giocondo il convegno “Intelligenza In-naturale”. Da segnalare inoltre la presenza delle Cesarine, la più antica rete di cuoche casalinghe d’Italia che porteranno qualche saggio della loro sapienza culinaria, e “Calici di Jazz Preview con Max Ionata & Danish trio” in programma al Teatro Ristori sabato 13 alle 17, e la presentazione (il 14 aprile alle 21 al Palco Loggia di Fra Giocondo) della terza stagione e anticipazione della quarta di “B.E.V.I. – L’Arte del Vinificare”¸ la serie tv sull’arte nel mondo del vino in onda su Sky Arte e Now Tv. Sul filone artistico è poi confermata la collaborazione con ArtVerona, che porterà il 15 aprile porterà in scena sul Palco Loggia di Fra Giocondo, “Lives! La vita di Marina Abramovic in parole e musica”. Tornano infine i “Calici in vetrina”, l’iniziativa di Veronafiere che coinvolge i negozi del centro, invitati ad esporre il grande calice simbolo di Vinitaly dall’8 al 17 aprile.

Vino, Di Lorenzo: oggi settore deve saper superare problemi importanti

Vino, Di Lorenzo: oggi settore deve saper superare problemi importantiMilano, 22 mar. (askanews) – “Il comparto è al centro di sfide complesse che interessano il mondo della produzione e che hanno come temi quelli della sostenibilità, dei cambiamenti climatici e dei vitigni resistenti. Ma ci sono anche da affrontare problemi di comunicazione oltre a quelli che incidono sul mercato del vino, ad iniziare dall’approccio con il modo di bere dei giovani e dal cambiamento del gusto che è in atto a livello globale con la preferenza per i vini dealcolati. Sono aspetti che ci pongono di fronte a problematiche importanti che il comparto vitivinicolo deve saper affrontare e superare”. Lo ha affermato Rosario Di Lorenzo, presidente dell’Accademia italiana della vite e del vino (Aivv) che all’Auditorium della Camera di Commercio di Firenze ha ufficialmente inaugurato il 75esimo Anno Accademico.


In merito alla prolusione del produttore e presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, che ha sottolineato tra l’altro, la necessità di “sfoltire il panorama delle Denominazioni con politiche ragionate, attraverso accorpamenti o anche, laddove i numeri siano davvero scarsi, a cancellazioni”, Di Lorenzo ha parlato di “spunti significativi”, sottolineando “l’impegno dell’Accademia a svolgere il proprio ruolo per dare un contributo alla risoluzione di questioni che coinvolgono tutta la filiera”. Il programma della mattinata ha visto, inoltre la consegna dei diplomi con l’ingresso di 35 nuovi accademici corrispondenti, e la nomina di 16 accademici ordinari. Oggi l’Accademia italiana della vite e del vino rappresenta “il più importante sodalizio italiano dedicato alla vitivinicoltura, con al suo attivo circa 600 accademici tra studiosi, imprenditori e divulgatori del settore”.