Vino, in ottobre dieci Cantine sarde parteciperanno a Iwe a ChicagoMilano, 4 ago. (askanews) – L’assessorato dell’Agricoltura della Regione Sardegna ha annunciato che parteciperà con un gruppo di dieci Cantine dell’isola all’”International wine expo” (Iwe), che si terrà a Chicago il 22 e 23 ottobre prossimi e a cui sono attesi oltre trecento buyer da tutti gli Stati Uniti.
La Regione ha sottolineato che la Sardegna “punta ad essere protagonista” della manifestazione organizzata in collaborazione con Vinitaly, alla luce dell’importanza del mercato statunitense per il vino italiano. “Credo che questo progetto sia fondamentale per consentire la conoscenza delle nostre eccellenti produzioni vinicole negli Stati Uniti, sia in termini di ulteriore occasione di promozione per le Cantine già conosciute, che per l’opportunità di far conoscere altre aziende che ad oggi non hanno avuto la possibilità di farlo” ha spiegato l’assessora dell’Agricoltura, Valeria Satta, sottolineando che “il nostro territorio ha una grande biodiversità e un patrimonio di vitigni autoctoni che consentono alla Sardegna produzioni, spesso di nicchia che conquistano sempre di più i mercati internazionali”. La manifestazione sarà preceduta il 21 ottobre da un evento inaugurale aperto a operatori commerciali, importatori, distributori e buyer statunitensi. L’Agenzia Laore Sardegna ha pubblicato un avviso rivolto alle imprese sarde interessate a partecipare all’evento.
Vino, 10-11 agosto alla Cantina di Venosa torna “Riflessi di stelle”Milano, 4 ago. (askanews) – Giovedì 10 e venerdì 11 agosto torna “Riflessi di Stelle”, la manifestazione “enoturistica, musicale e astronomica” proposta da Cantina di Venosa, la cooperativa vitivinicola del Vulture con sede a Venosa (Potenza).
L’ultima edizione dell’iniziativa che si era svolta in un’unica giornata nel 2019, aveva visto oltre tremila partecipanti. “Siamo felici di tornare a celebrare questo evento giunto alla decima edizione, purtroppo interrotto nel 2020 a causa del Covid” ha dichiarato il presidente della Cantina, Francesco Perillo, sottolineando che “per noi è un appuntamento importante per rinsaldare il legame con il territorio e i consumatori, in particolare i giovani, ma anche per far diventare la nostra azienda un punto d’incontro e un laboratorio di idee, dove far convergere conoscenze, aspettative, problematiche e soluzioni sul sistema vitivinicolo che ci contraddistingue”. Due le masterclass annunciate, quella del giovedì guidata dall’Ais e quella di venerdì dalla Fis. Alle degustazioni dei vini sarà possibile abbinare street food in salsa lucana e pugliese proposta da vari stand. Tre i concerti in programma: la sera del 10 “Malatia Tour” con Ciccio Merolla, e a seguire Renanera, mentre l’11 sarà la volta dei La Rua.
Alle 21 di giovedì è previsto il convegno sul “Progetto di valorizzazione di filiera” moderato da Luciano Pignataro, a cui parteciperanno oltre al presidente Perillo, l’assessore all’Agricoltura della Basilicata, Alessandro Galella, il tecnico progettista Giuseppe Filippi e, in rappresentanza dell’autorità di gestione del PSR Basilicata 2014/2020, Vittorio Rocco Restaino. Con 350 soci che coltivano 800 ettari di vigne, due milioni di bottiglie prodotte (per il 90% Aglianico) attraverso 21 referenze, a cui si aggiunge un 60% di vino sfuso, Cantina di Venosa è una delle aziende cooperative più importanti del Mezzogiorno.
I vini delle Terre etrusco romane il 10 agosto a Castello di S. SeveraMilano, 4 ago. (askanews) – L’associazione La Strada del Vino e dei prodotti tipici delle Terre etrusco romane organizza il 10 agosto la notte di San Lorenzo al Castello di Santa Severa nell’omonima frazione di Santa Marinella nel Lazio, in provincia di Roma.
Dalle 19 sarà possibile guardare le stelle in riva al mare, tra i vicoli e le piazze del Castello: un percorso suggestivo illuminato da luci e candele che presenterà ai visitatori alcune Cantine del territorio. Otto banchi di assaggio guidati da sommelier professionisti proporranno una degustazione guidata di una selezioni di vini delle cantine Tenuta Tre Cancelli, Cantina Belardi, Cantina Onorati, Tenuta Fontana Murata, Cantina di Torre in Pietra, Cantina Morichelli, Cantine Capitani, Cantina Poggio della Stella e Agriturismo Casale Sasso. Ad accompagnare la degustazione sarà presente lo street food gourmet “Piccole Gioie” dello chef Marco di Battista preparate con prodotti a “chilometro zero”. Lungo il percorso, i visitatori potranno assistere alle performance di artisti di strada e ammirare le creazioni di diversi artigiani.
Tra grandine e malattie fungine Veneto inizia vendemmia a fine agostoMilano, 4 ago. (askanews) – Piogge, vento e grandinate oltre ad un forte sviluppo di malattie fungine (peronospora e oidio su tutte, oltre alla Flavescenza dorata) sono gli aspetti che caratterizzano finora l’annata vitivinicola 2023 in molte aree di produzione del Veneto. Al tempo stesso, le piogge abbondanti rispetto alla siccità che ha caratterizzato la scorsa annata, fanno ben sperare: dal punto di vista quantitativo le aspettative sono ottimistiche e si prevede una raccolta stabile o leggermente in crescita rispetto allo scorso anno. E’ quanto spiega in una nota Veneto Agricoltura, l’ente regionale che si occupa di politiche per i settori agricolo, agroalimentare, forestale e della pesca.
Rispetto all’anno scorso, in cui le alte temperature e la siccità avevano anticipato il periodo della raccolta, “quest’anno gli operatori annunciano che l’inizio della vendemmia dovrebbe avvenire presumibilmente nell’ultima settimana di agosto: si comincia con la raccolta delle uve precoci, quali Chardonnay e Pinot, mentre per le varietà medio-tardive bisognerà attendere ancora qualche giorno per stilare un calendario vendemmiale di massima”. Alla luce di questo, Regione del Veneto e Veneto Agricoltura hanno fissato al 18 agosto la data del focus sulle previsioni vendemmiali, giunto quest’anno alla 49esima edizione proprio in prossimità con l’inizio delle operazioni di raccolta. Nel 2022 la superficie vitata in produzione nel Veneto è salita a circa 94.700 ettari (+0,8% rispetto all’anno precedente), per una produzione totale di uva raccolta pari a circa 15 milioni di quintali (+7,2%), mentre sono stati 11,9 milioni gli ettolitri di vino prodotto (+8,6%), corrispondenti al 22% della produzione italiana, che è stata di circa 54 milioni di ettolitri. Una quota del 77,3% del totale del vino prodotto in Veneto, quasi 9,2 milioni di ettolitri, è costituita da vini Doc e un altro 19,8% da vini Igt. Nel complesso, nel 2022 il valore della produzione ai prezzi di base dell’uva da vino viene stimato dall’Istat a circa 400 milioni di euro, mentre quello del vino si attesta a circa 957 milioni, per un valore economico complessivo dei prodotti vitivinicoli di 1,36 miliardi di euro, +5,5% rispetto al 2021. Per quanto riguarda l’export vitivinicolo, anche nel 2022 il Veneto si è confermato Regione leader in Italia, con una quota del 36% sul totale nazionale esportato, per un valore pari a circa 2,85 miliardi di euro (+13,4%).
Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”: Masaf approva DisciplinareMilano, 4 ago. (askanews) – Il Comitato Nazionale Vini del ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste (Masaf) ha dato il via libera definitivo al testo di Disciplinare del Vino Nobile di Montepulciano “Pieve”, la nuova tipologia della prima Docg d’Italia che potrà così essere in commercio dal 1 gennaio 2025 con l’annata 2021.
La decisione è arrivata in seguito alla riunione plenaria del Comitato del 3 agosto. Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e quindi l’iscrizione nel Registro delle Denominazioni europee, il progetto di questa nuova tipologia sarà a tutti gli effetti operativo con una prima annata che avrà circa 300mila bottiglie, mentre già per la 2022 sono oltre 700mila le bottiglie in Cantina, circa il 10% della produzione totale del Nobile. Il Disciplinare prevede un massimo di 70 quintali per ettaro, l’uvaggio che sarà legato al Sangiovese (85%) e ai soli vitigni autoctoni complementari ammessi, con uve esclusivamente prodotte dall’azienda imbottigliatrice e provenienti da vigneti di almeno 15 anni di vita, e tre anni di maturazione: obbligatori 12 mesi in legno e 12 in bottiglia. Il Consorzio ha spiegato inoltre che l’idea di far nascere la menzione “Pieve” (oltre al Disciplinare che prevede Vino Nobile di Montepulciano e Vino Nobile di Montepulciano Riserva) “nasce da un percorso metodologico che ha visto il consenso e la partecipazione di tutte le aziende produttrici”.
Lo studio storico della geologia e della geografia del territorio ha portato alla individuazione di 12 zone, definite nel disciplinare di produzione Unità geografiche aggiuntive(Uga), che saranno anteposte con la menzione “Pieve” in etichetta. “La scelta di utilizzare i toponimi territoriali riferibili a quelli delle antiche Pievi in cui era suddiviso il territorio già dall’epoca tardo romana e longobarda – precisa l’ente consortile – nasce da un approfondimento di tipo storico, paesaggistico e produttivo vitivinicolo”. “Per noi è il compimento di un percorso che vale più di una nuova tipologia di vino, ma che dimostra come tutta una Denominazione possa dare vita in maniera unanime a un percorso condiviso che rappresenta una nuova visione di produzione” commenta il presidente del Consorzio, Andrea Rossi, parlando di “una visione supportata dalla ricerca dal punto di vista geologico e pedologico e dall’approfondimento che è stato fatto anche nelle biblioteche e archivi storici, fino ad arrivare al Catasto Leopoldino del 1800”.
Cantina Monteverro: vendemmia al via il 7 agosto con lo ChardonnayMilano, 4 ago. (askanews) – La Cantina Monteverro di Capalbio (Grosseto) ha fissato per il 7 agosto la data di inizio vendemmia. Lo ha annunciato la stessa azienda, spiegando che la raccolta “partirà come sempre con lo Chardonnay, in modo da raccoglierlo con l’acidità corretta per avere la giusta freschezza e tensione che caratterizza questo vino della gamma”.
“Abbiamo avuto un inverno mite e temperato e poi delle belle piogge al germogliamento” racconta l’enologo della Cantina, Matthieu Taunay, aggiungendo che “la primavera ha registrato un calo delle temperature fino a metà maggio con tre settimane di piogge regolari”. “In questa fase è stato necessario esser molto oculati nella gestione del vigneto per quanto riguarda i trattamenti biologici e con il giusto tempismo per evitare malattie” precisa, spiegando che “a partire da metà giugno abbiamo avuto bel tempo, ma senza eccessi perché il caldo intenso è arrivato solo da inizio luglio”. “Con soddisfazione abbiamo notato che la vigna ha risposto molto bene agli eccessi di temperatura di luglio”, commenta Taunay. È la conferma che tutto il lavoro fatto negli anni precedenti per avere un suolo resiliente – e quindi una vigna più equilibrata – ha dato i suoi frutti Le vigne sono in forma con una bella vigoria, buone rese e anche buone risorse idriche”.
La tenuta di Monteverro si estende su tre colline a un’altezza tra 30 e 80 metri sul livello del mare, su una superficie di circa 60 ettari, di cui 35 vitati a conduzione biologica. I restanti sono stati lasciati agli ulivi e alla macchia mediterranea. La Cantina produce, oltre all’olio Evo e ad una grappa, sei etichette di vini per un totale di circa 150mila bottiglie.
Nel Senese una mostra sul Gallo Nero, simbolo del Chianti ClassicoMilano, 4 ago. (askanews) – Sabato 26 agosto alle 18 il Castello di Meleto di Gaiole in Chianti (Siena) apre le sue porte per l’inaugurazione della mostra “Il Gallo tra simbolo e leggenda”, dedicata al Gallo Nero, simbolo per eccellenza del Chianti Classico, a partire dal suo vino dato che è stato scelto come marchio dal Consorzio vino Chianti Classico.
L’esposizione è incentrata sulle opere di Renato Ferretti, dalla pittura alla scultura, fino ai tessuti dipinti. Insieme a Ferretti espongono Turi Alescio, Stefano Azzi, Franco Carletti, Elena Conti, Ilaria Di Meo, Enzo Gambelli, Carol Marano, Paola Parri e Sarah Wheeler. L’esposizione rientra nel progetto Meleto Arte, nato in collaborazione con l’artista senese Elena Conti. “Il Gallo tra simbolo e leggenda” sarà aperta al pubblico dal 26 agosto al 2 ottobre, dalle 10 alle 18 con ingresso libero.
Il 9 settembre Festa della Vendemmia a Villaggio Narrante FontanafreddaMilano, 4 ago. (askanews) – Sabato 9 settembre torna nella terra del Barolo la Festa della Vendemmia nello splendio Villaggio Narrante di Fontanafredda, la storica Cantina di Serralunga d’Alba (Cuneo) con 120 ettari coltivati a biologico.
Come ogni anno, ad intrattenere gli ospiti ci sarà un ricco programma tra musica dal vivo, dj set, spettacoli, vino e tante proposte gastronomiche. Diverse formule per pranzo, aperitivo e cena a cura della famiglia Alciati, street food, visite in Cantina, tour e-bike e tante attrazioni anche per i più piccoli, tra cui la pigiatura dell’uva a piedi nudi. Dalle 12.30 a deliziare gli ospiti dieci piatti accompagnati da specialità del territorio, grandi vini e cocktail, con dieci chef, di cui sei stellati Michelin (Alciati, Marchese, Ingallinera, Trentini, Larossa, Minchillo). A pranzo e a cena, nella magica atmosfera del Garden del Lago, si potranno gustare i sapori della tradizione proposti da Osteria Disguido. Non mancheranno lo “street food” con una selezione di golosi piatti di: Bell’e Buon con il suo street-food partenopeo, Linopassamiilvino con arrosticini e pallotte, Baladin con pizza alla pala, hamburger e birra, Golosi di salute con i loro dessert e Pro Loco con caffè amari e gelati. Ovviamente il tutto accompagnato da una selezione dei migliori vini delle cantine Fontanafredda e Casa E. di Mirafiore, le birre artigianali Baladin e del Birrificio EDIT e per concludere una proposta di cocktail.
Vino, dal 15 al 17 settembre torna l’evento “Enologica Montefalco”Milano, 4 ago. (askanews) – Dal 15 al 17 settembre a Montefalco (Perugia) si terrà “Enologica Montefalco – Abbinamenti”, tre giorni di degustazioni, laboratori ed iniziative in Cantina organizzati dal Consorzio Tutela Vini Montefalco e da La Strada del Sagrantino che avrà come protagonisti i vini del territorio di Montefalco e Spoleto e la gastronomia d’eccellenza.
Al banco d’assaggio saranno presenti dei produttori saranno in degustazione i vini delle Denominazioni Montefalco Doc, Spoleto Doc e Montefalco Sagrantino Docg e gli altri vini prodotti all’interno dei Comuni delle DO tutelate dal Consorzio Tutela Vini Montefalco. Venticinque le Cantine che saranno presenti: Adanti, Agricola Mevante, Antonelli San Marco, Arnaldo Caprai, Az. Agr. De Conti, Benedetti & Grigi, Briziarelli, Cesarini-Sartori, Colle Ciocco, Colle del Saraceno, Dionigi, Fattoria Colsanto, La Veneranda, Le Cimate, Moretti Omero, Napolini, Perticaia, Scacciadiavoli, Tenuta Alzatura, Tenuta Colfalco, Tenute Lunelli – Tenuta Castelbuono, Terre De’ Trinci, Terre de la Custodia, Terre dei Nappi, Terre di San Felice. A fianco dei vignaioli ci saranno gli artigiani del gusto che accompagneranno i vini con i loro prodotti tipici. Tra le tante iniziative la “Cena e Degustazione con Delitto”, le degustazioni “Vino Pop” guidata del giornalista Antonio Boco e la musica dei Surd Ensemble, e “I suoni del Vino” guidata dal giornalista Jacopo Cossater ed il sound designer Ricc Frost. Per l’occasione le cantine del territorio ospiteranno un ricco calendario di iniziative e l’”Aperitivo in cantina al tramonto”, mentre i ristoranti di Montefalco presenteranno menu speciali con piatti in abbinamento ai vini Doc e Docg.
Domenica 17 settembre la manifestazione si conclude con la tradizionale “Festa della vendemmia”, con la sfilata dei carri dell’uva.
R. Toscana: riconosciuto il Distretto biologico della MaremmaMilano, 3 ago. (askanews) – E’ stato riconosciuto il Distretto biologico della Maremma, che affianca quelli della Val di Cecina, di Calenzano, di Fiesole, del Montalbano e del Chianti: sei realtà dedicate alla coltivazione, all’allevamento, alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari ottenuti con metodo biologico.
Il distretto della Maremma nasce dopo un percorso di condivisione di obiettivi di sostenibilità portato avanti da diversi mesi nei Comuni di Capalbio, Castiglione della Pescaia, Grosseto, Magliano in Toscana, Manciano, Orbetello e Scansano. Il territorio del Distretto, che corrisponde ai confini amministrativi dei sette Comuni, ha una superficie agricola utilizzabile di quasi 96mila ettari complessivi, di cui il 41% condotti con il metodo dell’agricoltura biologica, grazie anche alle circa 300 aziende biologiche che partecipano al progetto economico territoriale integrato del distretto. “Anche un territorio che riveste un ruolo così importante per l’agricoltura toscana e nazionale ha fatto la scelta di dotarsi dello strumento del distretto biologico” ha spiegato la vicepresidente della Regione e assessora all’Agroalimentare, Stefania Saccardi, aggiungendo che “siamo una regione che vuol fare di un’agricoltura sana, di qualità, e ambientalmente sostenibile un modello da diffondere: siamo sulla buona strada se si considera che l’Europa ha dato l’obiettivo del 25% della superficie coltivata a biologico per il 2025, e già adesso la Toscana è al 35% e oggi abbiamo riconosciuto il sesto Distretto bio. E’ un numero alto, destinato a crescere e che testimonia l’impegno di questa Regione – ha concluso – e delle amministrazioni con le quali stiamo lavorando, e di tanti imprenditori che hanno fatto una scelta di qualità”.
“Il nuovo Distretto biologico della Maremma è un progetto a cui siamo particolarmente legati e che rappresenta un’incredibile opportunità per tutto il territorio e si basa sull’unione e sulla sinergia di intenti tra il mondo delle istituzioni, quello delle associazioni di categoria e quello del vasto tessuto imprenditoriale della nostra zona” ha commentato il neo presidente del Distretto e sindaco del Comune di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sottolineando che “oltre ad essere uno strumento di sviluppo e di crescita sostenibile, il Distretto si impegna a trasmettere un messaggio ispirato alle tipicità territoriali, alle qualità ambientali e alle produzioni biologiche che hanno effetti positivi sulla vita delle persone, limitando gli impatti dannosi su aria, suolo e biodiversità”. Tre i vincoli che la Regione Toscana ha posto per istituire un Distretto: “la presenza di una superficie condotta con metodo biologico pari almeno al 30% rispetto alla superficie agricola utilizzata; l’adesione di almeno tre imprenditori agricoli biologici iscritti nell’elenco pubblico degli operatori dell’agricoltura e dell’acquacoltura biologiche che operano sul territorio del distretto o, se presente sul territorio, un’associazione in cui siano presenti almeno tre imprenditori agricoli biologici iscritti; l’adesione di un terzo dei Comuni del territorio del distretto, che si devono impegnare ad adottare politiche di tutela dell’uso del suolo, di riduzione della produzione di rifiuti, di difesa dell’ambiente e di promozione delle produzioni biologiche e di difesa e sviluppo dell’agrobiodiversità”.