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Esce nuovo Barolo Riserva di Giacomo Fenocchio: “90 Dì” sulle bucce

Esce nuovo Barolo Riserva di Giacomo Fenocchio: “90 Dì” sulle bucceMilano, 5 nov. (askanews) – “Con la nuova annata della Riserva, la 2010 che presenteremo quest’anno, possiamo dire che nasce un nuovo vino, che in realtà è però un vino ‘antico’, figlio della tradizione”. Così il vignaiolo Claudio Fenocchio, dal 1999 alla guida della Cantina Giacomo Fenocchio di Monforte d’Alba (Cuneo), presenta il “90 Dì”, la sua nuova Riserva Bussia Docg, un Barolo rimasto per tre mesi a contatto con le bucce per estrarre tutto quello che i grappoli di Nebbiolo riescono a dare. Un vino prezioso tirato in circa trecento bottiglie.

“Io credo che il vino sia un valore che può conservare la storia delle nostre terre” afferma il produttore che nel 2023 compie sessant’anni, spiegando che questo metodo veniva usato dal suo bisnonno, poi dal nonno e infine da suo padre Giacomo (di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita), che utilizzavano solo le uve dei vigneti migliori. Dopo le microproduzioni sperimentali nell’annata 2008, Claudio Fenocchio ha pensato di dare vita ad una Riserva da affiancare ai quattro cru aziendali: Bussia, Cannubi, Castellero e Villero. Il “90 Dì” fa fermentazione naturale senza lieviti aggiunti in vasche di acciaio inox, e poi subisce l’immersione della calotta fino a 90 giorni. Invecchia sei mesi in vasche di acciaio inox, quattro anni in botti di rovere di Slavonia di 35-50 ettolitri e poi affina in bottiglia.

Fondata nel 1864, l’azienda oggi produce circa 45mila bottiglie all’anno, grazie a dieci ettari di vigneti con un’età media di circa 30 anni, posti nel cuore della zona tipica del Barolo. La Cantina, che sostanzialmente non utilizza prodotti chimici, esporta quasi l’80% del vino che produce, caratterizzato da uno stile assolutamente tradizionale, che il tempo non ha fin qui intaccato. Come la maggior parte dei vignaioli langhetti, oltre al Barolo, produce anche le Doc Nebbiolo, Freisa, Dolcetto d’Alba e Barbera d’Alba, e la Docg Roero Arneis, prodotto in un migliaio di bottiglie anche in una versione macerata con il nome di “Anima Arancio”.

”Guida Oro I Vini di Veronelli 2024″: Tre Stelle Oro a 508 etichette

”Guida Oro I Vini di Veronelli 2024″: Tre Stelle Oro a 508 etichetteMilano, 5 nov. (askanews) – Sono 1.944 i produttori recensiti e 15.786 i vini selezionati dalla “Guida Oro i Vini di Veronelli 2024”, la storica pubblicazione ideata dal grande Luigi Veronelli come strumento di incontro e conoscenza dei vini e dei territori italiani. Il volume, risultato di un intero anno di degustazioni e assaggi, analisi e confronti, tra vigneti e Cantine che da Nord a Sud popolano il panorama enologico italiano sarà presentato in anteprima agli addetti ai lavori lunedì 20 novembre alle 14.30 al “Paganini Congressi” di Parma.

La guida attribuisce quest’anno il suo massimo riconoscimento, le “Tre Stelle Oro”, a 508 etichette, mentre 30 sono i “Grandi Esordi”, ovvero quei vini eccellenti degustati per la prima volta, oltre a 208 Luoghi del “Buon Bere”, locali che si sono distinti per l’offerta enologica e gastronomica. Alla presentazione, condotta dalla caporedattrice del Seminario Veronelli, Simonetta Lorigliola, interverranno i curatori Gigi Brozzoni, Marco Magnoli, Alessandra Piubello e Andrea Alpi, e la presidente del Seminario Veronelli, Angela Maculan. Nel corso dell’evento, oltre a tracciare un profilo aggiornato del settore vitivinicolo italiano d’eccellenza, saranno conferiti i dieci “Sole 2024”, assegnati all’unanimità dai curatori a quei vini e quelle aziende d’eccellenza “che sono anche simboli di creatività, competenza, impegno e storia e che si fanno testimoni e portatori di valori e idee particolarmente lungimiranti. Verranno infine assegnati anche i cinque riconoscimenti ai “Migliori Assaggi 2024”, vini che hanno conseguito il più elevato giudizio in centesimi nella rispettiva tipologia.

Disponibile nelle librerie dal 21 novembre prossimo e sul sito del Seminario Veronelli, la Guida è curata e pubblicata dal Seminario Permanente Luigi Veronelli, l’associazione senza scopo di lucro per la cultura del vino e degli alimenti, che riunisce vignaioli, agricoltori, artigiani del gusto, ristoratori, distillatori, cultori della gastronomia e opera dal 1986 per valorizzare la rilevanza culturale del mondo del vino, attraverso un appassionato e preciso lavoro di ricerca e valorizzazione, guardando sempre con viva attenzione ai mutamenti e alle evoluzioni. Come di consueto, l’acquisto del volume dà diritto a consultare in modo completo e gratuito l’app “I Vini di Veronelli 2024” sul proprio smartphone. La novità di quest’anno sarà un evento speciale: “i capolavori in forma liquida” premiati dalla Guida saranno proposti (fino alle 21) in degustazione aperta al pubblico, un’occasione unica per incontrare i vignaioli premiati e per conoscere da vicino il mondo veronelliano, accompagnati da una accurata selezione di eccellenze gastronomiche.

Vino, Ais Veneto annuncia i sette vincitori del Premio Fero 2024

Vino, Ais Veneto annuncia i sette vincitori del Premio Fero 2024Milano, 5 nov. (askanews) – E’ stata presentata all’Hotel Ca’ Sagredo di Venezia la decima edizione di “Vinetia”, la guida ai vini del Veneto pubblicata on-line da Ais Veneto, che ogni anno seleziona le eccellenze enologiche della regione. L’evento ha visto anche l’assegnazione del “Premio Fero” ai sette migliori vini del Veneto, uno per ciascuna categoria: con l’edizione 2024 sono stati introdotti due nuovi premi di qualità, conferiti alle etichette più meritevoli da commissioni distinte e composte rispettivamente da giornalisti e ristoratori.

I vincitori del “Premio Fero – Miglior Vino del Veneto 2024” sono il “Cartizze Dry 2022 Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg” de La Tordera e “Montpré Cuvée del Fondatore 2013 di Tenuta Chiccheri” per le categorie Miglior Spumante Metodo Charmat e Miglior Spumante Metodo Classico, “Lison Classico 150 2021 Lison Classico Docg” di Borgo Stajnbech come Miglior Vino Bianco e “Le Morandine 2021 Chiaretto di Bardolino Doc” de Il Pignetto come Miglior Vino Rosa. Per i rossi, il titolo di Miglior Vino Rosso è andato a “Sante Rosso Igt Marca Trevigiana 2021” di Cecchetto e quello di Miglior Vino Rosso da Invecchiamento a “Decem Riserva 2012 Amarone della Valpolicella Docg” di Zardini Pietro. È stato premiato come Miglior Vino Dolce “Septemviri 2013 Recioto della Valpolicella Docg” di Ilatium Morini. Infine, la giuria di giornalisti ha voluto premiare “Cartizze Dry 2022 Valdobbiadene Superiore di Cartizze Docg” de La Tordera, mentre i ristoratori hanno assegnato il premio di qualità a “Lison Classico 150 2021 Lison Classico Docg” di Borgo Stajnbech. I degustatori di Vinetia 2024 hanno assaggiato in tutto 2.120 vini di 412 produttori. La guida ha premiato 218 etichette con i “4 Rosoni”, che rappresentano la fascia di punteggio più alta assegnata dalla commissione di degustazione, e altre 72 hanno ricevuto il “Ducato”, il riconoscimento dedicato alle referenze che combinano alta qualità con prezzi vantaggiosi. Infine, i migliori 50 produttori su un totale di oltre 400 sono stati insigniti del “Premio Rialto”.

“La partecipazione delle Cantine è in continuo aumento sia ai nostri panel di degustazione, sia alle diverse manifestazioni che organizziamo durante l’anno per promuovere i vini della nostra regione e l’attività dell’Associazione italiana sommelier (Ais)” spiega il curatore della guida, Giovanni Geremia, sottolineando che “con l’edizione 2024 abbiamo implementato la nuova app, disponibile su Apple Store e Google Play, per poter avere Vinetia sempre a portata di smartphone”. “In questa edizione abbiamo coinvolto attivamente la stampa di settore e il mondo della ristorazione nella divulgazione della cultura del vino, da sempre scopo fondante di Ais” commenta il presidente di Ais Veneto, Gianpaolo Breda, aggiungendo che “il racconto di un luogo, del lavoro e delle scelte di un produttore sono le chiavi per conoscere a fondo le potenzialità e la bellezza di un territorio. Si tratta di un’opera corale, che si compone di più voci – conclude – e che dipinge il Veneto come una terra ricca di eccellenze enologiche da scoprire”.

”L’Atlante dei Cuochi”: un libro che racconta la storia della cucina

”L’Atlante dei Cuochi”: un libro che racconta la storia della cucinaMilano, 5 nov. (askanews) – “L’Atlante dei Cuochi – I miti, i maestri, gli allievi”, volume appena pubblicato da Slow Food Editore, è uno strumento pensato per orientarsi nel panorama contemporaneo della gastronomia mondiale. Gli autori, il giornalista enogastronomico, Marco Bolasco, e il “direttore sportivo” dell’Osteria Francescana, Enrico Vignoli, raccontano le relazioni, le influenze e le eredità che hanno determinato le maggiori correnti culturali dell’enogastronomia. Le 304 pagine del volume fanno da guida alla grande mappa stellare allegata al libro, raffigurante le costellazioni internazionali degli chef, ovvero le relazioni, le scuole di pensiero e le influenze culturali della cucina.

Partendo dagli chef contemporanei che, oltre alla notorietà, la bravura e il successo, possono essere considerati come modelli di riferimento, gli autori hanno tracciato un lavoro di stampo genealogico, ricostruendo i legami di generazioni di allievi e maestri, arrivando fino ai padri fondatori della cucina moderna come Auguste Escoffier. Complessivamente sono più di 250 gli chef raccontati in biografie, impreziosite dalle illustrazioni a china realizzate a mano da Martina Dirce Carcano, e ritrovabili connessi tra loro in un ambizioso progetto grafico: una grande mappa stellare, ideata e realizzata da Matteo Riva, che accompagna alla scoperta degli astri nascenti, delle costellazioni e delle stelle polari che popolano il firmamento della storia della cucina mondiale. Il lettore potrà così navigare nella corrente culturale segnata dal passaggio di Ferran Adrià, conoscere i nomi di chi, da tutto il mondo, ha deciso di fare tappa al Noma di René Rezdepi, ricostruire i legami dei grandi chef francesi, da Alain Ducasse a Michel Bras, da Paul Bocuse a Joel Robuchon.

A novembre la “Festa dell’olio e del vino novello” di Vignanello

A novembre la “Festa dell’olio e del vino novello” di VignanelloMilano, 5 nov. (askanews) – Giunge alla sua 23esima edizione la “Festa dell’olio e del vino novello” di Vignanello, la storica manifestazione che celebra i due tipici prodotti della Tuscia viterbese nel momento della loro massima freschezza. Per due fine settimana, dal 10 al 12 novembre e dal 17 al 19 novembre, il borgo offrirà degli itinerari del gusto, la rievocazione di antichi mestieri, cortei in costume e spettacoli di musici e sbandieratori, oltre a visite guidate nei luoghi più caratteristici del paese.

“La nostra festa è l’occasione più consona per festeggiare la nuova stagione del vino e dell’olio, che in questo periodo dell’anno si esprimono al meglio” ha dichiarato il presidente della Pro Loco di Vignanello, Marcello Lagrimanti, spiegando che “l’idea che è alla base di quello che oramai consideriamo un vero e proprio evento-spettacolo, è la creazione di un percorso nato sia per esaltare le nostre tradizioni folkloristiche ed enogastronomiche, sia per far conoscere i luoghi storici della nostra comunità”. Ogni giorno, ad intervalli regolari, le visite guidate accompagneranno i visitatori all’interno del Castello Ruspoli, nella Vignanello Sotterranea con i suoi caratteristici “Connutti”, e alla scoperta della barocca Chiesa Collegiata. Gli itinerari dei sapori saranno invece articolati all’interno di oleifici e Cantine, dove sarà possibile degustare, acquistare ed esplorare da vicino l’affascinante mondo della produzione e trasformazione dell’olio e i segreti del vino novello. Tra le tappe toccate gli uliveti, il Frantoio Cioccolini e le storiche Cantine scavate nel tufo. Presso la sala consiliare del Comune verrà proposto un percorso guidato per i primi approcci e la conoscenza dei due prodotti.

Nel corso dei sei giorni della Festa, i ristoranti e le cantine del luogo offriranno un ventaglio di menu a tema, all’insegna della tradizione vignanellese. Nei due fine settimana sarà presente anche un mercatino dell’artigianato, con prodotti non solo enogastronomici.

Vino, da 17 a 28 novembre torna “Benvenuto Brunello” con 119 Cantine

Vino, da 17 a 28 novembre torna “Benvenuto Brunello” con 119 CantineMilano, 04 nov. (askanews) – Centodiciannove cantine e 310 etichette pronte all’assaggio per una dieci giorni di degustazioni che decolla da Montalcino (Siena) per atterrare anche in nove città internazionali. Sono i numeri della 32esima edizione di “Benvenuto Brunello”, l’evento capostipite delle anteprime italiane riservato al principe dei vini toscani, in programma dal 17 al 28 novembre. Un format autunnale ormai consolidato, quello organizzato dal Consorzio del vino Brunello di Montalcino che, per il secondo anno consecutivo, dal Chiostro Sant’Agostino del borgo medievale vola prima a Londra il 21 novembre, e poi in contemporanea a New York, Dallas, Miami, Toronto, Vancouver, Zurigo, Shangai e Tokyo il 28 novembre per celebrare il “Brunello Day”. Un appuntamento internazionale che vede più che raddoppiato il numero delle metropoli estere coinvolte.

Al battesimo nei calici dell’anteprima, il Brunello 2019 e la Riserva 2018 affiancati nei tasting dal Rosso di Montalcino 2022 e dagli altri due vini della Denominazione, il Moscadello e il Sant’Antimo. Si parte il 17 e il 18 novembre con il consueto weekend (già sold-out) dedicato alla stampa nazionale e internazionale. Sono oltre 70 i giornalisti di settore e non, selezionati tra italiani ed esteri provenienti da Stati Uniti, Canada, Corea del Sud, Brasile e Israele mentre Inghilterra, Svezia, Danimarca, Norvegia e Olanda rappresentato il territorio europeo. A questi si aggiungono i circa 20 operatori tra giornalisti, wine expert, buyer e wine educator stranieri individuati dalla speciale attività di incoming in collaborazione con la Vinitaly International Academy.

Nel fine settimana inaugurale, spazio anche alla presentazione dell’annata agronomica 2023 e all’assegnazione del 32esimo premio “Leccio d’Oro”, in programma alle 11 di sabato 18 novembre al Teatro degli Astrusi. A seguire, nella stessa giornata, la posa sulla costa del Municipio della tradizionale piastrella celebrativa dedicata alla vendemmia di quest’anno. Domenica 19 novembre è invece la data d’inizio delle degustazioni per gli operatori di settore a cui sono dedicate anche altre sei giornate (dal 20 al 22 novembre e dal 25 al 27 novembre). Sei i “Master of Wine” che si sono dati appuntamento il 20 novembre per la valutazione delle nuove annate, mentre agli enoappassionati è riservato l’ultimo weekend di novembre, dal 25 al 27. Chiude il programma di “Benvenuto Brunello” il giro intorno al mondo del “Brunello Day” in calendario lunedì 28 novembre, anticipato dalla data londinese del 21 novembre.

Vino, prende il via “Cantine Aperte a San Martino 2023″

Vino, prende il via “Cantine Aperte a San Martino 2023″Milano, 4 nov. (askanews) – Continua la stagione 2023 firmata Movimento turismo del vino (Mtv) con il ritorno di “Cantine Aperte a San Martino” che si apre oggi, sabato 4 novembre, e prosegue fino a domenica 12 novembre . La nuova edizione porta con sé un programma ricco di attività dedicate alla scoperta delle eccellenze enologiche di tutto lo Stivale e in particolare all’assaggio del vino nuovo.

“Siamo pronti e entusiasti di dare il via alla nuova edizione di ‘Cantine Aperte a San Martino’” e soprattutto non vediamo l’ora di far apprezzare al pubblico di enoturisti la freschezza e i profumi di un calice di vino nuovo” ha dichiarato il presidente di Mtv, Nicola D’Auria, sottolineando che si tratta di “un tipo di vino spesso poco conosciuto che leCantine del Movimento vogliono valorizzare con un programma ricco di esperienze per tutti i gusti e tutte le età: un’occasione unica dedicata a tutti i wine-lover per entrare in contatto con i produttori, condividere la fine della vendemmia e gettare le basi per il nuovo anno vitivinicolo”. Una festa che unisce produttori ed enoappassionati tra passeggiate in vigna, degustazioni guidate di vecchie e nuove annate per celebrare i frutti della vendemmia. Non mancheranno inoltre escursioni all’aria aperta, visite nei luoghi di rilevanza storico-culturale, performance musicali, laboratori didattici per scoprire tutte le fasi di produzione del vino, pranzi e cene con i prodotti tipici del territorio, come il tartufo, le nocciole e le castagne.

L’elenco delle Cantine aderenti all’inizitiva si trova sul sito del Movimento Turismo del Vino.

Fino al 5 novembre l’”Hong Kong International Wines and Spirits Fair”

Fino al 5 novembre l’”Hong Kong International Wines and Spirits Fair”

Milano, 4 nov. (askanews) – Si è aperta ieri e si chiuderà il 5 novembre, la 15esima edizione della “Hong Kong International Wines and Spirits Fair”, allestita in undici padiglioni dell’”Hong Kong Convention and Exhibition Centre”.

Organizzata dall’Hong Kong Trade Development Council (HKTDC), la fiera riunirà più di 500 espositori provenienti da 17 Paesi, tra cui Australia, Francia, Germania e Italia, Giappone e Cina, che presenteranno vini, birra e bevande spiritose, oltre che prodotti e servizi legati al vino. Alle sessioni di degustazione e ai seminari tematici, durante la tre giorni si affiancheranno diversi incontri e conferenze. I primi due giorni saranno riservati ai professionisti del settore e ai buyer, mentre l’ultimo giorno sarà aperto anche al pubblico.

“Hong Kong è un connettore chiave per il mercato del vino e dei liquori in Asia: considerata la crescita del potere di consumo nella Cina continentale, molti commercianti di vino si stanno facendo strada in questo vasto mercato” ha affermato la vicediretttrice esecutiva dell’HKTDC, Sophia Chong, spiegato che “molte aziende vinicole internazionali hanno avviato operazioni a Hong Kong per cogliere opportunità commerciali nella Cina continentale e in tutto il mondo. Essendo una piattaforma commerciale globale per il vino pregiato – ha concluso – questa fiera offre enormi opportunità alle aziende vinicole locali, continentali e internazionali”. L’HKTDC sottolinea che “dato il suo status di porto duty-free, i commercianti di vino e gli investitori considerano Hong Kong come il centro di distribuzione più conveniente e conveniente per immagazzinare vini da investimento per la consegna ai mercati su richiesta. La Cina continentale e Macao, che lo scorso anno hanno rappresentato circa il 69% delle esportazioni di vino, sono state le principali destinazioni. In termini di valore, lo scorso anno le esportazioni di vino di Hong Kong sono aumentate del 45,1%”.

Vino, a Serrapetrona “Appassimenti aperti” celebra la Vernaccia Nera

Vino, a Serrapetrona “Appassimenti aperti” celebra la Vernaccia NeraMilano, 4 nov. (askanews) – Le domeniche 12 e 19 novembre torna a Serrapetrona (Macerata) “Appassimenti aperti”, la manifestazione che ogni anno celebra il vitigno autoctono Vernaccia Nera nelle sue due espressioni: la Vernaccia di Serrapetrona Docg e il Serrapetrona Doc.

Giunta alla sua 16esima edizione, l’evento offre la possibilità di visitare le Cantine e i luoghi dove le uve vengono riposte dopo la vendemmia ad appassire, disposte in cassette o appese al soffitto. I produttori saranno presenti con i loro stand nella piazzetta del paese dove, tra musica, mercatini e prelibatezze gastronomiche a chilometro zero, si continuerà a degustare i due volti della Vernaccia Nera. I Disciplinari di produzione di questi due vini prevedono che non solo il vitigno autoctono e la localizzazione dei vigneti debbano rientrare nella zona di Serrapetrona, ma che anche il processo di vinificazione e d’imbottigliamento avvengano in loco. Il metodo di vinificazione della Vernaccia di Serrapetrona Docg è molto particolare, ed è forse l’unico vino al mondo che prevede tre fermentazioni e rifermentazioni successive: una parte delle uve viene vinificato al momento della vendemmia, il restante, almeno il 40% del totale, tutto a base di Vernaccia Nera, viene messo ad appassire.

“Appassimenti aperti” è organizzato dall’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) e si realizza ogni anno anche grazie all’impegno del Comune di Serrapetrona e dei produttori. Protagonisti dell’edizione 2023 saranno Alberto Quacquarini, Colleluce, Fontezoppa, Podere sul Lago, Serboni e Terre di Serrapetrona.

Italgrob: Food & Beverage mercato di oltre 200 miliardi di euro

Italgrob: Food & Beverage mercato di oltre 200 miliardi di euro

Roma, 3 nov. (askanews) – La crisi che coinvolge le catene distributive e i mercati di sbocco delle produzioni Food & Beverage e le prospettive per il 2024, sono i temi al centro del dibattito agli Stati Generali del mercato Food & Beverage organizzati dalla Federazione Italgrob a Roma. Per la prima volta sono stati coinvolti tutti i principali player del mercato, dai produttori (Centromarca) ai ristoratori (Fipe) e i due principali canali di sbocco delle produzioni Food & Beverage, ovvero il canale dei consumi domestici, rappresentato da Federdistribuzione, e il canale Ho.re.ca. rappresentato dalla Federazione Italgrob, con l’obiettivo di affrontare, nella loro complessità e in maniera sinergica e collaborativa, le problematiche urgenti del mercato a partire dall’aumento dell’inflazione.

Fra consumi domestici e consumi extradomestici, il valore del mercato del Food & Beverage è di oltre 200 miliardi di euro. Si tratta di un asset fondamentale per l’economia del Paese che partendo dalle produzioni agricole, passando per le industrie di trasformazione, distribuzione, punti vendita e punti di consumo occupa circa 2 milioni di persone. Secondo lo studio realizzato dalla società di ricerche e analisi di mercato Circana, presentata dal Dott. Marco Colombo, che ha analizzato i dati e trend in atto, sia nel canale retail sia nel canale Ho.re.ca., dopo aver recuperato le gravi perdite accusate nel periodo pandemico, il comparto della distribuzione alimentare e bevande è tornato ai livelli di volume del 2019. Tuttavia, sotto la pressione delle dinamiche inflattive degli ultimi dodici mesi, che hanno generato un aumento dei prezzi di oltre il 7%, la tendenza positiva che ancora si leggeva ad inizio anno si sta progressivamente esaurendo proiettando una chiusura d’anno in parità con il 2022. Le prospettive per l’anno a venire sui consumi fuori casa rimangono poco ottimistiche. In misura più rilevante, la distribuzione moderna, toccata da una crescita dei prezzi media dell’11,2% nell’anno, ha subito una riduzione degli acquisti di oltre il 2%. Nello specifico, per quanto i fattori climatici siano stati favorevoli ai consumi di settore, la distribuzione di bevande all’ingrosso ha visto nei primi nove mesi dell’anno un effetto inflazione pari al 6,9% e vendite verso i canali di sbocco ancora poco sopra la parità in confronto ad incrementi prezzo del 10,5% nella Grande Distribuzione con un rispettivo -4% di sell-out.

All’evento hanno preso parte, tra gli altri: Dino Di Marino, Direttore Generale di Italgrob. Fra i presenti, le più importanti aziende di produzione e distribuzione del comparto Horeca e i massimi dirigenti delle associazioni di categoria: Vittorio Cino Direttore Generale Centromarca, Giorgio Santambrogio Vicepresidente Federdistribuzione; Luciano Sbraga Direttore Centro studi Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe), Francesco Maietta responsabile dell’area Politiche sociali del Censis. Un messaggio di vicinanza agli imprenditori del comparto è stato inviato da Alberto Luigi Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, il quale ha aggiunto che il settore della distribuzione Ho.re.ca. è nodale per la crescita economica del nostro Paese.   “Obiettivo degli Stati Generali – ha dichiarato il presidente di Italgrob, Antonio Portaccio – è quello di ricercare e attuare quelle modalità di collaborazione per affrontare sfide sempre più complesse. Partendo dagli Stati Generali, contiamo di avviare una fattiva collaborazione fra i diversi canali distributivi con l’obiettivo di evitare inutili e dannose competizioni e implementare una cooperazione sinergica, visto anche il processo di ibridazione che da anni è in atto. Di fronte ad uno scenario caratterizzato dall’aumento dell’inflazione che ha eroso fortemente il potere di acquisto delle famiglie rallentandone i consumi, bisogna creare le condizioni di benessere diffuso favorendo la ripartenza della domanda interna e gli investimenti. In questa fase più che mai, è fondamentale alzare lo sguardo fuori dal proprio perimetro e fare sistema, attraverso un confronto costruttivo, per individuare le soluzioni e superare le difficoltà”.

Per Sergio Marchi, Capo della Segreteria Tecnica di Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, intervenuto su delega del Ministro: “Occorre ragionare secondo un’ottica di filiera, come sistema Italia. Proveniamo da un periodo non facile con il caro prezzi che condiziona in maniera significativa il mercato. Per invertire la tendenza bisogna incentivare il sistema delle filiere con investimenti importanti, al fine di dare risposte al settore agroalimentare nel suo complesso. In tale contesto è stato fondamentale lo stanziamento di risorse da parte del Governo volto a sostenere il potere d’acquisto e quindi i consumi. In questa prospettiva contiamo di ottenere ulteriori finanziamenti e di poter dare altre risposte al settore agroalimentare”. Secondo Raffaele Langella, Direttore Generale di Confindustria: “Il quadro economico per il 2024 appare particolarmente complesso. Alcuni settori come il turismo, tuttavia, presentano margini di crescita e questo lascia ben sperare. Il sistema di Confindustria, pertanto, intende mettere a disposizione ulteriori strumenti che possono rivelarsi molto utili per esplorare nuove possibilità di business e prospettive di mercato”.