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Santanchè: numeri Vinitaly dimostrano importanza fiere per turismo

Santanchè: numeri Vinitaly dimostrano importanza fiere per turismo




Santanchè: numeri Vinitaly dimostrano importanza fiere per turismo – askanews.it




















Milano, 5 apr. (askanews) – “Gli importanti numeri registrati dalla fiera del Vinitaly testimoniano quanto le fiere siano un traino importante per il turismo e per raccontare le eccellenze italiane nel mondo. Una preziosa vetrina per promuovere la Nazione, oltre ad esser uno strumento strategico per destagionalizzare i flussi turistici”. Lo ha affermato la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, commentando gli ottimi numeri della 55esima edizione di Vinitaly che si è conclusa oggi, 5 aprile, a Veronafiere.

Chiude Vinitaly 2023: estero un buyer su 3. Usa (+45%) e Asia (+116%)

Chiude Vinitaly 2023: estero un buyer su 3. Usa (+45%) e Asia (+116%)




Chiude Vinitaly 2023: estero un buyer su 3. Usa (+45%) e Asia (+116%) – askanews.it




















Verona, 5 apr. (askanews) – Si è chiuso oggi pomeriggio a Veronafiere, Vinitaly. Il Salone internazionale del vino e dei distillati ha registrato 93mila presenze complessive, di cui 29.600 straniere. La crescita rispetto all’ultima edizione è stata quasi totalmente determinata dagli ingressi di buyer esteri (+20% circa) provenienti da 143 Paesi, che in questa edizione hanno rappresentato un terzo del totale degli operatori accreditati. Di questi, oltre mille top buyer selezionati e ospitati da Veronafiere e da Ice-Agenzia. Vinitaly and the City, il “fuorisalone” veronese da quest’anno ritornato totalmente nella sfera organizzativa della fiera di Verona, ha inoltre totalizzato oltre 45mila degustazioni (+50% sul 2022) da parte dei winelover che si sono ritrovait nel centro storico di Verona. Nel 2024 Vinitaly andrà in scena dal 14 al 17 aprile.

“Chiudiamo oggi un Vinitaly finalmente a pieno regime, che ha visto una partecipazione corale di operatori, stampa e istituzioni” ha affermato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, sottolineando che “siamo particolarmente soddisfatti per il riscontro che stiamo riscuotendo dalle aziende e dai territori, che rappresentano la vera forza di questa manifestazione. L’obiettivo – ha aggiunto – è quello di costruire con i partner istituzionali una piattaforma promozionale permanente e coordinata in grado di attrarre da un lato gli investimenti dell’incoming sull’Italia, dall’altro sul prodotto italiano all’estero con un radicamento di Veronafiere (dopo Brasile e Cina) negli Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Far East”. “Gli investimenti fatti in favore dell’incoming estero hanno dato un primo concreto risultato a un Vinitaly che vogliamo sempre più decisivo per il business degli espositori che per la manifestazione riservano risorse importanti” ha affermato l’ad di Veronafiere, Maurizio Danese, spiegando che è “un matching domanda-offerta che ha funzionato, come dimostrato anche dagli oltre 11mila appuntamenti pianificati tra espositori e buyer della piattaforma Vinitaly plus che si aggiungono a quelli fissati direttamente tra aziende e buyer. Il nuovo corso è iniziato ma non è certo terminato: Vinitaly – ha concluso Danese – sarà sempre vettore del made in Italy, sia qui che all’estero, se ragionerà in termini di sviluppo del settore e delle sue imprese, ed è questo che stiamo cercando di fare”

Nella top five delle provenienze, gli Stati Uniti staccano nettamente la Germania, seguita dal Regno Unito e dalla Cina tornata in quarta posizione, scavalcando il Canada. Ferma restando la crescita generale del mercato europeo, si segnala il grande ritorno degli operatori da tutti i mercati extra-Ue: l’Asia, più che raddoppiata (+116%), trainata dal rientro dei cinesi che superano le mille presenze, e il Giappone (+143%). Le Americhe segnano un +38% con exploit degli Usa (+45%) e del Brasile (+46%), oltre a un ulteriore consolidamento del Canada (+19%). Anche l’Australia in tripla cifra, a +130%. Si chiude la fiera a Verona ma si aprono le tappe di Vinitaly in Cina. Con il sostegno di Ice, il primo appuntamento sarà Chengdu (11 aprile). In primo piano la masterclass di apertura con l’unico master sommelier cinese Yang LV oltre a un business forum, organizzato dalla controllata Wine to Asia, con una delle più influenti piattaforme dedicate al vino in Cina, Wine Sommelier. Si vola poi a Shenzhen il 14 aprile, nel Padiglione Italiano della Fiera governativa di Hainan, per un tasting e la presentazione dell’Italia a “Wine to Asia” (11-13 maggio), insieme a Ice e a Fondazione Altagamma. A Shenzhen, manifestazione internazionale di Veronafiere, è attesa la presenza di oltre 450 espositori provenienti da venti Paesi.

Vinitaly, Lollobrigida: sistema Italia vero punto di forza

Vinitaly, Lollobrigida: sistema Italia vero punto di forza




Vinitaly, Lollobrigida: sistema Italia vero punto di forza – askanews.it




















Roma, 5 apr. (askanews) – “Vinitaly da record. Grazie all’impegno di migliaia di produttori agricoli e vinificatori italiani, che rappresentano le eccellenze del comparto e che hanno saputo fare di questa manifestazione, anche quest’anno, il più importante evento mondiale di settore. Sono orgoglioso che il Governo guidato da Giorgia Meloni sia stato fortemente presente, contribuendo al dibattito sui temi più rilevanti, per tutelare, incentivare e promuovere il vino e in generale il Sistema Italia. Dal collega Schillaci, impegnato a garantire il vino dallo stigma di prodotto dannoso per la salute, a Urso, che lavora nella valorizzazione del segmento Industriale, e Santanchè per il mondo del turismo, fino ai vicepremier Salvini per la logistica e le infrastrutture e Tajani per l’export e la promozione internazionale. È stato importante il coinvolgimento delle forze dell’ordine nella riuscita dell’evento ed è stato proprio il ministro Crosetto a presentarsi a Vinitaly, per la prima volta”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

“L’arte è stata tra i protagonisti con l’esposizione di due magnifiche opere di inestimabile valore, messe a disposizione dagli Uffizi e dal ministro Sangiuliano. Il presidente Meloni ha voluto personalmente garantire il supporto alle imprese, ai lavoratori, ma anche confermare la sua vicinanza ai giovani studenti degli Istituti agrari ed alberghieri, presenti in tanti per imparare come si realizza e promuove la qualità della nostra Nazione, ma anche come ci si può realizzare lavorando ed avendo soddisfazione professionale ed economica in questo comparto, spesso superiore a qualsiasi altra attività. Nell’ambito di questa iniziativa – ha aggiunto – è stata presentata ufficialmente con il Presidente del Consiglio, tanti chef e tanti operatori del settore, la campagna per il riconoscimento della ‘Cucina Italiana’ come Patrimonio immateriale dell’UNESCO, che permetterà nei prossimi due anni di raccontare al meglio una delle eccellenze tricolore, sia a quelli che la conoscono sia per farla scoprire a quelli che ancora non hanno avuto questa fortuna”. “La presenza di migliaia di buyers stranieri e di molti rappresentanti di governi esteri ha garantito un grande interesse sul piano internazionale per un evento senza uguali. Una manifestazione che può aprire la strada anche a nuovi mercati con il coinvolgimento degli imprenditori italiani. Continueremo a lavorare per valorizzare in Italia e nel mondo, attraverso la promozione, finalizzata a presentare il Sistema Italia. È questo il vero punto di forza, all’interno del quale tutte le filiere possono trovare spazio di crescita. Seppure l’edizione di quest’anno ha segnato tanti record, lavoreremo fin da subito perché quella del prossimo anno la superi ampiamente”, ha consluso il ministro Lollobrigida.

Consorzio Vini Valpolicella: a Vinitaly incremento di operatori e buyer

Consorzio Vini Valpolicella: a Vinitaly incremento di operatori e buyer




Consorzio Vini Valpolicella: a Vinitaly incremento di operatori e buyer – askanews.it



















Milano, 5 apr. (askanews) – E’ un bilancio positivo quello che il Consorzio Vini Valpolicella fa della 55esima edizione di Vinitaly, manifestazione che si chiude oggi a Veronafiere.

“La nostra collettiva di 18 aziende ha registrato un significativo incremento di operatori e buyer esteri soprattutto dal Nord Europa, Stati Uniti e Oriente” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Christian Marchesini, sottolineando che “le aziende sono soddisfatte, visto anche il numero di operatori di settore che hanno visitato la collettiva della Valpolicella”. “Le visite istituzionali, a partire da quella del premier Giorgia Meloni, hanno ribadito la centralità del ruolo del Consorzio come collante del tessuto produttivo”.

Mercato vino in Usa, Tobiassen: Cantine parlino in modo diretto e empatico

Mercato vino in Usa, Tobiassen: Cantine parlino in modo diretto e empatico




Mercato vino in Usa, Tobiassen: Cantine parlino in modo diretto e empatico – askanews.it



















Milano, 5 apr. (askanews) – “Il vino italiano negli Usa non deve indugiare su dettagli del prodotto o delle denominazioni, ma parlare ai consumatori in modo più diretto, empatico: deve saper anticipare l’experience”. Lo ha detto a Vinitaly il presidente degli importatori Wine & beverage Usa (Nabi), Robert Tobiassen, protagonista del question time organizzato da Unione italiana vini (Uiv) in collaborazione con Veronafiere per approfondire gli ultimi trend di mercato nel primo mercato della domanda enologica made in Italy.

“È importante non solo utilizzare un linguaggio immediato, ma anche trovare i giusti canali di dialogo con il grande pubblico; penso al Super Bowl o alle partite di basket per i nuovi formati” ha proseguito Tobiassen, evidenziando che “nel presentarsi al pubblico americano il produttore italiano deve soprattutto saper identificare il valore aggiunto del suo prodotto in termini di piacere e gusto: qual è l’enhancement, l’arricchimento che il calice del suo vino dà all’esperienza”. Un approccio più sensuale che culturale, quindi, che va oltre la profilazione dei consumatori e lo sviluppo di un’awareness sull’offerta italiana. Quello del vino, ha spiegato poi Tobiassen ai produttori coinvolti nel dibattito, è un mercato diverso dagli altri prodotti, fortemente connotato culturalmente e legato per questo alla normativa statale piuttosto che federale. Si tratta di un sistema che rende quindi complicato anche il direct to customer per i prodotti stranieri, rendendo di fatto la filiera italiana dipendente dagli importatori.

Secondo l’Osservatorio del vino Uiv sono profondamente cambiate le abitudini al consumo delle tipologie di prodotti italiani: il segmento sparkling (34% l’incidenza sui consumi) ha infatti superato i vini rossi (28%) e ora tallona i bianchi fermi (36%) con una quota di mercato quadruplicata. Ancora nanoshare per i rosé (2%).

In aprile a Valdobbiadene arriva la Primavera del Prosecco Superiore

In aprile a Valdobbiadene arriva la Primavera del Prosecco Superiore




In aprile a Valdobbiadene arriva la Primavera del Prosecco Superiore – askanews.it




















Milano, 5 apr. (askanews) – La 67esima “Mostra del Valdobbiadene DOCG” torna dal 6 al 24 aprile a Col San Martino (Treviso). Nata dall’iniziativa di alcuni amici che attendevano le persone all’uscita della chiesa offrendo un bicchiere di vino, è una delle più longeve rassegne legate alla Primavera del Prosecco, che ogni anno ripropone circa un centinaio di etichette dei produttori di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG.

Tanti gli appuntamenti in programma alla festa: dall’inaugurazione del 6 aprile alle tante serate a tema, tra cui l’appuntamento speciale del 12 aprile con la Paella alla Valenciana. Non mancheranno inoltre eventi dedicati alla scoperta del territorio come passeggiate a cavallo, enotour sul territorio e il mercatino “Sulla strada di San Martino” lunedì dell’Angelo. Dall’8 al 23 aprile torna anche la 51esima edizione della” Mostra del Cartizze e Valdobbiadene DOCG “di San Pietro di Barbozza (Treviso). Protagonisti della Mostra saranno il Prosecco Superiore DOCG e lo spiedo della tradizione. In programma un lungo calendario di attività, tra le quali cene a tema, come quella che si terrà il 14 aprile dal titolo “Alla scoperta delle Langhe”, con i produttori di Serralunga d’Alba (Cuneo). Ma saranno tante anche le opportunità di prendere parte a passeggiate, degustazioni e visite alla sede della Confraternita di Valdobbiadene.

Numerosi anche gli eventi collaterali che, per tutta la durata della rassegna, offriranno interessanti spunti per scoprire le Colline Patrimonio dell’Umanità Unesco, come la Slow Bike Primavera del Prosecco Superiore, iniziativa promossa da Primavera del Prosecco Superiore e la Rete d’Imprese Visit. Prosecco Hills, che offre l’opportunità di ammirare il territorio in sella ad una E-BIKE o MTB! Cinque le pedalate enogastronomiche in programma tra Mostre del Vino della Primavera del Prosecco, alla scoperta di vigneti e cantine, con degustazione di prodotti tipici e vini di questa splendida terra. Il primo appuntamento si terrà lunedì 10 aprile 2023 (Pasquetta) con punto di partenza ed arrivo alla Cantina Casa Vecchia di Valdobbiadene.

Vino, iter completato: Canelli, culla del Moscato d’Asti, sarà Docg

Vino, iter completato: Canelli, culla del Moscato d’Asti, sarà Docg




Vino, iter completato: Canelli, culla del Moscato d’Asti, sarà Docg – askanews.it




















Milano, 5 apr. (askanews) – Canelli, culla del Moscato d’Asti, sarà Docg. Si è infatti completato l’iter di riconoscimento del disciplinare di produzione dello storico vino e dal prossimo 6 aprile il suo nome sarà “Canelli Docg”. Le uve da vigneti composti esclusivamente dal vitigno Moscato bianco che potranno accedere alla nuova Denominazione di origine controllata e garantita, saranno quelle provenienti da 17 comuni attorno alla sottozona Canelli, punto di passaggio tra Langhe e Monferrato. L’annuncio è stato dato al Vinitaly dal Consorzio Asti Docg.

La media rivendicata negli ultimi anni è di circa 100 ettari, per una produzione di quasi un milione di bottiglie, ma l’area offre un potenziale molto più alto. Nel 1865, con Carlo Gancia, a Canelli è nato lo spumante metodo classico, antesignano dell’Asti spumante legato al 100% con le uve di Moscato. Da lì ha avuto origine la filiera della spumantizzazione, che grazie alle tecnologie di elaborazione del vino si esprime oggi nelle tipologie Asti spumante e Moscato d’Asti. In particolare, la elaborazione di un vino aromatico, dolce, con una leggera sovrapressione e una bassa gradazione saranno i tratti distintivi anche del Canelli Docg nella tipologia Riserva, che sarà immessa sul mercato non prima di 30 mesi di invecchiamento e affinamento. La coltivazione della vite, e del Moscato è la coltura predominante nell’area di Canelli fin dal 1.300. Poi lo sviluppo, soprattutto nei primi anni del ‘900 con Federico Martinotti che perfezionò il procedimento di preparazione del vino destinato alla fermentazione. Il Consorzio dell’Asti Docg è tra le realtà consortili più antiche d’Italia. Il vitigno Moscato Bianco che dà vita alla Docg piemontese, nelle tipologie Asti Spumante e Moscato d’Asti, è coltivato in 51 comuni della provincia di Alessandria, Asti e Cuneo per un’estensione di circa 10mila ettari rientranti nel paesaggio vitivinicolo Patrimonio mondiale dell’umanità, il primo in Italia, riconosciuto dall’Unesco nel 2014 (“Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato”). Lo scorso anno l’imbottigliamento ha superato la quota di 100 milioni di pezzi, per il 90% esportati.

Vinitaly salpa con l’Amerigo Vespucci per promuovere nostro vino nel mondo

Vinitaly salpa con l’Amerigo Vespucci per promuovere nostro vino nel mondo




Vinitaly salpa con l’Amerigo Vespucci per promuovere nostro vino nel mondo – askanews.it




















Milano, 5 apr. (askanews) – Uno è il veliero italiano conosciuto da tutte le marine militari come “la nave più bella al mondo”, l’altra la manifestazione internazionale di riferimento per il vino tricolore. L’Amerigo Vespucci e Vinitaly da luglio salperanno insieme per promuovere le eccellenze del made in Italy, con un tour mondiale che farà scalo nelle principali città di tutti i continenti. A dare l’annuncio è stato il ministro della Difesa Guido Crosetto, in visita alla 55esima edizione di Vinitaly, in programma fino ad oggi pomeriggio alla Fiera di Verona.

“Le imprese ci hanno chiesto di aiutare a portare all’estero l’immagine italiana e ora il governo lo farà anche attraverso il ministero della Difesa” ha spiegato il ministro, aggiungendo che “dal 1 luglio, per due anni, l’Amerigo Vespucci sarà impegnata in una campagna addestrativa che farà il giro del mondo, con tappe in ogni continente dove presenteremo anche il meglio del made in Italy: in questo progetto, Veronafiere con Vinitaly, ci accompagnerà sulla più famosa nave scuola della Marina militare italiana, contribuendo a promuovere le eccellenze della Nazione fuori dai nostri confini”. “Per Vinitaly è un grande onore salire a bordo della Vespucci e contribuire con il nostro brand fieristico a valorizzare ed esaltare il vino, vero e proprio prodotto-bandiera dell’Italia” ha commentato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, sottolineando che “questa nuova iniziativa rafforza il nostro piano di sviluppo di una piattaforma promozionale permanente e coordinata con tutti i partner istituzionali, in grado di attrarre, da un lato, gli investimenti dei mercati sul prodotto italiano e, dall’altro, di potenziare l’incoming verso il Paese e i suoi territori”.

Vinitaly, indagine: oltre 12,1 mln di donne bevono vino

Vinitaly, indagine: oltre 12,1 mln di donne bevono vino




Vinitaly, indagine: oltre 12,1 mln di donne bevono vino – askanews.it



















Verona, 4 apr. (askanews) – È in atto una lenta ma continua evoluzione nel rapporto di genere con il vino, con un numero crescente di donne che nel tempo sta scoprendo il valore intrinseco e sociale del prodotto. È quanto emerge dall’Osservatorio sul mondo agricolo Enpaia-Censis, in merito al consumo di vino al femminile, presentato in occasione del Vinitaly a Verona. Oltre 12,1 milioni di donne bevono vino: è il 46,7% delle donne italiane con un incremento percentuale nel periodo 2014-2021 del 15,5% a fronte del 2,9% degli uomini. In particolare, in termini di quote di mercato per genere, le donne sono passate dal 38,7% del totale dei consumatori di vino nel 2014 al 41,5% nel 2021, espandendo la propria rilevanza rispetto a quella degli uomini che invece è scesa dal 61,3% al 58,5%. Per quanto riguarda le classi di età, a bere vino sono il 46,1% delle donne con età compresa tra 18 e 34 anni, il 49,1% tra i 35 e 54 anni, il 47,8% tra i 55 e 64 anni e il 43,8% tra le donne con almeno 65 anni. Con riferimento alla professione, dai dati emerge che la quota di donne che beve vino riguarda il 63% delle dirigenti, il 58,9% delle impiegate e dei quadri intermedi, rispetto al 47,9% di chi svolge funzioni più esecutive e al 37,6% delle casalinghe. Il 50,1% delle donne pratica un consumo ad alta responsabilità, poiché limita le quantità e sceglie cosa bere in base alla qualità dei prodotti. Il 90,3% delle donne, inoltre, è convinto che sia possibile educare le persone al consumo moderato, maturo e responsabile di vino e alcolici in genere.

Per quanto riguarda le preferenze delle donne in termini di tipologie di vino, dall’Osservatorio Enpaia-Censis emerge che il 40,6% delle donne preferisce i vini frizzanti, il 40,1% i rossi fermi, il 30,2% i bianchi fermi, il 29,3% gli spumanti, il 19,2% i rosati, il 12,9% i passiti e liquorosi e l’11,3% gli champagne. Gli uomini, molto più delle donne, concentrano invece le proprie preferenze sui rossi fermi (56,1%) e sui bianchi fermi (34,3%). Per Giorgio Piazza, Presidente Fondazione Enpaia e Roberto Diacetti, Direttore Generale Fondazione Enpaia: “Lo studio che abbiamo voluto presentare in occasione del Vinitaly fotografa un fenomeno che sta assumendo sempre più i connotati di un consumo importante da parte delle donne. Non si tratta di un consumo massivo ma intelligente e informato che tiene conto delle tipologie e dell’origine dei prodotti, nonché della loro tradizione e della loro importanza nei vari settori che questo nostro meraviglioso Paese esprime. Va segnalato il fatto che nel mondo del vino l’imprenditoria vitivinicola è donna non solo sotto il profilo del consumo ma anche della produzione, dell’attenzione e della ricerca della qualità, della tradizione e della valorizzazione del prodotto”. Francesco Maietta, Responsabile Area Consumer, Mercati privati, Istituzioni Censis: “Le donne sono sempre più protagoniste del mercato del vino in Italia: aumenta infatti il numero di consumatrici, in particolare tra le donne giovani. In netta maggioranza nella fruizione del vino le donne sono portatrici di una cultura evoluta, matura, nemica degli eccessi e attenta alla qualità. Nei prossimi anni rispondere alle esigenze del consumo femminile di vino sarà sul mercato italiano una delle sfide maggiori per la filiera”.

A Vinitaly presentata la più importante indagine su enoturismo in Italia

A Vinitaly presentata la più importante indagine su enoturismo in Italia




A Vinitaly presentata la più importante indagine su enoturismo in Italia – askanews.it



















Milano, 4 apr. (askanews) – Trent’anni dopo la nascita a Verona del Movimento Turismo del Vino, il 3 aprile è stata presentata a Vinitaly, alla presenza della ministra del Turismo Daniela Santanchè, il 19esimo Osservatorio sul turismo del vino di Nomisma Wine Monitor, la più grande indagine mai realizzata sul turismo del vino in Italia: 265 cantine e 145 Comuni di distretti enologici che fotografano un turismo che accelera, con l’aumento nel numero e nelle tipologie delle esperienze offerte. A celebrare l’anniversario della nascita della prima associazione sull’enoturismo sono intervenute Città del Vino, Donne del Vino, La Puglia in Più, mostrando insieme con il Movimento gli spettacolari dati di crescita di questo comparto.

“Le eccellenze italiane, come il vino, sono un forte traino per il turismo: un settore che può dare grandi possibilità occupazionali ai nostri giovani” ha affermato Santanchè, aggiungendo che “anche per questo dobbiamo investire nella loro formazione e per questo in legge di bilancio abbiamo istituito un fondo di 21 milioni di euro”. “Lavorare nel comparto turistico richiede sacrificio e questo va ricompensato: per questo stiamo pensando con il ministro Calderone come sostenere le aziende” ha proseguito la ministra, ricordando che “l’enoturismo cresce perché è legato a un’esperienza, vuol dire poter camminare nei vigneti: per vedere la vendemmia arriveranno 10 milioni di visitatori”. “Ma c’è ancora tanto da fare – ha sottolineato – a partire da una cartellonistica appropriata, poi potenziare il digitale e destagionalizzare il turismo per stabilizzare anche i lavoratori. La promozione – ha concluso – è ancora troppo frammentata, deve essere organizzata: dobbiamo avere la capacità di fare rete”. “L’introduzione nel 2017 di una normativa agile ma puntuale – ha spiegato il docente ed esperto di Enoturismo, Dario Stefàno – ha messo le ali agli investimenti nelle cantine turistiche italiane che, negli ultimi 10 anni, hanno raddoppiato e in certi casi triplicato l’offerta di esperienze prevedendo intrattenimento, pasti, pernottamenti, serate a tema, esperienze legate al vino, allo sport e alla cultura”.

Donatella Cinelli Colombini, che 30 anni fa creò Cantine aperte e il Movimento Turismo del Vino, si è unita alla presidente delle Donne del Vino, Daniela Mastroberardino, per evidenziare il ruolo femminile. Infatti, benché le cantine turistiche italiane siano dirette soprattutto da uomini (55%), il management della wine hospitality è soprattutto femminile (73%). La wine hospitality delle Donne del Vino si differenzia per una maggiore diversificazione dell’offerta: non solo vino, ma anche attività legate al benessere, alla ristorazione (28%) e ai corsi di cucina (40%), alla ricettività (36%), allo sport (piscine 15%) e all’organizzazione di visite a luoghi limitrofi o di collegamento a eventi culturali (50%). “Una proposta di turismo pensata come un’esperienza culturale attiva e coinvolgente” spiegano Cinelli Colombini e Mastroberardino, sottolineando che “ora dobbiamo puntare a formare addetti sempre più competenti e preparati all’accoglienza: un visitatore soddisfatto diventa un autorevole ‘brand ambassador’ di territorio e prodotto”. La tipologia di cantina turistica più diffusa in Italia è quella piccola e familiare (39%) che appare particolarmente presente in Campania, Puglia e Umbria. Seguono le cantine con rilevanza storica o architettonica (14%) che hanno le percentuali più alte in Veneto e in Piemonte. Le imprese con marchio famoso o storico sono il 12% del totale e sono particolarmente diffuse in Veneto e Sicilia. Piemonte, Toscana, Friuli e Sicilia si caratterizzano per imprese del vino con particolari bellezze paesaggistiche e naturalistiche (11%) mentre in Puglia e in Umbria è più alta la quota di cantine ben organizzate per l”incoming’.

L’indagine evidenzia poi due elementi critici: il 44% delle cantine sono lontane dai circuiti turistici o enoturistici, problema particolarmente evidente in Friuli Venezia Giulia, Umbria e Campania. Inoltre, la metà delle cantine chiude al pubblico nel fine settimana e nei giorni festivi. Chiusura che riguarda anche molti uffici turistici, costituendo un serio problema rispetto ai flussi dei visitatori che sono invece concentrati nei giorni di festa. Per i 145 sindaci intervistati, essere Città del Vino significa promuovere e valorizzare il vino e la sua cultura (per il 76%); essere all’interno di una rete, di un progetto condiviso per poter creare strategie di marketing turistico (65%), e avere una capacità di raccontare e di creare occasioni di promozione del territorio, dei suoi prodotti e delle sue aziende (48%).