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Spirits, il 10 e 11 settembre a Milano torna “theGINday”

Spirits, il 10 e 11 settembre a Milano torna “theGINday”Milano, 25 lug. (askanews) – Domenica 10 e lunedì 11 settembre torna al SuperStudio Più di via Tortona 27 a Milano “theGINday”, l’evento italiano dedicato al mondo del Gin giunto alla sua undicesima edizione. A guidare la squadra organizzativa di questa due giorni (il primo evento italiano B2B sul Gin) c’è sempre Luca Pirola, ideatore del format e fondatore di Bartender.it.

Appuntamento annuale che permette a storici e nuovi produttori di far conoscere il proprio distillato e le botaniche che lo rendono così speciale, decantandone le caratteristiche prima di procedere con la degustazione, “theGINday” ospita anche tutto ciò che gira intono al mondo cocktail, da chi produce ghiaccio a chi propone fiori e frutta essiccati, dagli importatori ai distributori. Se negli stand sarà possibile degustare il gin solo in purezza, nei tre bar tematici, Gin Tonic Bar, Martini Bar e Negroni Bar, verranno invece serviti i drink più iconici, con ricette e tecniche svelate da barman professionisti, utilizzando i vari brand presenti nella manifestazione. Per la prima volta, quest’anno “theGINday” istituisce i “Gin awards”. Una giuria di 50 esperti tra professionisti del settore beverage (bartender, sommelier, produttori, degustatori e giornalisti qualificati) assaggiando vari gin italiani ed esteri alla cieca, decreteranno i vincitori tra quattro categorie: “Best Italian Gin”, “Best International Gin”, “Best Idea/Concept” (dedicata al servizio del gin) e “Best Packaging”.

Inoltre, verranno lanciati due sondaggi che coinvolgeranno il pubblico presente: la domenica i visitatori appassionati saranno chiamati a decretare il Gin più amato conferendo il “Premio lovers”. Lunedì, invece, saranno i professionisti a votare i cinque gin che non possono mancare in bottiglieria con il premio “Best Bartender Selection” ma anche il miglior gin da Gin Tonic. “Best G&T Gin”, il miglior gin da Martini Cocktail “Best Martini Cocktail Gin” e il miglior gin da Negroni, “Best Negroni Gin”. La premiazione avverrà al termine dei due giorni. Nella “Bottega Liquori&Spiriti” sarà possibile acquistare le etichette (e non solo) dei produttori partecipanti, dando così un’opportunità anche a quelle aziende che ad oggi hanno una reta di distribuzione meno ampia e quindi al grande pubblico di portarsi a casa le novità del momento. A rendere i due giorni un’occasione di intrattenimento e convivialità, ci saranno delle zone allestite per il “Brunch & merenda” con live jazz, l’”Aperitvo” con djset, oltre a degli spazi dedicati a corsi e masterclass per “gin lovers”.

Infine, anche quest’anno non mancherà la “theGINweek”, il “Fuori Salone” dedicato al Gin che alla sua quarta edizione (dal 7 all’11 settembre) coinvolgerà diversi locali della “movida” milanese anticipando e accompagnando l’evento.

Vino, Marchesi Frescobaldi acquisisce Domaine Roy et fils in Oregon

Vino, Marchesi Frescobaldi acquisisce Domaine Roy et fils in OregonMilano, 25 lug. (askanews) – La storica Cantina toscana Marchesi Frescobaldi ha annunciato di aver firmato un accordo definitivo per l’acquisizione di Domaine Roy & fils, che si trova nel cuore della Willamette Valley in Oregon, Stati Uniti. Lo ha annunciato la stessa Cantina italiana, spiegando che la transazione sarà ufficialmente chiusa entro il mese di luglio.

“A questo punto della nostra espansione abbiamo colto l’opportunità di acquisire la stupenda tenuta Domaine Roy & fils nell’Oregon, una delle migliori regioni al mondo per la coltivazione del Pinot Nero: diventare parte di questa comunità è un sogno che diventa realtà” ha dichiarato Lamberto Frescobaldi, presidente di Marchesi Frescobaldi, aggiungendo “vorrei ringraziare a nome della famiglia Frescobaldi Marc-Andre’ Roy per averci offerto questa opportunità in Oregon per fare quello che sappiamo fare meglio: coltivare bellissimi vigneti, produrre vini e offrire ai nostri clienti prodotti iconici”. Domaine Roy & fils è stata fondata nel 2012 da Marc-Andre’ Roy con l’enologo Jared Etzel, che hanno continuato il lavoro dei loro padri che diedero vita alla Cantina Beaux Freres nel 1991. Marc-Andre Roy resterà in Domaine Roy & fils come membro del Consiglio di amministrazione e come azionista di minoranza. La Tenuta si sviluppa oggi su circa 40 acri (circa 16 ettari), 35 dei quali coltivati a Pinot Noir e i restanti 5 a Chardonnay che forniscono l’uva necessaria per l’intera produzione. Le aree vitate sono due e sono coltivati a biologico e non necessitano di irrigazione di soccorso: il vigneto “Iron Filbert” localizzato a 45 minuti a Sud-Ovest di Portland, vicino alla piccola cittadina di Dundee nella denominazione Dundee Hills AVA, e “Quartz Acorn” a 25 minuti a Est della Cantina, nella denominazione Yamhill-Carlton AVA, vicino alla cantina Louis Jadot’s Resonance e alla cantina Gran Moraine della famiglia Jackson. La Tenuta Domaine Roy & fils si sviluppa su due piani ed è stata completata nel 2015 dalla Waterleaf Architecture. La Cantina sfrutta il raffreddamento del terreno e la naturale circolazione dell’aria.

“Siamo onorati ed entusiasti di accogliere la famiglia Frescobaldi come nuovi proprietari della Domaine Roy & fils” ha affermato il co-fondatore e presidente di Domaine Roy & fils, Marc-André Roy, sottolineando che “la loro storia nel mondo del vino e il loro impegno all’eccellenza sono perfettamente allineati alla nostra visione e ai nostri valori: questa partnership manterrà ed eleverà ancora di più il prestigio di Domaine Roy & fils”.

Spirits, da Masaf regolamento per costituzione Consorzi tutela IG

Spirits, da Masaf regolamento per costituzione Consorzi tutela IGMilano, 23 lug. (askanews) – Il Masaf ha adottato il regolamento per la costituzione dei Consorzi di tutela delle bevande spiritose. Il provvedimento, relativo alle indicazioni geografiche, individua sulla base di un disciplinare ad hoc le modalità di costituzione dei Consorzi, chiamati a fornire assistenza tecnica e a garantire collaborazione per la tutela della IG da abusi, atti di concorrenza sleale, contraffazioni. Il ministero precisa poi che il Consorzio, che opera nell’interesse e nei confronti di tutti i soggetti inseriti nel sistema di controllo delle indicazioni, può agire in tutte le sedi giudiziarie e amministrative per la salvaguardia della IG e per la tutela degli interessi e dei diritti degli operatori.

“È dal 2016 che il settore aspettava questo provvedimento” ha spiegato il ministro Francesco Lollobrigida, sottolineando che con questo regolamento, dopo sette anni, gli operatori del comparto potranno procedere con la costituzione di Consorzi ad hoc per valorizzare questi prodotti di eccellenza e tutelare le IG”. Al ministro sono arrivati i ringraziamenti di Assodistil e Consorzio nazionale Grappa “per aver dato seguito all’impegno, preso in occasione di Vinitaly, di provvedere quanto prima alla firma del decreto, la cui importanza è fondamentale per la promozione e la tutela della grappa e dei distillati nel mondo”. “I distillatori di grappa sono felici per questo risultato che darà maggiore slancio al distillato di bandiera che merita la giusta visibilità sui mercati internazionali” ha dichiarato il presidente del Consorzio nazionale Grappa, Sebastiano Giovanni Caffo, aggiungendo che “il Consorzio è già pronto a raccogliere la sfida, rappresentando la maggior parte della produzione”.

“Questo non è un traguardo ma un importante punto di partenza indispensabile per costruire un nuovo percorso di successo” ha affermato il direttore di Assodistil, Sandro Cobror, spiegando che “fin dal 2016 la nostra associazione si è fatta portatrice dell’esigenza di dare ai Consorzi delle bevande spiritose le stesse funzioni assegnate ai Consorzi di Tutela dei vini e del settore agroalimentare”. “Siamo lieti – ha chiosato il presidente del Comitato Acquaviti di Assodistil, Casare Mazzetti – che l’attuale governo abbia dato attuazione a questo importante passo, e attendiamo di leggere il provvedimento per poter esprimere un giudizio più dettagliato”.

Vino, Andreola acquisisce 9 ettari vitati nelle Dolomiti Bellunesi

Vino, Andreola acquisisce 9 ettari vitati nelle Dolomiti BellunesiMilano, 21 lug. (askanews) – La Cantina Andreola di Farra di Soligo (Treviso) ha annunciato di aver acquisito un terreno vitato di nove ettari nel cuore delle Dolomiti Bellunesi dove produrrà un Traminer Aromatico e un Riesling Renano che verranno proposti al mercato con il nuovo marchio, “Stefano Pola, Viticoltore di montagna”.

“Dal 1984 ci prefiggiamo l’ambizioso obiettivo di esprimere, attraverso le nostre bollicine, la vera essenza del nostro territorio. La viticoltura eroica a Valdobbiadene è senza dubbio uno dei tratti più distintivi e identificativi della nostra produzione: fatica e verticalità sono concetti fortemente radicati all’interno della filosofia aziendale e da qui nasce il desiderio di spostarci ancora più in alto” ha spiegato Stefano Pola alla guida dell’azienda di 53 ettari che produce sette diverse espressioni del Valdobbiadene Docg, aggiungendo che “da pionieri dell’eroico, oggi la nuova sfida è quella della viticoltura di montagna”. La vigna si trova nella frazione di Carmegn del Comune di Sedico, un altopiano a circa 650 metri di altitudine, con esposizione Sud-Ovest. “Il suolo ha ottime caratteristiche: è di medio impasto, con presenza di detriti calcarei tipici delle zone montane, dove qualche fascia fa emergere sabbie cementate a costituire delle arenarie e zone in cui emergono delle marne, ossia vecchie argille” racconta l’enologo di Andreola, Mirco Balliana, evidenziando che si tratta di “un terreno con ottime capacità di drenaggio e aereazione, in grado di dar vita a vini dalla spiccata finezza olfattiva. Le uve di questo terreno, siamo certi ci daranno molte soddisfazioni”.

Vino, il 10 agosto torna “Calici di Stelle a Montepulciano”

Vino, il 10 agosto torna “Calici di Stelle a Montepulciano”Milano, 21 lug. (askanews) – Il 10 agosto torna “Calici di Stelle a Montepulciano”, ventiduesima edizione dell’evento organizzato dalla Strada del Vino Nobile di Montepulciano e dei Sapori della Valdichiana Senese in collaborazione con il Comune del borgo toscano. L’iniziativa è inserita nel cartellone nazionale di “Calici di Stelle 2023” promossa dal Movimento del Turismo del Vino Italia e dall’Associazione Nazionale Città del Vino.

Nella notte di San Lorenzo le formule per degustare il Rosso di Montepulciano Doc e il Vino Nobile di Montepulciano Docg saranno tre. Le degustazioni itineranti per apprezzare le cantine aderenti e presenti con i loro vini nei banchi di assaggio situati in piazza Grande, sul sagrato della Chiesa di Sant’Agostino e nelle otto contrade del Bravìo delle Botti. Poi le degustazioni guidate con i sommelier Fisar che si svolgeranno su doppio turno, alle 19 e alle 21.30, in tre dei luoghi più belli del borgo: il Loggiato della Canonica di San Biagio, la Terrazza di Vicolo del Leone e il Chiostro di Palazzo del Capitano. Qui sarà possibile degustare tre etichette di Vino Nobile di Montepulciano Docg in abbinamento a prodotti di eccellenza del territorio, alcuni dei quali fanno parte del progetto “Bio food box”. E infine le degustazioni a cena nelle Contrade del Bravìo delle Botti di Montepulciano, per sorseggiare Rosso di Montepulciano DOC o Nobile di Montepulciano DOCG in accompagnamento a piatti della tradizione locale. Anche in questa edizione, sarà presente in piazza Grande lo spazio dedicato ai cocktail d’autore con protagonisti il Rosso di Montepulciano DOC e i distillati dell’azienda Gabriello Santoni, nata nel 1960 a Chianciano Terme.

La serata prenderà il via a partire alle 18 quando il corteo del Gruppo Sbandieratori e Tamburini del Bravìo delle Botti di Montepulciano dalla Colonna del Marzocco giungerà fino in Piazza Grande dove è in programma una suggestiva esibizione. I “wine lovers” che arriveranno a Montepulciano nella sera di Calici di Stelle troveranno anche intrattenimento con spettacoli di magia, uno spazio dedicato all’artigianato locale, musica e dj set.

Vino, “Alta Langa Docg Anima di un Territorio” a Roma, Napoli e Verona

Vino, “Alta Langa Docg Anima di un Territorio” a Roma, Napoli e VeronaMilano, 21 lug. (askanews) – “Il tour di ‘Alta Langa Docg: Anima di un Territorio’ proseguirà in autunno con tre nuove tappe tra Roma, Napoli e Verona. È un format inedito che ha riscontrato grande apprezzamento: siamo tutti insieme attorno ad un’unica tavola per approfondire la conoscenza della nostra denominazione attraverso l’assaggio, guidato da un sommelier professionista, di cinque vini che rappresentano le diverse tipologie previste dal nostro disciplinare”. Lo ha annunciato la presidente del Consorzio Alta Langa, Mariacristina Castelletta, parlando del progetto che ha l’obiettivo di far conoscere ad un pubblico qualificato e attentamente selezionato di professionisti del settore Horeca i vini della denominazione in abbinamento ai sapori veri e autentici delle terre alte di Langa.

Il format è stato sperimentato con successo tra maggio e giugno scorsi a Torino (con Piermassimo Cirio della Trattoria Madonna della Neve di Cessole), Milano (con Gemma Boeri dell’Osteria da Gemma di Roddino), e Genova (con Vilma Forneris de La Vecchia Osteria di Castellino Tanaro) in diversi appuntamenti cui hanno partecipato più di 60 ospiti tra ristoratori, enotecari, sommelier e giornalisti specializzati. “In questi incontri scopriamo la sorprendente versatilità di abbinamento e la grande vocazione di vino gastronomico da gustare dagli starter fino alla fine del pasto” ha continuato Castelletta, sottolineando “sono orgogliosa e grata che ci sia un pubblico sempre più numeroso, interessato alle Alte Bollicine Piemontesi, così speciali e uniche”.

“Con ‘Alta Langa Docg: Anima di un Territorio’ il Consorzio promuove i vini Alta Langa e allo stesso tempo promuove il territorio di origine, adottando delle azioni ad ampio raggio che permettono di far conoscere l’autenticità e la bellezza dell’Alta Langa attraverso la chiave di lettura gastronomica” ha commentato il direttore del Consorzio Alta Langa, Paolo Rossino, concludendo “coinvolgere in questo viaggio le osterie storiche delle terre alte, essenza e presidio del territorio, è per noi un grande onore, e l’apprezzamento che gli ospiti dei primi tre appuntamenti hanno riservato alla proposta dimostra che è la strada giusta da seguire”.

In ottobre la terza Scuola universitaria maestri assaggiatori di vino

In ottobre la terza Scuola universitaria maestri assaggiatori di vinoMilano, 18 lug. (askanews) – Il Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari (Disafa) dell’Università degli Studi di Torino in collaborazione con l’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino (Onav) istituisce la terza “Scuola universitaria maestri assaggiatori di vino” (Sumav). La Scuola ha lo scopo di fornire “ad esperti assaggiatori, tecnici del settore enologico, enologi e sommelier, aggiornamenti e approfondimenti in tema di tecniche e metodologie di assaggio dei vini volte a definirne le caratteristiche derivanti dalla espressione varietale, dal territorio, dalle nuove condizioni climatiche e dalle tecniche di vinificazione, a valutarne il livello qualitativo ai fini della loro valorizzazione e promozione nazionale ed internazionale”.

Il corso professionale di assaggio si terrà all’Uni-Astiss Polo Universitario Asti Studi Superiori “Rita Levi Montalcini” dal 21 ottobre al 17 dicembre. “Onav propone un corso di assaggio di altissimo livello, con lezioni universitarie di approfondimento su temi viticoli ed enologici – spiega il presidente del Comitato scientifico, Vincenzo Gerbi – che formerà degli esperti competenti in grado di comprendere e comunicare in maniera precisa e scientifica i valori organolettici dei vini alla luce delle conoscenze maturate durante le lezioni”.

Vino, Cecchi ha 130 anni: dai vigneti in affitto ai 41 mln di fatturato

Vino, Cecchi ha 130 anni: dai vigneti in affitto ai 41 mln di fatturatoMilano, 18 lug. (askanews) – La Cantina toscana Cecchi festeggia 130 anni nel settore del vino: tutto ebbe inizio infatti nel 1893 con Luigi Cecchi, grande degustatore ed appassionato di vini. Oggi al timone dell’azienda e delle sue cinque Tenute c’è la quarta generazione, rappresentata da Andrea Cecchi, che guida una realtà che ha una produzione media di oltre 9 milioni di bottiglie, ed ha chiuso il 2022 con un fatturato complessivo di 41 milioni di euro, suddivisi a valore tra Italia (56%) ed estero (44%, con export in 65 Paesi).

“Parte significativa della nostra evoluzione sono certamente i vini di Tenuta: Villa Cerna, Villa Rosa, Val delle Rose e Tenuta Alzatura” ha spiegato Andrea Cecchi, aggiungendo che “l’acquisto di Villa Rosa in particolare ha rappresentato il nostro ritorno alle origini: dopo anni di dedizione, studio e progetti in altri territori, stimolati dalla eccellente opportunità della nascita del Chianti Classico Gran Selezione, siamo tornati a confrontarci con il nostro amato Sangiovese a Castellina in Chianti, la nostra casa”. La Cantina si trova oggi nel pieno del proprio percorso evolutivo, tra sperimentazioni sui cloni del Sangiovese, zonazione, conversione al biologico, ricerca in campo agronomico e tecnico “verso un approccio sempre più sostenibile e trasparente al vino”. Le Tenute Val delle Rose e Alzatura sono già certificate “100% organic”, mentre Villa Cerna e Villa Rosa, sono certificate dal marchio Agriqualità con un processo di conversione al biologico già in atto, e la recentissima certificazione Equalitas, che integra la sostenibilità ambientale economica a quella sociale.

Nei primi anni di attività, l’azienda basava la sua produzione sulla gestione di vigneti in affitto. Negli anni Trenta del Novecento, il marchio Cecchi iniziò a venire esportato all’estero e in questa fase si registra il passaggio della famiglia a imprenditori vitivinicoli. La terza generazione decise di spostare la sede operativa e produttiva dell’azienda a Castellina in Chianti, nel Chianti Classico, dove acquisì nel 1962 Villa Cerna, prima azienda familiare. Negli anni Sessanta, in Toscana nascono le prime denominazioni di origine controllata (tra cui il Chianti Classico) e in quegli anni i Cecchi hanno incarichi nelle attività consortili e associazionistiche, e Luigi Cecchi assume il ruolo di presidente di Unione Italiana Vini. L’arrivo di Andrea Cecchi a capo dell’azienda segna l’inizio di un percorso di investimenti in zone ad alta vocazione vitivinicola, e l’avvio del progetto delle Tenute della Famiglia Cecchi: quattro in Toscana e una in Umbria. Prima la valorizzazione della storica Villa Cerna a Castellina in Chianti (Siena), poi l’acquisto nel 1996 di Val delle Rose in Maremma (Grosseto), quindi di Tenuta Alzatura a Montefalco (Perugia). E infine l’acquisizione nel 2015 di Villa Rosa con vigneti a Castellina in Chianti, e nel 2018 dei sei ettari accanto all’abbazia di Sant’Antimo a Montalcino (Siena).

Confagricoltura, al via bando 2023 per progetti d’inclusione

Confagricoltura, al via bando 2023 per progetti d’inclusioneRoma, 17 lug. (askanews) – È partita l’ottava edizione di “Coltiviamo agricoltura sociale”, il premio ideato da Confagricoltura, Senior L’età della Saggezza Onlus e Reale Foundation in collaborazione con la Rete Fattorie Sociali e l’Università di Roma Tor Vergata, che seleziona tre vincitori a cui andranno 40.000 euro ciascuno, insieme a tre borse di studio per frequentare il Master di Agricoltura Sociale all’Università di Roma Tor Vergata. Inoltre, ulteriori 20.000 euro – informa una nota – saranno destinati ad un progetto speciale di gestione e riqualificazione del verde pubblico, al quale potranno partecipare anche le cooperative sociali non agricole.

Confagricoltura, Senior L’età della Saggezza Onlus e Reale Foundation sono convinte sostenitrici dello sviluppo delle attività che l’agricoltura realizza nell’ambito sociale, lo dimostra l’impegno di questi anni e gli importi sinora erogati pari oltre 900.000 euro. Un contributo concreto per promuovere la solidarietà e il valore delle persone attraverso l’agricoltura, elemento inclusivo tra persone fragili, famiglie, piccole comunità e soggetti che necessitano di supporto. In Italia le aziende agricole che, oltre alla coltivazione e all’allevamento, svolgono attività sociali sono cresciute del 250% in otto anni (fonte: ISMEA 2020). L’agricoltura sociale è praticata dal 12,5% del totale delle imprese agricole.

Alla selezione di “Coltiviamo agricoltura sociale” – spiegano gli organizzatori – possono partecipare gli imprenditori agricoli, le cooperative sociali, anche in associazione con altri attori del terzo settore, ma che prevedano, come capofila, un imprenditore agricolo oppure una cooperativa sociale che faccia attività agricole. Possono concorrere al premio di 20.000 euro, nella “sezione speciale” riservata ai progetti riguardanti la gestione e riqualificazione del verde pubblico, anche le Cooperative sociali non agricole che si occupano della gestione e riqualificazione del verde pubblico. La Giuria valuterà tutti i progetti pervenuti ed entro dicembre comunicherà i vincitori. Tutte le info per candidarsi alla VIII edizione del bando, che sarà attivo fino alla mezzanotte del 20 ottobre 2023, su www.coltiviamoagricolturasociale.it

”Contro cambio clima viticultura eroica punti su mix tradizione-scienza”

”Contro cambio clima viticultura eroica punti su mix tradizione-scienza”Milano, 14 lug. (askanews) – “La chiave del successo sta nel combinare le conoscenze tradizionali dei viticoltori con l’innovazione e il rigore scientifico. In questo modo, le aziende agricole possono ottimizzare gli investimenti per un paesaggio agricolo più funzionale, sostenibile e sicuro: un’alleanza vincente per affrontare queste diverse sfide naturali e antropiche”. Lo sostengono i ricercatori del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (Tesaf) dell’Università di Padova nell’articolo “Sfide ambientali e socio-economiche per la viticoltura eroica in un clima in evoluzione” pubblicato sulla rivista scientifica “iScience”.

“Da un punto di vista climatico, attualmente sono due le principali sfide dovute all’intensificazione del ciclo idrologico: precipitazioni e siccità estreme. Da un lato, piogge intense e localizzate possono provocare grave erosione del suolo agricolo e innescare frane su pendii terrazzati. Dall’altro, il protrarsi di condizioni di severa siccità (il 2022 è stato un anno estremo da questo punto di vista) sta creando criticità senza precedenti in termini di gestione dell’acqua” spiegano i ricercatori del team guidato dal professor Paolo Tarolli, ricordando che “l’ultimo mezzo secolo è stato caratterizzato dall’esodo rurale e dal graduale abbandono dei paesaggi montani. Le nuove generazioni – continuano – non sono disposte a continuare a lavorare in condizioni estreme se i benefici economici non sono abbastanza soddisfacenti e se non viene intrapresa una chiara e concreta azione politica comunitaria a loro supporto”. Che fare dunque per tutelare i vigneti e i paesaggi culturali unici, fatti di persone e tradizioni, che sono oggi rischio a causa dei cambiamenti climatici?. Innanzitutto serve intervenire sul territorio per una migliore e più sostenibile gestione della risorsa idrica, “anche offrendo linee guida pratiche come ad esempio la messa in opera di microinvasi, in grado di agire in caso di precipitazione estrema (laminazione del deflusso e mitigazione piene) o mancanza d’acqua (riuso dell’acqua meteorica raccolta per irrigazione di emergenza). Inoltre gli studiosi del Tesaf ricordando che le nuove tecnologie di telerilevamento consentono di “digitalizzare” i versanti coltivati ad altissima risoluzione, permettendo così di simulare le precipitazioni e i deflussi d’acqua nei vigneti e guidare la progettazione delle opere in un’ottica di agricoltura di precisione.

Nello studio infine si sottolinea l’importanza di fare rete tra scienziati, aziende agricole, associazioni di categoria, enti locali, consumatori e decisori politici per una migliore comprensione delle problematiche e per la ricerca di soluzioni di mitigazione. Da qui l’importanza dell’educare le nuove generazioni su questi temi, riscoprendo il passato ma guardando al futuro, ovvero “educazione come strumento imprescindibile per la sopravvivenza dei paesaggi culturali”.