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A Ruffino Premio Gavi “La Buona Italia” per comunicazione vino sostenibile

A Ruffino Premio Gavi “La Buona Italia” per comunicazione vino sostenibile


A Ruffino Premio Gavi “La Buona Italia” per comunicazione vino sostenibile – askanews.it



A Ruffino Premio Gavi “La Buona Italia” per comunicazione vino sostenibile – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – E’ la cantina toscana Ruffino ad aggiudicarsi la nona edizione del Premio Gavi “La buona Italia 2023”, organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi. Ruffino ha ottenuto il riconoscimento “per la capacità di comunicare in modo chiaro e con la giusta enfasi, la tutela ambientale, il consumo responsabile, le iniziative di ‘giving back’, la responsabilità e il welfare aziendale, e la lotta contro la disparità di genere”. L’azienda sottoscrive “un patto di credibilità con il consumatore, rinnovato ogni giorno, attraverso il contenuti web e social”.

Il premio è stato consegnato questa mattina in un hotel del centro di Milano, dal presidente del Consorzio Tutela del Gavi, Maurizio Montobbio, al presidente e ad di Ruffino, Sandro Sartor, che ha affermato, tra l’altro, “è bello vedere che è stata colta l’essenza del nostro impegno così come la sua concretezza e la trasversalità”. Le menzioni speciali sono andate a Gruppo Mezzacorona, a La Cantina Pizzolato e all’Azienda agricola Ricci Curbastro “per la particolare attenzione con la quale hanno comunicato i propri progetti di sostenibilità e responsabilità sociale in ambito vinicolo”.

Ass. Viticoltori Castellina in Chianti a Milano con 37 Cantine

Ass. Viticoltori Castellina in Chianti a Milano con 37 Cantine


Ass. Viticoltori Castellina in Chianti a Milano con 37 Cantine – askanews.it



Ass. Viticoltori Castellina in Chianti a Milano con 37 Cantine – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – Il 29 marzo ha fatto tappa a Milano il tour organizzato dall’Associazione Viticoltori di Castellina in Chianti per festeggiare i primi 20 anni di attività e raccontare questo splendido territorio del Chianti Classico.

“Dopo il debutto a Roma, abbiamo scelto Milano per raccontarci, una piazza importantissima per noi, non solo dal punto di vista mediatico, ma anche e soprattutto commerciale” ha spiegato il presidente dell’Associazione, Enrico Pozzesi, che ieri a DADA in Taverna, nel centro del capoluogo lombardo, ha accompagnato Armando Castagno, autore del libro “Castellina in Chianti-Territorio, vino, persone”, nel racconto del volto più inedito, affascinante e curioso di questo piccolo comune che concentra rinomate realtà vitivinicole. Dopo la presentazione del libro, 37 produttori di Castellina in Chianti hanno servito in degustazione i loro Chianti Classico ai numerosi giornalisti e operatori di settore che hanno partecipato all’evento, la cui prossima tappa sarà a Firenze.

Castellina in Chianti occupa una superficie di poco meno di 10mila ettari, a cavallo tra la Val d’Elsa, la Val di Pesa e la Valle del fiume Arbia. Grazie ai suoi 1.682 ettari coltivati a vigneto, è il Comune con più superficie vitata di tutto il Chianti Classico. Circa il 70% dei vigneti è a conduzione biologica o in conversione, una percentuale in progressiva crescita: delle 39 aziende che fanno parte dell’Associazione, infatti, ben 36 sono già certificate bio o in regime di conversione. L’Associazione Viticoltori di Castellina in Chianti è nata nel 2003 per valorizzare e tutelare i produttori locali.

PoliMi presenta a Vinitaly corso di “design thinking” per futuro vino

PoliMi presenta a Vinitaly corso di “design thinking” per futuro vino


PoliMi presenta a Vinitaly corso di “design thinking” per futuro vino – askanews.it



PoliMi presenta a Vinitaly corso di “design thinking” per futuro vino – askanews.it



















Milano, 29 mar. (askanews) – POLI.design, società consortile del Politecnico di Milano (PoliMi) presenta il 2 aprile a Vinitaly a Veronafiere, un corso dove, per la prima volta, il “design thinking” verrà applicato al mondo del vino. “Un approccio alla soluzione dei problemi alternativo, creativo, empatico e tempestivo” che sarà al centro del corso intitolato “Progettare il futuro del vino: soluzioni per scenari che cambiano” che partirà a giugno 2023.

La presentazione si terrà alle 16.15 in Sala Puccini con un incontro aperto a tutti. “L’espressione ‘design thinking’ può sembrare criptica ma se si pensa che proprio questo fu il metodo con cui Steve Jobs diede vita alle più innovative invenzioni, tutto diviene più chiaro” spiegano in una nota gli organizzatori, sottolineando che “il design thinking, infatti, parte dalla capacità di mettersi nei panni del cliente-consumatore e trovare delle soluzioni creative in modo veloce e concreto”. “Una creatività che spesso manca al settore enologico, molto tradizionalista, che tuttavia ha accolto questo progetto con grande interesse” proseguono i promotori del corso, spiegando che i patrocinatori sono infatti UIV (Unione Italiana Vini), AGIVI (Associazione Italiana Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani, ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino), l’Associazione Nazionale Donne del Vino e Divinea, oltre a Associazione Cometa, società del Terzo settore. Alla presentazione, dove si parlerà di cambiamenti del settore e prospettive future, opportunità del cambio generazionale e nuove soluzioni, interverranno Luca Fois, direttore scientifico del corso, Silvia Baratta, direttore tecnico del corso, Lamberto Frescobaldi, Presidente di Unione Italiana Vini, Vito Intini, Presidente ONAV, Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente AGIVI.

Vino, Ascovilo a Vinitaly con uno spazio dedicato a DOP e IGP lombarde

Vino, Ascovilo a Vinitaly con uno spazio dedicato a DOP e IGP lombarde


Vino, Ascovilo a Vinitaly con uno spazio dedicato a DOP e IGP lombarde – askanews.it



Vino, Ascovilo a Vinitaly con uno spazio dedicato a DOP e IGP lombarde – askanews.it



















Milano, 29 mar. (askanews) – Ascovilo, l’associazione dei Consorzi vitivinicoli lombardi, sarà a Vinitaly con un proprio spazio e curerà un’area degustazione ad hoc che offrirà un fitto calendario di appuntamenti, con masterclass, degustazioni e Conferenze stampa volte a esplorare e valorizzare le peculiarità delle diverse produzioni e dei diversi territori.

“Ascovilo conferma la presenza a Vinitaly con uno spazio dedicato alle denominazioni lombarde certificate DOP e IGP” ha annunciato oggi la presidente di Ascovilo, Giovanna Prandini, nel corso della presentazione in Regione Lombardia del Padiglione del vino lombardo alla 55esima edizione del Salone internazionale dei vini e distillati che si terrà a Veronafiere dal 2 al 5 aprile. “Stampa, blogger e operatori potranno trovare Wi-Fi, tavoli per scrivere e assaggiare, poltrone per riposare, opportunità di approfondimento tecnico” ha continuato Prandini, sottolineando che “abbiamo investito anche nel 2023 sui servizi per rendere la nostra presenza sussidiaria alle attività programmate dai consorzi e dalle imprese private: 13 Consorzi di tutela insieme in Ascovilo con Grana Padano fanno squadra per promuovere le nostre eccellenze agricole, servite dai sommelier Ais e dai maestri assaggiatori dell’Onaf, perché la professionalità nel servizio e la qualità del prodotto sono i nostri talenti da valorizzare”. “Vino e formaggio in Lombardia sono autentici e garantiti – ha concluso – frutti preziosi di un sapere antico che ha saputo coniugare l’innovazione con le espressioni autentiche dei territori di produzione”.

I Consorzi presenti a Vinitaly 2023 sono: Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Consorzio Franciacorta, Consorzio Tutela Moscato di Scanzo, Consorzio Volontario Vino DOC San Colombano, Consorzio Montenetto, Consorzio Vini IGT Terre Lariane, Consorzio Vini Mantovani, Consorzio Tutela Lugana DOC, Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio Tutela Vini di Valtellina, Consorzio Valtènesi Riviera del Garda Classico, Consorzio Botticino DOC, Consorzio Garda DOC e Consorzio Tutela IGT Valcamonica.

Padiglione Lombardia a Vinitaly: 3.300 mq con circa 200 aziende

Padiglione Lombardia a Vinitaly: 3.300 mq con circa 200 aziende



Padiglione Lombardia a Vinitaly: 3.300 mq con circa 200 aziende – askanews.it



Padiglione Lombardia a Vinitaly: 3.300 mq con circa 200 aziende – askanews.it




















Milano, 29 mar. (askanews) – Uno spazio espositivo di 3.300 metri quadrati, finanziato e realizzato in accordo di programma da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, che riunisce produttori, consorzi, associazioni e istituzioni nel salotto al primo piano del PalaExpo, con circa 200 aziende che offriranno in degustazione oltre mille etichette. Il Padiglione Lombardia di Vinitaly (“Lombardia, una straordinaria esperienza di gusto”), il Salone internazionale dei vini e distillati la cui 55esima edizione andrà in scena a Veronafiere dal 2 al 5 aprile, è stato presentato oggi a Palazzo Lombardia dal governatore Attilio Fontana, dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, dal presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio, dal presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, dalla presidente di Ascovilo, Giovanna Prandini e da Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta.

“La Lombardia vanta 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT e, in termini di qualità, può tranquillamente competere con le più rinomate regioni vitivinicole a livello non solo nazionale, ma anche internazionale” ha ricordato Fontana, sottolineando che “l’ultima vendemmia, pur caratterizzata da condizioni meteorologiche estreme, si è chiusa con una produzione fatta per la stragrande maggioranza di vini a Denominazione di qualità, per cui nove bottiglie su dieci dell’annata 2022 saranno a marchio DOCG, DOC o IGT”. La produzione dello scorso anno, infatti, conta oltre 142 milioni di bottiglie potenziali, per l’88% vini a Denominazione di qualità. Una percentuale in virtù della quale la Lombardia, già prima regione in Italia per valore della produzione agroalimentare, si conferma ai vertici a livello nazionale anche per quanto riguarda la quota di vini di qualità sul totale della produzione. “I vini lombardi tornano a Verona confermandosi come grandi ambasciatori dei nostri territori, in Italia e sempre di più anche all’estero” ha affermato Beduschi, precisando che “il mercato principale per i prodotti vitivinicoli lombardi è quello tedesco, che nel 2022 ha rappresentato il 24% dell’export e che nel periodo 2019-2021, a cavallo della pandemia da Covid-19, è cresciuto addirittura del 46,7%”. “Seguono, in termini di valore, gli Stati Uniti, con una quota del 12,5% e in crescita del 20,6% tra il 2019 e il 2021, la Svizzera (8,6%), il Giappone (6,4%), la Francia (4,1%), il Regno Unito (4%) e la Spagna (2,9%)” ha continuato, sottolineando che è “merito delle imprese vitivinicole che lavorano per proporre un’offerta straordinariamente ampia e di qualità, con una presenza sempre crescente di varietà autoctone”. “Un primato e un vanto del vino lombardo – ha concluso il neo assessore – che a Vinitaly avrà come sempre un ruolo da protagonista, anche per promuovere l’immagine della regione, della sua storia e dei suoi prodotti”.

La biodiversità lombarda rappresenta anche “una risorsa fondamentale in termini economici” ha rimarcato Auricchio, ricordando che “da un lato ci sono le tremila imprese vitivinicole lombarde, che sono state capaci di attraversare anche i durissimi anni della pandemia salvaguardando l’occupazione e creando, nel corso degli anni, nuovi posti di lavoro: oggi abbiamo 6.275 occupati stabili, il 17,6% in più rispetto a dieci anni fa, ai quali si aggiungono naturalmente decine di migliaia di stagionali e persone occupate nell’indotto”. “Dall’altro lato – ha proseguito – ci sono il turismo enogastronomico e il valore del settore in termini di marketing territoriale, che abbiamo già esplorato con l’Expo del 2015 e che dobbiamo sfruttare ancora di più in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026”.

Record per l’export di vino lombardo: nel 2022 sfiorati 320 mln euro

Record per l’export di vino lombardo: nel 2022 sfiorati 320 mln euro


Record per l’export di vino lombardo: nel 2022 sfiorati 320 mln euro – askanews.it



Record per l’export di vino lombardo: nel 2022 sfiorati 320 mln euro – askanews.it



















Milano, 29 mar. (askanews) – Il vino lombardo cresce sui mercati internazionali, dove il valore delle vendite è pressoché raddoppiato negli ultimi 15 anni, arrivando a sfiorare quota 320 milioni di euro nel 2022, nuovo record storico. Consolida anche la propria presenza nel Regno Unito superando di slancio lo scoglio della Brexit, con un + 29% sul mercato britannico proprio a cavallo dell’addio di Londra all’Unione Europea. E registra risultati molto positivi anche sul fronte dell’occupazione, grazie a una crescita degli addetti stabili del 17,6% negli ultimi 10 anni.

Nel corso del 2022 l’export della produzione vitivinicola della Lombardia è infatti cresciuto del 7,8% rispetto al 2021, raggiungendo quota 319 milioni e 623 mila euro, pressoché il doppio rispetto ai 167 milioni e 699 mila euro che erano stati registrati nel 2007, 15 anni prima. I dati Istat elaborati dall’Ufficio Studi di Unioncamere Lombardia sono stati diffusi questa mattina a Palazzo Lombardia a Milano, in occasione della presentazione del Padiglione dei vini lombardi a Vinitaly (primo piano del PalaExpo), il Salone internazionale dei vini e distillati la cui 55esima edizione andrà in scena a Verona dal 2 al 5 aprile.

Identità Golose: Porfidio di Terrazza Gallia “Miglior sommelier 2023″

Identità Golose: Porfidio di Terrazza Gallia “Miglior sommelier 2023″


Identità Golose: Porfidio di Terrazza Gallia “Miglior sommelier 2023” – askanews.it



Identità Golose: Porfidio di Terrazza Gallia “Miglior sommelier 2023” – askanews.it




















Milano, 29 mar. (askanews) – Paolo Porfidio, head sommelier di Terrazza Gallia, ristorante fine dining dell’Excelsior Hotel Gallia di Milano ha ricevuto il premio come “Miglior Sommelier 2023” di Identità Golose. Il riconoscimento gli è stato conferito “per il suo modo di raccontare il vino con stile e personalità, oltre che per il suo impegno nel valorizzare la professione attraverso eventi di formazione in cui coinvolge i colleghi”.

“Sono orgoglioso di aver ricevuto questo importante riconoscimento, che conferma che la strada percorsa fino ad ora è quella giusta” ha affermato Porfidio, aggiungendo che è “un premio che mi sprona a proseguire con sempre maggiore entusiasmo il lavoro iniziato con Terrazza Gallia, una realtà che riconosce e valorizza il ruolo dei giovani professionisti in questo settore”. “Se le doti tecniche non devono mancare, lo stesso vale per quelle comunicative – ha concluso – siamo noi i veri ambasciatori dei grandi produttori del territorio, a noi spetta il piacere di far avvicinare sempre più persone a un consumo consapevole e informato del vino, così da renderlo un momento di condivisione”.

A Milano dal 7 al 9 maggio seconda edizione di “MIxology Experience”

A Milano dal 7 al 9 maggio seconda edizione di “MIxology Experience”


A Milano dal 7 al 9 maggio seconda edizione di “MIxology Experience” – askanews.it



A Milano dal 7 al 9 maggio seconda edizione di “MIxology Experience” – askanews.it


















Milano, 29 mar. (askanews) – Dal 7 al 9 maggio prossimi, al Superstudio Maxi di via Moncucco 35 Milano, si terrà la seconda edizione di “MIxology Experience”, l’evento dedicato all’”hospitality” e alla “bar industry”, con un focus sul settore beverage e sul mondo dei cocktail. L’appuntamento di riferimento per gli operatori del settore è organizzato dal circuito “Bartender.it” ed è la fiera più specializzata a livello italiano dedicata al mondo del bar, della miscelazione e di tutto quello che ruota attorno al settore.

“L’edizione 2023 conferma il format di successo, arricchito da importanti novità e attività che coinvolgeranno sia il mercato nazionale che internazionale” spiega Luca Pirola, fondatore di Bartender.it, aggiungendo che “puntiamo a migliorare nettamente i risultati straordinari registrati lo scorso anno al debutto della manifestazione, visitata da quasi settemila persone, alla presenza di 151 aziende, 357 brand, per un totale di più di 200mila assaggi”. Per tre giorni, il pubblico potrà scoprire le più importanti novità del settore e i segreti relativi ai prodotti e alle aziende di riferimento. La visita sarà organizzata in percorsi tematici, animati dai più grandi brand del settore per conoscere da vicino tutto il mondo della liquoristica e della distillazione attraverso l’incontro con produttori, master distiller, brand ambassador, importatori e distributori. Anche quest’anno ci sarà spazio per i prodotti “No-Low Alcohol”, analcolici e a bassa gradazione alcolica indispensabili per la preparazione di cocktail e mocktail, ma anche per gli strumenti di lavoro con attrezzature e accessori professionali.

La manifestazione sarà un punto di confronto coi massimi esponenti della Beverage Industry. Sul palco principale si affronteranno i temi di maggior interesse per l’Hospitality e la Bar Industry con un programma che racconterà esperienze, professionalità e creatività esplorando tendenze e tradizioni nel mondo beverage: interviste e tavole rotonde con i massimi esponenti dell’ospitalità, dell’economia, dello spettacolo e del lavoro che analizzeranno le sfide future dell’Ho.re.ca. Le sale seminari, invece, saranno a disposizione delle aziende per presentare nuovi prodotti, promuovere i propri brand, organizzare degustazioni private e condurre masterclass. Per il pubblico sarà anche possibile acquistare tutti i prodotti presenti a MIxology Experience con una vetrina speciale per le novità di mercato, i prodotti innovativi e i brand non ancora distribuiti. Un’area “matching” sarà invece esclusivamente dedicata al “B2B”: un’agenda di appuntamenti dove incontrarsi e confrontarsi sulle opportunità di business con un sistema di prenotazione online che permetterà la gestione degli incontri.

Infine, da giovedì 4 a martedì 9 maggio in oltre 60 tra cocktail bar, ristoranti, rooftop e bar d’hotel di Milano si terranno eventi, serate e degustazioni aperte a tutti per la MIxology Week.

Mercato Ue bevande low-no alcol: nicchia che cresce +18%

Mercato Ue bevande low-no alcol: nicchia che cresce +18%


Mercato Ue bevande low-no alcol: nicchia che cresce +18% – askanews.it



Mercato Ue bevande low-no alcol: nicchia che cresce +18% – askanews.it



















Milano, 28 mar. (askanews) – Il mercato delle bevande senza alcol o con ridotto tenore alcolico è in costante crescita (+18% CAGR a valore 2019-2021 per distillati e liquori “low/no”) e quello dell’Ue vale circa 7,5 mld di euro, trainato in gran parte dalla birra, con il “vino” che si attesta a 322 milioni di euro e gli alcoli (i distillati e liquori senza alcol) a 168 milioni. La stima è della società Areté che ha realizzato uno studio per la Commissione UE, da cui emerge che in valore assoluto questo segmento rappresenta ancora una nicchia di mercato, in genere contribuendo a meno dell’1% del rispettivo mercato di riferimento (con l’eccezione della birra).

Tra i Paesi UE che trainano il mercato vi sono Francia, Spagna, Germania e Belgio (in totale, 84% del mercato UE per i superalcolici e 91% del mercato UE dei vini aromatizzati “low/no”), mentre fuori dall’Europa i mercati più vivaci sono quelli australiano e statunitensi, con un valore stimato rispettivamente di circa due miliardi e un miliardo di euro ciascuno. Se la birra è di gran lunga il prodotto più venduto, in alcuni Paesi sta avanzando anche il consumo di vini dealcolizzati e versioni a gradazione ridotta dei distillati più diffusi, come in Francia dove il vino a basso tenore di alcol ha raggiunto nel 2021 un valore di mercato stimato a 166 milioni di euro, e nel Regno Unito, primo mercato per le alternative “low-no alcohol” ai superalcolici, con vendite per 98 milioni di euro. La ricerca Areté stima in circa 8 milioni di euro il mercato italiano delle bevande “low/no” nel 2021 (lo 0,1% del totale della categoria), a fronte dei 78 milioni di euro del mercato francese. Cifre ancora più ridotte per i vini aromatizzati, rappresentati principalmente dalle alternative al Vermouth, con vendite stimate in meno di un milione di euro. Un po’ meglio il vino (parzialmente) dealcolizzato, con un mercato nazionale stimato di circa 30 milioni di euro, nettamente in rincorsa rispetto a Francia (166 milioni) e Germania (69 milioni). I dati Euromonitor International analizzati per lo studio dall’azienda italiana specializzata nella valutazione di politiche per il settore agroalimentare, fanno però intravedere previsioni di forte crescita nei prossimi anni (+23% di tasso di crescita medio annuo 2021-2026 per i superalcolici “low/no”), in linea con le aspettative di molti operatori, che vedono in questo mercato un grande potenziale per raggiungere nuove categorie di consumatori (si pensi ad esempio a chi non beve alcolici per motivi religiosi) ed allinearsi a trend di consumo ormai consolidati (quali la preferenza per prodotti più salutari).

Da un’indagine effettuata su oltre 5.500 rispondenti in 15 Paesi UE, risulta che il 59% dei consumatori dell’UE dichiara un atteggiamento generalmente positivo, di curiosità, nei confronti di queste bevande in quasi tutti i principali mercati europei, mentre solo il 6% ha riferito una reazione negativa. Insieme ai benefici per la salute (ai primi posti per il 31% dei rispondenti), la qualità del prodotto è considerato l’aspetto più importante. Una bassa qualità percepita e la marcata differenza di sapore rispetto alla corrispondente bevanda alcolica, sono citate come fattori atti a scoraggiare il consumo per il 25%-30% dei consumatori interpellati. Gli under 35, in particolare, paiono più attenti a stili di vita sani e sono generalmente più inclini a provare prodotti nuovi (per esempio versioni “low/no” dei distillati o dei vini aromatizzati) discostandosi dalla tradizione, mentre tra i consumatori più adulti la birra analcolica o a bassa gradazione è il prodotto che suscita maggior interesse. Areté sottolinea che uno degli aspetti critici, con impatti anche sugli andamenti di mercato, è la normativa. Ad oggi non esiste una definizione legale di “bevanda alcolica” nella legislazione alimentare dell’UE e il quadro normativo per i prodotti di questa categoria può variare in modo significativo da un Paese all’altro e tra prodotti diversi, così come la possibilità di commercializzare versioni alcohol free o a ridotta gradazione alcolica. Queste differenze diventano particolarmente evidenti soprattutto in tema di etichettatura e di denominazioni di vendita autorizzate: mentre la possibilità di produrre (e commercializzare come tali) vini dealcolizzati è stata introdotta dalla più recente riforma PAC del 2021, ad oggi è vietato etichettare come gin, vodka o whiskey bevande che ne imitano il sapore ma che hanno un tenore alcolico ridotto.

Il 6 aprile a Trieste il festival “Teranum e i vini rossi del Carso”

Il 6 aprile a Trieste il festival “Teranum e i vini rossi del Carso”


Il 6 aprile a Trieste il festival “Teranum e i vini rossi del Carso” – askanews.it



Il 6 aprile a Trieste il festival “Teranum e i vini rossi del Carso” – askanews.it


















Milano, 28 mar. (askanews) – Giovedì 6 aprile, dalle 16 alle 21, nel prestigioso Savoia Excelsior Palace Hotel di Trieste si terrà la rassegna “Teranum e i vini rossi del Carso” organizzata dall’Associazione viticoltori del Carso (Društvo Vinogradnikov Krasa). Una degustazione di “terrani e refoschi inaspettati”, vini rossi prodotti da Muggia a Doberdò del Lago, passando dal ciglione al Carso interno della Slovenia e con puntate anche in provincia di Gorizia.

“Si avrà la possibilità di assaggiare vini freschi o strutturati, fermi o frizzanti, giovani e invecchiati, a dimostrazione dei progressi dei viticoltori e della grande versatilità e potenzialità della regione vitivinicola locale” hanno spiegato gli organizzatori durante la presentazione avvenuta oggi a Trieste, aggiungendo che “inoltre, grazie alla preziosa collaborazione con i cuochi che collaborano con Okusi Krasa – Sapori del Carso, verranno proposti ai visitatori piatti in cui l’ingrediente principale sarà la carne locale, preparata in modo innovativo, quasi provocatorio, dai ristoranti aderenti”. “Un festival internazionale con un forte significato simbolico: ‘Teranum’ come ponte tra i popoli, come momento per rinsaldare amicizie e intrecciare nuove collaborazioni” continuano gli organizzatori, ricordando che “come da tradizione consolidata”, avremo in assaggio alcuni Nero d’Avola prodotti dai vignaioli ospiti provenienti dalla siciliana Menfi, Città italiana del Vino 2023: Planeta, Cantine Barbera, Mandrarossa Winery e Tenuta Stoccatello.

I vignaioli di Trieste e Gorizia presenti sono Bajta, Bole, Budin, Cacovich, Castelvecchio, Grgic, Kocjancic, Lenardon, Merlak, Milic Damijan, Milic Stanko, Milic Zagrski, Nicolini, Sancin, Skerlj, Škerk, Vigna Sul Mar-Urizio e Zidarich. Quelli sloveni: CV-Colja Vino, Cotar, Cotova Klet, Perinova Kmetija, Širca Kodric, Tavcar Emil, Turisticna Kmetija Škerlj, Vinska Klet Štok, Vina Vrabec, Vina Petelin Rogelja, Vinakras, Vinska Klet Orel, Vina Štoka e Vinarstvo Rebula.