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Recuperate bottiglie spumante affinate per 10 anni nel lago Vernay

Recuperate bottiglie spumante affinate per 10 anni nel lago VernayMilano, 14 lug. (askanews) – Dopo dieci anni di affinamento lo spumante “Monchoisi” prodotto dall’Institut agricole régional (Iar) di Aosta è emerso dalle profonde acque del Verney, uno tra i più grandi laghi della Valle d’Aosta che si trova ad altitudine di 2.088 metri.

Lo ha annunciato lo stesso Istituto tecnico professionale agrario centro di ricerca e sperimentazione, spiegando che il progetto è nato nel 2013 da un’idea di Angelo Sarica in collaborazione con Iar (e l’allora direttore della Sperimentazione, Andrea Barmaz, insieme con il responsabile del settore Enologia, Daniele Domeneghetti) e con il gruppo di subacquei coordinato da Gaetano Aiello. Obiettivo dell’operazione è quello di conferire a questo spumante Metodo Classico “caratteristiche uniche, in un ambiente naturale e incontaminato, lontano dalla luce e dalle variazioni di temperatura”. Durante questi dieci anni, infatti, le bottiglie hanno beneficiato delle condizioni perfette offerte dal lago Verney: una temperatura costante di circa 7 gradi, un’alta pressione e una tranquillità che ha favorito la lenta evoluzione e maturazione delle bollicine”. A stabilirne le caratteristiche sarà il team di ricercatori dei laboratori dello stesso Istituto, che effettuerà analisi approfondite per verificare la presenza delle caratteristiche organolettiche desiderate e calcolare il grado di qualità del prodotto.

Oggi il “Monchoisi”, viene prodotto con uve Pinot Nero (50%) e Chardonnay (50%) di vigneti a una altitudine di 640 metri, vendemmiate nella prima decade di settembre, e ha una permanenza e affinamento sui lieviti di 33 mesi. Viene prodotto in un migliaio di bottiglie.

Lo chef Perbellini riaprirà a settembre la sua Casa al 12 Apostoli a Verona

Lo chef Perbellini riaprirà a settembre la sua Casa al 12 Apostoli a VeronaMilano, 14 lug. (askanews) – A nove anni dall’apertura, sabato per Giancarlo Perbellini sarà l’utima giornata di servizio in piazza San Zeno a Verona. Nelle prossime settimane inizierà il trasferimento della sua Casa in vicolo Corticella San Marco, nei più ampi spazi della storica insegna 12 Apostoli rilevata dal cuoco, la cui riapertura è prevista a inizio settembre.

A firmare il progetto di restyling del locale, due stelle Michelin, l’architetta e designer Patricia Urquiola. La direzione lavori è invece affidata all’architetta Silvia Bettini. Per la sua nuova Casa, Giancarlo Perbellini ha previsto una novità che si pone in continuità con il format originale, tra i primi in Italia ad avere una cucina a vista affacciata sulla sala: accanto alle due sale principali, nel cuore del locale, sorgerà lo chef’s table, uno spazio con dodici coperti con tavoli fronte cucina in contatto diretto con lo chef e la sua brigata. Pur nel rispetto dell’impianto architettonico preesistente, Patricia Urquiola ha tradotto in chiave contemporanea l’atmosfera ricca di tradizione del luogo, creando un ponte che connette passato e presente. Ad ispirare le scelte progettuali sono gli stessi locali storici del ristorante 12 Apostoli, conservati e valorizzati da Urquiola. Le tonalità calde della terracotta e del legno, i materiali naturali, gli arredi su misura e i preziosi dettagli saranno il fil rouge delle sale.

All’ingresso, al suono del campanello, si entrerà nella casa del cuoco, in un salotto di benvenuto. All’interno tre sale, caratterizzate ognuna da uno stile distintivo: la sala del Vòlto, la sala degli affreschi e lo chef’s table. Sempre al piano sarà collocata anche la cantina del ristorante, in una sala a volta decorata con affreschi. Lo chef’s table sarà il luogo più rappresentativo del nuovo locale, spiegano: la cucina sarà disposta a elle con al centro cinque tavoli. Da questa prospettiva, sotto la grande cappa storica, rivestita di luci wallwasher, gli ospiti assisteranno alla preparazione dei piatti. La proposta enogastronomica ideata da Perbellini prevede tre percorsi degustazione, di cui uno vegetariano, che verranno proposti nelle sale del Vòlto e degli Affreschi e che si ispirano a stagionalità e memoria. “Io e Silvia”, dedicato alla moglie e al sogno condiviso di una nuova Casa per gli ospiti; “Io e Giorgio”, in omaggio a Giorgio Gioco patron del 12 Apostoli, che racchiude alcuni signature dish di Perbellini come il Wafer e piatti iconici del 12 Apostoli rivisitati tra cui la sfogliatina al tartufo, sedano di Verona e gorgonzola; e L’essenza, menù vegetariano, senza glutine, latticini, pesce e carne. Nella nuova pasticceria, infine, lo chef scaligero dedicherà anche una carta ai dessert.

Diversa la proposta enogastronomica per gli ospiti dello chef’s table, ai quali sarà riservato un solo menù che segue in parte il percorso degustazione “Io e Silvia” con tre portate jolly a sorpresa che possono variare di giorno in giorno.

Vino, il 22 luglio a Loceri (Nuoro) terza edizione di “Vinocultura”

Vino, il 22 luglio a Loceri (Nuoro) terza edizione di “Vinocultura”Milano, 14 lug. (askanews) – Il 22 luglio a Loceri (Nuoro) torna la terza edizione di “Vinocultura”, la rassegna dedicata all’enogastronomia organizzata dal Comune sardo e dal Gal Ogliastra, che vedrà protagoniste 23 Cantine provenienti da tutta la Sardegna.

La giornata si aprirà alle 10 con il convegno “Enoturismo in Sardegna, quali opportunità di sviluppo?” cui parteciperanno Gianfranco Lecca e Andrea Soddu (sindaci di Loceri e di Nuoro), Vitale Pili e Franca Seoni (presidente e direttrice del Gal Ogliastra), Carlo Marcetti (docente di Economia all’Università di Sassari), Luigi Cau (presidente della Rete Enoturistica Sardegna), Manfredi Mura (presidente Consorzio Le Cantine d’Ogliastra – Terra dei centenari), Donatella Cinelli Colombini – (Associazione Nazionale Donne del Vino), Valeria Satta e Gianni Chessa (assessori regionali all’Agricoltura e al Turismo). Alle 19 i sommeliers Tonino Costa e Gilberto Arru cureranno le due degustazioni guidate “nel segno della convivialità, della cultura del vino e dell’accoglienza, tratti distintivo di tutta la manifestazione”, che proseguirà con l’itinerario enogastronomico in piazza Nonnu Melis dedicato al vino Cannonau. “La nostra presenza alla rassegna di Loceri rappresenta per noi la tappa naturale del progetto ‘Enotria: paesaggi e percorsi del vino’, un programma voluto e realizzato dai GAL Ogliastra, Sulcis Iglesiente, Barbagia e Ornanu Sartinesi (Corsica) con capofila il GAL Alta Gallura, che vuole rilanciare il ‘made in Sardegna’ delle eccellenze enogastronomiche” ha dichiarato il presidente Pili, spiegando che “i nostri produttori hanno partecipato a due ‘educational tour’ e hanno potuto comprendere meglio le realtà nazionali più importanti del settore. Ora si avvia la loro fase operativa – ha concluso – quella in cui potranno mostrare il carattere qualitativo del loro prodotto, mettere in pratica quello che hanno studiato, raccontare al pubblico e dal vivo il loro prodotto, la storia delle vecchie e nuove generazioni di imprenditori che rappresentano e che pur inserendosi nel solco di una grande tradizione, stanno portando nella vitivinicoltura linfa nuova e vitale”.

“‘Vinocultura’ continua a crescere anche grazie alla collaborazione tra enti e Cantine” ha affermato il sindaco Lecca, spiegando che “anche quest’anno la rassegna diventa una nuova possibilità di fare enoturismo, settore in grado di garantire una forma di sviluppo territoriale”. “Le cantine presidiano i territori, trasferiscono competenze e possono essere in grado di fare vivere le zone interne” ha ricordato il primo cittadino di Loceri, sottolineando che l’edizione di quest’anno “sarà anche un’occasione per riflettere su alcuni argomenti che hanno interessato il mondo del vino: primo fra tutti, vogliamo proporre una narrazione diversa della Sardegna, non più limitata alle bellezze solo costiere ma allargata a storia, tradizioni e cultura che molti imprenditori sono pronti a raccontare: la Regione deve portare la sua attenzione all’enoturismo o rischiamo di perdere questi territori per sempre”.

Vino, Miravalle nuovo presidente dell’associazione “Med. and A.”

Vino, Miravalle nuovo presidente dell’associazione “Med. and A.”Milano, 14 lug. (askanews) – È Carlo Miravalle il nuovo presidente di Med.& A., l’Associazione nazionale agenti d’affari in mediazione e Agenti di commercio affiliata a Unione italiana vini che, durante l’ultima assemblea elettiva a Roma lo scorso 11 luglio, ha riconfermato il Consiglio direttivo che ha poi eletto all’unanimità il nuovo presidente e i due vicepresidenti, Andrea Braconi e Patric Lorenzon. L’Associazione tutela la categoria nel commercio dei vini sfusi per un complessivo di circa 15 milioni di ettolitri di venduto tra mosti, vini ed alcol per un controvalore che sfiora il miliardo di euro.

Il direttivo sarà in carica fino al 2025 con la seguente composizione: Carlo Miravalle (Miravalle 1926 Sas di Carlo Miravalle), presidente; Andrea Braconi (Braconi Mediazioni Sas) vicepresidente; Patric Lorenzon (Patric Lorenzon & Partners Srl), vicepresidente; Federico Repetto (L’Agenzia Vini Repetto Srl), consigliere; Andrea Verlicchi (Impex srl), consigliere. “È un grande onore questo incarico da parte del nuovo consiglio” ha commentato Carlo Miravalle, alla guida anche della centenaria e omonima azienda familiare, aggiungendo che “stiamo attraversando un periodo storico complicato, con dei repentini cambiamenti a livello globale che interessano anche il mondo del vino”. “In questo contesto, l’associazione deve rappresentare un punto di riferimento per il settore non solo nella veste di intermediari, ma anche come consulenti propositivi, formati ai massimi livelli professionali” ha proseguito Miravalle, evidenziando che “l’obiettivo è quello di continuare a valorizzare e realizzare il potenziale, talvolta ancora inespresso, del comparto, insistendo anche sul posizionamento estero di centinaia di vitigni autoctoni. Desidero infine ringraziare – ha concluso – il presidente uscente, Andrea Verlicchi, per l’importante lavoro svolto in questo triennio”.

Med.& A. è stata fondata nel 2000 per volontà del suo primo presidente, Stefano Graziani, e di un gruppo di agenti e intermediari del settore vinicolo con lo scopo di tutelare la categoria nell’ambito sindacale, tecnico, economico e sociale del commercio dei vini sfusi. Costituita presso Unione italiana vini, oggi conta 24 società affiliate in rappresentanza di un centinaio di operatori del settore.

Vino, consegnati gli attestati ai partecipanti della Sannio Academy

Vino, consegnati gli attestati ai partecipanti della Sannio AcademyMilano, 14 lug. (askanews) – Nel Parco delle Terme di Telese (Benevento), all’interno di “Sannio Experience Tour”, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione alla “Sannio Academy”. I partecipanti, opportunamente formati, sono diventati “ambasciatori” dei vini sanniti, soprattutto al di fuori del territorio provinciale. Il progetto targato Sannio Consorzio Tutela Vini era iniziato nel marzo scorso “con l’obiettivo di diffondere la cultura e la storia vitivinicola del territorio” ed era indirizzato a ristoratori, titolari, responsabili di strutture ricettive e, in maniera particolare, agli studenti che stanno concludendo il percorso formativo in “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”.

Il piano formativo, che vuole contribuire a “costruire un territorio consapevole delle proprie potenzialità, al servizio del turismo e dell’accoglienza”, era strutturato in dieci lezioni in presenza, con supporti informatici e didattici, il cui obiettivo è stato quello di dare appositi strumenti di formazione sulla cultura, la storia e le potenzialità delle produzioni vitivinicole sannite. Il Consorzio, attraverso questa iniziativa realizzata con il contributo del Msaf, “ha percorso con convinzione il solco tracciato dal Testo unico del vino, secondo il quale la storia e la cultura enologica di un territorio è materia da portare tra i banchi delle scuole superiori specializzate per poter innescare processi produttivi virtuosi e capaci di generare ricchezza e occupazione e di innalzarne i livelli qualitativi di vita”.

Vino, “nel Conegliano-Valdobbiadene flavescenza colpisce anche Piwi”

Vino, “nel Conegliano-Valdobbiadene flavescenza colpisce anche Piwi”Milano, 14 lug. (askanews) – “La flavescenza dorata colpisce non solo la Glera ma anche le viti di Chardonnay, Pinot Grigio e Cabernet, come pure le varietà Piwi, e la sua diffusione è favorita dall’elevata frammentazione dei vigneti”. Lo ha spiegato il docente dell’Università di Padova, Carlo Duso, che ha fatto il punto sulla diffusione della flavescenza dorata tra le vigne dell’area Conegliano-Valdobbiadene, nel corso dell’incontro a Palazzo Giacomelli a Treviso del Gruppo Vinicolo di Confindustria Veneto Est.

“I primi segnali di questa fitopatologia risalgono al 2021 e vi era una conoscenza limitata tra i viticoltori e su iniziativa della Regione, con le Università di Padova e di Verona abbiamo iniziato un programma di lotta mirata articolata nelle cinque fasi di sviluppo del batterio” ha proseguito Duso, evidenziando “due principi di fondo: controllare capillarmente la diffusione del batterio con prodotti insetticidi specifici ed estirpare le viti malate”. “Nel 2023 – ha concluso il professore – registriamo tre volte più vigneti immuni rispetto al 2022, ma vinta la battaglia, la guerra continua e tutto il territorio si deve muovere allo stesso modo utilizzando le molecole raccomandate dalla Regione”. “Dobbiamo continuare la lotta alla flavescenza dorata: il Veneto è coordinatore di un tavolo nazionale in materia e siamo in contatto costante con il ministero dell’Agricoltura” – ha ribadito l’assessore della Regione Veneto, Federico Caner, precisando che “l’utilizzo delle molecole raccomandate dagli esperti delle università e del mondo scientifico deve superare il timore che vi possano essere ripercussioni commerciali. Continuiamo convintamente – ha chiosato – a sostenere il raggiungimento di standard sempre più elevati anche in termini di sostenibilità, che deve essere contemporaneamente ambientale, sociale ed economica”.

Vino, “in Veneto la vendemmia partirà tra il 23 e il 30 agosto”

Vino, “in Veneto la vendemmia partirà tra il 23 e il 30 agosto”Milano, 14 lug. (askanews) – La vendemmia 2023 in Veneto partirà tra il 23 e il 30 agosto, con le varietà precoci come il Pinot Grigio, una settimana più tardi rispetto al 2022, caratterizzato da forte caldo e siccità. È l’indicazione emersa nel corso dell’incontro a Palazzo Giacomelli a Treviso del Gruppo Vinicolo di Confindustria Veneto Est. Un’occasione per imprenditori e operatori per fare il punto della situazione pre-vendemmiale con esperti del Cra Vit di Conegliano, dell’Università di Padova e di Federvini, e l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura e al Turismo, Federico Caner, sulle strategie per la sostenibilità, in chiave anche di lotta alle malattie della vite, e collegamento della filiera eno-gastronomica locale nella promozione turistica del territorio.

“Quest’anno le previsioni di vendita, elaborate da Federvini, indicano un rallentamento delle vendite anche nei mercati internazionali, che penalizzerà più i vini fermi che gli spumanti. Occorre quindi proporre un racconto positivo del nostro prodotto e promuovere una strategia di comunicazione e promozione che valorizzi un consumo responsabile e sostenibile di prodotti alcoolici, che sono da millenni parte della nostra cultura alimentare” ha dichiarato il presidente del Gruppo Vinicolo Distillati e Liquori di Confindustria Veneto Est, Stefano Bottega, anticipando che dal 28 settembre al 1 ottobre Treviso ospiterà la grande manifestazione internazionale Spirit Selection Concours Mondial de Bruxelles. Il Gruppo Vinicolo di Confindustria Veneto Est coordina gli interessi degli imprenditori delle province di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, e conta 73 aziende vinicole e 13 distillerie e liquorifici storicamente legate al mondo del vino, con 2.511 dipendenti diretti.

Vino, Meritocrazia Italia: da Ue misure tempestive per crisi mercato

Vino, Meritocrazia Italia: da Ue misure tempestive per crisi mercatoMilano, 14 lug. (askanews) – Il settore vitivinicolo europeo si trova in un affanno crescente. Dopo l’aumento delle materie prime e dell’energia registrato l’anno scorso, oggi l’inflazione ha determinato un aumento dei prezzi e il calo del potere d’acquisto, che sta portando ad una progressiva diminuzione dei consumi in questo settore che in Italia è stimata intorno al 7%. In più, le giacenze accumulate durante il periodo pandemico per le difficoltà di mercato, sono aumentate dopo la ricca vendemmia del 2022 che ha fatto registrare un +4% di produzione di vino in Europa.

Sul tema è intervenuta Meritocrazia Italia, spiegando che “Francia e Spagna hanno già adottato il processo di distillazione per eliminare le eccedenze, liberando spazio nelle cantine, e per tenere sotto controllo i prezzi di mercato. Ma è evidente che il problema delle eccedenze e di un sistema bloccato sia una questione che coinvolge l’intero mercato europeo”. L’associazione quindi evidenzia che, allarmata per questa situazione, la Commissione Ue ha dato il via libera negli ultimi giorni ad una serie di misure straordinarie per tamponare gli attuali squilibri di mercato e stoccaggio, “che vanno dalla maggiore flessibilità per i programmi nazionali di sostegno al vino, alla scelta per la vendemmia verde quest’estate, fino all’incremento del tasso di cofinanziamento delle misure relative alla ristrutturazione, alla raccolta verde, fino alla promozione e agli investimenti dell’Ue, che passerà dal 50% al 60%”. “Fino al 15 ottobre 2023 i Paesi membri potranno inserire nel piano di sostegno la ‘distillazione di crisi’, in forza della quale sarà possibile distillare il vino piu? colpito dalla crisi di mercato” prosegue Meritocrazia Italia, aggiungendo che “le eccedenze saranno trasformate a spese dell’Ue, ma il vino distillato potrà essere utilizzato solo per scopi industriali come biocarburante, al fine di evitare eventuali distorsioni della concorrenza. Gli Stati membri – continua – sono tenuti a destinare la misura di distillazione alle Regioni o ai tipi di vino che presentano maggiori squilibri di mercato, che vengono individuati in base a valutazioni e criteri oggettivi, quali l’aumento corposo delle giacenze o la diminuzione del prezzo di vendita”. “Il bilanciamento finanziario, concesso ai vini ammissibili alla distillazione, sarà limitato a una quota dei recenti prezzi di mercato, per evitare abusi o sovracompensazioni conseguenti all’attuazione di questa misura, che è misura eccezionale” prosegue l’associazione, precisando che “gli Stati membri, inoltre, sono tenuti ad indicare alla Commissione, entro il 31 agosto, in che modo intendono attuare la misura in questione, avendo gli stessi la possibilità di integrare il finanziamento comunitario, per un importo non superiore a quello messo a disposizione dall’Ue, con fondi nazionali”.

“Dato il contesto – chiosa l’associazione – è senza dubbio da valutare positivamente l’intervento tempestivo della Commissione Ue, ma nel contempo, resta una certa perplessità rispetto alla decisione presa dalla stessa Commissione, a inizio anno, di consentire all’Irlanda di apporre sulle bottiglie di vino etichette che segnalano il prodotto come potenzialmente pericoloso per la salute, atteso che si tratta di misura che di certo influenza negativamente il consumo del prodotto”.

Protocollo tra Inl e Città del Vino regolamenta vendemmia turistica

Protocollo tra Inl e Città del Vino regolamenta vendemmia turisticaMilano, 13 lug. (askanews) – La vendemmia turistica è da oggi regolamentata grazie ad un protocollo d’intesa sottoscritto a Roma fra l’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) e l’Associazione nazionale Città del vino. Lo ha annunciato sui propri social la stessa Associazione, spiegando che l’accordo nazionale è stato firmato da Paolo Pennisi, direttore generale Inl e dal presidente di Città del Vino, Angelo Radica, nella sede centrale dell’Ispettorato.

Secondo quanto riferito, nel protocollo viene precisato “che la vendemmia turistica non può considerarsi un rapporto di lavoro, ma ‘si intende l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi spazi, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita e degustazione delle cantine locali nell’ambito di un’offerta turistica di tipo integrato’”. Nel documento sottoscritto si evidenzia anche che “per lo svolgimento della vendemmia turistica non può essere corrisposto ai turisti alla stessa partecipanti alcun emolumento comunque denominato, né in denaro né in natura. L’attività è ristretta a poche ore alternativamente nella fascia oraria antimeridiana o postmeridiana e non può ripetersi per più di due volte nella stessa azienda vitivinicola nell’arco della stessa settimana”.

“Regolamentare la vendemmia turistica significa dare un importante impulso all’enoturismo, che in Italia vale già un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro e 14 milioni di presenze, ed è un’opportunità ulteriore per tutti i territori enologici” ha spiegato Radica, aggiungendo che “grazie a questo accordo le Cantine avranno tutta la tranquillità di far svolgere in sicurezza per i turisti una esperienza turistica, senza incorrere in spiacevoli equivoci con le autorità preposte ai controlli sul lavoro”. Inoltre, si legge nel protocollo, “i filari della vendemmia turistica devono essere resi riconoscibili e distinguibili dai luoghi ove i vendemmiatori professionisti svolgono la vendemmia ordinaria, con l’apposizione di idonei cartelli, inoltre andrà indicato nella dichiarazione al Suap o sportello equipollente, le coordinate mappali (foglio e particella) avendo cura di escludere in maniera tassativa lo svolgimento promiscuo delle due attività”. La vendemmia turistica si svolge sotto la supervisione continuativa dei referenti aziendali/tutor qualificati ovvero di personale aziendale dotato di adeguata e specifica formazione, nel rispetto delle normative locali di riferimento. I referenti aziendali/tutor dovranno vigilare sul rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza e garantire il perseguimento delle finalità culturali e ricreative dell’evento.

Durante lo svolgimento di tale evento ogni referente aziendale/tutor potrà seguire un numero di turisti non superiore a otto, salva diversa disposizione della normativa locale di riferimento. I referenti aziendali/tutor e i turisti impegnati nella vendemmia turistica dovranno indossare obbligatoriamente un cartellino identificativo o braccialetto identificativo rispettivamente con la scritta “tutor” e “vendemmiatore turista”. La vendemmia turistica dovrà svolgersi con modalità che assicurino la salute e sicurezza dei turisti, anche con riferimento alle attrezzature messe a disposizione degli stessi nonché agli indumenti e alle calzature indossate. Prima dell’inizio dell’attività di vendemmia, il tutor aziendale dovrà fornire al turista, le istruzioni adeguate sull’utilizzo delle attrezzature e i comportamenti da tenere durante le operazioni, vigilando, in presenza, sul rispetto delle istruzioni impartite. Ai turisti impegnati nella vendemmia turistica deve comunque essere interdetto sia l’utilizzo di qualsiasi macchina agricola sia lo svolgimento delle operazioni di carico e scarico delle cassette da uva.

Consorzio Prosecco: borsa di studio per Cescon a ateneo di Pollenzo

Consorzio Prosecco: borsa di studio per Cescon a ateneo di PollenzoMilano, 13 lug. (askanews) – Il presidente del Consorzio di tutela del Prosecco Doc, Stefano Zanette, ha ricevuto dal presidente dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), Carlo Petrini, l’attestato di ringraziamento per il contributo erogato dal Consorzio a favore delle borse di studio dell’ateneo in memoria di Valerio Cescon, uno dei padri del Prosecco, scomparso nel settembre 2022 a 67 anni.

Ricordando l’alto profilo del presidente di “Vignaioli Veneto Friulani” e di “La Marca”, Zanette ha evidenziato come ricerca e formazione costituiscano due pilastri fondamentali per lo sviluppo del sistema vitivinicolo del Prosecco, pilastri a sostegno dei quali il Consorzio destina annualmente oltre un milione di euro. I riconoscimenti vengono attribuiti a tutti i sostenitori che nel corso dell’anno accademico si stanno impegnando al fianco dell’Università di Pollenzo nella promozione del diritto allo studio. Oltre al Consorzio Prosecco Doc, l’attestato è stato ritirato da Andriani Spa, Azimut, Banca d’Alba Credito Cooperativo, Cassa di Risparmio di Fossano, Consorzio per la Tutela dell’Asti, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, Fondazione del Ceresio, Frantoio Oleario Muraglia Savino e C., Fundación Reale Foundation, Guido Berlucchi e C, Imcd Italia, Longo un Mondo di Specialità, Nonino Distillatori, San Giacomo Charitable Foundation, Savini Tartufi, Slow Food Bra, e Timac Agro Italia.