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A Vinitaly Erste+Neue presenta il suo primo spumante: “Puntay Peak Nat”

A Vinitaly Erste+Neue presenta il suo primo spumante: “Puntay Peak Nat”


A Vinitaly Erste+Neue presenta il suo primo spumante: “Puntay Peak Nat” – askanews.it



A Vinitaly Erste+Neue presenta il suo primo spumante: “Puntay Peak Nat” – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – La storica cantina altoatesina Erste+Neue presenta il suo primo spumante a Vinitaly (dal 2 al 5 aprile a Veronafiere). “Puntay Peak Nat VSQ Brut 2022”, che in etichetta ha uno stambecco, è ottenuto da uve Pinot bianco in purezza, coltivate sui terreni morenico-calcarei dei vigneti più alti della costa della Mendola, nelle zone sommitali di Caldaro, sede dell’azienda. E’ prodotto in appena seimila bottiglie e commercializzato esclusivamente nei canali Horeca e dettaglio specializzato.

“Siamo molto felici di presentare al pubblico professionale che sarà presente al Vinitaly le nostre prime bollicine che entrano a far parte della linea Puntay” ha affermato il direttore della Cantina altoatesina, Martin Klammer, aggiungendo che “avevamo in mente da tempo di presentare il nostro primo spumante e anche questa volta l’obiettivo era quello che riuscisse ad interpretare con coerenza il nostro il nostro claim ‘Wines for your #peakmoments’”. Dopo una pressatura soffice a grappolo intero e una decantazione e trasferimento in tank di acciaio inox, la fermentazione delle uve si svolge molto lentamente. Una volta raggiunti i 18 g/l di residuo zuccherino, il vino viene imbottigliato e, dopo la presa di spuma, riposa per circa sei mesi sulle sue fecce per poi essere sboccato a fine marzo e tappato con il tradizionale tappo a fungo.

Pecoraro Scanio: attacchi sgangherati a cucina italiana e pizza

Pecoraro Scanio: attacchi sgangherati a cucina italiana e pizza


Pecoraro Scanio: attacchi sgangherati a cucina italiana e pizza – askanews.it



Pecoraro Scanio: attacchi sgangherati a cucina italiana e pizza – askanews.it



















Roma, 30 mar. (askanews) – “Il pomodoro lungo usato sulla pizza è arrivato a Napoli nel 1770 e è documentato sulla pizza da inizio ‘800 eppure si diffondono bufale sgangherate che vorrebbero la pizza al pomodoro inventata nel’900 in USA. Sono attacchi patetici alle tradizioni della cucina italiana che vanno contrastati in modo netto”. E’ la denuncia in un video di Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione Univerde , già ministro dell’agricoltura e promotore di #pizzaUnesco e #noFakefood che aggiunge: ” questo attacco alla dieta mediterranea e alle nostre tradizioni coincidono con lo sfrenato tentativo di imporre cibi sintetici, ogm e una specie di dieta unica mondiale di cibi anonimi standard in mano a poche multinazionali. L’Italia è un baluardo contro questo attacco ed ecco perché vogliono demolire la reputazione di prodotti simbolo come pizza, parmigiano o pasta. Occorre accelerare con legge contro cibi sintetici e azioni in Ue contro cibi anonimi come hanno chiesto 1 milione di cittadini in 10 paesi in una Ice lanciata da Coldiretti, Campagna Amica, Fondazione Univerde, slow food e altri”.

Vino, Fabio Dei Micheli eletto presidente Consorzio Chiaretto e Bardolino

Vino, Fabio Dei Micheli eletto presidente Consorzio Chiaretto e Bardolino


Vino, Fabio Dei Micheli eletto presidente Consorzio Chiaretto e Bardolino – askanews.it



Vino, Fabio Dei Micheli eletto presidente Consorzio Chiaretto e Bardolino – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – Il 45enne enologo Fabio Dei Micheli è il nuovo presidente del Consorzio di tutela del Chiaretto e del Bardolino. Succede a Franco Cristoforetti. Dei Micheli è proprietario con la sorella Serena dell’azienda agricola di famiglia e ha ricoperto il ruolo di consigliere all’interno del Consorzio per tre mandati.

Ad affiancarlo nella carica tre vicepresidenti: Alberto Marchisio, Davide Ronca e Fausto Zeni. Compongono il rinnovato consiglio Alessandro Bianchi, Mario Boni, Marica Bonomo, Roberta Bricolo, Piergiuseppe Crestani, Claudio Lenotti, Giannantonio Marconi, Luca Oliosi, Agostino Rizzardi, Luca Sartori, Marco Zanoni. Fanno parte del Collegio sindacale Enrico Gentili, Lucio Salier e Lorenzo Mario Sartori, che ne è anche il presidente. Nicola Bonfante e Massimo Brutti hanno invece il ruolo di supplenti. “Iniziamo questo nuovo mandato all’insegna della responsabilità verso tutta la filiera del Bardolino” ha affermato Dei Micheli, spiegando che “il Consiglio neoeletto ne rappresenta di fatto tutte le anime e soprattutto l’energia che queste aziende vogliono investire nella denominazione e nella promozione dei vini Bardolino e Chiaretto di Bardolino”. “Lo dimostra anche il ritorno nel Consiglio di alcune delle realtà storiche della zona Classica, oltre che il nuovo ingresso come consiglieri di alcune delle imprenditrici più impegnate nella produzione di vini di qualità” ha proseguito, aggiungendo che “il percorso che intraprenderemo durante questi tre anni continuerà il proficuo lavoro fatto dal presidente Franco Cristoforetti, che con l’occasione ringrazio, nella promozione del Chiaretto e delle sottozone Montebaldo, La Rocca e Sommacampagna”. “Dovremo comunque affrontare temi oggi importantissimi – ha concluso – come ad esempio la sostenibilità, e guidare la denominazione in una continua crescita di riconoscimento qualitativo da parte del consumatore”.

Il primo appuntamento in calendario per il neoeletto presidente e per il Consiglio è Vinitaly, dal 2 al 5 aprile a Verona. Allo stand consortile (Padiglione 4 – Stand D1) sarà possibile degustare la nuova annata del Chiaretto di Bardolino, i Bardolino di distretto e il Bardolino Classico.

Vino, Studio: per Cantine italiane sostenibilità è impegno autentico

Vino, Studio: per Cantine italiane sostenibilità è impegno autentico


Vino, Studio: per Cantine italiane sostenibilità è impegno autentico – askanews.it



Vino, Studio: per Cantine italiane sostenibilità è impegno autentico – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – Per le Cantine italiane la sostenibilità nel vino è un impegno autentico, che non risponde solo a una domanda del mercato, ma è assunzione di responsabilità etica nei confronti di sfide globali e locali, coerente con l’identità e la cultura aziendale e richiede investimenti a lungo termine in ricerca e innovazione. E’ quanto emerge da un’interessante indagine condotta da Walden Lab e The Round Table sul significato del termine “sostenibilità” per le aziende vitivinicole italiane. Lo studio è stato presentato questa mattina a Milano prima della premiazione della nona edizione del Premio Gavi “La buona Italia 2023”, organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi, che lo ha commissionato.

Dalla ricerca condotta sulle 21 aziende nella short list del premio, risulta che la sostenbilità, ambientale, economica, sociale ma anche culturale, è un “elemento di sostanza” in grado di valorizzare la produzione vinicola con ricadute dirette sulla qualità e le performance del prodotto, sull’immagine dell’azienda e, a tendere, ha ricadute positive anche sul piano economico. Una responsabilità che per le Cantine non può prescindere da un’azione educativa orientata a promuovere una modalità di consumo consapevole e responsabile, improntata alla misura e alla moderazione, all’apprezzamento della qualità più della quantità. Comunicarla in modo corretto significa quindi poter contare su uno strumento di differenziazione, che rafforza la reputazione e l’attrattività del marchio. Al “greenwashing” vanno opposti serietà, coerenza, trasparenza e concretezza – hanno spiegato gli autori della ricerca – con iniziative di comunicazione finalizzate ad informare, sensibilizzare ed educare ai valori della sostenibilità, sia attraverso l’utilizzo di strumenti tradizionali e digitali, sia con strumenti come il Bilancio sostenibile, le certificazioni ma anche con le visite in Cantina. Un’attenzione che va veicolata non solo all’utente finale ma anche alla pluralità degli stakeholder, ai propri fornitori e venditori, alla comunità e al territorio circostante e naturalmente anche ai propri dipendenti.

“Ancora una volta lo scenario indicato dal premio e l’analisi condotta sono un esempio da seguire” ha dichiarato il presidente del Consorzio Tutela del Gavi, Maurizio Montobbio, spiegando che “abbiamo dimostrato come gli imprenditori del vino in Italia comunicano la sostenibilità non tanto perché sia obbligatorio ma perché credono sia la strada giusta”. “E’ un modello a cui ispirarsi, anche per i produttori più piccoli, e ci porta ad una riflessione: ci aspetta un futuro complesso in cui la responsabilità delle nostre azioni sarà totalmente sulle spalle dei produttori” ha proseguito Montobbio, concludendo “fare bene le cose e dirlo dopo averle fatte dimostrerà la credibilità di un intero settore e la sua capacità di rinnovarsi”.

A Ruffino Premio Gavi “La Buona Italia” per comunicazione vino sostenibile

A Ruffino Premio Gavi “La Buona Italia” per comunicazione vino sostenibile


A Ruffino Premio Gavi “La Buona Italia” per comunicazione vino sostenibile – askanews.it



A Ruffino Premio Gavi “La Buona Italia” per comunicazione vino sostenibile – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – E’ la cantina toscana Ruffino ad aggiudicarsi la nona edizione del Premio Gavi “La buona Italia 2023”, organizzato dal Consorzio Tutela del Gavi. Ruffino ha ottenuto il riconoscimento “per la capacità di comunicare in modo chiaro e con la giusta enfasi, la tutela ambientale, il consumo responsabile, le iniziative di ‘giving back’, la responsabilità e il welfare aziendale, e la lotta contro la disparità di genere”. L’azienda sottoscrive “un patto di credibilità con il consumatore, rinnovato ogni giorno, attraverso il contenuti web e social”.

Il premio è stato consegnato questa mattina in un hotel del centro di Milano, dal presidente del Consorzio Tutela del Gavi, Maurizio Montobbio, al presidente e ad di Ruffino, Sandro Sartor, che ha affermato, tra l’altro, “è bello vedere che è stata colta l’essenza del nostro impegno così come la sua concretezza e la trasversalità”. Le menzioni speciali sono andate a Gruppo Mezzacorona, a La Cantina Pizzolato e all’Azienda agricola Ricci Curbastro “per la particolare attenzione con la quale hanno comunicato i propri progetti di sostenibilità e responsabilità sociale in ambito vinicolo”.

Ass. Viticoltori Castellina in Chianti a Milano con 37 Cantine

Ass. Viticoltori Castellina in Chianti a Milano con 37 Cantine


Ass. Viticoltori Castellina in Chianti a Milano con 37 Cantine – askanews.it



Ass. Viticoltori Castellina in Chianti a Milano con 37 Cantine – askanews.it




















Milano, 30 mar. (askanews) – Il 29 marzo ha fatto tappa a Milano il tour organizzato dall’Associazione Viticoltori di Castellina in Chianti per festeggiare i primi 20 anni di attività e raccontare questo splendido territorio del Chianti Classico.

“Dopo il debutto a Roma, abbiamo scelto Milano per raccontarci, una piazza importantissima per noi, non solo dal punto di vista mediatico, ma anche e soprattutto commerciale” ha spiegato il presidente dell’Associazione, Enrico Pozzesi, che ieri a DADA in Taverna, nel centro del capoluogo lombardo, ha accompagnato Armando Castagno, autore del libro “Castellina in Chianti-Territorio, vino, persone”, nel racconto del volto più inedito, affascinante e curioso di questo piccolo comune che concentra rinomate realtà vitivinicole. Dopo la presentazione del libro, 37 produttori di Castellina in Chianti hanno servito in degustazione i loro Chianti Classico ai numerosi giornalisti e operatori di settore che hanno partecipato all’evento, la cui prossima tappa sarà a Firenze.

Castellina in Chianti occupa una superficie di poco meno di 10mila ettari, a cavallo tra la Val d’Elsa, la Val di Pesa e la Valle del fiume Arbia. Grazie ai suoi 1.682 ettari coltivati a vigneto, è il Comune con più superficie vitata di tutto il Chianti Classico. Circa il 70% dei vigneti è a conduzione biologica o in conversione, una percentuale in progressiva crescita: delle 39 aziende che fanno parte dell’Associazione, infatti, ben 36 sono già certificate bio o in regime di conversione. L’Associazione Viticoltori di Castellina in Chianti è nata nel 2003 per valorizzare e tutelare i produttori locali.

PoliMi presenta a Vinitaly corso di “design thinking” per futuro vino

PoliMi presenta a Vinitaly corso di “design thinking” per futuro vino


PoliMi presenta a Vinitaly corso di “design thinking” per futuro vino – askanews.it



PoliMi presenta a Vinitaly corso di “design thinking” per futuro vino – askanews.it



















Milano, 29 mar. (askanews) – POLI.design, società consortile del Politecnico di Milano (PoliMi) presenta il 2 aprile a Vinitaly a Veronafiere, un corso dove, per la prima volta, il “design thinking” verrà applicato al mondo del vino. “Un approccio alla soluzione dei problemi alternativo, creativo, empatico e tempestivo” che sarà al centro del corso intitolato “Progettare il futuro del vino: soluzioni per scenari che cambiano” che partirà a giugno 2023.

La presentazione si terrà alle 16.15 in Sala Puccini con un incontro aperto a tutti. “L’espressione ‘design thinking’ può sembrare criptica ma se si pensa che proprio questo fu il metodo con cui Steve Jobs diede vita alle più innovative invenzioni, tutto diviene più chiaro” spiegano in una nota gli organizzatori, sottolineando che “il design thinking, infatti, parte dalla capacità di mettersi nei panni del cliente-consumatore e trovare delle soluzioni creative in modo veloce e concreto”. “Una creatività che spesso manca al settore enologico, molto tradizionalista, che tuttavia ha accolto questo progetto con grande interesse” proseguono i promotori del corso, spiegando che i patrocinatori sono infatti UIV (Unione Italiana Vini), AGIVI (Associazione Italiana Giovani Imprenditori Vinicoli Italiani, ONAV (Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino), l’Associazione Nazionale Donne del Vino e Divinea, oltre a Associazione Cometa, società del Terzo settore. Alla presentazione, dove si parlerà di cambiamenti del settore e prospettive future, opportunità del cambio generazionale e nuove soluzioni, interverranno Luca Fois, direttore scientifico del corso, Silvia Baratta, direttore tecnico del corso, Lamberto Frescobaldi, Presidente di Unione Italiana Vini, Vito Intini, Presidente ONAV, Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente AGIVI.

Vino, Ascovilo a Vinitaly con uno spazio dedicato a DOP e IGP lombarde

Vino, Ascovilo a Vinitaly con uno spazio dedicato a DOP e IGP lombarde


Vino, Ascovilo a Vinitaly con uno spazio dedicato a DOP e IGP lombarde – askanews.it



Vino, Ascovilo a Vinitaly con uno spazio dedicato a DOP e IGP lombarde – askanews.it



















Milano, 29 mar. (askanews) – Ascovilo, l’associazione dei Consorzi vitivinicoli lombardi, sarà a Vinitaly con un proprio spazio e curerà un’area degustazione ad hoc che offrirà un fitto calendario di appuntamenti, con masterclass, degustazioni e Conferenze stampa volte a esplorare e valorizzare le peculiarità delle diverse produzioni e dei diversi territori.

“Ascovilo conferma la presenza a Vinitaly con uno spazio dedicato alle denominazioni lombarde certificate DOP e IGP” ha annunciato oggi la presidente di Ascovilo, Giovanna Prandini, nel corso della presentazione in Regione Lombardia del Padiglione del vino lombardo alla 55esima edizione del Salone internazionale dei vini e distillati che si terrà a Veronafiere dal 2 al 5 aprile. “Stampa, blogger e operatori potranno trovare Wi-Fi, tavoli per scrivere e assaggiare, poltrone per riposare, opportunità di approfondimento tecnico” ha continuato Prandini, sottolineando che “abbiamo investito anche nel 2023 sui servizi per rendere la nostra presenza sussidiaria alle attività programmate dai consorzi e dalle imprese private: 13 Consorzi di tutela insieme in Ascovilo con Grana Padano fanno squadra per promuovere le nostre eccellenze agricole, servite dai sommelier Ais e dai maestri assaggiatori dell’Onaf, perché la professionalità nel servizio e la qualità del prodotto sono i nostri talenti da valorizzare”. “Vino e formaggio in Lombardia sono autentici e garantiti – ha concluso – frutti preziosi di un sapere antico che ha saputo coniugare l’innovazione con le espressioni autentiche dei territori di produzione”.

I Consorzi presenti a Vinitaly 2023 sono: Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Consorzio Franciacorta, Consorzio Tutela Moscato di Scanzo, Consorzio Volontario Vino DOC San Colombano, Consorzio Montenetto, Consorzio Vini IGT Terre Lariane, Consorzio Vini Mantovani, Consorzio Tutela Lugana DOC, Consorzio Tutela Valcalepio, Consorzio Tutela Vini di Valtellina, Consorzio Valtènesi Riviera del Garda Classico, Consorzio Botticino DOC, Consorzio Garda DOC e Consorzio Tutela IGT Valcamonica.

Padiglione Lombardia a Vinitaly: 3.300 mq con circa 200 aziende

Padiglione Lombardia a Vinitaly: 3.300 mq con circa 200 aziende



Padiglione Lombardia a Vinitaly: 3.300 mq con circa 200 aziende – askanews.it



Padiglione Lombardia a Vinitaly: 3.300 mq con circa 200 aziende – askanews.it




















Milano, 29 mar. (askanews) – Uno spazio espositivo di 3.300 metri quadrati, finanziato e realizzato in accordo di programma da Regione Lombardia e Unioncamere Lombardia, che riunisce produttori, consorzi, associazioni e istituzioni nel salotto al primo piano del PalaExpo, con circa 200 aziende che offriranno in degustazione oltre mille etichette. Il Padiglione Lombardia di Vinitaly (“Lombardia, una straordinaria esperienza di gusto”), il Salone internazionale dei vini e distillati la cui 55esima edizione andrà in scena a Veronafiere dal 2 al 5 aprile, è stato presentato oggi a Palazzo Lombardia dal governatore Attilio Fontana, dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, dal presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio, dal presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, dalla presidente di Ascovilo, Giovanna Prandini e da Silvano Brescianini, presidente del Consorzio Franciacorta.

“La Lombardia vanta 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT e, in termini di qualità, può tranquillamente competere con le più rinomate regioni vitivinicole a livello non solo nazionale, ma anche internazionale” ha ricordato Fontana, sottolineando che “l’ultima vendemmia, pur caratterizzata da condizioni meteorologiche estreme, si è chiusa con una produzione fatta per la stragrande maggioranza di vini a Denominazione di qualità, per cui nove bottiglie su dieci dell’annata 2022 saranno a marchio DOCG, DOC o IGT”. La produzione dello scorso anno, infatti, conta oltre 142 milioni di bottiglie potenziali, per l’88% vini a Denominazione di qualità. Una percentuale in virtù della quale la Lombardia, già prima regione in Italia per valore della produzione agroalimentare, si conferma ai vertici a livello nazionale anche per quanto riguarda la quota di vini di qualità sul totale della produzione. “I vini lombardi tornano a Verona confermandosi come grandi ambasciatori dei nostri territori, in Italia e sempre di più anche all’estero” ha affermato Beduschi, precisando che “il mercato principale per i prodotti vitivinicoli lombardi è quello tedesco, che nel 2022 ha rappresentato il 24% dell’export e che nel periodo 2019-2021, a cavallo della pandemia da Covid-19, è cresciuto addirittura del 46,7%”. “Seguono, in termini di valore, gli Stati Uniti, con una quota del 12,5% e in crescita del 20,6% tra il 2019 e il 2021, la Svizzera (8,6%), il Giappone (6,4%), la Francia (4,1%), il Regno Unito (4%) e la Spagna (2,9%)” ha continuato, sottolineando che è “merito delle imprese vitivinicole che lavorano per proporre un’offerta straordinariamente ampia e di qualità, con una presenza sempre crescente di varietà autoctone”. “Un primato e un vanto del vino lombardo – ha concluso il neo assessore – che a Vinitaly avrà come sempre un ruolo da protagonista, anche per promuovere l’immagine della regione, della sua storia e dei suoi prodotti”.

La biodiversità lombarda rappresenta anche “una risorsa fondamentale in termini economici” ha rimarcato Auricchio, ricordando che “da un lato ci sono le tremila imprese vitivinicole lombarde, che sono state capaci di attraversare anche i durissimi anni della pandemia salvaguardando l’occupazione e creando, nel corso degli anni, nuovi posti di lavoro: oggi abbiamo 6.275 occupati stabili, il 17,6% in più rispetto a dieci anni fa, ai quali si aggiungono naturalmente decine di migliaia di stagionali e persone occupate nell’indotto”. “Dall’altro lato – ha proseguito – ci sono il turismo enogastronomico e il valore del settore in termini di marketing territoriale, che abbiamo già esplorato con l’Expo del 2015 e che dobbiamo sfruttare ancora di più in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina del 2026”.

Record per l’export di vino lombardo: nel 2022 sfiorati 320 mln euro

Record per l’export di vino lombardo: nel 2022 sfiorati 320 mln euro


Record per l’export di vino lombardo: nel 2022 sfiorati 320 mln euro – askanews.it



Record per l’export di vino lombardo: nel 2022 sfiorati 320 mln euro – askanews.it



















Milano, 29 mar. (askanews) – Il vino lombardo cresce sui mercati internazionali, dove il valore delle vendite è pressoché raddoppiato negli ultimi 15 anni, arrivando a sfiorare quota 320 milioni di euro nel 2022, nuovo record storico. Consolida anche la propria presenza nel Regno Unito superando di slancio lo scoglio della Brexit, con un + 29% sul mercato britannico proprio a cavallo dell’addio di Londra all’Unione Europea. E registra risultati molto positivi anche sul fronte dell’occupazione, grazie a una crescita degli addetti stabili del 17,6% negli ultimi 10 anni.

Nel corso del 2022 l’export della produzione vitivinicola della Lombardia è infatti cresciuto del 7,8% rispetto al 2021, raggiungendo quota 319 milioni e 623 mila euro, pressoché il doppio rispetto ai 167 milioni e 699 mila euro che erano stati registrati nel 2007, 15 anni prima. I dati Istat elaborati dall’Ufficio Studi di Unioncamere Lombardia sono stati diffusi questa mattina a Palazzo Lombardia a Milano, in occasione della presentazione del Padiglione dei vini lombardi a Vinitaly (primo piano del PalaExpo), il Salone internazionale dei vini e distillati la cui 55esima edizione andrà in scena a Verona dal 2 al 5 aprile.