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Vino, eletto nuovo Cda Sistema Prosecco: Elvira Bortolomiol presidente

Vino, eletto nuovo Cda Sistema Prosecco: Elvira Bortolomiol presidenteMilano, 13 lug. (askanews) – Prosegue il progetto di Sistema Prosecco, la società nata nel 2016 dalla comune volontà dei tre Consorzi del mondo Prosecco, Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, Consorzio Prosecco Doc e Consorzio Asolo Prosecco Docg, di mettere insieme le forze nella direzione di una sempre più serrata lotta alla contraffazione. Questo percorso verrà sostenuto dalla nuova presidente eletta, Elvira Bortolomiol, già alla presidenza del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene.

Al suo fianco il vicepresidente, Ugo Zamperoni (presidente del Consorzio dell’Asolo Prosecco Docg) e i consiglieri Stefano Zanette (presidente del Consorzio Prosecco Doc), Giancarlo Moretti Polegato (consigliere Consorzio Prosecco Doc e Consorzio Asolo Prosecco Docg), Franco Varaschin (consigliere Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg), Diego Tomasi (direttore Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg) e Luca Giavi (direttore Consorzio Prosecco Doc). In una nota, la società spiega che gli obiettivi che si propone la nuova presidenza sono “di continuità rispetto alle attività di monitoraggio, nazionale e internazionale su vari livelli, dai marchi alle vendite fino al web, contrasto a marchi che impropriamente utilizzano il termine Prosecco oppure nomi imitativi o evocativi, maggior divulgazione dei risultati raggiunti per rafforzare la tutela stessa e soprattutto una stretta collaborazione con le Istituzioni italiane, europee ed internazionali che possono continuare a consentire il raggiungimento di importanti risultati in termini di salvaguardia del prodotto simbolo del Made in Italy”.

“Mi riprometto di continuare il prezioso lavoro di chi mi ha preceduto – ha dichiarato Elvira Bortolomiol – solo restando uniti, avendo uno scopo comune, ossia la tutela delle Denominazioni, potremo collaborare al meglio, insieme, arginando così fenomeni dannosi e garantendo la massima trasparenza e informazione chiara al consumatore finale”.

Vino, parte in Sud America il “Chianti Lovers Latam Tour 2023″

Vino, parte in Sud America il “Chianti Lovers Latam Tour 2023″Milano, 13 lug. (askanews) – Promuovere la cultura del Chianti in Sud America: è la missione che si propone il “Chianti Lovers Latam Tour 2023″. La prima tappa è fissata in Venezuela, all’”Academia de sommeliers” di Caracas, dove il 13 e 14 luglio sono in programma l’ultima lezione e gli esami finali del master “Chianti Academy Latam”. Il vino, in questo caso, verrà abbinato a prodotti tipici come i formaggi, il cioccolato ed i celebri sigari Habanos. Il secondo appuntamento è invece per il 20 e 21 luglio in Messico, a Los Cabos, mentre il 24 e 25 luglio il tour si sposterà a Cancun, per l’ultima sessione di Academy: anche in questo caso si tratterà di due giorni scanditi da vini, esami e mix virtuosi con i prodotti tipici della gastronomia locale.

La trasferta del Consorzio Vino Chianti ha l’obiettivo “di favorire lo sviluppo della Denominazione Chianti in territori che sanno esprimere un retroterra peculiare e dinamico dal punto di vista dell’offerta gastronomica e che, tramite un percorso formativo portato avanti dal Consorzio, possono oggi ambire a creare abbinamenti sempre più seducenti”. “Dal 2019 ad oggi, sono 800 gli studenti che si sono diplomati alla ‘Chianti Academy Latam’” ha ricordato il presidente del Consorzio, Giovanni Busi, precisando che “sono suddivisi tra Venezuela, Messico, Perù, Colombia, Cuba e Panama. Si tratta – ha aggiunto – di un momento di incrocio tra eccellenze che provengono da territori molto distanti, ma che messe a dialogo producono accostamenti mai banali, sovente intensi, sicuramente potenti”. “Un meccanismo che una volta avviato progredisce alimentandosi gradualmente con le esperienze e i racconti delle persone che formiamo” ha proseguito Busi, concludendo “così la cultura del Chianti, la nostra denominazione, si propaga in un territorio enorme e affascinante grazie ad una schiera di entusiasti ambasciatori”.

Vino, Schioppettino di Prepotto ottiene medaglia platino di Decanter

Vino, Schioppettino di Prepotto ottiene medaglia platino di DecanterMilano, 13 lug. (askanews) – È di Colli di Poianis il primo Schioppettino di Prepotto a conquistare la medaglia di platino di Decanter. Il rosso autoctono dell’azienda friulana “Schioppettino di Prepotto 2018 – Doc Friuli Colli Orientali”, si è aggiudicato lo storico risultato alla 20esima edizione dei “Decanter World Wine Awards”, attestandosi oltretutto come uno dei sei vini friulani ad aver mai raggiunto i vertici della classifica della celebre competizione mondiale, tra i quali solo due rossi. La giuria ha motivato i 97 punti assegnati al cru di Colli di Poianis parlando di “un trionfo di lamponi dolci, fragole selvatiche e frutti di bosco disidratati, con un nota d’incenso in sottofondo. Esaltato e sostenuto da tannini morbidi e leggiadri, da una vivace acidità e da un lussuoso tocco di pepe sul lungo finale”.

“Lo Schioppettino di Prepotto rappresenta la nostra essenza, le nostre radici, la nostra storia, il nostro terroir” ha affermato Gabriele Marinig, referente della Cantina udinese, spiegando che “è un vero e proprio cru che a metà del ‘900 rischiava l’estinzione ma fu salvato, insieme con altri vitigni friulani, grazie al lavoro degli agricoltori locali, incluso mio padre Paolino Marinig, che nel 1982 vinse il premio Nonino Risit d’Aur per il suo contributo”. Nel 1977, grazie alla richiesta del Consiglio Comunale di Prepotto, la varietà venne inclusa nell’elenco dei vitigni autorizzati. Dieci anni dopo vide il riconoscimento della Doc e nel 2008 della sottozona Schioppettino di Prepotto. Dei 132 ettari totali di Schioppettino in Friuli, 40 si trovano nel comune di Prepotto.

Il rosso autoctono di Colli di Poianis ha superato con successo le due fasi di selezione dei Decanter WWA, la prima delle quali ha registrato il record di vini in degustazione: 18.250 etichette valutate da assaggiatori esperti in produzioni regionali che hanno assegnato un giudizio iniziale, dal non classificato alle tre medaglie, bronzo, argento e oro. La seconda fase si è concentrata solo sulle medaglie d’oro, vale a dire i vini ai quali era stato assegnato il punteggio di 95. Dopo la conferma della valutazione da parte dei co-presidenti, i vini sono stati riassaggiati e quelli che hanno dimostrato qualità e personalità eccellenti hanno ricevuto la medaglia di platino.

Vino, “Meunier Champagne e Pizza” di Corciano vince Asti Docg Award

Vino, “Meunier Champagne e Pizza” di Corciano vince Asti Docg AwardMilano, 13 lug. (askanews) – La pizzeria “Meunier Champagne & Pizza” di Corciano (Perugia) si è aggiudicata l’”Asti Docg Award”, il premio per la miglior carta dei vini firmato dal Consorzio Asti Docg assegnato ieri sera al Teatro Argentina di Roma nel corso della tappa italiana di “50 Top Pizza 2023” che ha visto l’incoronazione delle migliori pizzerie italiane.

Si tratta della quarta tappa del viaggio della guida online dedicata alle migliori pizzerie al mondo iniziato il 3 maggio con la data europea di Barcellona che ha assegnato l’Asti Docg Award a “Via Toledo Enopizzeria” di Vienna (quarta nella classifica europea) per la sua wine list composta da oltre 150 etichette proposte in abbinamento alle pizze elencate in menù. Dalla Spagna al Giappone con 50 Top Pizza Asia-Pacific che a fine maggio ha visto L’Oliva di Bangkok (29esima nella classifica asiatica) prevalere “grazie ad una carta beverage dal respiro internazionale”. E, prima di atterrare sulla Penisola, a giugno scalo a New York dove l’appuntamento con le prime 50 pizzerie a stelle a strisce ha riconosciuto come miglior wine list quella dell’”Ops” di Brooklyn (13esima nella classifica americana), che vanta una selezione che viene aggiornata settimanalmente. Il prossimo appuntamento di “50 top pizza” sarà il 13 settembre al teatro di corte del Palazzo Reale di Napoli, con la premiazione delle migliori pizzerie del globo. Sempre nella città partenopea il 23 novembre verrà infine resa nota la “50 Top World Artisan Pizza Chains”, la classifica riservata alle catene di pizzerie artigianali.

Enoturismo, l’argentina Catena Zapata è “World’s Best Vineyards 2023″

Enoturismo, l’argentina Catena Zapata è “World’s Best Vineyards 2023″Milano, 13 lug. (askanews) – L’argentina Catena Zapata ha vinto il “World’s Best Vineyards 2023” (WBV), il concorso mondiale per l’enoturismo lanciato a Londra dalla William Reed nel 2019 e giunto alla quinta edizione. Sette le aziende italiane entrate nella classifica delle migliori cento, con Ceretto che è risultata la migliore attestandosi al 29esima posto, seguita da Villa Sandi 53esima, Tenuta San Leonardo 59esima, Donnafugata 62esima, Tenuta Cavalier Pepe 65esima, Castello Banfi 87esima e Ferrari Trento 99esima. Antinori nel Chianti Classico, Cantina vincitrice della scorsa edizione, è invece entrata nella “Hall of fame”.

Dopo la pubblicazione online la scorsa settimana delle posizioni dalla 51esima alla 100esima, la Top 50 è stata svelata ieri durante una cerimonia alla Bodegas Beronia in Rioja (Spagna) . Nelle cinque posizioni, subito dopo la Cantina vincitrice, sono entrate la spagnola Bodegas de los Herederos del Marqués de Riscal, la cilena VIK, la sudafricana Creation e la francese Château Smith Haut Lafitte. I parametri del concorso sono tanti ma è l’esperienza complessiva che definisce il valore dell’accoglienza in cantina. Ognuno dei 22 Paesi dispone di un proprio panel di 36 tra sommelier, giornalisti ed esperti nel settore enoturistico ed enogastronomico guidati da un capo-panel che per l’Italia è la critica enogastronomica Chiara Giorleo. Sette le preferenze a testa da assegnare tra Cantine del proprio Paese e estere, da indicare liberamente con tanto di motivazioni per arrivare al calcolo finale cui concorrono i voti di tutti i panel.

Il libro di Masini sulla biodinamica occasione di dibattito a Roma

Il libro di Masini sulla biodinamica occasione di dibattito a RomaMilano, 13 lug. (askanews) – “La biodinamica ha dimostrato di essere un metodo vincente, così come lo sono i suoi preparati, ad esempio il corno letame. Mi piace paragonare gli agricoltori biodinamici a dei monaci Benedettini, perché entrambi basano il loro operato sia sul lavoro manuale che sul pensiero spirituale”. A parlare è Stefano Masini, curatore e co-autore del libro “Biodinamica: stregoneria o agroecologia” edito da Slow Food Editore nella collana “Terra Madre”.

Il volume è stato presentato nei giorni scorsi a Palazzo Theodoli a Roma, con il sostegno di Demeter Italia, associazione con oltre 700 aziende agricole e alimentari biodinamiche, ed è stata l’occasione per ragionare su un modello produttivo rispettoso dell’ambiente e dell’uomo. Il libro di 176 pagine con l’introduzione di Carlin Petrini, nasce dalle polemiche legislative scoppiate l’anno scorso dopo il mancato riconoscimento della biodinamica, al pari del biologico, tra le tecniche sostenibili scientificamente approvate, scatenando un acceso dibattito nel mondo politico e tra gli attivisti e i sostenitori dell’agroecologia. Dodici firme autorevoli (oltre a Masini e Petrini, Erik W. Baars, Piero Bevilacqua, Sergio Maria Francardo, Marino Niola, Francesco Sottile, Simone Vieri e Adriano Zago) spiegano che cosa sia la biodinamica e perché non vada demonizzata ma vista come custode dei nostri fragili equilibri ambientali. La presentazione, a cui hanno partecipato tra gli altri esperti, giornalisti e rappresentanti istituzionali, è stata un’occasione per accrescere la consapevolezza sul metodo biodinamico di fare agricoltura e per instaurare un dialogo sui suoi aspetti etici e attuali. Marco Cerreto, membro della Commissione Agricoltura della Camera, ha affermato che “il governo dovrebbe porre attenzione alla biodinamica, un vero e proprio approccio agricolo dal punto di vista culturale e olistico”, mentre la deputata Maria Chiara Gadda, promotrice della legge sulle produzioni agricole con metodo biologico, ha sottolineato che occorre riprendere il discorso sull’agricoltura biodinamica proprio perché non è stata inclusa nella regolamentazione.”La biodinamica è un fenomeno su larga scala basato su un’economia reale: non si tratta solo di piccole aziende ma anche di imprese di dimensioni considerevoli che talvolta si basano su grandi numeri”. “Nei vari settori l’agroalimentare ha la priorità assoluta e occorre valorizzarlo, contrapponendosi a un’economia globalizzata dominata dai ‘big’” ha spiegato il presidente di Coldireti, Ettore Prandini, aggiungendo che “con la biodinamica è possibile porre l’accento sulla qualità del cibo e sulla biodiversità, patrimoni culturali del nostro Paese”. Concetto esteso dal docente della Sapienza di Roma, Simone Vieri, che ha evidenziato come “la nostra alimentazione è sempre più standardizzata e la biodinamica, con il suo approccio, potrebbe rappresentare una vera ‘alternativa’: ricercare un equilibrio nel settore agricolo costituisce la grande sfida per raggiungere la sostenibilità”.

“L’anno prossimo ci sarà il centenario di quelle che furono le 8 conferenze di Rudolf Steiner: dopo 100 anni, la biodinamica è rimasta la stessa, ovvero sinonimo di qualità e pratiche che orientano la scelta del consumatore” ha chiosato il presidente di Demeter Italia, Enrico Amico, ricordando che “ogni azienda Demeter (in primo luogo certificata biologica) rappresenta infatti un organismo in salute, e così lo sono anche i suoi ‘organi’: suolo, piante, animali e agricoltore, quest’ultimo maestro d’orchestra di un sistema integrato dove tutto è in armonia”.

Osservatorio Nestlé: la Cucina Futurista è ancora tra noi

Osservatorio Nestlé: la Cucina Futurista è ancora tra noiMilano, 13 lug. (askanews) – La cucina futurista influenza ancora oggi le nostre abitudini alimentari, anche se i gusti e la consapevolezza alimentare degli italiani si stanno evolvendo verso una cucina ugualmente originale e ricca ma più sana, che tiene conto delle influenze di altre culture e dell’accresciuta informazione in merito ad un’alimentazione equilibrata. E’ quanto emerge da molti studi dell’Osservatorio Nestlé, che dal 2009, sonda i comportamenti e gli stili di vita e di alimentazione del nostro Paese. Tanto da arrivare a parlare di una nuova cucina Mediterranea-Futurista.

Grazie all’incondizionata passione italiana nei suoi confronti, la pasta è sopravvissuta alla bizzarria della cucina futurista dei primi del 1900 che ne auspicava l’abolizione. Ma la pasta non era l’unica stravaganza presa di mira dal movimento: i futuristi hanno infatti cercato di diffondere un tipo di cucina fuori dagli schemi che, semplificandone i principi, potremmo riassumere con l’abolizione (pasta a parte) delle posate e dei condimenti tradizionali, la proposta di accostamenti estremamente audaci di ingredienti, ricette dai nomi singolari e con un originale modo di presentarle, un approccio al cibo sicuramente innovativo per l’epoca. Un retaggio culturale che ci ha influenzato tutti, anche chi chef non è se, come emerso dall’ultimo studio dell’Osservatorio Nestlé, il 63%, quindi la maggior parte degli italiani e in primis i 25-34enni, alla domanda diretta “Conosci la cucina futurista?” afferma senza esitazioni di conoscerla, a fronte del rimanente 37% che ne sa molto poco, soprattutto nel range di età 45-64, probabilmente meno desiderosi di spingersi oltre la cucina classica oppure meno curiosi di sperimentare. Ma a seguire i principi propri della cucina futurista è proprio l’85% degli italiani (prevalentemente donne, 87%) che ritiene cruciale l’armonia tra forma e colore nella presentazione di un piatto. Effettivamente questo principio si è ormai diffuso e sono molti ad affermare che nutrire gli occhi e stimolare la fantasia prima di stimolare il palato, rende il pasto un’esperienza che va oltre il semplice nutrimento.

“Il manifesto della cucina futurista – ha detto Giuseppe Fatati, presidente dell’Osservatorio Nestlé e presidente di Italian Obesity Network – sovverte i comportamenti e il modo abituale di consumare il pasto. Marinetti scrive: ‘Consultiamo le nostre labbra, la nostra lingua, il nostro palato, le nostre papille gustative le nostre secrezioni ghiandolari ed entriamo genialmente nella chimica gastrica’. Questa affermazione contiene una intuizione geniale! Solo recentemente è stato dimostrato che i recettori del gusto sono presenti non solo nel cavo orale ma anche, ad esempio, nel tratto gastroenterico e sono in grado di influenzare la risposta endocrino metabolica al cibo. Il Manifesto della cucina futurista si proponeva di rompere gli schemi e superare l’alimentazione tradizionale attraverso i sapori, i colori, gli odori e i rumori. Il piatto con le vivande come opera d’arte. Attualmente, possiamo suggerire forse un po’ troppo arditamente, che è in atto un armistizio perché nella cucina moderna i prodotti base rimangono quelli tradizionali (tavola del contadino), le porzioni e i grassi seguono gli indirizzi delle linee guida per una sana alimentazione (dieta mediterranea), i piatti sono ben guarniti, gli accoppiamenti arditi dolce salato non dispiacciono e in cucina vengono utilizzati strumenti tecnologici”.

Vino, la Cantina trevigiana Cecchetto diventa Società Benefit

Vino, la Cantina trevigiana Cecchetto diventa Società BenefitMilano, 12 lug. (askanews) – La Cantina Cecchetto di Tezze di Piave (Treviso) rafforza la propria attenzione verso la tutela del territorio e della comunità, adottando la forma giuridica di Società Benefit. “Ho sempre creduto che condividere concretamente il modo di fare impresa potesse essere motivo di crescita personale e allo stesso tempo avere un impatto positivo sui collaboratori e sulle comunità locali in cui operiamo” ha dichiarato il titolare dell’azienda agricola, Giorgio Cecchetto, sottolineando che “da imprenditori dobbiamo saper restituire al nostro territorio e non limitarci solo a prendere”.

Per Cecchetto diventare Società Benefit rappresenta un ulteriore passo verso il consolidamento di un percorso di sostenibilità intrapreso nel 2017, con la tutela del territorio attraverso le “buone pratiche” sia in vigneto che in cantina, e il dialogo con le comunità locali per fare impresa in maniera condivisa e inclusiva. Da questa visione nel 2022 è nato il primo Bilancio di sostenibilità dell’azienda, premiato da Il Corriere della Sera come il migliore nella categoria piccole e medie imprese italiane. Con Società Benefit, dal 2016 si definiscono tutte le realtà che nell’esercizio di un’attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, collettività, territori e ambiente, beni e attività culturali e sociali, enti e associazioni e altri portatori di interesse.

Vino, da 28 luglio a 20 agosto torna in tutta Italia “Calici di stelle”

Vino, da 28 luglio a 20 agosto torna in tutta Italia “Calici di stelle”Milano, 12 lug. (askanews) – Dopo il successo di “Cantine Aperte”, il Movimento turismo del vino (Mtv) prosegue la sua serie di iniziative dedicate ai wine lover con la 26esima edizione di “Calici di Stelle” che andrà in scena da venerdì 28 luglio a domenica 20 agosto. Realizzata in collaborazione con l’Associazione Città del vino, la manifestazione “sarà un’opportunità per immergersi in un’esperienza unica, passeggiando tra i filari di vigneti al chiaro di luna, avvolti dall’atmosfera incantevole dei pittoreschi borghi e delle vivaci piazze, il tutto sotto un meraviglioso cielo stellato”.

“Questo evento rappresenta l’essenza del nostro impegno nel promuovere il vino italiano attraverso un approccio culturale e responsabile” ha spiegato il presidente di Mtv, Nicola D’Auria, aggiungendo che “siamo orgogliosi di continuare a festeggiare i trent’anni del nostro Movimento con un manifestazione dal programma ricco di iniziative culturali, che spaziano dalla musica allo spettacolo, dalle mostre d’arte ai laboratori per i bambini”. “Continua la collaborazione tra Città del Vino e Mtv – ha affermato Angelo Radica, presidente dell’Associazione nazionale che riunisce circa 480 Comuni – nella consapevolezza di offrire al grande pubblico dei winelovers un appuntamento che mette al centro qualità del vino e bellezza dei luoghi per un connubio vincente”. Il ricco calendario di appuntamenti con il vino sarà accompagnato anche dai “movimenti” dei corpi celesti: infatti proprio a partire dal 28 luglio uno spettacolare sciame meteorico delle Delta Aquaridi, renderà ancora più magica l’esperienza di degustazione in vigna. Inoltre il 1 agosto è attesa la prima luna piena del mese delle “stelle cadenti”: lo sciame meteorico per antonomasia raggiungerà la sua massima attività a partire dal 10 per una scintillante “Notte di San Lorenzo”.

Vino, Marco Montanaro nominato direttore generale di Federvini

Vino, Marco Montanaro nominato direttore generale di FederviniMilano, 12 lug. (askanews) – Il Consiglio di Federvini ha nominato direttore generale il 57enne manager Marco Montanaro, che assumerà il nuovo incarico il prossimo 1 settembre e riporterà alla presidente, Micaela Pallini. Montanaro sostiuisce Vittorio Cino che nei mesi scorsi aveva lasciato la Federazione per andare a ricoprire lo stesso ruolo in Centromarca e Ibc.

Laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna ha ricoperto numerose cariche direttive presso associazioni industriali del largo consumo a livello nazionale, europeo e internazionale, ed è stato tra l’altro direttore Public affairs per l’Europa di Kellogg’s, direttore delle Relazioni istituzionali per il gruppo Barilla e ha guidato la direzione Affari pubblici e comunicazione per l’Italia di The Coca-Cola Company.