Milano, 3 apr. (askanews) – Dopo l’impennata registrata nel biennio 2020-2021 dovuta alla pandemia, il volume di affari della Denominazione Trentodoc ha continuato a consolidarsi sia a valore che a volume anche nel 2022, raggiungendo le 13 milioni di bottiglie vendute e un fatturato complessivo di circa 180 milioni di euro.
Lo rivela l’Osservatorio dell’Istituto Trento Doc che, con il presidente Enrico Zanoni, spiega che la domanda di Trentodoc è cresciuta complessivamente del 7%, confermando la rilevanza della denominazione “che è apprezzata sempre di più sia del pubblico italiano che da quello americano e asiatico”. Tra le tipologie preferite dai consumatori, in ascesa i Millesimati, che raggiungono il 12%.
Milano, 2 apr. (askanews) – Il premio Angelo Betti per i benemeriti alla viticoltura delle Marche assegnato al Vinitaly di Verona, è andato all’azienda Pantaleoni Vini di Colonnata Alta (Ascoli Piceno). A segnalare questa Cantina è stato l’assessorato all’Agricoltura della Regione Marche “per la sua testimonianza di legame ed attenzione per il territorio, perseguita attraverso l’utilizzo di pratiche produttive attente all’ambiente, per lasciarlo incontaminato con il rispetto del rapporto tra flora e fauna che determinano, così, un equilibrio naturale”.
Azienda con 19 ettari vitati a 450 metri di altitudine, è biologica dai primi anni Duemila. Oggi la conduzione è affidata a Francesca (con il marito enologo Giuseppe Infriccioli) e Federica, che affiancano il papà Nazzareno. La produzione complessiva è di circa 70mila bottiglie l’anno, con una quota export di circa il 30-35%. Francia, Stati Uniti, Belgio, Regno Unito e Giappone sono le principali rotte commerciali. Fra gli investimenti in programma dell’azienda, l’ampliamento della cantina per l’invecchiamento dei vini e l’aumento della superficie vitata potendo contare su una proprietà totale di 50 ettari. Il premio è stato assegnato al termine dell’inaugurazione, così come la cerimonia del Premio Vinitaly International. Nella categoria “Estero” è stato premiato Joseph Schuller, Master of Wine e managing director della Austrian Wine Academy, “per i meriti come fondatore del più importante centro WSET in Europa che, da 35 anni, forma 15mila studenti all’anno e il cui Campus ha avviato al percorso Master of Wine oltre 100 studenti”. Per l’Italia, invece, il premio è andato a Riccardo Cotarella, enologo e professore di Enologia all’Università della Tuscia di Viterbo, “per il costante impegno nel supportare le aziende del settore con la propria esperienza enologica, nella valorizzazione del vino italiano, e per il contributo nel far conoscere e promuovere i territori meno noti del Paese”.
Infine, per la nuova categoria “Innovation”, il riconoscimento è stato assegnato Marco Simonit, maestro potatore, “per la sua ricerca nel campo della viticoltura, che lo porta a offrire consulenze nei più importanti vigneti di tutto il mondo e per aver introdotto e diffuso una tecnica di potatura ramificata, meno invasiva e più rispettosa della natura delle piante”.
Verona, 2 apr. (askanews) – “Abbiamo registrato un forte e positivo segnale di unità di intenti tra Veronafiere-Vinitaly e tutto il sistema istituzionale impegnato nell’internazionalizzazione del made in Italy. La presenza così numerosa e qualificata del Governo è un segnale di grande attenzione di cui siamo grati, anche a nome di tutte le nostre aziende espositrici”. Lo ha detto il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, nel corso dell’inaugurazione di Vinitaly, sottolineando che “l’obiettivo ora è costruire insieme una piattaforma promozionale permanente e coordinata, in grado di attrarre da un lato gli investimenti sul prodotto italiano e dall’altro l’incoming sull’Italia, i suoi territori vocati e sulla rassegna che meglio la rappresenta: Vinitaly”.
Il Salone scaligero del vino “si conferma uno strumento strategico al servizio del made in Italy, facendo di Verona la capitale del sistema-vino nazionale”. Un ruolo, per altro, ribadito oggi dalle istituzioni presenti oggi in fiera: da Lorenzo Fontana, presidente della Camera dei Deputati, a Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura, Antonio Tajani, ministro degli Affari esteri, Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, e Orazio Schillaci, ministro della Salute. Un’investitura in piena regola da parte delle istituzioni “che riconosce Vinitaly come aggregatore di tutti i soggetti coinvolti nella valorizzazione del vino italiano sui mercati esteri, emergenti e maturi”. Piattaforma di promozione internazionale per un settore che rappresenta la prima voce attiva della bilancia commerciale del Paese, con una filiera da 530mila imprese, 870mila addetti e 31,3 miliardi di euro di fatturato. Vinitaly, da oggi al 5 aprile a Veronafiere, vede protagoniste oltre quattromila aziende espositrici da più di 30 nazioni, 25mila operatori provenienti da 130 Paesi, e 17 padiglioni occupati per 100mila metri quadrati netti.
“I numeri della filiera mostrano come il vino nell’arco di un decennio sia diventato saldamente un capitale strategico del prodotto Italia” ha commentato l’ad di Veronafiere, Maurizio Danese, spieegando che “per questo ora dobbiamo puntare a intensificare e accelerare una progettualità per rendere Vinitaly un brand ancora più efficace sullo scacchiere della domanda internazionale del nostro vino, con l’obiettivo di incrementare le presenze di operatori professionali dall’estero e il presidio permanente sui mercati globali: la prossima frontiera di radicamento del Gruppo Veronafiere, dopo Brasile e Cina, sono gli Stati Uniti, in Occidente, il Giappone e la Corea del Sud nel Far East”. Oggi all’inaugurazione sono intervenuti anche il presidente delle Regione del Veneto, Luca Zaia, il sindaco di Verona, Damiano Tommasi, il presidente della Provincia di Verona, Flavio Massimo Pasini, il presidente di Simest, Pasquale Salzano, e presidente di ICE Agenzia, Matteo Zoppas.
Verona, 2 apr. (askanews) – Si è ufficialmente aperta a Veronafiere la 55esima edizione di Vinitaly. Alla cerimonia di inaugurazione del Salone internazionale dei vini e distillati che si chiuderà il 5 aprile, hanno partecipato il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, i ministri dell’Agricoltura e della Cultura, Francesco Lollobrigida e Gennaro Sangiuliano, oltre ai presidenti delle Regioni Veneto, Umbria, Basilicata, Toscana ed Emilia-Romagna, e naturalmente al sindaco di Verona e al presidente della Provincia scaligera. Con loro hanno partecipato al “talk” nell’Auditorium della Fiera i padroni di casa, l’ad e il presidente della Fiera di Verona.
Lollobrigida e Sangiuliano si sono poi spostati insieme con gli amministratori locali veneti e il presidente della Fiera Federico Bricolo, nel nuovo Padiglione del Masaf dove Bruno Vespa ha moderato la presentazione di “Bacco Divino”, l’esposizione del Bacco di Caravaggio e di quello attribuito a Guido Reni, entrambi parte della straordinaria collezione degli Uffizi di Firenze. La mostra è stata aperta al pubblico dopo il tradizionale taglio del nastro.
Verona, 2 apr. (askanews) – “Mario Soldati scrivendo che ‘Il vino è per l’anima ciò che l’acqua è per il corpo’, aveva già riassunto in maniera puntuale l’importanza di questo prodotto, racontando quelle che sono le sue potenzialità. Credo che rispetto ai benefici per l’anima bisogna riuscire ad avere consapevolezza di quello che vuol dire e di quello che dobbiamo difendere”. Il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, nel corso del suo intervento all’inaugurazione della 55esima edizione del Vinitialy a Veronafiere”, cita la massima del celebre scrittore torinese.
“Noi difendiamo lavoro, cultura, storia, tradizione, benessere, qualità e proviamo a farlo anche in questa edizione di Vinitaly” ha aggiunto Lollobrigida , che ha ringraziato Veronafiere “per la possibilità di migliorare la presenza del nostro governo in questo sistema fieristico, perché Verona è un’eccellenza, un punto di riferimento in una regione che viaggia a una velocità oggettivamente maggiore delle altre”. “Dobbiamo però cercare di allineare tutto il sistema Italia – ha precisato – e non c’è niente di più forte del marchio Italia”. “Abbiamo visto deserti su cui sorgevano città per rendersi visibili, luoghi in quali cercano statuette a dimensione ridotte per far vedere qualcosa, noi abbiamo talmente tanta qualità e cose che dobbiamo solo capire come promuoverla nel mondo e nel più corretto, quello di fare sistema” ha ricordato il ministro, annunciando che da oggi al 5 aprile, giorno in cui si chiuderà la manifestazione, “il nostro governo sarà sostanzialmente presente tutto”, con ogni singolo ministro che interverrà per quanto di competenza per spiegare il valore del nostro vino. “Un governo che fa sistema, come fatto con Sangiuliano, cercando di mostrare la nostra arte e di mostrare la tradizione del vino anche con un ancoraggio saldo alla storia, alla consapevolezza” ha detto Lollobrigida, evidenziando che “dobbiamo pensare al futuro e per farlo investire sui giovani”, ricordando che tra tutte le cose fatte, “ciò che mi inorgoglisce di più è aver coinvolto gli istituti agrari: qui ci saranno 300 studenti a imparare dai produttori e a raccontare quello che i produttori hanno fatto, dimostrandosi in grado di rappresentare nel mondo del lavoro quella che è la qualità italiana”.
La ricetta per il vino italiano è, secondo Lollobrigida, ancora una volta quella di fare squadra per portarlo nel mondo. “Stiamo collaborando in modo attivo e possiamo fare di più, abbiamo un’Italia che ha capito, specie gli imprenditori che sono più svegli di noi politici, che bisogna fare sistema, che bisogna capire che il concorrente non è quello che sta a un km da te o nell’altra regione, ma in un sistema globale è il sistema generale dell’economia che va aggredito in senso positivo portando i nostri prodotti all’estero”.
Verona, 2 apr. (askanews) -“Gianbattista Vico enuncia un concetto molto importante il ‘sentire comune’, quell’insieme di percezioni e di sostanze che fanno l’identità di un popolo. L’identità italiana è ben anteriore a quella della nascita dello Stato unitario, nell’identità italiana ci sono elementi della tradizione come il vino e ci sono l’arte e la cultura. Del resto l’etimologia della parola cultura viene dal latino e significa coltivare”. Lo ha detto il ministro delle Cultura, Gennaro Sangiuliano, a Veronafiere nel corso del suo intervento alla cerimonia di inaugurazione della 55esima edizione di Vinitaly.
“Io non sono uno storico dell’arte ma è importante mettere insieme un’opera di Caravaggio e di Guido Reni, due grandi maestri che hanno segnato la storia dell’arte mondiale” ha proseguito, aggiungendo “il fatto che si siano esercitati sulla rappresentazione del vino, ci sta ad indicare quanto il vino sia parte del nostro valore identitario”. “L’identità è fatta di monumenti, di siti archeologici, di beni immateriali, di letteratura, di filosofia, di storia ma anche di elementi come il vino” ha continuato il ministro, spiegando che “io e Lollobrigida stiamo provando a lavorare molto insieme perché crediamo nel sistema della nazione, cioé della necessità di recuperare l’orgoglio di essere italiani, noi vogliamo essere orgogliosi del nostro valore e della nostra identità”. “Nella ‘Canzone all’Italia’ Leopardi richiama le pietre, gli archi che sono l’essenza del nostro essere italiani – ha concluso il ministro della Cultura – e questo lo dobbiamo poi declinare in termini moderni cercando di costruire un nuovo immaginario italiano nel mondo, in cui il vino ha un grande spazio”.
Roma, 2 apr. (askanews) – Oggi al via la 55esima edizione Vinitaly 2023, in programma fino al 5 aprile. La manifestazione per eccellenza dedicata al vino accoglierà le eccellenze vitivinicole laziali in un padiglione di 1800 mq. Oltre 60 aziende provenienti da tutte le province laziali, l’8% in più rispetto al 2021, e due consorzi di tutela per rappresentare il patrimonio vitivinicolo del Lazio. Questi numeri e gli oltre mille top buyer presenti consentiranno di raggiungere uno degli obiettivi principali: conquistare quote di mercato.
Al “taglio del nastro”, saranno presenti la vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli e l’Assessore all’Agricoltura, Giancarlo Righini, accolti dal Commissario Straordinario di Arsial, Andrea Napoletano. All’evento è stato invitato anche il Ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida. Nel pomeriggio è atteso anche un passaggio del ministro degli Affari Esteri e Vice Presidente del Consiglio, Antonio Tajani. Il Padiglione Lazio apre in grande stile e con un ricco programma: alle 11.30 il noto chef Alessandro Circiello terrà il cooking show “Natura in campo”. Lazio e Arsial si presentano all’edizione di quest’anno con un nuovo storytelling territoriale, declinato su 6 macrotemi che caratterizzano la vitivinicoltura laziale, scelti per il loro essere rappresentativi di un settore in evoluzione: sostenibilità, vitigni autoctoni, imprenditoria giovanile, cambiamento climatico, vini vulcanici, enoturismo.
Milano, 2 apr. (askanews) – “Vinitaly è una manifestazione che è diventata veramante importante, grandiosa, e quanto per noi è importante il vino anche a livello culturale, di identità e di tradizione: oggi è la Domenica delle Palme, la settimana più importante delle Cristianità, e il vino è anche un elemeno sacro nella nostra cultura, di identità, di tradizione e di orgoglio”. Lo ha detto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel suo saluto che ha aperto a Veronafiere la cerimonia di inaugurazione della 55esima edizione del Vinitaly, che si apre oggi.
“Essere qui per me è un onore, in questi giorni ho pensato che qui ho fatto il mio primo discorso pubblico, quindi potete capire l’emozione” ha detto il presidente, aggiungendo che “quando parlo con chi viene dalle altre parti del mondo, parlo in maniera orgosgliosa dei nostri vini”. “Qui c’è anche l’arte in questi giorni, e il fatto che tutto questo sia fatto nella mia Verona, mi rende veramente orgoglioso: una città che proprio nel Vinitaly dimostra le sue potenzialità incredibili” ha continuato Fontana, sottolineando che “prorio per questo, oggi voglio ricordare tutte quelle persone che lavorano qui alla Fieradiverona, ogni tanto forse ce ne dimentichiamo, ma sono tanti i dipendenti che in questi anni e in queste settimane si sono sacrificati per fare grande questa manifestazione, questa fiera rendendola una delle prime al mondo”. “Il ringraziamento va quindi a tutte queste persone nascoste che tutti i giorni lavorano per rendere grande la nostra Verona, questa manifestazione, per rendere grande la cultura del vino del mondo”. Insieme con il presidente Lorenzo Fontana, all’inaugurazione oggi a Verona sono presenti, tra gli altri i ministri Lollobrigida e Sangiuliano, e i presidenti di Veneto, Umbria, Basilicata, Toscana ed Emilia-Romagna.
Milano, 2 apr. (askanews) – Per l’84% degli italiani un consumo moderato di vino fa bene alla salute. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti e Centro studi Divulga presentata al Vinitaly, con in mostra per la prima volta la storia millenaria del vino, dall’Arca di Noè alla stazione spaziale, di fronte l’ingresso principale Cangrande di Casa Coldiretti.
Sempre secondo la ricerca, circa la metà (42%) di chi non rinuncia al vino lo fa regolarmente, con punte del 49% se si considerano gli individui con un elevato livello di istruzione e del 46% degli ultrasessantacinquenni. “Non a caso alla domanda su cosa rappresenti il vino – rileva Coldiretti – la risposta prevalente è che si tratta dell’espressione della cultura nazionale e del territorio, mentre al secondo posto si piazza ‘una fonte di piacere’ e al terzo ‘un modo per stare insieme’”. “Il più gettonato resta il vino rosso, preferito dal 48% dei consumatori – continua Coldiretti – superando il bianco (31%) e gli spumanti (12%), mentre il rosé viene indicato da un 8% e il restante predilige altro. La compagnia privilegiata di consumo del vino è la famiglia, secondo oltre la metà (51%) degli intervistati, mentre un altro 29% lo beve assieme agli amici. C’è poi un 13% – spiega Coldiretti – che predilige il vino quando è assieme al partner. Solo un 6% lo beve da solo. Le mura domestiche risultano dunque il luogo privilegiato di consumo, seguite da ristorante ed enoteche e bar”.
Ma dove comprano il vino gli italiani? Secondo Coldiretti/Centro studi Divulga il luogo di acquisto principale è il supermercato (62%), mentre al secondo posto ci sono le cantine e i negozi aziendali con il 30%, seguite da enoteche, piccoli negozi di alimentari e discount, mentre il web calamita ancora solo un 5% degli ordini. Dalla ricerca emerge infine che al momento dell’acquisto la prima caratteristica che viene presa in considerazione è il territorio di produzione, saldamente davanti al prezzo e al marchio, ma c’è anche chi guarda alla gradazione alcolica e alla certificazione biologica. “Non sorprende dunque che la metà esatta degli italiani (50%) – conclude Coldiretti – preferisca consumare vino della propria regione, rispetto a un 26% che lo sceglie di altre regioni italiane e a un 23% per il quale la provenienza è indifferente”.
Milano, 2 apr. (askanews) – L’azienda siciliana Al-Cantàra del produttore Pucci Giuffrida, associato a Confagricoltura e presidente della Sezione vitivinicola dell’Unione provinciale agricoltori di Catania, si è aggiudicata il riconoscimento “Cantina dell’anno-Gran Vinitaly 2023”. Lo ha reso noto Confaagricoltura, spiegando che sono otto le etichette di Giuffrida premiate all’edizione “5StarWines” del Vinitaly, la manifestazione in corso da oggi al 5 aprile a Verona.
L’impresa vitivinicola è situata lungo il versante Nord dell’Etna nel territorio di Randazzo (Catania). L’imprenditore si è aggiudicato, tra oltre mille etichette in gara, questo premio assegnato alla cantina che ha totalizzato il miglior risultato nei “parziali”, cioè nella somma dei punteggi raccolti fra i primi tre vini in classifica in almeno due categorie di concorso. Giuffrida, commercialista di professione, è entrato nel mondo del vino meno di vent’anni fa. Classificato al primo posto nella categoria dei rosati “Amuri di fimmina e amuri di matri”, Etna rosato doc (vendemmia 2021) da uve di nerello mascalese. Stesso punteggio per quattro etichette Al-Cantàra: sono gli Etna Bianco Doc Occhi di Ciumi 2021 (carricante e grecanico), Luci Luci 2020 (carricante) e Muddichi di Suli (IGP terre siciliane, 2020). Gli altri vincitori, piazzatisi entro i primi tre posti nelle varie categorie, sono: O’ Scuru o’ scuru (Etna Rosso Doc 2020),’A Nutturna 2021 (IGP bianco da uve di nerello mascalese), Lu veru piaciri (Etna Rosso Doc 2020 da uve di nerello mascalese e cappuccio) e, fra le bollicine dell’Etna, premiato anche Re Befè, spumante Etna Bianco Brut Doc la cui produzione è iniziata appena due anni fa.
Le otto etichette saranno inserite nel “5Star Wines – The Book 2024”, la guida redatta dalla giuria del premio e distribuita in ristoranti, enoteche e a buyer internazionali.