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Vino, Miravalle nuovo presidente dell’associazione “Med. and A.”

Vino, Miravalle nuovo presidente dell’associazione “Med. and A.”Milano, 14 lug. (askanews) – È Carlo Miravalle il nuovo presidente di Med.& A., l’Associazione nazionale agenti d’affari in mediazione e Agenti di commercio affiliata a Unione italiana vini che, durante l’ultima assemblea elettiva a Roma lo scorso 11 luglio, ha riconfermato il Consiglio direttivo che ha poi eletto all’unanimità il nuovo presidente e i due vicepresidenti, Andrea Braconi e Patric Lorenzon. L’Associazione tutela la categoria nel commercio dei vini sfusi per un complessivo di circa 15 milioni di ettolitri di venduto tra mosti, vini ed alcol per un controvalore che sfiora il miliardo di euro.

Il direttivo sarà in carica fino al 2025 con la seguente composizione: Carlo Miravalle (Miravalle 1926 Sas di Carlo Miravalle), presidente; Andrea Braconi (Braconi Mediazioni Sas) vicepresidente; Patric Lorenzon (Patric Lorenzon & Partners Srl), vicepresidente; Federico Repetto (L’Agenzia Vini Repetto Srl), consigliere; Andrea Verlicchi (Impex srl), consigliere. “È un grande onore questo incarico da parte del nuovo consiglio” ha commentato Carlo Miravalle, alla guida anche della centenaria e omonima azienda familiare, aggiungendo che “stiamo attraversando un periodo storico complicato, con dei repentini cambiamenti a livello globale che interessano anche il mondo del vino”. “In questo contesto, l’associazione deve rappresentare un punto di riferimento per il settore non solo nella veste di intermediari, ma anche come consulenti propositivi, formati ai massimi livelli professionali” ha proseguito Miravalle, evidenziando che “l’obiettivo è quello di continuare a valorizzare e realizzare il potenziale, talvolta ancora inespresso, del comparto, insistendo anche sul posizionamento estero di centinaia di vitigni autoctoni. Desidero infine ringraziare – ha concluso – il presidente uscente, Andrea Verlicchi, per l’importante lavoro svolto in questo triennio”.

Med.& A. è stata fondata nel 2000 per volontà del suo primo presidente, Stefano Graziani, e di un gruppo di agenti e intermediari del settore vinicolo con lo scopo di tutelare la categoria nell’ambito sindacale, tecnico, economico e sociale del commercio dei vini sfusi. Costituita presso Unione italiana vini, oggi conta 24 società affiliate in rappresentanza di un centinaio di operatori del settore.

Vino, consegnati gli attestati ai partecipanti della Sannio Academy

Vino, consegnati gli attestati ai partecipanti della Sannio AcademyMilano, 14 lug. (askanews) – Nel Parco delle Terme di Telese (Benevento), all’interno di “Sannio Experience Tour”, sono stati consegnati gli attestati di partecipazione alla “Sannio Academy”. I partecipanti, opportunamente formati, sono diventati “ambasciatori” dei vini sanniti, soprattutto al di fuori del territorio provinciale. Il progetto targato Sannio Consorzio Tutela Vini era iniziato nel marzo scorso “con l’obiettivo di diffondere la cultura e la storia vitivinicola del territorio” ed era indirizzato a ristoratori, titolari, responsabili di strutture ricettive e, in maniera particolare, agli studenti che stanno concludendo il percorso formativo in “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera”.

Il piano formativo, che vuole contribuire a “costruire un territorio consapevole delle proprie potenzialità, al servizio del turismo e dell’accoglienza”, era strutturato in dieci lezioni in presenza, con supporti informatici e didattici, il cui obiettivo è stato quello di dare appositi strumenti di formazione sulla cultura, la storia e le potenzialità delle produzioni vitivinicole sannite. Il Consorzio, attraverso questa iniziativa realizzata con il contributo del Msaf, “ha percorso con convinzione il solco tracciato dal Testo unico del vino, secondo il quale la storia e la cultura enologica di un territorio è materia da portare tra i banchi delle scuole superiori specializzate per poter innescare processi produttivi virtuosi e capaci di generare ricchezza e occupazione e di innalzarne i livelli qualitativi di vita”.

Vino, “nel Conegliano-Valdobbiadene flavescenza colpisce anche Piwi”

Vino, “nel Conegliano-Valdobbiadene flavescenza colpisce anche Piwi”Milano, 14 lug. (askanews) – “La flavescenza dorata colpisce non solo la Glera ma anche le viti di Chardonnay, Pinot Grigio e Cabernet, come pure le varietà Piwi, e la sua diffusione è favorita dall’elevata frammentazione dei vigneti”. Lo ha spiegato il docente dell’Università di Padova, Carlo Duso, che ha fatto il punto sulla diffusione della flavescenza dorata tra le vigne dell’area Conegliano-Valdobbiadene, nel corso dell’incontro a Palazzo Giacomelli a Treviso del Gruppo Vinicolo di Confindustria Veneto Est.

“I primi segnali di questa fitopatologia risalgono al 2021 e vi era una conoscenza limitata tra i viticoltori e su iniziativa della Regione, con le Università di Padova e di Verona abbiamo iniziato un programma di lotta mirata articolata nelle cinque fasi di sviluppo del batterio” ha proseguito Duso, evidenziando “due principi di fondo: controllare capillarmente la diffusione del batterio con prodotti insetticidi specifici ed estirpare le viti malate”. “Nel 2023 – ha concluso il professore – registriamo tre volte più vigneti immuni rispetto al 2022, ma vinta la battaglia, la guerra continua e tutto il territorio si deve muovere allo stesso modo utilizzando le molecole raccomandate dalla Regione”. “Dobbiamo continuare la lotta alla flavescenza dorata: il Veneto è coordinatore di un tavolo nazionale in materia e siamo in contatto costante con il ministero dell’Agricoltura” – ha ribadito l’assessore della Regione Veneto, Federico Caner, precisando che “l’utilizzo delle molecole raccomandate dagli esperti delle università e del mondo scientifico deve superare il timore che vi possano essere ripercussioni commerciali. Continuiamo convintamente – ha chiosato – a sostenere il raggiungimento di standard sempre più elevati anche in termini di sostenibilità, che deve essere contemporaneamente ambientale, sociale ed economica”.

Vino, “in Veneto la vendemmia partirà tra il 23 e il 30 agosto”

Vino, “in Veneto la vendemmia partirà tra il 23 e il 30 agosto”Milano, 14 lug. (askanews) – La vendemmia 2023 in Veneto partirà tra il 23 e il 30 agosto, con le varietà precoci come il Pinot Grigio, una settimana più tardi rispetto al 2022, caratterizzato da forte caldo e siccità. È l’indicazione emersa nel corso dell’incontro a Palazzo Giacomelli a Treviso del Gruppo Vinicolo di Confindustria Veneto Est. Un’occasione per imprenditori e operatori per fare il punto della situazione pre-vendemmiale con esperti del Cra Vit di Conegliano, dell’Università di Padova e di Federvini, e l’intervento dell’assessore regionale all’Agricoltura e al Turismo, Federico Caner, sulle strategie per la sostenibilità, in chiave anche di lotta alle malattie della vite, e collegamento della filiera eno-gastronomica locale nella promozione turistica del territorio.

“Quest’anno le previsioni di vendita, elaborate da Federvini, indicano un rallentamento delle vendite anche nei mercati internazionali, che penalizzerà più i vini fermi che gli spumanti. Occorre quindi proporre un racconto positivo del nostro prodotto e promuovere una strategia di comunicazione e promozione che valorizzi un consumo responsabile e sostenibile di prodotti alcoolici, che sono da millenni parte della nostra cultura alimentare” ha dichiarato il presidente del Gruppo Vinicolo Distillati e Liquori di Confindustria Veneto Est, Stefano Bottega, anticipando che dal 28 settembre al 1 ottobre Treviso ospiterà la grande manifestazione internazionale Spirit Selection Concours Mondial de Bruxelles. Il Gruppo Vinicolo di Confindustria Veneto Est coordina gli interessi degli imprenditori delle province di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo, e conta 73 aziende vinicole e 13 distillerie e liquorifici storicamente legate al mondo del vino, con 2.511 dipendenti diretti.

Vino, Meritocrazia Italia: da Ue misure tempestive per crisi mercato

Vino, Meritocrazia Italia: da Ue misure tempestive per crisi mercatoMilano, 14 lug. (askanews) – Il settore vitivinicolo europeo si trova in un affanno crescente. Dopo l’aumento delle materie prime e dell’energia registrato l’anno scorso, oggi l’inflazione ha determinato un aumento dei prezzi e il calo del potere d’acquisto, che sta portando ad una progressiva diminuzione dei consumi in questo settore che in Italia è stimata intorno al 7%. In più, le giacenze accumulate durante il periodo pandemico per le difficoltà di mercato, sono aumentate dopo la ricca vendemmia del 2022 che ha fatto registrare un +4% di produzione di vino in Europa.

Sul tema è intervenuta Meritocrazia Italia, spiegando che “Francia e Spagna hanno già adottato il processo di distillazione per eliminare le eccedenze, liberando spazio nelle cantine, e per tenere sotto controllo i prezzi di mercato. Ma è evidente che il problema delle eccedenze e di un sistema bloccato sia una questione che coinvolge l’intero mercato europeo”. L’associazione quindi evidenzia che, allarmata per questa situazione, la Commissione Ue ha dato il via libera negli ultimi giorni ad una serie di misure straordinarie per tamponare gli attuali squilibri di mercato e stoccaggio, “che vanno dalla maggiore flessibilità per i programmi nazionali di sostegno al vino, alla scelta per la vendemmia verde quest’estate, fino all’incremento del tasso di cofinanziamento delle misure relative alla ristrutturazione, alla raccolta verde, fino alla promozione e agli investimenti dell’Ue, che passerà dal 50% al 60%”. “Fino al 15 ottobre 2023 i Paesi membri potranno inserire nel piano di sostegno la ‘distillazione di crisi’, in forza della quale sarà possibile distillare il vino piu? colpito dalla crisi di mercato” prosegue Meritocrazia Italia, aggiungendo che “le eccedenze saranno trasformate a spese dell’Ue, ma il vino distillato potrà essere utilizzato solo per scopi industriali come biocarburante, al fine di evitare eventuali distorsioni della concorrenza. Gli Stati membri – continua – sono tenuti a destinare la misura di distillazione alle Regioni o ai tipi di vino che presentano maggiori squilibri di mercato, che vengono individuati in base a valutazioni e criteri oggettivi, quali l’aumento corposo delle giacenze o la diminuzione del prezzo di vendita”. “Il bilanciamento finanziario, concesso ai vini ammissibili alla distillazione, sarà limitato a una quota dei recenti prezzi di mercato, per evitare abusi o sovracompensazioni conseguenti all’attuazione di questa misura, che è misura eccezionale” prosegue l’associazione, precisando che “gli Stati membri, inoltre, sono tenuti ad indicare alla Commissione, entro il 31 agosto, in che modo intendono attuare la misura in questione, avendo gli stessi la possibilità di integrare il finanziamento comunitario, per un importo non superiore a quello messo a disposizione dall’Ue, con fondi nazionali”.

“Dato il contesto – chiosa l’associazione – è senza dubbio da valutare positivamente l’intervento tempestivo della Commissione Ue, ma nel contempo, resta una certa perplessità rispetto alla decisione presa dalla stessa Commissione, a inizio anno, di consentire all’Irlanda di apporre sulle bottiglie di vino etichette che segnalano il prodotto come potenzialmente pericoloso per la salute, atteso che si tratta di misura che di certo influenza negativamente il consumo del prodotto”.

Protocollo tra Inl e Città del Vino regolamenta vendemmia turistica

Protocollo tra Inl e Città del Vino regolamenta vendemmia turisticaMilano, 13 lug. (askanews) – La vendemmia turistica è da oggi regolamentata grazie ad un protocollo d’intesa sottoscritto a Roma fra l’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) e l’Associazione nazionale Città del vino. Lo ha annunciato sui propri social la stessa Associazione, spiegando che l’accordo nazionale è stato firmato da Paolo Pennisi, direttore generale Inl e dal presidente di Città del Vino, Angelo Radica, nella sede centrale dell’Ispettorato.

Secondo quanto riferito, nel protocollo viene precisato “che la vendemmia turistica non può considerarsi un rapporto di lavoro, ma ‘si intende l’attività di raccolta dell’uva, non retribuita, di breve durata, episodica, circoscritta ad appositi spazi, avente carattere culturale e ricreativo, svolta da turisti e correlata preferibilmente al soggiorno in strutture ricettive del territorio e/o alla visita e degustazione delle cantine locali nell’ambito di un’offerta turistica di tipo integrato’”. Nel documento sottoscritto si evidenzia anche che “per lo svolgimento della vendemmia turistica non può essere corrisposto ai turisti alla stessa partecipanti alcun emolumento comunque denominato, né in denaro né in natura. L’attività è ristretta a poche ore alternativamente nella fascia oraria antimeridiana o postmeridiana e non può ripetersi per più di due volte nella stessa azienda vitivinicola nell’arco della stessa settimana”.

“Regolamentare la vendemmia turistica significa dare un importante impulso all’enoturismo, che in Italia vale già un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro e 14 milioni di presenze, ed è un’opportunità ulteriore per tutti i territori enologici” ha spiegato Radica, aggiungendo che “grazie a questo accordo le Cantine avranno tutta la tranquillità di far svolgere in sicurezza per i turisti una esperienza turistica, senza incorrere in spiacevoli equivoci con le autorità preposte ai controlli sul lavoro”. Inoltre, si legge nel protocollo, “i filari della vendemmia turistica devono essere resi riconoscibili e distinguibili dai luoghi ove i vendemmiatori professionisti svolgono la vendemmia ordinaria, con l’apposizione di idonei cartelli, inoltre andrà indicato nella dichiarazione al Suap o sportello equipollente, le coordinate mappali (foglio e particella) avendo cura di escludere in maniera tassativa lo svolgimento promiscuo delle due attività”. La vendemmia turistica si svolge sotto la supervisione continuativa dei referenti aziendali/tutor qualificati ovvero di personale aziendale dotato di adeguata e specifica formazione, nel rispetto delle normative locali di riferimento. I referenti aziendali/tutor dovranno vigilare sul rispetto delle prescrizioni in materia di sicurezza e garantire il perseguimento delle finalità culturali e ricreative dell’evento.

Durante lo svolgimento di tale evento ogni referente aziendale/tutor potrà seguire un numero di turisti non superiore a otto, salva diversa disposizione della normativa locale di riferimento. I referenti aziendali/tutor e i turisti impegnati nella vendemmia turistica dovranno indossare obbligatoriamente un cartellino identificativo o braccialetto identificativo rispettivamente con la scritta “tutor” e “vendemmiatore turista”. La vendemmia turistica dovrà svolgersi con modalità che assicurino la salute e sicurezza dei turisti, anche con riferimento alle attrezzature messe a disposizione degli stessi nonché agli indumenti e alle calzature indossate. Prima dell’inizio dell’attività di vendemmia, il tutor aziendale dovrà fornire al turista, le istruzioni adeguate sull’utilizzo delle attrezzature e i comportamenti da tenere durante le operazioni, vigilando, in presenza, sul rispetto delle istruzioni impartite. Ai turisti impegnati nella vendemmia turistica deve comunque essere interdetto sia l’utilizzo di qualsiasi macchina agricola sia lo svolgimento delle operazioni di carico e scarico delle cassette da uva.

Consorzio Prosecco: borsa di studio per Cescon a ateneo di Pollenzo

Consorzio Prosecco: borsa di studio per Cescon a ateneo di PollenzoMilano, 13 lug. (askanews) – Il presidente del Consorzio di tutela del Prosecco Doc, Stefano Zanette, ha ricevuto dal presidente dell’Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo (Cuneo), Carlo Petrini, l’attestato di ringraziamento per il contributo erogato dal Consorzio a favore delle borse di studio dell’ateneo in memoria di Valerio Cescon, uno dei padri del Prosecco, scomparso nel settembre 2022 a 67 anni.

Ricordando l’alto profilo del presidente di “Vignaioli Veneto Friulani” e di “La Marca”, Zanette ha evidenziato come ricerca e formazione costituiscano due pilastri fondamentali per lo sviluppo del sistema vitivinicolo del Prosecco, pilastri a sostegno dei quali il Consorzio destina annualmente oltre un milione di euro. I riconoscimenti vengono attribuiti a tutti i sostenitori che nel corso dell’anno accademico si stanno impegnando al fianco dell’Università di Pollenzo nella promozione del diritto allo studio. Oltre al Consorzio Prosecco Doc, l’attestato è stato ritirato da Andriani Spa, Azimut, Banca d’Alba Credito Cooperativo, Cassa di Risparmio di Fossano, Consorzio per la Tutela dell’Asti, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, Fondazione del Ceresio, Frantoio Oleario Muraglia Savino e C., Fundación Reale Foundation, Guido Berlucchi e C, Imcd Italia, Longo un Mondo di Specialità, Nonino Distillatori, San Giacomo Charitable Foundation, Savini Tartufi, Slow Food Bra, e Timac Agro Italia.

Vino, eletto nuovo Cda Sistema Prosecco: Elvira Bortolomiol presidente

Vino, eletto nuovo Cda Sistema Prosecco: Elvira Bortolomiol presidenteMilano, 13 lug. (askanews) – Prosegue il progetto di Sistema Prosecco, la società nata nel 2016 dalla comune volontà dei tre Consorzi del mondo Prosecco, Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, Consorzio Prosecco Doc e Consorzio Asolo Prosecco Docg, di mettere insieme le forze nella direzione di una sempre più serrata lotta alla contraffazione. Questo percorso verrà sostenuto dalla nuova presidente eletta, Elvira Bortolomiol, già alla presidenza del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene.

Al suo fianco il vicepresidente, Ugo Zamperoni (presidente del Consorzio dell’Asolo Prosecco Docg) e i consiglieri Stefano Zanette (presidente del Consorzio Prosecco Doc), Giancarlo Moretti Polegato (consigliere Consorzio Prosecco Doc e Consorzio Asolo Prosecco Docg), Franco Varaschin (consigliere Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg), Diego Tomasi (direttore Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg) e Luca Giavi (direttore Consorzio Prosecco Doc). In una nota, la società spiega che gli obiettivi che si propone la nuova presidenza sono “di continuità rispetto alle attività di monitoraggio, nazionale e internazionale su vari livelli, dai marchi alle vendite fino al web, contrasto a marchi che impropriamente utilizzano il termine Prosecco oppure nomi imitativi o evocativi, maggior divulgazione dei risultati raggiunti per rafforzare la tutela stessa e soprattutto una stretta collaborazione con le Istituzioni italiane, europee ed internazionali che possono continuare a consentire il raggiungimento di importanti risultati in termini di salvaguardia del prodotto simbolo del Made in Italy”.

“Mi riprometto di continuare il prezioso lavoro di chi mi ha preceduto – ha dichiarato Elvira Bortolomiol – solo restando uniti, avendo uno scopo comune, ossia la tutela delle Denominazioni, potremo collaborare al meglio, insieme, arginando così fenomeni dannosi e garantendo la massima trasparenza e informazione chiara al consumatore finale”.

Vino, parte in Sud America il “Chianti Lovers Latam Tour 2023″

Vino, parte in Sud America il “Chianti Lovers Latam Tour 2023″Milano, 13 lug. (askanews) – Promuovere la cultura del Chianti in Sud America: è la missione che si propone il “Chianti Lovers Latam Tour 2023″. La prima tappa è fissata in Venezuela, all’”Academia de sommeliers” di Caracas, dove il 13 e 14 luglio sono in programma l’ultima lezione e gli esami finali del master “Chianti Academy Latam”. Il vino, in questo caso, verrà abbinato a prodotti tipici come i formaggi, il cioccolato ed i celebri sigari Habanos. Il secondo appuntamento è invece per il 20 e 21 luglio in Messico, a Los Cabos, mentre il 24 e 25 luglio il tour si sposterà a Cancun, per l’ultima sessione di Academy: anche in questo caso si tratterà di due giorni scanditi da vini, esami e mix virtuosi con i prodotti tipici della gastronomia locale.

La trasferta del Consorzio Vino Chianti ha l’obiettivo “di favorire lo sviluppo della Denominazione Chianti in territori che sanno esprimere un retroterra peculiare e dinamico dal punto di vista dell’offerta gastronomica e che, tramite un percorso formativo portato avanti dal Consorzio, possono oggi ambire a creare abbinamenti sempre più seducenti”. “Dal 2019 ad oggi, sono 800 gli studenti che si sono diplomati alla ‘Chianti Academy Latam’” ha ricordato il presidente del Consorzio, Giovanni Busi, precisando che “sono suddivisi tra Venezuela, Messico, Perù, Colombia, Cuba e Panama. Si tratta – ha aggiunto – di un momento di incrocio tra eccellenze che provengono da territori molto distanti, ma che messe a dialogo producono accostamenti mai banali, sovente intensi, sicuramente potenti”. “Un meccanismo che una volta avviato progredisce alimentandosi gradualmente con le esperienze e i racconti delle persone che formiamo” ha proseguito Busi, concludendo “così la cultura del Chianti, la nostra denominazione, si propaga in un territorio enorme e affascinante grazie ad una schiera di entusiasti ambasciatori”.

Vino, Schioppettino di Prepotto ottiene medaglia platino di Decanter

Vino, Schioppettino di Prepotto ottiene medaglia platino di DecanterMilano, 13 lug. (askanews) – È di Colli di Poianis il primo Schioppettino di Prepotto a conquistare la medaglia di platino di Decanter. Il rosso autoctono dell’azienda friulana “Schioppettino di Prepotto 2018 – Doc Friuli Colli Orientali”, si è aggiudicato lo storico risultato alla 20esima edizione dei “Decanter World Wine Awards”, attestandosi oltretutto come uno dei sei vini friulani ad aver mai raggiunto i vertici della classifica della celebre competizione mondiale, tra i quali solo due rossi. La giuria ha motivato i 97 punti assegnati al cru di Colli di Poianis parlando di “un trionfo di lamponi dolci, fragole selvatiche e frutti di bosco disidratati, con un nota d’incenso in sottofondo. Esaltato e sostenuto da tannini morbidi e leggiadri, da una vivace acidità e da un lussuoso tocco di pepe sul lungo finale”.

“Lo Schioppettino di Prepotto rappresenta la nostra essenza, le nostre radici, la nostra storia, il nostro terroir” ha affermato Gabriele Marinig, referente della Cantina udinese, spiegando che “è un vero e proprio cru che a metà del ‘900 rischiava l’estinzione ma fu salvato, insieme con altri vitigni friulani, grazie al lavoro degli agricoltori locali, incluso mio padre Paolino Marinig, che nel 1982 vinse il premio Nonino Risit d’Aur per il suo contributo”. Nel 1977, grazie alla richiesta del Consiglio Comunale di Prepotto, la varietà venne inclusa nell’elenco dei vitigni autorizzati. Dieci anni dopo vide il riconoscimento della Doc e nel 2008 della sottozona Schioppettino di Prepotto. Dei 132 ettari totali di Schioppettino in Friuli, 40 si trovano nel comune di Prepotto.

Il rosso autoctono di Colli di Poianis ha superato con successo le due fasi di selezione dei Decanter WWA, la prima delle quali ha registrato il record di vini in degustazione: 18.250 etichette valutate da assaggiatori esperti in produzioni regionali che hanno assegnato un giudizio iniziale, dal non classificato alle tre medaglie, bronzo, argento e oro. La seconda fase si è concentrata solo sulle medaglie d’oro, vale a dire i vini ai quali era stato assegnato il punteggio di 95. Dopo la conferma della valutazione da parte dei co-presidenti, i vini sono stati riassaggiati e quelli che hanno dimostrato qualità e personalità eccellenti hanno ricevuto la medaglia di platino.