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Vino, Elisa Talentino rivisita otto etichette de Le Vigne di Zamò

Vino, Elisa Talentino rivisita otto etichette de Le Vigne di ZamòMilano, 21 giu. (askanews) – L’artista torinese Elisa Talentino ha rivisitato le etichette di otto vini della Cantina Le Vigne di Zamò di Rosazzo (Udine) attraverso una multiforme rappresentazione della cornice storico-culturale del territorio friulano. Esperta in illustrazione, grafica d’arte, pittura e animazione, Talentino ha realizzato una rosa di figure femminili (soggetti amatissimi e presenti in numerose delle sue opere) “i cui gesti, movenze, colori e suggestioni individuano e raccontano le caratteristiche più emblematiche di ogni varietà, costruendo una narrazione del terroir e dei vini.

Un progetto che si inserisce nel movimento “WEART”, ideato dall’azienda di Rosazzo (Udine) insieme con Talentino: “un racconto di poesia, femminilità e vino che, attraverso illustrazioni variopinte, declina la ricchezza dell’universo vitivinicolo friulano”. “Il vino friulano deve molto al movimento, con cui ha in comune anche un altro aspetto affascinante: la sinestesia, condizione percettiva in cui si verifica una sovrapposizione sensoriale: la stimolazione di uno dei cinque sensi evoca una percezione in un altro senso” spiegano gli ideatori di “WEART”, spiegando che “è quello che succede quando una parola ci evoca un certo colore, oppure una nota musicale rimanda a un profumo”. “Nell’universo del movimento la danza ne è l’espressione più emblematica: l’idea del movimento fa associare queste terre ai movimenti sinuosi dei danzatori, in virtù anche del fatto che la danza condivide con il vino proprio la sinestesia” proseguono, sottolineando che “la visione di un gesto, di una posizione o di un certo movimento può provocare in noi l’associazione a uno stato d’animo, ricordare un colore, un profumo, anche in maniera del tutto irrazionale”. L’avventura dell’azienda agricola Le Vigne di Zamò, oggi guidata dai fratelli Pierluigi e Silvano Zamò, comincia nel 1978 e conta su 65 ettari di vigneti che dal 2021 sono certificati biologici. Le illustrazioni realizzate da Elisa Talentino sono apparse sulle pagine del New Yorker, del New York Times e del Washington Post. In questi anni ha inoltre realizzato immagini per teatro e cinema, ha curato l’immagine di brand internazionali nel settore moda, beauty ed enogastronomia. Una selezione di sue opere fanno parte della Collezione Permanente della Farnesina.

Concours Mondial de Bruxelles: premiate Cantine italiane vincitrici

Concours Mondial de Bruxelles: premiate Cantine italiane vincitriciMilano, 21 giu. (askanews) – Sono sbarcati a Roma i vini italiani premiati all’ultimo Concours Mondial de Bruxelles. All’evento che si è tenuto a Palazzo Valentini e durante il quale sono stati consegnati i riconoscimenti, erano presenti una cinquantina di aziende fra quelle premiate, che hanno portato circa 150 vini messi a disposizione per la degustazione di esperti, stampa specializzata e buyers.

Nato nel 1994 per merito di un giornalista-editore belga appassionato di vini, il Concours de Bruxelles è giunto ormai alla trentesima edizione ed è uno dei più importanti appuntamenti enologici internazionali. La sua caratteristica principale è che si tratta di un evento itinerante e quest’anno la location scelta è stata la Croazia. Alla prima edizione erano stati presentati poco più di 600 vini, provenienti da 12 Paesi, mentre quest’anno i vini che hanno partecipato alla competizione sono stati oltre diecimila, giunti da 52 Paesi di tutto il mondo, dal Sudafrica alla Cina, dalla Francia al Messico. Le aziende vinicole italiane che hanno partecipato sono state circa 400 con oltre 1.500 vini di ogni tipologia. Trecentosessantacinque i vini premiati che si sono aggiudicati i tre riconoscimenti: la Gran Medaglia d’oro, la Medaglia d’oro e quella d’Argento. “Riconoscimenti – ha sottolineato Karin Meriot, responsabile per l’Italia dell’organizzazione – che sono una garanzia della qualità dei vini prodotti”. Per la prima volta nella storia del Concours Mondial de Bruxelles, la Toscana ha superato la Sicilia, diventando la regione vinicola italiana più rappresentata (228 vini) e più premiata (80 medaglie).

Nel corso della giornata romana si sono svolte anche tre “masterclass” dedicate ai vini della Croazia, alle bollicine spagnole e ai vini del Lazio.

E’ di Falconara Marittima il miglior barista d’Italia

E’ di Falconara Marittima il miglior barista d’ItaliaRoma, 21 giu. (askanews) – Si chiama Marco Pezone è di Falconara Marittima, in provincia di Ancona, ed è il vincitore dell’Espresso Italiano Champion 2023. Marco Pezone si è aggiudicato il titolo di migliore professionista in tema di espresso e cappuccino italiani. Trenta anni, il vincitore ha sfidato altri 11 professionisti nella competizione organizzata dall’Istituto Espresso Italiano (IEI) a Caffè Milani di Lipomo (Como), marchio italiano tra i soci fondatori di IEI.

In un tempo di soli 11 minuti ha dovuto tarare la sua attrezzatura e dimostrare di sapere preparare quattro espressi e quattro cappuccini. Al secondo posto della finale si è classificato Andrea Nulli di Essse Caffè, mentre al terzo posto Gabriele Sechi di Altogusto. Entrambi concorreranno insieme al vincitore alla fase internazionale della gara in programma in ottobre alla fiera Host di Milano. “Questo premio così sentito non è soltanto per sottolineare la professionalità dei singoli partecipanti, ma soprattutto vuol essere un messaggio verso i più giovani riguardo a una professione che cresce e che ha sempre più bisogno di figure professionali preparate e appassionate”, ha dichiarato Luigi Morello, presidente dell’Istituto Espresso Italiano (IEI).

Sviluppo rurale, al via quarta conferenza regionale toscana

Sviluppo rurale, al via quarta conferenza regionale toscanaRoma, 21 giu. (askanews) – “La sostenibilità è la principale sfida che ci pone la programmazione europea 2023-27. Sostenibilità ambientale, ma anche sociale ed economica. Per questo ho voluto che ‘Seminare sostenibilità’ fosse proprio il tema centrale della quarta Conferenza regionale dell’agricoltura e dello sviluppo rurale”. A dirlo la vicepresidente e assessora all’agricoltura della Regione Toscana Stefania Saccardi nel suo intervento di apertura dell’evento organizzato dalla Regione in collaborazione con Vetrina Toscana, l’Accademia dei Georgofili e Fondazione Sistema Toscana e con il Patrocinio della Camera di Commercio di Firenze, dove ha luogo la Conferenza regionale.

La Conferenza si svolge a 6 anni di distanza dalla precedente edizione del 2017 e si colloca in un momento importante: la presentazione dei risultati della Programmazione 2014/2022, l’illustrazione delle scelte regionali della nuova programmazione europea 2023-2027 e l’avvio della sua attuazione. “Vogliamo uno sviluppo rurale di qualità – ha aggiunto Saccardi – e per averlo dobbiamo trovare ulteriori risposte ai bisogni delle imprese, nel rispetto del nostro territorio. A sei anni dalla precedente Conferenza abbiamo davanti nuove criticità: la gestione dell’acqua, il diffondersi delle nuove fonti di energia, l’inquinamento, l’abbandono agricolo e rurale, lo sfruttamento del lavoro agricolo, le pratiche commerciali sleali, le criticità economiche legate anche all’aumento dei costi delle materie prime, alla pandemia, alla guerra in Ucraina. Condividiamo il Green Deal europeo, dobbiamo mettere al centro la salvaguardia dell’ambiente, ma una salvaguardia che passi dalla gestione dell’ambiente e non dall’abbandono”.

Comitato misto ortofrutta: preoccupa regolamento fitosanitari

Comitato misto ortofrutta: preoccupa regolamento fitosanitariRoma, 21 giu. (askanews) – Preoccupazione per le probabili conseguenze che l’attuazione della proposta di regolamento europeo relativo all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari avrebbe sul sistema agricolo europeo e, di conseguenza, sulla sicurezza alimentare, “con una maggiore dipendenza dalle importazioni da Paesi terzi, anche alla luce del conflitto in Ucraina”. A esprimere questa preoccupazione è stato il Comitato misto Francia-Spagna-Italia-Portogallo per l’ortofrutta, che ha tenuto la sua 28esima riunione a Roma il 20 giugno scorso.

All’evento hanno partecipato 50 professionisti in rappresentanza dei principali settori ortofrutticoli, oltre a rappresentanti dei ministeri responsabili dell’agricoltura, dei quattro Paesi. In particolare, il Comitato si è concentrato sulla “proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e recante modifica del regolamento (UE) 2021/2115”, che tende a ridurre l’utilizzo dei fitofarmaci e i rischi associati. Pur accogliendo con favore l’ambizione della Commissione in materia, i professionisti “hanno tuttavia espresso preoccupazioni sulle probabili conseguenze che l’attuazione del regolamento avrebbe sul sistema agricolo europeo e, di conseguenza, sulla sicurezza alimentare, con una maggiore dipendenza dalle importazioni da Paesi terzi, anche alla luce del conflitto in Ucraina”.

Il comitato ha sottolineato la necessità di fornire agli agricoltori nuove tecniche alternative per compensare la riduzione dell’uso di prodotti fitosanitari chimici e di allargare il dibattito all’introduzione di misure reciproche negli accordi commerciali per imporre ai prodotti importati gli stessi standard produttivi dell’Unione europea. Il comitato studierà quindi la possibilità di istituire un ulteriore gruppo di contatto per i prodotti 4 gamma ed inoltre favorire la cooperazione tra i vari centri di ricerca dei 4 Paesi. I Paesi che fanno parte di questo forum rappresentano circa il 55% della produzione ortofrutticola dell’Ue. L’incontro è iniziato con una sintesi dei temi discussi durante l’anno nei gruppi di contatto specifici per i prodotti esaminati da questi comitati (pomodoro, fragola, aglio, pesca e nettarine, melo e pero, agrumi, uva da tavola e prodotti fitosanitari). Nel corso della riunione sono state evidenziate le problematiche più importanti che interessano il settore ortofrutticolo, soprattutto determinate dai cambiamenti climatici e dagli aumenti dei costi di produzione. La prossima sessione annuale del Comitato misto ortofrutticolo si svolgerà nel 2024 in Francia.

Lollobrigida: cambiano ministri ma obiettivi strategici restano

Lollobrigida: cambiano ministri ma obiettivi strategici restanoRoma, 21 giu. (askanews) – “Era doveroso chiedere a tutti quelli che hanno rappresentato questo Ministero, nella storia repubblicana, di incontrarsi. Provare a confrontarsi e ricevere i loro consigli è per me importante. Cambiano i ministri ma gli obiettivi strategici devono rimanere gli stessi”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervistato da Rai News 24 al termine del tavolo di lavoro riunito al Masaf al quale hanno partecipato i ministri dell’Agricoltura degli ultimi 30 anni.

“Ci vuole stabilità, non di Governi, ma di obiettivi, che possano rendere sempre più forte questa Nazione, garantendo quella ricchezza che può aiutare anche i più deboli”, ha aggiunto. “Stiamo promuovendo il Made in Italy nel mondo, per rappresentare quella qualità che è frutto di secoli di studi e ricerche. I nostri piatti rappresentano un’eccellenza e dobbiamo proteggerli – ha proseguito Lollobrigida – raccontando al mondo che differenza c’è tra un prodotto che richiama l’italianità ed uno che invece è realizzato in Italia, secondo disciplinari, con tutela dei lavoratori e della sostenibilità ambientale, e che rappresenti la qualità che può garantire il loro benessere”.

Sull’alluvione il ministro ha ribadito che il Governo è intervenuto immediatamente “avviando un confronto con le rappresentanze degli agricoltori, andando nei luoghi colpiti per quantificare i danni, che ancora non possono essere del tutto definiti. Abbiamo stanziato fondi, attivato il nostro sistema assicurativo e ovviamente tutti quei provvedimenti necessari per evitare che si desertifichi il territorio”, ha concluso il ministro.

Agricoltura, Lollobrigida: Italia può insegnare al mondo

Agricoltura, Lollobrigida: Italia può insegnare al mondoRoma, 21 giu. (askanews) – “Con gli ex ministri ci siamo confrontati su un tema fondamentale: il settore primario, come proteggerlo e valorizzarlo, perché questo vuol dire benessere e sostegno alle nostre imprese e alla nostra cultura della qualità. L’agroalimentare è un simbolo strategico dell’Italia”. Lo ha detto il ministro della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, al termine del primo tavolo di confronto con i ministri che negli ultimi trenta anni hanno guidato il dicastero.

“L’Italia, nel tempo – ha detto Lollobrigida – ha avuto un ruolo centrale nello spiegare al mondo come si potesse vivere bene e ancora oggi il nostro cibo di qualità può garantire un percorso corretto per affrontare il tema della sicurezza alimentare. Buon cibo per tutti significa sviluppo per i Paesi terzi e meno progrediti dal punto di vista della quantità di produzione, tipo L’Africa, a scegliere la strada della qualità”.

Agricoltura, Lollobrigida: sovranità alimentare sia europea

Agricoltura, Lollobrigida: sovranità alimentare sia europeaRoma, 21 giu. (askanews) – “Il tema della Sovranità alimentare a mio avviso deve essere europeo, perché noi abbiamo dei contenuti comuni in termini di valori democratici che ci mettono in condizione di poter lavorare ad un Europa che sia capace di essere indipendente da fattori contingenti come guerre e pandemie”. Lo ha detto il ministro della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, al termine del primo tavolo di confronto con i ministri che negli ultimi trenta anni hanno guidato il dicastero dell’Agricoltura.

Alla iniziativa hanno aderito gli ex ministri Stefano Patuanelli, Maria Teresa Bellanova, Maurizio Martina, Nunzia De Girolamo, Mario Catania, Francesco Saverio Romano, Luca Zaia, Paolo De Castro, Gianni Alemanno, Alfonso Pecoraro Scanio, Walter Lucchetti, Adriana Poli Bortone, Alfredo Luigi Diana e Calogero Mannino.

Montasio Dop conferma Csqa come ente certificatore

Montasio Dop conferma Csqa come ente certificatoreRoma, 21 giu. (askanews) – CSQA riconfermato come ente di certificazione per il Consorzio di tutela del formaggio Montasio DOP. A rinnovare l’autorizzazione l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi (ICQRF) dei prodotti agroalimentari del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare (Masaf).

Il Montasio DOP, tipico formaggio friulano a pasta cotta semidura che prende il nome dall’omonimo altopiano situato nelle vette delle Alpi Giulie, rappresenta l’ottava filiera del settore formaggi italiani certificati, con una produzione di circa 800 mila forme di prodotto DOP all’anno che generano un valore al consumo di 65 milioni di euro, frutto del lavoro di oltre 40 produttori, 14 stagionatori e 795 aziende agricole zootecniche sul territorio. In crescita, negli ultimi anni, il dato dell’export che sfiora il 7% della produzione per un valore che supera i 4 milioni di euro. “Proseguire con le ispezioni da parte di CSQA, organismo di certificazione leader in Italia nel campo delle Indicazioni Geografiche, consente di mantenere alta l’asticella dei controlli – sottolinea Valentino Pivetta, presidente del Consorzio di tutela del Montasio DOP – La qualità di un prodotto non può prescindere da una costante attività di controllo ed è proprio grazie agli attenti, puntuali e approfonditi esami che il nostro formaggio vanta elevati standard di qualità e genuinità, sempre rivolti alla tutela dei consumatori”.

Fedagripesca Toscana: con piano Ue qui a rischio 600 posti lavoro

Fedagripesca Toscana: con piano Ue qui a rischio 600 posti lavoroRoma, 21 giu. (askanews) – Il piano di azione Ue sulla pesca, che prevede una forte limitazione della pesca a strascico entro il 2030, “è una follia. In Toscana ci sono circa 200 imbarcazioni interessate e oltre il 50% dello sbarcato di pesce in tutta la regione: si parla di 400 lavoratori diretti più 200 dell’indotto. Senza la pesca a strascico andrebbero tutti a casa, perché diventerebbe impossibile gestire i costi di gestione dei mercati ittici di Livorno, Viareggio, Argentario e Castiglione della Pescaia”.

A dirlo è il vicepresidente e referente del settore pesca di Fedagripesca Confcooperative Toscana, Andrea Bartoli, a proposito del piano Ue promosso dal Commissario alla Pesca ed all’Ambiente Virginijus Sinkevicius. Venerdì 23 giugno sono previste iniziative nei porti italiani e toscani con l’obiettivo di salvaguardare il settore. “Come Fedagripesca Toscana – dice Bartoli – ci faremo sentire perché questo piano può portare alla chiusura delle attività di pesca in porti come Livorno e Viareggio. Questo piano della Ue può essere una mazzata colossale per tutto il settore e un grave danno per i nostri territori. C’è anche il rischio di un aumento delle importazioni da Paesi in cui non vengono rispettate le regole su ambiente, sicurezza e lavoro”.