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Vino, Consorzio: esportato il 92% delle 14 mln bottiglie di Gavi Docg

Vino, Consorzio: esportato il 92% delle 14 mln bottiglie di Gavi DocgMilano, 9 set. (askanews) – Delle oltre 14 milioni di bottiglie di Gavi Docg prodotte, il 92% ha attraversato i confini nazionali per raggiungere le tavole di Inghilterra 62%, Stati Uniti 13%, Germania 6%, Russia 4% e poi Giappone, Irlanda, Malta, Olanda, Canada, Emirati Arabi, fino a toccare oltre 100 nazioni nel mondo. La Gdo (52%) e l’Horeca (48%) sono i canali di vendita che assorbono l’intera produzione. Oltre un milione di bottiglie (l’8% del totale) sono state vendute in Italia: l’88% al Nord (42% in Piemonte e 46% altre regioni) e il rimanente 12% diviso tra Centro e Sud. Lo ha reso noto il Consorzio Tutela del Gavi a pochi giorni dalla vendemmia che quest’anno ha rispettato i tempi tradizionali della raccolta del Cortese.


“Sono dati incoraggianti per la Denominazione e per tutta la filiera, che ha un valore di oltre 70 milioni di euro. Ora è fondamentale investire nella crescita del valore del Gavi, puntando su canali più specifici, nel mondo e in Italia” afferma il presidente del Consorzio, Maurizio Montobbio, spiegando che “è essenziale mettere l’identità del Gavi Docg al centro delle nostre strategie di promozione, lavorando sui mercati che così bene ci hanno accolto, continuando a valorizzare il territorio che esprime un potenziale davvero unico al mondo”. “Questo vino è, infatti, prodotto esclusivamente con uve 100% Cortese, un vitigno dalle radici millenarie nel Piemonte sudorientale, l’unica area in Italia dove viene coltivato in purezza. Il Cortese ha dimostrato una straordinaria resilienza e notevole capacità di adattamento al cambiamento climatico” prosegue Montobbio, ricordando che “cinquant’anni fa, i produttori decisero di puntare sul Cortese, e oggi quella scelta si rivela vincente. Grazie al terroir unico e alla viticoltura di alta qualità, il Gavi Docg è diventato un vino estremamente riconoscibile e rappresentativo. E possiamo ancora crescere”.


“Il consumatore internazionale apprezza il Gavi Docg divenuto nel corso degli anni un vino bianco classico sia a livello piemontese che nazionale” commenta Sara Repetto, Wine Ambassador del Consorzio, rimarcando che “il suo successo è dovuto alle caratteristiche intrinseche dello stesso, quali freschezza e mineralità, in particolar modo nella versione di annata. Si presta bene ad essere degustato come aperitivo e nell’accompagnare la cucina etnica: una riconoscibilità premiata, soprattutto in UK, sia nel canale Horeca che nel canale Gdo”.

Migliaccio (Sisa): merenda sana abitudine alimentare per affrontare rientro

Migliaccio (Sisa): merenda sana abitudine alimentare per affrontare rientroMilano, 9 set. (askanews) – Settembre per la maggior parte degli italiani significa ritorno alla routine quotidiana. E con essa quello che gli inglesi chiamano “back-to-work blues”, una naturale difficoltà di adattamento che colpisce, secondo l’Istat, oltre il 35% della popolazione adulta: in particolare la fascia di età tra i 25 e i 45 anni e coloro che svolgono attività lavorative ad alto contenuto intellettuale1.


Per combattere questo stress da rientro occorre riadattarsi gradualmente regolarizzando il ritmo sonno-veglia, tornando a svolgere attività fisica e ristabilendo corrette abitudini alimentari, come la merenda. Silvia Migliaccio, presidente della Società italiana di scienze dell’alimentazione (Sisa), in collaborazione con Unione italiana food, ha suggerito anche 10 tipologie di merende, ideali in questo momento di transizione. “È utile, come prima regola, rientrare dalle vacanze un paio di giorni prima della ripresa lavorativa, permettendo al corpo di riadattarsi alla quotidianità – afferma Migliaccio – È importante ristabilire sane abitudini alimentari con 5 pasti di cui due merende, che permettono di rilassare la mente ritagliando quel momento di coccola che permetterà di riprendere le attività sospese con maggiore energia. Regolarizzare il ritmo sonno-veglia, andando a letto e svegliandosi a orari costanti, è fondamentale. Infine, riprendere l’attività fisica, meglio se all’aria aperta, aiuta a ridurre l’ansia da ripresa, lo stress da rientro e migliora la qualità del sonno”.


Tra le 10 proposte di merende consigliate dalla professoressa Migliaccio, che aiutano a limitare lo stress da back to work, troviamo spuntini sia dolci che salati. Si va da un frutto fresco di stagione con 3-4 noci a un mini-panino con prosciutto e formaggio, da una merendina a un piccolo gelato. E poi ancora una macedonia di frutta fresca con mandorle o una fetta di dolce come ciambellone o crostata. Valide alternative sono anche uno yogurt intero con frutta e biscotti integrali, un mini-panino integrale con ricotta o un frullato di frutta fresca con latte di avena. “Concedersi del tempo per gustare uno spuntino gradevole – spiega Migliaccio – è un modo per gratificarsi e per prendersi una breve pausa dagli impegni quotidiani. Allo stesso tempo ristabilire gli orari dei pasti, compresi quelli della merenda, può rappresentare un punto di partenza per ricominciare a cadenzare le giornate lavorative. Infine, cercare di variare il più possibile la propria alimentazione, anche a merenda, con alimenti buoni e nutrizionalmente corretti permette di migliorare l’umore, di affrontare gli impegni con meno ansia e meno stress migliorando le prestazioni lavorative”.

Vino, mercato fiacco nel I semestre ma con segnali di ripresa all’estero

Vino, mercato fiacco nel I semestre ma con segnali di ripresa all’esteroMilano, 9 set. (askanews) – Emergono situazioni in chiaro-scuro con trend differenti da mercato a mercato dall’ultimo Report Wine Monitor di Nomisma, soprattutto per quanto riguarda le vendite in Italia. Relativamente ai primi sei mesi dell’anno, l’analisi, realizzata da Nomisma in collaborazione con NIQ-NielsenIQ, evidenzia per le vendite nel canale retail italiano un calo a volume di quasi il 3% rispetto allo stesso periodo 2023, a fronte di una crescita di poco meno dell’1% a valore. Nel complesso di evince una riduzione nelle quantità vendute comune a tutti i format distributivi, ma non alle diverse categorie. Nello specifico, per i vini fermi e frizzanti il calo nei volumi risulta maggiore nell’e-commerce mentre è meno accentuato nel segmento discount. Al contrario, per gli spumanti la variazione è di segno positivo in tutti i comparti (più elevata nel discount) salvo che nel segmento Cash&Carry.


“Questi numeri evidenziano una volta di più come il fattore che sta influenzando maggiormente le vendite del vino in Italia sia rappresentato dal perdurare dell’incertezza economica che si riflette nella capacità di spesa dei consumatori” dichiara Denis Pantini, responsabile Agrifood e Wine Monitor di Nomisma, parlando di “un’incertezza che ha interessato anche i consumi fuori-casa, in particolare quelli al ristorante”. A tale proposito, basti pensare che dopo una crescita dei consumi alimentari (food&beverage) nel canale Horeca pari a +7% nel primo trimestre di quest’anno (rispetto allo stesso periodo del 2023), il secondo trimestre ha visto invece un rallentamento, portando la variazione a +4,5%. Su questa dinamica ha inciso indubbiamente anche il minor afflusso di turisti, con la crescita degli arrivi dall’estero che non sono riusciti a compensare del tutto il calo dei turisti italiani. Sui mercati esteri, invece, si scorge qualche segnale di ripresa. Se è vero che al giro di boa del primo semestre 2024 le importazioni cumulate di vino nei principali 12 mercati globali, rappresentativi di oltre il 60% degli acquisti mondiali di vino in valore, si mantengono ancora in territorio negativo (-4%), va segnalato un miglioramento rispetto al cumulato del primo trimestre (quando il calo risultava pari al -9%). Per altro le importazioni di vino dall’Italia registrano performance migliori rispetto al trend generale: in particolare, rispetto allo stesso semestre del 2023 gli acquisti di vini italiani a valore risultano positivi negli Stati Uniti (+5,7%), nel Regno Unito (+4,7%), in Canada (+1,3%) e in Brasile mentre soffrono in Germania (-9%) e nei Paesi asiatici (Giappone, Cina e Corea del Sud).


In merito alle singole categorie, per i vini fermi e frizzanti italiani si evince un “miglioramento” rispetto al primo trimestre di quest’anno. Il calo degli acquisti nei top mercati mondiali si riduce di intensità, arrivando ad un -2% a valore, con performance in controtendenza (e quindi positive) negli Stati Uniti, UK, Canada e Brasile. Rispetto al primo semestre 2023, le importazioni di spumanti italiani mostrano un +4,5% a valori, con performance in crescita negli Stati Uniti, UK, Francia, Canada, Australia e Brasile. Al contrario, continuano le riduzioni degli acquisti di spumanti italiani in Germania, Svizzera e Giappone. Tra i nostri principali vini a Denominazione, continua la crescita dell’export di Prosecco (+12% a valore nel cumulato dei primi cinque mesi di quest’anno) e recuperano i rossi Dop della Toscana (+6%) dopo il calo dell’anno scorso, mentre soffrono ancora quelli piemontesi (-2%). Infine, il report di Nomisma propone anche uno sguardo ai competitor. Il grande malato, in questo momento storico, sembra essere il vino francese che più di altri soffre gli effetti di questa congiuntura economica negativa a livello mondiale: -10% il valore dell’export dalla Francia nel primo semestre 2024, con una flessione che tocca il -17% nel caso dello Champagne e il -16% i rossi di Bordeaux, ma non risparmia neppure quelli della Borgogna (-7%). In negativo anche l’export della Nuova Zelanda (-3%), mentre viaggiano in territorio positivo Spagna, Cile e Stati Uniti. In forte crescita l’Australia (+28%), in recupero dopo il crollo nell’export di vino dell’anno scorso. “Il recupero messo a segno dai vini australiani – conclude Pantini – si spiega interamente con la fine dei super-dazi che il governo di Pechino ha revocato da marzo di quest’anno: al netto del ritorno sul mercato cinese, l’export dell’Australia nel resto del mondo registra, infatti, un ulteriore calo cumulato dell’11% nel primo semestre 2024”.

Pronta la “Guida essenziale ai vini d’Italia 2025” di DoctorWine

Pronta la “Guida essenziale ai vini d’Italia 2025” di DoctorWineMilano, 9 set. (askanews) – “Si discute tanto dell’attualità delle guide dei vini che a molti sembrano anacronistiche, eppure la nostra ‘Guida Essenziale’ continua a riscuotere tanto successo, addirittura di anno in anno crescente. Credo le venga riconosciuto il ruolo di un’onesta, disinteressata e qualificata inchiesta annuale sullo stato del vino italiano. Questo a mio avviso è il suo senso più autentico e anche il suo ruolo, che è d’informazione e di servizio ancor più che di giudizio sui vini presi in considerazione e valutati”. Lo ha affermato Daniele Cernilli che si appresta a pubblicare la “Guida essenziale ai vini d’Italia 2025” di DoctorWine, undicesima edizione con 1.300 aziende selezionate, per un totale di 3.254 vini recensiti sugli oltre 20mila degustati da Cernilli e dai suoi collaboratori durante l’anno.


Il volume, che rispetto all’edizione 2024 registra un 10% circa di “ricambio” di aziende, riporta inoltre 510 vini che si contraddistinguono per l’ottimo rapporto qualità-prezzo (sotto i 15 euro), 59 vini che si sono aggiudicati il doppio o triplo sigillo con il volto di Cernilli a certificarne l’eccellenza, e ancora una selezione dei migliori vini da singolo vitigno e 17 Premi Speciali tra cui, per la prima volta, il premio “Etichetta più bella 2025”. La presentazione del volume si terrà sia a Milano che a Roma, e tutti i partecipanti riceveranno una copia della Guida 2025 e un calice serigrafato DoctorWine, con il quale accedere liberamente al grande banco di degustazione con le migliori etichette dei protagonisti della produzione vinicola italiana. Nel capoluogo lombardo l’appuntamento è fissato per sabato 28 e domenica 29 settembre all’Hotel Principe di Savoia dalle 14.30 alle 19.30, mentre nella Capitale domenica 6 ottobre allo Spazio Novecento, dalle 14 alle 19 per gli operatori e dalle 15 alle 19 per il pubblico. All’edizione milanese sarà inoltre possibile partecipare ad alcune masterclass.


“Ci dicono che nel tempo Guida Essenziale è diventata uno strumento sempre più atteso non solo da chi è semplicemente appassionato e cerca una bussola, dei suggerimenti di fiducia per orientare le proprie scelte, ma anche da chi per lavoro deve tenersi aggiornato su nuove annate, nuovi prodotti, nuovi trend ma non ha il tempo di assaggiare con estensione e continuità” ha spiegato Cernilli, sottolineando che “l’enorme successo di pubblico che ogni anno anima le nostre presentazioni ufficiali con i loro banchi d’assaggio credo ne sia la miglior testimonianza ed è per noi una soddisfazione enorme che vogliamo interpretare anche come segno di positività e ottimismo per il vino italiano”.

Vino, francobollo delle Poste francesi per il centenario dell’Oiv

Vino, francobollo delle Poste francesi per il centenario dell’OivMilano, 8 set. (askanews) – La Poste, le Poste francesi, hanno presentato il francobollo da collezione ideato per celebrare il centenario dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv) e il suo 45esimo congresso mondiale che si terrà dal 14 al 18 ottobre a Digione.


Questo speciale francobollo raffigura l’Hotel Bouchu d’Esterno, la nuova sede dell’Oiv che si trova proprio a Digione. E’ stato disegnato da Bruno Ghiringhelli, inciso da Claude Jumelet e tirato in 600mila pezzi e sarà disponibile dal 14 ottobre.

Consorzio Asolo Prosecco e Vini Montello: verso vendemmia di qualità

Consorzio Asolo Prosecco e Vini Montello: verso vendemmia di qualitàMilano, 8 set. (askanews) – Il Consorzio Asolo Prosecco e Vini del Montello si appresta ad affrontare la vendemmia 2024 “con fiducia, nonostante le sfide imposte dalle difficili condizioni climatiche dei mesi di maggio, giugno e luglio”: i primi segnali indicano una “raccolta di qualità, con uve pronte a esaltare le caratteristiche distintive del territorio”.


Le stime preliminari indicano per le tre Denominazioni, Asolo Prosecco Docg, Montello Docg e Montello Asolo Doc, una produzione “in linea con la media sia in termini qualitativi che quantitativi” e, visto l’andamento del mercato per l’Asolo Prosecco Superiore Dogc (i dati a fine luglio confermano un +15% su base annua), il Consorzio ha deciso di richiedere la riserva vendemmiale, misura che consentirà di rispondere alle eventuali maggiori richieste di prodotto da parte del mercato e di perseguire, in termini di valore, la stabilità dei prezzi che consente all’intera filiera una sostenibilità di costi e una gestione della programmazione oculata. “Ritengo quest’annata un periodo di transizione per la Denominazione Asolo Prosecco” ha dichiarato il presidente del Consorzio, Michele Noal, spiegando che “sulla base degli ultimi dati disponibili, entro l’autunno saremo chiamati a decidere se attivare misure diverse e stabili, che consentano da un lato una strategia di valorizzazione del prodotto e dall’altro siano garanzia per tutti gli attori della filiera”.


Le condizioni meteorologiche dell’annata sono state per maggio e giugno caratterizzate da un’eccessiva piovosità, mentre la seconda metà di luglio si è contraddistinta per essere stata calda e secca, con temperature spesso superiori ai 30 gradi. Tuttavia, ha precisato sempre l’ente consortile, le piogge registrate tra la fine di luglio e l’inizio di agosto, seppur intense, hanno contribuito a ripristinare l’equilibrio idrico delle piante, in alcune zone messo a dura prova dalle alte temperature degli ultimi dieci giorni.

Vino, in UK seminario sul “Martinotti” del Consorzio Prosecco Docg

Vino, in UK seminario sul “Martinotti” del Consorzio Prosecco DocgMilano, 8 set. (askanews) – Un seminario tecnico e una masterclass dedicata al Metodo Martinotti (noto anche come Charmat) organizzati dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg si sono tenuti nei giorni scorsi all’”Agri Food Centre” del Plumpton College a Lewes, in Inghilterra. Il direttore e l’enologo del Consorzio, Diego Tomasi e Andrea Miotto, sono stati affiancati dalla Master of Wine Sarah Abbott e da Gareth Davies, capo enologo di Divergent Drinks, prima azienda a produrre uno spumante Metodo Martinotti in Inghilterra.


“Il simbolo indiscusso della nostra Denominazione è la versione spumante del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg seguendo il metodo Martinotti, che rappresenta quasi il 98% della produzione complessiva” ha ricordato Tomasi, aggiungendo “non dimentichiamo che questo metodo è utilizzato per produrre alcuni degli spumanti più popolari al mondo”. Durante la tavola rotonda moderata da Sarah Abbott, i relatori si sono focalizzati in particolare sul legame tra i migliori terroir del Conegliano Valdobbiadene e il modo in cui il metodo italiano permette di esaltarne le singole specificità, e sia inoltre ideale per varietà di uve semi-aromatiche quali la Glera. Davies ha invece portato la sua esperienza sia dal punto di vista varietale che della commercializzazione di vini realizzati con il Metodo Martinotti.

Vino, UmbriaTop partner di “Umbria Wine” a Perugia da 13 a 15 settembre

Vino, UmbriaTop partner di “Umbria Wine” a Perugia da 13 a 15 settembreMilano, 8 set. (askanews) – UmbriaTop è partner speciale della seconda edizione di “Umbria Wine”, il festival del vino umbro in programma nel centro storico di Perugia da venerdì 13 a domenica 15 settembre, che vedrà la presenza di 51 Cantine del territorio. “Siamo molto soddisfatti della partnership con ‘Umbria Wines’ che punta in particolare alla valorizzazione dei vitigni autoctoni della nostra regione” ha commentato il presidente di UmbriaTop, Massimo Sepiacci, ricordando che “come associazione, prendiamo parte a diversi eventi nazionali e internazionali ma è partendo dal nostro territorio che promuoviamo e raccontiamo i vini locali, espressione del legame indissolubile e unico fra la varietà d’uva e il suo territorio”.


UmbriaTop, società cooperativa fondata nel 2009 che conta 114 Cantine e quattro Consorzi vitivinicoli (Torgiano, Montefalco, Trasimeno e Orvieto), proporrà, con il sostegno del CSR Regione Umbria, una degustazione alla cieca con protagonisti due vitigni autoctoni: la Cornetta (Vernaccia di Cannara) e il Trebbiamo Spoletino e un progetto digitale di divulgazione dei vitigni autoctoni e delle Denominazioni di qualità. Condotta dal giornalista enogastronomico Jacopo Cossater, con il contributo di Alberto Palliotti, professore di Agraria dell’Università di Perugia, la degustazione è in programma alla Terrazza dell’Hotel Brufani venerdì 13 settembre alle 17.30. Il progetto digitale, invece, 2punta a promuovere e far conoscere meglio i vitigni autoctoni umbri e le loro relative Denominazioni di qualità: Sangiovese, Grechetto, Sagrantino, Trebbiano Spoletino, Cornetta, Ciliegiolo, Trasimeno Gamay e tutte le loro declinazioni di qualità territoriali in Docg, Doc e Igt”.


“Il vitigno autoctono – conclude la direttrice di “UmbriaTop”, Gioia Bacoccoli – è figlio della propria terra, dove ha piantato le sue radici e riesce a esprimersi ai massimi livelli grazie alle caratteristiche uniche del clima, suolo e cultura di una determinata zona: quando degusti, ricorda che non stai solo assaggiando un vino ma bevendo un tesoro unico, che porta con sé l’anima del suo territorio”. Dal 13 al 15 settembre, dalle 17 alle 19 (fino ad esaurimento disponibilità), sarà possibile ritirare presso la postazione dedicata a UmbriaTop in piazza della Repubblica due token che danno diritto a una degustazione omaggio da utilizzare per degustare un vino bianco e uno rosso presso gli stand delle 35 aziende socie di UmbriaTop partecipanti a “Umbria Wine”. Lungo il percorso sono a disposizione tre totem digitali, delle colonnine interattive da cui è possibile consultare le schede dei vini e la mappa delle aziende o scaricare le informazioni sui vitigni e le Denominazioni, scansionando il relativo QR Code.

Cantina di Riva lancia “Brezza Riva Rosé 2021 Trentodoc Extra Brut”

Cantina di Riva lancia “Brezza Riva Rosé 2021 Trentodoc Extra Brut”Milano, 8 set. (askanews) – Cantina di Riva, parte della storica società cooperativa Agraria Riva del Garda, ha annunciato il lancio del “Brezza Riva Rosé 2021”, uno spumante Metodo Classico rosato Trentodoc Extra Brut composto al 75% da Pinot Nero e al 25% da Chardonnay. “Questo nuovo vino – ha spiegato il direttore di produzione Furio Battelini – è dedicato, nel nome e nella sostanza, al soffio del lago, con un tocco delicato che restituisce vigore, una pungente freschezza che appaga e una piacevolezza che infonde buonumore”.


Nella linea Brezza Riva dedicata allo spumante trentino, recentemente oggetto di un elegante progetto di restyling affidato a Mario Di Paolo, il nuovo Rosé, si affianca al “Brezza Riva Riserva Pas Dosé”, “Brezza Riva Brut” e “Brezza Riva Millesimato Brut”. Per celebrare il lancio della nuova referenza, la Cantina di Riva ha organizzo una serata speciale intitolata “Brezza e Pizza” che si terrà il 19 settembre alle 20 alla Galleria del Gusto di Agraria Riva del Garda. Qui gli ospiti potranno degustare gli spumanti Trentodoc Brezza Riva abbinati a quattro diverse pizze dello chef stellato Alfio Ghezzi. La serata sarà condotta da Raffaele Fischetti, sommelier e presidente della delegazione regionale Alto-Adige della Fis.

Settembre di eventi a Prato alla scoperta dei vini di Carmignano

Settembre di eventi a Prato alla scoperta dei vini di CarmignanoMilano, 8 set. (askanews) – Autunno di eventi a Prato alla scoperta dei vini di Carmignano. Il primo appuntamento si tiene il 13, 14 e 15 settembre: si tratta dell’”Assedio alla Villa”, la festa del vino che si svolge negli spazi della splendida Villa Medicea di Poggio a Caiano. Nata per ricordare l’evento dell’8 dicembre 1565, quando l’Arciduchessa Giovanna d’Asburgo, figlia dell’Imperatore Ferdinando I, fece tappa a Poggio a Caiano prima di recarsi a Firenze per sposare Francesco I de’ Medici. Il popolo la accolse con entusiasmo, in un vero e proprio “assedio” di benvenuto che colpì la nobildonna tanto da ordinare di far scorrere il vino dalla fontana del Mascherone, nel centro del paese. Nel secolo scorso, il vino fu fatto scorrere dalla fontana per celebrare la fine della Seconda Guerra Mondiale, ma è dal 1984 che questa tradizione è diventata la base della festa rinascimentale, con ricostruzioni storiche del banchetto nuziale in Villa, giochi, figuranti spettacoli, visite tematiche e il mercato di arti e mestieri.


Secondo appuntamento è la “Festa di San Michele” in programma dal 27 al 29 settembre a Carmignano. Le origini di questo evento sono legate alle popolazioni longobarde che si stabilirono nella zona intorno al 1100. Dal 1932 per la Festa di San Michele le quattro contrade gareggiano per il Palio storico; protagonisti sono i ciuchi, montati a pelo. Culmine delle celebrazioni sono la sfilata dei carri allegorici dei rioni e il Palio dei Ciuchi che si trasforma in spettacolo teatrale in strada animato dai figuranti. Il Carmignano è una delle undici Docg della Toscana e una delle più piccole d’Italia (ha circa 200 ettari di vigneto) ma la sua produzione è per la provincia di Prato un importante patrimonio. La Docg, ottenuta nel 1990, si estende nei Comuni di Carmignano e Poggio a Caiano, all’estremità Nord Orientale della Toscana, ad un’altitudine di circa 200 metri sul livello del mare. Il vitigno principale è il Sangiovese, seguito da Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Canaiolo Nero e Merlot.


Il 40% della produzione, molta della quale è biologica e biodinamica, è commercializzato sul mercato italiano, e il resto viene esportato in Francia, Svizzera, Inghilterra, Austria, Belgio, Olanda, Lussemburgo e, con ottimi risultati, in Svezia e Norvegia. Oltre oceano si esporta negli Stati Uniti, in Canada, Brasile e Messico. Interessante, negli ultimi anni, lo sviluppo del mercato cinese e giapponese, favorito dal turismo enogastronomico in Toscana. Il Consorzio di tutela dei vini di Carmignano riunisce dieci produttori. Oltre al Carmignano Docg, ci sono le Doc Barco Reale di Carmignano, Barco Reale Rosato di Carmignano (il cosiddetto Vin Ruspo) e Vin Santo di Carmignano, nelle versioni da uve bianche, e da uve a bacca rossa (“Occhio di pernice”).


Foto: A. Pagliai APT