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Vino, il 6 maggio il “Wine Lab” di Partesa fa tappa a Foggia

Vino, il 6 maggio il “Wine Lab” di Partesa fa tappa a FoggiaMilano, 3 mag. (askanews) – Fa tappa in Puglia, lunedì 6 maggio, dalle 11 alle 18.30 a Casa Freda a Foggia, il “Wine Lab” di Partesa, azienda di vendita, distribuzione, consulenza e formazione per il canale Horeca del gruppo Heineken, che quest’anno organizza 12 eventi per portare in tutta Italia nuove occasioni di incontro tra gli operatori del fuoricasa e le oltre 130 Cantine da Italia, Europa e Stati Uniti, che firmano i vini del suo ampio portfolio.


Al “Wine Lab di Foggia” i gestori dei locali pugliesi avranno la possibilità di degustare centinaia di etichette e conoscere 79 produttori da tutta Italia (con un focus sulle Cantine del territorio) e da Francia, Spagna, Germania, Austria e California. Inoltre, potranno usufruire della consulenza personalizzata dei venditori e dei Wine Specialist di Partesa. Dopo Foggia, i Wine Lab faranno tappa il 20 maggio a Firenze, per poi proseguire in autunno in Abruzzo, Friuli, Lombardia, Piemonte, Umbria e Veneto.

Il 4-5 maggio al Castello di Santa Severa degustazioni e visite guidate

Il 4-5 maggio al Castello di Santa Severa degustazioni e visite guidateMilano, 5 mag. (askanews) – Il Castello di Santa Severa di Santa Marinella nel Lazio (Roma) ospiterà degustazioni di vini e cibo e visite guidate alla fortezza anche nel fine settimana del 4 e 5 maggio. A causa del maltempo del 1 maggio, questo spazio della Regione Lazio gestito dalla società in house LAZIOcrea d’intesa con Mic e Comune di Santa Marinella, ha deciso infatti di prorogare le sue iniziative per i visitatori.


Dalle 10 alle 19 ci sarà un percorso guidato di assaggio di vini del territorio a cura della Strada del vino delle terre etrusco romane, accompagnato da esposizioni artigianali dallo “street food di qualità con prodotti a ‘km 0′”. Proseguirà inoltre la mostra “Castle event” nei due piani della Sala degli artisti con l’esposizione di opere d’arte di pittori, fotografi e scultori a cura del gallerista Andrea Cerqua di Tracciati d’arte, alla quale si aggiungeranno alcuni artisti che animeranno il Castello con la loro arte dal vivo (ingresso libero). Saranno aperti anche il Museo del Castello ospitato nella Rocca trecentesca, la Torre Saracena, la parte più antica della fortezza che risale al IX secolo, e il Museo del mare e della navigazione antica, con le sue sette sale e oltre cento reperti. Domenica saranno disponibili le visite guidate, con due appuntamenti alle 11.30 e alle 15.

Vino, in Cile da luglio etichette su alcolici per rischi a salute

Vino, in Cile da luglio etichette su alcolici per rischi a saluteMilano, 3 mag. (askanews) – “Advertencia: el consumo nocivo de alcohol dana tu salud” (“Avvertenza: il consumo eccessivo di alcol nuoce alla salute”). Il 7 luglio in Cile entreranno in vigore le nuove etichette sulle bevande con un contenuto alcolico pari o superiore a 0,5 gradi in vendita nel Paese. Lo scrive “The Food Tech”, rivista on-line messicana dedicata all’industria alimentare, spiegando che si tratta di un passaggio previsto dalla legge introdotta nell’agosto 2021 che definisce gli standard per la commercializzazione e la pubblicità delle bevande alcoliche.


L’”advertencia” riportata sulla confezione deve segnalare oltre al valore energetico in calorie, i rischi e le conseguenze del consumo eccessivo di alcol in particolare da parte di donne incinte, minori e chi si mette alla guida. Gli “health warning” dovranno comparire inoltre in ogni tipo di pubblicità su qualunque tipo di media (anche quelli “virtuali”) e sui manifesti. Dal 7 luglio 2026 è prevista l’entrata in vigore di ulteriori restrizioni sulla comunicazione pubblicitaria degli alcolici, che non potrà essere diretta ai minori, e sarà vietata dalle 6 alle 22 in televisione, e dalle 16 e alle 18 in radio.


Immagine di “The Food Tech”

Vino, Uiv: soddisfatti per tempi e semplificazione nuovo bando Ocm

Vino, Uiv: soddisfatti per tempi e semplificazione nuovo bando OcmMilano, 3 mag. (askanews) – “Apprezziamo nei tempi e nei modi il lavoro svolto dal Masaf in merito al bando 2024-2025 dell’Ocm promozione Paesi terzi. In particolare, vista la delicata fase che il comparto vino sta vivendo sui mercati internazionali, riteniamo che dare più tempo alle imprese per elaborare le azioni strategiche di promozione rappresenti un passo avanti molto significativo. Quanto al merito, pur nei limiti dettati dal decreto in vigore, Unione italiana vini ritiene ci siano dei passi avanti significativi in materia di maggior flessibilità”. Così il presidente di Unione italiana vini (Uiv), Lamberto Frescobaldi, ha commentato il nuovo decreto di avviso presentato oggi alle associazioni di categoria dal Masaf. Il provvedimento, che sarà pubblicato con netto anticipo agli anni scorsi in modo da garantire l’avvio della campagna il prossimo 16 ottobre, prevede infatti l’estensione dei termini di presentazione dei progetti a 60 giorni, che scadranno quindi il prossimo 3 luglio.


Secondo quanto illustrato a Uiv, il bando presenta semplificazioni “a partire dai preventivi di spesa, non più necessari per spese di vitto, alloggio e trasporti locali, fino all’eliminazione della dichiarazione del soggetto terzo e del limite dei cinque Paesi per progetto”. “Altri elementi migliorativi sono rappresentati dalla riduzione dei tempi di risposta istituzionali alle varianti (da 60 a 30 giorni) e dall’identificazione di elementi oggettivi nella valutazione dei progetti” ha spiegato Unione italiana vini, precisando che “tra gli obiettivi per il prossimo futuro, condivisi da Uiv con il Masaf, la revisione del decreto madre con la possibilità di eliminare il problema dei preventivi ricorrendo a un prezziario e l’istituzione di una nuova piattaforma informatica per presentazione dei progetti”.

Vino, Lollobrigida: al via il nuovo bando Ocm, 22 mln per export

Vino, Lollobrigida: al via il nuovo bando Ocm, 22 mln per exportMilano, 3 mag. (askanews) – Con largo anticipo rispetto agli anni precedenti è stato presentato oggi alle associazioni di settore il nuovo avviso Ocm vino “Promozione sui mercati dei Paesi terzi”. Il Masaf mette a disposizione degli operatori 22 milioni di euro a cui vanno aggiunti 71 milioni di euro per bandi regionali e multiregionali per un investimento complessivo che supera i 90 milioni di euro.


“L’avevamo detto e l’abbiamo fatto anche prima del previsto: all’inizio ci siamo trovati davanti a meccanismi farraginosi che occorreva sistemare, ma adesso abbiamo ben chiaro come procedere e ci stiamo muovendo per una più grande valorizzazione dell’export del vino” ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, aggiungendo che “sin da subito per il governo Meloni investire nelle imprese è stata una priorità e lo dimostrano le diverse attività di sostegno e iniziative per la promozione che abbiamo messo in campo. Con questo nuovo avviso – ha proseguito – abbiamo cercato il modo migliore per valorizzare l’export e, anche per questo, coinvolto tutti gli operatori e il sistema delle fiere”. Il ministero ha precisato che l’avviso emanato “ha l’obiettivo di migliorare la competitività del settore vitivinicolo attraverso l’apertura, la diversificazione e il consolidamento dei mercati in Stati esteri ed è rivolto sia ai produttori di vino che alle loro organizzazioni e associazioni”. In particolare, saranno finanziate, con un contributo a fondo perduto che può arrivare al 50% delle spese sostenute, attività di promozione e pubblicità, campagne di informazione, la partecipazione a manifestazioni, fiere ed esposizioni di importanza internazionale ed ulteriori attività promozionali. Le attività saranno realizzate al di fuori dei confini dell’Unione europea, al fine di veicolare la qualità delle produzioni dei vini. La scadenza per la presentazione dei progetti è fissata per il 3 luglio 2024. Le iniziative verranno attuate dal 16 ottobre 2024 al 15 ottobre 2025.

Enogastronomia, “Ego Festival” torna a Taranto il 10 e 11 maggio

Enogastronomia, “Ego Festival” torna a Taranto il 10 e 11 maggioMilano, 3 mag. (askanews) – È tutto pronto per la nuova edizione di “Ego Festival”, l’evento enogastronomico organizzato dall’associazione Enogastro Hub, che nelle giornate del 10 e 11 maggio farà diventare Taranto una capitale del gusto.


Si comincia con “Ego Lab”, una giornata di studio con laboratori, degustazioni, focus su vino, olio, caffè, ma anche dimostrazioni con cuochi di diversa estrazione e origini che si confronteranno il 10 maggio (dalle 10 alle 16,30) sul palco del Relais Histò a Taranto. Non solo, quindi, l’incontro con chef stellati provenienti da tutto il mondo, che daranno vita alla “Dinner Incredible”, una cena esclusiva in cui ogni cuoco presenterà una propria creazione unica, ma anche il “Festival della Pizza” (presentato da Peppone Calabrese), un appuntamento d’eccezione con venti pizzaioli per valorizzare uno dei capisaldi della nostra cucina, dando spazio anche alla focaccia barese e a quella laertina. Nel ricchissimo parterre di cuochi provenienti da Singapore, Grecia, Portogallo, Olanda, Egitto e Francia per diventare ambassador della cultura gastronomica locale, ci sarà anche Martino Ruggieri, chef martinese fresco di seconda stella Michelin per la sua Maison parigina.


“Ego Festival torna a Taranto e mi riempie d’orgoglio poter ospitare nella mia città un appuntamento enogastronomico utile per la comunità” ha affermato l’ideatrice della manifestazione, Monica Caradonna, parlando di “laboratori, approfondimenti per chi vive e opera nel mondo della ristorazione per affinare e crescere le proprie skill professionali, ma anche per chi da appassionato guarda alla cucina e al mondo enogastronomico con interesse e curiosità. Confronti – ha concluso – tra cuochi pugliesi e cuochi stranieri utili a sviluppare la contaminazione tra culture diverse: è così che il Giappone incontra la Puglia, ed è così che la cucina stellata incontra la tradizione artigianale”.

Vino, a Benzi il Premio Scrittore Bollicine del Mondo di Guia Melendo

Vino, a Benzi il Premio Scrittore Bollicine del Mondo di Guia MelendoMilano, 3 mag. (askanews) – Cinzia Benzi si è aggiudicata il “Premio Scrittore Bollicine del Mondo 2024-2025” della “Guía Melendo del Champagne 2024-2025” per la guida “Bollicine del mondo”, l’app gratuita di Identità Golose che raccoglie la migliore spumantistica internazionale.


Il riconoscimento alla gastronoma e Donna del vino è stato consegnato da Jordi Melendo, ideatore della “Guía”, durante la seconda edizione del “Salón Melendo” a Madrid, a cui hanno partecipato professionisti, sommelier, importatori, distributori, Cantine e giornalisti provenienti da diverse regioni della Spagna. “Quello di Cinzia – ha commentato Melendo – è un riconoscimento a una grande professionista e una grande persona, condividiamo insieme questa professione e una vera amicizia”.

Vino, Concorso nazionale Pinot Nero: vince “Ludwig” 2021 di Elena Walch

Vino, Concorso nazionale Pinot Nero: vince “Ludwig” 2021 di Elena WalchMilano, 2 mag. (askanews) – E’ il “Pinot Nero Ludwig” di Elena Walch ad aggiudicarsi il Concorso nazionale del Pinot Nero dedicato all’annata 2021 a cui hanno partecipato 102 vini da nove regioni italiane. Gli altri quattro vini della cinquina premiata sono il “Pinot Noir Riserva Vom Lehm” della Tenuta Rohregger, il “Pinot Noir Arthur Rainer” della Tenuta Seeperle a pari merito con il “Pinot Noir Riserva Linticlarus” di Tiefenbrunner, e il “Pinot Nero DeSilva Private Reserve” di Tenuta Peter Solva.


Oltre alle etichette delle cinque Cantine vincitrici, sono arrivate in finale anche le referenze di Castelfeder, Pfitscher, St. Quirinus, Cantina Kurtatsch, Cantina Girlan, Cantina Tramin, Erste+Neue, Castel Sallegg, Rametz, Tenuta Volpare, Cantina Kaltern, Cantina Bozen, Colterenzio, Cantina Merano, Vivallis, Castello di Spessa, Salurnis, Maso Poli, Tenuta Kollerhof, Tenuta Stroblhof e Himmelreich. Assieme ai cinque migliori vini dell’annata 2021, la giuria, composta da enologi, sommelier e giornalisti del settore provenienti da tutte le regioni vinicole partecipanti, ha premiato anche i migliori rappresentanti delle rispettive regioni vinicole: per la Valle d’Aosta Grosjean Vins, per il Friuli Venezia Giulia Castello di Spessa, per la Lombardia Conte Vistarino, per il Piemonte Bricco Maiolica, per la Toscana la Fattoria San Felo, per il Trentino la Tenuta Volpare, per l’Umbria l’Azienda Agricola Poggio Petroso, per il Veneto Borgo Stajnbech e per l’Alto Adige Elena Walch.


Anche quest’anno il concorso è stato guidato da Marc Pfitscher, vicepresidente del comitato organizzativo, mentre la valutazione è stata nuovamente affidata a Ulrich Pedri del Centro di Sperimentazione Laimburg. La cerimonia di premiazione si terrà venerdì 10 maggio in occasione dell’apertura delle “Giornate altoatesine del Pinot Nero” a Egna e Montagna (Bolzano), durante le quali si potranno degustare tutti i vini in concorso.

”Civiltà del bere” ha 50 anni: inventò nuovo modo di comunicare il vino

”Civiltà del bere” ha 50 anni: inventò nuovo modo di comunicare il vinoMilano, 2 mag. (askanews) – L’autorevole rivista ‘Civiltà del bere’ compie cinquant’anni. Cinque decenni passati a raccontare il vino italiano, a diffonderlo e a difenderlo, e a promuoverlo nelle sue eccellenze in giro per il mondo. ‘E’ stata la prima rivista enologica italiana ad essere fondata e scritta da professionisti, e la prima ad andare in edicola perché voleva essere un giornale per la gente e non solo per gli addetti ai lavori’ racconta ad askanews il direttore Alessandro Torcoli, nipote del fondatore ed editore Pino Khail. ‘Mi sono appassionato al vino a 18 anni, dopo che mio fratello mi trascinò ad un corso dell’Ais, lì mi si aprì un mondo’ racconta Torcoli, spiegando di essere entrato in redazione mentre stava frequentando gli ultimi anni di Scienze della comunicazione all’Università di Milano. ‘Khail, mio nonno – continua – vedeva in me una persona che stava studiando marketing e comunicazione aziendale ma che nutriva anche una grande passione per la materia che lui, pur ritenendola molto affascinante, non aveva’.


Difficile disgiungere la figura di Khail, triestino severo e grande signore scomparso a 83 anni nel 2011, dalla sua creatura editoriale, parte del più ampio e visionario progetto di mettere insieme i principali produttori dell’epoca per andare a vendere il vino italiano all’estero, a partire dalla prima tappa newyorkese datata 1976. Un’unità di intenti, un fare sistema, che allora era una novità impensabile e che invece divenne nel giro di pochi anni uno strumento di promozione tale da imprimere una svolta decisiva all’affermazione dell’intero settore enologico del nostro Paese. ‘La rivista nasce nel 1974, il momento dell’ascesa di Luigi Veronelli con la sua tesi che ‘il peggior vino contadino è migliore del miglior vino industriale’, propugnata proprio quando stavano nascendo quelli che oggi chiamiamo ‘fine wine’ da parte non dei piccoli artigiani di cui lui raccontava così bene su ‘Panorama’ e in televisione, ma di aziende organizzate come Frescobaldi, Pio Cesare, Antinori, Gaja e altre leggende, che iniziavano ad abbandonare lo sfuso e a concentrare i propri sforzi su alcuni vini che poi hanno ottenuto grande successo in tutto il mondo’, aggiunge il 49enne direttore spiegando che il messaggio del grande intellettuale gastronomo milanese ‘arrivava al grande pubblico minando le basi di questo importante vivaio’.


‘Allora mio nonno, giornalista e poi pubblicitario (una sua idea fu il tormentone ‘sempre più in alto’ scandito da Mike Bongiorno in cima al Cervino per il celebre spot di Grappa Bocchino), lavorava anche per un gruppo di aziende vitivinicole capitanato da Piero Antinori, che un giorno gli spiegò che le loro esigenze erano cambiate anche alla luce della comunicazione portata avanti da Veronelli, e avevano bisogno di raccontare il vino superando la sola promozione del brand attraverso pagine pubblicitarie. Khail si proposte così per realizzare un giornale che assolvesse a questo scopo e nacque ‘Civiltà del bere”. ‘Inizialmente la redazione non era composta da esperti di vino ma da giornalisti professionisti, provenienti in particolare dal neonato ‘Il Giornale’ di Indro Montanelli e dal ‘Corriere della Sera’, come ad esempio il primo direttore che fu Vincenzo Bonassisi’ prosegue Torcoli, precisando che ‘per tanti anni, siamo stati soprattutto cronisti del vino, alla ricerca di temi, curiosità e storie che potessero interessare anche il pubblico più vasto, allora sostanzialmente fermo a bianco e rosso’. ‘Da qui anche il colpo di genio di mettere in copertina personaggi famosi: la gente comprava la rivista per la curiosità di sapere cosa bevessero Mastroianni, Gassman o Sofia Loren, o esponenti della cultura come Riccardo Bacchelli’ continua, parlando di ‘una rivista dall’approccio giornalistico e comprensibile a tutti dunque, ma con un livello culturalmente elevato che funzionò e portò un nuovo modo di comunicare il vino’.


Nel 1986 ci fu la tragedia del metanolo, che la rivista trattò ‘con molta laicità e serietà, con uno stile da inchiesta e tante interviste e approfondimenti’, uno scandalo spartiacque che accelerò ‘l’enfatizzazione del vino di pregio e del vino come elemento culturale’. ‘Gli anni ’80 e ’90 sono stati quelli delle guide, che noi ci siamo limitati a raccontare fino a quando abbiamo avuto l’idea di incrociare i risultati delle principali per lasciare agli appassionati un documento giornalistico, analitico’ prosegue Torcoli, sottolineando che ‘quest’anno i vini segnalati delle sei guide più autorevoli sono arrivati a oltre tremila, e dunque la nostra selezione si rivela davvero necessaria’. Pur avendo introdotto le valutazioni sulla rivista una quindicina di anni fa, Torcoli si dice ancora ‘molto combattuto perché mi disturba l’idea di vedere vini molto interessanti e molto buoni che magari vengono snobbati dal lettore perché hanno mezzo punto in meno o una stellina in meno, però è indubbio che il consumatore più frettoloso, per quanto appassionato di vino, vuole il tuo giudizio, il tuo punteggio’. ‘Con il moltiplicarsi di guide e premi questo sistema si è molto annacquato ma rimane, perché il consumatore è stato abituato così negli ultimi trent’anni, e il Web e soprattutto i social propongono costantemente classifiche e selezioni per utenti in cerca di sapere cosa bere la sera’. In questi decenni il mondo del vino è completamente cambiato, così come i suoi attori, siano essi produttori o consumatori. ‘Il livello medio di cultura del vino è cresciuto e di questo bisogna dare merito alla tante associazione di sommellerie, alle diverse riviste nate a partire dagli anni Novanta, alla diffusione della guide, e naturalmente alla ristorazione che è un grande canale di valorizzazione del vino’ continua Torcoli, ricordando di quando, ai suoi esordi, ”Civiltà del bere’ spronava i ristoratori dei locali borghesi di alto livello e dei primi stellati, a farsi una carta dei vini piuttosto che a suggerire delle etichette’. Davvero un altro mondo.


Dopo alcuni aggiustamenti e piccoli cambiamenti, nel 2014 la rivista affronta una vera e propria svolta per stare al passo dei tempi e di un mercato editoriale e del settore vitivinicolo sempre più dinamici e complessi. ‘In occasione del quarantesimo anniversario ho rivoluzionato ‘Civilità del bere’ a partire dal lettering, poi abbiamo introdotto una nuova copertina concettuale e più di design legata ad un tema forte, per smarcarci in maniera ancora più netta dalle riviste nate nel frattempo, ma mantenendo l’impostazione meticolosa e seria che è il nostro punto di forza’, spiega il direttore aggiungendo che anche tra i redattori e i collaboratori in questi anni c’è stato un importante cambio generazionale e ‘adesso c’è un’età media molto bassa, tanto che io inizio ad essere tra i più anziani’. Cosa sta succedendo oggi a questo comparto così strategico per il nostro Paese? ‘Assistiamo ad una polarizzazione, ci sono due campionati diversi: quello del vino quotidiano, da supermercato, e quello dei ‘fine wine’, dei vini di pregio, e se una volta potevano intrecciarsi, oramai hanno preso direzioni diverse. Noi cerchiamo di raccontarli entrambi però è chiaro che ci rivolgiamo a pubblici differenti’ spiega Torcoli, evidenziando un altro grande cambiamento: ‘E’ quello della velocità della nostra società, che pervade tutto e non va assolutamente d’accordo con il vino: ogni tre-quattro anni ci troviamo a raccontare nuovi trend, adesso ad esempio i rosati e i bianchi, ma vedrete che tra qualche anno i rossi torneranno, così come è successo con il Cabernet Sauvignon che abbiamo abbandonato e tra un po’ tornerà prepotentemente alla ribalta, o il Pinot Nero, di cui al contrario oggi si parla molto meno rispetto a quanto succedeva qualche anno fa. Sono cicli di quattro-cinque anni che è un tempo estremamente breve per poter fare grandi vini e quindi onore ai vignaioli che sanno tenere duro e fare il vino che vogliono fare e dimostrano la loro bravura anche nel trovare mercati e consumatori oltre le mode del momento. Per festeggiare il traguardo delle 50 candeline, ‘Civiltà del bere’ pubblica una selezione di articoli d’archivio e quattro numeri speciali, ‘ciascuno con riflessi del passato e visioni del futuro’, in attesa della sua tradizionale manifestazione ‘VinoVip’, che quest’anno torna a Cortina d’Ampezzo domenica 14 e lunedì 15 luglio per la 14esima edizione.

Vino, Vinitaly: dal 9 all’11 maggio in Cina c’è “Wine to Asia”

Vino, Vinitaly: dal 9 all’11 maggio in Cina c’è “Wine to Asia”Milano, 2 mag. (askanews) – Riparte dalla Cina la promozione internazionale targata Vinitaly con la seconda edizione di “Wine to Asia”, il principale salone internazionale del vino e degli spirits in programma a Shenzhen, al Convention Center (Futian), dal 9 all’11 maggio.


Organizzato da Veronafiere in collaborazione con lo storico partner Shenzhen Pacco Communication, “Wine to Asia 2024” registra già la presenza di oltre 500 brand (+11% rispetto al 2023) provenienti da 30 Paesi: dalla California all’Eurasia, dall’Argentina ai Balcani fino all’Italia, rappresentata nel padiglione tricolore promosso da Ice Agenzia da 50 aziende. Un contingente che, anche per quest’anno, consacra la hall italiana come la più grande in una fiera dedicata al vino e agli spirits in Asia e che, allo stesso tempo, non esaurisce l’offerta del made in Italy enologico nella Greater Bay Area, la Silicon Valley asiatica. Infatti a Shenzhen, grazie all’attività di incoming realizzata dai delegati italo-cinesi di Veronafiere, partecipano anche il Consorzio di tutela Franciacorta e ulteriori 70 Cantine dislocate nel quartiere espositivo della rassegna. Mentre sono sei le aree tematiche della seconda edizione di “Wine to Asia”: “Living Wine,” area internazionale dei vini naturali, con l’esordio dei produttori di Vi.Te; “Hey Whisky”; “Hunter Galleria”; “Top 100 Chinese Wines Lounge by Lili Zhu”; “Champagne Lounge” e la “Vip Lounge” con il Consorzio Grana Padano in veste di partner esclusivo. Confermata l’adesione dei quattro principali importatori di vino italiano nella Terra del Dragone (Globally, Zefiro, Sarment e Interprocom) e di De Longhi con un nuovo format dedicato all’home design. Per quanto riguarda il programma della tre giorni, oltre agli appuntamenti “b2b”, il calendario registra cinque pop-up talk con i wine influencer cinesi attualmente tra i più accreditati e 15 masterclass, di cui due guidate dal MW Andrea Lonardi: “Italianity: remarkable uniqueness of italian wines” organizzata da Ice, e “Grown from earth, aged in earth: clay-aged wines masterclass by Wine to Asia” con gli interventi anche di Cassidy Dart MW e Julien Boulard MW. I tre MW con il Master Sommelier Lu Yang (unico in Cina con questo titolo) sono protagonisti anche del focus sui vini in anfora: una anticipazione asiatica di “Amphora Revolution”, la nuova rassegna di Merano Winefestival e Vinitaly in programma a alle Gallerie Mercatali di Verona, il 7 e l’8 giugno prossimi.


Dal 1 all’11 maggio “Wine to Asia” firma anche il cartellone del fuori salone che, per la sua seconda edizione, va in scena in quasi 60 tra wine bar, ristoranti e bistrò di nove città (Shenzhen, Guangzhou, Hong Kong, Macau, Zhuhai, Foshan, Dongguan, Huizhou and Zhongshan) con eventi e iniziative per gli appassionati cinesi.