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Maule (VinNatur): clima estremo impatta dove viticoltura non è di casa

Maule (VinNatur): clima estremo impatta dove viticoltura non è di casaMilano, 29 ago. (askanews) – Il cambiamento climatico impatta con maggiore veemenza sulle zone che non sono vocate alla viticoltura, mentre lo fa in tono minore nei territori storicamente dedicati dove l’adattamento dei vitigni autoctoni è più radicato. Lo sostiene Angiolino Maule, presidente di VinNatur – Associazione viticoltori naturali, sottolineando che “i vignaioli e le diverse Doc dovrebbero cominciare ad adeguarsi a questa nuova normalità”.


“Questa situazione implica sfide significative ma anche opportunità, che richiedono un ragionamento profondo e un rinnovato approccio da parte dei produttori” spiega Maule, precisando che “bisogna comunque distinguere realtà come la Sicilia, dove assistiamo a una siccità mai vista, o l’Alsazia, dove oggi è consentito piantare Chenin Blanc e Vermentino nella Denominazione, e regioni come il Veneto dove ormai ci sono troppi vigneti in pianura e sempre meno in collina”. La riflessione di Maule, nasce dal fatto che, “tracciando una panoramica delle differenti situazioni lungo la Penisola, esse appaiono molto diverse: a Nord-Ovest la piovosità dei mesi primaverili (pari a 1.500 mm, il doppio della media) ha messo alla prova i vignaioli associati a VinNatur con consistenti perdite dovute alla Peronospora, mentre al Centro-Sud le temperature elevate e la siccità stanno influenzando in modo pesante la raccolta delle uve già iniziata. A livello qualitativo bisognerà attendere la fine delle fermentazioni, mentre le produzioni medie sono generalmente nella norma”.


VinNatur da diversi anni supporta i viticoltori soci attraverso convegni, corsi di formazione dedicati a tecniche produttive e di gestione del vigneto, collaborazioni con agronomi ed entomologi. “Fare viticoltura naturale non significa affidarsi alla stregoneria ma al contrario utilizzare la scienza e tutte le conoscenze che abbiamo per lavorare al meglio le nostre vigne – ricorda Maule – innalzandone la salubrità e di conseguenza la resistenza alle situazioni di stress, evitando così di fare ricorso alla chimica”.

A Torino dal 26 al 30 settembre 15esima edizione di Terra Madre

A Torino dal 26 al 30 settembre 15esima edizione di Terra MadreMilano, 29 ago. (askanews) – La 15esima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, manifestazione enogastronomica internazionale organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Comune di Torino al Parco Dora dal 26 al 30 settembre, prende forma con l’accredito delle delegazioni e l’organizzazione di laboratori e incontri con oltre 6.000 posti già riservati e un’offerta gastronomica che non smette di arricchirsi. L’eco del claim We are Nature, si legge in una nota, risuona anche in Nepal e Corea del Sud, ma anche nelle Hawaii e in Olanda, dove gruppi di curiosi e appassionati preparano il viaggio verso Torino prenotando gli ultimi posti di molti appuntamenti, come le conferenze su orti, agroecologia e crisi climatica con ospiti d’eccezione tra cui la chef e attivista Alice Waters e il professor Miguel Altieri, già sold out.


Esauriti al 70% anche Laboratori del Gusto e Appuntamenti a Tavola in cui chef stellati come Caterina Ceraudo del ristorante Dattilo, si alternano ai cuochi delle osterie, tra cui Andrea Riboni di Locanda Solagna, e ai cuochi internazionali. Quasi 50 classi provenienti dal centro e nord Italia hanno già riservato i percorsi per l’Orto Slow Food e le altre attività di educazione. Al completo anche molte degustazioni nello stand dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, i workshop della Slow Food Coffee Coalition e alcuni incontri in compagnia di autori ed esperti, come il guru della fermentazione Sandor Ellis Katz. Il programma è comunque in continuo aggiornamento, con oltre 350 nuovi appuntamenti, sia in vendita che gratuiti, prenotabili sul sito della manifestazione. È previsto, tra gli altri, uno spazio dedicato a Slow Food, situato in prossimità dell’ingresso Mortara. Dà il benvenuto a tutte le socie e i soci, a chi vuole entrare a far parte dell’associazione e saperne di più su attività, progetti e campagne. Dalla visita nell’orto alle novità di Slow Food Editore come Vestire sostenibile, realizzato con il contributo di FSC Italia, lo spazio ospita anche un confronto tra filiera della moda e del cibo a cura di Dario Casalini, fondatore di Slow Fiber, e Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. Non mancano i momenti conviviali: la lezione delle nonne della Comunità Slow Food Mirafood, che insegnano come preparare la pasta fresca nelle sue declinazioni regionali, e l’appuntamento dedicato alla riscoperta del gusto con il bakery chef Fulvio Marino e l’antropologo molecolare Davide Risso.

Vino, morto Pietro Alagna, presidente onorario di Cantine Pellegrino

Vino, morto Pietro Alagna, presidente onorario di Cantine PellegrinoMilano, 27 ago. (askanews) – Si è spento ieri, a 96 anni, Pietro Alagna, presidente onorario di Cantine Pellegrino di Marsala. Le esequie sono previste il 27 agosto alle 17.30 presso la Chiesa Madre di Marsala.


Nato il 21 aprile 1928 a Marsala, Alagna ha dedicato la sua vita alla promozione ed allo sviluppo della viticoltura siciliana, contribuendo in maniera importante a raccordare la storia enologica di Marsala con la modernità vitivinicola odierna, legata alla valorizzazione delle varietà autoctone dell’isola. Appassionato di storia, arte e cultura, si vide affidare dagli eredi Whitaker l’archivio Ingham-Withaker, patrimonio di notevole interesse storico oggi custodito all’interno di Cantine Pellegrino a Marsala. Da mecenata ha inoltre contribuito al recupero della Nave Punica scoperta dall’archeologa Honor Forst, per il quale ricevette un’onorificenza dalla Regina Elisabetta II d’Inghilterra. “Mio padre ha dedicato la sua vita all’arte e al vino, lasciando un’impronta indelebile in entrambi i settori” ha dichiarato Paola Alagna, sottolineando che “la sua passione per la bellezza e il suo impegno per la qualità saranno per sempre un faro per tutti noi: suo ricordo continuerà a essere vivo nelle opere che ha sostenuto”.


“Romano Pietro Alagna non è stato solo un uomo di spessore imprenditoriale ma anche grande di umanità” ha aggiunto il presidente di Cantine Pellegrino, Benedetto Renda, rimacando che “la sua influenza e il suo entusiasmo continueranno a ispirare le persone che ha conosciuto: la sua assenza lascerà un vuoto incolmabile nel nostro cuore e nella comunità del vino”.

Il 31 agosto c’è “Monsterrando Barbera d’Asti UCI Gravel World Series”

Il 31 agosto c’è “Monsterrando Barbera d’Asti UCI Gravel World Series”Milano, 25 ago. (askanews) – Hanno la fisionomia di una bici da strada ma hanno tutte le caratteristiche per affrontare strada bianche, sterrati e sentieri di campagna: sono le biciclette gravel, protagoniste dell’evento enoturistico sportivo, “2024 Monsterrando Barbera d’Asti UCI Gravel World Series”, in programma il 31 agosto. Giunto alla sua terza edizione, l’appuntamento fa parte di un circuito internazionale unico nel suo genere e combina l’amore per la bicicletta con la voglia di apprezzare le bellezze naturali e le tradizioni del territorio, noto per i suoi vini di qualità. Infatti, partner di questa edizione, è il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato che sarà anche presente con un punto di distribuzione di vino Barbera.


L’evento è aperto ad atleti professionisti ma anche ad amatori che potranno partecipare alla competizione, divisi per fasce d’età, ed esplorare strade sterrate e sentieri attraverso le colline monferrine. Per gli atleti professionisti invece sarà una delle tappe da superare per poter partecipare alla Coppa del Mondo Gravel. Il tracciato della competizione, di 152 km, è inserito all’interno di un evento ancora più grande che è il “Gran Monferrato Gravel Brevetti” promosso dal Consorzio Gran Monferrato, ovvero la prima edizione della Gran Monferrato Gravel: un’iniziativa della durata di tre mesi che permette a ciclisti ed amatori di mettersi alla prova con cinque percorsi, scaricabili come traccia GPX, in altrettante aree del Gran Monferrato. “Questa nuova sinergia rappresenta in pieno la riuscita di più intenti – ha affermato Andrea Guerrera, presidente del Consorzio Gran Monferrato – sport, turismo e vino sono tre asset strategici per la promozione del territorio, in grado di offrire un’esperienza unica che combina la passione per il ciclismo con la scoperta delle tradizioni vinicole e delle bellezze paesaggistiche del Monferrato”.

Vendemmia, Ist. Trento Doc: quantità in leggero calo ma qualità buona

Vendemmia, Ist. Trento Doc: quantità in leggero calo ma qualità buonaMilano, 24 ago. (askanews) – “Con soddisfazione posso dire che le uve che le case spumantistiche trentine stanno raccogliendo sono sane e di buona qualità. La quantità leggermente in calo rispetto alle vendemmie precedenti non inficia in nessun caso sull’eccellenza del prodotto”. Così Stefano Fambri, presidente dell’Istituto Trento Doc, commenta la vendemmia 2024 per le bollicine di montagna partita questa settimana sul territorio provinciale, in un avvio nella media dopo le vendemmie anticipate degli ultimi due-tre anni.


La raccolta (manuale) di uve Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco e Meunier è iniziata nei vigneti più precoci di bassa collina e meno esposti e si sposterà nelle prossime settimane nelle zone più tardive, fra i 400 e i 550 metri, fino a concludersi verso metà di settembre in quelli ad altitudine maggiore, quasi di montagna, collocati fra i 550 e gli 800 metri. “La buona qualità delle uve rappresenta un risultato importante in un anno in cui sono state necessarie grandi cure e competenze da parte degli agronomi e dei produttori in vigna” aggiunge Fambri, sottolineando che “la collocazione dei vigneti in media e alta collina e il caldo non eccessivo hanno, grazie all’escursione termica registrata fra il giorno e la notte, influito positivamente sulla maturazione delle uve e sull’acidità dei grappoli, caratteristiche chiave che determinano la qualità del prodotto”.


Dal 20 al 22 settembre gli spumanti Metodo Classico del Trentino saranno i protagonisti della terza edizione di “Trentodoc Festival”, un viaggio alla scoperta delle bollicine di montagna e delle case spumantistiche che avrà come cornice i luoghi dell’arte della città di Trento e i territori di produzione.

Enogastronomia, “A Tavola con il Nobile”: Gracciano vince edizione 2024

Enogastronomia, “A Tavola con il Nobile”: Gracciano vince edizione 2024Milano, 24 ago. (askanews) – “Faraona in salmì marinata al Vino Nobile di Montepulciano”. È questo il titolo del piatto con il quale la Contrada di Gracciano si è aggiudicata l’edizione numero 22 del premio enogastronomico “A Tavola con il Nobile”, il concorso promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano in collaborazione con il Magistrato delle Contrade della città che si è concluso nei giorni scorsi con la premiazione delle migliori ricette preparate dalle otto contrade del Bravìo delle Botti, la storica corsa tra le otto contrade per le vie del centro storico di Montepulciano che quest’anno si tiene il 25 agosto. Il tema di questa edizione è stato quello de “Gli animali pennuti dell’aia” con ricette declinate nelle seconde portate.


Sul podio, al secondo posto la Contrada di Voltaia con la ricetta “Faraona all’uva”, mentre al terzo posto la contrada di Coste con la “Faraona in palmo di Re: la sfida nobiliare di Montepulciano”. “Questo Premio rientra nel nostro modo di promuovere Montepulciano attraverso le sue eccellenze – ha commentato il vicepresidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Luca Tiberini – a partire dal Vino Nobile di Montepulciano, naturalmente, ma coniugato alla tradizione storica della gastronomia, delle manifestazioni, come il Bravìo delle Botti e di tutto quello che definiamo un ‘Sistema Montepulciano’”. “A tavola con il Nobile” è la sfida ai fornelli ideata dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano con il giornalista Bruno Gambacorta: una giuria valuta il piatto che meglio si accosta al Vino Nobile di Montepulciano. Il premio negli anni ha dato la possibilità di recuperare circa 220 ricette della tradizione.

In Alta Langa vendemmia al via con la raccolta del Pinot Nero

In Alta Langa vendemmia al via con la raccolta del Pinot NeroMilano, 23 ago. (askanews) – Ha preso il via con i primi grappoli di Pinot Nero nelle zone più precoci e assolate di Strevi (Alessandria), Serralunga d’Alba (Cuneo) e Castel Rocchero (Asti), la vendemmia in Alta Langa.


Nei prossimi giorni la raccolta entrerà nel vivo anche con le uve Chardonnay, risalendo verso i vigneti a quote via via più elevate, come Roddino e Bossolasco (Cuneo), dove l’invaiatura non è ancora completata. Il Consorzio Alta Langa spiega che salvo qualche 2lieve riduzione di resa dovuta alle condizioni meteorologiche instabili nel momento della fioritura, quello che si attende è un raccolto quantitativamente nella media e con una buona qualità delle uve”. La stagione è stata caratterizzata “da un innalzamento delle temperature a inizio primavera, seguito da un periodo alquanto piovoso e fresco: le precipitazioni sono state circa il doppio della media, rendendo questa annata agricola la più piovosa degli ultimi 67 anni”. Con l’arrivo dell’estate, le condizioni “si sono ristabilizzate, consentendo una regolare maturazione delle uve: ciò ha collocato il periodo di vendemmia tra l’ultima decade di agosto e l’inizio di settembre”.


“Siamo fiduciosi che quella iniziata possa essere un’ottima annata, grazie al costante impegno dei nostri viticoltori: le uve sono belle e sane” afferma il vicepresidente dell’ente consortile, Giovanni Carlo Bussi, rimarcando che “in un contesto in cui le condizioni climatiche sono meno prevedibili, il ruolo del viticoltore è sempre più cruciale. Anche per questo il Consorzio Alta Langa – conclude – ha avviato nei mesi scorsi una serie di appuntamenti dedicati ai soci, al fine di diffondere la conoscenza delle migliori tecniche agronomiche in vigneto e consolidare gli alti livelli qualitativi delle uve destinate a diventare Alta Langa Docg”. Il Consorzio Alta Langa, presieduto dal 2022 da Mariacristina Castelletta, è nato nel 2001 e oggi conta più di 80 case spumantiere e 90 viticoltori associati.

Vendemmia, Consorzio Oltrepò Pavese: qualità delle uve eccezionale

Vendemmia, Consorzio Oltrepò Pavese: qualità delle uve eccezionaleMilano, 23 ago. (askanews) – La vendemmia 2024 da poco iniziata in Oltrepò Pavese “conferma le previsioni iniziali sia in termini di qualità che di quantità: nonostante una diminuzione delle rese di circa il 30%, causata da un clima particolarmente piovoso durante la primavera e l’inizio dell’estate, la qualità delle uve si presenta eccezionale, promettendo vini di altissimo livello”. A dirlo è il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, spiegando che le basi spumante, in particolare il Pinot Nero, “stanno già mostrando caratteristiche straordinarie, delineando all’orizzonte un’annata memorabile per il Metodo Classico”. E’ prevedibile dunque che saranno le bollicine, il vero traino della vendemmia 2024 di questo territorio, primo in Italia e tra i principali al mondo nella produzione di Pinot Nero.


“In un anno così complesso è fondamentale non solo puntare sulla qualità del prodotto ma anche rafforzare la filiera nel suo complesso” evidenzia l’ente consortile, spiegando che “la forza e la verticalità del settore devono essere consolidate con un approccio più industriale e manageriale, orientato ai mercati e alla gestione efficiente dei costi. L’attenzione deve essere rivolta alla competitività e alla sostenibilità economica dei produttori, specialmente in un contesto segnato da difficoltà climatiche e fitosanitarie” prosegue i Consorzio che in quest’ottica ha avviato un dialogo con Regione Lombardia per individuare strumenti di sostegno e compensazione, volti a tutelare le realtà più colpite”. “La vendemmia appena iniziata rappresenta una sfida ma le complessità climatiche vengono ripagate da prospettive di eccellenza, che evidenziano ancora una volta la qualità e il potenziale dell’intera filiera vinicola dell’Oltrepò Pavese” afferma la presidente Francesca Seralvo, ricordando che un’azione coesa e sistemica, unita ad una visione strategica, sarà cruciale per affrontare le sfide future, consolidando il valore del prodotto senza mai scendere a compromessi sulla qualità.


Il Consorzio, nato nel 1971 (un anno dopo la creazione della Doc), conta su 155 soci e su un totale di circa 12.500 ettari vitati, di cui quasi 3.000 a Pinot Nero, che si estendono su 42 Comuni della fascia collinare e pedecollinare della provincia pavese. Nel 2023 in Oltrepò sono state prodotte circa 25 milioni di bottiglie.

G7, Lollobrigida: a Ortigia si parte da Piano Mattei e Africa

G7, Lollobrigida: a Ortigia si parte da Piano Mattei e AfricaRoma, 23 ago. (askanews) – “Il G7 a Ortigia durerà due giorni e mezzo. Una prima parte sarà dedicata al rapporto con i Paesi africani, al Piano Mattei, a uno sviluppo coerente del pianeta che metta in condizione di rispondere anche alle grandi domande: come diamo da mangiare a 10 miliardi di persone? Chi sostiene il cibo in laboratorio semplifica: dobbiamo trovare cibo a basso costo da potergli dare. Noi, invece, ragioniamo da italiani: diritto al cibo per tutti con l’aggiunta della qualità, diritto al cibo di qualità per tutti. Come? Investendo per esempio sulle grandi potenzialità di un continente come l’Africa: il 65% delle terre arabili del pianeta, acqua, i giovani, un patrimonio che noi rischiamo di perdere nel nostro continente, quindi forza lavoro, una capacità di rigenerazione molto elevata. Quello che gli manca sono formazione e know how. La sinergia con i Paesi cosiddetti progrediti può portare a uno sviluppo integrato che metta in condizioni l’Europa di condividere nuovamente una stagione virtuosa di rapporti con l’Africa”.


Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida al Meeting di Rimini durante l’incontro “Qual è l’essenziale nella sostenibilità?” a proposito del G7 Agricoltura e Pesca che si terrà in Sicilia, a Ortigia (Siracusa) alla fine di settembre. Il primo – ha sottolineato il ministro – a ricomprendere anche la Pesca.

Vino, al via la vendemmia del Pinot Grigio nel Nordest italiano

Vino, al via la vendemmia del Pinot Grigio nel Nordest italianoMilano, 23 ago. (askanews) – Al via la vendemmia del Pinot Grigio nel Nordest Italia. “In linea generale, rispetto all’anno scorso, questa stagione produttiva si apre in maniera positiva, soprattutto in termini qualitativi. Rispetto ai volumi, in alcuni territori ci attendiamo una minore produzione ma in tutto l’areale riscontriamo soddisfazione per uve sane e parametri chimico-fisici ottimali”. A dirlo è Stefano Sequino, Direttore del Consorzio di tutela Doc Delle Venezie, la più estesa a livello nazionale con 27mila ettari di vigneto tra Veneto, FVG e Provincia di Trento. “Allo stato attuale – continua l’ente consortile – nonostante la complessa gestione del vigneto, l’andamento meteorologico non ha condizionato lo stato di salute e qualitativo delle uve e non si registrano comunque danni da grandine né situazioni fitosanitarie particolarmente critiche”.


Matteo Lovo, presidente Assoenologi Friuli Venezia Giulia, conferma una vendemmia certamente migliore rispetto alla precedente, “che consente di portare in cantina il +15% rispetto all’anno scorso che, aveva registrato punte di decremento in termini di quantità anche pari a -30%. Complessivamente, rispetto alle medie storiche di raccolta, in Friuli Venezia Giulia dovremmo attestarci intorno al -10%, calo dovuto in parte anche a una contenuta pressione di peronospora della vite”. Per quanto riguarda l’inizio della vendemmia, Lovo precisa che “si prevede un avvio dei lavori intorno alla fine di questa settimana, nelle zone in pianura anche inizio della prossima, per concludersi poi in una decina di giorni”. Vendemmia anticipata invece per la varietà coltivata nel Veneto Occidentale, come evidenzia il locale presidente di Assoenologi, Alberto Marchisio. “La raccolta del Pinot Grigio è iniziata questa settimana e si prevede di finire verso la metà di settembre per le zone ad altitudini maggiori: l’uva è perfetta, sana e con parametri ottimali, buona acidità e presenza di acido malico, da sottolineare inoltre l’uniformità di maturazione che restituisce una bellissima colorazione della buccia” dichiara Marchisio, sottolineando che “possiamo ritenerci molto fortunati rispetto alla qualità, che definirei eccellente, mentre in termini di quantità siamo mediamente in linea con i volumi degli ultimi anni”. Discorso simile per anche per il Veneto Orientale, dove l’inizio della raccolta è atteso per la prossima settimana, come conferma il presidente di Assoenologi di questa zona, Michele Zanardo che parla di “qualità delle uve ottima” e di “quantità buona, in linea con la media delle produzioni degli anni passati”.


In Trentino la vendemmia inizierà tra fine mese agosto e inizio settembre, in ritardo di qualche giorno rispetto al 2023. “Lo stato fitosanitario dell’uva è buono: qui la gestione del Pinot Grigio è stata impegnativa, abbiamo avuto tanta pioggia ma siamo riusciti a contenere l’insorgenza di agenti patogeni” commenta Goffredo Pasolli, presidente di Assoenologi Trentino, che “in termini generali” parla di “ottimi presupposti”. Il Consorzio rimarca infine che le prime quotazioni delle uve Pinot Grigio Doc Delle Venezie “confermano un lieve incremento dei prezzi: la vendemmia parte infatti da un prezzo delle uve pari a 0,53-0,58 euro/kg, contro i 0,50-0,55 euro/kg registrato nello stesso periodo della scorsa annata”. “Si tratta di un incremento di valore che interviene tra l’altro dopo l’aumento della quota di produzione libera, pari a 140 quintali/ettaro, +10 quintali/ettaro rispetto alla stagione produttiva 2023” dice il presidente Albino Armani, parlando “di un risultato in controtendenza rispetto alla situazione media del settore vitivinicolo nazionale, particolarmente importante tenendo conto di un momento congiunturale di mercato nazionale e mondiale complesso, ma non casuale: si tratta di un percorso di crescita della Denominazione, appena iniziato, legato all’applicazione delle misure di governo dell’offerta deliberate dal nostro Cda, che concorrono a mantenere una condizione di stabilità di mercato ed un rapporto qualità/prezzo che, unite alle garanzie fornite dal contrassegno di Stato applicato su 230 milioni di bottiglie prodotte ogni anno, non trova paragoni”.