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Vendemmia, Coldiretti: in Basilicata si annuncia -30% di produzione

Vendemmia, Coldiretti: in Basilicata si annuncia -30% di produzioneMilano, 14 ago. (askanews) – “Come lo scorso anno, anche la prossima vendemmia in Basilicata, si annuncia con un calo di produzione previsto nell’ordine del 30% ma di ottima qualità”. E’ quanto fa sapere la Coldiretti lucana sulla scorta di un monitoraggio compiuto sul territorio regionale.


“La vendemmia dell’Aglianico del Vulture avviene tradizionalmente ad ottobre inoltrato e dunque è ancora troppo presto per dare un giudizio definitivo, c’è invece da sottolineare un livello sanitario eccellente che è conseguenza di un andamento stagionale caldo e, soprattutto, asciutto che ha posto le vigne nelle condizioni migliori da un punto di vista di attacchi fungini (peronospora ed oidio) che sono stati del tutto assenti” mette in evidenza l’organizzazione agricola lucana, aggiungendo che “se il primo requisito della qualità è la sanità delle uve, questa campagna, fino ad oggi, è esemplare in senso positivo”. “Di contro, la siccità estrema e in parte il danneggiamento delle vigne, nella campagna passata del 2022-2023, hanno inciso quasi ovunque in una riduzione sensibile delle produzioni che comporterà qualità ancora migliore ma costi di produzione molto elevati” prosegue, rimarcando che “molto però, per l’Aglianico del Vulture dipenderà dall’andamento climatico dell’autunno (settembre e ottobre), augurando a tutti una vendemmia asciutta”.


“I tempi sembrerebbero lievemente anticipati e ciò sembra confermato dall’invaiatura (passaggio del colore dell’uva da verde a nera) che si sta realizzando con 7-10 giorni di anticipo” sottolinea, concludendo che “per quanto riguarda le altre uve del territorio lucano, vedi Moscati, Malvasie, Primitivo, valgono le stesse considerazioni: qualità sanitaria eccellente, gradi zuccherini molto buoni, conseguenti a minori rese dovute a siccità ed andamento stagionale favorevole a tenere lontani gli attacchi dei funghi”.

Vino, Colomba Bianca sigla un accordo per salvare Cantine Europa

Vino, Colomba Bianca sigla un accordo per salvare Cantine EuropaMilano, 13 ago. (askanews) – La cooperativa sociale siciliana Colomba Bianca con i suoi 2.400 viticoltori, annuncia l’accordo “salvagente” siglato a sostegno di Cantine Europa, la società cooperativa agricola di Petrosino (Trapani), tra i principali produttori di Grillo al mondo, oggi in grandi difficoltà economiche. Una partnership nata per portare a termine la raccolta 2024, mantenere aperti gli impianti di produzione, preservare i 1.500 soci conferitori che coprono una superficie vitata di 6.000 ettari compresi tra Mazara del Vallo, Marsala e Salemi, e far lavorare, con l’accordo dei sindacati, i 25 dipendenti della realtà che da mesi versa in una situazione d’incertezza.


“Siamo stati contattati più volte dal Cda di Cantine Europa, per esaminare la possibilità di una collaborazione” racconta il presidente di Colomba Bianca, Dino Taschetta, spiegando che “hanno visto in noi un potenziale player per approcciare in modo risolutivo le tensioni e le criticità che rischiano di affossare una Cantina storica, nata nel 1962, fortemente legata alle sue tradizioni. Dopo avere chiesto l’intervento e l’approvazione delle centrali cooperative che puntualmente è arrivato, abbiamo deciso di non tirarci indietro – precisa – mettendoci a disposizione e non sottraendoci al doveroso aiuto”. “Ci siamo chiesti quale potesse essere la strada migliore da intraprendere per mettere in sicurezza il lavoro di un intero anno di Cantine Europa e rassicurare contestualmente i nostri soci, senza fare alcun salto nel buio” continua Taschetta, precisando che “siamo arrivati alla conclusione che conferire le uve a nostro nome è certamente la migliore garanzia per tutti. Apriremo le nostre porte ai soci della Cantina di Petrosino, che potranno conferire da noi: siamo solidi e possiamo di certo assicurare una buona anticipazione, liquidando i soci temporanei” aggiunge il presidente, rimarcando che “per bilanciare, pur avendo la possibilità di lavorare tutte le uve nei nostri stabilimenti, effettueremo la vinificazione anche in quelli di Cantine Europa, così da garantire la continuità lavorativa dei loro dipendenti”.


Il fattore determinante sarà adesso la quantità di uva che si riuscirà ad ottenere e che consentirà di mantenere attivi i due impianti. “Il vero patrimonio di una cooperativa vinicola è dato dai soci e dalla quantità d’uva conferita, il resto vale nella misura in cui lavorano gli impianti: se non c’è produzione, le strutture valgono ben poco e anche le aziende più forti rischiano di andare in crisi” prosegue Taschetta, ricordando che “i tempi sono molto complicati ma siamo certi che rimanendo uniti, con una massa critica importante, si potranno affrontare con più forza i prossimi anni, mettendo a terra un nuovo piano industriale. In questa prima annata di collaborazione auspichiamo il maggiore risultato possibile di raccolta per Cantine Europa, così da garantire il punto di equilibrio con un beneficio per tutti in termini economici, ma per comprendere l’andamento dell’operazione dovremo aspettare la fine della vendemmia” aggiunge il presidente di Colomba Bianca che ha sede a Mazara del Vallo (Trapani), concludendo che “noi la nostra parte la stiamo facendo, adesso gli altri dovranno fare la loro: le aziende crescono o ristagnano e muoiono, noi abbiamo scelto di crescere assieme ad uno dei territori più belli del mondo del vino, confidando nell’aiuto di tutti, convinti come siamo che quando si lavora per il bene degli altri, anche le forze della natura si coalizzano per fare in modo che i progetti si possano realizzare”.

Premio per cultura del vino Alto Adige a Castel Steinbock e Utia Bioch

Premio per cultura del vino Alto Adige a Castel Steinbock e Utia BiochMilano, 12 ago. (askanews) – E’ andato al rifugio Utia Bioch e al ristorante Castel Steinbock il “Premio per la cultura del vino Alto Adige” 2024, che il Consorzio Vini Alto Adige assegna annualmente a strutture ricettive e personalità che si sono distinte per il loro impegno nella promozione e nello sviluppo della cultura del vino della regione. Il riconoscimento quest’anno ha compiuto vent’anni.


Nella categoria riservata ai rifugi, per la prima volta, il rifugio Utia Bioch in Val Badia, gestito da Markus Valentini, è riuscito a battere la concorrenza e ad aggiudicarsi di nuovo il Premio dopo averlo già ottenuto nel 2020: un record assoluto. “Al rifugio Utia Bioch – commenta Andreas Kofler, presidente del Consorzio – la passione per il vino dell’Alto Adige è vissuta fin nei minimi dettagli e quindi non è un caso che siano stati premiati una seconda volta”. Il rifugio, situato a poco più di 2.000 metri di quota, è riuscito a convincere la giuria “con un vasto assortimento di vini locali, un’impressionante profondità di annate, un ottimale abbinamento dei vini e, non da ultimo, un’esaustiva conoscenza dei vini dell’Alto Adige nonché una consulenza competente e cordiale”. “Sono proprio questi gli aspetti ai quali attribuiamo un valore particolare” precisa Kofler, sottolineando che “in fin dei conti non si tratta solo di possedere un’impressionante cantina di vini, ma piuttosto di mettere la cultura dei vini dell’Alto Adige al centro dell’attenzione e offrire ai nostri vini un palcoscenico adeguato”.


Ad imporsi invece nella categoria ristoranti, è stato Castel Steinbock di Villandro, gestito da Elisabeth Rabensteiner. “Anche in questo locale, così ricco di tradizione, la cultura del vino dell’Alto Adige viene vissuta con cuore e passione, e gli amanti dei nostri vini possono trovare di che soddisfare i propri gusti da tutti i punti di vista” assicura Kofler, spiegando che di Castel Steinbock, giuria e tester hanno apprezzato soprattutto la vasta selezione dei migliori vini locali, ai quali è assegnato il ruolo di protagonisti assoluti in una carta dei vini molto ben strutturata. “Precisi e altamente professionali” i consigli sull’abbinamento dei vini da parte del sommelier del ristorante, Bastian Winkler, e “del suo team perfettamente preparato”. “Ad impressionarci di Castel Steinbock è stata anche la competenza in materia di cultura del vino dell’Alto Adige” precisa Kofler, rimarcando che “in questo modo viene garantito che agli ospiti siano fornite le necessarie informazioni sul nostro territorio vitivinicolo, permettendo loro di creare un legame diretto ed esclusivo con i nostri vini”.


Come ogni anno, l’assegnazione del Premio è stata preceduta da una lunga e dettagliata fase di selezione: i soci del Consorzio hanno avuto la possibilità di proporre i nominativi delle strutture ricettive; quindi i candidati, così designati sono stati valutati da una giuria composta da rinomati esperti del settore. Tra i criteri su cui si basa la valutazione rientrano: la selezione di vini altoatesini (disponibili anche al calice), la promozione attiva e costante di vini locali, la formazione del personale, la considerazione di tutte le regioni vitivinicole altoatesine e la comunicazione dedicata al vino altoatesino. A questa valutazione è seguito infine un test anonimo a cui sono state sottoposte le strutture ricettive ai primi posti della classifica provvisoria, prima di decretare i vincitori finali.

A Cantina di Venosa si vendemmia Moscato con 2 settimane di anticipo

A Cantina di Venosa si vendemmia Moscato con 2 settimane di anticipoMilano, 12 ago. (askanews) – Ha preso il via il 10 agosto con la raccolte delle uve della varietà Moscato, la vendemmia 2024 di Cantina di Venosa. Mai in passato era accaduto che la raccolta iniziasse prima della metà di agosto, basti pensare che lo scorso anno cominciò il 25 agosto. Lo ha reso noto la stessa cooperativa della provincia di Potenza che associa 350 viticoltori producendo quasi due milioni di bottiglie.


L’anticipo della raccolta è dovuto a una concomitanza di fattori climatici che hanno anticipato il germogliamento di una decina di giorni: l’inverno mite, la primavera calda, l’assenza di neve e precipitazioni, e in ultimo all’estate calda e siccitosa di queste settimane. Per quanto riguarda le uve a bacca rossa aglianico, la varietà con cui è prodotto l’Aglianico del Vulture Docg, le operazioni avranno inizio a fine settembre e andranno avanti per la prima decade di ottobre: nel 1980 si raccoglieva a novembre. “L’aspetto positivo però è che le uve attualmente sono di una qualità eccezionale poiché l’assenza di piogge ha evitato le patologie e i conseguenti interventi in vigna” spiega l’enologo di Cantina di Venosa, Donato Gentile, ricordando che “nel 2023 c’era stato invece il grave problema della peronospora”.


“I nostri soci sono già al lavoro e noi li supportiamo tempestivamente con le informazioni e i dati disponibili grazie ai nostri sistemi di monitoraggio e rilevamento” afferma il presidente della cooperativa, Francesco Perillo, sottolineando che “un occhio al meteo è doveroso, la vendemmia è lunga, a fine settembre partiremo con la raccolta conclusiva dell’Aglianico, il nostro gioiello, la varietà da cui otteniamo l’Aglianico del Vulture, il vino più pregiato e noto della Basilicata”.

Vendemmia al via in Franciacorta: “Qualità uve sarà interessante”

Vendemmia al via in Franciacorta: “Qualità uve sarà interessante”Milano, 12 ago. (askanews) – “Siamo entusiasti di annunciare l’inizio della vendemmia. Le condizioni climatiche di quest’anno sono state complesse ma i viticoltori hanno saputo affrontarle con grande esperienza, e siamo fiduciosi che la qualità delle uve sarà interessante. I produttori hanno lavorato con dedizione e attenzione, e i risultati saranno sicuramente all’altezza delle aspettative. Questa vendemmia rappresenta un momento cruciale non solo per la nostra produzione ma anche per la valorizzazione della nostra terra e delle nostre tradizioni”. Così il presidente del Consorzio Franciacorta, Silvano Brescianini, annuncia ufficialmente l’avvio della raccolta delle uve da vino sulle colline tra Brescia e l’estremità Sud del Lago d’Iseo.


“Dopo un gennaio nella media, abbiamo assistito a un periodo di oltre due mesi con temperature miti, superiori alla media. Questa condizione climatica ha favorito lo sviluppo della vite, anticipando il germogliamento di circa una settimana rispetto alla media storica degli ultimi 25 anni. Tuttavia, a metà aprile si è registrata un’inversione di tendenza, con due lievi gelate nella terza settimana che non hanno causato danni consistenti. Giugno, come maggio, ha visto condizioni meteorologiche perturbate, con temperature medie sia nelle minime che nelle massime” precisa il Consorzio, aggiungendo che “questo calo termico ha riportato i livelli di accumulo delle risorse termiche su valori più vicini alla media storica, riducendo così l’anticipo fenologico”. “Dal punto di vista pluviometrico, il trimestre aprile-giugno ha registrato quasi 650 mm di pioggia, rendendolo il più piovoso dal 1997 al 2024, seguito dal 2023 con 482 mm.” prosegue l’ente consortile, spiegando che “è interessante notare che maggio ha visto 14 giorni di pioggia, rispetto ai 20 del precedente anno, entrambi superiori alla media storica di 10 giorni”. I viticoltori della Franciacorta “hanno affrontato sfide significative durante aprile, maggio e giugno, proteggendo le viti da malattie fungine, in particolare dalla peronospora, che prospera in condizioni di pioggia frequente e temperature miti. Sebbene siano stati riscontrati danni localizzati da peronospora, la situazione sanitaria generale rimane sotto controllo”.


Luglio “ha segnato un cambiamento, con temperature frequentemente oltre i 30 gradi e piogge quasi assenti, favorendo la maturazione delle uve”. Attualmente, il carico produttivo “è nella media, lo stato sanitario è buono e si prevede di continuare la vendemmia fino a fine agosto”. La vendemmia 2024 in Franciacorta potrà avvalersi anche del supporto del nuovo Laboratorio di microvinificazione creato in collaborazione con Accademia Symposium di Rodengo Saiano: “questo importante strumento ci consentirà di realizzare in proprio, con il supporto scientifico di UniMi e di FEM, una serie di microvinificazioni finalizzate a studiare, attraverso i vini, le strategie di risposta al cambiamento climatico e non solo, che il Consorzio sta attuando”. Diversi i temi oggetto in investigazione previsti “tra i quali la verifica della risposta enologica di una serie di genotipi ottenuti incrociando Erbamat e Chardonnay”. “L’allestimento del laboratorio di microvinificazione, a supporto dell’intesa attività di R&D del Consorzio Franciacorta, rappresenta una grande opportunità per verificare, direttamente in loco e in tempo reale, le diverse piste di indagine che stiamo perseguendo per adattare il modello viticolo della Franciacorta alla pressione esercitata dal cambiamento climatico” racconta Mario Falcetti, Coordinatore del gruppo di lavoro Ricerca e Sviluppo del Consorzio Franciacorta, rimarcando che “inoltre è un grande strumento per la condivisione e la diffusione delle nuove conoscenze e costituirà l’elemento fondamentale per la creazione di una enoteca tecnica (di vini Franciacorta sperimentali) utilissima per la verifica, nel tempo, dell’efficacia dei risultati acquisiti”.

Festa di vino e territorio: a settembre 15esima “Valtidone Wine Fest”

Festa di vino e territorio: a settembre 15esima “Valtidone Wine Fest”Milano, 11 ago. (askanews) – “Valtidone Wine Fest” la più grande rassegna del vino piacentino promossa dai comuni di Borgonovo Val Tidone, Ziano Piacentino, Alta Val Tidone e Pianello Val Tidone, compie 15 anni e torna con i suoi quattro eventi itineranti nelle quattro domeniche di settembre durante i quali, nella valle più occidentale dell’Emilia-Romagna, si celebrano la vendemmia e il vino. Ortrugo, Malvasia, Passiti e Gutturnio saranno i principali protagonisti di un tour che viaggerà, come di consueto, tra eccellenze gastronomiche e approfondimenti culturali sullo sfondo di uno splendido scenario paesaggistico.


La vetrina della manifestazione si accende come di consueto a Borgonovo Val Tidone, declinato nell’evento “Ortrugo e Chisola” nel fine settimana del 1 settembre. Dopo l’anteprima in musica nella frazione di Corano, giovedì 29 agosto, momento clou la domenica tra i tradizionali stand di degustazione dei vini (dalle 10 alle 19) lungo via Roma, eventi speciali e abbinamenti guidati. L’ortrugo, unico vitigno e vino autoctono del territorio, viene abbinato alla focaccia con i ciccioli De.co., la “chisola”. A Ziano Piacentino, “il Comune più vitato d’Europa”, l’8 settembre la rassegna mette sotto i riflettori il Malvasia, declinato in tutte le sue varietà, dal frizzante al fermo allo spumantizzato, dal secco al dolce, “garantendo una varietà di abbinamenti unici che trovano in particolare nella pancetta il matrimonio perfetto”. Abbinata alla storica “Festa dell’Uva” di Ziano, la rassegna Sette Colli in Malvasia, unisce nelle vie del centro per tutto il giorno l’aspetto enogastronomico a una proposta completa di eventi di intrattenimento e divertimento.


Il tour dei vini sale in Alta Val Tidone il 15 settembre, diventando itinerante all’interno dello stesso comune. Per l’edizione 2024 la location sarà Trevozzo tra la rinnovata piazza e le vie del centro, con gli stand di cantine e aziende vitivinicole che metteranno in degustazione per tutto il giorno i vini passiti e autoctoni insieme al “buslan”, ciambella tipica del territorio e altri prodotti uniti nell’evento “DiTerreDiCibiDiVini…DiOli”, con spettacoli e intrattenimenti vari. Infine, a Pianello Val Tidone il 22 settembre, ci si sposta sul rosso, con il Gutturnio, re dei vini piacentini e tutti i frizzanti della proposta enologica. In occasione della storia sagra di San Maurizio, “Pianello Frizzante” è il modo più completo per chiudere la rassegna del vino, garantendo negli stand di degustazione delle cantine e aziende vitivinicole in Piazza Madonna (aperti dalle 10 alle 19), un tour completo nei vini del territorio, abbinati ai prodotti agroalimentari e ai piatti tipici, tra tradizione e innovazione.


Il “Valtidone Wine Fest” ha il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Piacenza, Consorzio Vini Piacentini Doc, il supporto di Banca di Piacenza e delle Cantine sociali del territorio (Cantina Valtidone e Cantina di Vicobaron).

Vino, il 23 e 24 agosto esordisce lo “Stintino Wine Festival”

Vino, il 23 e 24 agosto esordisce lo “Stintino Wine Festival”Milano, 11 ago. (askanews) – Nasce lo “Stintino Wine Festival”. La prima edizione è in programma il 23 e 24 agosto Alle Cantine di Pozzo San Nicola a Stintino (Sassari) e promette di essere “una vetrina per i vini della costa Nord-Ovest della Sardegna e l’occasione per scoprire e celebrare i vitigni autoctoni e i loro produttori”. Si tratta di due serate (con inizio alle 18) organizzate dalle Tenute Stintino e Alle Cantine della società agricola Logos, che daranno l’opportunità di degustare i vini delle Cantine Cherchi (Usini), Delogu (Alghero), Confraternita del Moscato (Sorso-Sennori), Rossini (Laerru), Tenuta delle Nereidi (Castelsardo) e Ledà (Alghero).


Oltre alle degustazioni, lo Stintino Wine Festival offrirà una serie di “speech” tenuti da esperti del settore, “un’opportunità per approfondire le conoscenze su vari aspetti del mondo del vino, dalla viticoltura alle tecniche di degustazione, offrendo preziosi spunti sia ai neofiti che ai conoscitori più esperti”. Previste inoltre le performance musicali della band Zeppara (23 agosto) e Beppe Dettori (24 agosto), oltre a dj set che accompagneranno l’evento. “Questo evento non è solo una festa del vino ma anche un tributo alla passione e alla dedizione dei nostri produttori locali” – affermano gli organizzatori di Alle Cantine, sottolineando che “vogliamo che i partecipanti vivano un’esperienza indimenticabile, immergendosi nei sapori, nei profumi e nella cultura della Sardegna”.

Torna a Milano “theGINday” l’8 e 9 settembre la 12esima edizione

Torna a Milano “theGINday” l’8 e 9 settembre la 12esima edizioneMilano, 11 ago. (askanews) – Domenica 8 e lunedì 9 settembre torna a Milano “theGINday”, l’evento italiano dedicato al mondo del Gin giunto alla sua dodicesima edizione. La location sarà ancora una volta quella del SuperStudio Più di via Tortona 27, sotto l’egida di Luca Pirola, ideatore ed organizzatore del format e fondatore di “Bartender.it”.


La manifestazione “focalizza il rapporto tra prodotto e utente con un contatto diretto con i brand delle grandi aziende, delle produzioni artigianali e dei piccoli distillatori”. Se negli stand sarà possibile degustare il gin solo in purezza, nei tre bar tematici, “Gin&Tonic Bar”, “Martini Cocktail Lounge” e “Negroni Bar”, verranno serviti i drink più iconici, con ricette e tecniche svelate da barman professionisti, utilizzando i vari brand presenti all’evento. Lo shop ufficiale “Bottega Liquori e Spiriti” sarà una vetrina unica dei prodotti presenti al “theGINday”, offrendo al pubblico l’opportunità di portarsi a casa le novità del momento e piccole produzioni ancora non distribuite sui canali tradizionali. Diversi i seminari, workshop, degustazioni e masterclass, a cui si aggiunge la seconda edizione dei “Gin Awards”. Una giuria di esperti tra professionisti del settore beverage come bartender, sommelier, produttori, degustatori e giornalisti qualificati, secondo decreteranno dopo assaggi alla cieca i vincitori tra quattro categorie: “Best Italian Gin”, “Best International Gin”, “Best Idea/Concept” e “Best Packaging”. Infine ci saranno due premi speciali: “Bartenders Choice”, dove saranno i professionisti a votare i cinque gin che non possono mancare in bottiglieria, ed “Exit Poll”, ovvero un riconoscimento al prodotto più apprezzato dai brand presenti all’evento secondo un sondaggio effettuato durante la manifestazione. La premiazione avverrà lunedì 9 settembre comee evento di chiusura di “theGINday”.


Torna anche la “theGINweek”, che per la sua quinta edizione coinvolgerà “i locali più cool della movida milanese, creando esperienze inedite, questa volta accompagnando l’evento e proseguendo oltre i due giorni di manifestazione, dal 8 al 14 settembre”.

Il 15 settembre il club del sigaro toscano festeggia 25 anni

Il 15 settembre il club del sigaro toscano festeggia 25 anniMilano, 11 ago. (askanews) – Domenica 15 settembre al Castello di Meleto di Gaiole in Chianti (Siena) il club di appassionati “Maledetto Toscano” festeggia i suoi primi 25 anni. Venticinque anni di “fumata lenta”, di riflessioni sulla letteratura, sulla musica, sulla cultura. Venticinque anni di promozione della toscanità e del Made in Italy del gusto e delle eccellenze, a partire dal sigaro toscano.


“In un quarto di secolo abbiamo rivoluzionato non solo il modo di approcciarsi al sigaro ma anche quello di vivere le nostre eccellenze con passione e armonia tra di loro” racconta il presidente e tra i fondatori del Club, Stefano Fanticelli, aggiungendo che “è per questo che oltre al Toscano, abbiamo voluto mettere insieme i tanti partner che in questi anni ci hanno accompagnato in questo racconto del concetto di fare ‘slow’, così come pretende il sigaro per essere fumato”. Il programma dei festeggiamenti sarà ampio e aperto dalle 12 a tutti coloro che vorranno prenotarsi. Dopo un brindisi di benvenuto con un’anteprima nazionale di una nuova etichetta di Champagne Laurent-Perrier, sarà proiettato un filmato con il racconto dei 25 anni del Club e si terrà la commemorazione di Franco Testa, “grande filantropo e narratore del sigaro toscano”. Dalle 13.30 si potranno degustare liberamente le eccellenze degli artigiani del gusto presenti: le carni di Simone Fracassi, il tartufo di Cristiano Savini, i sottoli di Agnoni, i salumi e la Tarese del Valdarno della macelleria Sani, i formaggi di Andrea Magi con in anteprima il “Maledetto Toscano”, oltre ad un buffet. Alle 15.30 taglio della torta realizzata dalla Pasticceria Bardelli di Cesa in Valdichiana (Ar) con i vini di Ferrari Trento raccontati da Marcello Lunelli e poi spazio a distillati e cocktail con Velier e i distillati di Capovilla, tra cui il Rum, in abbinamento al cioccolato di Vestri, ai succhi di frutta di Biobacche Toscana.


La musica di Perfidia accompagnerà il pomeriggio con tre fumate con una selezione di sigari dal Caveau del “Maledetto Toscano”. In particolare, il tema sarà quello della tradizione caraibica, a partire dall’outfit bianco o coloniale. La stessa fumata guidata vedrà tre sigari: un Toscano “senza nome”, un cubano vintage e il Sigaro Nicita, un kentucky che riassume la tradizione del Nicaragua e dell’Italia, pensato da Federico Marino. Era il 1999 quando due amici, Roberto Fanticelli e Aroldo Marconi, sparpagliati fra Montepulciano e Montecatini, hanno costruito un piccolo quanto stabile punto di riferimento per gli appassionati del sigaro, coinvolgendo otto amici pionieri appassionati del buon vivere dando vita al “Maledetto Toscano”, nome ispirato al libro di Curzio Malaparte, con il logo con Dante Alighieri che si fa accendere il sigaro da un diavolo. Oggi il club ha molti associati in tutta Italia e partner internazionali, e accompagna il Made in Italy in tutto il mondo attraverso degustazioni guidate dai propri esperti. L’ultima attività in ordine di tempo è stata l’inaugurazione del primo Caveau pubblico dedicato al sigaro (toscano in prevalenza), che ne contiene oltre cinquemila della collezione privata del Club, tra cui spiccano circa 800 pezzi di “Moro” e altri da collezione. Il caveau, a temperatura e umidità controllata, mette a disposizione delle cassettiere private ed esclusive nelle quali ogni singolo socio può conservare i propri sigari.

Vino, dal 6 al 15 settembre il primo “Barbera D’Asti Wine Festival”

Vino, dal 6 al 15 settembre il primo “Barbera D’Asti Wine Festival”Milano, 11 ago. (askanews) – Conto alla rovescia per la prima edizione del “Barbera D’Asti Wine Festival” che si terrà ad Asti da venerdì 6 a domenica 15 settembre. L’evento è organizzato dal Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato e dal 6 all’8 settembre prevede un ricco palinsesto di incontri tematici con importanti ospiti del mondo del vino e del cinema, della letteratura, dell’arte e dell’imprenditoria, moderati dai giornalisti del Corriere della Sera, Luciano Ferraro, Roberta Scorranese e Isidoro Trovato.


Il Festival continuerà dal 9 fino al 15 settembre con masterclass e degustazioni guidate da diversi esperti del mondo del vino, e approfondimenti sulla Barbera d’Asti e le eccellenze del Monferrato, oltre a “food experience” nel centro storico della cittadina piemontese. Incontri, masterclass e degustazioni diurne avranno come location Palazzo del Michelerio, un ex monastero risalente al ‘500, mentre nel cortile di Palazzo Alfieri si terranno concerti e performance musicali. “Il ‘Barbera d’Asti Wine Festival’ rappresenta per noi una manifestazione capace di proiettare ulteriormente il nostro territorio e il vitigno Barbera sul palcoscenico internazionale” spiega il presidente del Consorzio, Vitaliano Maccario, aggiungendo che “grazie a queste giornate puntiamo a rafforzare ulteriormente e promuovere l’identità e la visibilità della Barbera d’Asti e delle nostre Denominazioni (quattro Docg e dieci Doc), elevandone il prestigio a livello mondiale”.