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Vino, alle “Cantine di Franciacorta” degustazione di 40 Saten

Vino, alle “Cantine di Franciacorta” degustazione di 40 SatenMilano, 11 ago. (askanews) – Il 14 e 15 settembre, in occasione del “Festival del Franciacorta”, il wine store le “Cantine di Franciacorta” di Erbusco (Brescia) organizza una speciale degustazione di Saten che avrà per protagonista 40 aziende vinicole franciacortine “selezionate fra le più blasonate e quelle emergenti più interessanti”.


Ogni azienda proporrà due tipologie di Franciacorta: il Saten ed un’altra a sua scelta, e gli assaggi saranno accompagnati da un buffet servito e il calice della degustazione sarà lasciato in omaggio. Sono in programma quattro sessioni al giorno, di due ore circa ciascuna (alle 10, alle 12.30, alle 15, alle 17.30). Nata ad Erbusco nel 1994, solo quattro anni dopo la nascita del Consorzio per la Tutela del Franciacorta, l’enoteca con mescita “Cantine di Franciacorta” prosegue dunque il suo impegno per far conoscere l’eccellenza della produzione enologica franciacortina, forte di un assortimento di 1.200 etichette.

Vino, il 30 settembre a Casteggio torna “Oltrepò-Terra di Pinot Nero”

Vino, il 30 settembre a Casteggio torna “Oltrepò-Terra di Pinot Nero”Milano, 11 ago. (askanews) – Lunedì 30 settembre l’Antica Tenuta Pegazzera di Casteggio (Pavia) accoglierà la quarta edizione di “Oltrepò – Terra di Pinot Nero, un territorio, un vitigno, due eccellenze”, l’evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese dedicato al grande vitigno che qui ha trovato uno dei suoi territori d’elezione. In occasione dell’appuntamento, le Cantine porteranno in degustazione alcune delle migliori espressioni di Pinot Nero, sia nella sua versione ferma che in quella spumantizzata.


“Siamo entusiasti di inaugurare questa quarta edizione: l’evento è cresciuto costantemente e l’esperienza acquisita ci permette di migliorare ogni anno” ha affermato Francesca Seralvo, vignaiola e presidente del Consorzio, eletta all’unanimità lo scorso marzo, aggiungendo che “l’edizione 2024 rappresenterà il culmine del lavoro svolto finora, con l’obiettivo di promuovere sempre di più il nostro territorio e la sua eccellenza vinicola, il Pinot Nero. Vogliamo che il dialogo iniziato a settembre 2021 si ampli con nuovi interlocutori e adotti un linguaggio sempre più in linea con le nostre produzioni” – ha proseguito Seralvo, sottolineando che “è fondamentale valorizzare le nostre eccellenze in un mercato in continua evoluzione, promuovendoci con passione e determinazione”. “Oltrepò – Terra di Pinot Nero” accoglierà giornalisti e professionisti del settore italiani e stranieri, che avranno la possibilità di degustare i vini nel “walk around tasting” sotto il porticato della splendida Tenuta. Una selezione di etichette sarà inoltre protagonista di due masterclass tematiche, dedicate al Pinot Nero nelle sue due diverse vinificazioni. Nelle precedenti edizioni, questo evento ha registrato la partecipazione di oltre 300 professionisti tra stampa e operatori di settore.

Vendemmia, Ottavia Vistarino: fiduciosa su selezioni eccellenti

Vendemmia, Ottavia Vistarino: fiduciosa su selezioni eccellentiMilano, 11 ago. (askanews) – “A una primavera piovosa ha fatto eco un’estate calda e umida che ha portato una maturazione delle uve disomogenea. Prevediamo una riduzione quantitativa ma siamo fiduciosi di poter vinificare singole partite di Pinot Nero, Riesling e Chardonnay di assoluta eccellenza, grazie ad una vendemmia di alta selezione, organizzata su più stacchi in vigneto alla ricerca della perfetta maturazione e dei grappoli migliori. Questa selezione prosegue anche in cantina grazie al selezionatore ottico degli acini”. E’ fiduciosa Ottavia Vistarino che, alla guida di Conte Vistarino, si appresta alla vendemmia del Pinot Nero “prevista dopo la terza settimana di agosto, in ritardo di alcuni giorni rispetto alla media degli ultimi anni”.


Per la Cantina fondata nel 1674 a Rocca de Giorgi (Pavia) e che conta circa 826 ettari, di cui 102 vitati, l’annata 2024 ha visto mettere in campo un grande sforzo per contrastare un andamento climatico complesso. Ottavia Vistarino è trisnipote di Augusto Giorgi di Vistarino che nel 1850 importò dalla Francia e piantò per primo il Pinot Nero nell’Oltrepò Pavese.

Il 29 settembre a Mantova il Festival dei vini e dei sapori di Lombardia

Il 29 settembre a Mantova il Festival dei vini e dei sapori di LombardiaMilano, 11 ago. (askanews) – Domenica 29 settembre alla Loggia dei Mercanti di Palazzo Andreani a Mantova si terrà la seconda edizione del “Festival dei Vini e dei Sapori”, una giornata per incontrare le ricchezze enogastronomiche e culturali della Lombardia. Organizzato dalla Federazione delle Strade dei Vini e dei Sapori di Lombardia, il Festival celebra le undici Strade della Federazione attraverso degustazioni e assaggi, offrendo uno sguardo approfondito sul mondo delle eccellenze lombarde, devolvendo l’intero ricavato in beneficenza.


La Federazione delle Strade dei vini e dei sapori di Lombardia presenterà tutte le eccellenze enogastronomiche che co-esistono in Lombardia: dalla Strada del Vino della Valtellina, con il suo Sforzato di Valtellina Docg e la Bresaola, alla Strada del Vino Valcalepio e sapori della bergamasca, con il suo omonimo vino Doc e i suoi formaggi, e alla Strada del Franciacorta, vino che nel 1995 è divenuto il primo territorio e vino italiano prodotto con il metodo della rifermentazione in bottiglia. Dal vino Botticino Doc dei Colli Longobardi Strada del vino alla Strada del Vino del San Colombano e dei Sapori Lodigiani, con la famosa raspadura e il suo San Colombano Doc Rosso, fino al salame di Varzi della Strada dell’Oltrepò Pavese. I visitatori avranno anche la possibilità di assaggiare il raffinato olio del Garda, prodotto d’eccellenza della Strada dei vini e dei sapori del Garda. Infine, sarà presente la Strada dei vini e sapori mantovani, che offrirà al pubblico la possibilità di assaggiare il Lambrusco mantovano, i vini dei Colli mantovani e il Parmigiano Reggiano. Novità di quest’anno è presenza al Festival della Strada del Riso e dei Risotti Mantovani, nella campagna del Mincio al confine con il veronese, e della Strada del Riso dei tre fiumi, l’ultima nata in ordine temporale tra le Strade del Vino e dei Sapori della Regione Lombardia, con sede nel Pavese, a Mortara. “Con questo Festival, la Federazione ha l’obiettivo di valorizzare le diverse espressioni lombarde, facendole anzitutto conoscere al consumatore finale” racconta il presidente Gianni Boselli, spiegando che “sarà una giornata di festa, in cui i protagonisti saranno i prodotti lombardi identitari, quelli autenticamente legati ai territori che immediatamente vengono associati a una zona”.

Distilleria Castagner completa la gamma mixology per l’aperitivo

Distilleria Castagner completa la gamma mixology per l’aperitivoMilano, 10 ago. (askanews) – La distilleria trevigiana Castagner completa il suo “progetto mixology” puntando al segmento dell’aperitivo con il “Bitter Castagner” e il “Vermouth Castagner”, che si aggiungono a “Casta”, la grappa per la miscelazione creata nel 2017, affiancata nel 2021 dal “Gin Vitae”.


“Abbiamo creato una linea completa per l’aperitivo. Abbiamo voluto connotare queste nuove creazioni di un forte legame con il nostro dna, l’uva e il nostro territorio: nel Bitter, infatti, è infuso il radicchio di Treviso Igp, mentre nel Vermouth alcune botaniche sono infuse nella Glera, il vitigno del Prosecco, come omaggio alle nostre Colline di Conegliano Valdobbiadene” spiega il fondatore della distilleria di Visnà di Vazzola, Roberto Castagner, che oggi porta avanti l’azienda assieme ai figli Silvia, Giulia e Giovanni e al nipote Carlo. La scelta di Castagner di puntare sul segmento dell’aperitivo non è casuale ma è frutto di un progetto di ampliamento che dal focus sul fine pasto con grappe e amari, passa ad una visione allargata con il presidio di nuovi momenti di consumo strategici. Il rito dell’aperitivo è in netta in crescita con 14 milioni di italiani che ne fanno occasione di consumo fuori casa, per un giro d’affari complessivo di 4,5 miliardi di euro. Secondo Castagner, dunque, rimane fondamentale continuare a presidiare il mercato grappa con prodotti sempre più mirati a soddisfare le esigenze del consumatore moderno, ma è altresì importante sapersi evolvere guardando a nuovi mercati e a nuove occasioni di consumo.


“Il nostro obiettivo 2024-2027 è di trasformare la nostra distilleria, che storicamente è sempre stata dedita alla produzione di grappa di qualità, a punto di riferimento per la produzione di spirits e altre bevande spiritose della tradizione italiana come bitter e vermouth” ha continuato Castagner, sottolineando che “per affrontare le nuove sfide che si affacciano sul mercato investiamo continuamente in ricerca e innovazione in modo da acquisire nuove competenze e raggiungere il livello di know how stabilito con la grappa”.

Vino, Ferrari da 30 anni enologo di Maso Martis: presto nuove cuvee

Vino, Ferrari da 30 anni enologo di Maso Martis: presto nuove cuveeMilano, 9 ago. (askanews) – Matteo Ferrari taglia il traguardo dei 30 anni come enotecnico di Maso Martis, la Cantina biologica di Martignano (Trento) celebre per il Metodo Classico.


Ferrari, originario di Trento, entra in azienda a vent’anni, nel 1994, quando alla nascita del marchio Trentodoc mancavano ancora 13 anni. “All’inizio – racconta – sono stati anni di grande studio e di ricerca, di prove e di sperimentazione perché fino almeno fino al 2000 il mercato dello spumante in Trentino non era così facile e il consumo era ancora legato molto alla stagionalità”. Dal Duemila i consumi di bollicine incominciano ad ingranare e i Trentodoc di Maso Martis iniziano la loro ascesa. “I nostri vini sono piaciuti e abbiamo potuto dedicarci solamente alla produzione, fino ad ampliare anche gli ettari con dei terreni in affitto” continua Ferrari, precisando che “negli anni, a causa perlopiù del mutamento climatico, il modo di fare enologia nella spumantistica si è un po’ rovesciato: ad esempio, se i primi anni si doveva disacidificare le basi, oggi siamo quasi costretti a rincorrere l’acidità”. “E’ fondamentale capire quali sono i punti su cui lavorare per ottenere un prodotto di qualità che riesca ad essere costante nel gusto e riconoscibile nel tempo” prosegue, sottolineando che “soprattutto su un prodotto senza annata o su un’etichetta di entrata sul mercato bisogna essere riconoscibili, con un gusto e un’idea solo tua: il consumatore deve bere un Maso Martis, non un Blanc de Blancs”.


“Negli anni siamo passati da un’agricoltura convenzionale a una totalmente biologica, con una lavorazione delle uve e dei vini in biologico che ha influito sul nostro modo di vinificare, ma lo abbiamo fatto senza stravolgere i nostri prodotti e cercando di ottenere un’identità di prodotto che ben rappresenta l’uva, i vigneti e il territorio” rimarca il tecnico 49enne, che imputa il successo dei vini Maso Martis “all’alchimia tra tutti noi e all’affiatamento che abbiamo raggiunto, ma anche alla tanta serenità che si respira e che si percepisce in ogni fase del processo, non solo in degustazione ma già dalla campagna: c’è un confronto costruttivo tra tutti i ragazzi e un’unità di intenti per lavorare in modo puntuale e dettagliato su un’uva che servirà per un prodotto di cui vedremo i risultati, nel caso di ‘Madame Martis’, fra 10 anni”. E proprio “Madame Martis”, l’etichetta creata nel 1999 e diventata la più premiata e la più importante della Cantina trentina, “è quella che meglio rispecchia la mia filosofia: un vino maturo e verticale che regala grandi emozioni” dice l’enologo, aggiungendo che ” tra i miei preferiti c’è poi il ‘DosaggioZero Riserva’”. Sottolineando l’impegno costante della Cantina nel fare prove e sperimentazioni, Ferrari spiega che “da qualche anno stiamo lavorando sull’invecchiamento del vino base spumante, utilizzando il sistema dei vini di riserva tipico della Champagne e con questi vini di riserva stiamo creando delle cuvee che spumantizzeremo, qualcuna già nel 2024, e che tra qualche anno dovrebbero dare vita a una nuova etichetta”.


Per quanto riguarda la Denominazione Trentodoc, Ferrari gli riconosce il merito di un’efficace azione di promozione e sviluppo del marchio. “Ci sono molte Cantine nuove e giovani produttori e tecnici che si affacciano alla produzione di Trentodoc e questo mi fa piacere perché siamo una realtà tendenzialmente piccola e credo ci sia posto per tutti” evidenzia, spiegando che “l’unico pericolo potrebbe essere di trovare nei prossimi anni dei prodotti forse troppo semplici, ma sono fiducioso che non accadrà perché i giovani hanno belle idee per valorizzare i vitigni e la produzione di nuovi Trentodoc e dobbiamo lasciargli spazio. La promozione e gli investimenti fatti dall’Istituto e dalle singole Cantine – conclude – stanno dando i loro frutti e il marchio è ormai conosciuto e apprezzato in tutta Italia e anche nel mondo, e questo ci stimola a fare sempre meglio”.

Consorzio Cirò e Melissa: vendemmia anticipata di 15 gg ma uva ottima

Consorzio Cirò e Melissa: vendemmia anticipata di 15 gg ma uva ottimaMilano, 9 ago. (askanews) – “Quest’anno i produttori del Consorzio Cirò e Melissa sono fiduciosi per la buona riuscita della vendemmia 2024, in quanto lo stato fitosanitario dei vigneti è ottimo: non si sono sviluppate malattie che hanno intaccato il raccolto. Il lavoro di cura meticolosa portato avanti dai produttori nei mesi precedenti la raccolta per sopperire alla carenza idrica ha portato a risultati soddisfacenti. Rispetto allo scorso anno abbiamo iniziato con la vendemmia dei vitigni internazionali con un anticipo di quindici giorni, di conseguenza i grappoli sono leggermente più piccoli rispetto alla media ma la quantità di uva è superiore al 2023 e ci aspettiamo un raccolto con alti standard qualitativi”. Lo ha spiegato Raffaele Librandi, presidente del Consorzio di tutela vini Doc Cirò e Melissa che ha sede a Cirò Marina, in provincia di Crotone.

Vendemmia, Sepiacci: in Umbria si prospetta buona per quantità e qualità

Vendemmia, Sepiacci: in Umbria si prospetta buona per quantità e qualitàMilano, 9 ago. (askanews) – “La vendemmia 2024 in Umbria si prospetta buona per quantità e qualità. Del resto, la regione è caratterizzata da un clima continentale con influenze mediterranee: le estati calde e gli inverni freddi, insieme alle colline ben ventilate, creano condizioni ideali per la viticoltura”. E’ quanto afferma Massimo Sepiacci, presidente Umbria Top, la società cooperativa che raggruppa la maggioranza delle aziende vitivinicole regionali, in vista della prossima raccolta delle uve da vino.


“Sebbene le aree con terreno argilloso soffrano un po’ meno il caldo, rispetto alle aree con terreno sabbioso, la qualità delle uve sarà fortemente influenzata dalle condizioni climatiche estive, perché le piante potrebbero risentire, se dovesse continuare così, della siccità e del caldo che sta contraddistinguendo la stagione in corso” precisa Sepiacci, aggiungendo che “come elemento a favore sulla resa qualitativa dell’annata in corso, lasciano sicuramente ben sperare l’assenza di elementi patogeni. Si confida quindi in qualche pioggia estiva – conclude – ma al momento non si prevede un anticipo sostanziale delle fasi di raccolta”.

Vendemmia, Confagricoltura: variabile clima è sempre più decisiva

Vendemmia, Confagricoltura: variabile clima è sempre più decisivaMilano, 9 ago. (askanews) – “Evidenti differenze tra Nord e Sud, con un avvio di vendemmia anticipato in alcune regioni, principalmente al Centro e in Meridione, e in linea nelle altre. Buona qualità generale delle uve, benché in balia dell’evoluzione climatica, sempre più determinante. Al Nord si segnalano difficoltà per i produttori bio a mantenere alti livelli produttivi a causa delle abbondanti piogge primaverili. A Nord-Est le grandinate o, al contrario, la siccità, contribuiscono a dipingere in quadro a macchia di leopardo. In Centro Italia la situazione è differente da zona a zona per l’andamento meteorologico disuguale. In alcune regioni la vendemmia è già iniziata con le basi spumanti e con un lieve calo dei volumi, in altre il quadro è stazionario e le operazioni di raccolta si avvieranno la prossima settimana. Luci e ombre al Sud, dove la siccità ha inciso sulla quantità, ma non dappertutto, mentre la situazione fitosanitaria è buona, soprattutto se paragonata allo scorso anno, quando la peronospora aveva devastato oltre la metà della produzione”. E’ la fotografia della vendemmia 2024 scattata da Confagricoltura.


“Non è un quadro omogeneo quello che si presenta oggi sul fronte viticolo, e mai come quest’anno è difficile fare previsioni generali attendibili, sebbene le premesse siano nel complesso buone” afferma il presidente della Federazione nazionale Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci, aggiungendo che “ciò che accomuna il comparto è invece la preoccupazione per l’andamento del mercato, con la conferma dei segnali di flessione di inizio anno che non aiutano a smaltire le giacenze, nonostante gli scarsi volumi della vendemmia 2023”. Confagricoltura sostiene che gli operatori definiscono il mercato “freddo”, con costi di produzione in aumento che vanno ulteriormente a incidere sul prezzo finale e conseguenti ripercussioni sulle vendite. I temi del settore saranno al centro del “Gruppo di alto livello vino” istituito dalla Commissione Ue: la prima delle tre riunioni si terrà l’11 settembre. “La crisi del settore è più strutturale che congiunturale” continua Castellucci, rimarcando che “in vista delle scadenze internazionali, come FNP di Confagricoltura abbiamo avanzato alcune proposte: auspichiamo ad esempio una PAC più attenta al comparto e che possa favorire la stabilizzazione del mercato con azioni volte alla riduzione dell’offerta e concentrate su un migliore posizionamento sui mercati di sbocco”.


Ad avviso di Confagricoltura sono necessari una riduzione della concessione delle autorizzazioni ai nuovi impianti e un allungamento dei tempi per il reimpianto, con una maggiore flessibilità nella gestione degli interventi urgenti di sostegno. Potrebbe inoltre essere utile favorire l’abbandono, in maniera puntuale e in ambiti specifici, di una produzione che mostra evidenti difficoltà di mercato. “A questo – conclude Castellucci – si aggiungono la richiesta di pari rilevanza di una politica di promozione da implementare tenendo conto del contesto internazionale e delle difficoltà delle imprese, alle quali va offerto un quadro di opportunità più flessibile e adattabile alle diverse realtà imprenditoriali e a quelle dei Paesi obiettivo”.

Vino, Veronafiere: partnership con Gambero Rosso per Vinitaly Usa

Vino, Veronafiere: partnership con Gambero Rosso per Vinitaly UsaMilano, 8 ago. (askanews) – Veronafiere e Agenzia Ice rafforzano la squadra per la promozione del vino tricolore nel mondo con la partecipazione del Gambero Rosso a Vinitaly Usa, che si svolgerà a Chicago, il 20 e 21 ottobre. Lo ha comunicato Veronafiere, spiegando che proprio alla due giorni b2b organizzata al centro espositivo Navy Pier, saranno presentate, in anteprima per il mercato americano, le circa 500 etichette insignite dei “Tre Bicchieri” dalla prossima 38esima “Guida Vini d’Italia 2025”.


A Vinitaly Usa “sono attesi centinaia di buyer selezionati soprattutto da Ice nell’ambito delle attività di rafforzamento del data base degli operatori di riferimento”. “Al b2b – prosegue il comunicato – partecipano anche centinaia di Cantine rappresentative del vino da Nord a Sud, a cui si aggiungono le collettive di Friuli-Venezia Giulia, Sardegna, Campania, Lazio-Arsial già confermate”. Oltre al walk around tasting Tre Bicchieri, nel calendario firmato dal Gambero Rosso per Vinitaly Usa anche due masterclass: la prima dedicata ai premi speciali della nuova edizione della Guida, i “Best of the best”, e l’altra sui “Beginner Tre Bicchieri” (20 e 21 ottobre). Vinitaly Usa contempla le sessioni della Vinitaly international Academy (19, 20 e 21 ottobre) e masterclass guidate, tra cui quelle di Wine Enthusiast e Decanter. Michaela Morris, invece, firmerà la degustazione iconica dei sei vini premiati ai World Wine Awards. Spazio anche a Vinitaly Tasting, l’enoteca per gli operatori internazionali, con una selezione di 66 etichette.


Il feeling tra la domanda americana e l’offerta italiana sarà il principale elemento distintivo di Vinitaly Chicago, la prima vera fiera del vino tricolore negli Usa. Con quasi 335 milioni di litri importati, l’Italia si conferma infatti market leader negli Stati Uniti per volumi di vino acquistati ogni anno. Un contingente, quello di bottiglie italiane, doppio rispetto al principale competitor, la Francia, per un controvalore che sfiora i 2 miliardi di euro di import statunitense.