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Vino, 10 anni di “Claré J.C.”: il Nebbiolo ritrovato di G.D. Vajra

Vino, 10 anni di “Claré J.C.”: il Nebbiolo ritrovato di G.D. VajraMilano, 7 apr. (askanews) – Compie dieci anni il “Claré J.C.”, il progetto enologico ideato dalla Cantina G.D. Vajra di Barolo (Cuneo), ispirandosi all’antico metodo di vinificazione utilizzato in Piemonte nel XVII secolo. Questo Nebbiolo in purezza viene infatti imbottigliato immediatamente dopo la parziale fermentazione dei grappoli interi, così da presentarsi più leggero e con un finale piacevolmente fresco.


La suggestione per arrivare a produrre il “Claré J.C.” risale al 2013, quando Giuseppe Vaira, seconda generazione della famiglia assieme ai fratelli Francesca e Isidoro, trova nei diari di Thomas Jefferson, terzo presidente degli Stati Uniti, il riferimento ad uno storico viaggio compiuto in Piemonte nel 1787, da cui emerge una inedita descrizione dell’assaggio di vino Nebbiolo, definito “dolce come il setoso Madeira, astringente al palato come il Bordeaux e vivace come lo Champagne”. Esposizione che trova conforto nei protocolli di vinificazione di Giovanni Battista Croce, gioielliere di casa Savoia e grande appassionato del nettare di Bacco, che racconta del lavoro per vini piemontesi leggeri e lievemente mossi. Ecco allora “Claré J.C.” che omaggia già nel nome Jefferson e Croce, ma anche l’amico di famiglia Darrell Corti, esperto enogastronomo californiano e profondo conoscitore del Piemonte fin dagli anni Cinquanta. “L’evoluzione più importante per il Barolo è stata entrare nel regno della struttura, della complessità e della profondità” afferma Vaira, spiegando che “con ‘Claré J.C.’ stiamo prendendo una diversa direzione rispetto alla strada più battuta: è un ritorno al tempo in cui i vini da uve Nebbiolo erano più freschi e morbidi. Un vino per chi si sente bambino dentro e prova curiosità per il passato dimenticato del Piemonte – ha concluso – ma anche per chi desidera una maggiore spensieratezza a tavola”.


Di questo antica ma al tempo stesso moderna versione di Nebbiolo, è ora disponibile l’annata 2023, frutto di una raccolta delle uve avvenuta tra il 27 settembre e il 6 ottobre, di cui circa un quinto hanno fermentato a grappolo intero. Fondata nel 1972, l’azienda agricola G.D. Vajra è tra le prime realtà del Piemonte certificate biologiche e l’unico membro italiano dell’Union des Gens de Métier. Oggi possiede 80 ettari vitati in alta quota in diverse aree della zona di produzione del Barolo.

Vino, Armani: Pinot Grigio Doc Delle Venezie crescerà anche nel 2024

Vino, Armani: Pinot Grigio Doc Delle Venezie crescerà anche nel 2024Milano, 6 apr. (askanews) – “Abbiamo un vino bianco fresco e leggero, molto amichevole, simpatico e ben visto anche dai giovani quindi probabilmente porteremo a casa dei volumi in crescita anche quest’anno. Bissare il miracolo dell’anno scorso, con un +3-4% delle bottiglie e con i valori incrementati, potrebbe apparire difficile ma per me non lo è, anche perché oggi possiamo accedere finalmente a dei finanziamenti per la promozione che fino a due-tre anni fa il Consorzio non aveva, perché noi nel giro di sei anni abbiamo posizionato oltre 200 milioni di bottiglie sul mercato internazionale con il solo autofinanziamento dei soci”. A parlare ad askanews è il noto produttore e presidente del Consorzio Tutela Vini Doc Delle Venezie, Albino Armani a margine di un (primo) incontro a Milano dedicato al Pinot Grigio Doc Delle Venezie, durante il quale è stata presentata ad un pubblico di operatori, aziende enologiche e stampa specializzata riunito all’hotel Hilton di Milano, una ricerca realizzata da Ismea.


Perché di questa realtà così importante, che include le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia, e la Provincia autonoma di Trentose, se ne parla poco, troppo poco, se si considera che il Pinot Grigio Doc Delle Venezie è il primo vino bianco italiano per volumi d’esportazione (oltre il 95%) e la seconda Denominazione più estesa in Italia e per volumi dopo il Prosecco. Oggi qui si produce l’85% del Pinot grigio italiano e il 43% di quello mondiale: 240 milioni di bottiglie all’anno grazie ad una filiera produttiva, che può contare su un sistema di tracciabilità e certificazione, composta da 6.141 viticoltori, 575 imprese di vinificazione e 371 aziende di imbottigliamento. Come appurato da Triveneta Certificazioni, la Doc registra un trend in lieve ma costante crescita in termini sia di volumi sia di valore, con il 2023 chiuso con quasi 5 milioni di bottiglie in più sul mercato rispetto all’anno precedente, per un totale di 1.661.384 ettolitri imbottigliati nell’anno solare. Le principali destinazione del Pinot grigio Delle Venezie sono il Nord America (58%) e l’Europa (52%), con gli Stati Uniti che si confermano il mercato che promette le migliori performance nel 2024, potenzialmente seguiti, secondo i produttori intervistati da Ismea, dai Paesi dell’Europa dell’Est, in particolare dalla Polonia. Per quanto riguarda i canali distributivi, i principali sono l’Horeca e i grossisti (entrambi con il 48%), e la Gdo (con il 42%), segmento in cui le aziende del campione hanno visto incrementare maggiormente le proprie vendite rispetto all’anno passato, mentre i i negozi specializzati e l’online si attestano rispettivamente al 27% e 15%.


“Sono passati sette anni da quando la Denominazione venne costituita, affiancandosi ad altre venti coinvolte nella produzione di Pinot Grigio nel Triveneto” ha ricordato Armani, sottolineando che “oggi il ruolo di Delle Venezie deve essere saldo nel portare avanti i grandi gruppi, i grandi player che ne fanno una Denominazione rassicurante e appetibile ai più grandi gruppi di distribuzione mondiale, a cui possiamo garantire una stabilità di prezzo, di volumi e di qualità. La filiera del territorio del Nord Est è matura e lo si vede perché quando ci sono sacrifici da fare sui quantativi li facciamo, quando c’è da chiedere un miglioramento della qualità la otteniamo, quando c’è bisogno di tracciabilità attraverso la fascetta di Stato nessuno si tira indietro” ha continuato il presidente, chiosando che “questa maturità del territorio mi rassicura, so che il sistema terrà”. A chiusura della relazione di Ismea, esposta da Fabio Del Bravo, si è tenuto un dibattito, moderato da Luciano Ferraro, dedicato alle strategie di promozione per consolidare la presenza sui mercati maturi e per conquistarne di nuovi, a cui hanno partecipato, oltre ad Armani, il presidente di Ice Agenzia, Matteo Zoppas, Augusto Reggiani del Gabinetto del ministero delle Imprese e del Made in Italy, l’Ad di Argea, Massimo Romani, il Dg di Cavit, Enrico Zanoni, e l’Ad di Cantine Viticoltori Veneto Orientale (Vivo), Franco Passador. “Nei mercati dove la presenza del nostro Pinot Grigio Delle Venezie è più consolidata, come Nord America, UK ed Europa Continentale, il nostro obiettivo principale deve essere la premiumizzazione del prodotto, associandolo ai grandi marchi trainanti che aiutino a renderlo un vero e proprio simbolo di eccellenza sul mercato” ha spiegato Romani, ricordando che “il Pinot Grigio del Nordest già possiede nella propria natura molti elementi che ne determinano il successo, ma considerando i buoni risultati registrati da altri Pinot Grigio territoriali, come quelli siciliano ed abruzzese, sarà essenziale concentrarsi sull’incremento del valore e sui caratteri distintivi della Doc Delle Venezie”.


“Il Pinot Grigio italiano continua a mostrare grande resilienza in un mercato che oggi manifesta disaffezione al vino soprattutto da parte dei giovani, perché è in grado di soddisfare la crescente domanda di vini più leggeri e versatili” ha sottolineato Zanoni, aggiungendo che “non possiamo poi sottovalutare l’importanza del valore di marca nella promozione del prodotto,tenendo conto che il valore della Denominazione deve crescere parallelamente a quello dei grandi brand”. “Quello della sostenibilità ambientale è un tema strategico, che caratterizza la filiera Doc Delle Venezie raggiungendo una percentuale eccezionale in termini di adesione agli standard di sostenibilità, pari ad oltre il 70%, con la nostra realtà che si distingue ulteriormente superando l’80%” ha quindi evidenziato Passador, elogiando “la sensibilità e la pronta risposta degli agricoltori nell’adesione alla coltivazione con il metodo biologico e a schemi di certificazione volontaria SQNPI, ViVa ed Equalitas”. Il numero uno di Vivo, ha quindi posto l’accento sulla filiera interamente certificata che utilizza su tutto il vino confezionato in commercio il contrassegno di Stato a garanzia della tracciabilità. “Si tratta di un elemento spesso trascurato nella comunicazione al consumatore che invece dovrebbe essere posto in primo piano, a differenza di altre produzioni nazionali di Pinot Grigio che ne sono prive” ha detto Passador, sottolineando che “la ‘fascetta’ è uno dei nostri punti di forza, un messaggio che il consumatore deve comprendere e privilegiare nella scelta d’acquisto”. “Dobbiamo renderci conto che il nostro Consorzio agisce in un ambito di Denominazione a cappello, cioè veniamo spesso scelti perché abbiamo dimensioni tali per essere rassicuranti e accettati da mercati da determinati volumi” ha continuato Armani parlando con askanews, precisando che “le altre venti Denominazioni debbono avere l’ambizione di portare sul mercato delle eccellenze con numeri più piccoli e, giustamente, magari con prezzi e posizionamenti più elevati. Dobbiamo metterci gli uni al servizio degli altri perché abbiamo 27mila ettari da tutelare nel Nord Est: è come la tastiera di un pianoforte, alcune Denominazioni purtroppo hanno un tasto solo mentre il Nord Est può agire su venti più un tasto del pianoforte, facciamoli suonare tutti e avremo una melodia sicuramente più interessante”.

Vino, Masciarelli acquisisce Cantina “Chiamami Quando Piove-Valori”

Vino, Masciarelli acquisisce Cantina “Chiamami Quando Piove-Valori”Milano, 5 apr. (askanews) – Il portfolio dell’azienda vitivinicola abruzzese Masciarelli Tenute Agricole ha acquisito “Chiamami Quando Piove-Valori”, Cantina con 14 ettari vitati fondata da Luigi Valori nel 1996 a Sant’Omero, sulle Colline Teramane. I suoi vini biologici saranno in degustazione al Vinitaly in programma dal 14 al 17 aprile a Veronafiere (Padiglione 7 stand D9), dove saranno presentate le nuove annate di alcune tra le più importanti referenze della Cantina, e in anteprima le etichette della Maison Albert Bichot, nuovo acquisto nella linea di distribuzione “Gianni’s Selection”. Si tratta di una storica e importante azienda borgognona con oltre 105 ettari suddivisi in sei tenute, da Chablis a Beaujolais, nei quali porta avanti pratiche biologiche e sostenibili.


“Siamo felici di presentare al pubblico e agli addetti ai lavori queste due importanti novità” ha dichiarato l’amministratore unico Marina Cvetic che, con la figlia Miriam Lee Masciarelli, sarà presente anche a “OperaWine” sabato 13 aprile con il “Montepulciano d’Abruzzo Doc Riserva Villa Gemma 2018”. “Collaborare con aziende che condividono i nostri stessi valori fa parte della filosofia di Masciarelli da sempre, e Maison Albert Bichot rappresenta un esempio virtuoso di valorizzazione di una importante zona vinicola e dei suoi differenti terroir” ha spiegato Cvetic, aggiungendo che “l’ingresso della linea biologica ‘Chiamami Quando Piove – Valori’ è stata, invece, una scelta naturale, dopo averne curato per anni la distribuzione nella nostra Gianni’s Selection”. Masciarelli Tenute Agricole ha deciso, infatti, di acquisire l’azienda vitivinicola del vignaiolo abruzzese “per la profonda comunanza di filosofia tra le due realtà, improntate alla passione, all’amore per la propria terra e alla ricerca della qualità in tutte le fasi della produzione”. “Membro a tutti gli effetti della grande famiglia Masciarelli, per cui svolge tuttora attività di formazione ai dipendenti in vigna, Luigi Valori è una figura di riferimento del panorama vinicolo della regione per il ricorso lungimirante (risalente agli albori dell’attività) a pratiche sostenibili, valori di artigianalità e impiego di tecnologie all’avanguardia” ha spiegato l’azienda, ricordando che la linea biologica acquisita si compone di sei etichette: tre di pronta beva (Montepulciano d’Abruzzo Biologico Doc, Cerasuolo d’Abruzzo Biologico Doc, Abruzzo Pecorino Biologico Doc), cui si aggiungono le tre Riserve “Abruzzo Pecorino Doc Octava Dies”, “Inkiostro Merlot Igt Colli Aprutini” e “Vigna Sant’Angelo Montepulciano d’Abruzzo Docg Colline Teramane”.


Masciarelli Tenute Agricole nasce nel 1981 e oggi conta otto linee di prodotto, per un totale di 28 etichette, con una produzione annua di oltre due milioni di bottiglie e un export che raggiunge 60 Paesi.

Vino, Asolo Prosecco: +16,3% le vendite nel primo trimestre 2024

Vino, Asolo Prosecco: +16,3% le vendite nel primo trimestre 2024Milano, 5 apr. (askanews) – Dopo aver chiuso il 2023 con una crescita del 14,5%, mettendo a segno il record storico di 27,5 milioni di bottiglie vendute, l’Asolo Prosecco ha fatto registrare nel primo trimestre di quest’anno un ulteriore balzo in avanti del 16,3%. Lo ha reso noto il Consorzio Vini Asolo Montello, spiegando che le bottiglie certificate nei primi tre mesi sono già 8,2 milioni e che se il trend continuasse su questi livelli, a fine anno verrebbe sfondato il tetto dei 30 milioni di bottiglie, un obiettivo che solo una manciata di anni fa poteva sembrare irraggiungibile.


“Il successo costante dell’Asolo Prosecco e il suo andamento in più che positiva controtendenza rispetto alle difficoltà purtroppo incontrate da molta parte del vino italiano sono dovuti a due precisi fattori: la volontà e la capacità dei nostri produttori di fare della grande qualità e il disporre di un’identità territoriale molto forte, sulla cui valorizzazione ci siamo tutti fortemente impegnati” ha spiegato il presidente del Consorzio, Ugo Zamperoni, sottolineando che “oggi, per i consumatori, le nostre bollicine sono indissolubilmente legate alla bellezza del nostro paesaggio e sono testimoni del suo patrimonio di cultura e di sapere agricolo”. “Se la domanda continuasse a crescere – ha aggiunto Zamperoni – l’utilizzo della riserva vendemmiale, misura espansiva approvata dalla Regione Veneto lo scorso anno, renderebbe disponibili altri tre milioni bottiglie, per cui la richiesta del mercato verrebbe interamente soddisfatta”. Intanto, gli Stati Uniti sono sempre più attratti dalle bollicine asolane, com’è testimoniato dal successo incontrato nel recente “Slow Wine Tour”, che nei giorni scorsi ha toccato cinque città degli Stati Uniti: Washington, New York, Austin, Denver e San Francisco.


Ora il Consorzio dell’Asolo Prosecco si appresta a partecipare alla 56esima edizione di Vinitaly, in programma dal 14 al 17 aprile a Verona. Ad aprire la manifestazione, domenica 14, le due masterclass dedicate all’Asolo Prosecco e ai vini del Montello guidate da Andrea Gori, che si terranno rispettivamente alle 10 e alle 11 nello stand consortile. Dopo le degustazioni, si potranno assaggiare le specialità preparate dalla Trattoria da Burde di Firenze, accompagnate dall’Asolo Prosecco. Nel pomeriggio, spazio anche al Sidro Vittoria, prodotto di eccellenza ottenuto dalle mele del territorio asolano. Alle 10 del 15 aprile sarà invece Elisa De Polo a condurre una degustazione dedicata all’Asolo Prosecco, cui farà seguito, alle 12.30, l’assaggio del baccalà mantecato e alla vicentina preparato dal Ristorante Boomerang di Giavera del Montello. Il 16 aprile, sempre alle 10, il testimone passerà a Gianpaolo Giacobbo, che guiderà la masterclass dedicata ai vini del Montello, a cui seguirà alle 12.30 il momento gourmet a cura de I Due Fratelli Botter di Asolo, i quali, in collaborazione con Diego Zago della Locanda Sandi di Valdobbiadene, prepareranno un risotto alle erbette primaverili delle colline trevigiane.

A Vinitaly Lungarotti festeggia 50 anni del Muvit e 60 del Rubesco

A Vinitaly Lungarotti festeggia 50 anni del Muvit e 60 del RubescoMilano, 5 apr. (askanews) – E’ un Vinitaly importante per Lungarotti quello che andrà in scena dal 14 al 17 aprile: infatti la storica Cantina umbra festeggerà alla fiera di Verona (al Padiglione 7 – Stand B2) due anniversari: i 50 anni del Museo del Vino di Torgiano (MUVIT) e i 60 anni del Rubesco Riserva Vigna Monticchio, il vino che l’ha resa famosa nel mondo. E sempre durante il Vinitaly, l’azienda svelerà anche il restyling della sua linea “Il Pometo”.


Per celebrare il mezzo secolo del Museo del Vino di Torgiano, Lungarotti esporrà nello spazio riservato al Masaf, 34 opere che raccontano i molteplici usi e significati del vino. I visitatori avranno così l’opportunità di ammirare reperti archeologici, ceramiche, incisioni e opere contemporanee, con testimonianze che vanno dal III millennio a.C. fino a Picasso, Jean Cocteau, Renato Guttuso e Gio Ponti. Definito dal New York Times come “il migliore museo del vino in Italia” per la qualità delle collezioni, nelle 20 sale dello storico Palazzo Graziani-Baglioni di Torgiano, il MUVIT espone reperti archeologici, contenitori vinari in ceramica di età medievale, rinascimentale, barocca e contemporanea, incisioni e disegni dal XV al XX secolo e altre testimonianze che documentano l’importanza del vino nell’immaginario collettivo dei popoli che hanno abitato il bacino del Mediterraneo. E’ stato uno dei primi musei in Italia a far dialogare vino e arti decorative raccontando cinquemila anni di storia attraverso una preziosa collezione che oggi supera i 3.000 manufatti e che non smette di arricchirsi. Un’avventura intrapresa da Giorgio e Maria Grazia Lungarotti che, già negli anni ’70, avevano intuito come la viticoltura potesse generare un indotto legato al turismo specializzato, all’accoglienza e all’ospitalità, rivelandosi così pionieri dell’enoturismo.


Era invece il 1964 quando Giorgio Lungarotti produsse per la prima volta quello che in poco tempo sarebbe diventato il vino portabandiera della Cantina: il Rubesco Riserva Vigna Monticchio. “Degustare in sequenza dalla prima annata a quella attualmente in commercio è come sfogliare un libro che racconta come si è evoluta l’espressione del Sangiovese in tutti questi anni, in base anche ai cambiamenti ambientali e climatici” spiega Chiara Lungarotti, aggiungendo che questi “cambiamenti hanno dimostrato la capacità straordinaria di questo vitigno di adattarsi se piantato in un territorio altamente vocato come ha dimostrato di essere quello di Torgiano”. Al Vinitaly verrà celebrato questo compleanno speciale con una confezione commemorativa dove sono presenti alcuni dei riconoscimenti ricevuti a raccontarne la storia. La nuova etichetta della linea “Il Pometo”, che include Grechetto (Umbria IGT Grechetto), Trespo (Umbria IGT Bianco), Pinot Grigio (Umbria IGT Pinot Grigio) e un rosso a base di Sangiovese (Umbria IGT Sangiovese), riproduce invece un fantasioso gatto che brinda che riprende un ex libris esposto al MUVIT, realizzato appositamente per il museo dal designer e illustratore polacco Andrzej Kot.

Vino, l’Asti Docg a Vinitaly tra mixology e abbinamenti inediti

Vino, l’Asti Docg a Vinitaly tra mixology e abbinamenti ineditiMilano, 5 apr. (askanews) – Il Consorzio Asti Docg si presenta alla 56esima edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile, con un programma di proposte che spaziano dalla mixology ai pairing in cucina, oltre alle immancabili degustazioni e alla possibilità di assaggiare al bancone istituzionale una selezione di oltre 60 etichette di Asti Spumante e Moscato d’Asti.


Numerosi gli appuntamenti in programma nello stand consortile di 120 mq (Area H Food Court) a partire da quello del 15 aprile alle 12.15 con “Aperitivo vibrante: l’Asti Docg” dove le bollicine aromatiche piemontesi si prestano all’arte della miscelazione nei cocktail ideati da “Piemonte nello shaker” e le ricette dolci e salate di Silvano Baldi della pasticceria Bisco di Costigliole d’Asti, e, alle 15.30, con “The perfect match: Zabaione e Moscato d’Asti” , l’incontro perfetto tra la crema di Baldi e il vino dei produttori di Ais Piemonte. Si prosegue il 16 aprile alle 16.30 con “Asti Docg: passione cocktail”, e il 17 con “Oltre i tabù: Asti Docg e gelato”, con le proposte sottozero a base di Asti Spumante e Moscato d’Asti della gelateria Gò Gò. Nello spazio riservato alle masterclass, “Bollicine versatili: l’Asti e il Moscato d’Asti nel mondo mixology” è il focus al cubo dedicato ai cocktail a cura del bartender brand ambassador del Consorzio, Giorgio Facchinetti, in calendario il 14 aprile alle 10.30, 14.30 e 16.30. Il 15 aprile alle 11, Francesco Saverio Russo conduce la degustazione “Il Canelli Docg: il segreto comincia in vigna”, seguita il 16 aprile alle 11.30 da “Compagni ideali: l’Asti Spumante metodo classico e l’ostrica” sotto la regia del vice curatore della “Guida Essenziale ai Vini d’Italia”, Riccardo Viscardi, e alle 15 dal tasting “Lo Strevi Doc e la Valle dei passiti”.


Confermata anche per il 2024, la collaborazione con “Vinibuoni d’Italia”, la guida ai vini da vitigni autoctoni italiani, che vede l’Asti Docg al centro di alcuni approfondimenti frizzanti (padiglione 10, stand H2). Nella giornata inaugurale, alle 16, è il turno di “Aperò”, dove i cocktail della Denominazione piemontese saranno proposti in abbinamento con il Grana Padano Dop e i salumi Levoni, con replica alle 16 del 16 aprile. Inoltre, nei quattro giorni di fiera verrà proposto lo sweet pairing “Dolce Piemonte” dove l’Asti Docg e il Brachetto d’Aqui Docg sposano i biscotti della tradizione piemontese.

Vino, il Primitivo di Manduria festeggia 50 anni in Doc a Vinitaly

Vino, il Primitivo di Manduria festeggia 50 anni in Doc a VinitalyMilano, 5 apr. (askanews) – Il Primitivo di Manduria festeggia 50 anni in Doc e il Consorzio di tutela si prepara a festeggiare questa importante ricorrenza alla 56esima edizione del Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile. Nello stand C4 al Padiglione 11, saranno proposti assaggi e degustazioni riservati a un pubblico di operatori B2B, giornalisti ed esperti di settore, con una selezione di oltre 40 etichette per scoprire le diverse espressioni di Primitivo di Manduria Doc.


“Il 30 ottobre 1974, il ministero dell’Agricoltura riconobbe la Denominazione di origine controllata del Primitivo di Manduria, decreto poi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 4 marzo 1975” ha ricordato la presidente del Consorzio, Novella Pastorelli, aggiungendo che “questo riconoscimento normativo traccia l’inizio di un percorso lungo 50 anni durante il quale la nostra Denominazione ha assunto un ruolo determinante nel panorama enoico pugliese, italiano e mondiale”. “La costante sinergia tre le filiere produttive è stata fondamentale per raggiungere il traguardo dei 50 anni che oggi celebriamo” ha proseguito Pastorelli, evidenziando che “grazie all’esperienza e all’uso sapiente della tecnologia, i nostri viticoltori trasformano il frutto del loro lavoro in un vino eccellente, portando il nostro messaggio nel mondo attraverso ogni bottiglia”. Diversi i focus di approfondimento previsti, a iniziare dal 15 aprile, dalle 15 alle 16, con una degustazione presso la Sala Convegni – Enoteca Puglia dal titolo “50 anni in Doc – Mezzo secolo di eccellenza, tra storia e degustazione”: una verticale di cinque annate diverse di Primitivo di Manduria Doc. L’ingresso è gratuito ma è necessario prenotarsi con una mail al Consorzio o rivolgersi direttamente allo stand C4 in fiera. Il 16 aprile sono previste due sessioni di degustazione (11-12, 12.30-13.30) curate da Vinoway e condotte dal sommelier Eros Teboni.


Il Primitivo di Manduria sarà inoltre partner di “Benvenuti in Puglia” che si terrà lunedì 15 aprile nella Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico, a pochi passi da Piazza delle Erbe, nel cuore pulsante di Verona.

Vino, il Conegliano Valdobbiadene Docg a masterclass Vinitaly Academy

Vino, il Conegliano Valdobbiadene Docg a masterclass Vinitaly AcademyMilano, 5 apr. (askanews) – Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg sarà tra le Denominazioni approfondite durante il percorso di formazione Vinitaly International Academy (VIA), organizzato da Veronafiere a Verona il 7 aprile alle 14.30.


La platea sarà composta da un gruppo internazionale scelto di 64 educatori del vino, giornalisti e trade provenienti da Stati Uniti, Europa e Asia, con un curriculum altamente specializzato sul vino italiano, e guidati nella degustazione dal direttore del Consorzio, Diego Tomasi, e dalla Master of wine, Sarah Heller. La masterclass avrà l’obiettivo di esplorare il territorio, patrimonio Unesco, di Conegliano e Valdobbiadene approfondendo le sue selezioni Premium, Rive e Cartizze, la storia, l’origine e la produzione all’interno di una zona unica. “La formazione continua ad essere tra le nostre priorità, grazie a partnership di pregio e collaborazioni che ci offrono l’opportunità di approfondire e rafforzare la conoscenza della Denominazione in Italia e all’estero” ha spiegato Tomasi, aggiungendo che “l’essere partner del VIA è per noi molto importante in quanto siamo tra i principali attori della scena vinicola italiana e abbiamo l’onore di interfacciarci con attori internazionali, i professionisti di domani”. “Inoltre, come Consorzio abbiamo il compito di rendere sempre più ampia la narrazione della nostra storia e dei valori che caratterizzano le nostre aziende vitivinicole, e più in generale le persone che vivono e lavorano nei 15 Comuni della Denominazione, insieme alla descrizione del territorio e dei processi produttivi” ha proseguito, concludendo che “tutti questi sono per noi temi chiave che uniti alla degustazione del prodotto simbolo di questa zona ne rafforzano la conoscenza”.


L’obiettivo principale del VIA è infatti quello di promuovere il patrimonio enoico attraverso una rete globale di professionisti altamente qualificati in quanto “Ambasciatori del vino italiano” ed “Esperti del vino italiano”, che ad oggi conta 358 membri provenienti da 46 Paesi, che a loro volta, sosterranno e promuoveranno il vino italiano nel mondo.

Vino, il Piemonte a Vinitaly con 112 Cantine e i Consorzi di tutela

Vino, il Piemonte a Vinitaly con 112 Cantine e i Consorzi di tutelaMilano, 5 apr. (askanews) – Il Piemonte vitivinicolo parteciperà alla 56esima edizione di Vinitaly in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile, con un’area dedicata di 1.500 mq nel Padiglione 10, a cura di Piemonte Land of Wine, con 112 aziende assieme ai Consorzi di tutela e alle associazioni di produttori.


“Per la prima volta, secondo la volontà partita dai produttori associati a Piemonte Land e assolutamente supportata dalla Regione, le imprese vinicole piemontesi si presenteranno in un’unica area espositiva per dare un’immagine compatta della nostra regione” ha spiegato Francesco Monchiero, produttore vitivinicolo e presidente di Piemonte Land of Wine (ente che riunisce i 14 Consorzi piemontesi del vino), parlando di “un segnale forte di unità che promuove il Piemonte del vino nella sua interezza e vuole essere strumento per affrontare le sfide che l’attualità impone: procedere in ordine sparso sarebbe un errore e il Vinitaly 2024 servirà anche per dare il segno di un’unione reale in tema di intenti come di azioni”. Gli incontri promozionali dedicati ai vini e ai distillati Doc e Docg e ai territori di produzione, che avranno luogo nello spazio incontri collocato al centro dell’area Piemonte, prenderanno il via il 14 aprile alle 14, con l’apertura ufficiale alla presenza oltre che di Monchiero, anche dell’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa, e della giovane artista Ambra Viviani, ideatrice dell’immagine grafica del “Piemonte del vino 2024”, per aver vinto il concorso “L’arte contemporanea per il Piemonte del vino”. Domenica verrà anche annunciato il “vitigno dell’anno 2024”, nominato dalla Regione nell’ambito di un’iniziativa che da alcuni anni punta a valorizzare e raccontare al grande pubblico i vitigni autoctoni del Piemonte.


Il 15 aprile alle 14, si terrà la presentazione delle iniziative del progetto “Città Europea del vino 2024”, alle 15,45 “I 10 anni di Territorio Unesco”, e alle 16,30 “2024: Martinotti, 100 anni di spumante”. Il 16 aprile alle 16 ci sarà “La Grappa è la donna” a cura dell’Associazione Donne della Grappa Anag, mentre il 17 aprile alle 12, “Il vino biologico in Piemonte”, presentazione dell’omonimo Osservatorio a cura di Associazione produttori del vino biologico del Piemonte e Fondazione Agrion. All’esterno del Padiglione 10 si potrà accedere al ristorante Piemonte, unico tra le regioni che partecipano alla fiera, quest’anno ampliato e con una maggiore disponibilità di coperti, curato dagli chef stellati piemontesi Maurilio Garola e Massimo Camia, che proporranno un menù a base dei prodotti di qualità del territorio in abbinamento ai vini piemontesi. Altra novità di quest’anno è lo spazio lounge annesso al ristorante a cura del Consorzio Asti Docg.

Vino, Lugana Doc: a Vinitaly un talk sull’enoturismo con De Castro

Vino, Lugana Doc: a Vinitaly un talk sull’enoturismo con De CastroMilano, 4 apr. (askanews) – Degustazioni, un talk sull’enoturismo con Paolo De Castro e masterclass tematiche dedicate a stampa e operatori del settore: è un Vinitaly ricco di appuntamenti quello che aspetta il Consorzio Tutela Lugana Doc dal 14 al 17 aprile. Lo stand consortile coprirà uno spazio di 80 mq nel Palaexpo Lombardia area A6/A7, offrendo visibilità a circa un centinaio di etichette delle aziende consorziate che esporranno anche alla fiera. In assaggio anche l’annata 2023, “che lascia ben sperare per l’evoluzione nei prossimi anni”. Spazio poi ai buyer internazionali, da Nord America, Europa Centrale e dell’Est, e Far East, con masterclass dedicate alla scoperta del territorio e dei suoi vini, con la partecipazione ad un “walk around tasting” nella lounge di Ice-Italian Trade Agency, e con un incoming finale sul territorio nella giornata del mercoledì in collaborazione con Coldiretti Veneto.


Il talk intitolato “Lugana da scoprire: enoturismo e nuove opportunità” è previsto per le 15 di domenica 14 e sarà moderato dal direttore di “Wine Meridian”, Fabio Piccoli e vedrà come protagonista l’eurodeputato dem, Paolo De Castro, primo vicepresidente della commissione Agricoltura, che dialogherà con il presidente del Consorzio, Fabio Zenato, e con Mariangela Cambria, presidente di Assovini Sicilia. Si parlerà dell’enoturismo come fattore fondamentale di crescita sostenibile, in grado di creare valore aggiunto per il territorio, come accaduto in Sicilia. Alla fine del talk verrà consegnata alle aziende una targa di riconoscimento per l’adesione al Decalogo delle “best pratices” dell’enoturismo in Lugana, a conclusione del progetto che ha coinvolto la Denominazione nel 2023 e che proseguirà anche quest’anno. Lunedì 15 aprile alle 10.30 si terrà invece la masterclass dal titolo “Viaggio nel tempo del Lugana” condotto dalla sommelier Lara Moro, che tratterà dell’evoluzione del Lugana e “dei fattori che lo possono annoverare tra i grandi bianchi d’invecchiamento”. Mercoledì 16 aprile alle 10.30, Francesco Saverio Russo guiderà la degustazione “Lugana terra d’avanguardia”, un confronto tra vinificazioni alternative e quelle classiche, in cui si assaggeranno “variazioni che abbracciano la fermentazione spontanea e macerazioni, con una forte attenzione alla sostenibilità ambientale”.


“Quest’anno abbiamo voluto dare spazio ad alcune tematiche per noi sempre più centrali, e che definiscono la nostra essenza, dal Lugana d’annata al suo potenziale di affinamento nel tempo, dalla sostenibilità all’enoturismo” ha spiegato il direttore del Consorzio, Edoardo Peduto, sottolineando che “tutto questo dimostra la forte identità e dinamicità del territorio, in linea con le richieste del mercato e dei wine lovers”. Infine il Consorzio Lugana rinnova la partnership con “Vinitaly and the City”, il fuorisalone della manifestazione in scena nelle piazze del centro di Verona dal 12 aprile al 14 aprile. Visitatori e wine lovers potranno brindare con un calice di Lugana d’annata sulla terrazza panoramica della Torre dei Lamberti a 84 metri di altezza.