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Vino, Duca di Salaparuta: un documentario sul terroir culturale bagherese

Vino, Duca di Salaparuta: un documentario sul terroir culturale baghereseMilano, 25 giu. (askanews) – Un documentario celebra il terroir culturale della costa siciliana tra Bagheria, Aspra, Mongerbino e Casteldaccia. Prodotto dal Gruppo vitivinicolo Duca di Salaparuta, “La teoria dei contrasti” del regista Carlo Loforti, verrà proiettato in anteprima giovedì 27 giugno negli spazi di Villa Cattolica a Bagheria (Palermo), in occasione delle celebrazioni per i 200 anni di Duca di Salaparuta.


Renato Guttuso, Mimmo Pintacuda, Ignazio Buttitta, Ferdinando Scianna e Giuseppe Tornatore: “diverse generazioni a confronto che crescono, vivono e rappresentano il mondo di cui fanno parte, che insorge, riflette e si ribella”. Ville settecentesche e paesaggi costieri, giardini d’agrumi, sebbene intrappolati in un disordine urbanistico contemporaneo cresciuto a dismisura, stratificato nel tempo e nello spazio, continuano ad esercitare il loro potere immaginifico. È un unicum di vite vissute che, attraverso la pittura, la parola e la visione delle cose, ricostruisce, tra memoria necessaria e nuovi linguaggi, il giacimento di una terra fertilissima per arte e cultura. Il regista palermitano la fa rivivere attraverso le parole dello storico Rosario Lentini, dell’antropologo Ignazio Buttitta, dello scrittore e sceneggiatore Paolo Pintacuda, del regista Nico Bonomolo e dei pittori Michele Ducato, Alessandro Bazan, Arrigo Musti. Nel luogo dove tutto ha avuto inizio, Duca di Salaparuta, con questo documentario realizzato nell’ambito di un più ampio progetto enoculturale inaugurato in occasione dei suoi 200 anni, “recupera le radici, dona orizzonti inediti con un programma di valorizzazione a tu per tu con l’arte, la cultura, la vita delle persone”. “Duca di Salaparuta è profondamente legata a Bagheria, lo è sempre stata” afferma Roberto Magnisi, direttore delle Cantine del Gruppo siciliano, spiegando che “‘La teoria dei contrasti’ approfondisce con lucidità visionaria gli intrecci materiali e immateriali di un terroir culturale che non smette di dare nuovi frutti e nuovi spunti, chiamando tutti a coglierne la proiezione verso le nuove generazioni”.


Il documentario è patrocinato dal Comune di Bagheria e dal Comune di Casteldaccia, è stato realizzato dalla casa di produzione Just Maria. La presentazione del documentario vedrà il contributo iniziale di Giuseppe Prode che, dopo la proiezione, darà vita ad un talk con i protagonisti.

Vino, studio su impatto ambientale della Falanghina di RadiciVive 891

Vino, studio su impatto ambientale della Falanghina di RadiciVive 891Milano, 25 giu. (askanews) – La Falanghina della giovane Cantina napoletana RadiciVive 891 è stata al centro di uno studio di due anni dedicato all’impatto ambientale della produzione di questo vino bianco campano, attraverso il “Life cycle assessment” (Lca). Si tratta di un metodo grazie al quale si valuta l’intero ciclo di vita di un prodotto o di un servizio, analizzando le risorse consumate, le emissioni nell’ambiente e tutti gli altri impatti possibili, fornendo una visione completa per dare la possibilità all’azienda di prendere decisioni più sostenibili e più consapevoli con l’obiettivo di ridurre complessivamente il peso sull’ambiente.


La ricerca, realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino e pubblicato da “Wine Economics and Policy”, rivista curata dall’Università di Firenze, ha preso in considerazione le varie fasi, da quelle produttive vere e proprie fino al packaging per arrivare poi alle scelte di mercato con l’obiettivo di incrociare i dati dell’analisi “Life cycle costing” (Lcc), che tiene conto anche degli aspetti di tipo economico. Dallo studio è emerso, tra l’altro, che la bottiglia di vetro, il contenitore maggiormente utilizzato per il vino, è quello meno sostenibile ed esorta a concentrarsi sulla ricerca di nuovi imballaggi con materiali a basso impatto ambientale. L’analisi sottolinea infine anche l’importanza che le Istituzioni promuovano politiche che favoriscano la sostenibilità ambientale, che dovrà diventare sempre più conveniente anche dal punto di vista economico.


L’analisi offre spunti preziosi che possono aiutare le aziende ad orientare le scelte sull’intero ciclo di vita di un vino, e conferma l’attitudine di RadiciVive 891 per la sostenibilità, che si sposa con la valorizzazione dei vitigni autoctoni.

Vino, Consorzio Etna Doc: voto unanime per contenimento produttivo

Vino, Consorzio Etna Doc: voto unanime per contenimento produttivoMilano, 25 giu. (askanews) – Contenimento produttivo a sostegno della crescita qualitativa e del posizionamento della Denominazione. Si conferma la linea del Consorzio Tutela Vini Etna Doc, che nel corso dell’Assemblea dei soci del 24 giugno ha deliberato all’unanimità il rinnovo della strategia di gestione contingentata dell’iscrizione dei nuovi vigneti ad Etna Doc. L’ente consortile ha infatti stabilito per il prossimo triennio (dal 1 agosto 2024 al 31 luglio 2027) il limite massimo di 50 ettari annuali di nuovi impianti iscrivibili alla Do.


“L’aumento controllato delle superfici è una condizione necessaria per una crescita ragionata della Denominazione” ha commentato il presidente del Consorzio, Francesco Cambria, parlando di “una scelta che tutela il territorio e, allo stesso tempo, garantisce un posizionamento sui mercati sempre più orientato alla qualità”. “Una decisione presa con un voto unanime in una assemblea molto partecipata, che dimostra la maturità dei soci anche su un argomento così divisivo” ha proseguito, concludendo “il bando del Consorzio punta a salvaguardare gli interessi dell’intera denominazione, dando pari opportunità di crescita ai produttori”. Ogni azienda potrà infatti chiedere l’idoneità al Consorzio per un massimo di un ettaro all’anno e, qualora le richieste superassero il plafond annuale, la superficie autorizzata alle singole aziende sarà ridotta proporzionalmente. Prima Denominazione ad essere istituita in Sicilia nel 1968 e tra le pioniere in Italia, l’Etna Doc si estende su un vigneto di 1.500 ettari racchiusi in 20 Comuni e 133 contrade. Oggi il Consorzio, che rappresenta il 90% del potenziale produttivo complessivo, riunisce 220 aziende per una produzione media annua di 6 milioni di bottiglie, di cui il 60% viene esportata in particolare negli Stati Uniti, in Canada, Svizzera e Regno Unito.

Vino, il luglio la Denominazione Nizza Docg compie dieci anni

Vino, il luglio la Denominazione Nizza Docg compie dieci anniMilano, 25 giu. (askanews) – Il 1 luglio la Denominazione Nizza Docg compie dieci anni. L’Associazione Produttori del Nizza festeggerà questo anniversario durante il tradizionale evento “Nata il primo luglio”. Questo appuntamento, divenuto oramai simbolo dell’Associazione, ricorda il giorno in cui, nel 2016, la vendemmia 2014 del Nizza Docg fu introdotta sul mercato. Da allora, il gruppo che oggi conta 90 membri, si dà appuntamento ogni anno per una cena di gala.


“E’ un momento di celebrazione e riflessione sull’evoluzione della nostra Docg, che continua a crescere in dinamismo e vitalità, confermando il suo forte impatto nel panorama vinicolo nazionale” ha dichiarato il presidente dell’Associazione, Stefano Chiarlo, aggiungendo che “‘Nata il primo luglio’ rappresenta inoltre per noi un’occasione speciale per rafforzare l’unione tra i produttori trasmettendo la filosofia di lavoro di squadra che da sempre contraddistingue l’Associazione”. Per la prima volta, l’evento vedrà la partecipazione di una quarantina di ristoratori ed enotecari che agiranno come Ambasciatori del Nizza Docg. “Questo è un passo importante per continuare ad affermare e diffondere la conoscenza della nostra Denominazione al consumatore finale” ha proseguito Chiarlo, sottolineando che “questi nuovi ambasciatori sono un tassello cruciale per estendere la portata e l’impatto del Nizza Docg, portando la nostra visione e i nostri vini a un pubblico più ampio e diversificato”.


Quest’anno la cena di gala, arricchita dalla musica di Michele Lazzarini, si terrà alla Trattoria Losanna Di Masio a Borgo Roccanivo di Casalotto di Mombaruzzo (Asti).

Il 29 giugno convegno “In Vino Veritas” a Tenuta Cannona di Carpeneto

Il 29 giugno convegno “In Vino Veritas” a Tenuta Cannona di CarpenetoMilano, 25 giu. (askanews) – Sabato 29 giugno, a partire dalle 10, alla Tenuta Cannona di Carpeneto (Alessandria) si terrà il convegno “In Vino Veritas” promosso da Coldiretti Alessandria in collaborazione con il Comune di Carpeneto e la Fondazione Agrion, a cui parteciperanno, tra gli altri, Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare del ministero della Salute, e Benedetta Parodi.


“Un momento informativo che vedrà al centro il vino come alimento prezioso per garantire una dieta equilibrata e la sua importanza nella Dieta Mediterranea, tra alimentazione e benessere, partendo da un contesto territoriale ricco di storia, tradizione e biodiversità” ha spiegato gli organizzatori, parlando di “un approfondimento su uno dei pilastri del Made in Italy a tavola che, naturalmente se gestito e consumato nelle giuste quantità, rappresenta un importante alleato per la nostra salute”. “Continua il percorso intrapreso da Coldiretti a difesa e tutela del vero prodotto italiano, di cui il vino è ambasciatore nel mondo – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco – per contrastare politiche scellerate che vanno in appoggio a etichetta Nutriscore e bevande dealcolate, cibi ultraprocessati oppure ottenuti addirittura in laboratorio che nulla hanno a che vedere con il nostro patrimonio agroalimentare e vitivinicolo”.


“Il vino – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco – rappresenta un patrimonio del Made in Italy che va difeso dai tentativi di colpevolizzarlo sulla base di un approccio ideologico che non tiene contro di una storia millenaria che ha contribuito non solo a far grande il nostro agroalimentare, ma si inserisce appieno nella Dieta Mediterranea che in questi anni ha visto gli italiani primeggiare per longevità a livello europeo e mondiale”.

Vino, Etilika avvia un aumento di capitale da 2 milioni di euro

Vino, Etilika avvia un aumento di capitale da 2 milioni di euroMilano, 24 giu. (askanews) – Etilika, enoteca online nata a Roma nel 2019, ha annunciato che è stato avviato un aumento di capitale da due milioni di euro, aperto sia ad investitori che ad appassionati del settore, sulla piattaforma di equity crowdfunding “Mamacrowd”. L’obiettivo è, da un lato, “quello di portare la società ad espandere il proprio business sui mercati esteri, in particolare in Olanda, Belgio, Germania ed Austria oltre che Stati Uniti e Singapore grazie a collaborazioni in corso di sviluppo con importanti partner locali”. Dall’altro, quello di implementare “nuove funzionalità basate sull’AI, come il sommelier virtuale, a cui sta lavorando da tempo, capitalizzando l’esperienza che ha visto l’azienda come precursore nell’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale per il posizionamento sui motori di ricerca”. Lo ha annunciato la stessa realtà di ecommerce, ricordando che nel 2021 attraverso Mamacrowd, Etilika aveva già completato con successo una prima campagna raccogliendo oltre un milione di euro.


“Siamo orgogliosi di lanciare questa nuova raccolta di capitali dopo il successo del round di tre anni fa” ha dichiarato Michele Trotta, co-founder di Etilika, spiegando che “in quell’occasione abbiamo avuto al nostro fianco centinaia di investitori che hanno deciso di puntare su un settore come quello del vino che possiamo definire ‘il mattone’ dell’alimentare per le sue caratteristiche di sicurezza e longevità e a cui l’e-commerce ha contribuito a dare ulteriore accessibilità. In Etilika – ha concluso – tendiamo sempre a guardare al futuro cercando di anticipare le tendenze e vogliamo farlo anche questa volta con i nostri progetti di integrazione dell’intelligenza artificiale e di penetrazione in nuovi mercati esteri assolutamente promettenti”. “L’AI Sommelier, attualmente in fase di beta test e sviluppato in partnership con WordLift, renderà il piacere dell’abbinamento vino e cibo un’esperienza sempre più inclusiva con proposte e consigli di accostamento estremamente personalizzati” ha precisato Etilika, spiegando che “facendo dialogare la tecnologia AI neuro-simbolica di WordLift e la nostra base dati già oggi con oltre 4.000 etichette, si potranno sviluppare abbinamenti e ricerche rispettose delle tradizioni enologiche ma accessibili a tutti”.


La decisione di avviare una nuova raccolta di capitali avviene “a valle di una importante fase di crescita e innovazione” e dopo che il Financial Times ha inserito Etilika all’81esimo posto della “FT1000 Europes Fastest Growing Companies”. Oggi l’enoteca online ha oltre 4.000 referenze a catalogo ed “è passata dai 200mila euro di ricavi del 2019 agli oltre 3,8 milioni del 2023”.

Vino, 80mila persone alla 21esima edizione di Vinoforum a Roma

Vino, 80mila persone alla 21esima edizione di Vinoforum a RomaMilano, 24 giu. (askanews) – E’ stata un successo la 21esima edizione di Vinòforum, la prima che si svolta al Circo Massimo di Roma. Le sette serate hanno coinvolto circa 80mila persone, di cui oltre 19mila operatori del settore, per un ricco ed eterogeneo calendario di contenuti che hanno celebrato “il meglio dell’enologia e gastrononomia italiana”.


“Vinòforum 2024 è stata un’edizione a dir poco sorprendente, a partire dal livello dei produttori presenti che con le loro storie e prodotti d’eccellenza sono stati il pilastro della nostra manifestazione” ha commentato l’ideatore ed organizzatore della manifestazione, Emilano De Venuti, aggiungendo che “a riempirci d’orgoglio anche i grandi chef, maestri pizzaioli, ristoratori della Capitale e tutti i professionisti del ‘food and beverage’ che anche quest’anno ci hanno scelto arricchendo ogni serata con il loro talento, la loro maestria e soprattutto con tanta passione per questo settore”. L’organizzazione dell’evento ha poi ricordato che sono state oltre 800 le Cantine che hanno animato le giornate capitoline, affiancando la degustazione al racconto della propria storia e del proprio terroir. Non da meno la presenza di diversi Consorzi vitivinicoli: dalla Doc Friuli al Consorzio del Primitivo di Manduria, passando per l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, e il Consorzio Roma Doc e Frascati Doc, toccando i vini della Regione Calabria, fino al Consorzio del Barbera D’Asti e vini del Monferrato e alle Strade dei Grandi Vini di Langa e del Barolo.


Tante le iniziative andate esaurite e grande entusiasmo per i “temporary restaurant” (quest’anno dedicati alla valorizzazione della cultura enogastronomica romana assieme ai ristoratori più importanti della Capitale), così come per i “Wine Top Tasting” con le Cantine nazionali e internazionali più prestigiose. Buon riscontro anche per i primi “Wine Digital Communication Awards” con cui Vinòforum ha premiato la comunicazione nel mondo del vino con una giuria composta da Luciano Pignataro, Dario Laurenzi, Chiara Giannotti, Filippo Bartolotta, Simone Roveda e Luca La Mesa. Il premio per il “miglior utilizzo foto nella comunicazione digital” è stato assegnato a Luca Grippo (lugrippo); quello per il miglior uso dei video nella comunicazione social ad Andrea Zingrossi (trotterwine); la miglior rubrica creativa sui canali social è stata giudicata quella di Francesca Piemontese (francescasommwine); mentre la miglior digital storytelling in Cantina è stata attribuita alle Tenute Marchesi Antinori.

Vino, Provveditore: non solo Morellino di Scansano, anche bei bianchi

Vino, Provveditore: non solo Morellino di Scansano, anche bei bianchiMilano, 24 giu. (askanews) – Cristina Bargagli è una vignaiola appassionata e con le idee chiare, quarta generazione alla guida della Cantina di famiglia Provveditore, adagiata sulle colline a pochi chilometri da Scansano (Grosseto) e pilastro della produzione del locale Morellino Docg. L’azienda si trova a Salaiolo e conta su 40 ettari vitati a circa 350 metri slm che guardano da un lato il Monte Amiata e dell’altro l’Argentario. Terra bellissima, storicamente assai povera, “mai troppo calda e mai troppo fredda”, dove Provveditore coltiva circa 40 ettari di vigneti di 20-30 anni d’età, su terreni tufacei-calcarei con forte presenza di scheletro collinare, con le piante a bacca rossa allevate con il cordone speronato, e quelle bianche con il guyot.


Lo sviluppo di questa azienda risale ai primi anni Settanta, quando Alessandro Bargagli, tra i fondatori del locale Consorzio di tutela e tutt’ora in azienda insieme con la figlia, intuisce l’importanza di imbottigliare il proprio vino anziché venderlo sfuso, e di diversificare la produzione puntando in particolare sui vitigni autoctoni. Tra questi, primo fra tutti il Sangiovese (Morellino) ma anche il Trebbiano toscano (Procanico) e l’Ansonica, un tempo impiegati assieme ad altre uve nella produzione del “Bianco di Pitigliano”, e che ora invece vengono vinificate in purezza, in criomacerazione con le bucce e fermentazione con i lieviti indigeni. Circa 150mila le bottiglie prodotte ogni anno, divise in una dozzina di referenze, le cui etichette sono appena state riprogettate in occasione dell’uscita delle nuove annate con tanto di nomi di fantasia per le bottiglie dei monovarietali. Il Morellino di Scansano è giustamente il protagonista assoluto con tre referenze (“Provveditore”, “Irio” e la Riserva “Primo”) di grande qualità e interesse, e i bianchi in purezza Maremma Toscana Doc che crescono in quantità e qualità anno dopo anno: il Trebbiano “Piperino”, il Vermentino “Il Bargaglino”, lo Chardonnay “Purosole”, l’Ansonica “Madda” e il Sauvignon “Malestroso”. Chiudono il cerchio il rosé da uve Syrah “Il Casaiolo – Maremma Toscana Rosato Doc” e il prezioso vino bianco da uve stramature “Appassito di Tufo”.


La caratteristica comune è la grande freschezza e facilità di beva. Vini territoriali, molto ben fatti, sempre piacevoli, ottimi testimoni di una Denominazione di valore, che merita più del canale Gdo dove realizza i suoi principali guadagni. Il Morellino di Scansano è infatti un vino moderno, immediatamente appagante, così come lo sono i bianchi, in particolare Trebbiano, Vermentino e Ansonica, che si distinguono per l’equilibrio nella complessità, ma soprattutto per la loro bella salinità e mineralità che non può che richiamare quella via del sale che attraversava queste terre, lungo la quale i cristalli viaggiavano dalle saline fino a Siena e Firenze sotto l’occhio vigile di quel Provveditore, che ha ispirato il nome dell’azienda. Come se non bastasse, bisogna aggiungere l’ottimo rapporto qualità-prezzo di queste bottiglie, che per i bianchi sono chiuse con il tappo a vite, sigillo di qualità e garanzia di longevità che porterà Provveditore ad entrare nel circuito de “Gli Svitati”, l’informale gruppo di partigiani dello “Stelvin” formato da Graziano Prà, Silvio Jermann, Mario Pojer-Fiorentino Sandri, Walter Massa e Franz Haas Jr., al cui secondo appuntamento ufficiale, andato in scena nel marzo di quest’anno, si era unito anche il barolista Sergio Germano.

Vino, “Decanter World Wine Awards 2024”: sei italiani nella ‘Top 50’

Vino, “Decanter World Wine Awards 2024”: sei italiani nella ‘Top 50’Milano, 23 giu. (askanews) – “Barolo Bricco San Pietro 2020” di Broccardo, “Montanello 2020” dei Fratelli Monchiero, “Amarone della Valpolicella Classico Riserva Bosan 2015” di Cesari, “Brunello di Montalcino Riserva 2018” di Carpineto, “Juvelo Passito Gewurztraminer 2022” di Cantina Andriano, “Anthium Bellone 2023” di Casale del Giglio: sono le sei etichette italiane che si sono aggiudicate il titolo di “Best in show” entrando nella classifica dei 50 migliori vini del mondo ai “Decanter World Wine Awards 2024”. L’anno scorso erano state sette, e nove nel 2022.


Nella “Top 50” del concorso organizzato ogni anno dalla celebre rivista specializzata inglese, meglio di noi hanno fatto la Francia che si è vista premiare 12 referenze, grazie soprattutto a Borgogna, Champagne e Beaujolais, l’Australia (8) e la Spagna (7). A queste bottiglie, per l’Italia se ne aggiungono altre 18 che sono entrate nella classifica dei vini “Platinum”. Si tratta di “Barolo Perno 2019” di Josetta Saffirio; “Sirmian Pinot Bianco 2022” di Nals Margreid; “Soave Classico La Froscà 2021” di Sandro e Claudio Gini; “Collio Valeris Friulano 2022” di Muzic; “Brunello di Montalcino 2019” di Carpineto; “Collio Santarosa 2022” di Castello di Spessa; “Franciacorta Cabochon Brut 2016” di Monte Rossa; “Carmignano Vin Santo Riserva 2016” di Tenuta di Capezzana; “Marsala Vergine Riserva VR1898 1998” di Florio; “Lugana Superiore 2020” di Ca’ Lojera; “Alto Adige Terlano Terlaner Primo Grande Cuvée 2021” di Cantina Terlano; “Bolgheri Superiore Maestro di Cava 2019” di Tenuta Meraviglia; “Barolo Vigna La Delizia Lazzarito 2020” di Fontanafredda; “Vino Cotto Stravecchio Occhio Di Gallo 2013” di David Tiberi; “Barbaresco Santo Stefano Albesani 2021” di Castello Di Neive; “Rosso di Montepulciano 2021” di Icario; “Barbera d’Asti Superiore 2020” di Azienda Agricola Emanuele Gambino; “Passito di Pantelleria Ben Ryè 2022” di Donnafugata.


In totale le nostre referenze premiate al “Decanter World Wine Awards 2024” sono state 2.552 (ci sono infatti anche 82 “Gold”, 956 “Silver”, 1.490 “Bronze”; nel 2023 erano state 2.777), seconde per numero complessivo soltanto a quelle francesi (3.296), mentre quelle spagnole sono risultate terze (2.113). Per il nostro Paese, al primo posto c’è il Veneto con 458 vini, al secondo la Toscana con 451 e il Piemonte al terzo con 444.

Enogastronomia, in luglio in Alta Badia torna “Roots of Excellence”

Enogastronomia, in luglio in Alta Badia torna “Roots of Excellence”Milano, 23 giu. (askanews) – Dal 27 al 29 luglio a San Cassiano (Bolzano) torna in un’inedita edizione estiva “Roots of Excellence”, racconto attuale e contemporaneo del mondo del cibo e del vino organizzato da Ciasa Salares, storico hotel dell’Alta Badia e bastione della tradizione culinaria locale.


Giunto alla sua quarta edizione, questo evento che si svolge tra le baite immerse nei boschi nasce da un’idea della famiglia Wieser, che da oltre 60 anni porta sulle tavole di questo albergo materie prime e prodotti di eccellenza di tutto il mondo. Per la quarta generazione dei Wieser, rappresentata da Jan Clemens e dalla sua compagna Sara, l’obiettivo è quello di offrire ai propri ospiti ingredienti e prodotti genuini, privi di sofisticazione e lontani dalle logiche industriali. “Siamo felici di tornare con ‘Roots of Excellence’ dopo qualche anno di stop” ha spiegato Jan Clemens Wieser, sottolineando che “il panorama enogastronomico è totalmente diverso rispetto al 2019, l’anno dell’ultima edizione: oggi il vero lusso è quello attento e consapevole, l’esperienza da provare è quella che può essere data solo dai piccoli produttori meno conosciuti e blasonati, che lavorano quotidianamente sulla massima qualità possibile”.


La manifestazione si sviluppa in tre giornate, ognuna con una tematica ben precisa, in cui si alterneranno degustazioni, talk e incontri con gli artigiani del gusto che porteranno la loro idea di enogastronomia autentica in alcuni dei luoghi più rappresentativi dell’Alta Badia, circondati dai panorama mozziafiato sulle Dolomiti. Fil rouge della prima giornata sarà la cucina in alta quota, con l’appuntamento alle Baite del Ciasa Salares insieme alle eccellenze italiane produttrici di salumi, formaggi e carne, mentre nella seconda dominerà la brace negli spazi attrezzati del Sass Dlacia, alle porte del Parco Naturale Fanes-Senes-Braies. Come da tradizione l’evento terminerà il lunedì proprio al Ciasa Salares, nella “casa” in cui tutto ha avuto origine e che accoglierà i banchi d’assaggio con chef, produttori e vignaioli.


Oltre ai tanti, interessantissimi, produttori che si alterneranno nelle diverse giornate, tra quelli che saranno presenti per tutti e tre i giorni sono attesi Cantine Ognostro, Tenuta Dornach, Vinos al Margen, Escoda Sanahuja, Domaine Truchetet, Vignoble de Pauline, Cantine Iuli, Gitana Wines, Az. Agr. Foradori, Arcari e Danesi, Champagne Justin Maillard, Produttori Wine Governo, Vini Volanti (Raffaele Mor), Microbio (Ismael Gozalo), Les Caves de Pyrene, Daniel Ramos, Tenuta Pranzegg (Martin Gojer), CoViBio, Aviner, Venezian Distribuzione, Triple A, Radikon e Simon Bize.