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Vino, Enoteca Regionale Emilia Romagna a Vinitaly con 83 espositori

Vino, Enoteca Regionale Emilia Romagna a Vinitaly con 83 espositoriMilano, 3 apr. (askanews) – “Vinitaly rappresenta per noi una straordinaria vetrina, è un’opportunità per condividere con il pubblico la passione e la tradizione che caratterizzano il nostro territorio. Siamo entusiasti di presentare una serie di seminari divulgativi che metteranno in luce le unicità dei nostri vitigni e l’impegno costante della nostra regione nella produzione di vini di alta qualità”. Così il presidente Davide Frascari, annuncia la partecipazione dell’Enoteca Regionale Emilia Romagna alla 56esima edizione del Salone internazionale del vino e dei distillati in programma a Verona dal 14 al 17 aprile.


L’associazione dedicata alla promozione e alla valorizzazione della tradizione enogastronomica emiliano-romagnola presiederà l’intero Padiglione 1 di Veronafiere grazie all’adesione di 83 espositori, e con il Consorzio Tutela Lambrusco, il Consorzio Vini di Romagna e il Consorzio Tutela Vini Doc Bosco Eliceo. Presenti anche banchetti istituzionali in rappresentanza di Ais Emilia, Ais Romagna e Accademia internazionale enogastronomi sommelier (Aies). Durante la manifestazione, l’Enoteca Regionale presenterà i vini più rappresentativi delle 19 Doc, 2 Docg e 9 Igt emiliano-romagnole attraverso una serie di appuntamenti, seminari, incontri e degustazioni guidate. Quattro, una per ogni giorno del Salone, le masterclass dedicate alle principali Dop della regione: Lambrusco e Albana con Filippo Bartolotta, gli “underdog” Centesimino, Burson, Famoso, Rebola e Spergola con Stefano Quaglierini e Emanuele Tron, l”Adattamento climatico e risposte organolettiche nei vini dei Colli Piacentini Dop” con Alessandro Franceschini.


Il Padiglione 1 ospiterà anche un ristorante per gli operatori, allestito in collaborazione con i Consorzi alimentari locali. Sempre per quanto riguarda il rapporto tra “food and wine”, il 15 aprile alle 14.30 nella Sala Masterclass, l’Enoteca Regionale presenterà “Tramonto DiVino”, roadshow per la promozione della cultura enogastronomica regionale, “attraverso la presentazione dei cibi e dei vini identitari dell’Emilia-Romagna, il bere consapevole e l’abbinamento cibo vino”.

Vino, a Vinitaly il battesimo ufficiale della nuova Allegrini Wines

Vino, a Vinitaly il battesimo ufficiale della nuova Allegrini WinesMilano, 3 apr. (askanews) – Si terrà alla 56esima edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 14 al 17 aprile, il battesimo ufficiale di Allegrini Wines, la realtà frutto del recente riassetto societario della storica Cantina della Valpolicella fondata da Giovanni Allegrini, con l’acquisizione della maggioranza delle quote da parte dei fratelli Francesco, Matteo e Giovanni, insieme con la cugina Silvia (rispettivamente figli di Franco e Walter Allegrini), e l’uscita della loro zia, Marilisa Allegrini che, con le sue figlie, si dedicherà invece alle Cantine Poggio Al Tesoro a Bolgheri, San Polo a Montalcino e Villa Della Torre a Fumane.


Al Salone internazionale del vino e dei distillati, la nuova governance dell’azienda ha anche annunciato che presenterà il nuovo logo con le iniziali stilizzate del “naming” e la sua “brand architecture”. Sotto il cappello di Allegrini Wines si collocano il marchio Allegrini e la società di distribuzione Allegrini Wine Distribution con le referenze di Corte Giara, della marchigiana Agricola Lanciani, della piccola maison Domaine du Couvent di Gevrey-Chambertin in Borgogna, di Jacques Picard della Champagne, che si aggiungono a quelle di Olivier Leflaive, Thibault Liger-Belair, Domaine Henri Rebourseau e Valentin Leflaive. Sempre nell’orbita di Allegrini Wines, la nuova governance ha confermato che “nei prossimi anni” vedrà la luce il nuovo centro produttivo, Tenuta Merigo, che sorgerà nell’area adiacente all’attuale sede aziendale a Fumane. Una struttura “che sarà dedicata anche all’accoglienza enoturistica e alla valorizzazione del territorio della Valpolicella, uno degli obiettivi imprescindibili perseguiti dalla nuova governance.


“Assieme all’agenzia di comunicazione integrata Hangar Design Group, abbiamo portato a compimento il rebranding che sancisce ufficialmente l’inizio del nuovo corso aziendale” ha affermato il Ceo, Francesco Allegrini, spiegando che “vogliamo mantenere Allegrini al centro di tutto ed è il motivo per cui questo nome resta cruciale, pur venendo declinato in più ‘units’ relative alle diverse anime e sfaccettature del nostro operato”. Foto di Federico Bontempi

Corrà confermata a guida di Italia del Vino. Le Monde nuovo associato

Corrà confermata a guida di Italia del Vino. Le Monde nuovo associatoMilano, 3 apr. (askanews) – Roberta Corrà è stata confermata fino al 2027 alla guida di Italia del Vino, il Consorzio che raggruppa 25 importanti realtà del vino italiano, con un fatturato complessivo che supera il miliardo e mezzo di euro. Corrà, in carica dal 2021, sarà affiancata da due nuovi vicepresidenti: Andrea Sartori e Enrico Drei Donà. Lo ha comunicato lo stesso Consorzio, spiegando che le aziende aderenti hanno fissato le linee strategiche e programmatiche per i prossimi tre anni, “che sono sintetizzabili in tre parole chiave: mercato, formazione e sostenibilità”.


“Sono molto onorata di aver ricevuto nuovamente la fiducia dei miei colleghi anche per i prossimi tre anni ed è con piacere che do il benvenuto al venticinquesimo associato, a rappresentare un importante territorio per la viticultura italiana, il Friuli Venezia Giulia” ha affermato Roberta Corrà, dal 2014 direttore generale di Gruppo Italiano Vini, annunciando l’ingresso nel gruppo della Cantina fondata nel 1970 e poi rilevata dall’imprenditore Alex Maccan nel 2008, che conta 120 ettari vitati a Prata di Pordenone. “Ho accettato la sfida di continuare a rappresentare questo gruppo di imprese dinamico in un periodo particolarmente delicato per il settore vinicolo italiano” ha continuato Corrà, sottolineando che “sono fermamente convinta che solo attraverso il lavoro di squadra possiamo individuare soluzioni e creare nuove opportunità per superare le sfide attuali”. “Proprio in questi momenti, è infatti cruciale unire le forze per trasformare il cambiamento in un’opportunità per raggiungere traguardi più ambiziosi” ha proseguito, sottolineando che “da subito ci impegneremo ad analizzare i trend dei mercati internazionali, avvieremo insieme progetti formativi per nuove risorse umane da integrare nelle nostre aziende e continueremo il percorso intrapreso per migliorare costantemente i nostri standard di sostenibilità ambientale, economica e sociale”.


Oltre al programma esposto dal presidente, il Consorzio ha precisato che continuerà a lavorare per la promozione della sinergia tra le aziende socie, parlando di “una collaborazione che ha radici solide e che si è dimostrata efficace nel contesto delle principali manifestazioni internazionali”. Avviato nel 2009, Italia del Vino-Consorzio con i suoi 15 mila ettari vitati in 18 regioni italiane e oltre 3.500 addetti diretti, ha lavorato in più di venti mercati internazionali con un investimento complessivo di oltre 100 milioni di euro.

Vino, Mionetto chiude 2023 con 153,4 mln di fatturato: +10% sul 2022

Vino, Mionetto chiude 2023 con 153,4 mln di fatturato: +10% sul 2022Milano, 2 apr. (askanews) – La storica Cantina di Valdobbiadene (Treviso) Mionetto chiude il 2023 con un fatturato record di 153,4 milioni di euro, facendo registrare un +10% rispetto all’anno precedente. Un risultato accompagnato da un incremento delle vendite globali arrivato ad un totale di 42,7 milioni di bottiglie. Lo ha annunciato la stessa azienda, sottolineando “il grande impegno per l’affermazione del brand in Italia (+5%) e sul fronte export (+11,45%) che rappresenta il 78% del fatturato. Esportazioni cresciute sia nei mercati consolidati come Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Polonia, sia in Paesi emergenti come Francia, Svezia, Repubblica Ceca, Romania e Lituania, grazie anche all’internazionalità e alla forza commerciale e distributiva del Gruppo Henkell-Freixenet di cui Mionetto fa parte e che oggi annovera 30 consociate distribuite in oltre 70 paesi del mondo”. Fiore all’occhiello di questa performance, la “Prestige Collection” con la sua referenza più iconica: il “Prosecco Doc Treviso Brut”.


L’anno scorso è arrivata inoltre per Mionetto la conferma come “Best-selling international Prosecco brand 2022” da parte dell’International wine & spirits research (Iwsr), oltre ai premi e riconoscimenti conseguiti al “Berliner Wine Trophy” e a “Mundus Vini”, e all’inserimento nella lista dei 100 migliori vini di Wine Spectator, con il più alto punteggio nella storia per il Prosecco ottenuta dal “Mionetto Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg Luxury Collection”. “Siamo estremamente orgogliosi dei traguardi raggiunti nel corso del 2023 – ha commentato Paolo Bogoni, Chief Marketing Officer e Management Board Executive Mionetto – che testimoniano la qualità della nostra produzione vinicola e la forza internazionale di un brand sempre più impegnato nel confermare il proprio ruolo di leader globale nella categoria Prosecco, aperto anche a cogliere e sviluppare le nuove tendenze nel complesso mondo delle bollicine”. Alla 56esima edizione di Vinitaly a Verona, dal 14 al 17 aprile, l’azienda ha annunciato che presenterà accanto ai suoi vini più noti, “Mionetto Aperitivo” e la novità “Mionetto Aperitivo 0% Alcohol-free”.

Paolo Bartoloni nuovo presidente Consorzio Tutela Vini Montefalco

Paolo Bartoloni nuovo presidente Consorzio Tutela Vini MontefalcoMilano, 2 apr. (askanews) – Paolo Bartoloni è il nuovo presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco: il titolare della Cantina Le Cimate succede a Giampaolo Tabarrini. Lo ha deciso il CdA dell’ente consortile che ha anche eletto vicepresidenti Liù Pambuffetti (Scacciadiavoli) e Filippo Antonelli (Antonelli San Marco). Il nuovo Consiglio è inoltre composto da Marco Caprai (Arnaldo Caprai), Roberto Dionigi (Dionigi), Peter Heilbron (Tenuta Bellafonte), Alessandro Lunelli (Tenute Lunelli – Tenuta Castelbuono), Alessandro Mariani (Tenuta Alzatura – Cecchi), Gianluca Piernera (Cantina Ninni), Devis Romanelli (Romanelli) e Silvia Spacchetti (Colle Ciocco). Membri del collegio sindacale sono Gabriele Di Zacomo (Perticaia) e Alberto Pardi (F.lli Pardi).


“Iniziamo questo percorso con grande entusiasmo con un Cda coeso che guarda ad obiettivi importanti, dalla tutela alla promozione ma anche alla salvaguardia dell’ambiente” ha dichiarato il neo presidente, spiegando che “in generale lavoreremo sulla valorizzazione delle Denominazioni perché possano acquisire sempre una maggiore importanza, sia sul fronte dei vini rossi, prima di tutto il nostro Montefalco Sagrantino, ma anche sui bianchi che stanno riscuotendo sempre maggiore attenzione”. “Durante l’ultima assemblea dei soci si è già parlato della possibilità di allargare il territorio della Spoleto Doc a parte dei territori di Bevagna, Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria” ha proseguito, aggiungendo che “guardiamo con grande interesse al progetto del Consorzio Bonifica Umbra relativo alla creazione di tre bacini d’acqua nell’area intorno a Montefalco, consapevoli che il futuro sono le risorse naturali e in primis l’acqua”. “Inoltre, per avere una immagine definita del territorio sotto il profilo vitivinicolo continueremo a lavorare alla creazione di un database che contenga un bilancio delle produzioni e delle vendite, sia in Italia che all’estero, utili per programmare azioni future e capire i mercati su cui puntare” ha continuato Bartoloni, concludendo “sappiamo che i nostri vini rientrano nella top ten dei rossi a livello qualitativo in Italia e dobbiamo lavorare sempre di più per consolidare questa posizione e fare in modo che i nostri vini siano sempre più apprezzati e diffusi tra i consumatori”. Due i prossimi appuntamenti importanti per il Consorzio: la Masterclass a Verona dal titolo “Montefalco, land of wine” con gli studenti della Vinitaly International Academy di cui il Consorzio Tutela Vini Montefalco è partner e, a seguire, Vinitaly, la più importante fiera del vino italiano. “Montefalco, terra per il vino” sarà il messaggio che il Consorzio porterà alla 56esima edizione del Salone internazionale del vino, con l’obiettivo “di promuovere le diverse Denominazioni del territorio sottolineando la biodiversità e la varietà che la zona di Montefalco può offrire: un territorio conosciuto soprattutto per i suoi rossi, come il Sagrantino di Montefalco e il Montefalco Rosso, ma che sta rafforzando anche il posizionamento dei vini bianchi come il Trebbiano Spoletino”. A Vinitaly sarà possibile degustare i vini del territorio presso lo stand del Consorzio al Padiglione 2 stand c9/f9.

Destagionalizzazione e giovani trainano l’enoturismo: +11% fatturato

Destagionalizzazione e giovani trainano l’enoturismo: +11% fatturatoMilano, 2 apr. (askanews) – Il 2023 ha segnato un cambio di marcia per l’enoturismo in Italia: le esperienze si sono diversificate, le aziende si sono attrezzate per accogliere i visitatori anche nel weekend, e il fatturato che nasce dai servizi enoturistici è cresciuto dell’11%. Questi sono gli aspetti più significativi emersi dal report “Enoturismo e Vendite Direct-to-Consumer 2024” realizzato dall’impresa tecnologica Divinea con l’intento di supportare le imprese del settore vitivinicolo e gli esperti del settore per cogliere le opportunità legate alla vendita diretta e all’enoturismo, attraverso un’analisi dei dati. Un documento che ha coinvolto, nella sua parte conclusiva, l’Università Cattolica di Milano con una ricerca in materia di sostenibilità, non solo dal punto di vista ambientale ma soprattutto sociale ed economica e dell’impatto che l’innovazione digitale ha su questo tema.


“L’enoturismo si rivela una leva economica sostenibile per la maggior parte delle Cantine italiane, a condizione che l’esperienza di visita venga concepita non solo come un momento di accoglienza, ma come un’opportunità per creare e rafforzare legami duraturi con il visitatore” ha spiegato il Cmo ed esperto digitale di Divinea, Roberto Villa, aggiungendo che “la nostra indagine evidenzia come l’investimento in relazioni significative con i clienti durante le esperienze in Cantina si traduca in un vantaggio tangibile: la possibilità di generare valore continuo e di incrementare le vendite dirette di prodotti e servizi nel tempo. In quest’ottica – ha concluso Villa – l’enoturismo non è soltanto un’esperienza, ma diventa un pilastro strategico per il successo e la crescita economica delle aziende vinicole”. I dati sono stati raccolti in modo anonimo grazie alle 350 Cantine che utilizzano il software di Divinea “Wine Suite”, e analizzati assieme ai dati delle vendite da divinea.com e le metriche di Google Analytics relativi alle esperienze enoturistiche prenotate su divinea.com nel 2023. L’anno scorso le aziende vitivinicole hanno mediamente proposto sei diverse esperienze o eventi (erano 4,7 le proposte enoturistiche in media durante il 2022). Salgono inoltre al 78,1% le aziende visitabili di sabato (quasi +30% rispetto al 2022), mentre il 54,2% delle Cantine si sono attrezzate per accogliere i visitatori anche la domenica. Inoltre, le temperature più miti in autunno e inverno, e un numero crescente di aziende che hanno sviluppato offerte stagionali mirate, hanno portato ad una destagionalizzazione delle visite in Cantina, storicamente concentrato tra maggio ad ottobre. Tra marzo, aprile, novembre e dicembre 2023 si sono registrate più del 25% del totale delle visite (+4% rispetto al 21% del 2022).


Un altro dato importante è che il 43,8% di chi ha prenotato un’esperienza in Cantina l’anno scorso ha tra i 25 e i 34 anni. A seguire troviamo la fascia 35-44 e 45-54 rispettivamente con il 23,1% e 15,3%, che spesso sono famiglie. Circa la nazionalità di provenienza dei visitatori, questa è fortemente variabile in funzione dei diversi territori vinicoli, nel complesso 2/3 dei visitatori sono italiani e 1/10 vengono dagli Usa. Gli stranieri europei rappresentano circa il 20% con Germania, Paesi Bassi, Svizzera e Uk che insieme rappresentano la maggioranza e che, in generale, sono un pubblico particolarmente apprezzato visto che viaggiano spesso in auto e tendono ad acquistare quantitativi di vino ben più alti della media. Proprio per quanto concerne il tema delle vendite dirette in Cantina, il 76,5% di visitatori effettua acquisti dopo un’esperienza, testimoniando un aumento rispetto al 73,8% dell’anno precedente. Inoltre, lo scontrino medio di un ordine effettuato nel punto vendita in azienda è di 140 euro, in crescita del 19% rispetto al 2022. Le vendite online non sono da meno, segnalando un incremento del 30% nel valore medio degli ordini ecommerce, che salgono dai 141 euro nel 2022 ai 184 del 2023. Infine, Divinea ha sottolineato che dalla ricerca commissionata all’Osservatorio in “Sustainable Wine Business and Enogastronomic Tourism” della Cattolica di Milano, è emerso “il ruolo trainante della dimensione sociale della sostenibilità per le Cantine italiane con l’implementazione di un software Crm”. I dati provenienti dal software svolgono infatti “un ruolo cruciale nella creazione di una comunità e nel favorire la fedeltà dei clienti, soprattutto dopo esperienze enoturistiche presso le Cantine. Queste attività – ha evidenziato l’azienda – contribuiscono a creare consapevolezza del marchio e di conseguenza migliorano la visibilità dell’intero territorio operativo”.

Vino, il 6-7 aprile torna l’anteprima Timorasso “Derthona Due.Zero”

Vino, il 6-7 aprile torna l’anteprima Timorasso “Derthona Due.Zero”Milano, 1 apr. (askanews) – Sabato 6 e domenica 7 aprile a Tortona (Alessandria) torna “Derthona Due.Zero”, appuntamento giunto alla sua quarta edizione e organizzato dal Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi per valorizzare e diffondere la conoscenza del vino bianco ottenuto dal vitigno Timorasso. Sarà anche questa volta la storica sede del Museo Orsi ad ospitare per due giorni un grande banco di assaggio con più di 50 produttori presenti e dove sarà possibile degustare in anteprima i vini dell’annata 2022, così come anche bottiglie con più anni di invecchiamento, in grado di mostrare il grande potenziale evolutivo del Timorasso.


“Il Timorasso è ormai diventato il vino portabandiera del nostro territorio” commenta il presidente del Consorzio, Gian Paolo Repetto, sottolineando che “quella del Timorasso è infatti una storia di rinascita che mette in risalto la grande forza del patrimonio autoctono del nostro Paese e l’eccellenza di una varietà in grado di dare origine a vini identitari, rappresentativi delle nostre colline e con un potenziale evolutivo che, per i vini bianchi, ha pochi eguali in Italia”. In un’ottica di collaborazione tra i Consorzi dell’area alessandrina, quest’anno il banco di assaggio vedrà la presenza anche di una rappresentanza del Consorzio di Tutela dell’Ovada Docg, del Consorzio Tutela del Gavi e del Consorzio Colline del Monferrato Casalese, al fine di promuovere le eccellenze territoriali coralmente. A coronare quest’edizione la partecipazione di un produttore di Timorasso in terra Ucraina: sarà presente infatti la Cantina Beykush, dalle sponde del Mar Nero, rappresentato dall’enologo Bisso Atanassov.


Il programma di “Derthona Due.Zero” prevede anche quest’anno due masterclass alle 16 sempre al Museo Orsi a cui seguiranno delle degustazioni curate dall’agrotecnico Davide Ferrarese. Il 6 aprile “Precursori aromatici e la loro evoluzione nel tempo” tenuta da Maria Paissoni, docente dell’Università di Torino, e il 7 aprile, “Analisi sensoriale e correlazioni con il tempo” guidata da Monica Laureati, docente dell’Università degli Studi di Milano. Sempre domenica dalle 11 alle 12.30 alla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona si terrà il convegno dal titolo: “L’innovazione in settori tradizionali: driver di crescita, sostenibilità e sinergie territoriali”. Il Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi, fino al 1999 denominato Ente Vini Colli Tortonesi e dal 2014 “Erga Omnes”, ha 90 soci, tra cui la Cantina Sociale di Tortona che rappresenta a sua volta più di 150 produttori, e rappresenta il 98% della produzione di uva totale del comprensorio. Oggi la superficie vitata a Timorasso all’interno della Denominazione è di quasi 400 ettari (nel 2009 era di appena 25 ettari).

Consorzio Vini Alto Adige a Vinitaly con le nuove annate di 90 Cantine

Consorzio Vini Alto Adige a Vinitaly con le nuove annate di 90 CantineMilano, 1 apr. (askanews) – Dopo il buon successo ottenuto a Wine Paris & Vinexpo Paris e al Prowein di Dusseldorf, il Consorzio Vini dell’Alto Adige sarà alla 56esima edizione di Vinitaly, in programma dal 14 al 17 aprile nella storica sede di Veronafiere.


Nello stand al padiglione 6, ci saranno 90 produttori del Consorzio, che presenteranno le nuove annate accompagnando il pubblico alla scoperta delle diverse declinazioni del patrimonio enologico altoatesino. Nuove annate che saranno valorizzate con degustazioni tematiche pensate per gli operatori. “Vinitaly per noi è un appuntamento storico, molto importante per il mercato italiano ed internazionale: presentarci coesi in un unico spazio rafforza la nostra immagine e ci valorizza come territorio” ha spiegato il direttore del Consorzio, Eduard Bernhart, ricordando che “l’Alto Adige si è conquistato la fama di produttore di vini bianchi freschi e raffinati: dall’aromatico Gewurztraminer al Pinot Bianco fino a Sauvignon e Chardonnay, mentre per le varietà rosse puntiamo in particolare sugli autoctoni Schiava e Lagrein e sull’elegante Pinot Nero”.


Diverse le occasioni di degustare i vini dei produttori presenti allo stand: per i visitatori si parte domenica 14 con 20 etichette in degustazione comparativa ispirate al tema “Dalle bollicine delle Alpi al Pinot Nero: le mille sfumature della famiglia dei Pinot dell’Alto Adige”, il 15 aprile sarà la volta di altre 20 referenze per “I vitigni storici dell’Alto Adige che parlano di uomini e territorio: Gewurztraminer, Lagrein, Schiava”. Martedì 16 protagonisti saranno i vitigni internazionali con “Sauvignon, Merlot, Cabernet: la ricchezza e morbidezza dei bordolesi altoatesini” e 19 vini in degustazione, mentre per l’ultimo giorno della fiera sono state selezionate 10 etichette che porteranno nel calice il tema dell’altitudine: “Si vola ad alta quota con Muller Thurgau, Riesling, Kerner, Sylvaner dell’Alto Adige”. Foto: Sudtirol Wein Benjamin Pfitscher

Vino, Mosnel porta in anteprima a Vinitaly i suoi EBB e Parosé 2018

Vino, Mosnel porta in anteprima a Vinitaly i suoi EBB e Parosé 2018Milano, 1 apr. (askanews) – La storica Cantina Mosnel presenta in anteprima a Vinitaly (dal 14 al 17 aprile a Veronafiere)l’annata 2018 di “Franciacorta Docg EBB Extra Brut” e “Franciacorta Docg Parosé Pas Dosé”, i suoi due millesimati che tornano sul mercato dopo un anno di assenza dovuta alla difficile annata del 2017.


“EBB e Parosé sono l’incarnazione della nostra ricerca dell’eccellenza e dell’eleganza, che ci ha ispirato sin dai primi passi” hanno spiegato Lucia e Giulio Barzanò, titolari dell’azienda di Camignone (Brescia), sottolineando che “sono vini distintivi, che esprimono tutte le peculiarità del millesimo e che negli anni sono diventati veri e propri simboli della nostra realtà”. La vendemmia 2018 in Franciacorta è iniziata nella prima decade di agosto: dopo un 2017 cominciato con un risveglio delle vigne molto anticipato, l’anno successivo ha visto una partenza vegetativa in linea con la media storica. Il germogliamento è iniziato nei primi giorni d’aprile e, grazie alle condizioni climatiche, lo sviluppo vegetativo è proseguito linearmente fino al momento della fioritura di metà maggio. I mesi di maggio, giugno e luglio hanno registrato una media delle precipitazioni di gran lunga superiore a quella degli ultimi anni (circa 150 mm/mese), con una presenza importante di fenomeni violenti e improvvisi. Dall’ultima settimana di luglio il tempo si è stabilizzato e le temperature calde (media 27 gradi) hanno agevolato la maturazione delle uve.


Con l’annata 2018, il “Franciacorta Docg EBB Extra Brut” esprime la grazia asciutta delle migliori uve Chardonnay, unico protagonista di questo millesimato, la cui fermentazione avviene esclusivamente in piccole botti di rovere, per poi affinare a contatto con i lieviti per più di 48 mesi prima del dégorgement. Il “Franciacorta Docg Parosé Pas Dosé 2018” nasce invece dal fiore delle uve Chardonnay e Pinot Nero, con queste ultime lievemente macerate che donano al vino una colorazione rosa tenue. La fermentazione primaria avviene in piccole botti di rovere per sei mesi prima dell’assemblaggio, dell’imbottigliamento con lo sciroppo di tiraggio e dell’accatastamento per la rifermentazione in bottiglia di oltre 48 mesi.

Vino, Cantina siciliana Duca di Salaparuta festeggia 200 vendemmie

Vino, Cantina siciliana Duca di Salaparuta festeggia 200 vendemmieMilano, 1 apr. (askanews) – L’azienda siciliana Duca di Salaparuta festeggia quest’anno le 200 vendemmie e celebra questo importante traguardo con una serie di iniziative che vogliono essere un atto d’amore verso una Sicilia “che non ha perso l’anima e il desiderio di circondarsi di bellezza, di arte e di poesia”. Bagheria (Palermo) ne è il cuore pulsante perché qui, nel 1824, Giuseppe Alliata Duca di Salaparuta decise di vinificare nella sua residenza estiva, Villa Valguarnera, e oggi la Cantina ne recupera e valorizza il legame, attraverso la pittura di Renato Guttuso, la fotografia di Mimmo Pintacuda, l’arte del carretto di Emilio Murdolo, a cui si è ispirato l’intero progetto di restyling delle etichette più rappresentative che celebrano il traguardo di questi due secoli.


Il 2024 sarà scandito, dunque, da un progetto di valorizzazione che prevede, oltre al restyling, anche la realizzazione di un corto-documentario dedicato all’estro creativo di questi celebri artisti, con iniziative collaterali aperte a sinergie con il territorio. “Celebriamo 200 vendemmie di un’impresa che ha segnato il destino enologico della Sicilia” ha dichiarato il direttore Roberto Magnisi, spiegando che “abbiamo deciso di abbattere i confini delle nostre Cantine per abbracciare una terra dalla forte identità comunicativa: le bottiglie diventano vettori di arte, attraverso l’espressione di Renato Guttuso con il suo Paesaggio dell’Aspra, ma anche alcuni scatti fotografici di Mimmo Pintacuda”. “Per le due icone di Duca di Salaparuta, ‘Bianca di Valguarnera’ e ‘Duca Enrico’, questi 200 anni diventano una cifra in oro con la firma in rosso lacca, per esaltarne la preziosità e il prestigio – ha concluso Magnisi – espressione di quel desiderio di sfida che caratterizza Duca di Salaparuta sin dagli albori”. “Paesaggio dell’Aspra”, opera realizzata nel 1959 da Renato Guttuso e che oggi riveste le etichette della linea “Autentici di Sicilia”, nel cinquantenario dalla morte dell’artista bagherese torna sotto i riflettori a Villa Cattolica a Bagheria con l’inaugurazione di un inedito allestimento all’interno del museo a lui intitolato, che vede complice proprio Duca di Salaparuta. E oltre agli scatti in bianco e nero di Mimmo Pintacuda per la linea “Le Tenute”, l’”esaltazione identitaria” continua poi con il pittore Emilio Murdolo: è sua l’immagine del luogo in cui tutto ebbe inizio, Villa Valguarnera, raffigurata su un nuovo progetto enoico, “Triskelè”, che nasce dall’amore per il Nero d’Avola.