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Report FareAmbiente: in aumento prodotti “Made in Italy” contraffatti

Report FareAmbiente: in aumento prodotti “Made in Italy” contraffattiRoma, 29 dic. (askanews) – “Niente ferma la contraffazione, in aumento la contraffazione nel 2023, a danno soprattutto del marchio Made in Italy. Già nel 2022 i principali sequestri hanno riguardato oltre 36 milioni di prodotti contraffatti, più di 20 milioni di articoli per violazione delle norme a tutela del ‘Made in Italy’, oltre 9 milioni di manufatti per violazione delle normative a tutela del diritto d’autore e più di 200 milioni di beni considerati non conformi e/o non sicuri alle normative vigenti. Si è stimato che il volume d’affari nel periodo marzo 2022 – marzo 2023, ha avuto un ammontare di oltre 800.000 euro, determinato soprattutto dalla vendita illegale di oltre 10 milioni di prodotti contraffatti. Secondo i dati del ministero degli Interni il 49% del volume d’affari è da attribuire ai beni di consumo, il 23% a giocattoli, il 12% a capi del settore moda, il 13% a oggetti di elettronica ed il 3% da prodotti agroalimentari”. E’ quanto emerge dal report annuale realizzato dall’associazione ambientalista FareAmbiente “Botti illegali, giocattoli e cibo” realizzato grazie ai dati forniti dall’Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza.

“Tutti i prodotti – racconta il presidente nazionale di FareAmbiente, Vincenzo Pepe – sono riconducibili quasi per il 70% alle festività di Natale, dove il mercato della contraffazione illegale prolifica. Come ovvio i prodotti maggiormente illegali sono quelli della cosmetica, abbigliamento, food, giocattoli. Soprattutto per la cosmesi si è riscontata un incremento del mercato nero che però corre sui social network e canali di commercio online”. “Dati – si legge ancora nel report – confermati grazie alla ‘operazione ‘Aphrodite’ Europol, Olaf ed Euipo che ha permesso di individuare e poi rimuovere 133 account sui social media e 4.419 siti web, portando al sequestro di quasi 10 milioni di unità di prodotti :cosmetici, profumi, abbigliamento, calzature, orologi e giocattoli dei marchi più noti. Riguardo ai botti illegali, in base ai dati della Polizia di Stato nel corso dei controlli previsti dai servizi di prevenzione sono stati sequestrati 73.220 chilogrammi di prodotti pirotecnici e 1.818 chili di polvere da sparo. Inoltre sono state sequestrate 8 armi comuni da sparo e 11.953 munizioni. 1.785.815 parti di articoli pirotecnici di varia natura e 583 lanciarazzi. In base ai dati del Comando Generale dell’Arma dei CC II reparto, per quanto concerne il periodo natalizio 2022-23, la regione in cui sono stati sequestrati il maggior numero di materiale esplodente e numero di persone denunciate è stata la Puglia seguita dalla Campania, Sicilia, Lazio e Piemonte. Mentre nel 2023 la regione con maggiori sequestri risulta essere la Campania seguita dal Piemonte. Allarme in Campania soprattutto a causa della “bomba Scudetto” che è una versione potenziata del “pallone di Maradona” composto con circa un chilogrammo di polvere esplosiva e con i volti dei calciatori del Napoli. Per quanto concerne i giocattoli secondo il comando generale dei CC nel 2023, Gennaio- Novembre sono state sequestrate 91.173 unità per un valore di 47.353, maggiori sequestri di minore valore commerciale”.

“Per quanto riguarda i fuochi pirotecnici – dichiara il presidente di FareAmbiente – l’analisi del mercato ha consentito di verificare come in questi due anni sia cambiato l’approccio del consumatore, che è diventato sicuramente più accorto nell’utilizzo, ma non nell’acquisto. I dati evidenziano come il passato capodanno sia stato caratterizzato, fortunatamente, da nessuna vittima mentre il numero di feriti è aumentato di quasi 60 individui: 180 feriti (di cui 48 ricoverati) dei quali 11 feriti gravi. Nel capodanno del 2022 invece si erano contati 124 feriti (31 ricoverati), dei quali 14 feriti gravi. “Puntualmente ogni anno non mancano le contraffazioni alimentari. Sebbene le autorità competenti, fra cui in Italia i Nas – ovvero i Nuclei antisofisticazioni e sanità dei carabinieri che hanno poteri di ispettori sanitari -, vigilino costantemente sul settore alimentare, è bene che il consumatore sia sufficientemente esperto da sapere come individuare la truffa e smascherarla. Sui social network in particolare è cresciuto il mercato della contraffazione” sottolinea Anna Zollo, redattrice del dossier di FareAmbiente. “In base ai dati del Nucleo antisofisticazione nel 2023 – si evidenzia in conclusione dai dati – quasi il 50% delle attività di ristorazione che sono state sottoposte a controllo sono risultate illecite, non rispettando le norme igienico sanitarie. Il 48% di bibite, acque e delle farine sottoposte a controllo sono risultate contraffatte. Ottime performance per i vini e alcolici, solo il 3% non è risultato conforme. Secondo i dati del reparto agroalimentare dei CC, la regione che in questo 2023 è stata più illegale nel settore food è stata Calabria con 1.263.265 kg di prodotti sequestrati e 558.670 euro. Infine l’Emilia Romagna con 27.000 kg merce sequestrata per un valore di 313.000 euro”.

Lazio, siglato contratto decentrato regionale 2023 – 2025

Lazio, siglato contratto decentrato regionale 2023 – 2025Roma, 28 dic. (askanews) – “Oggi in Regione Lazio è stato ufficialmente siglato il contratto decentrato integrativo 2023 – 2025 per i dipendenti regionali. Sblocchiamo risorse che vanno a premiare il merito, che incentivano la formazione, che favoriscono la produttività. Dopo l’anticipo a dicembre 2023 dell’indennità di vacanza contrattuale, il contratto, che prevede anche un potenziamento del welfare integrativo, è un segnale importante dell’attenzione che questa amministrazione sta riconoscendo ai dipendenti della Regione Lazio”. Lo ha dichiarato l’assessore al personale, alla Sicurezza urbana, alla Polizia locale e agli Enti locali della Regione Lazio, Luisa Regimenti.

“Ringrazio la delegazione trattante della Regione Lazio e i sindacati, che hanno manifestato un consenso unanime, per la volontà di chiudere un’intesa che sicuramente porterà benefici per i dipendenti regionali. Siamo solo all’inizio di un percorso attraverso il quale vogliamo proseguire sulla strada della valorizzazione del capitale umano della Regione Lazio: la nostra intenzione è quella di instaurare una collaborazione proficua con i dipendenti per rendere l’amministrazione regionale più efficiente, moderna e vicina ai cittadini”, ha concluso Regimenti.

Roma, pulizia di verde e rifiuti: 200 milioni di fondi

Roma, pulizia di verde e rifiuti: 200 milioni di fondiRoma, 23 dic. (askanews) – Vanno avanti i lavori del Dipartimento Csimu di Roma Capitale sulle piste ciclopedonali cittadine. Nelle ultime due settimane è stato effettuato lo sfalcio da piante infestanti sui tracciati di tutta la Dorsale Tevere, compresa anche la banchina (da Castel Giubileo fino al Ponte di Mezzocammino), la Dorsale Aniene (da via Nomentana a viale Tiziano), e della pista di Ostia antica. Inoltre, è stata eseguita la pulizia dal verde infestante in via Vitorchiano dove il Csimu ha proceduto anche alla messa in sicurezza di 400 metri di costone adiacente alla pista. Durante le lavorazioni, in collaborazione con Ama, è stata effettuata anche la rimozione di materiali abbandonati e la ripulitura in via del Baiardo, all’interno dell’area a verde tra l’Olimpica e i circoli sportivi. Gli interventi sono stati svolti su 70 chilometri di piste ciclopedonali con un importo complessivo di circa 200mila euro del bilancio capitolino.

“Abbiamo svolto un lavoro di pulizia e messa in sicurezza molto importante – commenta l’assessore ai lavori pubblici, Ornella Segnalini – Diverse tratte erano completamente invase dal verde infestante, che impediva la percorribilità. Lungo le piste ci siamo imbattuti anche in vere e proprie discariche che occupavano la sede stradale, costringendo le persone a fare delle gimcane. Ora la situazione è stata ripristinata, garantendo la sicurezza del passaggio. Ringrazio per l’impegno il Csimu e Ama che ci sostiene sempre in queste attività di pulizia e decoro”.

A Roma la storica gastronomia Franchi riapre sotto l’insegna Gabrini

A Roma la storica gastronomia Franchi riapre sotto l’insegna GabriniMilano, 22 dic. (askanews) – Il covid è stata una mannaia indiscriminata per molte attività della ristorazione, anche quelle che potevano contare su una storia e una tradizione solide. Succede però che, dopo gli anni difficili delle restrizioni e del distanziamento, alcuni di questi locali ripartano, con nuova linfa e sotto nuove insegne. È accaduto alla storica gastronomia nel quartiere Prati a Roma, Franchi, che a maggio del 2021 si era arresa e aveva abbassato per sempre la saracinesca dopo quasi un secolo di attività. A distanza di meno di tre anni da quella chiusura, infatti, su quel locale è comparsa la scritta “Gabrini”, proprio accanto a un altro nome simbolo della gastronomia romana, Caffè Castroni.

Dietro questa ripartenza non a caso c’è proprio Camilla Castroni, terza generazione della famiglia Castroni, insieme allo chef Marco Moroni e alla nuova holding operativa “quattroperquattro” capitanata da Leonardo Di Vincenzo, ex di Birra del Borgo ora impegnato nel progetto vinicolo “La cattiva”, dall’omonima masseria in quel di Puglia. “Gabrini vuole essere un luogo ricco di storia ma che guarda al futuro e alle nuove tendenze gastronomiche in atto. Lo abbiamo immaginato anche come complemento di Castroni, a cui mancava una parte di preparati freschi – spiega Camilla Castroni – nel nuovo locale trovano infatti espressione diversi prodotti che sono in vendita da Castroni. Ad esempio i supplì di Gabrini sono preparati con riso Carnaroli e pomodoro della masseria ‘La cattiva’”.

Il progetto, nato per recuperare quella che era un’antica gastronomia romana in una chiave più contemporanea, punta, infatti, anche a riproporre alcune delle ricette che la resero famosa, come appunto il supplì o il pollo arrosto. L’offerta è pensata prevalentemente per l’asporto ma si può fare anche una sosta a pranzo grazie ai 10 coperti disponibili nel locale. Accanto ai revival ci sono poi nuove proposte, tradizionali e moderne, romane ma adatte agli stili di vita di oggi: la pizza in teglia, la rosticceria, il banco del pane e quello dei salumi e formaggi, la gastronomia, la pasticceria e una selezione di vini e birre artigianali per accompagnare il cibo, oltre a una piccola selezione di drink. “Siamo molto soddisfatti della partenza, c’era grande attesa per questa apertura. Gabrini vuole essere un giusto mix tra tradizione e innovazione. Sicuramente faremo le cose a modo nostro, portando avanti i valori in cui crediamo e valorizzando i prodotti che conosciamo e i produttori di cui ci fidiamo – spiega Leonardo Di Vincenzo – anche la ristrutturazione del locale, affidata allo studio di architettura b15a, ha giocato sul binomio tra antico e nuovo recuperando elementi estetici e architettonici dello storico Franchi ma rendendoli contemporanei e funzionali”. “Gabrini vuole essere un locale polifunzionale e dinamico – racconta lo chef Marco Moroni – L’offerta espressa è centrata sulla rosticceria classica ma con rivisitazioni e personalizzazioni contemporanee. Tra i progetti c’è l’apertura anche a cena con un’offerta dinamica ma ispirata alla tradizione, senza fronzoli e con la materia prima al centro del piatto”.

Natale in piazza Navona: dal Bambiniello di Padre Pio alla Befana

Natale in piazza Navona: dal Bambiniello di Padre Pio alla BefanaMilano, 22 dic. (askanews) – Il santuario di San Salvatore in Lauro, nei pressi di piazza Navona, nel cuore di Roma, centro di spiritualità di San Pio da Pietrelcina, che conserva diverse reliquie del santo, dalle ore 17.00 del 23 dicembre alla presenza del Sua Eminenza il card. Angelo Comastri esporrà il Bambinello appartenuto a Padre Pio.

Il “Bambinello dei Baci”, soprannominato così perché ogni volta che il frate cappuccino passava dinnanzi al simulacro non poteva fare a meno di rivolgergli una preghiera e donargli un bacio, sarà esposto fino al 6 gennaio. La statua, alta 60 centimetri, è stata intagliata da un artigiano ignoto che ha cesellato un unico pezzo di legno, presenta la mano destra con tre dita alzate, mentre quella sinistra tiene stretto un cuore dove arde una fiammella d’oro. La corona posta sul capo ha incise le parole: “Cuor del Mondo”. Padre Pio custodì il Bambinello nella sua cella per diversi anni finché decise di regalarla a Carlo Campanini, uno degli attori più amati del ‘900. Il noto attore frequentava San Giovanni Rotondo e quando andava a trovare Padre Pio vedeva la piccola statua di Gesù Bambino. Un giorno di inizio primavera, nel 1966, Campanini chiese al frate di portare il Bambinello “nel mondo” e Padre Pio glielo donò.

Oggi, il Santo Bambino è custodito dalla famiglia Campanini e in occasione del periodo del Natale viene esposto, nel santuario di San Salvatore in Lauro, alla devozione dei fedeli che accorrono ai piedi del Bambinello per portare le intenzioni di preghiera, le richieste e le sofferenze di ogni giorno. Il 6 gennaio si concluderanno le celebrazioni del periodo di Natale. In occasione della festa della Befana ci saranno giochi in piazza per i più piccoli e una Messa solenne alle ore 18.00, presieduta da Sua Eccellenza Mons. Baldassarre Reina, Vicegerente. Poi, a seguire, in piazza San Salvatore in Lauro, ci sarà un momento di grande trepidazione per adulti e piccini: la calata della Befana dai tetti ad opera dei volontari di protezione Civile dei Vigili del Fuoco.

La “Befana” donerà poi ai piccini dei piccoli doni. Il tutto sarà accompagnato dai canti e dalle musiche di un Coro Gospel. Un momento di festa spensierata per ridare al quartiere Ponte un po’ di quella vivacità che tradizionalmente accompagna piazza Navona per l’Epifania.

Tumori, esperti: puntare su “Rete” per assicurare presa in caro pazienti

Tumori, esperti: puntare su “Rete” per assicurare presa in caro pazientiRoma, 22 dic. (askanews) – Si è svolto ieri pomeriggio a Roma, presso la Sala Aniene della Regione Lazio, il convegno “La Rete oncologica del Lazio e il ruolo delle professioni”, coordinato dal prof. Aldo Morrone, Direttore scientifico dell’IISMAS e già Direttore scientifico del San Gallicano IFO, e organizzato da DreamCom.

In apertura, i saluti del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca: “L’importanza della Rete oncologica e di realizzare un sistema integrato tra professionisti, strutture sanitarie e organizzazioni, sta nel garantire al paziente un coordinamento senza soluzione di continuità nelle fasi di diagnosi, trattamento e follow-up. Soltanto attraverso una Rete ben sviluppata e una comunicazione virtuosa tra tutti gli ‘attori’ del sistema, saremo in grado di affrontare con successo le sfide complesse della malattia oncologica, garantendo ai pazienti il più alto standard di cura possibile”. “Credo che più la Rete sia reale più abbia capacità di lavorare in sinergia mettendo davvero tutti gli istituti su tutto il territorio regionale, per far terminare il fenomeno della mobilità all’interno delle nostre regioni quando non strettamente necessario. Attraverso una Rete efficiente – ha continuato il presidente Rocca – possiamo fermare questa iniquità enorme che viene da lontano, non solo dagli ultimi 10 anni, che porta purtroppo tanti cittadini a dover venire a Roma per trovare un punto di riferimento, o ad andare fuori regione. Il problema non è che manchino le eccellenze all’interno della nostra regione. Il problema è l’organizzazione del nostro lavoro, il saper fare squadra e saper lavorare tutti insieme con un obiettivo comune, e con la consapevolezza che il cancro è una patologia che, quando colpisce le fasce più deboli e fragili della popolazione, aumenta il rischio di mortalità”, ha concluso.

“L’approccio da adottare per le scelte in sanità è di medio-lungo periodo e deve considerare i costi come investimenti, per sviluppare salute e dignità delle persone – ha affermato dal canto suo il Prof. Morrone -. Lo screening per la diagnosi precoce dei principali tumori diventa così un investimento perché, riduce la mortalità e disabilità, e porta un impatto positivo in termini di costi nel sistema sanitario, sociale e previdenziale”. “Occorre rivolgere una particolare attenzione soprattutto ai cittadini più fragili, superando disuguaglianze socioeconomiche che hanno un impatto molto grave sul rischio di ammalarsi e morire di tumore – ha sottolineato -. Le persone con un livello socioeconomico più basso, infatti, presentano una probabilità maggiore di non sopravvivere ad una patologia oncologica che oggi invece abbiamo reso più curabile, spesso completamente guaribile, rispetto al passato”. “È necessario supportare costantemente i team multidisciplinari, transculturali e il care management, affinché tutti i cittadini possano essere coinvolti nei progetti di screening precoci e nell’accesso alle cure oncologiche – ha proseguito il Prof. Morrone -. Introdurre figure professionali come lo psicologo, il fisico, il farmacista, che svolge un ruolo fondamentale in termini di disponibilità dei farmaci, indicazione, programmazione, appropriatezza e risparmio economico. La realizzazione di una piattaforma Big Data può consentire l’attività di medicina di precisione. Soprattutto i cittadini debbono saper di poter contare su un rafforzamento delle prenotazioni online degli screening e delle prestazioni specialistiche, perché nessuna persona – ha concluso – sia lasciata indietro”.

Al termine del confronto, tra medici, esperti e stakeholders, è emerso come la complessità dei bisogni della persona colpita da patologia neoplastica richieda l’istituzione di una “Rete” secondo un modello organizzativo che assicuri la presa in carico del paziente mettendo in relazione professionisti, strutture e servizi che erogano interventi clinici e sociosanitari nel rispetto della continuità assistenziale e dell’appropriatezza clinica e organizzativa. La Rete deve individuare i nodi e le relative connessioni definendone le regole di funzionamento, di monitoraggio, i requisiti di qualità e sicurezza dei percorsi di cura, di qualificazione dei professionisti e le modalità di coinvolgimento di tutti i cittadini. I numeri.

Nel 2022, in Italia, le diagnosi di tumore sono state 390.700, con un incremento di 14.100 casi rispetto al 2020. Il nostro Paese, però, fra il 2011 e il 2019, ha registrato una diminuzione della mortalità per cancro superiore rispetto alla media europea, con una riduzione dei decessi del 15% negli uomini e dell’8% nelle donne (-10% uomini e -5% donne in Europa.) Il Registro tumori regionale riporta un numero di nuovi casi nel 2022 di 30.982 distribuiti equamente tra i generi, di cui la metà (15.597) residenti nel comune di Roma, poco più di 3000 casi nelle province di Latina e Frosinone, 2000 a Viterbo e circa 1000 residenti nella provincia di Rieti. Il 14,8% (4.577) di tutti i tumori riguarda la mammella (solo donne), mentre l’12,0% (3.724 casi) riguarda il colon-retto e ano ed il 10,1% (3.123 casi) i bronchi e polmoni, il 9,7% (2.994 casi) la prostata. Percentuali inferiori si osservano per il tumore della vescica, 7,8 (2.406 casi). Il melanoma della cute rappresenta il 4,1% (1.341) di tutti i tumori. I tumori ematologici rappresentano il 6,4% dei tumori (1.973 casi); utero e ovaio incidono per il 4,8% con 1.482 casi. Il tasso standardizzato di mortalità per gli uomini risulta pari a 325 per 100.000 residenti ed è in diminuzione (393 per 100.000 nel 2008); anche per le donne il tasso standardizzato di mortalità è in calo (da 218 per 100.000 nel 2008 a 197 per 100.000 nel 2018). I tumori maligni con maggiore incidenza sono stati quelli della Trachea, Bronchi e Polmone con il 22,4% (3.563 casi), seguiti da quelli dell’Intestino (Tenue, Colon e Retto) con il i2,3% (1,962 casi). Nel 2022 sono stati rilevati 7.908 casi di morte per tumori maligni a Roma. Occorre sottolineare che per gli anni 2020-2022 i dati di incidenza sono sottostimati a causa della mancanza del flusso informativo della mortalità per causa. Le prestazioni totali realizzate nel Lazio (Visite, Diagnostica, Laboratorio, Riabilitazione e Terapeutica) nel periodo gennaio – ottobre 2023 sono state 63.336.133. Nello stesso periodo, relativamente al 2022, erano 57.993.034. Questi dati si riferiscono sia alle prestazioni erogate sia ai pazienti oncologici che ad altri pazienti non affetti da tumore.

Roma, Tor Bella Monaca compie 40 anni e riparte dalla sua piazza

Roma, Tor Bella Monaca compie 40 anni e riparte dalla sua piazzaRoma, 22 dic. (askanews) – Una piazza completamente rigenerata con un nuovo parco giochi, uno skate park, un campo da street basket, un palco per gli spettacoli all’aperto, e molto altro. E novità assoluta per Tor Bella Monaca: un patto di collaborazione tra territorio e istituzioni per la cura collettiva dello spazio comunitario

Tor Bella Monaca riparte dalla sua piazza principale, Largo Mengaroni. Proprio qui la Fondazione Paolo Bulgari, insieme alle istituzioni e alle associazioni del quartiere, hanno inaugurato, il 21 dicembre, la piazza, completamente rigenerata dopo 10 mesi di lavori. Un profondo restyling, che cade proprio nel quarantesimo compleanno di Tor Bella Monaca, una riqualificazione che restituisce al quartiere questo bene comune dopo anni di grave abbandono. “Siamo felici di restituire alla città una piazza completamente rinnovata, piena di spazi per lo sport, il gioco, lo svago, lo stare insieme dei residenti di tutte le età – spiega Paolo Bulgari, Presidente della Fondazione – Grazie a un paziente percorso di ascolto e progettazione partecipata con residenti e associazioni, Largo Mengaroni torna ad essere un luogo bello e confortevole, uno spazio di socializzazione e ricostruzione di legami comunitari, una grande aula all’aperto per il lavoro educativo con i più giovani”.

A partecipare all’inaugurazione gli assessori all’ambiente Sabrina Alfonsi e all’urbanistica Maurizio Veloccia, anche Nicola Franco, presidente del Municipio VI Le Torri; Paolo Bulgari, presidente della Fondazione Paolo Bulgari; Carlo Cellamare e Francesco Montillo del dipartimento Dicea-Labsu dell’Università La Sapienza; i progettisti Marco Gissara e Maria Vallo. “Una bellissima festa di quartiere per la conclusione di un progetto di rigenerazione urbana che abbiamo convintamente sostenuto – spiega Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale – anche perché è l’esito di un processo partecipativo che ha coinvolto la comunità del quartiere. Costituisce un modello di partenariato tra amministrazione pubblica e settore privato per realizzare interventi per migliorare la qualità della vita e la socialità della nostra città”.

In prima linea anche le realtà territoriali come l’associazione culturale Cubo Libro attraverso la sua presidente Claudia Bernabucci, Mario Cecchetti de El Chentro sociale, Roberto Giuliano, presidente del Sindacato italiano diritti invalidi, i parroci del quartiere e i dirigenti degli istituti Acquaroni e Melissa Bassi. Ad animare la piazza gli insegnanti e gli alunni delle scuole di Tor Bella Monaca ma anche writer, artisti, musicisti, skaters e cestisti per una grande festa di quartiere che è seguita al taglio del nastro. A rendere particolare questa rigenerazione urbana è infatti il coinvolgimento dei cittadini. “Sessantasei abitanti, dodici associazioni o gruppi informali, una scuola e anche una parrocchia, sono i protagonisti che si prenderanno cura di Largo Mengaroni, insieme al Municipio VI – spiega Elisabetta Salvatorelli di Labsus, il Laboratorio per la sussidiarietà – attraverso il primo patto di collaborazione realizzato a Tor Bella Monaca grazie al nuovo ‘Regolamento dell’amministrazione condivisa dei Beni Comuni’ approvato da Roma Capitale a maggio”.

Il patto ha l’obiettivo di far vivere lo spazio con attivita’ quotidiane di cura, iniziative ed eventi, scongiurandone così l’abbandono. “Il Municipio VI di Roma ringrazia di cuore la Fondazione Paolo Bulgari per aver dato seguito a questa imponente opera di riqualificazione non solo strutturale ma anche sociale. Largo Mengaroni diventerà un importante luogo di incontro e di attività condivise tra amministrazione e territorio e per il territorio stesso”, ha dichiarato il presidente del VI Municipio, Nicola Franco. L’iniziativa di Largo Mengaroni è solo l’ultimo risultato del Cantiere di rigenerazione educativa CRESCO, promosso e interamente finanziato dalla Fondazione Paolo Bulgari, in collaborazione con il dipartimento DICEA dell’Università La Sapienza di Roma e con l’Associazione culturale Cubo Libro, e realizzato con il supporto dell’Assessorato Ambiente di Roma Capitale e del VI Municipio Le Torri. Un cantiere articolato di interventi socio-educativi e di riqualificazione che ha portato negli anni alla promozione di un ampio ventaglio di iniziative in favore della comunita’ educante del quartiere, come, tra gli altri, il rifacimento del giardino centrale dell’Istituto comprensivo Melissa Bassi, l’inaugurazione di uno spazio per bambini 0-6 anni implementato dall’Associazione Pianoterra, il rafforzamento educativo dell’Istituto di via dell’Archeologia, la promozione di percorsi di formazione rivolti agli insegnanti curati da Franco Lorenzoni. L’intervento di Largo Mengaroni, esito di un percorso di progettazione partecipata avviato nel 2020, è firmato dall’ingegnere Marco Gissara (Restudio Srl) e dall’architetto Maria Vallo, coadiuvati da un team costituito dall’ingegnere Pierluigi Palese (Restudio Srl), dall’architetto Marco Palese, dall’ingegnere Pasquale Leonardi, dall’ingegnere Giuseppe Orsini (EquiWatt Snc), dal geologo Giorgio Coppola, dall’architetto paesaggista Cecilia Zamponi.

Roma, Gualtieri: il 21 e 22 stop auto benzina euro3 gasolio euro4

Roma, Gualtieri: il 21 e 22 stop auto benzina euro3 gasolio euro4Roma, 21 dic. (askanews) – A seguito delle rilevazioni effettuate dalle stazioni della rete urbana di monitoraggio che ha registrato il superamento in diverse stazioni del valore limite per il PM10 nelle giornate del 18, 19 e 20 dicembre, e acquisite le previsioni sullo stato della qualità dell’aria e sulla sua evoluzione, fornite da A.R.P.A. Lazio, che indicano sull’area di Roma per i prossimi giorni il permanere di una situazione di criticità con il rischio di superamento dei valori limite, a salvaguardia della salute dei cittadini si rende necessario intervenire con misure idonee a limitare la circolazione dei veicoli a maggior impatto ambientale, come previsto dalla legislazione vigente.

Pertanto, con Ordinanza del Sindaco del 21.12.2023 nella giornata del 22 dicembre 2023, dalle 07.30 alle 10.30 e dalle 17.30 alle 20.30 e nella giornata del 23 dicembre 2023, dalle 7.30 alle 10.30, oltre ai divieti permanenti già previsti nell’Ordinanza del sindaco n. 115/2023, è disposto il DIVIETO DELLA CIRCOLAZIONE VEICOLARE PRIVATA, nell’area del territorio di Roma Capitale delimitata dal perimetro coincidente con quello della Z.T.L. “Fascia Verde” per le seguenti tipologie di veicoli: – Autoveicoli alimentati a benzina Euro 3 – Autoveicoli alimentate a gasolio Euro 4 – Ciclomotori e motoveicoli (a 3 e 4 ruote) alimentati a gasolio Euro 2. Il perimetro della Fascia Verde (allegato 1) e le categorie di veicoli derogate/esentate dai divieti di circolazione (allegato 2) saranno consultabili sull’ordinanza pubblicata sul portale web di Roma Capitale. Nelle giornate del 22 e 23 dicembre 2023 sull’intero territorio comunale, si dispone: – il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo) che non sono in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 3 stelle (D. M. n.186 del 7 novembre 2017); – il divieto assoluto di combustioni all’aperto per qualsiasi tipologia; – il divieto per tutti i veicoli di sostare con il motore acceso; – il potenziamento del lavaggio delle strade; – il potenziamento dei controlli da parte degli Organi preposti, in particolare sul rispetto dei divieti di limitazione della circolazione veicolare e di utilizzo degli impianti termici a biomassa legnosa e di combustioni all’aperto. Inoltre, nella giornata del 22 e 23 dicembre 2023, sull’intero territorio comunale, si dispone inoltre lo spegnimento degli impianti di riscaldamento in tutti gli Uffici pubblici che non svolgono servizi essenziali.

Giubileo, Municipio I a Gualtieri: cancelli parcheggio area Unesco

Giubileo, Municipio I a Gualtieri: cancelli parcheggio area UnescoRoma, 21 dic. (askanews) – Un appello di esponenti della cultura e dell’associazionismo italiani e della Capitale chiede al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e al Governo di cancellare il progetto del parcheggio interrato accanto a Castel Sant’Angelo, in piena area Unesco. Un appello che viene raccolto e rilanciato dall’assessore alla Mobilità del I Municipio, Adriano Labbucci, che, in una nota, ricorda come “la Giunta del I Municipio ha da subito espresso parere contrario al parcheggio di Lungotevere Castello. L’invito pressante che mi sento di rivolgere al sindaco, che sui temi della tutela del patrimonio ha dimostrato in più occasioni attenzione – continua Labbucci -, è di raccogliere l’appello espungendo definitivamente il parcheggio non solo dagli interventi giubilari ma dal piano urbano parcheggi. Una scelta sbagliata va cancellata non rinviata a dopo il Giubileo”. Ora, conclude Labbucci “bisogna rapidamente ripristinare e riqualificare l’area oggi impraticabile e in abbandono. Ciò che serve è realizzare un percorso pedonale che da ponte Umberto I attraversando la piazza pedonale che sorgerà dopo i lavori si Piazza Pia raggiunga San Pietro. Il futuro è questo, non il parcheggio”.

Campidoglio, i migliori hotel di lusso scelgono Roma

Campidoglio, i migliori hotel di lusso scelgono RomaRoma, 20 dic. (askanews) – Il rilancio turistico della Capitale convince gli investitori internazionali. Nel 2023 i più grandi e prestigiosi marchi del lusso hanno scelto Roma per l’apertura di nuove strutture alberghiere: secondo la classifica stilata da Luxury Travel Intelligence la Città Eterna è seconda al mondo solo a Londra. La Capitale batte dunque New York, Qatar, Sydney, Singapore, Tokyo e tutte le altre capitali europee in termini di attrattività e visione turistica presente e futura.

“L’arrivo delle realtà alberghiere più prestigiose è un riconoscimento importante per Roma, un’altra dimostrazione che la capitale è tornata attrattiva. Il record di flussi turistici, quello di biglietti venduti per i concerti, il ritorno dei grandi eventi sportivi, la crescita degli investimenti internazionali a livelli che non si vedevano da anni, a partire dalle aziende più innovative, sono tutti segnali che testimoniano di una città in movimento verso il futuro. Vogliamo cambiare il volto della Capitale, lo stiamo facendo con una mole di interventi e di investimenti senza precedenti e proseguiremo con sempre maggior impegno su questa strada nei prossimi anni”, ha commentato il sindaco Roberto Gualtieri. “I grandi brand dell’hotellerie internazionale stanno puntando con decisione sulla nostra città, dando prova di un clima di rinnovata fiducia sulle prospettive presenti e future della Capitale. Diverse strutture, Bulgari e Six Senses in cima alla lista, hanno già aperto i battenti e da qui al 2024 assisteremo a un rapido incremento del comparto 5 stelle e 5 stelle lusso, con una crescita stimata nei prossimi 3 anni del 30% che addirittura raddoppierà nel giro di cinque anni. Il turismo luxury è un segmento fondamentale per lo sviluppo economico ed occupazionale di Roma. È un settore in grande espansione che abbiamo promosso nelle fiere internazionali del turismo ma che sta anche godendo dell’immagine più moderna e dinamica di Roma data dai grandi eventi culturali e sportivi che abbiamo portato in città”. Così Alessandro Onorato assessore di Roma Capitale a Turismo, Grandi Eventi, Moda e Sport.