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Don Orione di Milano, storia di una grande famiglia

Don Orione di Milano, storia di una grande famigliaRoma, 2 nov. (askanews) – Sabato 4 novembre 2023, alle 16.00, nell’ Eco Teatro, in via Fezzan, 11 , a Milano, l’Opera Don Orione festeggia i 90 anni del Piccolo Cottolengo, i 70 anni della Parrocchia San Benedetto ed i 60 anni della Casa del giovane lavoratore. “Storia di una Grande Famiglia”è il titolo dell’ appuntamento che il Direttore Don Pierangelo Ondei ha voluto organizzare insieme al suo staff per raccontarne la storia e, grazie alla presenza di Don Flavio Peloso, storico e Postulatore dell’opera Don Orione, mostrare come vivono attualmente gli ospiti, attraverso video e testimonianze raccolte in un film realizzato da Viva Production e Pama Film, diretto da Pier Paolo Piastra e Monica Pedrazzini , presentando anche nuovi progetti artistici e culturali in proiezione futura. E’ prevista la presenza dell’Arcivescovo di Milano Monsignor Mario Delpini. Il pomeriggio , condotto da Paky Arcella, vedrà la partecipazione del prestigioso “Coro delle Stelle”, che , nel corso di tutti questi anni, ha contribuito, con piccoli ma importanti progetti ed iniziative organizzate presso diverse Scuole, Comuni, Case di accoglienza e Residenze per anziani e per disabili , raccogliendo fondi ed acquistando beni di prima necessità, a fare in modo che il loro aiuto arrivasse anche a quella parte di rete sociale più vicina e bisognosa. Inoltre , sarà presentata una canzone inedita con gli ospiti disabili. Il progetto è nato dalla collaborazione tra il tirocinante Davi’, studente di scienze dell’educazione con la passione della musica Rap e le ospiti dell’Area disabili del piccolo Cottolengo. Si tratta di un brano inedito di un giovane artista, che ha messo a disposizione il suo talento per lanciare un forte messaggio. Interverranno l’ingegner Marco Pirotta, Responsabile della Casa del Giovane Lavoratore, il quale illustrerà il funzionamento e la missione della Casa attualmente . Si parlerà anche della “Borsa della spesa”, una vera e propria rete di solidarietà, nata dalla volontà e dal grande cuore di Don Federico Cattarelli, che una decina di anni fa ha deciso di sensibilizzare i suoi parrocchiani alla carità, con l’intento di dare aiuto ai più bisognosi, facendo raccogliere alimenti da offrire a famiglie in difficoltà. Nel corso degli anni l’attività è cresciuta sempre più ed oggi coinvolge 40 volontari. L’artista di strada Michel Diamanti, ospite della Casa del Giovane Lavoratore, offrirà ai presenti una sua splendida performance. L’ingresso sarà libero per chi vorrà partecipare. Al termine sarà offerto un buffet agli ospiti dall’Opera Don Orione. La festa vuole essere anche un ringraziamento ai volontari e ai benefattori, che, nel corso degli anni, hanno contribuito a perseguire gli obiettivi del suo Fondatore Don Luigi Orione, diffondendo amore e solidarietà a tutti i soggetti bisognosi di particolare attenzione.

Peste suina, Regione Lombardia: necessario allentare restrizioni

Peste suina, Regione Lombardia: necessario allentare restrizioniMilano, 2 nov. (askanews) – “La situazione negli allevamenti di suini è favorevolmente stabile da circa un mese, con l’ultimo dei nove focolai, tutti registrati in provincia di Pavia, verificatosi il 28 settembre”. E’ la comunicazione diffusa dalla Regione Lombardia a proposito della diffusione della peste suina africana nel territorio regionale.

“Visto il favorevole quadro epidemiologico negli allevamenti – commenta l’assessore all’Agricoltura, Alessandro Beduschi – è adesso necessario allentare le misure di restrizione che hanno certamente aiutato a gestire il rischio di diffusione, ma che oggi impediscono agli allevatori di movimentare quasi 40.000 animali a fine ciclo. In queste ore, grazie all’impegno e alla collaborazione di tutta la filiera, sono stati individuati macelli e centri di lavorazione delle carni che dovrebbero, a partire dalla fine di questa settimana, garantire lo sblocco della situazione, a partire dalle situazioni più critiche e con protocolli di per gestire le operazioni in piena sicurezza sanitaria”. Negli allevamenti interessati dai focolai sono stati abbattuti, anche per depopolamento preventivo, circa 46.500 suini, per i quali agli allevatori sarà corrisposto un indennizzo. In circa 2 mesi, in tutta la Regione Lombardia sono stati controllati 1.566 allevamenti, eseguite 9.745 ispezioni e 9.040 analisi.

Il livello di attenzione rimane molto alto, tanto che a oggi sono stati segnalati dagli allevatori ben 24 casi sospetti che i successivi approfondimenti diagnostici non hanno confermato. Nei cinghiali, principali vettori del contagio, sono state confermate positività nell’ambito territoriale del Parco del Ticino (Torre dell’Isola). Questo ha determinato da parte della Commissione l’emanazione di una zona infetta che coinvolge il Parco del Ticino con l’inclusione di Comuni sia della provincia di Pavia che di Milano. A breve si provvederà a modificare l’attuale Ordinanza per adeguare i territori soggetti a restrizione a questo nuovo contesto epidemiologico. Con il Parco del Ticino sono già state concordate specifiche attività di prevenzione e gestione del territorio. Sono confermate le attività di ricerca proattiva delle carcasse (sorveglianza passiva) a carico di ditte specializzate e di contenimento della specie cinghiale a carico della Polizia provinciale e ditte specializzate, in tutti i territori soggetti a restrizione per Psa in provincia di Pavia. Nel primo semestre 2023, sono state recuperate e analizzate 120 carcasse di cinghiale (302 in tutta la Regione, 478 nel 2022) e abbattuti, in zona di restrizione II, 632 cinghiali da luglio 2023 a settembre 2023.

La Regione conferma di voler proporre in questi giorni, tramite l’invio di un dossier alla Commissione europea, la richiesta di rimodulazione delle aree sottoposte a restrizione, mantenendo comunque un livello di sorveglianza atto a garantire l’identificazione precoce di un’eventuale reintroduzione del virus negli allevamenti suini. Questa rimodulazione dell’area eliminerebbe il vincolo sulle carni degli animali inviati al macello e quindi agevolerebbe in tempi rapidi la risoluzione delle criticità negli allevamenti pavesi. “Regione Lombardia – conclude Beduschi – continua a mantenere altissima la guardia, ma non può accettare che per mero calcolo politico si facciano comunicazioni inesatte e con messaggi gravissimi per gli allevatori e l’agricoltura lombarda. Parlare di nove nuovi focolai nell’ultima settimana è un errore inaccettabile da parte di coloro che rappresentano le istituzioni e non si può permettere di generare allarmismi ingiustificati. Questo vale soprattutto per chi, dopo anni di governi ‘amici’ che hanno chiuso gli occhi sulla diffusione indiscriminata di specie selvatiche, oggi specula su un tema così delicato e importante per l’economia lombarda, sul quale servirebbe remare tutti dalla stessa parte”.

Sala: su Milano bomba d’acqua, da giovedì nuovo peggioramento

Sala: su Milano bomba d’acqua, da giovedì nuovo peggioramentoMilano, 31 ott. (askanews) – “Da questa notte stiamo lavorando con grande intensità” per affrontare i dani causati dalla “bomba d’acqua” che questa notte si è abbattuta Milano, “ora favoriti da condizioni meteo migliori. Queste condizioni dovrebbero rimanere tali fino a giovedì, poi potrebbe esserci un nuovo sensibile peggioramento. Io e il mio team saremo in ufficio o per le strade cittadine fino a quando la situazione non si normalizzerà”. Lo scrive il sindaco di Milano Beppe Sala, sui suoi profili social, osservando che “l’ultimo evento paragonabile risale al 2014. Segnalo che ieri sera era stata diramata dalla Protezione Civile regionale un’allerta gialla, quindi, in teoria, non preoccupante. Non è certo un’accusa, ma la constatazione di quanta imprevedibilità ci sia nelle condizioni metereologiche”.

Sala spiega che “l’evento è durato circa sei ore e ha portato a un flusso di acqua sulla città di 60/70 m³ al secondo, a fronte di una capacità di assorbimento delle nostre tombinature di circa 40 m³ al secondo. Fra un mese avremo a disposizione la vasca di Bresso, avrebbe aiutato molto”. Quanto ai danni registrati, Sala elenca: “Numerosi problemi sulla circolazione stradale, ora in normalizzazione, nella zona nord; una galleria della metropolitana M3 allagata (la linea non è ancora completamente funzionante); acqua e fango sulle strade e anche in box e scantinati (stiamo intervenendo con le nostre forze e con il supporto dei Vigili del Fuoco); alcune scuole interessate da problematiche varie; sei cabine di Unareti allagate (circa 3mila utenti interessati); guasti sulle centrali termiche di alcune case popolari (in particolare a Quarto Oggiaro e Niguarda); qualche albero caduto”.

Milano, la testa della fresa che ha scavato M4 al Museo della Scienza

Milano, la testa della fresa che ha scavato M4 al Museo della ScienzaMilano, 31 ott. (askanews) – Dopo aver affascinato il pubblico per più di sei mesi all’ingresso della Triennale di Milano, si è rimessa in marcia la Tbm Stefania, una delle sei frese meccaniche che hanno scavato i tunnel della linea metropolitana M4 di Milano, realizzata dal Gruppo Webuild. La gigantesca testa della Tbm ha infatti trovato una nuova “casa” e ha raggiunto stanotte il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano, dove sarà esposta come esempio di eccellenza ingegneristica del made in Italy. Un trasporto eccezionale, scortato dalla polizia municipale, partito nella serata del 30 ottobre e durato circa due ore, che ha impegnato un convoglio di due mezzi, per la testa e per la sella.

La “talpa meccanica”, o meglio la sua testa fresante, che da sola ha un diametro di 6,7 metri e pesa 58 tonnellate, è stata la grande protagonista della mostra “Costruire il futuro. Infrastrutture e benefici per persone e territori” organizzata da Webuild in Triennale lo scorso marzo. All’interno di questa mostra, visitata da migliaia di persone, particolare spazio è stato dedicato proprio al contributo delle Tbm nella costruzione della metropolitana di Milano. Stefania rappresenta il simbolo di tutte le Tbm attualmente al lavoro per il Gruppo Webuild nei cantieri esteri e in quelli italiani. Nel corso della sua storia, oltre 200 Tbm hanno lavorato per il Gruppo, operando senza sosta, 24 ore al giorno, 7 giorni su 7. In 50 anni, hanno così completato 1.500 chilometri di tunnel, l’equivalente di un unico grande tunnel sotterraneo che unisce Milano a Copenaghen. La destinazione del Museo è stata scelta proprio in virtù del suo forte legame con il mondo dello sviluppo tecnologico e industriale, raccontato attraverso storie di persone, invenzioni, ricerche, scoperte e realtà d’impresa che hanno contribuito a trasformare la società negli ultimi due secoli, con particolare riferimento all’Italia. La Tbm entra quindi a far parte delle sue collezioni in quanto simbolo del progresso nel settore dei trasporti e dell’innovazione che sta trasformando il concetto di mobilità nelle città italiane. Dopo il trasporto la gigantesca testa della Tbm sarà posizionata nei giardini accanto al Padiglione Ferroviario su un apposito basamento in calcestruzzo su cui è stata appoggiata la struttura in acciaio che la sostiene e da dove sarà visibile per tutti i visitatori del Museo.

Le Tbm sono grandi talpe meccaniche che però non si limitano a scavare il sottosuolo: contestualmente fissano il rivestimento dei tunnel, permettendo la meccanizzazione completa dello scavo e della costruzione delle gallerie. Si tratta di macchine complesse, di dimensioni imponenti, con le più grandi che possono sfiorare i 120 metri di lunghezza e un diametro di 19 metri. La sola testa fresante, come quella esposta a Milano, può avere un peso tra le 400 e le 500 tonnellate. Per funzionare, ogni fresa meccanica ha bisogno di una squadra di circa 80 persone che, in genere, lavorano in turni di otto ore, per garantire la migliore efficienza e assicurare velocità di avanzamento. Il tracciato complessivo della M4 collegherà la città di Milano da est a ovest, attraversando il centro storico e unendo i due capolinea, Linate e San Cristoforo, per una lunghezza totale di 15 chilometri. La nuova linea consentirà di coprire questa distanza in soli 30 minuti di viaggio, attraverso 21 stazioni. Questa metro contribuirà a rendere la città una delle più accessibili d’Europa, con un collegamento che dall’aeroporto alla stazione San Babila impiega poco più di 12 minuti. Tra i progetti in cui sono attualmente in funzione grandi Tbm nel mondo anche il progetto idroelettrico Snowy 2.0 in Australia, dove Webuild sta impiegando una delle Tbm oggi più avanzate tecnologicamente, la linea 16 del Grand Paris Express in Francia e l’alta velocità Napoli-Bari in Italia.

Valditara: un patto scuola-privati per rilanciare l’edilizia scolastica

Valditara: un patto scuola-privati per rilanciare l’edilizia scolasticaMilano, 30 ott. (askanews) – Far conoscere lo strumento del “Partenariato pubblico-privato” per rendere più agevoli e efficienti gli interventi sulle infrastrutture scolastiche. Con questo obiettivo l’”Associazione costruire scuole” ha realizzato – con il contributo di esperti e professionisti impegnati in ambiti diversi – un e-book per approfondire ed evidenziare le opportunità che il Partenariato pubblico-privato presenta, anche alla luce dei finanziamenti previsti per gli interventi sulle infrastrutture scolastiche.

L’e-book dal titolo “Partenariato pubblico-privato e infrastrutture educative” è stato presentato nel corso di un seminario che si è svolto al Palazzo Regione Lombardia. Al seminario coordinato da Gianni Verga hanno partecipato, tra gli altri, Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del merito collegato da remoto, Simona Tironi, assessore Istruzione formazione e lavoro Regione Lombardia, Mario Comba, professore di Diritto Comparato dell’Università di Torino e consigliere del ministro, Silvio Bosetti e Giulia Terlizzi, curatori della ricerca dell’Associazione Costruire Scuole. “Siamo convinti – ha detto il ministro Valditara – dell’importanza di dar vita a un’alleanza per la scuola, un patto tra privati e istituzioni pubbliche per realizzare ex novo o ammodernare gli edifici scolastici in ogni area d’Italia. Lo strumento della partnership pubblico-privato, ampiamente consolidato in altri settori quali trasporti e sanità, potrà essere promosso anche in ambito scolastico con l’introduzione del project financing. Nel 2024 partiremo con una sperimentazione: ovviamente occorre avere la collaborazione degli enti locali, che sono i proprietari delle strutture. Se l’esperimento funzionerà potremo attuare un’autentica rivoluzione nell’edilizia scolastica, con tante scuole belle e all’avanguardia”.

“Il ministero ha fin da subito avuto una grande attenzione per l’edilizia scolastica – ha aggiunto il professor Mario Comba – basti pensare alle significative semplificazioni introdotte con il DL 13/23 e poi a tutto il lavoro svolto ed ancora in corso con il Pnnr. Ora l’attenzione è rivolta proprio al Partenariato Pubblico-Privato: gli strumenti giuridici già ci sono, e sono molto bene illustrati nella Ricerca dell’Associazione Costruire Scuole. Bisogna applicarli alla realtà delle scuole e trovare le più efficienti modalità di cooperazione con gli enti competenti e le Regioni”. L’Italia nei prossimi cinque anni avrà un fabbisogno di 2000 nuove scuole; l’età media degli edifici scolastici esistenti è superiore ai 60 anni e molte di esse sono in uno stato di degrado, necessitano di adeguamento alle più recenti norme antisismiche e ambientali, sono inadatte alla digitalizzazione e alle nuove esigenze di sicurezza sanitaria evidenziate dalla crisi pandemica. Inoltre le strutture pensate per ospitare oltre 1.000.000 di nuovi studenti l’anno, sono decisamente sovradimensionate per il flusso demografico attuale: nel 2020 i nuovi studenti sono stati 450.000, nel 2030 saranno 380.000. Questi dati evidenziano solo in parte le necessità di intervento sulle infrastrutture scolastiche non più rimandabili, nella consapevolezza che il risanamento, l’adeguamento e il rinnovo del patrimonio infrastrutturale delle scuole italiane è cruciale per il futuro del Paese, dell’istruzione e dell’educazione delle nuove generazioni.

In questo contesto, il Comitato tecnico scientifico dell’associazione Costruire scuole – creato per approfondire le prospettive di rilanciare l’edilizia scolastica – ha preso in esame i vantaggi di una più diffusa introduzione del Partenariato Pubblico-Privato nelle procedure di Comuni Province proprietari e responsabili degli immobili. “L’edilizia nelle scuole italiane è in piena emergenza e impone pertanto una decisa capacità di rinnovamento e pianificazione – afferma il presidente di Costruire Scuole Silvio Bosetti – Noi stimiamo infatti che sia necessario ricostruire nei prossimi 5 anni oltre 2000 scuole. Edifici più vicini alla didattica, sicuri e con forte attenzione alla sostenibilità e alla digitalizzazione. Questa situazione non può essere risolta da interventi disorganici, sia pure di rilevanti dimensioni come nel caso del Pnrr. Occorre accelerare nella convergenza e nella condivisione tra gli Enti Locali, le Autonomie Scolastiche e l’imprenditoria economica e finanziaria.” Il mercato del Partenariato Pubblico Privato -PPP- in Italia, si è sviluppato, nel periodo che va dal 2016 al 2021, con volumi diversi tra 5-10 miliardi di euro all’anno con previsione di crescita, e per circa 3 mila appalti all’anno, con andamento stabile. Dall’analisi è emerso che i settori che hanno maggiormente beneficiato del PPP sono stati il trasporto pubblico urbano (4,5 miliardi) ed extraurbano (2,5 miliardi) e gli ospedali (per 4 miliardi) mentre i casi per l’edilizia scolastica sono limitati con un valore totale di qualche decina di milioni di euro.

Il contributo del privato – viene evidenziato nell’e-book – non si limita all’apporto di capitali, ma introduce, a complemento dei finanziamenti pubblici, la cultura del project financing nella gestione di progetti per loro natura innovativi e incardinati nella cultura dei territori, permettendo di superare le difficoltà realizzative che spesso rendono difficile il pieno successo delle opere. “In Regione Lombardia siamo pronti a deliberare un osservatorio dedicato proprio all’edilizia scolastica che metterà al centro i nostri studenti – ha annunciato l’assessore della Regione Lombardia Simona Tironi – Per noi il benessere dei ragazzi è una priorità, perché le nuove strutture costruite dovranno essere belle ma soprattutto dovranno dare una ‘qualità di vita’ ottimale per le ore di studio. Per questo l’osservatorio dell’edilizia scolastica detterà le linee guida sulle quali i comuni dovranno attenersi per i prossimi bandi regionali”.

Tumori, a Milano arriva “la Stanza delle Famiglie”

Tumori, a Milano arriva “la Stanza delle Famiglie”Milano, 30 ott. (askanews) – Go5-per mano con le donne, associazione di volontariato che ha lo scopo di aiutare le pazienti oncologiche, ha organizzato un nuovo servizio gratuito dedicato alle loro famiglie quando una diagnosi di tumore “entra in casa”. Operativo dal 18 ottobre, il servizio consiste in uno sportello di ascolto e aiuto con sede nei locali in corso Garibaldi del Cam, il Centro comunale polivalente del Municipio1 di Milano: qui, ne “La stanza delle Famiglie”, una psicologa con competenze specifiche darà suggerimenti su come orientarsi e su come affrontare la situazione o semplicemente ascolterà offrendo alla coppia, ai singoli componenti oppure all’intero nucleo familiare, la possibilità di un confronto.

Per ogni famiglia o caregiver sono previsti, in base alle valutazioni della specialista, da uno a tre incontri, ciascuno di circa un’ora. Non si tratta di sedute di psicoterapia ma di colloqui di sostegno in modo che si riescano a trovare le risorse necessarie per gestire questa sorta di “tsunami” che irrompe destabilizzando l’equilibrio quotidiano. L’esperienza del cancro, con tutto quello che comporta, dalle cure alla sofferenza fisica e alla trasformazione dell’aspetto esteriore, è un evento traumatico non solo per chi si ammala ma anche per chi gli sta vicino, chiunque esso sia: il partner, ilgenitore, i figli, i fratelli e gli amici. La vita familiareviene messa a dura prova e spesso le relazioni affettive si possono spezzare in modo irreparabile. Uno dei problemi che sorgono è come comunicare la diagnosi e quali comportamenti tenere. Come dirlo a casa? Come fare con i figli senza spaventarli? Altro problema è preservare il rapporto di coppia in quanto la malattia sovente lo incrina per via di una ridistribuzione dei ruoli e delle attenzioni reciproche.Cambiano le prospettive e la progettualità.

“Durante una malattia grave – spiega Alberto Scanni, presidente emerito del Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri e, tra l’altro, componente del consiglio direttivo di Go5 – i famigliari, segnati nel profondo, spesso si sentono soli, impreparati e hanno bisogno di essere consolati e supportati psicologicamente nella quotidianità. Alle loro angosce ci si pensa poco e poco si fa per aiutarli. Invece, inuna famiglia la malattia di uno è la malattia di tutti”. “Si può fare squadra – aggiunge l’oncologo – ed essere compatti per sostenersi e agire al meglio, ma non basta. Non bastano neppure gli amici o il medico di famiglia. Ci vorrebbero supporti specifici, aiuti qualificati per non far sentire soli padri, madri, figli, fratelli. I quali, magari, vorrebbero semplicemente trovare parole di conforto e la forza per ‘tirare avanti’ senza compromettere, con le loro ansie, la serenità del malato, oppure sapere cosa dire, quali risposte dare. Anche la famiglia – conclude – va seguita nel tempo per essere rasserenata, educata e deansificata”.

Al via la seconda edizione del Gardica Gourmet Festival

Al via la seconda edizione del Gardica Gourmet FestivalMilano, 29 ott. (askanews) – Dal 2 al 4 novembre torna Gardica Gourmet Festival, la manifestazione enogastronomica che promuove il territorio gardesano e in particolare la Valtènesi, ideata dal Grand Hotel Fasano & Villa Principe con la collaborazione di les Collectionneurs, community di albergatori e ristoratori di cui il prestigioso 5 stelle lusso di Gardone Riviera (BS) fa parte dal 2019 e da quest’anno vanta il primato di due ‘Tables Remarquables’: Ristorante Il Fagiano e Ristorante Il Pescatore. (segue)

IA, A.Fontana: grande opportunità, ma servono regole chiare e certe

IA, A.Fontana: grande opportunità, ma servono regole chiare e certeMilano, 23 ott. (askanews) – “L’intelligenza artificiale ci proietta verso il futuro ma, di fatto, è un tema che già riguarda il nostro presente. Penso innanzitutto alle implicazioni ‘amministrative’ che riguardano il trattamento dei dati personali e la privacy, temi di cui spesso si parla ma per i quali non sono ancora state scritte regole chiare e certe”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, aprendo i lavori al Pirellone degli ‘Stati Generali dell’intelligenza artificiale’ organizzati dall’Associazione Imprenditori Nord Milano.

“Indubbiamente – ha proseguito – l’intelligenza artificiale può offrire opportunità utili in diversi settori. Penso, ad esempio, a come anche noi in Regione stiamo guardando a queste opportunità in materia di gestione e classificazione dei dati sanitari. Lo stesso discorso può valere, poi, per la sicurezza: anche in questo caso, mettere a disposizione un sistema di dati da condividere tra tutte le Forze dell’ordine, può aiutare a definire azioni di prevenzione e controllo del territorio”. “L’appuntamento di oggi, dunque – ha concluso il presidente Fontana – è una grande opportunità per condividere idee e proposte, ma soprattutto per iniziare a definire il perimetro entro il quale utilizzare questa nuova tecnologia dalle grandi potenzialità in parte ancora inespresse”.

Docenti e studenti Ied in piazza: inaugurazione anno accademico è pubblica

Docenti e studenti Ied in piazza: inaugurazione anno accademico è pubblicaMilano, 19 ott. (askanews) – E’ una piazza Sempione popolata, nonostante la pioggia, da oltre 1.000 persone a dare avvio a Milano all’anno accademico 2023/2024 dell’Istituto europeo di design. Per la prima volta l’inizio del percorso di studi diventa un momento pubblico e condiviso, a sottolineare il ruolo centrale della formazione nel dibattito culturale e sociale e il dialogo crescente con la città di Milano, dove Ied è nato e opera da oltre 50 anni.

“Trovo significativo che l’inaugurazione dell’anno accademico dello Ied si svolga in pubblico: è un momento speciale per una città a vocazione universitaria come la nostra – ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala in un videomessaggio – Milano è dinamica e creativa, ha la capacità di cogliere le tendenze che disegnano il presente e trasformano il futuro. I dialoghi e i pensieri che matureranno durante Ied Square, al via oggi a Palazzo Morando, porranno in rilievo la contemporaneità e l’innovazione che lo Ied ha portato e porta a Milano, attraverso la diffusione di competenze e ingegno in settori ad alto livello di creatività, come il design, la moda, la comunicazione, attraendo sempre più studenti. Decine di migliaia di professionisti si sono formati allo Ied, contribuendo a rendere Milano una delle capitali globali dell’economia creativa”. Dopo il videomessaggio del sindaco Sala e i saluti istituzionali di Mauro Orso, Consigliere e Presidente della Commissione Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, sono intervenuti Riccardo Balbo, Direttore Accademico Gruppo IED, Alberico Guerzoni, Direttore IED Milano, Paolo Cognetti, Scrittore, Azzurra Rinaldi, Economista, con la moderazione della giornalista e podcaster Mia Ceran.

“Nel clima di disorientamento che viviamo, raccogliere le istanze delle giovani generazioni può fare la differenza – ha detto Alberico Guerzoni, direttore Ied Milano, rivolgendosi a studenti e docenti – Avete la capacità di scorgere il mondo da prospettive altre e l’invito è a farlo ricorrendo all’immaginazione, uno strumento potentissimo, da utilizzare insieme alla sintesi e all’abbandono del superfluo. Come esprimeva l’antropologo Appadurai, l’immaginazione, più che la fantasia, è ciò che ci guida, che ci spinge ad aggiungere quotidianamente un tassello per realizzare ciò che abbiamo visualizzato nelle nostre menti. E’ così che possiamo immaginare un futuro adesso”. “La scuola è il luogo dove le generazioni che hanno molta esperienza la condividono con quelle che hanno molta energia: il magico punto dove energie e esperienze si uniscono in maniera dirompente verso idee, sogni e valori condivisi – ha affermato nel suo discorso Riccardo Balbo, Direttore Accademico Gruppo Ied – Ied si impegna ogni anno a rinnovare questo scambio: noi trasferiamo a voi la conoscenza e l’esperienza della nostra generazione e voi condividete con noi la vostra energia e la vostra libertà. La nostra missione è di mettere a confronto diverse generazioni convergendo su una visione del design che è in primis un atto di responsabilità verso tutti e verso tutto”.

La creatività made in Ied è entrata direttamente in piazza durante l’inaugurazione dell’anno accademico sotto forma di suono e immagini, con le performance sonore e visive a cura delle alumnae Ied Simona Argurio e Ilaria Braccialini a punteggiare gli interventi sul palco. L’inaugurazione dell’anno accademico 2023/2024 dà avvio, dal pomeriggio del 19 ottobre a sabato 21, a Ied Square, festival del pensiero che giunge alla XI edizione e che amplia la sua portata, rivolgendosi a tutta la comunità, con incontri fruibili in presenza e in streaming (ingresso libero su registrazione). A Palazzo Morando, un programma di tre giorni e nove talk innesca un dialogo tra generazioni diverse. Un confronto senza pregiudizi e stereotipi facilitato da oltre venti relatori, protagonisti della lettura del contemporaneo e delle sue dinamiche di mutamento, pronti a condividere riflessioni sul confronto generazionale, con un occhio particolare, appunto, ai grandi temi del lavoro e dell’identità.

I talk affrontano le attuali priorità in termini di work-life balance dei giovani protagonisti del mondo del lavoro. Ied Square sarà anche l’occasione per analizzare i nuovi linguaggi e modi di scrivere e raccontarare una generazione, di fare informazione per catturarne davvero l’attenzione, ma anche per parlare dell’attualissima ansia climatica e di gender positivity, con la sua espressione nelle arti.

Arte: a Milano la mostra “Leonardo Bistolfi. Simbolista Visionario”

Arte: a Milano la mostra “Leonardo Bistolfi. Simbolista Visionario”Milano, 19 ott. (askanews) – Da domani 20 ottobre la Galleria Silva di Milano accoglierà una scelta delle più affascinanti e visionarie opere di uno dei maggiori protagonisti del simbolismo europeo: Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato, 15 marzo 1859 – La Loggia, 3 settembre 1933). La mostra sarà una ricognizione all’interno dell’affascinante e visionario universo espressivo dello scultore piemontese, il cui personalissimo e altamente immaginoso linguaggio plastico ebbe non poche ripercussioni stilistiche tanto in Europa quanto oltreoceano, arrivando a influenzare la coeva statuaria monumentale dell’America centromeridionale (infatti già all’epoca la critica parlava di “bistolfismo” e di scultori “bistolfiani”).

Formatosi prima all’Accademia di Brera a Milano e poi all’Albertina di Torino, sotto la guida di Odoardo Tabacchi, dopo un esordio di matrice verista e scapigliata, Bistolfi aprì i propri orizzonti estetico-culturali al simbolismo letterario di matrice franco-fiamminga e alle istanze del decadentismo europeo. Egli si identificava in modo particolare nel concetto di “operaio della Bellezza”, seguendo una linea ideologica e spirituale che era, in sostanza, quella tracciata da John Ruskin e William Morris. Proprio al periodo simbolista, il più rappresentativo e influente della sua intensa carriera, è dedicata l’esposizione di Galleria Silva: un percorso ideale che va da una versione in gesso della testa dell’Alpe per il Monumento a Giovanni Segantini di Saint-Moritz (La Bellezza liberata dalla Materia, 1899-1906), forse la scultura più iconica dell’intera produzione bistolfiana, per approdare al marmo La Volontà o L’Industria (1925 ca.), uno straordinario esemplare proveniente dalla collezione storica di un illustre personaggio, legato a Bistolfi da un antico vincolo amicale, e da essa mai uscito fino a oggi. La Volontà rappresenta al massimo grado la parziale mutazione dei moduli simbolisti dell’autore, avvenuta dopo la Grande Guerra e durante i primi anni del ventennio littorio, per cui il turgore delle forme e la monumentalità della figura allegorica tradiscono un timbro diverso, più carico e sensuoso, in un certo senso più “novecentista”, rivelando una sontuosità e un’opulenza visibilmente accentuate.

Completano il percorso un esemplare di misure ridotte della Croce Brayda (1901), assai rara da trovarsi in terracotta; la targa per la Società Bibliografica di Torino (1905-1906), prezioso gesso carico di echi preraffaelliti, dedicato all’amico scultore, pittore e scenografo Lodovico Pogliaghi; il particolare in bronzo della figura femminile di destra della targa per la Cassa di Risparmio di Milano (1906), uno dei testi figurativi di Bistolfi maggiormente compromessi con il Liberty, sull’onda lunga dell’Esposizione internazionale d’arte decorativa moderna di Torino del 1902, per la quale l’artista aveva disegnato un celebre manifesto; l’ispiratissima targa funeraria per André Gladès (1906-1908 ca.), pseudonimo maschile della scrittrice svizzera Nancy-Marie Vuille, morta trentanovenne a Ginevra nel gennaio 1906; il bassorilievo in gesso della Culla per il monumento-ossario La Patria (1906), commemorativo della battaglia del 1706 a Madonna di Campagna; il gesso del verso del modello della medaglia per le gare sportive “Florio” di Palermo (1907); e, sempre in gesso, la testa della figura della Morte del monumento funerario Abegg (1912-1913), collocato nel cimitero di Zurigo. Non va infine dimenticata la targa in bronzo per Giovanni Faldella e Leonardo Bistolfi (1913), cavalieri dell’ordine civile di Savoia, significativa opera “bistolfiana” del torinese Edoardo Rubino.