Pnrr, protesta alla Bicocca su fondi per studentati a privatiMilano, 6 set. (askanews) – Un gruppo di studenti dell’Università Bicocca ha protestato contro il mancato sviluppo dei progetti per le realizzazione di residenze universitarie nell’ambito del Pnrr. “Bernini ti hanno scippato? 600 milioni li ha presi il privato” si legge infatti in uno striscione esposto mentre era in corso un convegno durante il quale, oltre al sindaco di Milano Giuseppe Sala, ha preso la parola una consigliera del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. Una volta concluso il suo intervento la consigliera, Alessandra Gallone, ha assicurato agli studenti che i fondi, dopo che la Terza rata del Pnrr è stata sbloccata dalla Commissione europea senza la quota per gli alloggi degli studenti, arriveranno comunque.
Giovani in campo contro l’isolamento: i risultati del progetto CYEMilano, 4 set. (askanews) – Giovani impegnati nella costruzione di progetti contro l’isolamento, nella realizzazione di programmi di coinvolgimento e condivisione nelle comunità territoriali e anche nello sviluppo di opportunità di lavoro: anche questa è una fotografia della realtà giovanile italiana; una fotografia positiva da contrapporre alle notizie terribili che questa estate ha visto protagonisti giovani e giovanissimi. Una fotografia costruita con la volontà di sviluppare nuovi modelli sociali valorizzando le opportunità offerte da diversi strumenti di sostegno offerte dalle istituzioni locali e europee, strumenti che però vanno usati con competenza affinché si traducano in risultati concreti.
In questa fotografia positiva ecco allora i 120 i giovani, tra i 15 e i 34 anni, che – nei Comuni di Rho, Arese, Baranzate, Cornaredo e Vanzago, a nord-ovest di Milano – stanno sviluppando da gennaio sette progetti creativi e culturali per combattere l’isolamento. In questi mesi hanno creato i team, sviluppato un business plan, attivato le loro reti e competenze, si sono formati e preparati e hanno iniziato a sperimentare. Una attività portata avanti in contesti complessi – Baranzate per esempio è il Comune italiano con il maggior numero di gruppi etnici, ben 81 – ma le loro proposte e contenuti sociali, culturali e multiculturali danno voce alle preoccupazioni e ai desideri dei giovani di buona parte dei contesti urbani italiani. C’è chi ha creato una serie di podcast legati all’adolescenza, alla migrazione, alla periferia (“Come2Baranza” – collettivo Slaynz) già disponibili sulle principali piattaforme di podcast; chi un festival musicale per aiutare i giovani ad orientarsi nel mondo del lavoro (“The Sound of Future” – collettivo Flyzone); chi performance e spettacoli negli spazi pubblici (collettivo AFK e team Viandanti ad Arte); chi un percorso laboratoriale su danza ed emozioni (gruppo Fly Dance Studio) che si è incrociato con un progetto di ricerca del Politecnico di Milano; chi ha dato vita a lezioni e concerti di flauto traverso (Do Maggiore – Tutti insieme armoniosamente); chi ad un corso per aspiranti attori (Vanzago Play Theater).
I sette progetti sono stati sostenuti da CYE – “Circular Youth Energy – La forza delle tue idee diventa realtà” progetto realizzato da Cooperho e Fondazione Triulza in partnership con Oltreiperimetri, Comune di Vanzago e Comune di Baranzate con il supporto del Bando Giovani Smart di Regione Lombardia. Le esibizione pubbliche dei progetti hanno già coinvolto oltre 700 persone del territorio in diversi eventi programmati fino ad oggi. E a settembre si terranno ulteriori eventi pubblici prima della fine del progetto, che non presuppone però la fine delle attività dei gruppi. Sabato 16 settembre a Cornaredo si terrà il musical “A Million Dreams” (ore 17:30 e ore 21:00 cine-teatro La Filanda). Il musical è stato realizzato e scritto dai ragazzi di AFK – Away From Keyboard prendendo ispirazione dal musical “The Greatest Showman” che sono stati invitati a mettere in scena lo spettacolo anche a Palermo il 23 settembre. Il loro progetto prevede la formazione di un gruppo di giovani, dai 14 ai 27 anni, impegnatinella realizzazione di musical e altre opere teatrali e artistiche, occupandosi della scrittura delle sceneggiature, dell’adattamento dei testi musicali, della grafica e della scenografia. Sabato 23 settembre a Baranzate ci sarà invece lo spettacolo “Il corpo sussurra emozioni e sentimenti” di Fly Dance Studio (Auditorium International School, Ore 18.00. Via 1° Maggio 20). Con una fusione di stili lo spettacolo trasporta il pubblico in un viaggio multisensoriale attraverso l’intersezione tra il mondo interiore ed esteriore. Lo spettacolo rappresenta il risultato del percorso di laboratori alla scoperta delle emozioni e di workshop di teatro-danza per imparare un nuovo modo per esprimerle. Il gruppo sta collaborando inoltre con il progetto di ricerca Subrain del Politecnico di Milano per scoprire attraverso le nuove tecnologie quali aree del cervello sono coinvolte quando si sperimenta una determinata emozione e quali cambiamenti il corpo mette in atto in base all’emozione sperimentata.
Tra le altre iniziative realizzate dai gruppi del progetto e che svolgeranno a settembre ci sarà poi il Festival “The Sound of Future” a Rho. Si tratta di un nuovo concept di Festival dell’orientamento per gli studenti delle secondarie di II grado, leFP e tutti i giovani del rhodense. L’iniziativa è organizzata dal collettivo Flyzone con l’obiettivo di creare un momento culturale e di aggregazione per i giovani del territorio che possa diventare un appuntamento periodico di riferimento anche per le imprese, le istituzioni e le scuole. E’ poi ancora prevista la “Esibizione Vanzago Play Theatre” a Vanzago che da conto di un nuovo modello di partecipazione e di inclusione dei giovani attraverso l’arte teatrale. I giovani partecipanti, sono protagonisti nell’ideazione e creazione di una performance, mettendo a disposizione del gruppo i propri talenti; nel medio-lungo termine questa esperienza si propone di creare, anche in una realtà di provincia, un pubblico consapevole e attivo, che possa riflettere attraverso il teatro su temi vicini alla comunità, ponendo particolare attenzione alle fragilità del territorio. Sempre disponibili online poi ci sono i Podcast “Come2Baranza”: otto episodi diffusi sulle principali piattaforme realizzati da un gruppo di adolescenti e giovani con diversi background culturali per raccontare non solo la loro città, Baranzate- ma soprattutto i loro pensieri e desideri. Le idee e le voci sono quelle dei ragazzi e delle ragazze che frequentano il doposcuola “Lascia O Raddoppia” di Aps La Rotonda e che dopo aver vinto il Bando del progetto CYE hanno creato il collettivo Slaynz (Link al podcast in Spotify: https://open.spotify.com/show/4oiOOVql7yDWZaTNPMqi1w).
Tra le altre attività già svolte nelle settimane precedenti, poi vanno ricordati il “Concerto di Do Maggiore – Tutti Insieme Armoniosamente” ad Arese, frutto del progetto che ha come nucleo fondante la musica d’insieme, come punto d’incontro per i giovani interessati allo studio di uno strumento e desiderosi di crescere insieme. E la performance “Germogli di Creatività” a Rho, a cura del team Viandanti ad Arte composto da giovani con competenze in ambito artistico, teatrale, musicale e tecnico che attraverso la scoperta e la riattivazione di luoghi diversi e non convenzionali sul territorio del rhodense, promuovono una creatività in retein grado di favorire la partecipazione culturale in diverse fasce di popolazione.
Turismo, in Lombardia parte tavolo tra Regione e universitàMilano, 1 set. (askanews) – ‘Università per il Turismo’. È il nome del tavolo avviato oggi a Palazzo Lombardia dall’assessore lombardo a Turismo, Marketing territoriale e Moda, Barbara Mazzali, con i rappresentanti di otto atenei lombardi: Bocconi, Cattolica del Sacro Cuore, Università di Pavia, Brescia, Bergamo, Insubria, Bicocca e Iulm. “L’obiettivo è coinvolgere l’eccellenza accademica – ha detto Mazzali evidenziando che il gruppo di lavoro è aperto a tutti gli atenei regionali – fucina di idee e avanguardia, per costituire una sinergia di intelligenze capaci di far volare sempre di più la Lombardia e mantenerla tra i migliori players nell’ambito del turismo europeo”.
L’assessore ha sottolineato che “le università lombarde sono tra le migliori al mondo e poter dibattere e confrontarci con loro, vuole dire mettere a sistema una visione integrata dell’offerta turistica lombarda”. Inoltre, “ogni ateneo per competenza darà il suo contributo alla pianificazione e ai progetti legati alle ‘Call for proposal’, bandi europei dedicati a progetti innovativi che permettono di attrarre risorse comunitarie, utili a ‘mettere a terra’ piani di sviluppo a vantaggio dell’industria turistica lombarda”. Tra le linee strategiche, ha continuato l’assessore, “c’è anche un approfondimento sul turismo sostenibile, inteso come responsabile”. Rilevante è anche “la necessità di creare LSP (Large Skills Partnership) sul Turismo, che prevede collaborazioni con altri Stati dell’Unione Europea su progetti condivisi”. Senza dimenticare “il ruolo che l’università svolge nella formazione delle nuove figure professionali”.
L’assessore ha quindi espresso soddisfazione per il Tavolo di lavoro che “allarga l’orizzonte d’azione all’Unione europea, con il lavoro delle migliori menti universitarie, contribuendo a posizionare la Lombardia al centro delle scelte dei turisti europei e esteri”.
Bulimia ed erosione dentale, al San Raffaele primo Cored in ItaliaRoma, 1 set. (askanews) – Nasce all’Irccs Ospedale San Raffaele di Milano il primo Centro Odontoiatrico in Italia per la prevenzione e il trattamento dell’erosione dentale causata dai Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione – CORED (Centre of Oral Rehabilitation of Eating Disorders). Il centro avviato da Clotilde Austoni, Odontoiatra Specialista in Chirurgia Odontostomatologica, opererà, a partire dal 5 settembre, per garantire supporto alle persone affette da DNA con l’obiettivo di ripristinare estetica e funzione del sorriso.
I disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (DNA) rappresentano un problema di sanità pubblica, sia per la loro diffusione sia per l’esordio sempre più precoce. I dati più recenti diffusi dal Ministero della Salute rivelano che in Italia negli ultimi tre anni (2019-2022) il numero di persone che ne soffrono è più che raddoppiato: oggi sono tre milioni – pari al 5% della popolazione nazionale – di cui il 95% sono donne. L’età di esordio si è abbassata – il 30% della popolazione ammalata è sotto i 14 anni – ed è stato rilevato un incremento degli accessi ai servizi da parte della popolazione maschile. Eppure i servizi sono pochi rispetto alla richiesta di aiuto: in Italia i centri dedicati alla cura dei DNA sono 126 di cui 63 al Nord, 26 nel regioni del centro e 40 nel Sud e isole. Tra i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, la bulimia nervosa è in grado di recare importanti danni anche al sorriso. Il vomito autoindotto, infatti, contiene succhi gastrici molto acidi, che corrodono letteralmente lo smalto dei denti. Se non si interviene, l’erosione dentale progredisce, causando sensibilità, perdita di forma, dimensione e volume dei denti che, sempre più fragili, possono incorrere in fratture. Il risultato è un sorriso che appare sempre meno gradevole e che presenta importanti problemi funzionali.
Sino ad oggi non esisteva alcun centro su tutto il territorio nazionale dedicato alla prevenzione e trattamento di tali danni. Per questo, Clotilde Austoni, Odontoiatra Specialista in Chirurgia Odontostomatologica, in accordo e in collaborazione con il professor Enrico Gherlone, Direttore dell’Odontoiatria dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, – informa una nota – ha dato il via al CORED (Centre of Oral Rehabilitation of Eating Disorders) che sarà operativo dal 5 settembre. Obiettivo del centro è proteggere il sorriso delle persone che soffrono di bulimia nervosa e restituirlo a chi, invece, lo ha già danneggiato, ripristinandone l’estetica e la funzione. Sarà possibile accedere al servizio mediante prima visita con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN). Clotilde Austoni, Odontoiatra Specialista in Chirurgia Odontostomatologica e Responsabile CORED presso l’IRCCS. Ospedale San Raffaele di Milano spiega: ‘Da diversi anni mi occupo di usura dentale e mi sono resa conto di quanto poco conosciuti siano i danni al sorriso causati dai disturbi dell’alimentazione. La maggior parte delle persone che soffrono di bulimia nervosa non conosce i risvolti che questa può avere sui denti né le modalità con cui è possibile fare prevenzione o intervenire qualora i danni siano già presenti. Per questo ho sostenuto con determinazione un progetto che offrisse un punto di riferimento in Italia per questi pazienti’.
Per affrontare in modo efficace la complessità dei DNA il Centro CORED ha la possibilità di interfacciarsi con gli specialisti – psichiatri, psicologi e nutrizionisti – del Centro disturbi del comportamento alimentare e ansia dell’Ospedale San Raffaele. Questo approccio è fondamentale per dare al paziente risposte tempestive su più fronti e per una maggiore efficacia delle cure e una migliore prognosi. In chi soffre di disturbi dell’alimentazione spesso vi è un’ossessiva sopravvalutazione dell’importanza della propria forma fisica e del proprio peso. L’attuale propensione a prediligere un modello di bellezza che esalta la magrezza e la perfezione ha infatti conseguenze devastanti sui comportamenti alimentari di molti adolescenti e i social media possono rappresentare una pericolosa cassa di risonanza. Tuttavia, i disturbi dell’alimentazione non sono legati esclusivamente all’estetica e al volere essere magri, al contrario, nella maggior parte dei casi nascondono ragioni molto più profonde che spesso non hanno nulla a che vedere con i corpi e la loro magrezza. I DNA sono malattie complesse, determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo influenzate da fattori biologici, genetici, ambientali, sociali, psicologici, psichiatrici e traumatici. Per chi soffre di DNA, il cibo diventa il mezzo attraverso il quale manifestare il proprio disagio interiore, un anestetico per non sentire il dolore. Il controllo sul cibo può diventare l’unico modo per sentirsi vincenti, realizzati, e l’unico strumento per aumentare la propria autostima.
La bulimia nervosa è caratterizzata da ricorrenti episodi di abbuffata associati alla sensazione di perdere il controllo durante l’assunzione di cibo, che determina successive condotte compensatorie quali vomito autoindotto, uso improprio di lassativi, diuretici o altri farmaci, digiuno, esercizio fisico eccessivo o una combinazione di questi. Questo disturbo è in grado di causare importanti danni anche al sorriso. Il vomito autoindotto, infatti, contiene succhi gastrici molto acidi che corrodono lo smalto dei denti. Nel tempo, l’erosione dentale causa sensibilità, perdita di forma, dimensione e volume dei denti. Il risultato è un sorriso che appare sempre meno gradevole e che presenta problemi funzionali. La sensibilità dentale può infatti diventare davvero invalidante, impedendo di alimentarsi, bere e nei casi più gravi parlare; inoltre, quando l’usura progredisce, i denti rischiano di fratturarsi con conseguenti problemi di masticazione. Anche l’estetica viene compromessa: mano a mano che lo smalto dentale viene eroso, si espone lo strato sottostante, ovvero la dentina, che per natura è gialla. I denti diventano sempre più sottili e il sorriso appare spento e invecchiato. Le persone che soffrono di bulimia e arrivano a compromettere l’estetica del loro sorriso perdono ulteriore autostima, sorridono ancora meno volentieri alimentando dunque un malessere profondo. Tuttavia, se la bulimia viene intercettata in fase iniziale e si riesce a prevenire l’erosione dentale, non è necessario intervenire. Se al contrario i denti appaiono consumati e sensibili è fondamentale eliminare la sensibilità e ricostruire artificialmente le superfici che si sono erose. Per prevenire l’erosione dentale – prosegue la nota – è fondamentale contrastare l’acidità che viene creata in bocca a seguito del vomito autoindotto. Si eseguono protocolli di remineralizzazione che prevedono l’applicazione sui denti di prodotti, ad esempio mousse e gel, ad elevato contenuto di minerali bioattivi: lo scopo è reintrodurre i minerali che vengono persi quando in bocca l’ambiente diventa acido. In base al singolo paziente si stabiliscono percorsi personalizzati che prevedono applicazioni eseguite alla poltrona dal dentista, e/o applicazioni domiciliari attraverso mascherine su misura. Tali mascherine possono essere indossate anche durante gli episodi di vomito, dopo i quali si consiglia di sciacquare la bocca con un bicchiere di acqua e bicarbonato per riequilibrare il pH della bocca e di attendere una ventina di minuti prima di lavare i denti – questo per evitare di traumatizzarli con le setole dello spazzolino – rigorosamente morbide – in un momento in cui sono già sotto attacco degli acidi. Per ricostruire un sorriso consumato si realizza prima di tutto un progetto: dopo aver studiato il singolo caso attraverso fotografie, impronte dentali e radiografie, sui modelli dentali si ricreano volume e forme corrette del sorriso, modellando i denti in cera. La successiva simulazione del progetto ha l’obiettivo di consentire al paziente di vedere in anteprima come il sorriso potrebbe tornare ad essere: con un materiale provvisorio si posizionano le ricostruzioni previste, che sono poi rimosse al termine dell’appuntamento. Una volta che il progetto è stato approvato si procede: in pochi appuntamenti il sorriso viene ricostruito, riportandolo all’estetica e alla funzione che aveva prima di consumarsi. Le procedure avvengono senza anestesia, poiché non si fa altro che aggiungere il volume perso, senza limare i denti.
Mantova, R.Lombardia cerca di accelerare su ponte di S.Benedetto PoMilano, 31 ago. (askanews) – Si è riunito questa mattina in videoconferenza il tavolo tecnico convocato da Regione Lombardia sul dossier del ponte di San Benedetto Po, in provincia di Mantova. Presenti, oltre all’assessore regionale a Infrastrutture e Opere pubbliche, Claudia Maria Terzi, anche Alessandra Cappellari, sub commissario regionale per il sisma nel territorio mantovano e cremonese, i rappresentati del Mit, Provincia di Mantova e Comune.
“Il ponte di San Benedetto Po – ha dichiarato l’assessore Terzi – è una delle opere più complesse in corso di realizzazione sul territorio lombardo. Con la convocazione del tavolo tecnico abbiamo voluto fare il punto della situazione, per fare in modo che l’opera possa essere completata nel minor tempo possibile. Nelle scorse settimane abbiamo approvato lo schema di protocollo d’intesa con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Provincia di Mantova, con il quale sono stati individuati 10 milioni di euro di risorse aggiuntive che serviranno per portare a termine un intervento atteso da anni”. Ora l’obiettivo è quello di accelerare sulle tempistiche. “Da parte di Regione Lombardia – ha ribadito l’assessore Terzi – resta massimo l’impegno per completare questa importante opera, così come da parte della Provincia che continuerà a monitorare il cantiere al fine di ridurre i tempi di realizzazione del bypass. Nel contempo, il senatore mantovano Andrea Paganella, che ha partecipato al tavolo tecnico, presenterà un emendamento al fine di ridurre quanto più possibile i tempi previsti per la redazione dei progetti e per la realizzazione dei lavori del tratto golenale”. “Tutto ciò – ha concluso Terzi – allo scopo di fornire al territorio del basso mantovano un’infrastruttura ritenuta da tutti fondamentale”.
Salute, torneo baseball per ipovedenti per lotta a cancro al senoMilano, 31 ago. (askanews) – Sensibilizzare sulla disabilità e la lotta al cancro attraverso lo sport. È questo l’obiettivo del 1° torneo (categoria esordienti) di baseball giocato da persone con disabilità visiva che si svolgerà a Bollate (Milano) sabato 2 e domenica 3 settembre. L’evento è stato presentato nella sede della Giunta regionale delle Lombardia alla presenza del presidente Attilio Fontana, dell’assessore alla Famiglia, Disabilità, Solidarietà sociale e Pari opportunità, Elena Lucchini, il sottosegretario allo Sport e Giovani, Lara Magoni, e il presidente della IX Commissione Sostenibilità sociale, Emanuele Monti.
Da R.Lombardia 5,6 mln contro scarsità idrica in rifugi e alpeggiMilano, 31 ago. (askanews) – Con la nuova iniziativa denominata ‘Bando piccoli bacini’, Regione Lombardia finanzia 5,6 milioni di euro, a fondo perduto, per interventi di realizzazione, ripristino e manutenzione straordinaria di piccoli bacini e sistemi di raccolta e stoccaggio delle acque, nonché dei relativi sistemi di adduzione e distribuzione. Le domande potranno essere presentate a partire da lunedì 25 settembre entro il 1° dicembre 2023. Le richieste dovranno essere inserite tramite la piattaforma bandi online, all’indirizzo www.bandi.regione.lombardia.it.
“Il nuovo bando – ha commentato l’assessore agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica, Massimo Sertori – definisce modalità e tempi della procedura per l’assegnazione delle risorse. Abbiamo l’obiettivo di sostenere concretamente l’attività agricola (malghe e alpeggi) e ricettiva (rifugi) e di assolvere le funzioni di antincendio boschivo nei territori montani”. “Attraverso questa azione strutturale – ha concluso Sertori – intendiamo contrastare i fenomeni di scarsità idrica, contribuendo contestualmente alla salvaguardia e alla valorizzazione dei territori montani lombardi”.
Le risorse sono destinate a enti pubblici e a soggetti privati, quali Comuni montani o parzialmente montani e loro Unioni, Comunità Montane, imprese agricole, imprenditori agricoli, proprietari e gestori di malghe, alpeggi e rifugi e consorzi forestali e d’alpeggio. Il contributo massimo riconoscibile è pari al 50% della spesa ammissibile e per un importo massimo pari a 100.000 euro. Per i Comuni con popolazione sino a 5,000 abitanti e per le Comunità Montane il contributo è riconosciuto fino al 90% della spesa per gli interventi.
Lombardia, A.Fontana: tecnologia può favorire sicurezza ciclistiMilano, 31 ago. (askanews) – “Non so se esistano dei sistemi che possano evidenziare la presenza di un mezzo. La tecnologia fa tante cose, si può vedere se esiste un apparato che contribuisca a rendere più visibili i ciclisti”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a margine di un evento su disabilità e lotta al cancro a Palazzo Lombardia, a proposito dei numerosi incidenti, anche mortali, che negli ultimi giorni hanno coinvolto ciclisti a Milano.
“La Regione può soltanto cercare di discutere con le autorità competenti per trovare soluzioni affinché, da un lato, i mezzi grossi evitino le zone d’ombre che molte volte sono le cause degli incidenti, dall’altro lato cercare di sensibilizzare sempre di più chi guida questi mezzi e parlando con Comuni e governo per trovare delle soluzioni” ha aggiunto.
Salute, arriva tecnica delle membrane per il tumore allo stomacoRoma, 31 ago. (askanews) – Rimuovere in blocco il tumore e ogni suo più piccolo focolaio, asportando non solo lo stomaco, o parte di esso (a seconda della sede e dell’estensione della lesione neoplastica), ma anche quell’insieme di membrane che come un “sacchetto” avvolgono l’organo, lo fissano alla parete addominale e contengono i suoi linfonodi, nervi e vasi sanguigni, con l’obiettivo di limitare il rischio di recidive. Consiste in questo l’innovativa tecnica chirurgica per trattare i tumori gastrici nata in Cina, dove l’incidenza di queste patologie è molto più alta che in Occidente, e arrivata da poco anche nel nostro Paese. “Ad oggi sono oltre un centinaio i pazienti italiani con tumore allo stomaco operati secondo l’approccio della scuola cinese”, spiega Andrea Porta, Direttore della Chirurgia Generale dell’Ospedale San Giuseppe di Milano – Gruppo MultiMedica, che ha introdotto la metodica in Italia.
Quinta neoplasia più comune al mondo e terza causa di decesso per tumore, il cancro allo stomaco non presenta sintomi specifici. I pazienti che ne sono affetti hanno disturbi riconducibili a una semplice gastrite, si curano con farmaci, ritardando esami più approfonditi, come una gastroscopia in grado di indagare ciò che accade alla mucosa gastrica. Nel nostro Paese la mancanza di programmi di screening specifici per questo tumore porta a scoprire la malattia a uno stadio avanzato o metastatico, che incide sulla scelta del trattamento e sulla prognosi. La chirurgia rimane il cardine terapeutico, eventualmente coadiuvata da chemioterapia prima e/o dopo l’intervento. “La cosiddetta tecnica chirurgica delle membrane è stata sviluppata al Tongji Cancer Center di Wuhan, centro di riferimento asiatico per la cura del tumore dello stomaco, che conta circa 2.000 interventi l’anno”, spiega il dottor Porta. “In sostanza, si cerca di raggiungere una maggior radicalità dell’intervento non solo grazie all’asportazione dello stomaco (o di una parte di esso) e dei linfonodi loco regionali, ma anche di quelle strutture connettivali che dal punto di vista embriologico rappresentano i piani all’interno dei quali si sono sviluppati i vasi sanguigni e linfatici di pertinenza dello stomaco. Sembra che la possibilità di asportare queste membrane in maniera anatomica, senza reciderle, possa migliorare l’efficacia dell’intervento e di conseguenza il controllo locale della malattia rispetto all’intervento standard che procede ‘per pezzi’, interrompendo la continuità delle membrane, con il rischio di disseminazione della malattia”.
Perché “la metodica – prosegue l’esperto – nasce per cercare di rispondere a quella quota di pazienti che, nonostante il trattamento chirurgico, sviluppa una recidiva locale, probabilmente a causa di una diffusione del tumore proprio in quelle membrane di collegamento tra lo stomaco e la parete addominale. Si ispira a un principio già convalidato nella chirurgia del tumore del colon retto, che prevede sempre di asportare, oltre alla porzione di organo malato, anche il suo ‘meso’, un insieme di tessuti connettivali che lo fissano all’addome e in cui scorrono vasi e nervi. Questo approccio ha cambiato la storia della patologia tumorale del retto, passando da tassi di recidive di quasi il 20% a tassi del 3 per cento. Il nostro auspicio è di ottenere risultati simili anche per il tumore gastrico. Presso il Tongji Cancer Center di Wuhan è attualmente in corso un trial randomizzato monocentrico, i cui risultati preliminari hanno confermato la sicurezza della tecnica delle membrane nel trattamento del cancro allo stomaco. Siamo ora in attesa dei dati di sopravvivenza a 3 anni”. Quindi “l’intervento viene eseguito in laparoscopia, per poter usufruire di quella che il professor Gong, ideatore della tecnica, ha definito come ‘visione submicroscopica’. In sostanza l’evoluzione dello strumentario laparoscopico consente di individuare con precisione i piani anatomici all’interno dei quali operare mantenendo integre le cosiddette membrane. L’approccio laparoscopico, inoltre, permette di ottenere un minor dolore postoperatorio e un più veloce recupero delle funzioni fisiologiche, con una conseguente riduzione dei tempi di degenza ospedaliera”, continua Porta.
In Asia, dove la malattia è spesso diagnosticata in stadio precoce, la laparoscopia è considerata lo standard terapeutico. In Italia, il Gruppo MultiMedica è tra le poche strutture a eseguire tutte le tipologie di intervento laparoscopico per il trattamento dei tumori gastrici: gastroresezioni (asportazione di una parte dello stomaco), gastrectomie (asportazione di tutto l’organo) e la tecnica delle membrane. Gli interventi oncologici vengono eseguiti presso il presidio dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, dove opera un team multidisciplinare ed è stato istituito un ambulatorio di chirurgia oncologica dedicato ai pazienti affetti da tumore dello stomaco. Sempre sul fronte della chirurgia gastrica ma relativamente a patologie non tumorali, presso l’IRCCS MultiMedica di Sesto San Giovanni è attivo un Centro di Chirurgia Bariatrica, sede della direzione della Scuola ACOI SICOB, che dispone di competenze endocrinologiche, dietologiche, psicologico/psichiatriche e chirurgiche per una presa in carico completa del paziente con obesità.
Milano, 600 volontari per ripristino verde dopo nubifragioMilano, 30 ago. (askanews) – Sono 600 le adesioni già raccolte dal Comune di Milano all’appello lanciato il 18 agosto per la ricerca di volontari desiderosi di contribuire al ripristino degli spazi verdi danneggiati dal violento nubifragio che si è abbattuto sulla città nella notte tra il 24 e il 25 luglio. Trecento gli iscritti e le iscritte per la prima fase, che è iniziata oggi, con i primi 18 volontari accolti dal sindaco Giuseppe Sala, e proseguirà fino al 7 settembre in numerosi parchi e giardini dislocati nei diversi Municipi.
La seconda chiamata, sold out in poco tempo con altri 300 candidati e candidate ad occuparsi della raccolta di rametti, foglie e detriti, terminerà il 17 settembre. Il progetto del Comune ha chiamato a raccolta cittadine e cittadini, ma hanno risposto anche associazioni, fondazioni, imprese e comunità di stranieri, che hanno voluto manifestare la propria disponibilità a ripulire strade, parchi e aree verdi dai resti del nubifragio. La prima fase è iniziata nel pomeriggio al giardino ‘Teresa Pomodoro’ in piazza Piola e al campo giochi di via Zanoia, nel Municipio 3. L’attività di volontariato è resa possibile grazie alla collaborazione delle GEV, le Guardie Ecologiche Volontarie, il cui obiettivo è proprio quello di favorire e sensibilizzare alla cura e tutela del verde cittadino, della natura e del territorio, al CSV di Milano che ha curato la fase di ingaggio, selezione e coordinamento dei volontari e delle volontarie, e ad AMSA che ha fornito il kit di pulizia Amsa (sacchi, pinze etc.) e provvederà al ritiro di quanto raccolto.
“Come Amministrazione – ha commentato l’assessora alla Partecipazione Gaia Romani – siamo orgogliosi di vedere così tante persone impegnarsi per una causa comune e per la nostra città. Quanto accaduto ci ha scosso profondamente, ma sin da subito in pieno stile milanese in tanti si sono attivati per chiedere come poter dare il loro contributo”. In questo mese il Comune ha lavorato per riportare la città alla normalità, ha aggiunto l’assessora al Verde e Ambiente Elena Grandi, e “siamo contenti di esserci riusciti e di poter confermare il completamento della riapertura dei parchi il primo settembre”.