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Allergie: cosa fare e come riconoscerle, ad Iceberg parola agli esperti

Allergie: cosa fare e come riconoscerle, ad Iceberg parola agli espertiRoma, 15 mar. (askanews) – Con l’inverno ormai alle spalle, la primavera è pronta ad esplodere. Ma c’è anche il risvolto della medaglia: le allergie stagionali. Proprio di questo, di dermatite atopica, di allergie alimentari e di molto altro si è parlato nella puntata odierna di Iceberg, il contenitore di informazione condotto da Patrizia Barsotti, in onda tutti i venerdì alle ore 13 su Anita TV (canale 88 DGT) in collaborazione con l’agenzia di stampa Askanews.


Ospiti della puntata l’Avv. Marcia Podestà (Presidente Food Allergy Italia APS), la Dott.ssa Maria Antonella Muraro (responsabile dell’unità operativa semplice di allergie alimentari presso il Centro di Specializzazione della Regione Veneto per lo studio e la cura delle allergie e delle Intolleranze alimentari), la Dott.ssa Cristina Guerriero (responsabile dell’ambulatorio dermatologia pediatrica e adolescenti del Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma) e la giornalista Patrizia Landini (direttore di Altrostile.net). «La pelle – ha spiegato Guerriero – può essere coinvolta in problematiche allergiche, che spesso sono solamente degli stati infiammatori che portano a manifestazioni di sintomi simili a quelli dell’allergia. Pensiamo, ad esempio, alla dermatite atopica patologica cutanea infiammatoria, che è supportata dall’infiammazione dei linfociti. I sintomi saranno quelli del caldo, del freddo, del sudore e via dicendo, fino ad alcune lesioni cutanee che possono portare a pensare ad un’allergia. Nel tempo, inoltre, chi soffre di tale patologia può diventare un soggetto allergico, tanto che negli ultimi anni è aumentata a dismisura la quantità di soggetti atopici. Il tutto non è riconducibile solo alla genetica, ma anche a fattori ambientali. La scienza – ha concluso – ha fatto passi avanti, consentendoci di fronteggiare il tutto con alcuni farmaci e non più solo con cortisone e antistaminici».


Maria Antonella Muraro, invece, ha spiegato la differenza tra allergie e intolleranze: «Mentre le prime sono basate su un meccanismo immunologico legato alle proteine degli alimenti, le secondo sono date da un deficit enzimatico o da reazioni anomale ad alimenti o ancora da avvelenamenti veri e propri». Muraro ha anche sottolineato l’importanza psicologica della questione, dichiarando come «il 64% dei nostri pazienti è vittima di bullismo, con conseguente stress post traumatico Per questo, nel nostro team, sono presenti anche alcuni psicologi». L’avvocato Podestà ha parlato dell’impegno di Food Allergy Italia: «La nostra associazione, fondata nel 2002, nasce per dare un aiuto concreto alle famiglie che devono affrontare problemi, anche economici, riguardanti le allergie alimentari. Queste, infatti, sono patologie vere e proprie, che hanno impatti sulla vita a 360°. Basti pensare che, non essendo riconosciuta come una patologia, l’allergia alimentare non prevede l’esenzione del ticket. Tutto ciò, inoltre, si ripercuote sulla mancata prevenzione. Occorre fare qualcosa e farla subito: la nostra associazione lavora affinché tutte le persone con allergie alimentare siano incluse, senza distinzioni, nelle attività della comunità civile».

Winter School 2024 a Napoli: l’oncologia al centro della seconda giornata

Winter School 2024 a Napoli: l’oncologia al centro della seconda giornataNapoli, 15 mar. (askanews) – L’oncologia italiana tra opportunità e gradi sfide è al centro della seconda giornata della Winter School 2024 di Motore Sanità dal titolo “La risposta del Sud. Ricerca, innovazione, programmazione, sostenibilità”, in corso di svolgimento a Napoli, presso il Grand Hotel Santa Lucia. Un evento promosso in media partnership con Mondosanità, Eurocomunicazione e Askanews e con il contributo incondizionato di Mundipharma, Boehringer Ingelheim, Chiesi global rare diseases, Johnson & Johnson, Daiichi-Sankyo, Abbott, Amicus Therapeutics e Incyte. L’Italia ha un tasso di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di tumore del 63%, superiore alla media europea, con oltre 3,6 milioni di persone con una precedente diagnosi che convivono con trattamenti e/o controlli, di cui oltre il 60% anziani. Se da una parte l’oncologia di precisione rappresenta la nuova frontiera di cura in grado di garantire un accesso molto precoce a terapie farmacologiche innovative e personalizzate e la prevalenza sempre maggiore di pazienti oncologici nonchè l’elevato costo dei farmaci innovativi evidenziano la necessità di uno strumento che coniughi innovazione farmaceutica e sostenibilità economica, dall’altra parte la cronicizzazione della malattia richiede di pensare a nuovi modelli di gestione dei pazienti con tumori. Il territorio può essere di grande e strategico supporto all’attività che si svolge all’interno degli ospedali di riferimento.


“La progressiva lungo-sopravvivenza con la cronicizzazione della malattia oncologica richiede una gestione integrata e flessibile delle cure estendendo la rete oncologica, le sue interconnessioni multidisciplinari ed interprofessionali al territorio che, con le sue strutture ed i suoi professionisti può garantire ulteriori e solidi nodi assistenziali, in una cornice di reale governo clinico unitario – spiega Luisa Fioretto, Presidente Cipomo -. All’offerta ospedaliera deve essere associata un’assistenza territoriale in grado di soddisfare le richieste di prestazioni (assistenziali, diagnostiche, riabilitative e di follow-up) a minor intensità, ma sovrapponibili per qualità e tempestività, e soprattutto che includa il trasferimento delle informazioni (condizione clinica, caratteristiche personali e di contesto del paziente) tra i diversi setting ed i professionisti. Il PNRR, con il Decreto Ministeriale 77, apre una possibilità di ridefinizione organizzativa e di miglioramento della assistenza medica sul territorio, per un valore di oltre 7 miliardi. Ciò implica un ripensamento dell’intera offerta sanitaria e socio-sanitaria, integrando professionisti, strutture e servizi sanitari e sociali di tipologia e livelli diversi. A quanto detto conseguono significativi cambiamenti organizzativi ed assistenziali nell’ambito di una struttura di oncologia medica ospedaliera e richiede al primario la capacità di proiettarsi oltre i confini della propria struttura, farsi parte attiva anche nella prevenzione e nell’adesione agli screening, di costruire ponti con le altre specialità, esercitando il ruolo di governo clinico unitario di processi di cura differenziati sia nella rete ospedaliera che nella continuità ospedale-territorio, di garantire l’appropriatezza e la sostenibilità dei percorsi oncologici sia in termini di prestazioni diagnostico/terapeutiche che di corretto utilizzo dei differenti settings assistenziali (degenza ordinaria, day-hospital, day-service, ambulatorio, strutture territoriali, domicilio)”.

Disturbi alimentari, la psichiatra: fenomeno in drammatico aumento

Disturbi alimentari, la psichiatra: fenomeno in drammatico aumentoRoma, 15 mar. (askanews) – “La XII Giornata nazionale contro i disturbi alimentari deve essere l’occasione per riflettere su un fenomeno in drammatico aumento in Italia e agire concretamente per prevenire e sostenere i pazienti e le loro famiglie. Forse non tutti sanno che esiste un numero verde nazionale, 800180969, servizio anonimo e gratuito, a disposizione di tutti”. A dirlo è Laura Dalla Ragione, psichiatra, Direttrice della Rete Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) Usl1 dell’Umbria, docente del corso di laurea magistrale in Scienze dell’alimentazione e della nutrizione umana all’Università Campus Bio-Medico di Roma nonché direttrice del Numero Verde “SOS Disturbi alimentari” istituito a Todi dalla Presidenza del Consiglio e dall’Istituto Superiore di Sanità. “Nei primi anni 2000 le persone che soffrivano di disturbi dell’alimentazione in Italia erano circa 300 mila, oggi sono oltre 3 milioni – continua Dalla Ragione – un fenomeno in aumento soprattutto tra gli adolescenti, per i quali le diagnosi correlate ai disturbi dell’alimentazione e della nutrizione rappresentano in Italia la seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Un fenomeno drammatico che si è aggravato ulteriormente durante la pandemia e i lockdown: i dati del Ministero della salute ci dicono che c’è stato un aumento del 30% di casi, soprattutto tra i giovanissimi. Il Numero verde nazionale “SOS disturbi alimentari” segnala un drastico aumento di richieste di aiuto che sono raddoppiate nel 2020 e triplicate nel 2023″. “In Italia solo nel 2023 i decessi per malattie legate ai disturbi dell’alimentazione sono stati 3.780, sono ormai la prima causa di morte tra gli adolescenti dopo gli incidenti stradali e ogni anno si intercettano sempre più casi nuovi (secondo i dati del ministero della Salute nel 2019 erano 680.569 e sono progressivamente cresciuti fino ad arrivare, nel 2023, a quota 1.680.456) – aggiunge Dalla Ragione – . Le conseguenze dei Dca sono depressione, limitazione della vita sociale e lavorativa, compromissione di apparati cardiaco e gastrointestinale, osteoporosi, morte per arresto cardiaco o suicidio. Le cause di morte sono collegate alle complicanze mediche e all’alto tasso di suicidio. I dati sulla mortalità sono in aumento, ma molto disomogenei sul territorio: si muore di più nelle regioni dove non ci sono strutture specializzate. La rete degli ambulatori multidisciplinari in Italia – prosegue – ha costituito un importante passo in avanti nel percorso di cura dei pazienti, ma è ancora presente in modo troppo disomogeneo sul territorio italiano: delle 126 strutture censite nel 2023 dall’Istituto Superiore di Sanità, il maggior numero dei centri (63) si trova nelle regioni del Nord (20 in Emilia Romagna e 15 in Lombardia), al Centro se ne trovano 23 (di cui 8 nel Lazio e 6 in Umbria), 40 sono distribuiti tra il Sud e le Isole (12 in Campania e 7 in Sicilia). Per fortuna il governo Meloni ha deciso di rifinanziare per il 2025 il Fondo nazionale per il contrasto dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, ma attendiamo ancora di vedere i Dca inseriti nei Livelli essenziali di assistenza (Lea)”. Per Dalla Ragione, autrice insieme a Raffaela Vanzetta di “Social Fame. Adolescenza, social media e disturbi alimentari” (Il pensiero scientifico editore) “chi lavora nel campo dei disturbi alimentari si è trovato negli ultimi anni a dover combattere contro un potentissimo fattore di diffusione del disturbo: i social media. Oggi i canali attraverso cui ragazzi e ragazze possono attingere a informazioni riguardo a metodi pericolosi per perdere peso sono moltiplicati a dismisura. E non solo: sono a portata di tutti App per il conteggio calorico o il dispendio energetico, e anche il semplice utilizzo dei social media ha un’influenza sull’autostima e contribuisce a cambiare l’immagine corporea di chi ne fa uso, determinando un aumento di sintomi depressivi, l’interiorizzazione di ideali di magrezza, pratiche di monitoraggio del corpo. Il tempo trascorso sui social media e lo sviluppo di disturbi alimentari appaiono quindi fortemente correlati”.

Napoli: al via primo master specialistico privato sanità pubblica

Napoli: al via primo master specialistico privato sanità pubblicaNapoli, 15 mar. (askanews) – Presentato questa mattina a Napoli, in occasione della Winter School 2024, il nuovo master universitario dell’Università Telematica Pegaso, in collaborazione con Motore Sanità, dal titolo “Formazione manageriale in materia di sanità pubblica”. Un accordo che, come spiega David Vannozzi, Direttore Generale Università Telematica Pegaso e Università Telematica Pegaso International Pegaso: “Prevede l’idealizzazione, la realizzazione e l’implementazione di corsi di formazione in comune e che sta dando i suoi effetti. Il primo di questi riguarda appunto il corso di formazione per Direttori Generali, amministrativi e sanitari e per Direttori di struttura complessa di aziende sanitarie e ospedaliere secondo la nuova normativa, per i quali abbiamo ottenuto dalla Regione Campania l’accreditamento del master che diventerà abilitante per l’esercizio di queste funzioni. Si tratta, come dicevo poc’anzi, della prima iniziativa di una serie che faremo insieme e che, speriamo, portino a un’integrazione tra il mondo accademico e la pratica operativa di tutti i giorni”. Soddisfatto anche Francesco Saverio D’Ascoli, Presidente CTS Pegaso: “Questo master rappresenta un significativo contributo alla crescita culturale e scientifica dell’area sanitaria all’interno dell’Università Telematica Pegaso, costituendo un ulteriore tassello fondamentale per il suo sviluppo”.


Si tratta di una svolta significativa nel panorama dell’istruzione universitaria italiana, come sottolinea Roberto Basta, Direttore del corso di formazione: “È la prima volta che un’università privata ottiene l’autorizzazione per questo tipo di iniziativa, un ambito tradizionalmente riservato al settore pubblico fino allo scorso anno. Questo master, del quale ho avuto l’onore di assumere la direzione, ha suscitato in me un entusiasmo particolare sia per i suoi contenuti che per la qualità dei docenti che vi parteciperanno. Credo fermamente che diventerà un punto di riferimento per coloro che aspirano a ricoprire ruoli direttivi o per i direttori generali già in carica, aprendo prospettive anche ad altre figure della dirigenza sanitaria. La mia responsabilità è garantire che questo master diventi un’esperienza formativa di alto livello, accessibile non solo ai professionisti del settore pubblico ma anche a quelli del sistema sanitario privato. Riteniamo che la sua offerta formativa sia essenziale per preparare i futuri manager del sistema sanitario nazionale e contribuire all’eccellenza del servizio. Ci impegniamo a fondo per assicurare un percorso di formazione di qualità, utile e stimolante”. E proprio la formazione manageriale, gli approfondimenti di norme e leggi, la divulgazione scientifica e la conoscenza dei processi di governance della Sanità in Italia e in Europa sono alla base della mission di Motore Sanità, evidenzia Giulia Gioda, Presidente Motore Sanità: “Stabilire dunque questa nuova collaborazione sinergica con l’Università Telematica Pegaso consente di estendere le nostre competenze e esperienze anche all’interno dell’ambito universitario. Con questo nuovo master Motore Sanità si impegna non solo a formare gli studenti, ma anche ad avvicinarli alla realtà regionale attraverso l’esperienza di docenti e tutor che vantano un bagaglio significativo nel settore dal management sanitario. Questa partnership rafforzerà ulteriormente la presenza di Motore Sanità nel panorama sanitario italiano con l’opportunità di accendere i riflettori sulla complessità delle realtà regionali allo stesso tempo autonome nel governo della Salute ma intimamente legate al filo del tessuto del sistema sanitario italiano”.

Allo Spallanzani workshop europeo per il contrasto al bioterrorismo

Allo Spallanzani workshop europeo per il contrasto al bioterrorismoRoma, 15 mar. (askanews) – Esperti provenienti da dieci Paesi europei si sono riuniti all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” IRCCS di Roma per discutere e approvare le linee guida di risposta in caso di attacchi terroristici biologici e chimici. Il workshop si iscrive all’interno del progetto europeo “Joint Action Terror”, di cui lo Spallanzani fa parte come rappresentante unico per l’Italia, che ha l’obiettivo principale di colmare le lacune nella preparazione sanitaria e di rafforzare la risposta agli attacchi terroristici biologici e chimici attraverso un lavoro intersettoriale con i settori della sicurezza, della protezione civile e della sanità nel quadro della decisione 1082/2013/UE sulle gravi minacce transfrontaliere per la salute e successivo Regolamento (UE) 2022/2371. Nello specifico, l’INMI Spallanzani guida il Work Package 5 “Pianificazione di preparazione e risposta sanitaria agli attacchi terroristici biologici e chimici” in collaborazione con la UK Health Security Agency (Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito).


Come spiegato dal responsabile del Package, Francesco Vairo, “L’obiettivo principale del Work Package è rafforzare la condivisione di conoscenze, buone pratiche/esperienze tra Paesi per rafforzare la preparazione e la risposta contro agenti biologici e chimici in conseguenza di attacchi terroristici nell’UE e di migliorare/aggiornare le conoscenze relative ad alcuni agenti selezionati attraverso un processo di revisione delle linee guida esistenti e della letteratura. Il tempestivo riconoscimento dell’agente coinvolto, seguito da un’adeguata implementazione di misure di controllo e da un adeguato trattamento farmacologico, è fondamentale nel ridurre il rischio di ulteriore diffusione. È cruciale inoltre una gestione intersettoriale dell’evento con una collaborazione strutturata e continua tra sanità pubblica, forze dell’ordine e protezione civile. Infine, identificare la presenza di strategie e piani di preparazione e risposta contro possibili attacchi terroristici chimici e biologici permette di meglio comprendere il diverso livello di preparazione e risposta e migliorare il coordinamento tra Paesi in caso di eventi”.

Melanoma: in 1 anno persi in Europa oltre 100mila anni di vita

Melanoma: in 1 anno persi in Europa oltre 100mila anni di vitaRoma, 15 mar. (askanews) – “Non pensarci” è il peggior consiglio che si possa seguire per la prevenzione del melanoma. Un neo sospetto, infatti, non va mai ignorato o trascurato per troppo tempo. Uno studio internazionale, a cui hanno preso parte per l’Italia i ricercatori dell’Istituto Nazionale Tumori Fondazione Pascale di Napoli, ha rivelato che, tra il 2020 e il 2021, cioè nel periodo delle restrizioni per la pandemia Covid, i controlli ‘saltati’, i ritardi diagnostici e di cura hanno causato la perdita di ben 111.464 anni di vita in 31 paesi in Europa, con un costo complessivo pari a 7,1 miliardi di euro. Lo studio, pubblicato sulla rivista JAMA Network Open, mostra che nello stesso periodo solo in Italia sono andati persi 15mila anni di vita. Per richiamare l’attenzione sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce la Fondazione Melanoma e l’Istituto Tumori Pascale di Napoli hanno lanciato il nuovo cortometraggio dal titolo “Su noi due”, con protagoniste due volti noti della soap “Un posto al Sole”, Lara Sansone e Miriam Candurro, e con co-protagonisti altri due beniamini della tv, Gigi & Ross. Il corto, che dura poco più di dieci minuti, è diretto dal giovane Alessandro Montali e scritto da Chiara Macor. Il direttore artistico è Romano Montesarchio. Le comparse sono tutte infermieri veri e lo stesso corto è stato realizzato negli ambulatori dell’Istituto dei tumori di Napoli e nel presidio ospedaliero Ascalesi, da 4 anni accorpato al polo oncologico. Il corto è stato presentato questa mattina all’hotel Mediterraneo di Napoli, ma non può ancora arrivare sulle piattaforme televisive né nelle sale cinematografiche in quanto in lizza per i vari festival del Cinema, primo fra tutti quello di Venezia.


Il cortometraggio, prodotto da Bronx Film e con il supporto non condizionante di Bristol Myers Squibb, racconta la storia di due amiche con un approccio ben diverso alla prevenzione del melanoma: Anna, interpretata da Miriam Candurro, più scrupolosa che scopre di avere un melanoma nelle prime fasi della malattia; e Teresa, interpretata da Lara Sansone, meno attenta alla prevenzione che scopre di avere la stessa malattia della sua amica quando ormai il cancro ha già iniziato a diffondersi. Nel cortometraggio, quando Anna manifesta i suoi timori per un neo sulla sua coscia, la sua amica le consiglia sorridendo di “non pensarci”. “Pensarci è invece proprio quello che dobbiamo fare noi tutti”, sottolinea Paolo Ascierto, presidente Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Pascale -. Anche per il melanoma, infatti, prevenire è meglio che curare. Perché nonostante questo tumore non ci spaventi più come in passato grazie alla disponibilità di farmaci innovativi, in primis l’immunoterapia che è in grado di guarire il 50% dei pazienti con malattia metastatica, la prevenzione e la diagnosi precoce restano le nostre migliori armi”. Più tardi si arriva alla diagnosi, più la malattia progredisce e diventa più complicato curarla. Proprio come è successo – e sta succedendo – alle migliaia di pazienti durante pandemia, a causa delle restrizioni, della carenza di personale e della paura di ammalarsi di Covid, hanno rimandato lo screening. “Il nostro studio, basato sui dati di 50.072 pazienti europei, stima che in circa il 17% delle persone con melanoma il cancro sarebbe progredito a uno stadio più alto nel periodo 2020-2021 a causa di soli 2 o 3 mesi di ritardi nella diagnosi o nel trattamento – precisa Ascierto -. Ci deve allarmare il fatto che, per una sola malattia, si siano persi così tanti anni di vita e che migliaia di pazienti abbiano subito un peggioramento della qualità della vita”. Il cortometraggio è dunque un invito a “pensare” alla prevenzione del melanoma, il terzo tumore più frequente al di sotto dei 50 anni in Italia (nel 2023 sono state stimate circa 12.700 nuove diagnosi, di cui 7.000 tra gli uomini e 5.700 tra le donne). “Questo è il periodo dell’anno ‘ideale’ per agire: la stagione estiva, più a rischio in termini di esposizione ai raggi UV, tra i principali fattori di rischio per il tumore alla pelle, è ancora lontana ma non troppo – spiega Ascierto -. Marzo e aprile possono essere i mesi ‘perfetti’ per sottoporsi alla mappatura dei nei, un esame diagnostico non invasivo che permette l’esame dell’epidermide, e che consente di individuare anomalie e irregolarità, eventualmente diagnosticando tumori benigni, o maligni, come il melanoma.Una diagnosi precoce è in grado di influenzare in maniera importante la prognosi di un paziente – conclude Ascierto -. L’aspettativa di vita per i pazienti con melanoma in stadio iniziale raggiunge il 95% a 10 anni dalla diagnosi. Per cui ‘pensiamo’ alla prevenzione e, soprattutto, ‘agiamo’ “.

Sonno “difficile” per 12 milioni italiani. 1 su 4 soffre di insonnia

Sonno “difficile” per 12 milioni italiani. 1 su 4 soffre di insonniaRoma, 14 mar. (askanews) – In occasione della Giornata Mondiale del Sonno che si celebra il 15 marzo, la Società Italiana di Neurologia (SIN) e l’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS) fanno il punto sui disturbi del sonno che solo in Italia colpiscono ben 12 milioni di persone. In particolare, si stima che circa 1 adulto su 4 soffra di insonnia cronica o transitoria, con una prevalenza del sesso femminile che risulta pari a circa il 60% del totale. Il 20% dei casi riguarda invece bambini e minori. Il sonno rappresenta una condizione importante e indispensabile per la vita stessa: indispensabile in quanto condizione necessaria alla sopravvivenza, importante per le modificazioni neuronali, biochimiche, metaboliche che avvengono con il sonno e durante il sonno.


“Un sonno frammentato e disturbato – dichiara Alessandro Padovani, Presidente della Società Italiana di Neurologia – favorisce la deposizione patologica nel cervello di proteine anomale, associate a fenomeni neurodegenerativi, all’infiammazione, all’arteriosclerosi. Riconoscere, quindi, un disturbo del sonno che comprometta qualità e durata del riposo notturno consente un tempestivo trattamento che eviterà anche pericolose conseguenze diurne quali disturbi dell’umore, cognitivi, di attenzione e sonnolenza”. “Il messaggio principale che lancia la World Sleep Society, promotrice dell’iniziativa, è “Equità del Sonno per la Salute Globale” – commenta Francesco Fanfulla, Presidente AIMS – .Il sonno è essenziale per la salute di tutti, ma purtroppo persistono differenze misurabili nella salute del sonno tra le popolazioni di tutto il mondo che ne rafforzano le disuguaglianze. Le cause di tali differenze sono numerose: condizioni e distruzioni ambientali, strutture e storie sociali, relazioni comunitarie e interpersonali e convinzioni e comportamenti individuali”.


Anche quest’anno L’AIMS promuove un evento unico, la Maratona del Sonno, nel corso del quale tutti i principali esperti italiani della Medicina del Sonno faranno una staffetta ideale dalle 8.00 del mattino alle 20.30 della sera, con relazioni di 30 minuti, per presentare al largo pubblico un quadro articolato delle conoscenze sui disturbi del sonno nell’ambito della salute (www.sonnomed.it) La Giornata Mondiale del Sonno (World Sleep Day), che si celebra ogni anno nel venerdì che precede l’equinozio di primavera, è promossa contemporaneamente in ogni parte del mondo, dalla World Sleep Society e, in Italia, dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS).

AISLA celebra la Pasqua con la solidarietà e una favola di speranza

AISLA celebra la Pasqua con la solidarietà e una favola di speranzaRoma, 14 mar. (askanews) – AISLA, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, ha deciso di dedicare la festa di Pasqua a tutti i bambini senza età, a coloro che scelgono di mettersi in gioco, indipendentemente se abbiano 6 o 60 anni. In occasione di questa festività, l’associazione ha presentato una favola che sottolinea l’importanza di mettersi sempre in gioco e condividere gioia, solidarietà e speranza. La favola invita a riflettere sul significato profondo della Pasqua e diffondere un messaggio di amore e generosità. La storia, come tutte le favole, inizia con “C’era una volta”: “C’era una volta un villaggio dove le persone amavano festeggiare la Pasqua con gioia. I bambini aspettavano con ansia la caccia alle uova, un gioco pieno di sorprese. Ma un anno, gli adulti del villaggio decisero di fare qualcosa di speciale. Pianificarono una caccia al tesoro molto grande, che avrebbe dato un nuovo significato alla Pasqua. I bambini erano felici e pronti per l’avventura. Correvano ovunque alla ricerca delle uova nascoste. Ogni angolo custodiva una sorpresa. Ma questa caccia alle uova era diversa dalle altre, perché con i soldi raccolti si aiutavano famiglie che hanno bisogno. La Pasqua non è solo divertimento, ma anche solidarietà. Ogni uovo trovato era un simbolo di aiuto per gli altri. Mentre i bambini cercavano le uova, la magia della Pasqua si diffondeva tra di loro. Fu una Pasqua diversa dalle altre, un momento di unità e speranza. Da quel giorno, la caccia alle uova non fu solo un gioco, ma un simbolo di amore e speranza per tutti nel villaggio. La Pasqua celebrava la bellezza della vita e della rinascita”. Da oltre 40 anni, l’associazione ha intrapreso un lungo cammino, affiancando migliaia di famiglie che vivono con la Sla. Ed è grazie anche ad iniziative come la Pasqua solidale che tutto questo è possibile. Tra le persone coinvolte nella campagna 2024, sottolinea una nota, “meritano una menzione speciale i dipendenti di Fastweb che hanno scelto di dedicarsi al volontariato aziendale, collaborando attivamente con l’associazione nell’inviare i prodotti solidali in tutta Italia.In attesa di celebrare la Pasqua, la campagna solidale di AISLA ha già riscosso un grande successo, con le deliziose prelibatezze Galbusera che sono letteralmente volate via. È rimasta una ancora una piccola scorta limitata di uova di cioccolato Noccior di Lindt e di Kit della Caccia al Tesoro con la Tazza-bunny piena di ovetti e degli indizi per organizzarla. Tuttavia, che sia con le Uova solidali di AISLA o di un’altra iniziativa benefica, il vero valore della Pasqua risiede nel messaggio che rimane impresso nel nostro cuore. Come saggiamente affermava George Bernard Show: “La mia vita appartiene alla comunità e finché ho il potere, è un privilegio fare tutto ciò che posso per il suo beneficio”. Ecco ciò che conta veramente”, sottolinea la nota. Per aggiudicarsi il Kit Caccia al Tesoro di AISLA: https://www.negoziosolidaleaisla.it/21-pasqua Per informazioni sul volontariato aziendale: info@aisla.it

Salute, al via campagna “MMAREA – Il mieloma multiplo. Onda dopo onda”

Salute, al via campagna “MMAREA – Il mieloma multiplo. Onda dopo onda”Roma, 14 mar. (askanews) – Vivere con una malattia come il mieloma multiplo, che alterna periodi di remissione a comparsa di recidive con un andamento che ricorda il moto della marea, ha un impatto pesante su chi ne soffre, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Con un inevitabile coinvolgimento anche di familiari, amici e caregiver. Per fornire un sostegno concreto ai pazienti con mieloma multiplo e a coloro che se ne prendono cura, Pfizer Italia promuove, in collaborazione con AIL – Associazione Italiana contro Leucemie, Linfoma e Mieloma, la campagna di comunicazione e informazione “MMAREA – Il Mieloma Multiplo. Onda dopo Onda” con l’obiettivo di informare, supportare e insegnare come gestire tutte le fasi della malattia, dal momento della diagnosi in poi. Il tono scelto per la campagna è, volutamente, all’insegna dell’immedesimazione e, soprattutto, dell’empatia, per aiutare i pazienti a non sentirsi mai soli e per infondere loro coraggio, esortandoli a non perdere mai la speranza.


Cuore della campagna è un racconto illustrato, realizzato da Manuela Adreani, che narra la storia di un pescatore affronta giorno dopo giorno le maree e le sfide che queste portano, così come i pazienti con Mieloma Multiplo affrontano un giorno dopo l’altro le fasi e le difficoltà della malattia. La narrazione è divisa in 5 capitoli che descrivono metaforicamente 5 topic rilevanti: la diagnosi, le terapie, la ricaduta, la remissione e la consapevolezza. In ogni capitolo, vengono indagati i sentimenti che i pazienti provano nel percorso della malattia, raccontando la paura, la stanchezza, lo smarrimento; ma anche la forza, il coraggio e la resilienza che, proprio come il protagonista, riescono a trovare dentro di loro ogni giorno. Da questo storytelling illustrato è nata anche una serie di podcast, con la voce narrante di Luca Zingaretti, e un mini-sito informativo www.mmarea.it, realizzato in collaborazione con pool di specialisti in Ematologia, che si propone di diventare il punto di riferimento, qualificato e aggiornato, sulla patologia per pazienti e caregiver.


“La marea silenziosa che stravolge il piccolo mondo del pescatore, protagonista della graphic novel MMAREA, ci ricorda bene come la diagnosi di mieloma multiplo cambi per sempre la vita dei pazienti – spiega la Professoressa Elena Zamagni dell’IRCCS AOU S. Orsola-Malpighi di Bologna -. Allo stesso modo, però, la forza con cui il pescatore riesce poi a ricostruire la sua capanna ben rappresenta il coraggio e la resilienza dei pazienti che accettano la diagnosi e si affidano agli specialisti e ai percorsi di cura per affrontare la malattia. Ecco perché è estremamente opportuno raccontare, e far ascoltare, i contenuti di questa campagna. Perché grazie alla metafora delle maree e alla crescente consapevolezza del pescatore che la vita di mare è un continuo adattarsi ai loro ritmi riusciamo a trasmettere un messaggio di speranza per tutte le persone con mieloma multiplo. Occorre, infatti, imparare ad affrontare le maree, adattarsi alle correnti e nuotare anche attraverso le tempeste, diventando flessibili e resilienti. Perché sappiamo che, dopo ogni marea scura, ci sarà sempre una nuova alba fatta di progressi, innovazioni e di strumenti di cura sempre più efficaci”. Il mieloma multiplo rappresenta circa il 10% delle patologie ematologiche e interessa prevalente- mente le persone sopra i 60 anni, colpendo con maggiore frequenza gli uomini rispetto alle donne. A oggi, la sua eziologia non è ancora del tutto nota, anche se è stato dimostrato che alla base della malattia ci sia una proliferazione anomala di una particolare popolazione di cellule nel midollo – le plasmacellule – che riproducendosi in maniera incontrollata determinano danni proprio al midollo osseo, con ripercussioni sulla struttura e sulla salute delle ossa. Il quadro clinico del mieloma multiplo si presenta con un’ampia serie di sintomi e anche le manifestazioni cliniche di questa malattia sono molto variabili. I più comuni campanelli d’allarme sono il dolore osseo, soprattutto a livello della colonna vertebrale o delle costole, dovuto alla possibile fragilità ossea causata dalla proliferazione delle plasmacellule, il danno renale, la marcata astenia dovuta all’anemia e le infezioni. È importante sottolineare, tuttavia, come, oggi, il mieloma multiplo possa essere considerato una pa- tologia cronica e, quindi, ampiamente trattabile, grazie alla crescente disponibilità di diverse opzioni terapeutiche. Da vent’anni a questa parte, proprio la disponibilità di nuove terapie e l’adozione di differenti strategie di trattamento hanno profondamente incrementato la risposta alle cure e la du- rata della remissione, offrendo ai pazienti sia una migliore qualità di vita, sia un aumento della sopravvivenza.


Il decorso clinico del mieloma multiplo è caratterizzato da una alternanza di fasi di malattia attiva e fasi di remissione. In particolare, il momento della recidiva è uno dei più pesanti per i pazienti, anche dal punto di vista psicologico. “I pazienti che devono affrontare una riacutizzazione di una malattia come il mieloma multiplo si trovano a doversi misurare con un’esperienza di dolore che non solo li travolge dal punto di vista fisico, ma anche sotto l’aspetto emotivo e psicologico – precisa William Arcese, Presidente del Comitato Scientifico AIL, Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma -. Improvvisamente, infatti, queste persone vengono investite da paure e preoccupazioni che riguardano la propria quotidianità, i rapporti in famiglia, il lavoro, la sfera sociale. Il benessere psicologico del paziente e di chi lo assiste poi, è fondamentale per garantire una corretta adesione alle cure e per fare sì che il senso di solitudine e isolamento che spesso investono malato e caregiver possa essere superato. Ecco perché è davvero indispensabile legittimare questo bisogno e affiancare il paziente e la sua famiglia, offrendo loro ascolto, comprensione e supporto. Come nel caso della campagna “MMAREA – Il Mieloma Multiplo. Onda dopo Onda”, che ci vede oggi a fianco di Pfizer Italia, ma anche con i tanti progetti sul territorio che, come associazione pazienti di riferimento nell’ambito di questa patologia, portiamo avanti ogni giorno”. “Siamo orgogliosi di poter iniziare questo percorso di supporto per i tanti pazienti ed i loro cari affetti da mieloma multiplo insieme ad AIL, a clinici di rilevanza internazionale e alla collaborazione di importanti artisti – dichiara Marco Provera, Direttore Oncologia di Pfizer in Italia -. L’impegno di Pfizer in oncologia e nei tumori del sangue è quello di portare innovazioni che possano prolungare le aspettative e la qualità di vita dei pazienti onco-ematologici, mirando a rendere disponibili nei prossimi 6 anni almeno 8 nuove opzioni terapeutiche nell’ambito del tumore della mammella, dei tumori toracici, genitourinari ed ematologici come il mieloma multiplo. Per migliorare la qualità di vita dei pazienti è fondamentale lo sviluppo di progetti e iniziative come MMAREA per accompagnare i pazienti lungo il percorso di cura, coinvolgendo tutti gli interlocutori: clinici e società scientifiche, associazioni pazienti e aziende impegnate nella ricerca”.

Disturbi alimentari, Iss: aggiornata mappa centri cura in Italia

Disturbi alimentari, Iss: aggiornata mappa centri cura in ItaliaRoma, 14 mar. (askanews) – La piattaforma dedicata ai centri di cura dei Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione (Dna) conta a marzo 2024, 135 strutture sparse su tutto il territorio nazionale, di cui 115 pubbliche (appartenenti al Servizio sanitario nazionale – Ssn) e 20 appartenenti al settore del privato accreditato. La mappatura territoriale a breve ospiterà anche le associazioni che si occupano di Dna, che saranno individuate sulla base del possesso di specifici requisiti. I numeri sono pubblicati in occasione della giornata del Fiocchetto Lilla, che si celebra il 15 marzo.


Il lavoro, coordinato dal Centro nazionale dipendenze e doping dell’Istituto superiore di sanità, è realizzata con il supporto tecnico e finanziario del Ministero della Salute-CCM. “È di primaria importanza l’intervento precoce nel casi dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione in quanto se non trattati adeguatamente aumentano il rischio di danni permanenti fino alla morte, nei casi più severi. L’esperienza maturata e riferita dai professionisti del settore evidenzia l’importanza di prevedere un intervento strutturato e multidisciplinare”, afferma Simona Pichini, responsabile facente funzione del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss.


“La piattaformadisturbialimentari.iss.it, costantemente aggiornata, è un servizio prezioso perché offre, in tempo reale, la panoramica dei centri sul territorio dedicati alla cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, consentendo ai cittadini affetti da tali disturbi, alle loro famiglie e a chi sta loro vicino, la possibilità di usufruire di interventi appropriati”, ricorda Luisa Mastrobattista, ricercatore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss. La distribuzione dei servizi sul territorio non è omogenea e il maggior numero dei centri (20) si trova in Emilia Romagna, seguita da Lombardia (16) e Campania (12). Rispetto alla fascia d’età presa in carico dai centri (ciascun centro ha potuto rispondere per ciascuna fascia d’età), l’85% ha dichiarato di prendere in carico persone di età pari o superiore a 18 anni, l’83% la fascia d’età 15-17 anni e il 47% i minori fino a 14 anni. La modalità di accesso è diretta (ossia è il paziente stesso che si reca nella struttura) nel 77% dei casi. I centri prevedono l’accesso mediante pagamento del ticket sanitario (67%), in modalità gratuita (33%), in regime di intramoenia (11%).


Sono 1652 i professionisti che vi lavorano, nella quasi totalità formati e aggiornati: soprattutto psicologi (23%), specialisti in psichiatria o neuropsichiatria infantile (15,7%),infermieri (13,8%), dietisti (11,6%).