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Depressione, metodo matematico potrebbe predire probabilità guarigione

Depressione, metodo matematico potrebbe predire probabilità guarigioneRoma, 15 gen. (askanews) – È possibile utilizzare un metodo matematico, basato sull’interconnessione dei sintomi, per predire la probabilità di guarigione dalla depressione maggiore. Lo afferma uno studio dell’Iss pubblicato oggi dalla rivista Nature Mental Health. La ricerca ha sviluppato un metodo per misurare la cosiddetta plasticità, cioè la capacità di modificare l’attività del cervello e il comportamento, fondamentale per passare dalla psicopatologia al benessere mentale. “A tale scopo – spiega Igor Branchi, del Centro di Riferimento per le Scienze comportamentali e la Salute mentale dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha coordinato lo studio -, abbiamo impiegato una tecnica matematica nota come network analysis. L’obiettivo era dimostrare come la plasticità possa essere misurata matematicamente valutando la forza della connettività nella rete dei sintomi, ossia la frequenza con cui i sintomi della depressione si modificano assieme. Maggiore è la sincronia delle variazioni di diversi sintomi, più alta è la coerenza (connettività) del sistema e minore è la sua plasticità: in questo lavoro si dimostra come configurazioni più connesse siano più difficili da modificare rispetto a configurazioni in cui i legami tra sintomi sono meno forti”. Per verificare il metodo, i ricercatori hanno esaminato i dati provenienti da uno degli studi più rilevanti sulle strategie di trattamento della depressione, noto come STAR*D e fornito dal National Institute of Mental Health degli Stati Uniti, analizzando la traiettoria di miglioramento di oltre 4000 individui depressi. “L’analisi – continua Branchi – ha confermato come il nostro approccio matematico sia in grado di misurare la capacità dei pazienti di modificare il proprio stato depressivo. In particolare, abbiamo dimostrato come la forza della connettività dei sintomi, misurata all’inizio dello studio, fosse più debole nei pazienti che avrebbero successivamente mostrato una maggiore plasticità, presentando un miglioramento significativo (responders), rispetto a quelli che avrebbero invece mostrato un miglioramento meno sensibile (non-responders). Inoltre, abbiamo evidenziato una correlazione altamente significativa tra la connettività dei sintomi e sia il miglioramento dello stato depressivo sia la predisposizione a cambiare umore in base alla qualità percepita della vita”. Questo metodo, sottolineano gli autori, permette di stimare la probabilità di cambiamento ma non consente di prevedere con certezza lo stato futuro di salute dell’individuo che dipende da una moltitudine di fattori. “In conclusione – spiega Branchi -, questa operazionalizzazione, ovvero lo sviluppo di una misura di un concetto astratto come la plasticità, fornisce uno strumento matematico utile per predire la resilienza, la vulnerabilità e il recupero, aprendo la strada a nuovi approcci nella prevenzione e nel trattamento del disturbo depressivo maggiore e, più in generale, dei disturbi psichiatrici”.

Raccomandazione esperti: da prossimo anno vaccini contro virus respiratori

Raccomandazione esperti: da prossimo anno vaccini contro virus respiratoriRoma, 15 gen. (askanews) – “In un momento di particolare diffusione delle sindromi influenzali – di cui si vede in questi giorni tutta l’importanza e impatto sulla salute della nostra popolazione – il Board del Calendario per la Vita ha ritenuto importante sottolineare il rilievo, oltre ai tradizionali vaccini contro influenza, COVID, pneumococco e pertosse, di nuovi strumenti di prevenzione finora non disponibili, rappresentati dai vaccini contro il Virus Respiratorio Sinciziale (VRS o RSV)”. Il Board del Calendario per la Vita auspica in un documento diffuso oggi che “il Ministero della Salute si faccia parte attiva con il Governo affinché siano individuate le risorse necessarie alle Regioni per garantire l’offerta attiva di questa nuova fondamentale possibilità di prevenzione per la prossima stagione invernale 2024/2025”. “Questo virus, noto come causa di bronchioliti nei bambini piccoli – si legge – è anche molto rilevante per la salute degli anziani e degli adulti con malattie croniche, in cui determina spesso complicanze importanti quali polmoniti e bronchiti, ospedalizzazioni e morti. Si ricorda come nell’inverno dell’anno scorso (2022-2023) in Italia l’RSV abbia rappresentato nella popolazione ultrasessantacinquenne oltre il 21% delle sindromi respiratorie acute, contro il 38% del virus dell’influenza, il 21% di SARS-COV2 ed il 20% di tutti gli altri virus respiratori (dati RespiVirNet)”.

“I nuovi vaccini hanno dimostrato elevata efficacia contro le malattia da RSV, oltre l’80% nella prima stagione invernale, dopo la vaccinazione, sono sicuri, e proteggono anche nella seconda stagione fredda successiva alla singola dose – afferma Paolo Bonanni, Coordinatore scientifico del Board del Calendario per la Vita – . Sulla base delle evidenze scientifiche, che abbiamo riportato nel nostro documento, raccomandiamo, dalla prossima stagione autunnale, l’utilizzo dei nuovi vaccini RSV nella popolazione dai 75 anni in su e negli ultra-sessantenni affetti da malattie croniche, che rendono l’infezione ancora più pericolosa per la salute”. “Auspichiamo – conclude il Prof. Bonanni – che il Ministero della Salute si faccia parte attiva con il Governo affinché siano individuate le risorse necessarie alle Regioni per garantire l’offerta attiva di questa nuova fondamentale possibilità di prevenzione per la prossima stagione invernale 2024/2025”.

Il Board del Calendario per la Vita è costituito da: Società Italiana Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI). Società Italiana di Pediatria (SIP). Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) .

Wellness, a Monticello Spa da gennaio la remise en forme

Wellness, a Monticello Spa da gennaio la remise en formeRoma, 14 gen. (askanews) – L’inizio del nuovo anno porta con sé una tradizione carica di speranza e ottimismo. Monticello SPA, uno dei punti di riferimento per il wellness in Lombardia, è il luogo ideale dove regalarsi del tempo di qualità, da dedicare a se stessi e al proprio benessere, inaugurando un percorso di purificazione e rinnovamento interiore, per liberarsi dallo stress post natalizio e cominciare il 2024 con la giusta energia.

Gennaio è il mese della rinascita per eccellenza e per depurarsi dopo le vacanze di Natale Monticello SPA consiglia la cerimonia di benessere che più la rappresenta: l’Aufguss. Questo rituale dona molti benefici all’organismo in termini di depurazione, purificazione della pelle, smaltimento di acido lattico e rilassamento della muscolatura. Gli oli essenziali utilizzati durante la cerimonia favoriscono l’eliminazione dello stress, il benessere generale e il sonno, mentre le alte temperature, accompagnate da una sapiente ventilazione, aiutano la vasodilatazione e la circolazione rinforzando il sistema immunitario. Per il mese di gennaio sono stati organizzati appuntamenti speciali Aufguss Night, grazie ai quali sarà possibile scoprire tutti i benefici di questo magico rituale: – 19 gennaio Aufguss Night ELEMENTS, i 4 elementi acqua, aria, terra e fuoco, si alternano in un susseguirsi di emozioni e suggestioni in sauna; – 26 gennaio Aufguss Night AROUND THE WORLD, un viaggio intorno mondo per scoprire le diverse culture di benessere Per una remise en forme completa e rigenerante, Monticello SPA consiglia di abbinare al percorso SPA il Rituale Rimodellante, un trattamento per prevenire, ridurre e contrastare efficacemente gli inestetismi della cellulite, proposto ad un prezzo speciale promozionale per il mese di gennaio. Il trattamento inizia con un bagno di vapore con oli essenziali per ossigenare i tessuti e purificare la pelle; prosegue poi con l’applicazione di un fango ai Sali del Mar Morto, estremamente efficace per contrastare adipe e ritenzione e si conclude con un massaggio drenante e rassodante, realizzato con una sinergia di oli essenziali naturali che favoriscono, uniti alla sapiente manualità dei nostri operatori, il drenaggio e l’eliminazione delle tossine.

Con il nuovo anno tornano le offerte fitness per la palestra di Monticello SPA: più di 1.000 mq attrezzati con le migliori tecnologie per l’allenamento firmate Technogym, due sale corsi e ampie vetrate panoramiche. Oltre a un ricco planning di lezioni basati sulle più moderne tecniche di allenamento, che va dai corsi olistici ai funzionali fino ai corsi di tonificazione, a Monticello SPA&FIT è presente uno staff altamente qualificato per aiutare a raggiungere, con programmi personalizzati, i propri obiettivi.

Wellness, il programma detox di Terme di Chianciano

Wellness, il programma detox di Terme di ChiancianoRoma, 13 gen. (askanews) – Come da tradizione, salutato l’anno passato, è giunto il momento di pensare ai buoni propositi: lasciarsi alle spalle gli eccessi delle festività, per ritrovare leggerezza e vitalità, regalandosi tempo e benessere per se stessi. Nel silenzio e nella pace delle colline toscane, tra la Val di Chiana e la Val d’Orcia, sorgono le Terme di Chianciano, oasi dedicata al wellness dove il tempo pare fermarsi e dove il benessere non è solo fisico, ma anche mentale e spirituale.

È risaputo che gennaio è il mese della rinascita e Terme di Chianciano sono il luogo ideale per intraprendere un viaggio di rinnovamento, seguendo programmi di purificazione che combinano la saggezza della natura con le più moderne tecniche di benessere. La Remise en Forme di Terme di Chianciano segue il “Ritmo dell’Acqua”: infatti il primo rimedio naturale per riequilibrare il proprio organismo è la cura idropinica del Parco dell’Acquasanta. L’acqua termale di Chianciano, ricca di elementi come il calcio, il magnesio, il bicarbonato e il solfato, aiuta a stimolare la digestione, a regolare la funzionalità intestinale e a depurare il fegato. Ogni percorso di cura idropinica viene studiato su misura dagli esperti della struttura, valutando lo stato di salute e le specifiche necessità. Associata alla cura idropinica, la fangoterapia permette di prendersi cura del fegato e del sistema digestivo. I benefici della cura idropinica si estendono ben oltre il periodo del trattamento: gli ospiti sono incoraggiati a integrare le pratiche apprese durante il soggiorno nelle loro routine quotidiane, promuovendo così uno stile di vita sano che mantiene l’organismo pulito e vigoroso.

All’interno del complesso termale di Chianciano, il Percorso Depurativo delle Terme Sensoriali rappresenta un’esperienza unica che combina antiche tradizioni e innovazione per un benessere completo. Questo percorso è stato studiato per guidare il corpo e la mente attraverso una serie di tappe che favoriscono il drenaggio e l’eliminazione delle tossine. L’esperienza inizia con un viaggio sensoriale, dove ogni elemento è pensato per risvegliare e purificare: dalla camminata nel fiume, che stimola la circolazione periferica, al relax nelle vasche idromassaggio e saline. I ritmi lenti, aiutano il corpo a riprendere il proprio equilibrio. Dopo un breve riposo è il turno delle sensazioni di calore: con la doccia calda ci si prepara al bagno turco, una tradizione antica che aiuta a far respirare la pelle prima della nebbia fredda. Il percorso prosegue poi con l’aromaterapia, con il risveglio dei sensi e con il trattamento con l’argilla depurativa. Calidarium e doccia calda segnano il passaggio alla cromoterapia, ispirata alle cure ayurvediche. Il percorso si conclude con spazi dedicati al relax e alla meditazione, dove è possibile riflettere e assorbire i benefici dell’esperienza appena vissuta e gustare le tisane depurative. Per permettere al corpo di assimilare i trattamenti e di lasciare che la mente raggiunga uno stato di serenità completa, è più che consigliata l’immersione nelle calde acque della sorgente Sillene, che alimenta le Piscine Termali Theia: queste sono un vero elisir di giovinezza, una fonte di salute e bellezza, con proprietà terapeutiche che favoriscono il drenaggio e la purificazione dell’organismo.

Ricche di minerali come bicarbonato, solfato e calcio, le acque delle Piscine Termali Theia hanno un’azione benefica su tutto il corpo: aiutano a ristabilire l’equilibrio idro-salino, migliorano la circolazione sanguigna e linfatica e hanno un effetto detossinante che contribuisce a ridurre lo stress ossidativo, uno dei principali responsabili dell’invecchiamento cellulare. Oltre ai benefici per la salute, i bagni in acqua termale Sillene sono anche un rituale di bellezza: l’acqua termale, con la sua ricchezza di minerali, ha un effetto tonificante e idratante sulla pelle, lasciandola morbida, luminosa e visibilmente ringiovanita.

Influenza, Iss: superato picco, incidenza cala ma resterà alta

Influenza, Iss: superato picco, incidenza cala ma resterà altaRoma, 12 gen. (askanews) – In netto calo, ma sempre nella fascia di intensità alta, il numero di casi di sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia. Nella prima settimana del 2024, infatti, l’incidenza è scesa a 16,5 casi per mille assistiti, mentre nella settimana precedente si era raggiunto il picco con 18,3 (dato aggiornato rispetto a quello diffuso la scorsa settimana a seguito dei ritardi di notifica). Scende anche la proporzione dei campioni positivi ad influenza sul totale dei campioni analizzati (34% vs 46%). Lo affermano i bollettini della sorveglianza RespiVirNet pubblicati oggi. “Sia i dati epidemiologici che microbiologici sembrano indicare che stiamo superando il picco, anche se è fortemente probabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole – commenta Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie Infettive dell’Iss -. Continuiamo a raccomandare pertanto le vaccinazioni per le persone più a rischio, ancora utili in vista della ‘coda’ della stagione che durerà ancora diverse settimane, e una sana prudenza nei comportamenti. Resta valida la raccomandazione di non assumere antibiotici, inutili in caso di infezioni virali, se non su indicazione del proprio medico, e di recarsi al pronto soccorso solo se strettamente necessario”. Ecco i dati principali. Sorveglianza epidemiologica: Raggiunto il picco di incidenza di sindromi simil-influenzali (ILI) in Italia nell’ultima settimana del 2023 con un valore di 18,3 casi per mille assistiti. Nella prima settimana del 2024 si osserva, infatti, un netto calo dell’incidenza che è pari a 16,5 casi per mille assistiti (18,3 nella settimana precedente). Si sottolinea che a tale aumento concorrono diversi virus respiratori sebbene predominino quelli dell’influenza (maggiori dettagli nel Rapporto Virologico 2024-01). L’incidenza è in netta diminuzione nelle fasce di età pediatriche e maggiormente nei bambini al di sotto dei cinque anni in cui l’incidenza è pari a 33,6 casi per mille assistiti (47,2 nella settimana precedente), stabile negli adulti e anziani. Tutte le Regioni/PPAA, tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale. Scendono a due le Regioni/PPAA in cui è stata raggiunta la soglia di intensità “molto alta” dell’incidenza (Abruzzo, Sardegna). “Anche se è sempre difficile fare previsioni sull’andamento della stagione, un calo così netto fa pensare che il picco sia stato raggiunto – afferma Antonino Bella, responsabile della sorveglianza epidemiologica RespiVirNet e curatore del bollettino epidemiologico -. Sono comunque possibili oscillazioni ‘al rialzo’, soprattutto nei bambini, favorite dalla riapertura delle scuole”. Sorveglianza virologica. Durante la settimana 01/2024, la percentuale dei campioni risultati positivi all’influenza sul totale dei campioni analizzati risulta pari al 34% Tra i virus influenzali, quelli di tipo A risultano largamente prevalenti (99%) rispetto ai virus di tipo B e appartengono per la maggior parte al sottotipo H1N1pdm09. Tra i campioni risultati positivi dall’inizio della stagione, il 19% è positivo per SARS-CoV-2, il 12% per RSV, il 44% per influenza A, mentre i rimanenti sono risultati positivi per altri virus respiratori. “I dati virologici confermano che i virus influenzali prevalgono tra quelli respiratori circolanti – afferma Simona Puzelli, responsabile della sorveglianza virologica RespiVirNet e curatrice del report virologico -. In particolare, tra i virus influenzali di tipo A il sottotipo prevalente è H1N1pdm09, che rappresenta il 77,7% di tutti i virus influenzali identificati finora nella stagione 2023-2024”.

Fruttosio può “addolcire” tumore: studio Shangai su Cell Metabolism

Fruttosio può “addolcire” tumore: studio Shangai su Cell MetabolismRoma, 11 gen. (askanews) – Dopo la carne, è tempo di riconsiderare anche il ruolo dello zucchero nella lotta al cancro. Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dello Shanghai Chest Hospital e dell’Università Jiao Tong di Shanghai ha rivelato che il fruttosio – uno zucchero semplice, contenuto naturalmente nella frutta, nel miele e, in forma di additivo, in alcuni alimenti dolci – può essere un alleato prezioso del nostro sistema immunitario nel contrastare il tumore. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Cell Metabolism e commentati in un editoriale riportato su Nature Immunology. “Che il fruttosio sia associato alla crescita di alcuni tumori, come quelli intestinali, e delle mestastasi lo sapevamo da tempo – commenta Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e oncologo al Pascale di Napoli -. Quello che fino ad oggi risultava ancora poco chiaro è il suo impatto sulla risposta immunitaria anti-tumorale. Il nuovo studio colma in parte questa lacuna e mostra che una dieta ricca di fruttosio è in grado di rafforzare la risposta immunitaria contro il cancro, controllandone la crescita. Il fruttosio alimentare dunque promuove l’immunità antitumorale delle cellule”.

Nello studio i ricercatori hanno nutrito un gruppo di topolini con melanoma con una dieta ricca di fruttosio e un altro con una dieta normale. Ebbene, dopo già due settimane i topi alimentati con una dieta ad alto contenuto di fruttosio hanno registrato una significativa riduzione della crescita tumorale e della letalità indotta dal tumore, rispetto a quelli del gruppo di controllo. Anche uno studio precedente condotto su topi con carcinoma polmonare ha dimostrato che nutrire gli animali con una dieta ad alto contenuto di fruttosio ha ridotto le dimensioni del tumore e aumentato la sopravvivenza. “Nel nuovo studio i ricercatori cinesi hanno osservato che il fruttosio alimentare aumenta la risposta immunitaria dei linfociti T denominati CD8+, che hanno la funzione di identificare e uccidere le tumorali, controllando così la progressione della malattia – sottolinea Ascierto -. In particolare, il consumo di fruttosio ha innescato la produzione di leptina, l’ormone prodotto dal tessuto adiposo che segnala al cervello la sensazione di sazietà, sia nel sangue che nel tessuto tumorale. L’aumento della leptina è associato all’incremento dell’attività dei linfociti T antitumorali, potenziandone così la risposta immunitaria contro il cancro”. Inoltre, i ricercatori hanno anche rilevato che i livelli più elevati di leptina nel plasma sono correlati con l’aumentata attività delle cellule T antitumorali nei pazienti con cancro ai polmoni. “Ma attenzione: lo studio non indica che fare incetta di zuccheri aiuti automaticamente a contrastare il tumore – conclude Ascierto -. Piuttosto i risultati suggeriscono che, come per la carne che contiene un ingrediente chiave (TVA) in grado di potenziare l’immunoterapia, anche per lo zucchero, in particolare per il fruttosio, potrebbe non essere tutto bianco o nero. Sono dunque necessari ulteriori studi che ci aiutino a comprendere se e come possiamo sfruttare il fruttosio per rafforzare l’azione del nostro sistema immunitario contro il cancro”.

Fiaso: per messa in sicurezza antincendio ospedali servono 7 miliardi

Fiaso: per messa in sicurezza antincendio ospedali servono 7 miliardiRoma, 11 gen. (askanews) – Servono 7 miliardi per la messa in sicurezza antincendio degli ospedali. È la conclusione dell’indagine promossa dalla Fiaso, la Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere, tra le associate per verificare lo stato di applicazione e il fabbisogno finanziario per l’applicazione della normativa anti incendio prevista dal D.M. 19/03/2015. I dati sono stati raccolti a dicembre del 2023 su un campione del 19% dei presidi ospedalieri e del 12% delle strutture sanitarie che erogano prestazioni ambulatoriali, riabilitative e di diagnostica, aderenti alla Fiaso. La normativa antincendio del 2015, che era andata a sostituire la regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private del settembre 2002, poneva la scadenza di un anno per la presentazione di piani di progetto che prevedessero la conformità di impianti elettrici e sistemi di gestione della sicurezza di tutti i plessi delle aziende sanitarie e ospedaliere. L’indagine Fiaso rileva che il 70% delle aziende sanitarie aveva formalizzato, come previsto, entro il 2016 il piano con il progetto di adeguamento e il relativo quadro economico. Nel 2020 con la pandemia le aziende sanitarie hanno concentrato sulla lotta al covid tutti gli sforzi, per questo motivo sono arrivate una serie di proroghe alle scadenze previste dalla normativa antincendio che ha spostato il termine finale per gli adeguamenti al 2028. “Il vero nodo però è l’accesso alle risorse – spiega il presidente Fiaso, Giovanni Migliore – il 90% dei piani presentati è tuttora privo della necessaria copertura finanziaria per il completamento della messa in sicurezza delle strutture sanitarie e alcuni quadri economici richiederanno sicuramente un adeguamento dei prezzi previsti ormai anni fa”. La Fiaso ha calcolato, sulla base dei piani esistenti, che la richiesta media per il completamento della messa in sicurezza di un ospedale è di circa 36 milioni di euro, mentre per un plesso territoriale sono necessari circa 6 milioni di euro. Complessivamente, considerando tutte le strutture delle aziende sanitarie a servizio della salute pubblica, la dotazione finanziaria richiesta sarebbe di circa 7 miliardi di euro. Secondo la ricognizione fatta in Commissione Affari sociali, sanità del Senato, sarebbero circa 10,5 miliardi le risorse già stanziate e non utilizzate per la realizzazione del programma pluriennale di interventi finalizzati alla ristrutturazione edilizia e all’ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico, di cui all’articolo 20, comma 1, della legge 11 marzo 1988, n. 67. E questa mattina è in approvazione proprio in Commissione al Senato, a prima firma del senatore Francesco Zaffini, una risoluzione per la realizzazione di piano straordinario. “Ribadiamo il nostro sostegno alla formulazione di un nuovo piano straordinario e urgente per la messa in sicurezza del patrimonio sanitario pubblico – conclude il presidente Fiaso Migliore – È indispensabile però semplificare le regole per l’accesso a questi fondi e formulare un nuovo calendario per l’adeguamento alla normativa antincendio con tempi e risorse certe. Come preannunciato ieri, siamo come aziende sanitarie pronti a fare la nostra parte”.

Proteine magre, camminate e meditazione: la ricetta del trainer dei vip

Proteine magre, camminate e meditazione: la ricetta del trainer dei vipRoma, 9 gen. (askanews) – Gonfiore addominale, senso di pesantezza, aumento di peso, apatia…sono solo alcune conseguenze della cosiddetta ‘sindrome da rientro’ dalle festività. Ore piccole, consumo di bevande gassate e alcoliche e stravizi alimentari danneggiano l’equilibrio del nostro organismo e rischiano di vanificare ore di sacrifici in palestra e di sane abitudini alimentari. Oltre agli effetti collaterali più conosciuti dei vizi delle feste come, ce n’è anche uno meno conosciuto ai più ma particolarmente temuto dagli amanti del fisico scolpito, da culturisti e fitness addicted: la perdita di tono muscolare. “Durante le festività, i festeggiamenti spesso implicano un aumento dell’assunzione di calorie, contribuendo alla perdita di massa muscolare diventa un rischio, specialmente quando il corpo è sottoposto a stress alimentare e fisico”. A lanciare l’allarme è Ione Acosta, il trainer che segue vip e attori (da Laia Costa, vincitrice del premio Goya , a Paul Haggis, regista premio Oscar, Ida Lundgren, Dolph Lundgren, ecc.), categoria che ‘necessita’ di riprendersi in fretta dopo qualche eccesso. Ecco come affrontare la sindrome da rientro e la perdita muscolare post-abbuffate con 7 semplici consigli: 1. equilibrio nutrizionale: dopo un periodo di abbondanza alimentare, ritornare a una dieta ben bilanciata è fondamentale. Aumentare l’apporto proteico per preservare la massa muscolare è una priorità così come introdurre fonti proteiche magre e aiuta a contrastare gli effetti catabolici.

2. attività fisica post-abbuffata: impegnarsi in un’attività fisica moderata dopo le abbuffate può aiutare a stimolare il metabolismo e a utilizzare l’eccesso di calorie. Un breve allenamento, come una passeggiata, può contribuire a mitigare gli effetti sul corpo. 3. idratazione costante: mantenere un’adeguata idratazione è essenziale, soprattutto dopo un periodo di consumo alimentare eccessivo. l’acqua supporta processi metabolici cruciali e contribuisce a prevenire la degradazione muscolare.

4. supplementazione mirata: integrare la dieta con attivatori delle sirtuine come SIRT500 apporta benefici immediati. Le sirtuine sono una classe di proteine naturalmente presenti nel nostro organismo che regolano importanti vie metaboliche e sono coinvolte, tra l’altro, nell’invecchiamento e nello stress. L’attivazione di queste proteine ha un effetto benefico sulla salute duraturo, tanto da poter addirittura allungare la vita di una persona 5. controllo dello stress post-feste: dopo le festività, il ripristino di routine e la gestione dello stress diventano fondamentali. la riduzione del cortisolo, ormone catabolico, può essere ottenuta attraverso pratiche di gestione dello stress come la meditazione e il rilassamento.

6. riposo e recupero adeguati: assicurarsi di avere un adeguato riposo post-feste è cruciale per consentire al corpo di recuperare e riparare il tessuto muscolare. un sonno di qualità supporta la fase anabolica del processo metabolico. 7. riprendere l’allenamento gradualmente: dopo le festività, reintrodurre gradualmente l’allenamento regolare. evitare un ritorno troppo repentino all’intensità dell’allenamento previene il rischio di sovrallenamento, riducendo così la possibilità di catabolismo muscolare.

Secondo Acosta, adottando strategie nutrizionali, di allenamento e gestione dello stress, è possibile gestire efficacemente la sindrome da post rientro e la perdita muscolare. Mantenere l’equilibrio e adottare un approccio olistico alla salute aiuta a massimizzare i benefici dell’allenamento, permettendo di preservare i progressi ottenuti anche dopo i periodi di indulgenza alimentare.

Da Igienisti SItI una Guida alle buone pratiche vaccinali

Da Igienisti SItI una Guida alle buone pratiche vaccinaliRoma, 9 gen. (askanews) – La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ha presentato il Documento “Guida alle buone pratiche vaccinali”, con l’obiettivo di promuovere e garantire servizi vaccinali di eccellenza in tutto il territorio nazionale. “Le vaccinazioni hanno salvato e continueranno a salvare milioni di persone ogni anno in tutto il mondo, rappresentando senza dubbio il più efficace e sicuro strumento di prevenzione a nostra disposizione – afferma Roberta Siliquini, Presidente della Società Italiana d’Igiene – il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) garantisce un’offerta vaccinale di grande valore. Una delle più ampie, complete ed aggiornate del panorama della Sanità pubblica internazionale. Affinché questo diritto-opportunità sia concretamente ed agevolmente fruibile da tutti i cittadini è necessario che i diversi attori del sistema svolgano tutti la loro parte in un’armonica e coerente integrazione sotto la regia ed il coordinamento dei Dipartimenti di Prevenzione”. Il Documento descrive l”anatomia’ e la ‘fisiologia’ del Sistema vaccinale italiano assegnando ai Dipartimenti di Prevenzione il ruolo di riferimento per la governance di sistema e declinando e i diversi punti di erogazione centrali e periferici con la definizione di principi operativi e relative azioni, utili a chiarire il ruolo e le responsabilità delle componenti del Sistema vaccinale italiano, compreso quello dei punti vaccinali di maggiore prossimità, come gli ambulatori dei medici di famiglia e le farmacie. Nel contempo, si sottolineano i principi e i riferimenti scientifici e professionali per l’organizzazione, l’implementazione e la valutazione di servizi vaccinali di qualità che garantiscano l’efficientamento del sistema vaccinale italiano, il miglioramento dell’esperienza vaccinale dell’utenza e un complessivo miglioramento delle coperture vaccinali sul territorio nazionale.

Ictus pediatrico, ALICe: ruolo chiave del terapista occupazionale

Ictus pediatrico, ALICe: ruolo chiave del terapista occupazionaleRoma, 9 gen. (askanews) – L’ictus è una patologia relativamente rara nel bambino ma, nei Paesi sviluppati, è una delle più frequenti cause di disabilità e rappresenta una tra le prime dieci cause di morte nella popolazione pediatrica con una percentuale più alta nel primo anno di vita. (Greenham et al, 2016). L’ictus nel bambino viene tipicamente suddiviso in due categorie: ictus perinatale (quando avviene tra la 20a settimana gestazionale e il 28° giorno di vita) con una incidenza stimata tra 25-40 casi ogni 100.000 nati/anno e ictus pediatrico (dal 29° giorno di vita ai 18 anni) con una incidenza di 1.3-13 casi su 100.000 nati/anno. Nonostante la maggior plasticità cerebrale, non sempre il recupero nei bambini è migliore rispetto a quanto accade nella popolazione adulta: i bambini che sopravvivono all’ictus perinatale/pediatrico hanno un alto rischio di disabilità, di complessità e severità variabile, che può interessare la sfera motoria, sensoriale, cognitiva e comportamentale, oltre a portare conseguenze di tipo neurologico, come l’epilessia . La maggior parte di bambini colpiti da ictus richiede quindi una presa in carico riabilitativa multidisciplinare complessa con l’obiettivo di favorire il massimo livello di partecipazione possibile a tutte le attività quotidiane, migliorando la qualità della loro vita. E’ quanto sottolinea A.L.I.Ce. Italia Odv (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale). Una figura chiave – prosegue – è quella del terapista occupazionale, il professionista sanitario della riabilitazione che si occupa di promuovere la salute e il benessere attraverso la possibile attività che può essere svolta. La terapia occupazionale è una scienza altamente centrata sul paziente e sulla famiglia, perché le nostre occupazioni sono inscindibili dal contesto ambientale, sociale e familiare in cui viviamo. L’intervento del terapista occupazionale è quindi altamente individualizzato poiché, ognuno di noi svolge, nella propria quotidianità, attività significative profondamente diverse.

Nell’ambito dell’età evolutiva, e in particolare nell’ictus pediatrico, il ruolo del terapista occupazionale diventa quello di aiutare i bambini non solo a recuperare le abilità perse ma, in alcuni casi, a raggiungere veri e propri obiettivi di autonomia che, a causa della precocità dell’evento, non erano ancora stati acquisiti. Bambini e ragazzi possono trovarsi da un giorno all’altro a non essere più in grado di svolgere alcune attività per loro fondamentali nel percorso di costruzione della propria personalità. “Rabbia, frustrazione, depressione, senso di isolamento e paura per il futuro sono sentimenti spesso presenti nelle persone colpite da ictus, soprattutto se si tratta di adolescenti – spiega Marta Bertamino, Dirigente medico, specialista in Pediatria, UOC Medicina Fisica e Riabilitazione dell’IRCCS Ospedale Gaslini di Genova -. Riappropriarsi della propria autonomia, anche se in una forma diversa rispetto a quella sperimentata prima dell’ictus, ha ricadute positive sulla qualità di vita non solo del bambino/ragazzo ma anche della famiglia. Il terapista occupazionale può aiutare il bambino, i caregiver e le comunità attraverso un supporto educativo alle autonomie e alla promozione del senso di competenza”.

L’intervento del terapista occupazionale dovrebbe iniziare precocemente nei casi di ictus in età evolutiva ed è ovviamente differenziato rispetto alle esigenze, all’età e alla complessità del quadro clinico; si integra con le altre figure delle professioni riabilitative e assistenziali nell’identificare, ad esempio, gli ausili necessari e i corretti posizionamenti per favorire l’allineamento posturale e, nel percorso riabilitativo, per accompagnare il rientro a casa (tra cui la valutazione dell’accessibilità degli ambienti di vita – domicilio, scuola e ambienti sociali), tenendo conto delle abitudini del nucleo familiare.