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Scuola, le competenze “non cognitive”: convegno a Bologna

Scuola, le competenze “non cognitive”: convegno a BolognaRoma, 7 dic. (askanews) – La quinta edizione del Festival nazionale dell’Innovazione Scolastica, in programma a Valdobbiadene dal 5 al 7 di settembre 2025, ruoterà intorno al tema delle “non cognitive skills”, competenze considerate strategiche, in un’ottica pedagogica ed evolutiva, necessarie per affrontare un percorso scolastico gratificante e soprattutto utili a un adeguato ingresso nel mondo del lavoro.


Si tratta di abilità psico-sociali che già nel 1993 l’OMS aveva identificato come competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in modo efficace le esigenze della vita quotidiana; si spazia dall’empatia alla gestione dello stress, dalla consapevolezza di sé alla capacità di prendere decisioni e di risolvere i problemi, fino allo sviluppo del pensiero critico e creativo. Stando ad alcuni recenti studi dell’OCSE, lo sviluppo delle competenze non cognitive permetterebbe migliori prestazioni scolastiche e lavorative e un miglior comportamento sociale. Un tema complesso e di forte attualità che il Festival ha fatto proprio, assumendosi l’impegno di avviare una seria riflessione che occuperà il Comitato organizzatore ed il Comitato scientifico per un intero anno e che prenderà avvio con il convegno del 12 dicembre prossimo a Bologna. I lavori si svolgeranno presso il Liceo Malpighi a partire dalle ore 17:00 – prenotazioni sul sito del Festival.


Aprirà i lavori Marco Ferrari, dirigente scolastico del Liceo Malpighi e membro del Comitato promotore del FIS, parlando delle “Le Non Cognitive Skills alla prova nella scuola”. Tommaso Agasisti, docente al Politecnico di Milano interverrà su “Lavorare sulle competenze socioemotive nelle istituzioni scolastiche”, mentre Alessia Rosa, di Indire, relazionerà su “Una buona definizione delle Non Cognitive Skills”. Carlo di Michele, presidente Diesse, e i dirigenti scolastici Francesca Maganzi Gioeni d’Angiò e Salvatore Giuliano condivideranno invece le “Esperienze di sviluppo e di rilevazione delle Non Cognitive Skills nella scuola”. Le conclusioni sono affidate al professor Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. Negli ultimi anni il confronto sulle competenze si è fatto sempre più animato. A livello nazionale, europeo e globale ci si sta interrogando su quale sia la strada migliore per dotare i ragazzi delle abilità, degli atteggiamenti e delle conoscenze giuste per affrontare un mondo sempre più veloce, sfidante, complesso. Le “non cognitive skills” rappresentano una combinazione dinamica di abilità cognitive e metacognitive, abilità interpersonali, intellettuali e pratiche accanto a valori etici. Consentono agli individui di adattarsi e di comportarsi positivamente in modo da affrontare efficacemente le sfide della vita quotidiana e professionale.


Il convegno sarà l’occasione per presentare ufficialmente la 5^ edizione del Festival nazionale dell’Innovazione Scolastica. Saranno presenti: Alberto Raffaelli, presidente FIS, e Luigi Ballerini, coordinatore del Comitato Scientifico. Sarà possibile seguire i lavori in diretta streaming collegandosi alla pagina web del Festival.

CCCP 1987: incuria e abbandono dopo sfratto. Sabato in piazza per riaccendere il Faro

CCCP 1987: incuria e abbandono dopo sfratto. Sabato in piazza per riaccendere il FaroRoma, 6 dic. (askanews) – Esattamente un anno fa, a Roma, finiva un sogno durato 18 anni: il Circolo Il Faro chiudeva. Nonostante più di 3mila firme raccolte, l’appoggio del territorio, del Comune e dei Municipi 11 e 12, l’appello di numerose personalità dello sport, della cultura e dello spettacolo, la Croce Rossa decideva che un luogo di aggregazione e socialità, in cui si insegnasse calcio in maniera seria, inclusiva, educativa, accessibile economicamente, dove tante e importanti iniziative e progetti di calcio sociale si erano realizzati, poteva anche chiudere. “Sarebbe ‘veramente una sconfitta’, scrivevamo allora, ‘se il Faro diventasse l’ennesimo campo della nostra città regalato all’abbandono e all’incuria’. È esattamente quello che sta succedendo”, si legge in un comunicato dove l’associazione ASD CCCP 1987 dà appuntamento per sabato 7 dicembre a “tutte le persone che hanno vissuto con noi questa meravigliosa esperienza e che l’hanno sostenuta, a cominciare dalle ‘nostre’ famiglie fino al presidente del Municipio 12 Elio Tomassetti, che grideranno con noi, domani alle ore 11, #riaccendete Il Faro!”.


Il Circolo Il Faro oggi “ospita solo erbacce, sporcizia, qualche poveraccio in cerca di un tetto per la notte e qualche ragazzo che scavalca per tirare due calci a un pallone… Abbandono e incuria. Neanche ai ragazzi di Fondazione Villa Maraini (storica struttura che si occupa di dipendenze che da anni si occupa di dipendenze, che ha sede nella stessa area del circolo), diventata peraltro parte integrante della Croce Rossa, è più concesso di utilizzarlo”. “Noi però – concludono – continuiamo a non arrenderci e a ribadire che la città e il quartiere hanno un disperato bisogno di luoghi di aggregazione, sport sano e di qualità, cultura, inclusione e socialità alla portata di tutti. E che farli chiudere e lasciarli morire è semplicemente una vergogna. E che Il Faro va restituito, come hanno promesso i suoi padroni, alla sua ‘vocazione sportiva e sociale’”.

Ricerca: metà degli italiani si sente più giovane della propria età

Ricerca: metà degli italiani si sente più giovane della propria etàMilano, 5 dic. (askanews) – Ogni giorno, ciascuna delle nostre scelte e delle nostre abitudini – dall’alimentazione alla qualità del sonno, dall’attività fisica alla serenità mentale – contribuisce a un cammino lungo e affascinante: la longevità. E se, oltre la durata della vita, potessimo anche arricchirne la qualità? Questa domanda è al centro dell’Età senza Età, la 16esima edizione dell’Osservatorio Nestlé nato nel 2009 con il compito di fotografare gli stili di vita e alimentazione degli italiani, attraverso ricerche e studi in collaborazione con Università internazionali ed esperti scientifici in diversi ambiti.


“L’Età senza Età” è un’indagine che abbraccia quattro generazioni, esplorando come giovani, adulti e anziani possono unirsi in un percorso di salute e benessere mentre transitiamo da una società della vecchiaia a una della longevità. È certamente uno sguardo olistico perché, come confermano anche precedenti studi dell’Osservatorio Nestlé, le emozioni influenzano quanto e ciò che scegliamo di mangiare, e il cibo che consumiamo, può nutrire sia il corpo che lo spirito, in un circolo virtuoso in cui salute e benessere si alimentano reciprocamente. Sulla percezione dell’età e dell’invecchiamento che abbiamo noi italiani, analizzando i risultati nasce spontanea la domanda ironica “vecchio a chi?”: il 51% degli italiani si sente infatti più giovane della propria età, con una concentrazione tra i 55-64 anni (58%) e i 65+ anni (69%), segno di un forte desiderio di continuità e vitalità mentale nelle fasce più avanzate. Il 63% dei 55-64 anni si sente mentalmente più giovane, e questa percentuale cresce al 69% tra i 65+. Tuttavia, in termini di efficienza fisica, solo il 40% dei 55-64 anni si sente più giovane, a indicare che il declino fisico viene percepito in modo più marcato rispetto a quello mentale. Per il 36% degli italiani oltre i sessant’anni, la vecchiaia incomincia quando si smette di fare progetti.


Commenta Nic Palmarini, direttore del National Innovation Centre for Ageing (NICA) del Regno Unito, CEO di Voice Italia Social Enterprise e Co-Founder di Edelman Longevity Lab: “L’impegno, la partecipazione, il contribuire a creare un mondo migliore per sé o gli altri, o – semplicemente – avere un obiettivo in grado di sfidarci e collocarci nel futuro rappresenta un driver cruciale. È quello che gli inglesi chiamano ‘purpose’ e che potremmo provare a tradurre con “senso della vita”. Ne parliamo ogni giorno per tenere la nostra mente attiva, per spronarci ad alzarci dal divano o smettere di scrollare Instagram, ma qui è nero su bianco: è quello che stabilisce il confine tra sentirsi o meno vecchi”. Pur sentendoci più giovani rispetto alla nostra età anagrafica, siamo tutti preoccupati dell’avanzare degli anni. E mentre oltre il 45% dei più giovani, 18-34 anni, è in ansia per l’aspetto fisico e i cambiamenti estetici, per il 50% dei 35-45enni e il 55% dei 45-54 anni è il mantenimento della forza fisica ad essere la preoccupazione centrale. Mentre è sugli aspetti legati al senso profondo di dignità che le ansie degli italiani si acuiscono: il timore del declino cognitivo e mentale, e della perdita di autonomia sono sentiti da tutti, diventando una vera e propria preoccupazione per un’alta percentuale delle generazioni 55-64enni e 65+.


A dispetto del concetto di ‘ageismo’ che vede le generazioni come status a sé, diverse sono le cose che accomunano tutte le età, soprattutto la preoccupazione per la solitudine e l’isolamento, più marcate addirittura nelle generazioni più giovani (18-34 anni, 27% e 35-44, 21%), mentre nelle età più avanzate, incide del 19% e addirittura del 17% sugli over 65, quasi a riprova di una ritrovata ‘serendipità’. Spiega Palmarini: “Non esiste un ‘loro’ e ‘noi’. Quegli anziani che pensi siano chissà cosa o chissà chi, assomigliano a qualcuno che conosciamo benissimo. Le cose che temiamo della vecchiaia, ad esempio, sono praticamente le stesse a qualsiasi età. Le potrei riassumere con la parola “dignità”. Vogliamo che ci venga preservata e riconosciuta la nostra dignità di persone – di essere autonomi, di non diventare un oggetto, di avere la possibilità di essere consapevoli delle nostre scelte grazie a una mente che funziona. Viene anche sfatato, finalmente, il mito secondo cui solitudine o isolamento siano paure degli anziani quando chiaramente è una delle cose che preoccupa di più i ragazzi”.


L’alimentazione è, per fortuna, associata al piacere per tutte le fasce d’età, ma solo il 20% della popolazione italiana considera il nutrimento un modo per vivere più a lungo. Tra i 18-34 anni, la fascia di età che può ancora permettersi di ‘sgarrare’ e pasteggiare a patatine e junk food senza sensi di colpa, c’è una percezione maggiore di felicità associata al cibo (oltre il 25%). Circa il 60% dei 55-64enni e 65+ ha ridotto la quantità di cibo consumata e oltre la metà afferma di aver migliorato la qualità e la leggerezza della propria alimentazione riflettendo una crescente attenzione verso un’alimentazione più leggera e sana. Inoltre, 1 italiano su 3 ha aumentato il consumo di integratori e frutta secca negli ultimi anni.

Concistoro, Palalic: con S.E. Német più dialogo con ortodossi

Concistoro, Palalic: con S.E. Német più dialogo con ortodossiRoma, 5 dic. (askanews) – L’8 dicembre a Roma Papa Francesco concederà nel Concistoro, per la prima volta nella storia, la porpora cardinalizia a Ladislav Német, arcivescovo di Belgrado. Una decisione festeggiata in Serbia e vista come un concreto segnale di come la politica della Santa Sede verso l’Ortodossia stia diventando più concreta. Askanews ne ha parlato con Jovan Palalic, a Roma proprio per assistere al Concistoro, deputato del Parlamento Serbo e presidente del Gruppo di Amicizia con l’Italia e la Santa Sede.


“Siamo felici di poter partecipare alla nomina del primo cardinale della storia in Serbia, Sua Eminenza Ladislav Német. La decisione di Papa Francesco in questo senso significa il riconoscimento per la nostra Patria, il nostro Paese. E sicuramente rafforza per il futuro i rapporti tra il Vaticano e la Serbia – spiega Palalic -. Questa nomina poi conclude una serie di importanti visite, e di importanti incontri, che ci sono stati quest’anno: a settembre è venuto a Belgrado il Segretario di Stato S.E. Il Cardinale Pietro Parolin, ma in Serbia sono venuti tanti altri vescovi, ad esempio poche settimane fa il nostro Patriarca Porfirio ha incontrato il Vescovo di Trieste. Tutto questo rappresenta un punto di partenza per rafforzare i nostri rapporti”. Per Palalic “si tratta di un momento importante, in presenza della crisi in Ucraina, della guerra, per trovare uno spazio di dialogo tra la Chiesa Ortodossa e la Chiesa Cattolica. E nella nomina del Cardinale Német riconosciamo la volontà della Santa Sede di vedere la Serbia come un ponte possibile per il dialogo con la Chiesa Ortodossa. Il Patriarca Porfirio è stimato dalla Santa Sede per la sua apertura e la sua volontà di dialogare e di trovare spazio per creare prima di tutto un’atmosfera pacifica nella regione balcanica. Quindi la nomina indica un passo avanti. Il Cardinale Német ha grande esperienza nel mantenimento del dialogo con la Chiesa Ortodossa, è molto stimato in Serbia e sicuramente darà il suo contributo nel processo di dialogo tra Serbia e Santa Sede”.

Stefano Boeri: transizione ecologica dev’essere di tutti e per tutti

Stefano Boeri: transizione ecologica dev’essere di tutti e per tuttiMilano, 5 dic. (askanews) – “Oggi la transizione ecologica che le città devono in qualche modo perseguire non sarà possibile se non si risolvono prima o in contemporanea alcune grandi questioni che riguardano le disuguaglianze di reddito, le disuguaglianze legate all’accesso dei servizi, le disuguaglianze legate alle aspettative di vita, le aspettative di vita in salute che sono oggi delle barriere a volte insormontabili, magari non così visibili, ma insormontabili della nostra città”. Lo ha detto ad askanews l’architetto Stefano Boeri ragionando sull’idea di ecologia e transizione nel senso più profondo del termine in occasione del decimo anniversario del suo Bosco Verticale.


“Se non capiamo questo – ha aggiunto Boeri – rischiamo che una qualsiasi politica che va in una direzione di miglioramento ambientale e che però non si interroghi sui vantaggi che questa stessa politica produce e sul fatto che a volte queste politiche che perseguono la transizione ecologica rischiano di dare vantaggi a chi ne ha già e degli svantaggi a chi ne ha già. Se noi non abbiamo una visione chiara di questa connessione rischiamo di non essere capaci di fare alcun passo serio a qualsiasi potere di transizione ecologica, perché la transizione ecologica sarà tale solo se sarà un progetto di tutti e condiviso da tutti gli strati sociali e culturali che compongono le società urbane, altrimenti resterà una una forzatura elitaria”.

Milano, Coca-Cola conferma il sostegno al Banco Alimentare

Milano, Coca-Cola conferma il sostegno al Banco AlimentareMilano, 4 dic. (askanews) – Dopo il supporto alla 28esima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, Coca-Cola conferma il proprio sostegno a Banco Alimentare portando un messaggio di solidarietà anche al Coca-Cola Christmas Village, un luogo magico in cui divertirsi e, al contempo, fare del bene.


Cuore del villaggio allestito dal 7 dicembre al 6 gennaio in Piazza del Duomo a Milano, sarà l’Albero dei Giochi dedicato ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026. Il legame tra Coca-Cola e le Olimpiadi nasce da lontano e rappresenta una delle collaborazioni più longeve e iconiche nella storia degli eventi sportivi mondiali, che non solo riflette l’impegno nel promuovere lo sport e i suoi valori, ma incarna una visione condivisa di inclusione, aggregazione e rispetto. Il viaggio di Coca-Cola con il Movimento Olimpico inizia nel 1928 ad Amsterdam, affiancando gli atleti e diventando così il partner più duraturo nella storia delle Olimpiadi. Ai piedi dell’Albero dei Giochi ci sarà il Mercatino di Natale di Coca-Cola: uno spazio dove poter acquistare gadget e prodotti esclusivi del brand, trasformando un semplice gesto in un contributo concreto per le persone in difficoltà. L’intero ricavato del Mercatino, che vedrà coinvolti volontari di Banco Alimentare affiancati da dipendenti di Coca-Cola, sarà infatti devoluto all’associazione. Una collaborazione storica quella tra Coca-Cola e Banco Alimentare che quest’anno ha permesso di distribuire generi alimentari per oltre 1 milione e 400 mila pasti e negli ultimi otto anni si è tradotta in un sostegno pari alla distribuzione di circa 15 milioni di pasti, confermando l’impegno dell’Azienda a favore della sostenibilità sociale e della comunità. “Siamo felici che Coca-Cola abbia nuovamente scelto Banco Alimentare come partner per la campagna natalizia, sicuramente la più importante dell’anno. In una situazione difficile e complessa come quella attuale, è importante il messaggio lanciato da Coca-Cola: un semplice gesto di gentilezza, generosità, e di concreta solidarietà, ha sempre un positivo effetto anche su chi lo compie provocando una reazione a catena di bene. Il nostro obiettivo è da sempre quello di ridare fiducia e speranza alle persone in difficoltà e possiamo raggiungerlo solo facendo squadra con chi realmente si mette in gioco con noi e ci resta vicino” – così Giovanni Bruno, Presidente Fondazione Banco Alimentare ETS.


“In questo periodo speciale dell’anno è importante ricordarsi quanto i più piccoli gesti di gentilezza e generosità possano fare la differenza per le persone in difficoltà, per questo siamo orgogliosi di sostenere ancora una volta Banco Alimentare e i suoi volontari. Abbiamo deciso di portare questo messaggio di condivisione e solidarietà anche all’interno del Coca-Cola Christmas Village, nel quale ciascuno di noi potrà celebrare lo spirito e la tradizione del Natale, riscoprendo l’importanza del donare” – dichiara Cristina Camilli, Direttore Comunicazione, Relazioni Istituzionali e Sostenibilità Coca-Cola Italia.

Inail intitola Auditorium a Maglio, ideatore della Paralimpiadi

Inail intitola Auditorium a Maglio, ideatore della ParalimpiadiRoma, 3 dic. (askanews) – Medico dell’Inail, Antonio Maglio negli anni ’50 del secolo scorso, quando avere una disabilità equivaleva spesso a una condanna all’emarginazione, intuì le straordinarie potenzialità dello sport come strumento terapeutico e di riabilitazione, con effetti benefici sia dal punto di vista fisico e psicologico. Direttore del Centro Paraplegici Villa Marina di Ostia, dove erano ricoverati reduci di guerra e infortunati sul lavoro, Maglio introdusse un nuovo metodo riabilitativo basato sui concetti di presa in carico dei pazienti, di terapia occupazionale e di reinserimento socio-lavorativo, fornendo un contributo decisivo per l’evoluzione della percezione e del trattamento della disabilità. A lui si deve anche l’idea di organizzare a Roma, subito dopo la conclusione dei Giochi della XVII Olimpiade del 1960, quelle che oggi sono riconosciute come le prime Paralimpiadi della storia.


In occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, l’Inail ha voluto intitolare a lui l’Auditorium della sede centrale dell’Istituto a Roma. “La capacità di Antonio Maglio di dare nuove prospettive a persone all’epoca destinate ad essere escluse dalla vita deve essere di ispirazione per tutti”, ha detto il presidente dell’Inail Fabrizio D’Ascenzo durante la cerimonia a cui hanno preso parte il direttore generale dell’Istituto, Marcello Fiori, il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli, la vedova di Maglio, Maria Stella Calà, e i giovani paralimpici Giada Rossi, Alberto Amodeo e Domiziana Mecenate reduci dalle vittorie riportate nelle Paralimpiadi di Parigi che ha visto l’Italia portare a casa 71 medaglie. La vedova di Maglio ha ricordato la figura schiva di Maglio, “persona sempre rivolta verso il bene, verso la comunità. Sempre accanto ai suoi atleti, che non ha mai lasciato soli non solo durante il recupero ma anche dopo, convinto che si vince solo insieme”. “Forse – ha detto l’atleta paralimpico Alberto Amodeo – nessuno di noi sarebbe andato a Parigi senza il lavoro del prof. Maglio”. “Attraverso lo sport – ha aggiunto Giada Rossi, alla sua terza paralimpiade – riusciamo a esprimere le nostre potenzialità, siamo fortunati a poter vivere la nostra normalità”.


“Maglio ha gettato un seme – ha detto il presidente del Comitato italiano paralimpico, Luca Pancalli – ha avuto intuizioni rivoluzionarie sul ruolo della riabilitazione e nello sfruttare le Olimpiadi di Roma del 1960 per accendere i riflettori sulla disabilità con le prime Paralimpiadi. Un filo rosso lega l’Italia in bianco e nero degli anni ’50 con le immagini in alta definizione di oggi e con il futuro”. “Quello di oggi – ha concluso il direttore generale dell’Inail Marcello Fiori – è un atto d’amore che riafferma il principio ispiratore del nostri mandato: la persona al centro. Intitolare il nostro Auditorium ad Antonio Maglio è un piccolo gesto ma anche un’occasione di riflessione, di scoperta della sua figura, di richiamo al suo esempio di medico e di grande dirigente dell’Inail. L’obiettivo è recuperare la vita vera”.


L’eredità di Maglio è testimoniata anche attraverso alcuni oggetti commemorativi esposti all’interno di cinque teche posizionate nella sala di accesso all’Auditorium: dal provvedimento del 23 maggio 1957 che istituì il Centro paraplegici di Ostia, con contestuale nomina di Maglio a direttore sanitario, alle medaglie conquistate dagli atleti azzurri alle Paralimpiadi di Roma. Nella sala congressi sono invece stati allestiti due pannelli fotografici: il primo è composto da una sequenza di scatti storici che descrivono il percorso professionale del medico dell’Inail, mentre il secondo è un’immagine del 1959 che lo raffigura insieme ad alcuni atleti della squadra paralimpica italiana.

Ricerca e cura dei tumori, tornano le Stelle di Natale AIL

Ricerca e cura dei tumori, tornano le Stelle di Natale AILRoma, 2 dic. (askanews) – Nei giorni 6, 7 e 8 dicembre tornano le Stelle di Natale AIL a colorare oltre 4.800 piazze italiane, iniziativa posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e giunta alla sua 36° edizione. Si rinnova così lo storico appuntamento con la solidarietà promosso dall’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma da 55 anni al fianco dei pazienti ematologici e delle loro famiglie.


Il contributo minimo associativo per ricevere la Stella di Natale AIL è di 13 euro; per sapere in quali piazze italiane trovare i 17.000 volontari dell’AIL dal 6 all’8 dicembre vai su ail.it o chiama il numero 06 7038 6060 (attivo dal 3 dicembre, ore 9 – 17). Anche quest’anno, oltre alla tradizionale pianta natalizia, fiore simbolo del Natale, in molte piazze italiane si potrà ricevere la dolce stella “Sogni di cioccolato AIL”, cioccolato finissimo al latte e fondente con nocciole IGP Piemonte, a fronte di una donazione minima di 13 euro.


Con le Stelle di Natale e i Sogni di cioccolato AIL raddoppia l’impegno a favore della ricerca scientifica e dell’assistenza ai pazienti con tumore del sangue in tutta Italia. AIL da 55 anni mette al primo posto il paziente con tumore del sangue e il sostegno alla Ricerca Scientifica. I risultati negli studi scientifici e le terapie innovative sempre più efficaci e mirate, hanno determinato grandi miglioramenti nella diagnosi e nella cura dei pazienti ematologici, adulti e bambini. È necessario proseguire intensamente su questa strada e investire con continuità sempre più risorse nella Ricerca per raggiungere ulteriori traguardi e rendere queste malattie sempre più guaribili. L’Ematologia italiana attraverso i Centri di Terapia e grazie all’opera quotidiana delle 83 sezioni provinciali AIL e delle sue migliaia di volontari, garantisce la continuità assistenziale e terapeutica.


L’iniziativa Stelle di Natale AIL ha permesso in tanti anni di sostenere e mettere in campo importanti progetti di Ricerca e Assistenza e ha contribuito a far conoscere i rilevanti progressi e i risultati ottenuti nel trattamento dei tumori del sangue.

Giornata del dono: A scuola di generosità con la Fondazione Aifr

Giornata del dono: A scuola di generosità con la Fondazione AifrMilano, 30 nov. (askanews) – Martedì 3 dicembre si celebra il GivingTuesday, la giornata mondiale del dono, iniziativa nata a New York nel 2012 come risposta solidale all’ondata di consumismo del Black friday e del Cyber monday. In Italia, la Fondazione Aifr celebra l’ottava edizione con una serie di iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica e valorizzare il ruolo del terzo settore, con il patrocinio dell’Associazione nazionale comuni italiani, Assifero e CSVNet.


Oggi il GivingTuesday ha assunto una dimensione globale, coinvolgendo oltre 100 Paesi. Secondo i dati del GivingTuesday data commons, l’edizione 2023 ha registrato negli Stati Uniti 3,1 miliardi di dollari di donazioni. Anche in Italia, sono stati donati 760.000 euro donati da 17.813 sostenitori, con una donazione media di circa 98 euro. In vista del prossimo 3 dicembre la Fondazione Aifr promuove numerose attività in Italia, per una partecipazione attiva della cittadinanza e delle istituzioni all’ottava edizione del GivingTuesday. “A scuola di generosità” è un’iniziativa educativa pensata per sensibilizzare gli studenti sui temi della solidarietà e dell’impegno sociale. Se negli anni passati sono state coinvolte le scuole secondarie, quest’anno, per la prima volta, il programma introduce schede didattiche progettate per le scuole primarie. Le tematiche affrontate spaziano dalla solidarietà ai diritti umani, dall’immigrazione alla cittadinanza attiva. In collaborazione con esperti e organizzazioni non profit, sono disponibili 16 schede didattiche che propongono attività interattive, tra cui discussioni in aula, lavori di gruppo e laboratori creativi.


Per il 3 dicembre la Fondazione Aifr lancia anche lo StreamingTuesday, una maratona in diretta streaming su Twitch, con oltre 30 content creator, che si alterneranno dalle prime ore del mattino fino a notte fonda. Durante la maratona, diversi streamer intratterranno le loro community con sessioni di gaming e just chatting, invitando il pubblico a donare a favore di importanti cause sociali. Inoltre il GivingTuesday tornerà anche quest’anno a illuminare di rosso monumenti storici d’Italia, un colore che simboleggia l’amore e la solidarietà. Sono già più di 70 i comuni che hanno aderito all’iniziativa.

Roma, sport e solidarietà con il ‘Patto per Montespaccato’

Roma, sport e solidarietà con il ‘Patto per Montespaccato’Roma, 27 nov. (askanews) – Firmato oggi dal Ministro per lo sport e i giovani Abodi, dal Presidente della Regione Rocca, dal Sindaco di Roma Gualtieri, dal Presidente di Sport e Salute Mezzaroma, dal Commissario dell’Agenzia italiana per la Gioventù Celestini Campanari l’accordo triennale con l’ASP Asilo Savoia che assicura la prosecuzione e lo sviluppo del programma “Talento & Tenacia – Crescere nella Legalità” nel popolare quartiere di Montespaccato.


È stato sottoscritto oggi presso la sede del Ministero per lo Sport e i Giovani il “Patto di quartiere per Montespaccato”, promosso dall’azienda pubblica di servizi alla persona “Asilo Savoia” per assicurare la continuità e lo sviluppo dell’esperienza di “Talento & Tenacia” nel Quartiere di Montespaccato all’indomani dell’atto intimidatorio verificatosi ad agosto scorso nell’impianto sportivo confiscato alla criminalità ed intitolato a Don Pino Puglisi. Ad accogliere l’invito lanciato dal Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi, il Presidente della Regione Francesco Rocca, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il Presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma e il Commissario straordinario dell’Agenzia Italiana per la Gioventù Federica Celestini Campanari, oltre ovviamente al Presidente di ASP Asilo Savoia Massimiliano Monnanni. L’accordo, di durata triennale, prevede un approccio organico e condiviso da parte di tutti i firmatari sulla base dell’analisi puntuale e dettagliata delle azioni promosse a livello territoriale dai decisori istituzionali e del lavoro di rete già svolto dal 2018 ad oggi dall’Asilo Savoia ed è finalizzato a definire un modello di sviluppo sociale a rete in grado di corrispondere ad esigenze concrete della comunità locale di Montespaccato. “L’obiettivo di questo accordo di cooperazione è quello di contribuire al miglioramento della qualità della vita a Montespaccato, rilanciando la sfida di recuperare spazi occupati dalla criminalità per affidarli alla socialità e alla legalità – ha dichiarato il Ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi. Possiamo e dobbiamo alimentare la fiducia e la speranza della cittadinanza per una società a misura di persona, a dimensione umana, che rispetti le regole e promuova il benessere sociale, anche attraverso lo sport, ispirati dagli indirizzi del settimo comma dell’articolo 33 della nostra Costituzione. E questo accordo è una straordinaria occasione che il Governo vuole valorizzare e promuovere, una buona causa da servire insieme ad altre Istituzioni. Da parte nostra non mancherà il supporto necessario per la riqualificazione dei luoghi perché possano essere gestiti a beneficio del bene comune. Il frutto di questo lavoro di squadra, ognuno nel proprio ruolo, sono certo porterà alla sconfitta della marginalità sociale e della criminalità che la sfrutta, in un territorio che ha voglia di liberazione”.


“La presenza, oggi, di tutte le Istituzioni rimarca la profonda volontà di sottolineare l’importanza di ciò che andremo a realizzare insieme all’Asp Asilo Savoia della Regione Lazio – ha affermato il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Non esistono differenze politiche davanti a sfide enormi come quelle del recupero della legalità in zone importanti della Capitale e della Regione. L’accesso allo sport rappresenta una priorità e una sfida che abbiamo condiviso, per garantirne il diritto a chi ha difficoltà di praticarlo, consegnando cittadini presidi – anche valoriali – fondamentali per la nostra comunità. Questo è il significato profondo delle Asp. Asilo Savoia sta producendo, infatti, risultati dall’impatto sociale enorme ed è compito della Regione e delle Istituzioni tutte sostenere progetti come questo, soprattutto in zone difficili della città di Roma e della Regione. Montespaccato diventerà un presidio importante di legalità”. “La firma del patto di comunità per Montespaccato è un segnale di grande forza morale, politica e istituzionale. Con questo accordo assicuriamo lo sviluppo del programma dell’Asp Asilo Savoia “Talento & Tenacia – Crescere nella Legalità” a Montespaccato e mostriamo alla città le potenzialità di un’ampia collaborazione tra soggetti e istituzioni diverse, che insieme possono produrre risultati incredibili: dalla riqualificazione delle strutture sportive fino alla promozione di iniziative imprenditoriali e di inserimento nel mondo lavorativo. Roma Capitale è pronta a fare la sua parte insieme a tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti, che ringrazio, perché quando si è uniti si è più forti”, così il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.


“Quella dell’Asilo Savoia a Montespaccato è un’opera che attesta come, attraverso lo sport, si possa essere presidi di inclusione e legalità sul territorio – ha detto il Presidente di Sport e Salute, Marco Mezzaroma -. Siamo felici di aderire a questo patto di quartiere e di poter portare le nostre competenze a supporto di un’azione corale che ci vede collaborare con istituzioni, quali Regione Lazio e Roma Capitale, con cui abbiamo già avviato e realizzato azioni importanti di riqualificazione e di sviluppo sociale attraverso lo sport”. “All’appello lanciato dal Ministro Abodi, abbiamo risposto positivamente fin da subito, poiché riteniamo fondamentale che le Istituzioni pongano una attenzione particolare al recupero delle periferie e delle aree che soffrono maggior disagio socioeconomico, per offrire ai nostri giovani pari opportunità di crescita e formazione, a prescindere dal luogo nel quale si è nati. È nostro obiettivo costruire delle comunità nelle quali ciascuno possa sentirsi al sicuro e libero di esprimere le proprie potenzialità. Ogni luogo animato da questo spirito rappresenta un presidio di legalità, e lancia un messaggio chiaro: lo Stato c’è e non indietreggia davanti ad atti di violenza e intimidazioni”. Così ha sottolineato il Commissario straordinario dell’Agenzia Italiana per la Gioventù, Federica Celestini Campanari.


“Oggi è un bellissimo giorno e non solo per il nostro quartiere- ha detto il presidente di Asilo Savoia, Massimiliano Monnanni – La credibilità delle istituzioni si misura sulle azioni concrete e sulla tempestività nel dare risposte a comunità e territori. Esattamente quello che è avvenuto con la firma del ‘Patto per Montespaccato’, che vede unite Autorità centrali, Regione e Comune nel promuovere attivamente, partendo dalla speranza innescata da ‘Talento & Tenacia’, il cambiamento richiesto dai cittadini all’insegna della partecipazione, della legalità, dell’inclusione sociale e della rigenerazione del territorio. Sono certo – conclude – che molti altri stakeholder pubblici e privati si uniranno a noi, aderendo al Patto e sostenendone le diverse attività. Grazie infinite al ministro Abodi che è stato sempre presente e vicino al percorso di riscatto del Montespaccato Calcio fin dall’inizio, grazie al Presidente Francesco Rocca e al Sindaco Roberto Gualtieri per aver rinnovato l’impegno al nostro fianco delle rispettive Amministrazioni e grazie al Presidente Mezzaroma e alla Commissaria Celestini Campanari, partner indispensabili nella messa a terra del “Patto”.