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Earth Day 2024, l’appello dei Giovani innovatori italiani

Earth Day 2024, l’appello dei Giovani innovatori italianiRoma, 22 apr. (askanews) – Il 22 aprile di ogni anno in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale della Terra, la più grande manifestazione ambientale del pianeta. Earth Day ha come obiettivo principale quello di porre l’attenzione sulla conservazione delle risorse naturali della Terra e sui danni provocati dall’inquinamento. Oggi questa ricorrenza arriva a mobilitare un miliardo di persone in oltre 192 Paesi.


In questo contesto arriva a gran voce l’appello dell’ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, punto di riferimento dell’innovazione in Italia che, per voce del suo Presidente Gabriele Ferrieri, afferma che “la transizione ecologica e digitale sono alla base di un’economia sostenibile per la salvaguardia del nostro sistema di vita. Questa giornata deve rappresentare un monito a tutti i paesi del mondo, ad incrementare il loro sforzo profuso alla difesa ambientale e ad implementare un sistema economico-industriale sostenibile”. “Gli investimenti portati avanti fino ad oggi non sono ancora sufficienti, in quanto sia il cambiamento climatico che il riscaldamento globale avanzano e serve un cambiamento radicale per dare risposte concrete al problema. Come giovani innovatori noi mettiamo al centro una visione che sostenga i giovani, premi le aziende sostenibili, sostenga le startup green e supporti l’implementazione delle nuove tecnologie alla salvaguardia della Terra. Questo il nostro appello”, conclude Ferrieri.

Alla Luiss ultimi giorni Orientamento per iscriversi a test ingresso

Alla Luiss ultimi giorni Orientamento per iscriversi a test ingressoRoma, 18 apr. (askanews) – La scelta dell’università e del corso di studi da intraprendere dopo il diploma rappresenta un momento importante per ogni studente. In vista dell’ultimo test di ingresso per accedere ai Corsi di Laurea Triennali e Magistrale a Ciclo Unico in Giurisprudenza, che si terrà online fra il 14 e il 16 maggio (iscrizioni aperte fino al 6 maggio), l’Università Luiss apre le porte alle ragazze e ai ragazzi dell’ultimo anno delle Scuole Superiori e alle loro famiglie per una Giornata di Orientamento che si terrà sabato 20 aprile dalle ore 14:00 alle ore 17:30 nel Campus di viale Romania 32 a Roma.


Gli aspiranti candidati potranno approfondire le novità dell’offerta formativa dell’Ateneo intitolato a Guido Carli, i suoi servizi e le numerose opportunità di studio, anche all’estero, grazie agli oltre 300 accordi con le migliori Università del mondo, che hanno dato vita, tra gli altri, al nuovo Double Degree in Social Sciences con Sciences Po, e all’inedito Triple Degree EUTribe con la Goethe-Universität di Francoforte e la Solvay School of Economics & Management di Bruxelles. La vocazione internazionale della Luiss è stata recentemente riconosciuta anche dalla classifica QS World University Ranking by Subject 2024, dove l’Ateneo si è confermato nella Top 20 mondiale – e primo in Italia – per gli Studi Politici e Internazionali.


Nel corso della Giornata di Orientamento, accanto all’intervento di Antonio Gullo, Prorettore per la Didattica con Delega alle Lauree Triennali e Magistrale a Ciclo Unico ed al Coordinamento del Post Lauream, i giovani partecipanti potranno ascoltare le testimonianze di Alumni Luiss. Sarà, infine, attivo l’Info Point Servizi Luiss per conoscere in maniera più dettagliata le agevolazioni economiche, i Campus Services, le esperienze all’estero e la sezione Luiss Sport.

Gaza, al via il 25 aprile la ciclostaffetta solidale Milano-Roma

Gaza, al via il 25 aprile la ciclostaffetta solidale Milano-RomaMilano, 12 apr. (askanews) – Partirà da Milano giovedì 25 aprile alle 9.30 la ciclostaffetta Ride 4 Sunbirds: 6 tappe da Milano fino a Roma, 671 chilometri, 6990 metri di dislivello, che saranno percorsi da 8 cicliste e ciclisti. L’iniziativa nasce per raccogliere fondi a sostegno della popolazione di Gaza ed è organizzata da Audrey Anpi e ASD Ring of Life, con il sostegno di Assopace Palestina, Progetto REC e ACS e il contributo di PEM Habitat Teatrali. Il denaro raccolto sarà consegnato ai Gaza Sunbirds, una squadra palestinese di paraciclisti che ogni giorno consegna, in bicicletta, beni di prima necessità alla popolazione sulla Striscia di Gaza ormai allo stremo.


Il gruppo di cicliste e ciclisti partirà da Milano dal Giardino Bazlen , all’interno dell’iniziativa del Municipio 1 di Milano, i Fili Della Resistenza, in collaborazione con Atir Teatro Ringhiera e Teatro Carcano. Madrina dell’evento Morena Tartagni, la prima atleta azzurra a salire sul podio dei mondiali di ciclismo nel 1968. Il ricavato della campagna sarà destinato alla popolazione di Gaza, attraverso l’Ong ACS (Associazione di Cooperazione e Solidarietà), attiva in Gaza e Cisgiordania da più di 20 anni e oggi impegnata, a vari livelli, in interventi umanitari, come la distribuzione di cibo e beni essenziali e il sostegno psico-sociale agli sfollati.


Un progetto, affermano in una nota gli organizzatori, “in cui la bicicletta diventa simbolo di diritti e umanità. Una ‘voce a pedali’ attraverserà l’Italia unendosi simbolicamente a quella dei Gaza Sunbirds. Un gesto di solidarietà di chi crede nell’urgenza di un dialogo di pace e nella necessità di creare una rete di sostegno per la popolazione di Gaza”. Nelle tappe del percorso (Parma il 25 aprile, Bologna il 26 aprile, Firenze il 27 aprile, San Quirico d’Orcia il 28 aprile, Bolsena il 29 aprile e Roma il 30 aprile) verranno organizzati incontri e iniziative per portare l’attenzione “sulla gravissima e atroce situazione che il popolo palestinese sta vivendo. Il Primo maggio aspetteremo le cicliste e i ciclisti a Milano, in Stazione Centrale, per festeggiare insieme a Progetto REC Palestina e ACS l’impresa”.


Gaza Sunbirds un gruppo nato nel 2020 da un’idea di Alaa al-Dali, ciclista professionista che ha perso una gamba durante le manifestazioni al confine con Israele tra il 2018 e il 2019 (manifestazioni che hanno causato la morte di 214 palestinesi e oltre 36 mila feriti). Alaa al-Dali ha deciso di fondare una squadra di paraciclisti composta da professionisti e persone che rischiavano di rimanere ai margini della società, dopo l’amputazione. La squadra, formata da una ventina di membri, sostenuta da Associazione di Cooperazione e Solidarietà ONG, aveva iniziato ad allenarsi in vista delle Paralimpiadi del 2024. Oggi, che il loro sogno di gareggiare professionalmente è sospeso, a causa dei bombardamenti, hanno deciso di impegnarsi per sostenere la comunità.


Per sostenere i Gaza Sunbirds è possibile donare tramite la piattaforma “Buona Causa”, ricercando: Ride 4 Sunbirds.

Disability pride, AccessiWay: accessibilità digitale emergenza nazionale

Disability pride, AccessiWay: accessibilità digitale emergenza nazionaleRoma, 12 apr. (askanews) – Portare il tema dell’accessibilità digitale in piazza a Torino durante il prossimo Disability Pride che si terrà il 20 aprile per ricordare come quello delle barriere digitali è uno dei muri più difficili da abbattere per consentire una piena inclusione per le persone disabili. A lanciare l’appello è Edoardo Arnello, Ceo di AccessiWay, giovane start up torinese under 30, intervenuta alla conferenza stampa di presentazione dell’evento.


“Aderiamo a questa iniziativa importante perché riteniamo che sia fondamentale tenere alta l’attenzione su quella che secondo noi è una vera emergenza sempre più sentita per gli oltre 13 milioni di cittadini in Italia che hanno esigenze specifiche per usufruire del web e documentazione elettronica e che nella quasi totalità dei casi risultano impossibilitati ad accedere alle informazioni”, afferma Arnello. “Il 97% dei siti italiani è inaccessibile e questo è un divario che dobbiamo colmare il prima possibile. Noi come start up abbiamo messo a disposizione il nostro know how per aiutare istituzioni pubbliche e private ad adeguarsi a normative peraltro imposte dall’Unione Europea. Crediamo – conclude il Ceo di AccessiWay – che serva promuovere iniziative come il Disability Pride che hanno come obiettivo quello di sensibilizzazione l’opinione pubblica favorendo una cultura dell’inclusione digitale come elemento fondamentale per creare quella consapevolezza necessaria per abbattere tutte le barriere architettoniche, culturali e digitali nel nostro Paese”.


I numeri in Italia. L’accessibilità digitale è un diritto essenziale spesso negato ad oltre un miliardo di persone, nel mondo, con disabilità e bisogni specifici. Appena il 3% circa del web è realmente accessibile, mentre circa il 90% dei siti internet non sono adeguati alle tecnologie assistive. Sono alcuni numeri che fotografano un disagio, prima di tutto la negazione di un diritto, che in Italia danneggia oltre 13 milioni di cittadini ai quali quotidianamente viene impedito di accedere al mondo digitale. Secondo i dati più recenti, nel nostro Paese ci sono 2 milioni di persone con disabilità visiva, oltre 3 milioni di persone con limitazioni funzionali importanti, 2,5 milioni di persone con daltonismo, 500mila persone con epilessia, 3 milioni di persone con Dsa, mentre fra gli adolescenti circa il 7% ha una diagnosi di ADHD (Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività). In Italia, secondo uno studio condotto da AccessiWay, sono pochissimi i siti, le applicazioni mobili e i documenti digitali in grado di rispondere al 100% ai requisiti richiesti per l’accesso completo delle persone con disabilità.

Bravo! di Maestri d’Arte, la guida educativa per genitori e bimbi

Bravo! di Maestri d’Arte, la guida educativa per genitori e bimbiRoma, 11 apr. (askanews) – Disponibile da oggi, giovedì 11 aprile, gratis su tutti gli App Store, Bravo! di Maestri d’Arte, nuova guida educativa interattiva in cui il bambino è protagonista del suo apprendimento, non semplice spettatore passivo. Uno strumento prezioso per imparare, fondato sul principio educativo che pone al centro l’Arte, la condizione originaria di ciascuno in cui si crea, inventa e innova, assecondando la naturale propensione artistica e creativa così potente nell’infanzia. L’Arte come processo individuale di apprendimento, in cui ciascun bambino è differente, nessun bambino è sbagliato.


Nella guida in uscita ad aprile, dal titolo “Come girano le lettere”, i bambini troveranno un valido strumento che affascinandoli li aiuterà a non confondere più quelle lettere che in stampatello si somigliano e si confondono, ovvero la b e la d oppure la p e la q, con una sezione “Spiegare” dedicata ai grandi per l’aiuto dei piccoli. Ideata e diffusa dalla “Fondazione Culturale PENSARE oltre” il cui Presidente Elisabetta Armiato, già étoile del Teatro alla Scala, è Cavaliere al Merito della Repubblica, la Guida Bravo! di Maestri d’Arte – con gli omonimi film educativi distribuiti gratuitamente – nasce per ispirare e motivare i bambini, dando al contempo un supporto efficace alle famiglie, che sempre più spesso assumono il ruolo di “Maestro” per fare fronte a “montagne di compiti”, talvolta colmando lacune scolastiche fondamentali.


In questo progetto digitale, unico nel suo genere, l’Artista-Maestro d’Arte crea Bellezza con la sua performance e, grazie alla pratica del bambino che lo imita, trasferisce anche fondamenti di lettere, suoni, numeri, segni e movimenti, evitando così l’accumularsi di eventuali carenze didattiche. Il bambino, ispirato a vivere da “apprendista” la magia della “Bottega dei Maestri d’Arte”, come accadeva nel Rinascimento, gioca ad imparare, mentre la famiglia lo guida nell’apprendimento. Non vietando l’uso del cellulare/tablet al proprio figlio, quindi, ma utilizzandolo a servizio di un’educazione improntata a qualità e Bellezza. Oltre ad Elisabetta Armiato, gli autori del nuovo paradigma educativo di Bravo! di Maestri d’Arte (www.bravodimaestridarte.it), che vede Fila Giotto come partner istituzionale della Fondazione, sono: Gabriella Landini Saba e Luisa Piarulli, che hanno coinvolto artisti quali Raul Cremona, Alma Manera, la prima ballerina della Scala Maurizia Luceri, il caricaturista Cesare Buffagni, il flautista Stefano Canzi, la soprano e arpista Consuelo Gilardoni, i pianisti Silvia Leggio, Silvia Salvadori e Saverio Alfieri, il fondatore del gruppo di percussionisti “Vulcanica” Mario Zimei con Corrado Ciceri.


Un innovativo modello educativo dunque, che vede al centro lo Stato d’Arte di ciascuno. Applicato con successo per la prima volta nel 2018/2019 con il progetto pilota Maestri d’Arte per l’Infanzia, in un grande Teatro di Milano, ha impegnato 20 Artisti e Tutor per le Arti, 45 studenti e 55 bambini dai 4 ai 6 anni in 100 ore d’Arte con nove diversi linguaggi espressivi praticati “a Bottega”, dimostrando con successo l’efficacia di una nuova Arte pedagogica. L’esperienza è stata presentata nel 2019 al Senato della Repubblica con un docu-film e il libro “L’Arte di Educare”, suscitando grande attenzione; successo ampliato dalla trasposizione in digitale con Bravo! di Maestri d’Arte, 18 mini-film ad uscita mensile, distribuiti gratuitamente da Mediaset Infinity Kids, piattaforma streaming che raggiunge centinaia di migliaia di famiglie. Scaricando gratuitamente la Guida Bravo! di Maestri d’Arte da Apple Store (iOS) o Google Play (Android) i bambini, aiutati dai grandi, possono vivere un’educazione da protagonisti attraverso Canto, Musica, Danza, Disegno, Teatro, Magia, nel pieno rispetto della loro unicità, evitando così la standardizzazione dell’apprendimento.


Con Bravo! di Maestri d’Arte – dichiara Elisabetta Armiato – l’ambiente digitale sempre più presente nella scuola e nella vita, diviene più etico, estetico e partecipato. Offriamo gratuitamente la qualità di un’esperienza creativa unica, incentrata sulla Bellezza, grazie al Fare Arte con gli Artisti, rafforzando al contempo apprendimenti fondamentali per accedere al Sapere nei primi anni di scuola. Con la parola Bravo! diamo un preciso messaggio che incoraggia l’esercizio, gratifica l’azione riuscita, rafforza la fiducia in sé, un incentivo a migliorare, un riconoscimento del merito. Dire: Bravo! può cambiare la vita di un bambino, il destino di un giovane, la giornata di un adulto. Una parola semplice che può cambiare una cultura”.

”Welfare che Impresa!”, riparte bando per imprenditorialità sociale

”Welfare che Impresa!”, riparte bando per imprenditorialità socialeMilano, 3 apr. (askanews) – Riparte “Welfare che Impresa!”, il programma di capacity building per progetti ad alto potenziale di impatto sociale, economico e ambientale promosso da Fondazione Italiana Accenture Ets insieme a Intesa Sanpaolo, Fondazione Snam Ets, Fondazione Peppino Vismara e Fondazione Conad Ets che, giunto alla sua ottava edizione, premia i migliori progetti di imprenditorialità sociale in grado di generare un impatto positivo in questi ambiti: welfare inclusivo e lotta alle disuguaglianze, salute e cura, welfare culturale, rigenerazione urbana e valorizzazione delle aree interne, contrasto alle povertà (energetica, educativa, alimentare), transizione ambientale equa e inclusiva.


In un periodo storico di grande incertezza e complessità, nel quale il livello di povertà assoluta e le disuguaglianze sono in costante aumento con effetti negativi anche sull’economia del Paese, il welfare rappresenta una forma di investimento sociale, favorito dal ruolo attivo di realtà economicamente sostenibili che, grazie ai loro modelli organizzativi e identitari diversi, producono beni e servizi di interesse collettivo orientati all’impatto sociale. “Welfare che impresa!” nasce con l’obiettivo di supportare la transizione verso modelli inclusivi, capaci di captare i bisogni delle comunità e di combattere disparità e disuguaglianze. Il Bando, infatti, ha la finalità di promuovere progetti innovativi di welfare economicamente sostenibili, stimolare l’imprenditorialità sociale, giovanile e femminile, favorire iniziative di rete e multistakeholder e alimentare una progettualità orientata alla generazione di impatto sociale.


Il Bando è aperto agli Enti giuridici con carattere innovativo e a vocazione sociale, costituiti da non più di 5 anni o da costituirsi obbligatoriamente entro 6 mesi dalla data in cui verranno comunicati i vincitori. La raccolta delle candidature si svolgerà dal 3 aprile al 21 maggio. Una Giuria composta da tutte le Fondazioni, Organizzazioni e Incubatori partner del progetto, utilizzando la piattaforma digitale idea360, sviluppata da Fondazione Italiana Accenture ETS valuteranno i progetti sulla base di specifici requisiti che tengono conto dell’impatto sociale del progetto, della capacità di favorire l’occupazione di giovani e categorie svantaggiate, della dimensione tecnologica e digitale, della scalabilità e replicabilità, della sostenibilità economico-finanziaria e della composizione del team di lavoro.


Nel mese di settembre verranno decretati fino a un massimo di 4 vincitori per i quali è previsto un grant a fondo perduto da 20 mila euro per ciascuno. Tutti i progetti vincitori potranno accedere inoltre a un percorso di mentorship individuale e personalizzato erogato dagli Incubatori partner e a un finanziamento a condizioni agevolate erogato da Intesa Sanpaolo fino a 50 mila euro e un conto corrente a condizioni agevolate per 36 mesi che include una carta di debito con canone mensile gratuito.

Terre des Hommes in campo contro il Maltrattamento Infantile

Terre des Hommes in campo contro il Maltrattamento InfantileRoma, 3 apr. (askanews) – Terre des Hommes, da sempre attiva per la tutela dei minori, insieme a Simeup (Società Italiana di Medicina di Emergenza Pediatrica) e con il supporto di Anpas, Fimp e della Rete Ospedaliera contro il Maltrattamento Infantile, il 7 aprile sarà presente in oltre 25 città italiane, con punti informativi sulla Shaken Baby Syndrome e su come prevenirla.


L’iniziativa porterà per la prima volta negli spazi pubblici delle città coinvolte la campagna NONSCUOTERLO! avviata da Terre des Hommes nel 2017 e già presentata e diffusa durante eventi istituzionali, percorsi di formazione e sensibilizzazione di genitori, operatori sanitari e delle strutture per l’infanzia. La Shaken Baby Syndrome, una forma di trauma cerebrale che può avvenire nei neonati se scossi violentemente, può portare al coma o alla morte in 1 caso su 4. I più colpiti sono i bambini tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita, periodo di massima intensità del pianto del lattante, evento che può portare il genitore o chi si prende cura del bambino a operare manovre consolatorie maldestre, come lo scuotimento. È quanto emerge dalla “Prima indagine sui casi di bambini e bambine vittime di Shaken Baby Syndrome in Italia”, realizzata dalla Fondazione Terre des Hommes con la Rete ospedaliera per la prevenzione del maltrattamento all’infanzia.


“Spesso i genitori – o chi si trova a dover gestire un neonato – non conoscono i rischi a cui può portare scuotere il proprio bambino e talvolta, estenuati da un pianto che nei primi mesi di vita può apparire inconsolabile, rischiano di incorrere in comportamenti scorretti, che possono rivelarsi molto pericolosi. Per questo è fondamentale diffondere la conoscenza del fenomeno e avere una giornata dedicata a questo scopo”, spiega Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Programmi Italia di Terre des Hommes. Dalla “Prima indagine sui casi di bambini e bambine vittime di Shaken Baby Syndrome in Italia” emerge, inoltre, che molti dei bambini colpiti da questa sindrome, 1 caso su 3, erano stati già condotti in Pronto Soccorso e presentavano altri segni di maltrattamento.


“Tenere viva negli operatori di pronto soccorso la sensibilità verso il fenomeno del maltrattamento all’infanzia è fondamentale per poter riconoscere precocemente i sintomi della Shaken Baby Syndrome, ma soprattutto per fare prevenzione, fornendo i giusti messaggi ai genitori” conclude Stefania Zampogna, Presidente Simeup.

Eventi meteorologici estremi, modelli per la gestione dei sinistri

Eventi meteorologici estremi, modelli per la gestione dei sinistriMilano, 2 apr. (askanews) – 378 eventi meteorologici estremi (+22% rispetto al 2022), 16 miliardi di euro di danni alle aree colpite e 31 persone decedute. Sono questi, in sintesi, i numeri che descrivono la situazione del nostro Paese (dati Osservatorio Città Clima di Legambiente). La scorsa estate la nostra Penisola è stata colpita da un susseguirsi di episodi catastrofali e da eventi naturali di eccezionale portata, primo accenno di quella che potrebbe essere una nuova normalità dovuta ai mutamenti climatici in corso. Le aree più colpite da questi fenomeni estremi sono state il Nord Italia con 210 eventi, seguita dal Centro (98) e dal Sud (70). Sono aumentati alluvioni ed esondazioni fluviali (+170% rispetto al 2022), le temperature record nelle aree urbane (+150%), le frane da piogge intense (+64%), le mareggiate (+44%), i danni da grandine (+34,5%), e gli allagamenti (+12,4%).


Da fine 2024 scatterà, inoltre, l’obbligo di assicurazione contro gli eventi catastrofali: cosa cambierà? Tra meno di un anno, tutte le imprese italiane e quelle internazionali con una stabile organizzazione nel nostro Paese dovranno stipulare una copertura assicurativa sui danni causati da eventi naturali (alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni) a terreni e fabbricati, impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali. “Gli eventi naturali dello scorso luglio, ancor più di quelli catastrofali – dichiara Elisabetta Pinciroli, presidente di Adenes Italia, la holding del maggiore gruppo peritale e di servizi assicurativi in Italia – al di là degli aspetti finanziari, hanno evidenziato significative sfide operative nel mercato assicurativo a tutti i livelli, in termini di efficacia dei processi di gestione dei sinistri, rispetto alle aspettative di assicurati e clienti. È essenziale affrontare queste problematiche in maniera efficace per evitare ripercussioni future, tenendo conto anche che tali fenomeni saranno purtroppo sempre più frequenti e di sempre maggiore portata. Vogliamo contribuire a una riflessione sugli aspetti organizzativi peculiari per la gestione dei sinistri legati a questi eventi e sull’impatto che essi hanno sul profilo reputazionale del mercato. È importante che ci si fermi per un momento di riflessione guardando anche alle esperienze organizzative in essere in Paesi che hanno dovuto affrontare questa sfida prima di noi (Francia, Germania e Olanda in particolare). Possiamo prendere spunto da chi ha già sperimentato delle soluzioni: ora è il momento di agire. Ci auguriamo che il dibattito di questi mesi innescato dai nuovi provvedimenti legislativi possa aumentare la consapevolezza di tutti, aziende e cittadini”. Secondo le stime dell’ANIA, l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici, nel 2021 solo il 5% delle microimprese italiane (0-9 dipendenti) aveva una copertura assicurativa contro le calamità naturali. La copertura assicurativa si attesta al 55% per le piccole imprese, al 67% per le medie e al 78% per le grandi che, però, sono solo l’1% del totale.


Se guardiamo alle abitazioni private, poi, il quadro non cambia: nell’ultimo anno circa 5 milioni di italiani hanno subito danni, causati da calamità naturali o dal maltempo, alla propria abitazione, ma solo 1 su 3 aveva una polizza assicurativa a tutela dell’immobile. In un Paese come il nostro caratterizzato da infrastrutture e patrimonio edilizio sempre più vecchi e da una crescita costante dei livelli di urbanizzazione in zone esposte al rischio, non possiamo far altro che abituarci ad affrontare disastri metereologici che, solo fino a qualche anno fa, non erano assolutamente prevedibili e che rendono sempre più indispensabile un approccio proattivo e corale per la gestione dei sinistri volto al contenimento dei danni economici e reputazionali. “Mentre aumentano i danni causati dal cambiamento climatico – precisa Umberto Guidoni, co-direttore generale di ANIA – l’Italia continua a registrare un evidente gap di protezione. È necessario, dunque, individuare un sistema efficace di protezione del Paese. Per questo abbiamo accolto con estremo favore l’introduzione, nell’ambito della Legge di Bilancio 2024, della previsione di un obbligo assicurativo per le coperture cat nat (alluvione e terremoto, frane) per le imprese. Questa norma rappresenta un primo passo concreto e tangibile verso due obiettivi primari per il settore assicurativo: la maggiore protezione del Paese e la gestione più efficiente delle risorse, a beneficio della collettività. Con l’obbligo assicurativo, inoltre, il rischio viene distribuito su tutto il territorio nazionale con un effetto positivo anche sui premi assicurativi. Il nostro auspicio è che interventi analoghi possano essere previsti anche per le abitazioni civili”.


La gestione di questi eventi è anche questione di competenze. Organizzazione, preparazione e tempestività sono i pilastri su cui si basa una corretta ed efficace gestione e valutazione dei danni, ma essere pronti a gestire le emergenze e avere a disposizione risorse adeguate non è sufficiente. “L’intensificarsi della gravità degli eventi naturali – aggiunge Elisabetta Pinciroli – ha acuito un altro problema che, nel prossimo futuro, dovrà necessariamente trovare una soluzione. In questo momento c’è una vera carenza di professionisti specializzati nell’attività di valutazione dei danni. Io credo che tale situazione dipenda dal fatto che questa professione, nel corso del tempo, ha perso il suo appeal perché poco conosciuta e poco remunerata rispetto ad altri settori del mercato del lavoro e noi, come attori coinvolti, dovremmo impegnarci sempre di più per far capire quanto queste figure, in realtà, siano fondamentali per un reale servizio all’assicurato”. Un grande aiuto può sicuramente arrivare dalla tecnologia, in fase di monitoraggio, di raccolta delle denunce e nella gestione degli accertamenti peritali. Molte imprese assicurative, in Europa, hanno iniziato a sviluppare dei tool che consentono di analizzare i fenomeni metereologici, li mappano e li incrociano con i dati di portafoglio. In alcuni casi le prime simulazioni sono disponibili anche a partire da una settimana prima dell’evento; si può quindi avere in anticipo una ipotesi della portata dell’evento in termini numerici e di esposizione finanziaria. Queste informazioni permettono la messa in atto di azioni di prevenzione e mitigazione del danno attraverso semplici messaggi agli assicurati. La denuncia attraverso i canali digitali, oltre a ridurre il picco di lavoro degli addetti all’apertura dei sinistri, permette di migliorare la qualità dei dati disponibili e, di conseguenza, di ottimizzare l’approccio alla valutazione del danno guadagnando in reattività ed efficienza.

”Tutti in acqua”. Un’abbracciata collettiva per i bambini autistici

”Tutti in acqua”. Un’abbracciata collettiva per i bambini autisticiRoma, 1 apr. (askanews) – Tutti in acqua per sensibilizzare sui temi della disabilità e in particolare dell’autismo e dei disturbi mentali gravi. È questo il senso della “Abbracciata collettiva” che si terrà contemporaneamente in nove città italiane il 6 e 7 aprile, settimana in cui si celebra la Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo. Una maratona in piscina di 30 ore (dalle 7.30 del 6 aprile alle 13.30 del giorno dopo), promossa dalla cooperativa sociale T.M.A. Group, in cui tutti potranno partecipare nuotando, galleggiando, stando in corsia per un minimo di 15 minuti insieme ai ragazzi che svolgono durante l’anno la Tma (Terapia multisistemica in acqua) – metodo Caputo-Ippolito. Si tratta di una terapia che utilizza l’acqua come attivatore emozionale, sensoriale, motorio, capace di spingere la persona con disturbi della comunicazione, relazione, disturbo dello spettro autistico a una relazione significativa. È un intervento che utilizza strategie su base cognitivo-comportamentale. Supporta una migliore gestione delle emozioni, delle autonomie e dell’interazione sociale. Tutti i partecipanti comunicheranno il proprio nome ed i metri percorsi in vasca all’assistente bagnante. I metri percorsi in vasca rappresenteranno simbolicamente il tentativo di avvicinarsi alle problematiche delle famiglie dei bambini con disturbo dello spettro autistico. Un modo per condividere con loro una piccola parte del percorso della loro vita e per “ab-bracciare” le loro cause finalizzate al riconoscimento dei diritti dei loro bambini speciali, spesso negati. Un segnale di vicinanza e di condivisione attraverso lo sport che riesce ad abbattere le barriere e a rendere tutti uguali. I proventi raccolti dalle donazioni saranno devoluti alle famiglie dei ragazzi autistici per offrire loro la possibilità di effettuare la Terapia multisistemica in acqua. “Da otto anni la manifestazione ha accolto sempre più città e piscine che si sono mostrate contente di partecipare ad una causa così importante. – sottolinea il dottor Giovanni Caputo, ideatore della Terapia multisistemica in acqua – Per noi è fonte di grande orgoglio che sempre più persone partecipino a questo evento comprendendone lo spirito. Fondamentale è porre una luce sui nostri ragazzi e sulle loro capacità che talvolta vanno ben oltre le aspettative e che diventano il motivo per il quale non possiamo porci limiti per la loro crescita ma continuare a lavorare per loro per cercare di migliorare la loro qualità della vita”. Queste le sedi dell’evento: in Lombardia a Rozzano (Mo) in via Bruno Buozzi, 107 c/o “Targetti Sporting Club”; in Veneto, a Montebelluna (Tv) in via delle Piscine, 20 c/o “Piscine comunali Chiara Giavi”; in Toscana, a Campi Bisenzio (Fi) in via di Gramignano, snc c/o “Hidron”; in Abruzzo, a Sant’Agata (Pe) in via delle Piscine, 1 c/o “Centro Nuoto Cepagatti”; nel Lazio, a Roma in via Taormina, 5 c/o “Cassiantica Sporting Fitness”; in Campania, a Casoria (Na) via Michelangelo, 3 c/o “Piscina Alba Oriens”, in Puglia, a Foggia in via Camporeale, 48 c/o “Mirage Village” e a Trepuzzi (Le) in S.P. Trepuzzi-Lecce c/o “Piscina comunale Maxim”; infine in Sicilia, a Siracusa, in via per Floridia, 28 c/o “Sun Club”. Per maggiori informazioni sull’evento è possibile consultare il sito web all’indirizzo www.terapiamultisitemica.it o visitare la pagina Facebook “Abbracciata Collettiva” e le pagine Instagram “TMA Terapia per l’Autismo” @tma_caputo_ippolito – “abbracciatacollettiva” @abbracciatacollettiva


Il TMA (Trattamento Multisistemico per l’Autismo metodo Caputo Ippolito) è definito multisistemico in quanto valuta ed interviene sui diversi sistemi funzionali del bambino, ossia sul sistema relazionale, cognitivo, comportamentale, emotivo, senso-motorio e motivazionale e nasce con l’obiettivo di potenziare gli aspetti compromessi del soggetto con autismo e altre diverse abilità, al fine di migliorare le capacità di autonomia e di integrazione sociale. Gli obiettivi e le modalità di intervento sono concordati tra la famiglia, il supervisore e l’operatore di riferimento, e sono stabiliti ad hoc sul bambino/ragazzo. La pianificazione dell’intervento individualizzato prevede una serie di obiettivi: gestione dei comportamenti problematici (iperattività, auto ed etero aggressività, rispetto delle regole, ecc); riduzione dell’isolamento (per favorire la relazione con l’operatore e il gruppo dei pari); regolazione dei propri stati emotivi; incremento delle capacità attentive e cognitive; favorire scambi comunicativi (verbali e non verbali, anche attraverso l’uso di immagini); incremento delle autonomie; riconoscimento delle proprie e altrui emozioni; generalizzazione dei risultati ottenuti attraverso l’integrazione sociale. La metodologia di questo intervento utilizza tecniche cognitive, comportamentali, relazionali e senso motorie. La validità del percorso terapeutico è assicurata dalla presenza costante di uno psicologo adeguatamente formato con la funzione di Supervisore e da terapisti o tecnici della T.M.A metodo Caputo Ippolito. Il trattamento può essere rivolto a bambini con disturbo dello spettro autistico e disturbi generalizzati dello sviluppo, a bambini con ritardo mentale e ritardo psicomotorio, disturbo iperansioso dell’infanzia, disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, disturbo reattivo dell’attaccamento, fobia specifica dell’acqua, fobia sociale, disturbo della condotta, disturbo oppositivo provocatorio, psicosi, sindrome di Down, disturbi motori, disturbo disintegrativo dell’infanzia, disturbo della relazione e della comunicazione.

Intelligenza artificiale, sviluppo e problemi: convegno in Luiss

Intelligenza artificiale, sviluppo e problemi: convegno in LuissRoma, 27 mar. (askanews) – Dove ci sta portando l’intelligenza artificiale? Quale è la sfida per le imprese, il lavoro, la pubblica amministrazione, la società? Questi i principali interrogativi a cui si è provato a dare risposta con il convengo alla università Luiss-Guido Carli dal titolo ‘Innovazione e visione: l’Italia al centro della governance dell’AI’. Domenico Lombardi, direttore Policy Observatory della Luiss School of Government, ha subito chiarito come “l’intelligenza artificiale sia un qualcosa che spaventa perché rappresenta una tecnologia che sostituisce il ragionamento dell’uomo”.


Il corporate vice president and deputy general counsel di Microsoft, Antony Cook, ha spiegato che “l’AI offre una gamma di opportunità molto maggiore a tutto quello che c’è stato in passato e sinora”. Il simbolo scelto dall’azienda americana per il ‘Blueprint’ è quello dell’ulivo, lo stesso che presenta il prossimo G7 in programma in Italia. Anche per questo l’avvertimento che arriva dal manager Usa è quello di una “grande attenzione ai deep fake ed alla violazione del copyright”. Insomma – sottolinea – “servono freni di emergenza”. Il presidente della Commissione AI per l’informazione, padre Paolo Benanti, che è anche docente alla Pontificia Università Gregoriana, ha aggiunto: “Di fronte allo sviluppo di una tecnologia si ha il dovere di intervenire nell’ottica della sostenibilità sociale. Con la nascita dell’auto, della libertà di movimento in velocità, è emersa la necessità di un codice della strada”. Perciò è in qualche modo necessaria una strategia di strumenti di controllo. Padre Benanti ha poi ricordato: “Le Nazioni unite prima e poi l’Unione europea hanno adottato risoluzioni. Il compito è quello di riconoscere il linguaggio e la produzione generativa”.


Il professor Giuseppe Italiano, ordinario di Computer Science della Luiss, ha detto: “Per arrivare a 50 milioni di utenti il mercato delle automobili ha impiegato 62 anni. I social network in pochi mesi od addirittura in una manciata di giorni conquistano quote anche superiori ai 50 milioni. La sfida è enorme. Ricorda la rivoluzione dell’invenzione della stampa”. E ha quindi proseguito: “L’Italia è tra gli ultimi paesi in competenza digitale. L’analfabetismo funzionale, cioè la incapacità di usare in modo efficace le abilità di lettura, scrittura e calcolo nel quotidiano, riguarda una quota vicina al 28 per cento. L’amministratore delegato di Microsoft Italia, Vincenzo Esposito, si è rivolto ai tanti studenti presenti nella hall del ‘Dome’ dell’ateneo romano, ed ha detto: “L’intelligenza artificiale non deve spaventare per il suo impatto sul mercato del lavoro. Perché la demografia indica come nel prossimo futuro vi saranno più persone che escono rispetto a quelle che entrano. Bisognerà capire che tipo di attività potrò fare. Alcuni lavori non esisteranno più, è certo. Non bisogna avere paura a dirlo. Ma è un dato positivo”.


In merito alle richieste che Microsoft ha ricevuto riguardo l’AI, Esposito ha detto: “Il consiglio per le aziende è quello di provare e sperimentare. Quello con cui ci confrontiamo non è il 2.0 di qualcosa ma un cambio assoluto di prospettiva”. Mario Nobile, direttore generale della Agenzia per l’Italia digitale, ha aggiunto: “La ricerca in Italia è al settimo posto a livello mondiale. Manca sicuramente l’ultimo miglio”. Quindi ha spiegato: “Le competenze, il sapere cosa stiamo facendo è fondamentale. Così come il controllo dei data center”. Cook ha ricordato come Microsoft abbia lavorato da tempo per garantire un sistema di intelligenza artificiale sicuro e affidabile. “Nel maggio 2023 ha pubblicato Governing AI: A Blueprint for the future con il quale presenta un piano per indirizzare e gestire i principali temi che solleva l’AI anche tramite la creazione di un quadro regolamentare e normativo specifico per l’AI. Oltre alle normative nazionali è necessario una partnership tra pubblico e privato”.


Quindi – si ricorda – come “per far sì che i molteplici aspetti diversi della governance dell’IA funzionino a livello internazionale, ci sarà bisogno di un quadro multilaterale che colleghi le varie norme nazionali e garantisca che un sistema di IA certificato come sicuro in una giurisdizione possa qualificarsi come sicuro anche in un’altra”.