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Migliaia in piazza a Roma per i diritti delle persone sorde

Migliaia in piazza a Roma per i diritti delle persone sordeRoma, 27 nov. (askanews) – Migliaia di persone sorde, provenienti da ogni parte d’Italia, hanno riempito Piazza Santi Apostoli a Roma per chiedere al Governo interventi concreti contro la discriminazione e a favore di una maggiore inclusione e accessibilità. Organizzata dall’Ente Nazionale Sordi (ENS), la manifestazione ha visto il presidente dell’ENS, Angelo Raffaele Cagnazzo, lanciare un forte messaggio: “Noi persone sorde vogliamo essere visibili, ma restiamo ancora invisibili alle istituzioni”.


“Ho detto al ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che il vero sordo è il Governo”, ha dichiarato Cagnazzo dal palco, sottolineando la necessità di creare un tavolo tecnico operativo trasversale che coinvolga l’ENS e altre associazioni per affrontare le molteplici problematiche ancora irrisolte. “Questa piazza rappresenta la determinazione della comunità sorda a non rimanere inascoltata. Oggi chiediamo al Governo non solo di ascoltarci, ma di agire con interventi concreti e immediati. Le nostre richieste non sono straordinarie, chiediamo venga attuato l’art. 3 della Costituzione: vogliamo pari diritti, accessibilità e inclusione in ogni ambito della vita quotidiana. È inaccettabile che nel 2024 le persone sorde siano ancora escluse dal lavoro, dalla cittadinanza, dalla mobilità e dalla piena partecipazione alla società civile. Il riconoscimento della LIS, sancito dalla legge del 2021, è solo un punto di partenza: serve un impegno serio per garantire che le persone sorde siano cittadini di serie A, come tutti gli altri. Ci aspettiamo risposte precise e concrete a partire da oggi stesso”, ha aggiunto Gino Salvatori, Segretario Nazionale dell’Ente.


Tra le richieste principali avanzate durante la manifestazione: – Trasporti e Patenti Speciali: l’ENS ha chiesto al Ministero dei Trasporti di eliminare le limitazioni che impediscono alle persone sorde di ottenere patenti per guidare mezzi pesanti, attualmente riservate a chi ha residui uditivi. “Negli altri Paesi europei è già possibile – spiega Cagnazzo – perché possiamo sopperire con la nostra grande capacità visiva. Si possono predisporre soluzioni come segnalazioni luminose. Inclusione significa anche permetterci di essere conducenti di mezzi pesanti”. – Lavoro e Collocamento Obbligatorio: La comunità sorda chiede un intervento sulla legge 68/1999, affinché sia riservata una quota dell’1% per il collocamento obbligatorio delle persone sorde. “Tanti datori di lavoro preferiscono assumere persone senza difficoltà comunicative, temendo di dover sostenere i costi di un interprete – denuncia Cagnazzo – e questo porta a un’alta disoccupazione tra le persone sorde. Le altre associazioni godono del 7% di quote riservate e non vogliono rinunciare all’1% per noi. È una disparità inaccettabile”. – Cittadinanza e Permessi di Soggiorno: Un’altra richiesta chiave è rivolta al Ministero dell’Interno: eliminare i test scritti in lingua italiana per il rilascio della cittadinanza o dei permessi di soggiorno a persone sorde straniere. “Molti non possono superare questi esami perché non sono adeguati alle loro competenze linguistiche. Bisogna permettere di sostenere i test in LIS. Non serve una nuova legge, basta cambiare le disposizioni”. – Salute e Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): L’ENS ha chiesto un aggiornamento del nomenclatore previsto dai LEA, attualmente basato su sussidi obsoleti, e una standardizzazione su tutto il territorio nazionale. “Il fine ultimo è garantire la comunicazione, ma i LEA sono datati e non rispondono alle esigenze reali delle persone sorde”. – Formazione e Interpreti LIS: Il presidente dell’ENS ha chiesto un riadeguamento delle norme sulla formazione degli interpreti LIS, permettendo anche a enti privati di erogare i corsi. “L’università non sempre riesce a garantire la specificità e la qualità necessaria per formare interpreti adeguati. Chiediamo che l’ENS possa tornare a organizzare questi corsi. È fondamentale per garantire un servizio di interpretariato qualificato”. – Incontro con il Ministro per le Disabilità: durante la manifestazione, il ministro Alessandra Locatelli ha convocato una delegazione dell’ENS per un incontro. “Pretendiamo la presenza di referenti di tutti i ministeri interessati – ha sottolineato Cagnazzo – perché le nostre istanze riguardano trasversalmente trasporti, lavoro, salute, istruzione e altri ambiti”. Sebbene la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non fosse presente, è stata formalizzata – riferisce ai manifestanti il Presidente di ENS – una delega al ministro Locatelli per affrontare le richieste della comunità. – Inclusione Sociale e Parità di Diritti: Cagnazzo ha concluso il suo intervento con un appello: “Noi vogliamo essere cittadini di serie A. Oggi siamo cittadini di serie C. Chiediamo di essere inclusi nella vita sociale, civile e politica come tutti. La nostra battaglia è per la dignità e per il rispetto dei diritti fondamentali”.


Sul palco si sono alternati rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione. Tra questi, Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico: “La società non può ignorare i diritti di tutti. L’articolo 3 della Costituzione ci impone di rimuovere gli ostacoli. Abbiamo presentato emendamenti per aumentare l’indennità di comunicazione”. Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d’Italia, ha ribadito l’impegno del suo partito: “La legge sul riconoscimento della LIS è stata una conquista. Adesso lavoreremo per cambiare le norme sull’accesso al lavoro per le persone sorde”. Sostegno anche da Davide Faraone (Italia Viva) e Gianmauro Dell’Olio (Movimento 5 Stelle). “L’ENS continuerà a battersi per garantire pari diritti alle persone sorde, coinvolgendo tutte le forze politiche e le istituzioni”, ha concluso Cagnazzo.

Coca-Cola al fianco del viaggio della Fiamma Olimpica

Coca-Cola al fianco del viaggio della Fiamma OlimpicaMilano, 26 nov. (askanews) – Coca-Cola ha annunciato il proprio supporto ai valori condivisi dello sport e dell’Olimpismo durante il Viaggio della Fiamma Olimpica dei XXV Giochi di Milano Cortina 2026. Un legame, quello tra l’azienda e la torcia, che risale a oltre 30 anni fa, iniziato con i Giochi di Barcellona del 1992.


Attraverso la selezione dei tedofori, Coca-Cola offrirà all’Italia l’opportunità unica di portare la Fiamma Olimpica mentre le bevande dell’azienda accompagneranno il pubblico. “Con profondo orgoglio come Coca-Cola ci apprestiamo a iniziare un nuovo viaggio al fianco del movimento olimpico, direzione Milano Cortina 2026. Il nostro supporto al viaggio della Fiamma Olimpica prosegue da oltre 30 anni e questo legame per noi ha un significato che va ben oltre lo sport perché i Giochi Olimpici rappresentano un’opportunità per creare un’ulteriore connessione con il Paese e lasciare un’eredità positiva”, ha detto Luca Santandrea, General Manager Olympic and Paralympic Games Milano Cortina 2026 di Coca-Cola. “Durante il Viaggio della Fiamma Olimpica i tedofori diventeranno portatori di un potente messaggio di inclusione rafforzando l’idea che lo sport può ispirare il mondo a unirsi nella celebrazione dell’unità e della condivisione, valori cardine anche di Coca-Cola, che darà il proprio contributo per creare esperienze memorabili e riunire il Paese in una celebrazione di sport e gioia condivisa”.


La partnership tra l’azienda e le Olimpiadi vuole riflettere “l’impegno di Coca-Cola nel promuovere lo sport e i suoi valori, ma incarna una visione condivisa di inclusione, aggregazione e rispetto”. Il viaggio di Coca-Cola con il Movimento Olimpico inizia nel 1928 ad Amsterdam, affiancando gli atleti e diventando così il partner più duraturo nella storia delle Olimpiadi. Un impegno di cui l’azienda è orgogliosa e che ha rinnovato fino al 2032, con la missione di portare ovunque i valori Olimpici. Coca-Cola ha sostenuto il Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici di Cortina 1956, di Roma nel 1960 e di Torino nel 2006. Con la stessa passione con cui ha avuto l’onore di affiancare i Giochi Olimpici nelle precedenti edizioni svoltesi in Italia, l’azienda supporterà tutti gli atleti e appassionati durante i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, con l’obiettivo di creare un impatto positivo nelle comunità italiane.

Edoardo Patriarca rieletto presidente nazionale di ANLA

Edoardo Patriarca rieletto presidente nazionale di ANLARoma, 26 nov. (askanews) – Edoardo Patriarca è stato rieletto presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, ANLA. L’investitura è avvenuta al termine dell’Assemblea elettiva dell’Associazione che si è svolta il 23 novembre a Firenze.


Il presidente Patriarca ha espresso la sua profonda soddisfazione per la conferma alla guida dell’ANLA che ha intrapreso un cammino di rinnovamento strutturale alla luce della riforma del Terzo Settore ed ha sottolineato: “ANLA esiste dal 1949 e quindi taglia quest’anno il traguardo di 75 anni di attività. Ci accingiamo ad affrontare un nuovo periodo associativo, nuova tappa di un percorso che i nostri padri hanno avviato e che noi idealmente consegniamo ai nostri figli, testimone esso stesso di un rapporto intergenerazionale, di un dialogo fra le generazioni che è diventato nostro punto di forza”. Il presidente Patriarca ha ricordato la recente pubblicazione del Rapporto ANLA 2024 dedicato al ruolo dei nonni nella società italiana ed ha annunciato il seguito di questa iniziativa presentata in anteprima a Papa Francesco lo scorso settembre: “Noi siamo un’Associazione di lavoratori anziani e da sempre abbiamo a cuore il dialogo fra le generazioni. Ci siamo resi conto che il primo dialogo avviene in famiglia e abbiamo individuato nel rapporto fra nonni e nipoti il luogo e il tempo privilegiati per assicurare trasmissione di valori, affettività, esperienza. A questo dialogo dedicheremo l’edizione 2025 del Rapporto, una nuova ricerca sui nonni, che vorrà essere il nostro contributo alla costruzione del bene comune”.


Infine, il presidente Patriarca ha voluto sottolineare l’importanza dei gruppi anziani di azienda, che sono alla base dell’Associazione: “ANLA ha tanti volti, tante anime non posso non ricordare in questo momento il prezioso ruolo svolto dai gruppi anziani aziendali. Un ulteriore ambito del nostro prossimo impegno sarà valutare la possibilità di un rilancio della funzione del gruppo anzianale d’azienda all’interno del welfare disegnato dalla riforma del Terzo Settore per le imprese socialmente attente. I gruppi anziani aziendali possono svolgere il prezioso ruolo di raccordo tra la società civile nel contesto in cui opera l’azienda e l’azienda stessa”.

Violenza donne, i risultati dell’Osservatorio GenerationShip 2024

Violenza donne, i risultati dell’Osservatorio GenerationShip 2024Roma, 26 nov. (askanews) – Negli ultimi decenni, l’Italia ha fatto passi avanti verso la parità di genere, ma emergono nuove e insidiose disparità che penalizzano soprattutto le giovani, costrette a fronteggiare un doppio peso: il “Gender Gap” tradizionale e il crescente “Generational Gap”. Queste le principali evidenze dell’Osservatorio GenerationShip 2024 di Changes Unipol a cura di Kkienn Connecting People and Companies che ha esplorato come donne e uomini percepiscono i cambiamenti rispetto alla generazione precedente e come percepiscono oggi i principali temi che impattano sulla loro vita.


Il bilancio del cambiamento: donne protagoniste ma penalizzate L’analisi evidenzia che i maggiori progressi, rispetto a una generazione fa, sono legati alla rivoluzione digitale che ha democratizzato l’accesso all’informazione, ha semplificato molte attività quotidiane e ha potenziato le opportunità personali. Le giovani donne di età compresa tra i 16 e i 35 anni, in particolare, si dichiarano più soddisfatte rispetto ai loro coetanei per i benefici ottenuti in ambiti come: l’accesso all’informazione (7.7 donne contro 7.2 uomini), la consapevolezza sulla salute (7.3 donne contro 6.7 uomini) e lo smart working (6.9 donne contro 6.8 uomini). Nonostante i benefici del digitale, i peggioramenti si concentrano nel mondo reale. Le donne sono le più penalizzate nell’ambito lavorativo, nella retribuzione economica e nell’indebolimento delle relazioni sociali. In particolare: lavoro precario e bassi salari, il deterioramento è sentito maggiormente dalle donne (voto 7.6) rispetto agli uomini (voto 7.1); relazioni personali, le donne risentono più degli uomini della superficialità nei legami (7.4 contro 6.9); pressioni per la performance che coinvolgono in modo significativo il genere femminile, specialmente le giovani (7.5 contro 6.9).


Il “Generational Gap”: le giovani soffrono di più Il vero divario si rivela essere quello generazionale: le giovani donne (16-35 anni) registrano un netto peggioramento nella qualità della vita rispetto a una generazione fa (-14 punti), un calo maggiore rispetto a quello percepito dai giovani uomini (-10 punti). Le ragazze italiane di età compresa tra i 28 e i 35 anni si sentono le più colpite e vivono una condizione di grande difficoltà, combinando i tradizionali svantaggi del genere femminile (gap salariale, carico familiare) con quelli della condizione giovanile (precarietà, bassi salari). Infatti, ben il 48% ritiene che la propria qualità di vita sia peggiore rispetto alle madri. Di fronte a queste difficoltà, molte donne stanno ridefinendo le proprie priorità: oltre la metà considera meno importante rispetto al passato sposarsi (55%) o avere figli (54%). La carriera (81%) e la sicurezza economica (85%) diventano obiettivi primari, una scelta dettata non da individualismo ma dalla precarietà e dalle difficoltà economiche. Le Baby Boomers (donne di età superiore ai 60 anni), invece, giudicano la loro qualità della vita migliore rispetto al passato (+21 punti) in netta controtendenza rispetto alle generazioni più giovani grazie a migliori condizioni di salute, minori responsabilità familiari e opportunità offerte dal digitale. Le ragazze Millennials (28-35 e 35-44) si trovano a cumulare i tradizionali svantaggi della condizione femminile nella società italiana (gap retributivo, cumulo di impegni lavorativi e familiari) con quelli nuovi della condizione giovanile (precarietà, salari bassi, competizione, effetti negativi dei social).


In altre parole, il “Gender Gap” si somma al “Generational Gap” generando un carico pesante: vivere nella società italiana di oggi per le giovani donne è una sfida davvero impegnativa. Il nuovo “Gender Divide”. Le donne, in particolare le giovani, sono l’epicentro di una nuova visione. Il confronto con le opinioni degli uomini non lascia spazio a dubbi: le donne che ritengono oggi prioritario investire su di sé (lavoro, carriera) e non avere una famiglia e dei figli sono molto più numerose degli uomini. Lo scarto è forte soprattutto nelle nuove generazioni, sebbene resti ampio anche fra gli adulti.


Confrontando le risposte dell’analisi GenerationShip 2024 con quella del 2023 osserviamo che le ragazze sono sempre più convinte del ribilanciamento delle priorità, dalla nuova famiglia a se stesse (o alla coppia), mentre nell’ultimo anno per i ragazzi si osserva una direzione di marcia opposta. Questa evoluzione inattesa potrebbe essere interpretata come un contraccolpo conservativo, a fronte della spinta al cambiamento sostenuta soprattutto dalle donne. L’Osservatorio GenerationShip mette in luce un paradosso: se da un lato le donne sono protagoniste della trasformazione digitale, dall’altro continuano a subire gli impatti più severi delle crisi economiche e sociali.

Revenge porn, da Motorola e Telefono Rosa un progetto di education

Revenge porn, da Motorola e Telefono Rosa un progetto di educationMilano, 26 nov. (askanews) – Motorola, nell’ambito del progetto NonMiViolare.it, ha presentato i risultati dell’indagine, realizzata insieme a Nielsen sul tema del revenge porn, e i primi passi per combattere questo fenomeno, con la collaborazione di Telefono Rosa. NonMiViolare è un progetto di education sull’uso responsabile dello smartphone contro il revenge porn, realizzato in collaborazione con Telefono Rosa, la prima associazione italiana al fianco delle donne che dal 1988 offre supporto alle vittime di violenza, con il contributo di Polizia di Stato – Polizia Postale e con il supporto di AC Monza, Pallacanestro Varese e UYBA Volley. Il revenge porn, ovvero la divulgazione non autorizzata di immagini o video intimi, rappresenta una grave forma di violenza e può portare a gravi conseguenze psicologiche e fisiche. Telefono Rosa e Motorola hanno rilevato un gap di comunicazione nei confronti dei giovani su questi temi e da qui nasce l’esigenza di una campagna che possa raggiungere i ragazzi in modo efficace.


Il primo passo per combattere il revenge porn è l’analisi del fenomeno, portata avanti attraverso un’indagine realizzata dalla società di ricerca Nielsen, su ragazzi e ragazze di età compresa tra i 18 e i 27 anni. Alcuni dei dati emersi sono allarmanti: un giovane su quattro conosce una vittima di questo reato, tema familiare al 92% degli intervistati. Nonostante la consapevolezza delle devastanti conseguenze psicologiche – come depressione, isolamento e persino suicidio – la percezione del rischio è sottostimata, con la metà dei giovani disposti a condividere nuovamente le proprie foto intime. Lo smartphone è lo strumento principale per il reato (90%), mentre il fenomeno del deepfake, le tecnologie che inseriscono il volto di una persona in contenuti pornografici senza il suo consenso, pur noto all’83%, è riconosciuto come reato in tutte le sue forme solo dal 52%. Preoccupante la scarsa propensione alla denuncia: meno della metà denuncerebbe conoscendo la vittima, e tra i giovani solo uno su quattro se si trattasse di un estraneo. Le donne intervistate mostrano maggiore consapevolezza dei segnali di pericolo rispetto agli uomini, che sottovalutano battute sulla diffusione di immagini o richieste insistenti di contenuti espliciti – fino a che non diventano pretese. I dati sottolineano anche una forte richiesta di informazioni: il 95% vuole maggiore consapevolezza sul fenomeno e il 79% desidera informazioni su come proteggersi. Queste ultime informazioni sono richieste specialmente dalle donne intervistate – una percentuale pari all’85% contro un 74% degli uomini. A questo link è disponibile un estratto che include ulteriori informazioni sui risultati ottenuti. Sulla base di questi dati, Motorola e le esperte di Telefono Rosa, con il contributo di Polizia di Stato, hanno realizzato una guida pratica, un booklet, digitale e smart, che offre in un linguaggio semplice ai giovani gli strumenti concreti per: comprendere cos’è il revenge porn, quali sono le sue implicazioni legali, fisiche e psicologiche; prevenirlo, promuovendo una cultura del rispetto e della consapevolezza online; reagire in caso di diffusione di immagini intime, indicando a chi rivolgersi e quali passi intraprendere per tutelarsi. Il materiale dell’indagine e della guida pratica è disponibile a partire da oggi, 20 novembre, sulla landing page NonMiViolare.it, uno spazio online sicuro dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, e sarà distribuito nelle scuole grazie alle attività formative di Telefono Rosa e al supporto dei partner coinvolti.


“In un’epoca in cui le attività dei brand hanno un impatto sulla percezione della collettività – ha detto Carlo Barlocco, Executive Director & General Manager Italy di Motorola Italia – le aziende hanno il dovere di contribuire a sostenere responsabilmente le cause sociali del Paese in cui operano, facendo leva sui propri valori e asset. È emersa l’importanza di educare e fornire gli strumenti per combattere il revenge porn. Con uno smartphone, basta soltanto un minuto per danneggiare la vita di una persona: è importante per Motorola prevenire con un contributo reale e tangibile, disponibile per tutti”. “Come donna, sono orgogliosa di promuovere questo progetto a difesa delle donne. È stato emozionante portarlo avanti, continuando un percorso, avviato l’anno scorso per fornire un sostegno pratico contro un grave reato come quello del revenge porn”, ha aggiunto Giorgia Bulgarella, Head of Marketing di Motorola Italia. “Siamo profondamente preoccupati dai dati emersi: un giovane su quattro conosce una vittima di revenge porn, e la metà di coloro che hanno condiviso foto intime lo rifarebbe, inconsapevoli del rischio. Per Motorola, come produttore di smartphone, è fondamentale promuovere un utilizzo responsabile di questi strumenti, proseguendo il nostro impegno contro questo reato, in particolare per la tutela delle giovani donne. Ringraziamo Telefono Rosa e i nostri partner per aiutarci a raggiungere i giovani, destinatari principali di questa importante iniziativa”.


“La prevenzione è un’arma importante in questa lotta – ha concluso Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente del Telefono Rosa -. Educare i giovani e le giovani al rispetto e alla parità è fondamentale. Come possiamo essere incisivi? Utilizzando i loro strumenti e il loro linguaggio. La tecnologia deve essere una nostra alleata e noi tutti dobbiamo essere capaci di sfruttarla per creare innovazione e non nuove forme di violenza. Usare responsabilmente lo smartphone oggi è necessario. Vogliamo che i giovani e le giovani sappiamo che cosa è la cyber violence e il revenge porn e che siano a conoscenza che ci sono modi per chiedere aiuto. I dati emersi ci hanno sottolineato quello che temevamo, i giovani e le giovani non sono consapevoli di quanto sia pericoloso il revenge porn e delle conseguenze gravi che provoca questo tipo di violenza. Per questo ringraziamo Motorola per questa collaborazione che ci ha permesso di fornire un sostegno pratico ed essenziale”.

AccessiWay: accessibilità digitale fondamentale per tutela donne disabili

AccessiWay: accessibilità digitale fondamentale per tutela donne disabiliRoma, 25 nov. (askanews) – L’accessibilità digitale è uno strumento fondamentale per garantire la tutela delle donne con disabilità nella lotta alla violenza contro le donne, perché la maggior parte delle informazioni relative alle campagne di sensibilizzazione sia su come chiedere aiuto che per informarsi su cosa sia la violenza e in cosa consista la tutela e la prevenzione passa appunto dal digitale. È questo l’appello lanciato dalla start up under 30 AccessiWay Italia, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.


“È tempo che le Istituzioni e i vari Osservatori che si occupano di violenza contro le donne tengano conto anche delle necessità delle donne con disabilità che da diversi studi condotti anche dalla Fish hanno anche una probabilità maggiore di essere vittime di violenza non solo di tipo fisico ma anche economica all’interno di casa loro”, spiega Dajana Gioffrè, Chief Visionary Officer di AccessiWay. “Queste donne spesso vengono tagliate fuori sia per l’inaccessibilità dei centri di cura che accolgono le vittime di violenza che per l’indisponibilità delle informazioni che vengono veicolate dalle campagne di sensibilizzazione in forma digitale. Le cose sono cambiate in positivo negli ultimi anni ma molto ancora deve essere fatto per l’integrazione di queste donne nella lotta contro la violenza che deve riguardare tutte e non solo le donne non disabili”, conclude la rappresentante di AccessiWay Italia.

”Merry Smiles”, al via la campagna natalizia di Operation Smile

”Merry Smiles”, al via la campagna natalizia di Operation SmileRoma, 25 nov. (askanews) – Tempo di Natale, tempo di doni che rendono felici non solo chi li riceve, ma anche chi li fa, soprattutto se racchiudono un significato più grande. La Fondazione Operation Smile Italia ETS – impegnata nel fornire cure e assistenza sanitaria alle persone con malformazioni del volto nei Paesi a basso e medio reddito – promuove la Campagna “Merry Smiles”, attiva fino al 6 gennaio 2025, con un appello a fare una scelta solidale per il Natale 2024.


“Merry Smiles” propone un catalogo di idee regalo di qualità ma soprattutto di vero impatto per la vita di migliaia di pazienti in Sudamerica e in Africa Subsahariana: i fondi raccolti attraverso la Campagna, infatti, serviranno a finanziare i programmi medici di Operation Smile nei Paesi a basso e medio reddito (in cui è attiva con i suoi Centri di Cura) e a restituire a tanti bambini e adulti la speranza di una vita in salute. “Con la Campagna “Merry Smiles”, la Fondazione Operation Smile Italia ETS vuole trasmettere, in occasione del Natale, la potenza di un gesto semplice in grado di contribuire in maniera concreta a sostenere i programmi medici dell’Organizzazione in Sudamerica e in Africa Subsahariana. – afferma Marcella Bianco, Direttore Generale della Fondazione Operation Smile Italia ETS – Dare la possibilità a un bambino di ricevere le cure mediche di cui ha bisogno è un regalo dal valore inestimabile anche per chi dona: il nostro impegno è volto a garantire a tutti l’accesso a cure gratuite, sicure e di qualità, ovunque nel mondo”.


LE IDEE REGALO PER IL NATALE 2024 Sul sito della Fondazione Operation Smile Italia ETS (www.operationsmile.it), si possono trovare le idee regalo per il Natale 2024. Chi vuole onorare la tradizione, può scegliere il Panettone Classico con uvetta e canditi, per i più golosi il regalo ideale è la Mini Home Boules di cioccolato con crema nocciola oppure la Lattina Big Calendario Avvento con gustose praline. Chi ama il calore e l’accoglienza di un ambiente addobbato, apprezzerà senz’altro Christmas Lights, un delizioso vasetto di vetro con lucine da utilizzare anche dopo le festività. Infine, il libro di ricette “A tavola con il cioccolato, un po’ dolce un po’ salato” di Gloria Brolatti, giornalista e Ambasciatrice della Fondazione Operation Smile Italia, che raccoglie 40 piatti dolci e salati fatti con il cioccolato. L’autrice ha donato i suoi libri alla Fondazione per contribuire a sostenere le attività del Centro di Cura e Formazione di Operation Smile a Milano presso l’ASST Santi Paolo e Carlo.

Giubileo, Sovrano Ordine di Malta dona un’ambulanza al Vaticano

Giubileo, Sovrano Ordine di Malta dona un’ambulanza al VaticanoMilano, 22 nov. (askanews) – Si è svolto oggi l’atto ufficiale di donazione di un’ambulanza da parte del Sovrano Ordine di Malta al Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. Fortemente sostenuto dal Gran Maestro Fra’ John Dunlap, l’acquisto dell’ambulanza completamente attrezzata, che dà il via ufficialmente alle attività dell’Ordine di Malta per il Giubileo, contribuirà al servizio della Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato in vista delle attività giubilari, per le quali si attende l’arrivo di oltre 30 milioni di pellegrini.


Il Gran Maestro, Fra’ John Dunlap, è intervenuto alla cerimonia di donazione nel Palazzo del Governatorato, accompagnato dal Grande Ospedaliere, Fra’ Alessandro De Franciscis, e dal Ricevitore del Comun Tesoro, Fabrizio Colonna. “Queste iniziative non fanno che sottolineare ancora di più la grande sinergia con la Santa Sede e Papa Francesco e soprattutto rafforzano il nostro carisma e la nostra missione che sarà sempre al servizio dei poveri, dei bisognosi e della fede”, ha dichiarato Fra’ John Dunlap.


Ad accogliere il Gran Maestro e la sua Delegazione, il cardinale Presidente del Governatorato Fernando Vérgez Alzaga LC, il segretario generale suor Raffaella Petrini FSE, il Vice Segretario Generale Giuseppe Puglisi Alibrandi, la Direzione Sanità ed Igiene rappresentata dal Direttore Andrea Arcangeli e dal Vice Direttore Luigi Carbone. L’atto di donazione rientra nel più ampio piano di attività che il Sovrano Ordine di Malta ha messo in campo per l’anno giubilare. Sono infatti oltre 2000 i volontari – provenienti da più di 20 Paesi del mondo – che presteranno servizio nei posti di Primo Soccorso gestiti dall’Ordine di Malta nelle quattro basiliche papali di San Pietro, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore e San Paolo fuori le Mura.


Per ogni Basilica i volontari dell’Ordine di Malta assicureranno due turni al giorno. Ogni turno vedrà impegnati un medico, un infermiere e due soccorritori, per un totale di 32 volontari a settimana per 55 settimane, a seconda delle date di apertura e chiusura delle Porte Sante nelle quattro basiliche. La centrale operativa del servizio sarà il Posto di Primo Soccorso di piazza San Pietro, il presidio medico gestito dall’Ordine di Malta situato a pochi metri dal sagrato della basilica, che da 45 anni offre assistenza medica ai pellegrini per 365 giorni all’anno, in particolare durante le udienze papali del mercoledì e le cerimonie religiose.

Violenza contro le donne: in Senato le storie delle vite spezzate

Violenza contro le donne: in Senato le storie delle vite spezzateMilano, 22 nov. (askanews) – Una persona ai margini della società, il vicino di casa. L’identikit dell’autore di violenza sulle donne che emerge da un’indagine condotta da SWG per conto dell’associazione “Giornaliste Italiane”, mostra quanto sia distante la percezione del fenomeno tra uomini e donne. La rilevazione, condotta su un campione composto da 837 cittadini italiani maggiorenni dal 13 al 15 novembre, è stata presentata nel pomeriggio a Roma, in Senato, presenti la ministra per la famiglia e le pari opportunità, Eugenia Roccella, e la sottosegretaria al ministero dell’Interno, Wanda Ferro, l’occasione l’incontro “Maria Rosaria e le altre. Le vite spezzate dal non amore”, per fare il punto sul tema della violenza di genere pensato e voluto da “Giornaliste Italiane” in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.


La ricerca SWG parla chiaro: per i giovani maschi l’autore di violenza su una donna corrisponde alle caratteristiche del soggetto ai margine della società, con precedenti penali e problemi psichici; tra le giovani femmine assomiglia molto di più al vicino di casa. Dall’indagine emerge poi che la diffusione di stereotipi di genere tra gli Italiani è sempre più bassa, ma i maschi più giovani sembrano mostrare una netta insofferenza verso la parità che si esplicita in un atteggiamento generale di richiamo della centralità del ruolo maschile, anche all’interno di spazi storicamente più percepiti come al femminile. Rispetto alla violenza di genere l’atteggiamento di fondo degli italiani evidenzia da un lato la responsabilità piena e incontrovertibile – spiega SWG attribuita a chi la violenza la agisce, soprattutto se la vittima non è in condizioni di opporsi, dall’altro la necessità che una donna debba comunque sempre rimanere in guardia ed evitare situazioni che potenzialmente possano metterla in pericolo. E per 4 italiani su 10 alcune donne si mettono in pericolo da sole. Anche in questo caso l’opinione dei giovani uomini è decisamente più assolutoria nei confronti del genere maschile, mentre tra le giovani donne sono ritenute inaccettabili tutte le forme che ne limitano la libertà. E se per 8 Italiani su 10 una donna che ha subito violenza dovrebbe sempre presentare denuncia, questa certezza cala al 74% tra le giovani donne e al 63% tra i giovani uomini.


Sulla questione educativa, invece, l’accordo è decisamente più trasversale: i genitori e la scuola hanno la responsabilità di lavorare per trasmettere una corretta dimensione dei rapporti di genere. Come emerso nel corso dell’incontro le storie e i dati mostra come il tema della violenza di genere resti drammatico, segnato da storie di sangue e di dolore. Come la storia di Maria Rosaria Sessa, giornalista, uccisa 22 anni fa in Calabria per mano dell’ex compagno che è stata ripercorsa da Arcangelo Badolati, suo collega all’epoca. Un racconto commosso che non ha però lasciato alcuno spazio al ricordo sterile di una morte arrivata in un tempo lontano quando ancora la parola “femminicidio” non era nei pensieri di nessuno. E poi la vicenda di Linda Moberg. A raccontarla lei stessa, una sopravvissuta all’aggressione del marito. Un percorso drammatico delle sue giornate segnate dal disprezzo di quell’uomo, dalle botte. Linda ha avuto paura ma continua ad averne anche oggi e, per questo, ha chiesto a tutti di non lasciare le donne sole. E il ministro Eugenia Roccella ha voluto rassicurarla, spiegando che il Governo Meloni non intende lasciare sole le donne, e che lei non resterà sola, ricordando quanto fatto dall’Esecutivo in questi 2 anni, spiegando l’importanza della formazione e dell’informazione.


La sottosegretaria all’Interno, Wanda Ferro, ha assicurato l’attenzione al tema ponendo l’accento sulla necessità di approcciare al problema della violenza contro le donne anche dal punto di vista culturale. Due i momenti che hanno caratterizzato il pomeriggio dedicato alle donne: la storia di Maria Rosaria moderata da Emanuela Fiorentino (Mediaset) e raccontata dai giornalisti Arcangelo Badolati, Francesco Mannarino, la dottoressa Gabriella Marano criminologa dell’associazione Penelope. E poi la storia di Linda Moberg commentata dal giornalista Giuseppe Rinaldi, il direttore di Askanews, Gianni Todini e Mariavittoria Savini di Rainews 24, moderato dal giornalista Roberto Inciocchi (Agorà Rai).

Per un Natale di diritti: con Emergency primo posto diritto alla cura

Per un Natale di diritti: con Emergency primo posto diritto alla curaRoma, 21 nov. (askanews) – Al primo posto gli esseri umani. E il diritto alla cura di tutte e tutti, in Italia e nel mondo. Questo l’impegno di EMERGENCY da 30 anni, che oggi, in un periodo di emergenze globali, rilancia in maniera ancora più forte il suo “No alla guerra”: a Natale, per sostenere il lavoro dell’ong e dare una possibilità alla pace basta un piccolo gesto. Dal 24 novembre al 24 dicembre, nei negozi di EMERGENCY è possibile trovare tantissime idee regalo e sostenere così i suoi progetti in Italia e nel mondo. Dalle decorazioni natalizie e le tazze realizzate a mano dell’Uganda agli accessori cuciti e ricamati dalle donne afghane, dai cesti natalizi alle magliette dell’associazione firmate da artisti e disegnatori contemporanei: sono solo alcuni dei tantissimi prodotti che si possono acquistare sia online, sia in uno dei negozi di Natale EMERGENCY in 23 città italiane: Aosta, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Catania, Catanzaro, Ferrara, Firenze, Genova, Livorno, Macerata, Mestre, Milano, Napoli, Padova, Pisa, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Teramo, Torino e Venezia.


Quest’anno sono 130 le proposte regalo di EMERGENCY che, per questo Natale, propone anche tanti gadget con il suo logo: dalla classica tazza rossa in ceramica fino al calendario 2025, e poi alcune novità davvero originali come la maglietta Artivists firmata da Laika, l’ombrello EMERGENCY e la tazza termica tazza termica Travel Tumbler di 24Bottles. Per offrire un aiuto a chi vive nei contesti difficili in Italia e nel mondo dove EMERGENCY è impegnata, nei negozi dell’ong si potranno acquistare le fodere per cuscini, borse o i tradizionali Suzani, ampi tessuti tribali totalmente ricamati a mano in Afghanistan o le decorazioni per l’albero di Natale fatte in Uganda dalla cooperativa Musizi Joy, create da chi abita negli slum di Kampala e, ancora, il portachiavi No War Factory realizzato con i metalli provenienti dai residui bellici disseminati nel Laos, Paese del Sud Est asiatico, l’area del mondo più bombardata della storia.


Ma sono tantissimi anche i prodotti provenienti o da realtà solidali che collaborano con la ong: come i saponi equosolidali prodotti dalle donne del Burkina Faso oppure gli accessori moda e i capi di Ionè che non provengono da filiere industriali ma sono tutti pezzi unici prodotti da laboratori artigianali in India che riutilizzano i sari indiani, spesso usati solo una volta. Anche a tavola è possibile assaporare un Natale solidale: grazie ai prodotti di Banda Biscotti di Verbania, dove i detenuti possono imparare come riprodurre i grandi classici della pasticceria italiana, mentre con la cooperativa sociale Frolla, biscottificio per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità, è possibile gustare biscotti dolci e salati e dare l’opportunità di un futuro a persone con difficoltà e ancora le ceste dolci e salate di Libero Mondo, con una selezione di prelibatezze.


E anche quest’anno sarà in vendita negli shop EMERGENCY anche il Panettone “Fatto per bene” di EMERGENCY, dal packaging esclusivo per i 30 anni di EMERGENCY, in collaborazione con le Tre Marie. Sarà proprio lui il protagonista del weekend del 6-7-8 dicembre quando sarà in vendita nelle piazze di tutta Italia con la shopper di EMERGENCY. EMERGENCY propone, infine, delle idee-regalo virtuali che sosterranno specifiche attività dell’associazione in Italia e nel mondo: con un contributo online si potranno regalare giubbotti-salvagente per la nave Life Support di EMERGENCY, una visita pediatrica in Sudan, il sostegno alla formazione di una donna in Afghanistan, una visita medica gratuita a un paziente nel Politruck, ambulatorio mobile in Italia.


Con l’acquisto dei regali solidali sarà possibile inviare ai propri cari gli auguri di Natale tramite una e-card: si contribuirà così a garantire concretamente il diritto alla cura gratuito, uguale e universale per tutti, alla lotta alla guerra e alla povertà.